Gentili dottori, Ho 30 anni. A 17 a seguito di alcuni attacchi di panico ho cominciato a soffrire

17 risposte
Gentili dottori,
Ho 30 anni. A 17 a seguito di alcuni attacchi di panico ho cominciato a soffrire di derealizzazione e di uno stato di angoscia. La sintomatologia ha avuto un andamento fluttuante, ma è diventata più intensa e costante negli ultimi 4 anni. Vi chiedo quindi se qualcuno di voi può consigliarmi un percorso psicoterapeutico efficace e risolutivo..
Mi trovo davanti a dei cambiamenti,il primo fra tutti sono in attesa del mio primo figlio e non voglio provare nei suoi confronti il distacco/intorpidimento emotivo che ormai caratterizza ogni aspetto della mia vita.
Inoltre ho anche scelto un lavoro tranquillo che mi permettesse di non aumentare il senso di irrealtà. Ma ora mi rendo conto che giocare così in difesa a 30 anni non ha senso e sono ancora in tempo per cambiare il corso della mia vita
io non so davvero perché ho aspettato così a lungo per cercate di guarire,ma ormai sento un'urgenza in tal senso.ho già sprecato tanti anni.
Resto in attesa di vostri preziosi pareri e suggerimenti
Grazie
Gentile 30enne, la sua iniziativa è il suo presupposto mi sembrano ottimi:una spinta alla vita e alla vitalità piuttosto che alla sopravvivenza. Scelga un terapeuta sulla base del curriculum e dello stile che più le ispira fiducia e assecondi la sua urgenza. Un caro saluto. Daniela Bianchi

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Salve, la ringrazio per aver condivido con noi il suo vissuto emotivo. Stia tranquillo, non esiste una terapia psicologica migliore di un’altra, l’importante è che lei si senta a suo agio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente penso che lei abbia tutto il diritto di stare meglio e di godersi a pieno l’arrivo del suo bambino. La scelta di intraprendere un percorso di psicoterapia è preziosa, un percorso dove prendersi cura dei propri vissuti e cercare la strada per ritrovare un maggiore benessere. Scelga il terapeuta non solo sulla base dell’orientamento (tutti gli orientamenti possono essere validi per aiutarla) ma anche sulla base di come si sente nella relazione con il professionista e quanto sente di poter creare una relazione di fiducia con lui. Le auguro il meglio! Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buonasera,comprendo la sua sofferenza,la sensazione di irrealtà e di intorpidimento è dolorosa e fa sentire estranei e incompresi Mi sembra fondamentale la sua scelta di intraprendere un percorso psicoterapico.Deve trovare una persona con cui stabilire un ottima alleanza terapeutica , è il presupposto per una buona prognosi Resto a disposizione.dottssa Luciana Harari
Buonasera, scelga un terapeuta che la faccia sentire a suo agio e inizi questo percorso di rinascita insieme al suo bimbo. Non se ne pentirà. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, lei si trova in un momento molto importante della sua vita che credo meriti tutte le attenzioni e cure. Scelga un terapeuta che le dia fiducia e che la faccia sentire a suo agio.
Cordiali saluti
Gentile utente di mio dottore,

i suoi sintomi sono tipici dei disturbi d'ansia
La terapia per il Disturbo d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i disturbi d’ansia.
Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le sensazioni emozionali e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento della psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Inizi quanto prima una psicoterapia, vedrà che con il tempo riuscirà a star meglio

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Carissima futura mamma, non è mai troppo tardi quando ci si rende conto di avere una difficoltà e quindi di chiedere aiuto. A breve diventerai mamma e tutte le tue preoccupazioni si accrescono in vista del nuovo arrivo che cambierà il tuo stile di vita. Io ti consiglierei un percorso di tipo psicodinamico così da aiutarti a comprendere meglio chi sei e qual è la tua storia. In bocca al lupo. Floriana Guccione
Gent.ma, descrive una condizione di sofferenza che si protrae nel tempo e che andrebbe meglio valutata. Per questa ragione, l’invito è di rivolgersi ad un professionista a cui poter meglio spiegare la sua situazione in vista di un programma psicoterapeutico che la possa aiutare a risolvere gradualmente i suoi problemi e accompagnare in questo momento importante della vita. Una psicoterapia può apparire faticosa perché richiede disponibilità di tempo, possibilità di osservare e condividere le sue esperienze personali e gestire anche alcuni momenti di dubbio che comprensibilmente e inevitabilmente sorgono quando si intraprende un simile lavoro per sé: tuttavia, può essere una opportunità per vedere e trasformare quegli aspetti di sofferenza che sembra la occupino da tempo e per i quali ha la sensazione possano condizionare la sua vita futura. SG
Gentile Signora,
Nostro malgrado, ma per nostra protezione, mettiamo in atto difese da elementi sentiti pericolosi che ci possono sembrare (le difese) inadeguate e quindi difficili da assimilare, come per es. scappare davanti a qualcuno che ci mette a disagio e dopo sentirci un po' deboli. Magari non ci piace questo, ma ci ha protetti da qualcosa che abbiamo sentito pericoloso. Spesso si tratta della miglior risposta che sappiamo dare. Nel tempo poi succede che familiarizziamo con quella modalità, cioè tendiamo a ripeterla perché è stata utile per toglierci da quella difficoltà, ma a lungo andare può crearcene altre (per es. avere la convinzione di essere una persona paurosa). La derealizzazione è una delle possibili difese ed è quella che lei ha scelto in un certo momento e la ha ripetuta, a suo vantaggio e anche suo malgrado. Aspettare un figlio è qualcosa che può spaventare molto. Ma è una grande occasione per tornare a prendere contatto con i propri vissuti e le proprie reazioni che forse oggi non hanno piu necessita di essere quelle che sono state un tempo. Serve una grande dose di gentilezza e accoglienza verso noi stessi, e se temiamo di non averne possiamo chiedere aiuto a qualcuno che ce la fa sentire. Insomma la buona notizia è che oggi ci possono essere margini di cambiamento, soprattutto se la vita mostra aspetti benevoli nei nostri confronti e se desideriamo portare questo cambiamento nella nostra vita
I miei migliori auguri
Gentile utente, mi sembra che le sue parole siano molto indicative di una grande motivazione che la spinge a cercare quel benessere che negli anni ha tanto sperato di ritrovare. Complimenti! Il primo grande passo l'ha già fatto da solo, ora ha bisogno di uno psicoterapeuta con cui si senta libero, sereno e a suo agio. Potrebbe utilizzare questo portale per una ricerca specifica. Le auguro il meglio e rimango a disposizione se ha bisogno.
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentilissima,
l'attacco di panico lascia uno spiacevole ricordo e la sensazione che possa ripetersi desta preoccupazione, soprattutto nei momenti in cui la persona affronta un cambiamento. Sono d’accordo con le colleghe che le consigliano di iniziare un percorso psicoterapeutico che l'accompagni e la sostenga durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, periodo in cui si ha necessità di accudire al meglio il figlio, di riposare, di comprendere gli stati emotivi suoi e del bambino al fine di vivere al meglio la maternità.
Un caro saluto
dr.a Monica Bertolini psicologa-psicoterapeuta terapeuta EMDR
(Lombardia-Lodi)
Buongiorno gentile utente, mi sembra di notare una grande motivazione nelle parole che scrive. Penso sia pronto ad affrontare un percorso di cambiamento che potrà aiutare a ritrovare quel benessere che da tempo cerca. Non c'è un percorso più o meno adatto, è la relazione terapeutica (quindi fra psicoterapeuta e paziente) che cura, che dà modo di attraversare il dolore, comprenderlo e liberarsene. Si affidi a qualcuno che la accompagni in tutto questo.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, ricevo anche online.
un caro saluto.
dott.ssa Chiara De Battisti
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Salve. Nella mia esperienza, partendo dal rispetto di ciò che si può o non si puo affrontare nel momento, senza forzature, con piccoli stimoli a livello psicorporeo, pian piano si costruisce una fiducia in sé che porta ad allentare il gioco in difesa. Ma, affinché ciò possa avvenire, non deve avere urgenza, deve concedersi il tempo per integrare i pesieri, le sensazioni corporee e i vissuti emotivi. Distinti saluti
Salve, è molto coraggioso da parte sua iniziare un percorso che le consenta di affrontare il suo stato di disagio. Non si colpevolizzi per aver aspettato, ognuno ha i suoi tempi e chiedere aiuto oggi significa che per lei questo è il tempo giusto per permettere a se stessa di farsi aiutare e uscire dal suo malessere.
Buonasera, essere in dolce attesa pone quesiti importanti sul futuro e forse per questo ha deciso di rispondere alle sue esigenze emotive. Può cercare nel portale di mio dottore uno psicoterapeuta della sua zona e valutare un eventuale integrazione farmacologica con uno psichiatra se chi la visiterà lo ritenesse opportuno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, capisco le sue preoccupazioni e la sua sofferenza e grazie per averle volute condividere. È importante che lei inizi il prima possibile un percorso di terapia per capire l’origine del suo malessere. La nascita di un figlio mette in discussione gran parte della della persona per cui è fondamentale aver risolto delle questioni del passato che potrebbero andare inconsciamente ad influenzare la relazione con suo figlio. Trovi un terapeuta con cui si sente a suo agio, è la relazione che cura non il tipo di terapia. Auguri e saluti dottoressa marini

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