Gentilissimi dottori, buonasera. Sono una ragazza di 23 anni. Da agosto, non riesco a riprendermi p

21 risposte
Gentilissimi dottori, buonasera.
Sono una ragazza di 23 anni. Da agosto, non riesco a riprendermi psicologicamente. Ho avuto un problema ginecologico persistito un mese e mezzo. Dopodiché, sono iniziati forti dolori addominali per la quale sto ancora cercando una diagnosi. Nonostante il mio male fisico sia reale, la maggior parte dei test diagnostici non hanno rilevato anomalie.
Ho perso quasi 20 kg in quattro mesi e sono completamente inappetente: infatti, da circa tre giorni, non sono più in grado di mangiare. Provo un senso di repulsione verso il cibo perché sono spaventata che possa scatenarmi una reazione allergica o peggiorarmi le addominalgie. La paura della reazione avversa è iniziata dopo aver avuto difficoltà respiratorie e bruciore alla lingua successivamente (due ore) aver mangiato un pasto semplice di carote, patate lesse e crackers. La saturazione era nella norma e non c'era angioedema, ma il problema non è passato nemmeno con l’assunzione di cetirizina e cortisone, come consigliato dal medico. Un episodio simile si è presentato con dei biscotti ed è stato l'evento che mi ha mosso l'idea di non voler più mangiare. Questa volta ho avuto solo un gonfiore localizzato alla destra della lingua con irritazione all'esofago durante la respirazione (devo ancora capire se fosse un vero gonfiore o solo una sensazione/irritazione). E, riprendendo cetirizina e cortisone, non ho comunque avuto alcun effetto benefico; infatti, la sintomatologia è persistita.
Sono ipocondriaca e, paradossalmente, spaventata dai farmaci sempre per paura di una reazione allergica. Non riesco a dormire la notte poiché ho la fobia di non svegliarmi più. Al massimo riesco ad avere quattro ore di sonno.
Ho diverse paure riguardati batteri, virus, intossicazioni alimentari, per citarne solo alcune. Tutte sono sorte con l'inizio dei miei problemi addominali.
In passato, soffrii di depressione, attacchi di panico, ansia; mi sembra di star vivendo la medesima situazione. Mi prescrissero alcuni farmaci quali Xanax, valium e stilnox, citando quelli che ho usato di più e per maggior tempo.
Sono iscritta all'università ma non riesco a frequentarla, non passando nemmeno un esame. Durante il giorno non riesco a fare nulla. Mi dispero in lacrime, restando sul letto, guardando il telefono (per lo più tutte le patologie associate ai disturbi fisici), non uscendo nemmeno un attimo da casa e sono ipervigille su ogni nuovo sintomo.
Spendo troppi soldi (specificando che sono dei miei genitori perché non sono indipendente a livello economico) in visite specialistiche, a volte ripetendole per paura di non aver raccontato tutto al medico. Vorrei anche fare una visitata allergologica per capire se ho davvero delle allergie alimentari o i sintomi affrontati rappresentino solo una coincidenza. Ma ciò significherebbe comporterebbe ulteriori spese.
Vi scrivo poiché sono demoralizzata e vorrei capire cosa posso fare e in che modo la psicoterapia, con tutte queste fobie inaffrontabili, possa sostenermi psicologicamente. Inoltre, sfrutto per chiedere se possa essere utile una visita psichiatrica e un centro per disturbi alimentari. Se ci fosse un Dottore che svolge consulenze online, lo preferirei.
Riconosco che sia un caso particolare e molto dettagliato. Ma avrei davvero bisogno di capire come agire. Per ora ringrazio infinitamente tutti e porgo i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile,

da quanto descritto, sta attraversando un periodo molto difficile, caratterizzato da un forte disagio psicologico e fisico. È comprensibile che la persistenza dei sintomi e la difficoltà nel trovare risposte mediche stanno amplificando le sue preoccupazioni e ansie, portandola a sviluppare paure sempre più invasive.

Le manifestazioni che riporta, tra cui la paura di reazioni avverse al cibo, l'insonnia, l'ipervigilanza sui sintomi fisici e la difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane, sembrano rientrare in un quadro di ansia elevata, probabilmente con componenti ipocondriache e fobiche. L'esperienza passata con l'ansia e la depressione potrebbe aver reso più vulnerabile la sua risposta a questi nuovi sintomi, innescando un circolo vizioso di paura e malessere.

La psicoterapia può essere di grande aiuto per affrontare queste paure e migliorare la qualità della sua vita. In particolare, un approccio cognitivo-comportamentale può aiutarla a comprendere e gestire i pensieri catastrofici legati alla salute e al cibo, nonché le strategie di evitamento che stanno influenzando il suo benessere. Inoltre, una visita psichiatrica potrebbe essere utile per valutare il possibile supporto farmacologico, soprattutto considerando la compromissione della sua vita quotidiana e la sua storia clinica.

Se i sintomi alimentari persistono e stanno influenzando in modo significativo la sua nutrizione e il suo peso, una valutazione in un centro specializzato per i disturbi alimentari potrebbe essere un'opzione da considerare, così come una visita allergologica per escludere eventuali sensibilità reali.

Vista la complessità della situazione, sarebbe utile e consigliato approfondire la sua condizione con l'aiuto di uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dr. Fabio M. P. Tortorelli
Psichiatra, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera,

C'è davvero molto di cui parlare, e credo davvero che in questo caso una visita specialistica psichiatrica effettuata di persona piuttosto che online, ti possa davvero aiutare nel migliore dei modi.

Per mettere ordine e trovare finalmente una quadra.
E non c'è nulla di meglio che poterlo fare di persona, te lo posso assicurare.

Io nello specifico ricevo a Roma, non so di dove sei, ma se avessi bisogno ti riceverei con piacere e sono certo che insieme troveremmo una soluzione.

Contattatami se hai bisogno.

Ti mando un caro saluto e faccio i miei migliori auguri, a presto
Buona sera. Nel quadro che descrive sembrano presenti elementi che fanno ipotizzare la presenza di patofobia e citofobia. Ovviamente tutti gli approfondimenti clinici sono necessari, ma anche valutare la ipotesi che lei sia caduta in un circolo vizioso nel quale la paura di intossicazione alimentare provoca un blocco sul fronte alimentare e ansia somatizzata acuta. Le suggerisco una accurata valutazione psico diagnostica, fondamentale per poter preparare un piano psicoterapeutico individuale.
Non si può esclude la necessità di un supporto psico farmacologico .
Può esserle di aiuto ascoltare l'episodio LA STANZA DELLA PAURA DELLE MALATTIE del podcast LE STANZE DELLA PAURA disponibile gratuitamente su Spotify e altre piattaforme di podcasting. Può anche sperimentare le pratiche di rilassamento guidato che trova negli episodi 5, 10, 14, 20, 25, 28 e verificare se ottiene un miglioramento dei sintomi.
In ogni caso è importante non rimandare ulteriormente la richiesta di valutazione psico diagnostica.
Cordialità . Bruno Ramondetti

Dott.ssa Franca Sebastiana Goddi
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Mazzano Romano
Buonasera, una visita psichiatrica potrebbe essere d'aiuto per abbassare i livelli di ansia e la sintomatologia legata a questo umore basso.
Un professionista psicoterapeuta l'aiutarà a capire cosa si "nasconde" dietro queste paure andando ad indagare la nascita di tale sintomatologia.
Fare una visita in un centro per disturbi alimentari può essere utile per superare questa repulsione che ha nei confronti del cibo poiché possono metterla in contatto con dei professionisti che possono darle dei consigli utili per una buona alimentazione
La consapevolezza che presenta rispetto alla sua problematica è una buona risorsa e un buon punto di partenza per affrontare il trigger che la tiene incastrata in questa dinamica in cui tutto la preoccupa e la porta a consultare costantemente dei medici.
Spero di essere stata d'aiuto, un caro saluto e in bocca al lupo!!
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, credo che la sua sofferenza, nel tempo, si sia trasformata in sintomi diversi. Non posso sapere se effettivamente ci sia qualche allergia ma sicuramente intraprendere un percorso di psicoterapia riuscirebbe ad andare alla radice dei vissuti che scatenano gran parte delle sue sofferenze. Affiancherei eventuale visita psichiatrica per un supporto farmacologico che le consenta di affrontare la quotidianità. Non escludo che, in assenza di reali allergie o simili, si possa trattare di manifestazioni psicosomatiche. Le suggerisco di intervenire prima possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Stefano Joe Cattan
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Seravezza
Gentile utente, si comprende molto il disagio che sta vivendo dalla sua descrizione. Le informazioni che riporta sono molte e dettagliate. Cercherò di essere coinciso in quanto lo spazio è limitato.
Dalla sua descrizione riporta sintomi somatici, preoccupazioni ipocondirache e conseguenze su comportamenti alimentari. Sono tutti aspetti importanti che potrebbero essere connessi a livello psicologico. Inoltre, questo l'ha portata a vissuti secondari di tristezza e demoralizzazione. Non credo che ulteriori visite mediche possano esserle di aiuto in quanto andrebbero ad alimentare i cicli di mantenimento dell'ansia.
La psicoterapia sarebbe per lei un percorso molto importante da affrontare, non solo per un supporto, ma anche per comprendere le dinamiche sottostanti alle sue difficoltà. Quello che riporta sono sintomi che possono giovare molto da una psicoterapia, soprattutto eliminando i cicli disfunzionali che ha descritto. Resto a disposizione
Dott.ssa Valentina Sciubba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, da ciò che dice, ed in particolare che è ipocondriaca, sembra che i suoi problemi vadano affrontati sia dal versante medico che da quello psicologico. La Terapia strategica Breve ha ottime tecniche per guarire l'ansia di avere malattie e perciò gliela consiglio.
Forse dovrebbe affrontare con l'aiuto di uno psicoterapeuta anche temi come il metodo di studio o la scelta universitaria perché potrebbero concorrere o essere alla base dei problemi psicologici e psico-fisici. Per quanto riguarda domande prettamente mediche deve rivolgersi ai professionisti del settore; mi affiderei ad un ginecologo di fiducia che possa escludere con certezza l'origine ginecologica delle addominalgie.
Consulenze e terapie on line hanno generalmente gli stessi effetti e risultati di quelle in presenza. Amo particolarmente il settore dei Disturbi Psicosomatici e sono disponibile per consulenze e trattamenti on line.
Dott.ssa Dimitra Tsekou
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
gnetilissima inizio dicendole, cosa vuol dire iniziare un percorso di psicoterapia e perchè dopo aver letto i suoi pensieri le consiglio vivamente di iniziare a fare i conti con tutto quello che appare insiegabile. Che cos’è la psicoterapia?
La psicoterapia è quel percorso introspettivo in cui una persona, una coppia, una famiglia o un gruppo di persone incontra uno psicoterapeuta con l’obiettivo di superare un blocco interno che impedisce a ciascuno di svolgere una vita completa ed appagante. Può trattarsi di un blocco emotivo che si ripercuote sul piano del comportamento, delle relazioni, del lavoro, ma in ogni caso si tratta di una condizione esistenziale che limita in modo significativo la capacità di utilizzare a pieno le proprie risorse, capacità, potenzialità e quindi soddisfare i bisogni di quella persona. La terapia vis a vis o online credo che in questo momento sia la strada preferenziale per lei.
Dott.ssa Desirè Inserra
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Carlentini Nord
Buonasera, se non ha ancora iniziato un percorso di psicoterapia, le consiglio di farlo perchè avrà la possibilità di essere supportata in questo delicato momento della sua vita e di lavorare sulle sue fobie anche se al momento le ritiene inaffrontabili. Potrà valutare con il professionista che la seguirà se è necessario contattare anche uno psichiatra.
Dott.ssa Monica Gionco
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cadoneghe
Buona sera! Dalla sua mail emergono molti aspetti concernenti paure che si stanno generalizzando a vari ambiti della sua vita. Inoltre, mi colpisce che fra tante visite addirittura ripetute, lei non si sia ancora sottoposta ad una allergologica dato che alla base di molte delle sue preoccupazioni e dei suoi sintomi ci sono proprio delle probabili allergie a cibi. Lei sembra evitare tutto e in questo tutto ha messo anche i potenziali rimedi: l'ansia e' sempre una cattiva consigliera! Le suggerisco di fare un po' di ordine tra le sue emergenze, le possibili indagini e le possibili soluzioni. In particolare, quest'ansia generalizzata con gravi spunti ipocondriaci credo dovrebbe essere affrontata con uno psicoterapeuta competente in questo settore specifico. Un caro saluto anche a lei!
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente,
La comprendo profondamente e desidero rassicurarla: la sua sofferenza ha un senso e può essere elaborata. Mi colpisce in particolare come il suo corpo stia esprimendo, attraverso i sintomi fisici e la paura del cibo, qualcosa che va oltre il disagio immediato.
È significativo come tutto sia iniziato dopo un problema ginecologico - una parte del corpo intimamente legata alla femminilità e alla vulnerabilità. Questo evento sembra aver risvegliato antiche paure e attivato un sistema di allarme che ora fatica a spegnersi. Il corpo ha memoria, e spesso reagisce non solo agli eventi presenti ma anche a esperienze passate non completamente elaborate.
La sua precedente esperienza con depressione e attacchi di panico suggerisce che ci siano stati altri momenti nella sua vita in cui il disagio ha trovato espressione. Ora, con l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), abbiamo strumenti molto efficaci per lavorare su questi collegamenti tra presente e passato, aiutando il sistema nervoso a ritrovare un senso di sicurezza e permettendo una rielaborazione profonda delle esperienze difficili.
La sua ipersensibilità e attenzione ai segnali del corpo, che ora vive come un peso, può trasformarsi in una risorsa una volta che avremo lavorato insieme per sciogliere i nodi emotivi sottostanti. La sua capacità di osservazione e la consapevolezza del disagio sono punti di forza importanti per il percorso terapeutico.
Sono disponibile a iniziare insieme un percorso terapeutico, che potremo svolgere anche online se questo la farà sentire più sicura e comoda in questa fase.Come potrà vedere indicato nel mio profilo, la sua giovane età e la situazione di non autonomia economica non devono rappresentare un ostacolo al suo percorso di benessere.
Dott.ssa Elin Miroddi
Dott.ssa Laura Rostiti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Buongiorno,
Dott.ssa Jessica Sesti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vimodrone
Mi dispiace moltissimo per la situazione che stai vivendo, e voglio innanzitutto dirti che non sei sola. Quello che descrivi sembra un momento di grande sofferenza, sia fisica che psicologica, e meriti tutto il supporto possibile.
Cosa puoi fare adesso?
Valutare una visita psichiatrica
Dato il livello di ansia, le fobie e l’ipervigilanza che descrivi, una visita psichiatrica potrebbe essere molto utile. Un professionista potrebbe valutare un supporto farmacologico adeguato, che potrebbe aiutarti a ritrovare un minimo di stabilità per affrontare meglio la situazione.

Psicoterapia mirata (meglio se con un approccio cognitivo-comportamentale, CBT)
La psicoterapia può aiutarti a gestire le paure e a spezzare il circolo vizioso tra ansia, sintomi fisici e comportamenti di evitamento (come il non mangiare o il non uscire di casa). La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace con ansia, ipocondria e disturbi fobici.

Centro per i disturbi alimentari
Vista la tua difficoltà a mangiare e la perdita di peso importante, una valutazione presso un centro specializzato in disturbi alimentari potrebbe essere utile. Non è detto che tu abbia un disturbo alimentare classico (come anoressia o bulimia), ma le tue difficoltà nel nutrirti potrebbero essere affrontate meglio con un team multidisciplinare (psichiatra, nutrizionista, psicologo).

Visita allergologica
Se le reazioni che hai avuto ti spaventano molto, una visita allergologica potrebbe aiutarti a chiarire la situazione e ridurre la paura del cibo. Se dovessi escludere allergie reali, sapresti che il problema è più legato all’ansia e potresti lavorarci con la terapia.
Piccoli passi per oggi:
Cerca di introdurre almeno piccoli pasti leggeri e sicuri per te (magari sotto consiglio di un nutrizionista).
Prova a ridurre la ricerca di sintomi su internet (può sembrare difficile, ma è importante).
Se riesci, fai anche solo una piccola uscita al giorno, anche solo per pochi minuti.
Chiedi supporto ai tuoi genitori per contattare uno specialista.
Hai già affrontato situazioni difficili in passato e puoi farcela anche questa volta, ma è importante farsi aiutare. Ti mando un grande incoraggiamento.
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Psicologo, Psicoterapeuta
Ladispoli
Buon pomeriggio,

da ciò che scrive, non è chiaro se abbia già effettuato una visita con uno psichiatra e se sia stato lui a prescriverle i farmaci per l’ansia. In ogni caso, se gli esami medici hanno escluso cause organiche, potrebbe essere utile considerare che i suoi disturbi siano legati a un forte stato di stress o ansia che si manifesta a livello fisico.

Il legame tra mente e corpo è molto profondo, e spesso il nostro organismo esprime attraverso i sintomi fisici ciò che a livello emotivo fatichiamo a gestire. Dolori addominali, perdita di appetito, difficoltà respiratorie e timore di reazioni avverse al cibo possono essere segnali di un disagio interiore che sta trovando un’espressione somatica. Questo non significa che il dolore che prova non sia reale, ma che per affrontarlo in modo efficace potrebbe essere utile esplorare anche la componente psicologica del problema.

L’attenzione costante ai sintomi e la paura per la propria salute sembrano aver innescato un circolo vizioso in cui l’ansia alimenta i disturbi fisici, e questi ultimi, a loro volta, accrescono l’ansia. È comprensibile che questa situazione stia diventando molto invalidante nella sua quotidianità. Dato che in passato ha già affrontato episodi di ansia e attacchi di panico, potrebbe trattarsi di una loro nuova manifestazione, che merita di essere affrontata con il giusto supporto.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a sviluppare strategie per gestire le sue paure e interrompere questo meccanismo di sofferenza. Anche una visita psichiatrica potrebbe rivelarsi utile per valutare, se necessario, un eventuale supporto farmacologico o un'indirizzamento ad un servizio specifico per i disturbi alimentari.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Dr. Paolo Filippelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gent.ma
intanto la ringraziamo per essersi rivolta alla nostra piattaforma. Da quanto lei riferisce è visibile e immaginabile il suo stato di prostrazione e i livelli di stress che si ritrova a vivere. La componente somatica è altrettanto preponderante quanto la componente emotiva ed esistenziale. Io consiglio sempre a pazienti che presentano un quadro multisintomatico come il suo, di farsi seguire da una equipe multidisciplinare, presso un centro specializzato oppure di rivolgersi a un professionista sanitario che a sua volta è collegato a una rete di colleghi che si occupano di specialità sanitarie differenti. Dovrebbe contemporaneamente intraprendere una serie di ricerche medico-biologiche e chiedere un intervento, intanto, di "stabilizzazione" dei suoi sintomi, che presentano una forte componente reattiva emotiva, ai suoi sintomi fisici che hanno oramai innescato un processo circolare,in cui entrambi i livelli (somatico ed emotivo) fuori controllo, peggiorano il quadro sintomatologico. Le suggerisco intanto di rivolgersi a colleghi psicoterapeuti che hanno competenze in psicotraumatologia (sta reagendo a una diagnosi ginecologica importante). Spero di esserle stato di aiuto. Per qualunque consulenza può contattarmi quando vuole. Le auguro di risolvere tutti i disagi che sta vivendo e di riacqustare al più presto una sufficiente serenità.
Dott. Paolo Filippelli - Psicologo Psicoterapeuta - Esperto in Psicofisiologia Clinica a indirizzo Sistemico Integrato Bioesistenzialista. Iscr. Ordine Psicologi del Lazio n° 11754/04
Dott.ssa Cinzia Pirazzini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso la sua storia, non è un passo facile da compiere. Da quanto scrive è evidente che sta affrontando un momento particolarmente difficile della sua vita, in cui la persistenza dei sintomi addominali e un’assenza di una diagnosi chiara possono essere fonte di grande frustrazione e stress.
Vorrei rassicurarla sul fatto che i suoi sintomi fisici sono reali e meritano un'attenzione medica costante, così come è altrettanto importante tener conto dell'impatto sulla sua vita quotidiana. Le paure che riporta rispetto a reazioni avverse associate agli alimenti, le fobie relative a batteri o intossicazioni alimentari e l'ipocondria possono risultare estremamente debilitanti nel corso del tempo.
Un percorso psicoterapico potrebbe rivelarsi un supporto prezioso, perché un terapeuta l'aiuterebbe nell'imparare a gestire l'ansia, la depressione e le paure connesse ai suoi problemi di salute, oltre ad individuare strategie per migliorare la qualità del sonno e aumentare gradualmente la sua capacità di affrontare la quotidianità.
Se ritiene che la situazione dovesse influire in modo significativo sui suoi comportamenti alimentari o sulla sua salute mentale, valuti anche un supporto psichiatrico o di rivolgersi ad un centro specializzato per disturbi alimentari.
Al giorno d’oggi esistono diverse opzioni per consulenze online con professionisti della salute mentale, che potrebbero costituire un primo passo utile verso il suo recupero emotivo.
Le auguro il meglio nel suo percorso di guarigione, sia fisica che emotiva.
Un caro saluto
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Gentilissima utente , per dare la "colpa" solo ad un fattore mentale devono essere escluse dal medico tutte le possibili cause organiche , anche se da ciò che leggo noto una forte influenza del fattore mentale che potrebbe affrontarlo con un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Se desidera io svolgo psicoterapia cognitivo-comportamentale anche online ; per quanto riguarda la richiesta se è opportuna una visita psichiatrica la dovrei conoscere per rispondere a ciò . per qualsiasi altra informazione può tranquillamente contattarmi . cordiali saluti dott.ssa Sabrina Scarpetta
Dott. Vincenzo Carbone
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
San Giuseppe Vesuviano
Dato che il corpo soffre e la mente sta amplificando paure e angosce per cercare di proteggerti è fondamentale affrontare questa situazione con un approccio olistico, che tenga conto sia della dimensione fisica che di quella psicologica ed emotiva, attraverso questo non ti occuperai solo delle fobie ma del tuo vissuto completo e questo ti permetterà di riappropriarti della tua vita e del tuo benessere.
Allo stesso tempo, una valutazione psichiatrica potrebbe essere un aiuto prezioso per trovare un equilibrio, in modo da affrontare nel miglior modo la psicoterapia.
Dott.ssa Maria Cristina Zantomio
Psicologo, Psicoterapeuta
Somma Lombardo
Carissima, la ringrazio per la sua condivisione. Quella che descrive è una situazione psicologica ed emotiva particolarmente difficile, che le sta rendendo impossibile procedere con i suoi obiettivi di vita (ad esempio l'università) e sta occupando completamente il suo mondo mentale. Alcuni segnali legati alle funzioni fisiologiche (sonno, alimentazione) sono particolarmente urgenti da prendere in considerazione. Nel caso in cui non riesca ad alimentarsi per giorni è necessario rivolgersi al medico.
L’angoscia che sta sperimentando può essere accolta e affrontata con il sostegno di una buona psicoterapia, che permetta di ascoltare la sofferenza, chiarirne il funzionamento, lavorare con uno specialista per costruire nuove possibilità. Sarebbe un ausilio prezioso per aumentare la consapevolezza di sé e interrompere circoli viziosi di sofferenza, autosvalutazione, dubbio. Una visita psichiatrica potrebbe essere consigliabile per avere un supporto farmacologico che aiuti a gestire i pensieri ripetitivi, l’umore basso e la difficoltà a dormire. Mi contatti pure se desiderasse ulteriori chiarimenti e un punto di vista: sarò felice di risponderle. In ogni caso le auguro di trovare una strada per i suoi problemi. Un caro saluto.
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, descrive una situazione piuttosto complessa, ma proprio per questo andrebbe affrontata con i giusti strumenti. Ritengo che dato che l'impatto dei sintomi descritti al momento sia piuttosto invalidante non prescinderei da una visita psichiatrica in modo da avere un beneficio in tempi brevi grazie al supporto farmacologico. Dopodichè l'intervento centrale sarebbe proprio quello psicoterapeutico perchè le permetterebbe di affrontare le sue paure ed elaborarle in modo da non risultare in un blocco come quello attuale. Per quello che mi è sembrato di capire sconsiglierei l'apporccio online, che spesso viene visto/utilizzato come un disimpegno rispetto alle sedute vis-a-vis.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

i pensieri e la manifestazioni di cui parla potrebbero esser l'espressione di un disturbo d'ansia reattivo alla condizione fisiologica. La inviterei ad intraprendere un percorso di psicoterapia affiancando ad essa una terapia farmacologica prescritta da uno psichiatra. La aiuterà ad uscire dalla morsa dei pensieri e delle preoccupazioni qui descritte.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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