Gentili dottori, sono Marco (30 anni) e da circa 6 mesi soffro di disturbi intestinali compatibili,
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Gentili dottori, sono Marco (30 anni) e da circa 6 mesi soffro di disturbi intestinali compatibili, secondo il mio medico di base, con la sindrome del colon irritabile (effettivamente il mese di luglio è stato molto stressante per me per molti aspetti). Il problema è che oltre a stitichezza, gonfiori e fastidi addominali, ho avuto una serie di sintomi extra intestinali che mi hanno messo un po' di paura: umore basso, tremori, fascicolazioni, acufene, dolori articolari e debolezza muscolare (e altro). Nel tempo questi si sono alleviati, ma non sono scomparsi. Ad agosto ho addirittura fatto una rm encefalo e tronco encefalico con mdc risultata negativa, ma la debolezza mi pervade ancora. Tra luglio e agosto ho perso molti kg arrivando a pesare 68 kg, adesso ho recuperato sui 75 (sono alto 1.80). La sensazione è di avere tutti i muscoli del corpo rigidi e tremolanti se messi sotto sforzo. Non so se dare priorità a una visita neurologica, un trattamento osteopatico o un percorso psicologico... Dal punto di vista organico sembra tutto ok, unico valore sballato è quello dei trigliceridi alti (280) e una flogosi cronica riscontrata nel duodeno durante gastroscopia per celiachia (negativa). Sembra essere di più un problema funzionale che riguarda tante parti del corpo collegate insieme: cervicale - braccia - intestino - zona lombare - gambe. Nessun problema per quanto riguarda la testa o la vista, ma sono sempre molto spaventato dal discorso neurologico. Che consigli potete darmi? Vi ringrazio in anticipo
Gentile Marco,
mi dispiace molto per la sua condizione. Non deve essere un periodo facile e non conoscere in modo specifico di che si tratta porta sempre con sé molta preoccupazione e frustrazione.
Le suggerisco di eseguire comunque tutti i controlli medici del caso, onde eliminare qualsiasi dubbio sull'origine fisica del problema.
Nel contempo o appena dopo, può pensare di iniziare un percorso di consulenza psicologica legato alla problematica intestinale (IBS) e tutto quanto ne possa derivare. E' comune riscontrare una sintomatologia fisica a livello gastrointestinale e muscolare dove c'è un disagio psichico o una condizione di stress medio-alto, d'altronde il nostro intestino viene chiamato anche "secondo cervello". La terapia cognitivo-comportamentale è particolarmente indicata per trattare quanto concerne le preoccupazioni, i pensieri e l'umore basso causati dal dolore cronico. Il percorso potrebbe aiutarla non solo a gestire meglio il dolore, ma anche a ritrovare il suo benessere psico-fisico.
Resto a disposizione anche online. Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
mi dispiace molto per la sua condizione. Non deve essere un periodo facile e non conoscere in modo specifico di che si tratta porta sempre con sé molta preoccupazione e frustrazione.
Le suggerisco di eseguire comunque tutti i controlli medici del caso, onde eliminare qualsiasi dubbio sull'origine fisica del problema.
Nel contempo o appena dopo, può pensare di iniziare un percorso di consulenza psicologica legato alla problematica intestinale (IBS) e tutto quanto ne possa derivare. E' comune riscontrare una sintomatologia fisica a livello gastrointestinale e muscolare dove c'è un disagio psichico o una condizione di stress medio-alto, d'altronde il nostro intestino viene chiamato anche "secondo cervello". La terapia cognitivo-comportamentale è particolarmente indicata per trattare quanto concerne le preoccupazioni, i pensieri e l'umore basso causati dal dolore cronico. Il percorso potrebbe aiutarla non solo a gestire meglio il dolore, ma anche a ritrovare il suo benessere psico-fisico.
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Gentile Marco,
certamente è corretto cercare la risposta negli esami medici e andare alla ricerca della causa dei suoi sintomi. Mi soffermo però sulla frase "Non so se dare priorità a una visita neurologica, un trattamento osteopatico o un percorso psicologico": iniziare un percorso psicologico non preclude la possibilità di proseguire nelle sue indagini mediche, possono essere fatte entrambe le cose! Ha parlato di umore basso e a maggior ragione le consiglio di affidarsi ad uno psicologo.
Intanto le faccio un in bocca al lupo e resto a disposizione per ogni chiarimento.
un caro saluto
Dott.ssa Steri
certamente è corretto cercare la risposta negli esami medici e andare alla ricerca della causa dei suoi sintomi. Mi soffermo però sulla frase "Non so se dare priorità a una visita neurologica, un trattamento osteopatico o un percorso psicologico": iniziare un percorso psicologico non preclude la possibilità di proseguire nelle sue indagini mediche, possono essere fatte entrambe le cose! Ha parlato di umore basso e a maggior ragione le consiglio di affidarsi ad uno psicologo.
Intanto le faccio un in bocca al lupo e resto a disposizione per ogni chiarimento.
un caro saluto
Dott.ssa Steri
Gentile Marco, comprendo che il suo stato di salute sia complesso in quanto influenzato da molteplici fattori. In una prospettiva psicologica, sarebbe possibile esplorare diversi aspetti per comprendere meglio la sua situazione.
Innanzitutto, esplorare i fattori scatenanti del suo stress potrebbe fornirle una maggiore comprensione delle cause dei suoi sintomi. Identificare schemi di pensiero o comportamenti che contribuiscono al disagio potrebbe essere un passo importante nel suo percorso di guarigione.
Inoltre, sviluppare strategie di coping più adattive è essenziale per affrontare le sfide quotidiane. lavorare insieme ad uno specialista della salute mentale potrebbe rivelarsi importante per sviluppare approcci efficaci per gestire lo stress e ridurre l'impatto dei sintomi fisici sulla sua vita quotidiana.
Esplorare la relazione mente-corpo potrebbe aiutarla a comprendere meglio come i suoi stati mentali influenzano il suo benessere fisico. Questa consapevolezza può essere un elemento chiave per migliorare complessivamente il suo stato di salute.
Infine, sarebbe utile esplorare ed affrontare le sue preoccupazioni riguardo al discorso neurologico al fine di ridurre l'ansia associata a questi pensieri. Lavorare insieme ad un professionista per sviluppare una prospettiva più equilibrata potrebbe alleviare la sua preoccupazione e contribuire al suo benessere generale.
Ricordi che la terapia richiede tempo e impegno, ma può portare a cambiamenti significativi nella sua vita. Un professionista della salute mentale può supportarla in questo percorso e collaborare con gli altri professionisti coinvolti nel suo team di cura per garantire un approccio integrato al suo benessere.
Innanzitutto, esplorare i fattori scatenanti del suo stress potrebbe fornirle una maggiore comprensione delle cause dei suoi sintomi. Identificare schemi di pensiero o comportamenti che contribuiscono al disagio potrebbe essere un passo importante nel suo percorso di guarigione.
Inoltre, sviluppare strategie di coping più adattive è essenziale per affrontare le sfide quotidiane. lavorare insieme ad uno specialista della salute mentale potrebbe rivelarsi importante per sviluppare approcci efficaci per gestire lo stress e ridurre l'impatto dei sintomi fisici sulla sua vita quotidiana.
Esplorare la relazione mente-corpo potrebbe aiutarla a comprendere meglio come i suoi stati mentali influenzano il suo benessere fisico. Questa consapevolezza può essere un elemento chiave per migliorare complessivamente il suo stato di salute.
Infine, sarebbe utile esplorare ed affrontare le sue preoccupazioni riguardo al discorso neurologico al fine di ridurre l'ansia associata a questi pensieri. Lavorare insieme ad un professionista per sviluppare una prospettiva più equilibrata potrebbe alleviare la sua preoccupazione e contribuire al suo benessere generale.
Ricordi che la terapia richiede tempo e impegno, ma può portare a cambiamenti significativi nella sua vita. Un professionista della salute mentale può supportarla in questo percorso e collaborare con gli altri professionisti coinvolti nel suo team di cura per garantire un approccio integrato al suo benessere.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, ritengo importante fare esami e valutazioni specialistici per escludere condizioni fisiche, le quali necessiterebbero di intervento medico.
In tal senso una valutazione neurologica sarebbe utile.
A prescindere dalla presenza o meno di cause biologiche parla anche di molto stress, stress che immagino stia aumentando di fronte ai diversi sintomi che sta avendo e a cui non si sta riuscendo a dare un nome unico.
Alti livelli di stress possono avere effetto sul corpo, motivo per cui possiamo dirci che i sintomi che sta avendo forse sono causati dallo stress (le valutazioni mediche servono ad avere conferma) ma sicuramente non sono aiutati dallo stress.
Per ciò ritengo che sarebbe utile valutare di chiedere un consulto psicologico in modo da esplorare lo stress che sta vivendo e, con l'occasione, l'umore basso di cui parla, entrambi di competenza psicologica. Inoltre durante il consulto si potrebbe affrontare la paura che sta avendo pensando al discorso neurologico, che compresibilmente può spaventare.
Spero di essere stato utile, avesse bisogno di altre informazioni o avesse altri dubbi mi scriva pure in chat e approfondiremo.
Dottor Mauro Simonetti
In tal senso una valutazione neurologica sarebbe utile.
A prescindere dalla presenza o meno di cause biologiche parla anche di molto stress, stress che immagino stia aumentando di fronte ai diversi sintomi che sta avendo e a cui non si sta riuscendo a dare un nome unico.
Alti livelli di stress possono avere effetto sul corpo, motivo per cui possiamo dirci che i sintomi che sta avendo forse sono causati dallo stress (le valutazioni mediche servono ad avere conferma) ma sicuramente non sono aiutati dallo stress.
Per ciò ritengo che sarebbe utile valutare di chiedere un consulto psicologico in modo da esplorare lo stress che sta vivendo e, con l'occasione, l'umore basso di cui parla, entrambi di competenza psicologica. Inoltre durante il consulto si potrebbe affrontare la paura che sta avendo pensando al discorso neurologico, che compresibilmente può spaventare.
Spero di essere stato utile, avesse bisogno di altre informazioni o avesse altri dubbi mi scriva pure in chat e approfondiremo.
Dottor Mauro Simonetti
Buongiorno! Nonostante i limiti del contesto e dello strumento, proverò a darle un piccolo contributo di pensiero. Fermo restando che dovrà completare l'iter clinico/diagnostico che lo specialista le indicherà, sembra che il suo corpo - "parti del corpo collegate insieme: cervicale - braccia - intestino - zona lombare - gambe" - sia diventato depositario di qualcosa di doloroso che non riesce ad esprimersi in modo diverso, non riesce a trovare le parole. Come se stati d'animo, emozioni e pensieri si condensino sul corpo e si esprimano attraverso di esso. Una volta che si è rassicurato sull'aspetto fisiologico, pensi seriamente ad un percorso di psicoterapia ben strutturato e di lungo respiro. Per esperienza, posso dirle che il lavoro da fare è lungo e faticoso, ma anche foriero di nuove possibilità e aperture. In bocca al lupo per tutto
Caro utente, la sua preoccupazione e paura è assolutamente comprensibile. Fa sempre paura quando il nostro corpo dice delle cose e non capiamo cosa ci accade. Sicuramente escludere le cause organiche è importante e fondamentale. Tuttavia escludere le cause organiche non significa che lei non possa occuparsi della sua preoccupazione e dai fattori più emotivi e psicologici che si sviluppano intorno a questo suo malessere. Le due cose possono andare in parallelo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, mi dispiace molto per la sua condizione, le suggerisco di eseguire tutti i controlli medici per eliminare qualsiasi dubbio sull'origine fisica del problema. Tuttavia potrebbe nel frattempo svolgere delle consulenze psicologiche per aiutarla ad affrontare con più serenità la situazione. Il dolore che prova e l'umore basso che percepisce con il giusto sostegno psicologico possono essere aiutati.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Paviglianiti
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Dott.ssa Elisabetta Paviglianiti
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Salve Marco,
Prima di tutto, è positivo che abbia sottoposto se stesso a una serie di esami, incluso l'esame neurologico e la RM encefalo, che fortunatamente sono risultati negativi, cosa che esclude alcune cause gravi di sintomi neurologici.
Data la complessità dei suoi sintomi, potrebbe essere utile cercare un approccio multidisciplinare, coinvolgendo diversi specialisti. Ecco alcuni suggerimenti:
1. Visita neurologica: date le persistenze di sintomi come debolezza muscolare e tremori, una visita neurologica può essere consigliata per approfondire la valutazione ed escludere ulteriori cause neurologiche meno evidenti.
2. Gastroenterologo: considerando i sintomi gastrointestinali, per una valutazione più approfondita e per escludere eventuali correlazioni tra il disturbo intestinale e i sintomi muscolari;
3. Psicologo: dato il periodo stressante e i sintomi extra-intestinali, un supporto psicologico potrebbe essere benefico per aiutarla ad affrontare lo stress e le preoccupazioni emotive che potrebbero contribuire alla sintomatologia;
4. Controllo metabolico: date le alterazioni dei trigliceridi e la flogosi cronica, potrebbe essere opportuno continuare a monitorare e gestire questi aspetti con il supporto del suo medico;
5. Dietetico e nutrizionale: un dietologo o un nutrizionista potrebbe aiutarla a pianificare una dieta adatta alle sue esigenze, anche in relazione ai trigliceridi elevati.
Dunque l'approccio multidisciplinare potrebbe fornire una visione più completa della sua situazione, permettere un trattamento mirato, ed una gestione migliore dei sintomi. In bocca al lupo, dott.ssa Camilla Persico
Prima di tutto, è positivo che abbia sottoposto se stesso a una serie di esami, incluso l'esame neurologico e la RM encefalo, che fortunatamente sono risultati negativi, cosa che esclude alcune cause gravi di sintomi neurologici.
Data la complessità dei suoi sintomi, potrebbe essere utile cercare un approccio multidisciplinare, coinvolgendo diversi specialisti. Ecco alcuni suggerimenti:
1. Visita neurologica: date le persistenze di sintomi come debolezza muscolare e tremori, una visita neurologica può essere consigliata per approfondire la valutazione ed escludere ulteriori cause neurologiche meno evidenti.
2. Gastroenterologo: considerando i sintomi gastrointestinali, per una valutazione più approfondita e per escludere eventuali correlazioni tra il disturbo intestinale e i sintomi muscolari;
3. Psicologo: dato il periodo stressante e i sintomi extra-intestinali, un supporto psicologico potrebbe essere benefico per aiutarla ad affrontare lo stress e le preoccupazioni emotive che potrebbero contribuire alla sintomatologia;
4. Controllo metabolico: date le alterazioni dei trigliceridi e la flogosi cronica, potrebbe essere opportuno continuare a monitorare e gestire questi aspetti con il supporto del suo medico;
5. Dietetico e nutrizionale: un dietologo o un nutrizionista potrebbe aiutarla a pianificare una dieta adatta alle sue esigenze, anche in relazione ai trigliceridi elevati.
Dunque l'approccio multidisciplinare potrebbe fornire una visione più completa della sua situazione, permettere un trattamento mirato, ed una gestione migliore dei sintomi. In bocca al lupo, dott.ssa Camilla Persico
Buongiorno e grazie per la condivisione, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo, è difficile vivere con un corpo che sembra voglia tradirci. Ha consultato degli specialisti? Ci sono farmaci che intervengono anche sulle somatizzazioni, riducendo molto i sintomi. Un percorso di psicoterapia potrà aiutarla per mettere in campo tutte le risorse per fronteggiare questa condizione. Con l’impegno e il sostegno giusto riuscià a riappropriarsi della sua vita. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Gentile Marco, capisco che lei stia affrontando una serie di sintomi complessi. La sua situazione sembra coinvolgere sia aspetti fisici che emotivi. Le consiglierei di considerare un approccio integrato. Inizialmente, potrebbe consultare un neurologo per escludere eventuali cause neurologiche sottostanti. Allo stesso tempo, potrebbe essere utile esplorare una valutazione psicologica per comprendere come lo stress e l'ansia possano influire sul suo benessere complessivo. Un approccio multidisciplinare potrebbe coinvolgere anche il supporto osteopatico, specialmente se ci sono tensioni muscolari correlate. Ricordi che affrontare la situazione in modo completo potrebbe richiedere tempo e pazienza. Consultare diversi professionisti può offrirle una visione più completa della sua situazione e guidarla verso un percorso di miglioramento.
Un caro saluto. Dott.ssa Silvia Coluzzi
Un caro saluto. Dott.ssa Silvia Coluzzi
Buonasera, mi dispiace per il malessere che sta affrontando.
Rispetto agli accertamenti medici, visita neurologica o fisioterapia, provi a confrontarsi con il suo medico di base.
Mi sento di dirle che, se c’è del malessere anche psicologico legato al periodo che sta vivendo, può pensare di rivolgersi ad uno psicologo per uno spazio di supporto.
Mettersi in ascolto e accogliere le proprie emozioni può esserle di supporto.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Rispetto agli accertamenti medici, visita neurologica o fisioterapia, provi a confrontarsi con il suo medico di base.
Mi sento di dirle che, se c’è del malessere anche psicologico legato al periodo che sta vivendo, può pensare di rivolgersi ad uno psicologo per uno spazio di supporto.
Mettersi in ascolto e accogliere le proprie emozioni può esserle di supporto.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile Marco,
Nella sua precisione nello descrivere la sua situazione fisica…leggo tanta preoccupazione…manca del tutto una descrizione di come sia la sua situazione intorno a lei, la sua vita relazionale e lavorativa…Io le consiglio di affidarsi a uno psicologo che in ogni caso l’aiuta ad abbassare un po’ di questa preoccupazione relativa allo stato fisico e a tutti gli esami che sta facendo…e a capire se questo stato di malessere fisico può essere dovuto a qualche ragione psicologica …In bocca al lupo.
Nella sua precisione nello descrivere la sua situazione fisica…leggo tanta preoccupazione…manca del tutto una descrizione di come sia la sua situazione intorno a lei, la sua vita relazionale e lavorativa…Io le consiglio di affidarsi a uno psicologo che in ogni caso l’aiuta ad abbassare un po’ di questa preoccupazione relativa allo stato fisico e a tutti gli esami che sta facendo…e a capire se questo stato di malessere fisico può essere dovuto a qualche ragione psicologica …In bocca al lupo.
Gentile utente, ho letto la sua condivisione e la ringrazio. Non è insolito riscontrare un malessere generale in condizioni dove vi siano patologie che interessano il tratto gastrointestinale come nel caso della "sindrome del colon irritabile". Questo perché sono disturbi a base psicosomatica (risentono degli stati d'animo. Possono rimanere silenti per molto tempo e risvegliarsi in periodi di stress prolungato e/o forte). Il connubio dei disturbi apparato gastrico e complicanze umorali sono assolutamente logiche dal momento in cui l'intestino è la via diretta del cervello. Sono disturbi che impattano in modo significativo anche sulle dinamiche sociali, sia per i sintomi e sia perché si vanno a modificare, di molto, tanto le abitudini alimentari quanto la socializzazione, (soprattutto in Italia dove il cibo, il momento del caffè, hanno ruolo non solo di nutrimento ma di aggregazione) . Poiché ha svolto indagini mediche che non aggiungono altre informazioni a quelle già riscontrate e diagnosticate dal suo medico di base, le consiglio di intraprendere un percorso in parallelo sia con un/a Psicologo che con un nutrizionista. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Gentilissimo, mi spiace molto per il momento che sta attraversando, in cui al dolore fisico si è aggiunto anche un vissuto psicologico non facile.
Mi sento di suggerirle che, anche nel momento in cui decida di approfondire analisi neurologiche e medice, consideri anche un supporto psicologico.
Ha riportato umore basso e debolezza, comprensibili visti il vissuto corporeo. Potrebbe esserle di grande aiuto il sostegno di un/a professionista anche per attraversare le delicate fasi delle analisi. Le auguro il meglio e mi contatti qualora decidesse di intraprendere una terapia. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Mi sento di suggerirle che, anche nel momento in cui decida di approfondire analisi neurologiche e medice, consideri anche un supporto psicologico.
Ha riportato umore basso e debolezza, comprensibili visti il vissuto corporeo. Potrebbe esserle di grande aiuto il sostegno di un/a professionista anche per attraversare le delicate fasi delle analisi. Le auguro il meglio e mi contatti qualora decidesse di intraprendere una terapia. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Buongiorno, Grazie per la sua condivisione.
Posso immaginare come un corpo che sembra fuori controllo con sintomi e segnali preoccupi e invalidi l'umore.
Terrei in considerazione un percorso psicologico in seguito all'esclusione di cause organiche: questo potrebbe aiutarla ad indagare se e come i suoi vissuti emotivi giochino un ruolo fondamentale nel suo benessere generale.
Dott. Ssa Chiara Carraro
Posso immaginare come un corpo che sembra fuori controllo con sintomi e segnali preoccupi e invalidi l'umore.
Terrei in considerazione un percorso psicologico in seguito all'esclusione di cause organiche: questo potrebbe aiutarla ad indagare se e come i suoi vissuti emotivi giochino un ruolo fondamentale nel suo benessere generale.
Dott. Ssa Chiara Carraro
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Escluderei le cause organiche ma nel frattempo potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Sono lieto di offrirti alcune informazioni e consigli, ma ricorda che non sono un medico e le mie risposte non dovrebbero sostituire una consulenza medica professionale. In ogni caso, spero di poterti offrire alcune indicazioni utili.
I sintomi che hai descritto, come stitichezza, gonfiori addominali, fastidi addominali, umore basso, tremori, fascicolazioni, acufene, dolori articolari e debolezza muscolare, possono essere associati a diversi fattori, tra cui lo stress, l'ansia e, come hai già menzionato, la sindrome del colon irritabile (IBS). È positivo che tu abbia già consultato un medico e che tu abbia eseguito alcune analisi e test.
Tuttavia, considerando la persistenza dei sintomi, è importante continuare a lavorare con un professionista medico per escludere altre possibili cause e ottenere una diagnosi accurata. Ecco alcuni suggerimenti:
Visita specialistica: Potresti considerare una visita specialistica da un gastroenterologo per approfondire la sindrome del colon irritabile e valutare ulteriori opzioni di trattamento. Inoltre, una visita neurologica potrebbe essere utile per escludere problemi neurologici, specialmente se hai ancora sintomi come tremori, debolezza muscolare e acufene.
Psicoterapia: La gestione dello stress e dell'ansia potrebbe migliorare i sintomi legati al colon irritabile e ai sintomi psicologici come umore basso. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) o altre forme di psicoterapia possono essere utili.
Attività fisica: L'esercizio fisico regolare può avere benefici sia per la salute mentale che per quella fisica. L'attività fisica può aiutare a ridurre lo stress, migliorare il tono muscolare e promuovere il benessere generale.
Alimentazione: Considera di consultare un dietologo o un nutrizionista per esaminare la tua alimentazione e apportare eventuali modifiche che potrebbero migliorare i sintomi gastrointestinali.
Terapie complementari: Alcune persone trovano sollievo dai sintomi gastrointestinali attraverso terapie complementari come l'osteopatia o la fisioterapia. Parla con un professionista per valutare se queste opzioni potrebbero essere adatte a te.
È importante continuare a lavorare a stretto contatto con il tuo medico per affrontare i tuoi sintomi in modo completo e ottenere il supporto necessario. Inoltre, cerca di mantenere un registro dei tuoi sintomi e delle situazioni che potrebbero influenzarli per aiutare il medico nella valutazione.
I sintomi che hai descritto, come stitichezza, gonfiori addominali, fastidi addominali, umore basso, tremori, fascicolazioni, acufene, dolori articolari e debolezza muscolare, possono essere associati a diversi fattori, tra cui lo stress, l'ansia e, come hai già menzionato, la sindrome del colon irritabile (IBS). È positivo che tu abbia già consultato un medico e che tu abbia eseguito alcune analisi e test.
Tuttavia, considerando la persistenza dei sintomi, è importante continuare a lavorare con un professionista medico per escludere altre possibili cause e ottenere una diagnosi accurata. Ecco alcuni suggerimenti:
Visita specialistica: Potresti considerare una visita specialistica da un gastroenterologo per approfondire la sindrome del colon irritabile e valutare ulteriori opzioni di trattamento. Inoltre, una visita neurologica potrebbe essere utile per escludere problemi neurologici, specialmente se hai ancora sintomi come tremori, debolezza muscolare e acufene.
Psicoterapia: La gestione dello stress e dell'ansia potrebbe migliorare i sintomi legati al colon irritabile e ai sintomi psicologici come umore basso. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) o altre forme di psicoterapia possono essere utili.
Attività fisica: L'esercizio fisico regolare può avere benefici sia per la salute mentale che per quella fisica. L'attività fisica può aiutare a ridurre lo stress, migliorare il tono muscolare e promuovere il benessere generale.
Alimentazione: Considera di consultare un dietologo o un nutrizionista per esaminare la tua alimentazione e apportare eventuali modifiche che potrebbero migliorare i sintomi gastrointestinali.
Terapie complementari: Alcune persone trovano sollievo dai sintomi gastrointestinali attraverso terapie complementari come l'osteopatia o la fisioterapia. Parla con un professionista per valutare se queste opzioni potrebbero essere adatte a te.
È importante continuare a lavorare a stretto contatto con il tuo medico per affrontare i tuoi sintomi in modo completo e ottenere il supporto necessario. Inoltre, cerca di mantenere un registro dei tuoi sintomi e delle situazioni che potrebbero influenzarli per aiutare il medico nella valutazione.
Gentile Marco,
la sua storia mi ha fatto venire in mente un caso che anni fa trattai che aveva la medesima sintomatologia. In quel caso, i fattori stressanti derivati dagli impegni influivano molto sulle problematiche fisiche.
Con questo, non so dirle se il suo problema derivi da problematiche psicofisiche, ma provare ad iniziare un percorso personale potrebbe essere una buona idea. Spesso i nostri problemi di salute, derivano da problematiche di tipo psicologico.
Spero di esserle stato utile.
Un saluto e se vuole sono a disposizione per un colloquio!
Dott. FF
la sua storia mi ha fatto venire in mente un caso che anni fa trattai che aveva la medesima sintomatologia. In quel caso, i fattori stressanti derivati dagli impegni influivano molto sulle problematiche fisiche.
Con questo, non so dirle se il suo problema derivi da problematiche psicofisiche, ma provare ad iniziare un percorso personale potrebbe essere una buona idea. Spesso i nostri problemi di salute, derivano da problematiche di tipo psicologico.
Spero di esserle stato utile.
Un saluto e se vuole sono a disposizione per un colloquio!
Dott. FF
Caro Marco, grazie per aver condiviso con chiarezza la tua situazione, che comprensibilmente ti sta causando preoccupazione. È positivo che tu abbia già effettuato esami approfonditi per escludere cause organiche gravi, e che i risultati siano rassicuranti. È altrettanto importante considerare che il corpo e la mente sono strettamente collegati, e condizioni di stress o ansia possono manifestarsi con sintomi fisici diffusi, simili a quelli che descrivi. La sindrome del colon irritabile (IBS) è spesso associata a una forte componente psicofisica. Stress prolungato o eventi emotivamente difficili, come quelli che hai vissuto, possono innescare o aggravare i sintomi intestinali, ma anche influenzare altre aree del corpo, creando un "circolo vizioso". Sintomi come tensione muscolare, fascicolazioni, tremori e dolori articolari possono essere correlati a uno stato di iperattivazione del sistema nervoso autonomo causato dall’ansia o da stress cronico. I tuoi sintomi extra-intestinali (tremori, debolezza, rigidità muscolare) possono essere ricondotti a tensione somatica legata a stress, ma è comprensibile che tu voglia escludere ulteriormente cause neurologiche o muscoloscheletriche. Hai già fatto passi importanti come la RMN encefalo e tronco encefalico, che è risultata negativa, e questo è un dato rassicurante. Per affrontare la situazione in modo completo, potrebbe essere utile un approccio che consideri sia il benessere fisico che quello psicologico. Dato che lo stress sembra aver giocato un ruolo significativo nell’insorgenza dei tuoi sintomi, un supporto psicologico potrebbe aiutarti a gestire l’ansia e a ridurre l’iperattivazione fisica che questa provoca. La tua situazione sembra complessa ma affrontabile. Già il fatto di aver escluso cause gravi è un passo importante, e ora puoi concentrarti su un approccio più integrato. Un percorso psicologico per gestire ansia e stress, unito a interventi mirati sul piano fisico e nutrizionale, può aiutarti a migliorare il tuo benessere generale.
Non esitare a prenderti cura di te in modo globale: corpo e mente sono strettamente collegati, e lavorare su entrambi può fare una grande differenza.
Resto a disposizione per un colloquio.
Non esitare a prenderti cura di te in modo globale: corpo e mente sono strettamente collegati, e lavorare su entrambi può fare una grande differenza.
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Ciao Marco , la descrizione del tuo status psicofisico è molto dettagliata.
Da quanto racconti i valori degli esami fatti sembrano tutti in regola fortunatamente.
Ti suggerirei sotto la guida del tuo medico curante di valutare qualsiasi altro esame diagnostico o visita specialistica possa mancare e poi rivolgerti ad una figura professionale per un consulto e magari iniziare un percorso psicologico in quanto la maggior parte dei sintomi che hai elencato hanno una forte matrice psicosomatica: disturbi intestinali tra cui stipsi,gonfiori,e fastidi (l’apparato gastrointestinale è il nostro “secondo cervello” per numero di neuroni) umore basso,tremori,dolori vari ecc
Spero tu possa stare meglio quanto prima.
Buone cose Marco, dott.Marziani
Da quanto racconti i valori degli esami fatti sembrano tutti in regola fortunatamente.
Ti suggerirei sotto la guida del tuo medico curante di valutare qualsiasi altro esame diagnostico o visita specialistica possa mancare e poi rivolgerti ad una figura professionale per un consulto e magari iniziare un percorso psicologico in quanto la maggior parte dei sintomi che hai elencato hanno una forte matrice psicosomatica: disturbi intestinali tra cui stipsi,gonfiori,e fastidi (l’apparato gastrointestinale è il nostro “secondo cervello” per numero di neuroni) umore basso,tremori,dolori vari ecc
Spero tu possa stare meglio quanto prima.
Buone cose Marco, dott.Marziani
Buonasera Marco, grazie per aver condiviso la sua esperienza. I sintomi che descrive sembrano legati a un mix di fattori fisici e psicologici, con lo stress come possibile causa scatenante. Considerato il quadro, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire lo stress e le sue preoccupazioni, che sembrano incidere sui suoi sintomi fisici. Un consulto con uno specialista neurologico potrebbe essere utile per escludere patologie neurologiche, mentre un trattamento osteopatico potrebbe alleviare le tensioni muscolari e le rigidità. Inoltre, monitorare i livelli di trigliceridi potrebbe essere utile per prevenire eventuali complicanze a lungo termine.
Buongiorno Marco, la ringrazio per la fiducia e per aver condiviso così nel dettaglio la sua esperienza. Le sue parole raccontano un percorso complesso, fatto di sintomi fisici molto concreti, accompagnati da una preoccupazione crescente per la propria salute. Comprendo profondamente quanto possa essere difficile vivere con una molteplicità di disturbi apparentemente scollegati tra loro, e quanto sia frustrante affrontare una serie di accertamenti medici che sembrano non fornire risposte risolutive. Nel modello cognitivo-comportamentale consideriamo in modo molto serio e articolato il legame tra mente e corpo. Non esiste una netta separazione tra ciò che è "fisico" e ciò che è "psicologico", poiché il nostro corpo e la nostra mente comunicano costantemente, specialmente in condizioni di stress prolungato. Il fatto che lei collochi l’esordio dei disturbi in un periodo fortemente stressante come il mese di luglio rappresenta già un elemento clinico importante. È ben documentato che lo stress cronico, l’ansia e alcune forme di vulnerabilità psicologica possono agire da amplificatori del sistema nervoso autonomo, generando una vasta gamma di sintomi fisici, anche molto impattanti. La sindrome del colon irritabile, ad esempio, è un disturbo funzionale dell’intestino in cui le alterazioni non sono visibili con gli strumenti diagnostici tradizionali, ma che si manifestano con sintomi reali e spesso invalidanti. Questa sindrome viene ormai considerata parte di un dialogo disfunzionale tra il cervello e l’intestino, e in questo senso il trattamento più efficace è spesso un approccio integrato che coinvolge sia l’ambito medico che quello psicologico. I sintomi extraintestinali che lei descrive (come le fascicolazioni, la debolezza muscolare, l’umore basso, il senso di allerta) possono rientrare in una condizione definita come somatizzazione da stress. In altre parole, il corpo, sotto pressione, inizia a manifestare fisicamente un disagio che ha anche una radice emotiva e psicofisiologica. Il fatto che gli esami neurologici più importanti, come la risonanza magnetica, siano risultati negativi è confortante e ci indica che non ci sono evidenze di patologie gravi in atto, anche se comprendo il timore che può restare a fronte di sintomi persistenti. In una situazione come la sua, il mio consiglio è di considerare seriamente l’avvio di un percorso psicologico focalizzato su una valutazione accurata dei livelli di ansia, del tono dell’umore, dei pensieri legati alla salute e del rapporto con il proprio corpo. Un approccio cognitivo-comportamentale può aiutarla a comprendere i meccanismi attraverso i quali lo stress e l’attenzione selettiva verso i sintomi fisici possono rinforzare un circolo vizioso, nel quale l’ansia porta a nuovi sintomi, e i sintomi aumentano l’ansia, mantenendo attivo lo stato di allerta. Allo stesso tempo, in parallelo, può essere utile valutare una visita neurologica come ulteriore approfondimento, se non altro per completare l’iter diagnostico e ridurre ulteriormente l’ansia da incertezza. Talvolta, l’ansia stessa può indurre una forte ipervigilanza verso il corpo e interpretazioni catastrofiche di segnali fisiologici normali, accentuando la sofferenza quotidiana. L’aspetto corporeo, infine, può beneficiare anche di un lavoro sul piano motorio e posturale: trattamenti fisioterapici o osteopatici possono avere un senso se inseriti in un progetto più ampio che comprenda anche la rieducazione dell’equilibrio psicofisico. Ma la vera svolta, nella maggior parte dei casi come il suo, si osserva quando si inizia ad affrontare il significato che quei sintomi hanno per la persona, e quando si lavora concretamente per ripristinare un senso di controllo e fiducia nel proprio corpo. La sensazione di “avere qualcosa di grave” è una paura comune in queste condizioni, ma molto spesso ciò che risulta necessario è proprio imparare a decodificare in modo nuovo e più utile il linguaggio del corpo. Con il giusto supporto, questo è un percorso affrontabile, e che può restituirle serenità e funzionalità nel quotidiano. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, se tutte le visite mediche e gli esami strumentali (per escludere patologie organiche) sono risultati negativi, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per vedere se può essere una condizione psicosomatica.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
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Dott. Luca Rochdi
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