Gentilissimi, sono la mamma di una ragazza di 17 anni. Mia figlia ha delle caratteristiche che l'han

23 risposte
Gentilissimi, sono la mamma di una ragazza di 17 anni. Mia figlia ha delle caratteristiche che l'hanno sempre messa un po' fuori dal coro, non beve, non fuma, studia e rispetta le scadenze, è molto rispettosa, caratteristiche che nel suo caso hanno causato non pochi problemi in ambito scolastico. ll gruppo spesso si univa contro di lei. Ha subito molte prepotenze e cattiverie ma sta riuscendo a reagire e a capire che non sono tutti cattivi e che non è sola, molte persone sono come lei, per fortuna. Nonostante lei si senta nel giusto in queste occasioni vede la sua vita meno felice di chi è più prepotente, chi lo è stato con lei per un motivo o per un altro non restava mai solo contro tutti, lei spesso per tener fede alle sue idee e per fare ciò che è giusto fare si è trovata sola. Mia figlia, per certe cose è molto matura per altre è ancora estremamente infantile Adesso la sua preoccupazione si è concentrata sul fatto che a lei non sono ancora interessati i ragazzi mentre molte delle sue compagne o stravedono per cantanti o attori o addirittura hanno un ragazzo con il quale vivono! Lei si sente sbagliata. Ha voluto fare degli esami per vedere se ha problemi ormonali. Il fatto è che lei ha sempre in testa il confronto con la maggioranza e se lei non è in linea con la maggioranza significa che c'è un problema e il problema è sempre lei è molto rigida e trattenuta come persona, non è espansiva con i gesti, con le parole riesce ad essere molto dolce ma con i gesti no, è sempre stata cosi...
Faccio bene a dirle che ognuno ha i suoi tempi di cercare di vivere liberando un po' la testa dai confronti...
Grazie
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, purtroppo la società moderna porta tutti a raggiungere degli standard per sentirsi accettati, sembra sempre che non si è abbastanza. Bisognerebbe educare i figli alla singolarità e che ognuno è unico per com' è, quindi mi sento di dirle che, secondo me, fa assolutamente bene a non darle confini rigidi.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi

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Gentile Signora buonasera.
L'affetto e la presenza delicata che lei mostra nei confronti di sua figlia le rende onore. Le sue preoccupazioni sono quelle di molti genitori e spero che il suo esempio, nel voler chiedere aiuto e consiglio alla comunità degli psicologi, possa essere seguito da molti altri genitori.

Comincio con il dirle che sua figlia attraversa il periodo più complesso nella vita di una persona, dal punto di vista dei cambiamenti caratteriali che la porteranno ad avere una sua personalità stabile e coerente in età adulta.
Il cambiamento è intriso di dubbi, incertezze, paura di fallire, paura di sbagliare o di essere sbagliati. Il cambiamento implica il paragone con gli altri e, soprattutto, il giudizio degli altri, che diventa una leva su cui innalzare la propria autostima.
Gli adolescenti hanno bisogno continuo di ricercare conferme nell'ambiente circostante, proprio perché la loro personalità è ancora così fluida e facilmente influenzabile.

Non meno importante è la sfera emotiva. Negli adolescenti la gestione delle emozioni è difficile: alcune emozioni vengono espresse senza freni, con comportamenti anche esagerati; altre emozioni vengono represse, nascoste al comportamento e posso determinare difficoltà, specialmente in ambito relazionale e sociale.
Sua figlia, come gli altri adolescenti della sua età, deve ancora formare la sua intelligenza emotiva, quella capacità di riconoscere le emozioni in sé stessa e le altre persone, e di canalizzare l'espressione e la gestione di quelle emozioni nel modo più vantaggioso all'ambito sociale in cui si trova.
Solo con una educazione ai sentimenti (che spesso è l'esperienza di vita a insegnarci!) possiamo coltivare rapporti sinceri e autentici in famiglia, a scuola, con gli amici, con i primi fidanzati.

Vorrei sottolineare i pregi di sua figlia, che lei stessa ha ben evidenziato: non avere vizi e abitudini sbagliate, avere amore per l'apprendimento e la conoscenza, comprendere il valore dell'etica e della morale. Questa base solida è un qualcosa di prezioso che molti, troppi, adolescenti non hanno. E questi adolescenti ricercano la soddisfazione e la gratificazione in valori più effimeri, come la visibilità, l'esibizionismo, l'adulazione, l'emulazione. Le tecnologie utilizzate dai giovani (social media), purtroppo, esaltano questi valori piuttosto che l'educazione, la conoscenza, l'autonomia di pensiero, la libertà di espressione.

Mi rendo conto che essere in pochi, o da soli, contro la massa è sempre una posizione scomoda e può essere vissuta come un peso. Ma, se osserverete bene in giro, le mosche bianche come sua figlia non sono poi così poche e se si vuole, ci si può in qualche modo incontrare e sostenersi a vicenda, partendo da valori comuni, da un significato meno superficiale e più intelligente (nel senso di adattivo).

Spero di averle dato conforto nell'interpretare questa situazione che lei ha notato.
Vorrei, però, anche esortarla a valutare, insieme a sua figlia, la possibilità di un percorso psicologico per la ragazza. Troppo spesso, ahimè, l'intervento dello psicologo viene associato a disagio mentale, a devianze e comportamenti estremi. In realtà, l'aiuto del professionista può fare la differenza nel comune processo di crescita personale, nell'interpretare i segnali sociali, nel migliorare le capacità di comunicazione, nell'educazione sentimentale e sessuale, nella cura dell'autostima, nel gestire ansia e stress, nel l'individuare e coltivare i propri talenti, le proprie potenzialità.
Valuti attentamente questa mia proposta.

Se lo desidera sono a sua disposizione, e di sua figlia, per ogni altra informazione, dubbio o chiarimento su come si articola un intervento psicologico e che tipo di obiettivi può raggiungere, anche con consulenza online.
Un caro saluto,
Dott. Antonio Cortese
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve signora, sicuramente potrebbe essere utile indagare un po' di più questi aspetti di chiusura e rigidità che la ragazza può avere tuttavia è fondamentale che lei dica a sua figlia di credere in se stessa perché ha delle qualità che nel tempo la aiuteranno a raggiungere gli obiettivi più importanti per lei: se il confronto avviene con i coetanei che mettono in atto comportamenti devianti allora è meglio che lei si goda le caratteristiche che ha. Talvolta questo è il prezzo da pagare quando si vuole portare avanti i propri valori, capisco che a queste età è difficile capirlo ma piano piano capirà.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Laura Bova
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
buonasera,
il confronto fra i gruppi di pari non solo è normale per una ragazzi a quell'età, ma è funzionale ai giovani per affermare la propria individualità.
Se sua figlia ha interessi diversi dalla maggior parte dei ragazzi della sua età, il processo di identificazione nel gruppo trova degli ostacoli che la fanno soffrire . A sua figlia potrebbe essere utile un percorso di supporto da parte di un esperto, sono sicura che l'aiuterebbe a superare questo momento di crisi.
resto a disposizione per qualsiasi approfondimento.
un abbraccio a sua figlia
dott.ssa Laura Bova
Dott.ssa Paola Pellegrino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, innanzitutto grazie per la sua condivisione. Sua figlia sta attraversando un'età caratterizzata da profondi cambiamenti, ricca di potenzialità ma anche di insidie. Le esperienze negative con il gruppo dei pari, particolarmente significativi in questa fase, hanno sicuramente contribuito alla sua sensazione di essere "sbagliata", alla sua rigidità e alla paura del giudizio. Il messaggio che lei dà a sua figlia è certamente corretto ma poco efficace perché avviene ad un livello razionale, mentre le difficoltà di sua figlia hanno bisogno di un'acquisizione di consapevolezza di sé e di una rielaborazione più profonda, emotiva e relazionale. Le consiglio di farvi supportare (sua figlia se d'accordo e/o lei e il padre) da uno psicoterapeuta con un approccio psicodinamico e con focus sul corpo (sede delle emozioni) affinché possiate trasformare i blocchi in nuove possibilità e affinché sua figlia possa sentire e scegliere ciò che è adatto e giusto per se stessa, in tutta la sua autenticità. Rimango a disposizione, un grande in bocca a lupo, d.ssa Paola Pellegrino
Dott.ssa Denise Brafa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Signora, mi dispiace e comprendo le preoccupazioni di una madre. Potrebbe provare a dire a sua figlia che conformarsi alla massa non significa essere normali ed essere nel giusto, mi sembra di intuire che sua figlia sia dotata di una grande intelligenza anche emotiva. Purtroppo l'adolescenza mette in discussione la nostra identità perchè la dobbiamo costruire, probabilmente sua figlia osserva che la sua è diversa da quella dei suoi coetanei ma semplicemente perchè ha interessi diversi. In questo momento ha solo bisogno di essere sostenuta e ha bisogno che l'autostima venga rafforzata. Resto a disposizione. Buona serata
Dr. Federico Barzan
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentile signora, la ringrazio per aver condiviso la sua preoccupazione per sua figlia. Da quanto mi racconta, sua figlia è una ragazza che ha un forte senso di giustizia e di responsabilità. Queste sono qualità importanti, ma possono anche renderla vulnerabile al bullismo e alla pressione sociale. Capisco che sua figlia si senta sbagliata perché non è interessata ai ragazzi come le sue compagne. È importante farle capire che non c'è un modo giusto o sbagliato di essere. Ognuno ha i propri tempi e i propri interessi, e non è necessario conformarsi alle aspettative degli altri. Il fatto che sua figlia si confronti sempre con la maggioranza è un segno che ha bisogno di sviluppare una maggiore autostima. È importante che lei impari ad accettarsi per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Le consiglio di parlare con sua figlia e di aiutarla a capire che ognuno ha i propri tempi e i propri interessi. È importante che lei impari a valorizzarsi per quello che è, con le sue qualità e i suoi limiti.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentile Sig.ra, dalla minuzia con cui descrive quanto sua figlia sta attraversando in questa fase di vita trapela una preoccupazione significativa, ed è comprensibile. Tenga presente che l'adolescenza rappresenta un regno di intermezzo tra due mondi, quello della fanciullezza e quello dell'adultità. Un regno nel quale i giovani non si sentono ancora definiti e sono alla ricerca di una loro identità. Per conquistare la propria identità devono necessariamente vivere un processo di separazione-individuazione, ovvero una fase di separazione dalla famiglia (in quanto il/la giovane desidera ampliare il raggio di relazioni esterne alla famiglia e gestirle autonomamente) e un processo di individuazione (in cui l’adolescente cerca di delineare più chiaramente i propri interessi, i propri principi di interpretazione della realtà e la propria personalità). Ecco perché in questa fase di vita il gruppo dei pari rappresenta un significato molto importante, ed ecco perché sua figlia cerca il confronto con la maggioranza, con il gruppo. Il suo potrebbe essere un tentativo di essere accettata, di sentirsi parte, di essere riconosciuta da persone esterne alla famiglia. Il gruppo però non fornisce amore e riconoscimento incondizionato come in genere accade in famiglia, quindi spesso i giovani più timidi trovano difficoltà a guadagnarsi la considerazione e l'attenzione degli altri. Probabilmente la rigidità che lei descrive in sua figlia e il suo essere trattenuta non facilitano la socialità. Forse potrebbe essere utile per sua figlia parlare con qualcuno che la supporti in questa delicata fase di crescita. Un grande in bocca al lupo
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, ovviamente fa bene a dire a sua figlia che ciascuno ha i suoi tempi visto che è la verità. Sicuramente a sua figlia giova la sua vicinanza ma mi sembra una situazione in cui potrebbe avere molti benefici se intraprendesse un percorso con un professionista.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Marina Lumento
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Pescara
Gentilissima, comprendo le preoccupazioni di sua figlia e posso immaginare quanto le sia difficile vederla affrontare queste sfide. È evidente che sua figlia è una persona di grande integrità e determinazione, qualità che sicuramente la guideranno in modo positivo nella sua crescita.È importante sottolineare a sua figlia che non c'è un'unica strada giusta nella vita e che ognuno segue il proprio percorso individuale. Le sue scelte e il suo modo di vivere la vita sono validi e rispettabili. La maturità emotiva di una persona non è legata necessariamente alle esperienze sentimentali o alle relazioni romantiche.
Potrebbe essere utile incoraggiarla a concentrarsi su ciò che la rende felice, a sviluppare i suoi interessi personali e a godersi il processo di scoperta di sé stessa. Il confronto con gli altri può spesso generare ansie e insicurezze, ma è importante ricordare che la felicità e il successo hanno significati diversi per ognuno di noi.
È un bene suggerire a sua figlia di abbracciare la sua unicità e di apprezzare le sue qualità, che la rendono speciale. La vita è un viaggio e ognuno ha il suo ritmo. Invitarla a vivere liberamente, senza sentirsi vincolata dai confronti con gli altri, potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessa.Se la preoccupazione persiste, potrebbe essere utile considerare il coinvolgimento di uno psicologo, che può fornire un sostegno professionale e aiutare sua figlia a esplorare queste emozioni in un ambiente sicuro.
Spero che queste parole possano essere di aiuto. Resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto. Un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
Dott.ssa Elisa Frezzotti
Psicologo
Sondrio
Gentile utente, fa certamente bene a dire a sua figlia che ognuno ha i suoi tempi, ma è pur comprensibile che in un periodo della vita in cui il confronto con il gruppo dei pari è cruciale per la propria formazione la ragazza soffra così tanto e si percepisca come sbagliata. Penso che un percorso psicologico le possa essere di aiuto. Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. In questa fase della vita di sua figlia è normale confrontarsi e cercare l'approvazione del gruppo; quando questo non avviene è difficile riuscire a gestire quello che ne consegue. Non seguire il gruppo, ma riuscire ad usare la propria testa e scegliere cosa fare o nn fare sono sicuramente segni di grande maturità, che al momento però non sono giustamente compresi da sua figlia. Iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla a capire i suoi punti di forza e trovare gli strumenti giusti per riuscire ad affrontare questi cambiamenti.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Marta Vittoria Gambardella
Dott.ssa Sofia Bonomi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gentile utente, dal suo messaggio si percepisce l'affetto e la preoccupazione che la legano a sua figlia e al momento che sta attraversando. In una certa misura l'adolescenza è un periodo complesso in cui è comune sentirsi inadeguati rispetto agli altri. Tanto fanno anche gli ambienti che si frequentano che possono facilitare o complicare ulteriormente il processo di individuazione. A prescindere se la situazione attuale è fonte di grande sofferenza per sua figlia, forse sarebbe utile prendere in considerazione un percorso con uno psicologo clinico, volto ad approfondire il suo vissuto e ciò che la blocca e preoccupa. Dott.ssa Sofia Bonomi
Dott.ssa Federica Curcio
Psicologo clinico, Psicologo
Pescara
Salve,
prima di tutto mi sento di dirle che fa bene a ricordarle che ogni persona è unica.
sua figlia sta vivendo un'età particolare, l'adolescenza è un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti fisici e psicologici ed è una fase di transizione tra l'età adulta e quella infantile, questo potrebbe spiegare perchè lei riesce a vedere entrambe le sfaccettature. è un'età in cui si cerca di trovare una propria identità.
Mi sento comunque di dirle di approfondire meglio questi aspetti di rigidità e chiusura.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Federica Curcio
Dott.ssa Giada Abbas
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Gentile signora, prima di tutto le faccio i complimenti perché dalle sue parole traspare l'amore e la ricerca delle risposte migliori da dare a sua figlia, che si trova in un passaggio evolutivo molto delicato, non sempre facilmente gestibile. Condivido con lei la necessità di far comprendere a sua figlia che per l'appunto, le persone sono tutte diverse ed ognuna ha i propri tempi e la mera emulazione non porta a nulla ma mi concentrerei anche sulle difficoltà relazionali di sua figlia dovute alle rigidità e al doversi trattenere.
Non esiti a contattare uno specialista per un supporto psicologico e o genitoriale.
Eventualmente sono a disposizione anche online
Le faccio i miei migliori auguri;
Dott.ssa Abbas.
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente,
l'adolescenza è un periodo molto complesso e faticoso sia per chi lo vive sia per i genitori. A volte si pensa all'adolescenza come un periodo di grande rischio, in quanto i ragazzi tendono a voler superare un po' i propri limiti e, per capire chi sono, esplorare se stessi e il mondo circostante, tendono a compiere agiti imprevedibili che possono comportare dei rischi. In realtà l'adolescenza può essere complicata anche quando le cose apparentemente vanno molto bene: lei ha una figlia che studia, che rispetta le regole e che non emula i comportamenti dei coetanei, ma piuttosto si scontra con essi; d'altro canto anche lei avrà i suoi bisogni di capire chi è che cosa vuole, e forse è inevitabile confrontarsi con le coetanee e soffrire nel momento in cui si rende conto di essere così diversa da loro. Ad esempio, arrivando a pensare di avere dei problemi ormonali non nutrendo interesse per gli uomini. A mio avviso le servirebbe uno spazio d'ascolto dove raccontarsi, parlare di come si sente e di ciò che desidera. Attraverso la possibilità di essere ascoltati e compresi, si attua un'esperienza trasformativa molto preziosa, si sviluppano nuove consapevolezze e si dà un senso ai propri vissuti emotivi. Le suggerirei questo, dunque, di provare a parlarne con uno/a psicologo/a.
Se vuole parlarne, io sono disponibile.
Cordialmente, Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Dott.ssa Sara Beduschi
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno,
premesso che da poche informazioni è difficile capire la situazione e che il contesto in cui viviamo in agevola gli adolescenti, potrebbe però essere utile indagare ulteriormente alcuni aspetti come l'Alto Potenziale Cognitivo e/o una possibile neurodivergenza poiché spesso sono persone con un forte senso di giustizia e rigidità da altri punti di vista nei rapporti con gli altri.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Beduschi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

concordo a pieno con la sua restituzione. Continui pure ad incoraggiare la ragazza a pensare con la propria testa e a non schiacciarsi alla massa, soprattutto se quest'ultima è dannosa. La nostra vita è caratterizzata da relazioni nel quotidiano e sua figlia dovrebbe solo semplicemente affinare la ricerca di persone più simili a lei anche in termini di interessi. A volte lo sconforto viene proprio per la mancanza di poter condividere i propri vissuti con qualcuno. Nel caso, resto disponibile ad accogliere una vostra eventuale richiesta di intervento, ricevo anche on-line mediante video consulti.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno Signora, visto il periodo delicato dell'adolescenza e le fragilità che lei vede in sua figlia, oltre agli innumerevoli punti di forza, le suggerirei di rivolgersi ad un professionista che si occupa di adolescenza. Ciò che lei le dice è giusto e sensato ma la tendenza a vedersi troppo diversa dal mondo che la circonda potrebbe esacerbarsi e un luogo esterno alla famiglia, in cui parlarne, ha effetti molto diversi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Jessica Sesti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vimodrone
La tua preoccupazione e il tuo amore per tua figlia traspaiono chiaramente, e stai già facendo molto nel modo giusto per sostenerla in questa fase delicata. Adolescenza e identità personale sono spesso segnate da confronti con gli altri, ma tua figlia sembra portare con sé un livello di profondità e autoconsapevolezza che, sebbene la renda "diversa" agli occhi degli altri, è anche un segno di grande forza interiore.

Ecco alcune riflessioni e suggerimenti per affrontare questa situazione:

1. La diversità non è un problema, ma una risorsa
Le caratteristiche che rendono tua figlia unica (il rispetto delle regole, il senso di giustizia, la maturità) sono qualità preziose, ma che a questa età possono sembrare “scomode” perché spesso non coincidono con i comportamenti più visibili o dominanti nel gruppo.

Aiutala a valorizzare queste qualità. Raccontale di come queste caratteristiche saranno un vantaggio nella vita adulta: le permetteranno di costruire relazioni profonde, guadagnarsi la fiducia degli altri e diventare un punto di riferimento per chi condivide i suoi stessi valori.
Condividi storie di persone che sono state "fuori dal coro". Ci sono molti esempi di individui che da giovani si sentivano "diversi", ma che crescendo hanno fatto della loro unicità un punto di forza. Questo può darle speranza e modelli di ispirazione.
2. Sulla difficoltà di essere soli per restare fedeli a sé stessi
Il fatto che tua figlia si sia trovata sola per difendere i suoi valori è doloroso, ma dimostra integrità e coraggio. È normale che a quest’età sia difficile da accettare, soprattutto quando si è immersi in un ambiente dove la "popolarità" sembra più importante della coerenza personale.

Rafforza l’idea che la solitudine momentanea non equivale a un errore. Puoi dirle che le sue scelte le stanno insegnando qualcosa di importante: chi è fedele a sé stesso può attirare persone più simili a lei nel tempo, anche se la strada iniziale può essere più isolata.
Aiutala a identificare ambienti o gruppi dove possa sentirsi accettata per quello che è (attività extracurricolari, volontariato, passioni comuni). Questo può farle capire che non è sola e che ci sono altre persone che condividono i suoi valori.
3. Sul confronto con gli altri e il tema delle relazioni
Il confronto con le sue compagne che sembrano vivere esperienze romantiche o avere un interesse marcato per ragazzi, cantanti o attori è un tema comune in adolescenza. Tuttavia, il fatto che tua figlia non senta ancora queste pulsioni non è un problema, ma semplicemente un’indicazione che ha i suoi tempi e modalità.

Rassicurarla che ognuno ha i suoi tempi è la cosa giusta. Continua a spiegarle che l’interesse per i ragazzi, o il desiderio di una relazione, non arriva per tutti nello stesso momento. È normale che alcuni adolescenti siano già proiettati verso la sfera romantica, mentre altri no.
Evita di trattare la sua preoccupazione come un “non problema”. Per lei è qualcosa di importante, e il fatto che abbia voluto fare controlli ormonali dimostra quanto la cosa la preoccupi. Riconosci i suoi sentimenti e aiutala a capire che l’essere diversa dalla "maggioranza" non significa essere sbagliata.
Puoi anche spiegarle che l’amore o l’attrazione non si forzano: spesso arrivano quando si è pronti emotivamente e si trova qualcuno che suscita interesse. Essere “trattenuti” o meno espansivi non preclude la capacità di amare o essere amati.
4. Sul tema della rigidità e del controllo
La sua rigidità e la tendenza al controllo potrebbero essere un modo per proteggersi da vulnerabilità o da ferite emotive. È qualcosa che può lavorare su se stessa con il tempo.

Invitala a esplorare modi per esprimersi più liberamente. Questo potrebbe includere attività creative (teatro, danza, musica) o sportive, che possono aiutarla a essere meno trattenuta e a sperimentare un lato di sé più spontaneo.
Evita di spingerla a cambiare troppo in fretta. Essere dolci con le parole ma meno espansivi nei gesti non è necessariamente un difetto, ma una parte della sua personalità che può evolvere in base alle esperienze e alla sua crescita.
5. Supporto emotivo continuo
Continua a essere il suo punto di riferimento sicuro. Il fatto che ti confidi queste insicurezze dimostra che sente di potersi fidare di te.

Ascoltala senza giudizio. Lascia che si esprima liberamente senza sminuire le sue preoccupazioni. Puoi dirle che è normale sentirsi in difficoltà quando ci si confronta con gli altri, ma che la sua unicità è preziosa.
Aiutala a costruire fiducia in se stessa. Sottolinea i suoi successi e le sue qualità uniche. Chiedile quali sono i suoi obiettivi e desideri personali, aiutandola a capire che vivere in linea con i propri valori è più importante che adattarsi agli altri.
In sintesi:
Sì, fai benissimo a dirle che ognuno ha i suoi tempi e che il confronto con gli altri non è sempre il metro giusto per giudicare il proprio valore. Allo stesso tempo, continua a darle spazio per esprimere le sue preoccupazioni e ad aiutarla a trovare ambienti dove possa sentirsi accettata e apprezzata. Il fatto che lei si preoccupi di crescere e migliorare è un segno della sua maturità: con il tuo sostegno, troverà la strada per accettarsi pienamente e vivere serenamente.

Se vuoi approfondire un aspetto o hai bisogno di consigli pratici per affrontare conversazioni delicate con lei, sono qui per aiutarti.






Dott.ssa Simona Vanetti
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Salve, grazie per la sua condivisione. Per ciò che ha condiviso qui, credo di poter affermare con sicurezza che è sempre stata vicina a sua figlia nel modo migliore. Credendo in lei, osservandone le possibili difficoltà, facendole comprendere che il confrontarsi in continuazione con gli altri non aiuta. Per la fase evolutiva che sta vivendo sua figlia, il rapporto con i pari è una fetta importante della propria vita. Ed è quindi davvero difficile far comprendere il concetto che confrontarsi è poco utile. Esiste un modello di “ragazza di successo” che, volenti o nolenti, c’è ed è omologato. Riuscire a trovare il proprio modo di stare bene con se stesse e incarnarlo indipendentemente dal pensiero della massa, richiede tanta forza interiore. I 17 anni sono anni morfici. E le trasformazioni possono essere davvero molto ravvicinate e inaspettate. Come lei giustamente ha scritto, sua figlia per certe cose è molto matura e per altre estremamente infantile. Dentro ognuno di noi ci sono aspetti più evoluti che convivono con parti ancora in via di sviluppo e maturazione. Prendersi cura, con pazienza e dedizione, anche di quelle parti che ancora hanno da crescere, può essere una bella sfida. Sono certa che sua figlia saprà trovare il giusto gruppo di pari in gradi di valorizzarla e di comprenderne le unicità. Chi ha la forza di rimanere solo con un intero gruppo “contro”, assieme alla sofferenza e al dolore per questo tipo di esperienza, ha anche una forza che la maggioranza non ha. Ha dei tratti e dei valori che sono più forti dello scendere a compromessi per far parte del branco. E in altri ambiti e al di là dell’adolescenza, questi tratti sono fonti preziose di benessere e “successo”. Adesso ha “solo” da trovare chi a lei è più simile e chi ne sa comprendere il valore. Vi auguro di cuore il meglio. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Cara mamma,
Capisco molto bene la situazione che stai descrivendo e quanto sia difficile per te osservare tua figlia alle prese con queste preoccupazioni. Le adolescenze sono un periodo particolarmente delicato, in cui l’identità e la percezione di sé diventano temi centrali. Il fatto che tua figlia si senta diversa rispetto alle sue coetanee, pur avendo caratteristiche positive come il rispetto delle regole e un comportamento maturo, può essere fonte di disagio, soprattutto quando è confrontata con il comportamento di chi è più "popolare" o con chi sembra seguire il flusso della maggioranza.
1. La solitudine in adolescenza: normalità o un’opportunità?
Il fatto che tua figlia si sia trovata a essere emarginata a scuola per il suo comportamento "differente" è una realtà che molti adolescenti affrontano, ma è importante che lei comprenda che essere "fuori dal coro" non è necessariamente un segno di difetto. Al contrario, può essere una forza, un'opportunità di crescita. La maturità e la capacità di resistere alla pressione sociale sono doti che la aiuteranno in futuro, sia nelle relazioni personali che professionali. Essere in grado di mantenere la propria identità e le proprie convinzioni anche quando gli altri non sono d’accordo è una qualità rara che merita di essere valorizzata. È importante, quindi, che tu la incoraggi a guardare la sua unicità come un punto di forza, piuttosto che come un elemento da correggere.
2. Le preoccupazioni legate ai ragazzi e ai confronti con le altre
Riguardo alla sua preoccupazione per i ragazzi e per il fatto che non si sente interessata come le sue compagne, il mio consiglio sarebbe di aiutarla a capire che ogni persona ha tempi diversi. Non esiste un’età giusta per l’interesse amoroso e, soprattutto, non bisogna mai misurare il proprio cammino con quello degli altri. Alcune persone potrebbero innamorarsi o sentirsi attratte già molto presto, mentre altre potrebbero richiedere più tempo o semplicemente non avere ancora quella curiosità verso l'amore. Questo non la rende "sbagliata" o "in ritardo". Il fatto che lei stia mettendo la propria felicità al centro delle sue preoccupazioni è positivo, e la sua riflessione su di sé è un segno di consapevolezza che, nel lungo periodo, le permetterà di fare scelte più equilibrate e sane.
3. La rigidità e la difficoltà nei gesti affettuosi
Il fatto che tua figlia sia poco espansiva nei gesti affettuosi è anch'esso un aspetto della sua personalità che può evolvere nel tempo. Ogni individuo ha il proprio modo di esprimere affetto, e la sua riservatezza nei gesti non significa che le manchi la capacità di amare o di voler bene agli altri. È possibile che la sua natura introversa o la sua educazione l’abbiano portata a esprimere affetto in modi più sottili e discreti. È importante che tu le faccia capire che non esiste un’unica modalità giusta di affetto. La dolcezza nelle parole è una forma altrettanto valida di comunicare il proprio amore e, con il tempo, potrebbero venire fuori anche altre modalità che le risultano più naturali.
4. Le difficoltà legate ai confronti con gli altri
La difficoltà nel confrontarsi con la maggioranza è un tema ricorrente durante l’adolescenza. Le ragazze e i ragazzi di questa fascia di età tendono ad avere una forte necessità di appartenenza, e il sentirsi diversi può essere fonte di disagio. Tuttavia, è fondamentale che tua figlia impari ad apprezzare il proprio percorso, senza farsi troppo influenzare dai modelli esterni. Dovresti incoraggiarla a comprendere che la felicità e il benessere non si misurano con le scelte degli altri, ma con la propria consapevolezza interiore e con il rispetto di sé. La società tende a farci credere che esista un "modo giusto" di vivere la propria adolescenza, ma la realtà è che non ci sono tempi precisi, né modi giusti e sbagliati, per crescere e fare esperienze.
5. Cosa puoi fare per aiutarla
Continua a sostenerla, incoraggiandola a sviluppare la sua individualità senza paragonarsi agli altri. Aiutala a comprendere che ogni fase della vita è diversa e che non c’è fretta di adeguarsi agli altri. È importante che lei si senta accettata per quella che è, senza sentirsi costretta a cambiare per essere come gli altri. La sua unicità e la sua capacità di essere fedele a se stessa sono qualità che nel lungo termine la faranno sentire più soddisfatta e sicura.
Un altro aspetto importante è il fatto che, sebbene abbia chiesto degli esami ormonali per verificare eventuali problemi, sarebbe utile anche esplorare il lato emotivo e relazionale. Potresti suggerirle di parlare con uno psicologo o un consulente per adolescenti, che possa aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, a gestire i confronti sociali e a sviluppare una sana autostima.
In conclusione, Sì, fai bene a dirle che ognuno ha i suoi tempi e che non c’è niente di sbagliato in lei. Il processo di crescita è diverso per ciascuno, e non deve mai essere misurato in base ai ritmi degli altri. La tua presenza di supporto, il tuo ascolto e la tua guida sono fondamentali per aiutarla ad affrontare questa fase della sua vita con serenità e consapevolezza.
Ti auguro di continuare a essere per lei una figura di riferimento stabile e rassicurante in questo percorso di crescita.
Con affetto,
Dott.ssa Panaro
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco molto bene la sua preoccupazione e colgo dalle sue parole quanto sia attenta e presente nel cercare di sostenere sua figlia in una fase delicata della crescita. L’adolescenza è un periodo complesso, ricco di cambiamenti e di sfide che mettono costantemente i ragazzi a confronto con se stessi e con gli altri. Nel caso di sua figlia, sembra che la sua sensibilità, il senso di responsabilità e il rispetto delle regole, qualità che nel lungo termine rappresentano risorse preziose, siano diventate motivo di esclusione e derisione da parte di alcuni coetanei. Questo, comprensibilmente, l’ha portata a sentirsi diversa, spesso sola, e a vivere con il peso del confronto con la maggioranza. Ciò che descrive, ovvero la convinzione che se non si è come gli altri allora si è “sbagliati”, è una tipica trappola di pensiero che i ragazzi della sua età possono sperimentare. È un meccanismo cognitivo che li porta a misurare il proprio valore in base a parametri esterni, soprattutto in un’età in cui il bisogno di appartenenza è molto forte. Questo confronto costante, però, non fa che aumentare la percezione di inadeguatezza, impedendo di apprezzare le proprie peculiarità. Dal suo racconto emerge come sua figlia abbia già iniziato a sviluppare una certa capacità critica, comprendendo che non tutte le persone sono uguali e che esistono anche coetanei con valori simili ai suoi. Questo è un segnale positivo, perché indica che, nonostante le difficoltà, sta costruendo un senso di identità che non dipende solo dagli altri. Il fatto che non abbia ancora interesse verso i ragazzi non è affatto un segnale di anomalia, bensì una delle tante variabilità possibili nello sviluppo affettivo ed emotivo. Ognuno ha i propri tempi e non esiste una “scadenza” giusta o sbagliata. Spesso, la rigidità con cui alcuni adolescenti affrontano queste differenze nasce proprio dal bisogno di rassicurarsi e di sentirsi “normali” rispetto agli altri. In questo senso, il suo ruolo come madre è prezioso, soprattutto nel trasmetterle il messaggio che non c’è un unico modo giusto di crescere e che il valore di una persona non dipende dal fatto di essere in coppia o di vivere esperienze precoci. Dire a sua figlia che ognuno ha i propri tempi è sicuramente un messaggio utile, perché la aiuta a ridurre il peso del confronto. Al tempo stesso, può essere importante anche accompagnarla a riconoscere e valorizzare le sue qualità, insegnandole che la felicità non nasce dall’essere identici agli altri, ma dal sentirsi autentici e dal costruire un percorso coerente con ciò che si è. Aiutarla a osservare i suoi pensieri in modo meno rigido e a sviluppare maggiore flessibilità potrebbe alleggerirla dalla pressione che si impone da sola. Nonostante le fatiche, ciò che lei racconta fa pensare a una ragazza con risorse importanti, capace di riflettere e di porsi domande profonde. Con il suo sostegno e, se necessario, con l’aiuto di un percorso psicologico mirato, può imparare a gestire meglio questi confronti, a ridurre la sensazione di “essere sbagliata” e a vivere in modo più sereno il proprio percorso di crescita. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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