Gentili dottori, una domanda sull’ipocondria. Dopo un evento luttuoso che ha colpito, in modo inaspe

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Gentili dottori, una domanda sull’ipocondria. Dopo un evento luttuoso che ha colpito, in modo inaspettato e rapido, una persona a me vicina la mia ansia di ammalarmi o di scoprire di avere qualche disturbo molto grave, si è ampiamente intensificata, portandomi a prenotare controlli spesso inutili e a un bel dispendio economico, perché non riesco assolutamente ad attendere le lunghe tempistiche della sanità pubblica. Inoltre, mi sento in colpa se cerco di “smontare” le mie preoccupazioni, perché c’è sempre dentro di me una voce più forte che afferma che se poi quel piccolo sintomo ignorato si rivelerà essere l’anticamera della catastrofe, sarò stata io stessa la causa del mio male. Noto inoltre che tutto si intensifica proprio nei momento in cui qualcosa mi va bene: per esempio, riesco a fare un passo verso io mio obiettivo di benessere fisico iniziando un’attività sportiva che mi piace e porta i suoi frutti… in concomitanza inizio a focalizzarmi su qualsiasi dolorino o sfogo o alterazione, rimuginandoci sopra per giorni, terrorizzandomi col dr Google, finché, esausta, non prenoto l’ennesimo consulto. Può essere che io cerchi di autosabotarmi? Ed esiste un modo per affrontare la cosa sul breve termine? Inoltre, potreste indicarmi l’approccio psicologico più consigliato per lavorare su casi come questo e risolverli in modo mirato? vi ringrazio.
Salve, Mi spiace molto per la situazione e il disagio espresso poichè comprendo quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, Dott FDL

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Salve cara, comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Buonasera, mi spiace per la sua situazione di preoccupazione e timore. Mi sento di suggerirle di iniziare un percorso di terapia per affrontare queste due paure e comprendere il senso del suo malessere affinché possa ritrovare una propria serenità. Un caro saluto
Buonasera, occorre lavorare con l'aiuto di uno psicoterapeuta sull'ansia sottostante alla preoccupazione ossessiva e alla focalizzazione su segni e sintomi. Ritengo che l'approccio di tipo cognitivo comportamentale sia il più idoneo al suo caso; buoni risultati si ottengono pure con una terapia breve strategica, purché ben condotta. Resto a disposizione, anche online. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente, posso immaginare la difficoltà che sta vivendo, sarebbe opportuno fare almeno un colloquio per riuscire a capire bene il suo vissuto e impostare un eventuale percorso. per quanto riguarda l'approccio psicologico non ce n'è uno specifico, io sono di orientamento costruttivista. Resto a disposizione anche online.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
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Il trattamento di eccellenza della ipocontria e delle patofobie è la psicoterapia. Potrebbe esserle di grande aiuto l'ascolto dell'episodio LA STANZA DELLA PAURA DELLE MALATTIE del Podcast LE STANZE DELLA PAURA, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. Si tratta di un podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia e fobie.
Troverà anche strumenti di auto aiuto. Segua la pagina Fb Le stanze della paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Gentile utente, quando parliamo di emozioni legate al nostro corpo, il sentimento che più frequentemente emerge è la paura, ma c'è anche il desiderio, ed il desiderio spesso produce il senso di colpa. La sua ipotesi, di provare a boicottarsi, è molto interessante, perché sembra connessa al desiderio e al senso di colpa.
La sua paura centrata sul corpo è rappresentata dalla malattia ed è la paura legata al corpo che va curata, non il corpo reale.
L'Analisi Immaginativa aiuta ad elaborare gli affetti e l'immagine legati al nostro corpo, svelando e modificando le emozioni incistate nei sintomi e nelle fantasie disfunzionali.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Gentile utente di mio dottore,
i fenomeni che lei descrive fanno pensare ad un disturbo di natura ansiosa. Per i problemi di ansia è opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio comprendere le funzioni relazionali del sintomo. Nel caso resto disponibile on line.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno le ho appena risposto con un video che trova sul mio canale youtube dal titolo "IPOCONDRIA". Cordialmente Amico Colaianni
Salve, le rispondo in via del tutto generale viste le poche informazioni che ha fornito. Da ciò che racconta sembrerebbero disturbi legati alla sfera dell'ansia che potrebbe essere stata attivata dal lutto improvviso che l'ha particolarmente colpita. La caratteristica fondamentale che conduce anche a danneggiare ogni lieve miglioramento sembra confermare quanto appare. Tuttavia le consiglio un consulto psicologico per valutare con più attenzione il momento che sta vivendo informandola che esistono oramai approcci terapeutici brevi e strategici che risolvono completamente il disturbo. Non esiti perché non affrontare il problema potrebbe creare problemi più difficili in seguito. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, questi ultimi anni hanno messo tutti a dura prova e ciò che in passato ci sembravano certezze, oggi sono state scardinate e riproposte come situazioni insicure. E questo procura molta ansia e sento di dirle che in molte persone stanno emergendo preoccupazioni specifiche o generiche che intrudono i pensieri positivi. A mio avviso considerate le sue parole credo che forse un breve percorso di sostegno che vada ad indagare le origini di tale ansia così da gestirla sia ciò che potrebbe aiutarla. Il mio approccio psicoterapeutico, Analisi Bioenergetica, include oltre ad una modalità verbale anche un lavoro con il corpo atto allo sblocco delle sue energie interiori e al rilassamento attraverso alcune tecniche dello stesso. Sono a sua disposizione. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buongiorno,
Mi dispiace sentire che stai attraversando questo momento difficile. L'ipocondria può essere una situazione estremamente stressante e frustrante. Potrebbe esserci una componente di autosabotaggio, ma sarebbe importante discuterne con un professionista per avere il giusto supporto. L'approccio terapeutico che le suggerisco é l'Analisi Bioenergetica che mira a riconnettersi con il proprio corpo e a liberare le tensioni emotive e psicologiche che possono essere bloccate nei tessuti muscolari. Questo approccio ritiene che la tensione fisica sia strettamente legata a tensioni emotive e che il corpo possa essere utilizzato come mezzo per accedere a queste emozioni e liberarle. In questo modo, l'analisi bioenergetica può essere utile per aiutare le persone a gestire l'ansia e altre emozioni difficili, aumentare la consapevolezza di se stessi e del proprio corpo e migliorare la propria capacità di relazionarsi con gli altri.
Resto a sua disposizione, Dott.ssa Nicoletta Pinna


Gentile utente, grazie per la domanda perché la prevalenza di disturbi da ansia di malattia (ipocondria) sta diventano sempre più frequente nella casistica clinica. Il lutto può essere stato un fattore di predisposizione allo sviluppo della sintomatologia ansiosa. Per intervenire sulla sintomatologia ansiosa, può intraprendere una psicoterapia cognitivo-comportamentale che risulta essere elettiva soprattutto per i disturbi d'ansia. Si tratta di una terapia concreta e orientata a lavorare sul sintomo grazie all'acquisizione di tecniche cognitive e comportamentali. E' mediamente breve come durata, infatti i pazienti raggiungono una riduzione dei sintomi già dalle prime sedute.
Le auguro in bocca al lupo e per ulteriori chiarimenti mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentilissima, semplificando molto, nell'ipocondria il soggetto che ne è affetto interiorizza i persecutori, così come nella paranoia li proietta al di fuori di sé.
Chi o cosa la perseguita e perché? Quali colpe la fanno sentire meritevole di ammalarsi? Colpa, punizione ed espiazione giocano un ruolo chiave in questa psicopatologia il cui fine, come lei stessa ha notato, è di avvelenarle l'esistenza e di guastare i suoi momenti migliori. Non si avvilisca e tenti un percorso psicoterapeutico per superare questo momento. Auguri.
Gentile utente, l'orientamento che mi permetto di suggerirle è la terapia breve strategica come strumento estremamente efficace. Viene prima indagato il funzionamento del problema e riconosciute le tentate soluzioni ( ciò che facciamo concretamente e che anziché risolvere amplificano il problema) ridondanti, poi ci avvaliamo del protocollo di trattamento messo a punto “ad hoc”. La manovra di elezione è mirata a “smontare” la tentata soluzione del controllo costante del corpo e viene chiamata “check up ipocondriaco”. Il terapeuta prescrive al paziente di auto-monitorarsi durante la giornata (il numero di volte dipende dai casi) e di annotare ogni volta i sintomi percepiti e le possibili malattie associate a tali sintomi.
Questa “prescrizione del sintomo” genera diversi effetti: innanzitutto, la persona si riappropria di un controllo volontario e funzionale, smettendo di essere preda dell’ossessione; inoltre, la ricerca deliberata dei segnali di malattia negli appuntamenti prefissati e con le modalità prescritte, annullerà le sensazioni spaventose che quei segnali procuravano…sempre che i segnali vengano trovati!. Parallelamente sarà necessario interrompere l’incessante richiesta di rassicurazione attraverso diagnosi e consulti specialistici.
Per qualsiasi approfondimento resto a disposizione.. Cordiali saluti...

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