Gentili dottori, da poco più di un mese mi sono avventurato in una cosa per me nuova ovvero una rela

15 risposte
Gentili dottori, da poco più di un mese mi sono avventurato in una cosa per me nuova ovvero una relazione. Ho sempre avuto un buon successo con l’altro sesso ma ho sempre evitato per paura ed insicurezza un rapporto che si potesse definire tale. Non vi nego che ciò nonostante ho trovato lungo il mio percorso persone che mi hanno fatto del male e mi hanno dato sfiducia nei rapporti.
Riconosco con assoluta certezza che questa volta la ragazza in questione è assolutamente diversa, seria e con tante qualità. Probabilmente le persone precedenti dovevano arrivare per farmi rendere conto di alcuni traumi che mi porto avanti da tempo e credo e spero di aver capito la lezione dietro il mio incontro con loro.
La problematica nasce dal fatto che sto vivendo questa storia con una profonda angoscia, che alle volte non so nemmeno spiegarmi, mi sveglio sopraffatto da un senso di tristezza nonostante io ami questa ragazza e la cosa sia assolutamente reciproca. Ultimamente sto facendo uso abbastanza frequente di alcol che sembra l’unica cosa capace di farmi stare meno nella mia testa e rilassarmi, ma appena passa l’effetto mi trovo più triste di prima. È come se fossi bloccato, non riesco ad avere un rapporto pulito, uno di quelli dove io possa rendermi vulnerabile, ma è come se mi aspettassi da me stesso una costante performance altrimenti dall’altra parte giungerebbe la noia e finirebbe tutto. La cosa mi provoca rabbia, ho passato gli ultimi anni a lavorare su me stesso e tutto questo lavoro mi sembra essere stato vano siccome poi di fondo c’è ancora insicurezza, io so in fondo di essere una persona di grande valore ma c’è una vocina, uno stato d’animo, dei flash back di storie del passato che invece continuano a pensarla diversamente.

Scusate per le tante parole, vorrei solo capire se c’è un modo per spostare il focus su me stesso e per riportare leggerezza e serenità nella mia vita, riuscendo a godere di questa storia nel giusto modo.
Salve, ha fatto bene a contattarci. La tristezza può essere veramente faticosa da gestire. Sarebbe importante comprendere quali sono i pensieri negativi che vanno ad accendere queste emozioni.
Lei ha parlato di un lavoro che ha fatto su sé stesso. Ha svolto un lavoro con uno psicologo? Se così, potrebbe non essere stato l'approccio terapeutico giusto per lei. Se invece non ha svolto un lavoro psicologico, per ottenere la serenità che desidera è opportuno che si rivolga ad un professionista. Le linee guida al trattamento hanno dimostrato come le tecniche cognitivo-comportamentali risultino essere particolarmente efficaci con le problematiche che riporta. Se lo desidera, mi rendo disponibile per confrontarmi con lei su questa problematica così da strutturare un percorso che possa tornare a farla sorridere. Mi rendo disponibile a riceverla online o in presenza a Milano. Saluti, Dott.ssa Eleonora Galletti

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Salve, per capire da dove originano le sue paure di un rapporto stabile e coinvolgente andrebbero indagato lo stile di attaccamento che ha maturato nelle esperienze affettive. Perché in effetti lei ha molte incertezze su se stesso e nel modo in cui si rapporta. Questa storia per lei è importante, per questo le suggerisce molta inquietudine. Le consiglio di approfondire attraverso un percorso terapeutico. Forse basta poco per ribaltare le sue istintive convinzioni irrazionali. Provi! Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, sicuramente tiene molto a questo rapporto ma il suo uso di alcol come rifugio e la"vocina " che le instilla dubbi potrebbero essere due aspetti di un velato malessere che non riesce a trovare le parole giuste per essere affrontato. Le potrebbe essere molto utile riprendere un percorso che la aiuti a fare chiarezza, prima che la situazione si cronicizzi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, la sua vocina interna che la fa sentire sempre inadeguato se non è al massimo della performance, è come la sua ombra, impossibile da scacciare. Bisogna imparare a conviverci, in modo da trasformarla da nemico ad amico ed alleato. Si rivolga a un terapeuta esperto, che l'aiuterà a farsela amica.
Un caro saluto
Buonasera, la sua vocina interna, compresi i suoi traumi, provengono da un passato, anche profondo, che andrebbe ulteriormente affrontato, nonostante il lavoro di introspezione già effettuato. Ciò non significa, che il suo lavoro sul profondo sia stato un lavoro negativo o inutile, ma che bisogna riprenderlo possibilmente con un professionista o iniziarlo con un professionista, qualora si sia trattato solo di introspezione. Tutti noi siamo il nostro passato, dalla nascita fino a un minuto fa e periodicamente dovremmo, questo passato, considerarlo e riconsiderarlo. Ad ogni modo concordo con il suggerimento, per cui certe vocine interne, severe, pedanti ed intransigenti possono essere governate, ridimensionate e tramutate in alleate, piuttosto che perdurare come demotivanti guastatrici, possibilmente tramite una valida "alleanza terapeutica" con un professionista affidabile, al di là di eventuali autoreferenzialità.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, ha tutte le ragioni quando dice di voler capire il significato di quelle vocine che la rendono diffidente e non le permettono di vivere a pieno questo nuovo rapporto, così diverso dai precedenti. Chieda una consultazione ad uno psicoterapeuta e inizi un percorso.
Buon lavoro
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Buongiorno, cosa vuol dire che hai passato gli ultimi anni a lavorare su te stesso? Spero che il riferimento non sia ad una introspezione tentata da autodidatta perchè è la cosa più difficile da fare, anche per i professionisti della materia. Potresti tentare più seriamente adesso visto che hai qualcosa da perdere. Il disequilibrio che descrivi tra paura delle minacce esterne e paura del fallimento crea un mix talmente disturbante che poi senti il bisogno di placare le sensazioni spiacevoli con l'alcol. Consiglio di interrompere al più presto questa spirale negativa.
Caro Utente, il tuo scritto mi fa intendere che il tuo stile di attaccamento è evitante.
Avendo ora incontrato una persona di cui ti sei innamorato, ti trovi a dovere lottare tra il desidero di tenere le distanze e quello di avvicinarti emotivamente a lei. L'uso di alcol funge da ansiolitico, come ben descrivi.
La psicoterapia potrà aiutarti a prendere contatto profondamente con le tue parti sofferenti , a mio avviso, questa è la strada maestra per risolvere la tua problematica.
Piano piano riuscirai ad accettare le tue emozioni, non esserne spaventato, e condividerle con la persona amata.
La condivisione emotiva è ciò che rende una relazione ricca e gratificante per entrambi i Partners .
Cordialmente
Daniela Pioli
Gentile utente di mio dottore,

le difficoltà di cui parla potrebbero essere affrontate in un percorso di psicoterapia. La mia indicazione è quella di chiedere aiuto ad uno specialista che possa accompagnarla nell'affrontare le difficoltà qui riportate.
Ne vale del suo benessere e della possibilità di vivere una relazione d'amore importante con maggior fiducia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, grazie per aver condiviso cosa sta accadendo nella sua vita. Le relazioni ci mettono alla prova, ci appagano e, spesso, riattivano in noi eventi del passato. Il mio parare professionale è di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa aiutarla a comprendere le emozioni contrastanti che sta vivendo rispetto alla sua relazione attuale e che possa accompagnarla nella rilettura degli eventi passati che le causano una sofferenza tale da doverla ridurre tramite il ricorso a sostanze tossiche, come l'alcol. Rimango a disposizione, un caro saluto
gentile ragazzo, a volte lo stress non deriva solo da eventi avversi ma anche da eventi considerati e considerabili positivi. Non ricordo quale pensatore diceva che più che le cose è l'opinione che abbiamo su di esse che ci può creare problemi. E' possibile che la sua angoscia diminuisca con il tempo, ma se vede che tale processo non avviene o è troppo lento le consiglio di contattare uno psicoterapeuta che penso in tempi brevi può fornirle i giusti strumenti per risolvere il problema.
Buongiorno, il fatto che abbia incontrato una persona positiva nella sua vita è qualcosa di importante e potrebbe diventare anche il motore per affrontare esperienze passate che, nonostante siano terminate, ancora la condizionano e hanno un impatto su di lei nel presente. L'angoscia che si riattiva in lei nel vivere una relazione, il sentirsi bloccato, il ricorrere all'alcol per trovare un po' di sollievo, i flashback sono manifestazioni di quella parte di lei che è rimasta agganciata al passato. Il lavoro che ha fatto negli ultimi anni su se stesso non è stato inutile ma è un punto di partenza prezioso per poter riprendere in mano la sua vita in modo sempre più pieno. Il mio consiglio è di farsi aiutare da un professionista che sia formato nel lavoro sui traumi: non è sufficiente essere consapevoli della propria storia ma spesso dobbiamo concederci di farci aiutare, di non doverla affrontare da soli e di poter trovare gli strumenti giusti per farlo. Le auguro tutto il meglio. Dott.ssa Elisa Siri
Buonasera, sono la dottoressa Alessandra Cinardi, l'ipnosi dinamica potrebbe essere utile nel suo caso per comunicare direttamente con il suo inconscio, poiché permette di individuare prontamente eventi/persone (p.e. figure genitoriali, partners e simili) coinvolte nel problema e causa di turbamenti emotivi del passato, al fine di rimuoverne celermente le cause, cogliendone il significato e creando così un'alleanza tra la sua parte emotiva e logica per abbattere rancori, risentimenti, rabbia e sofferenza che hanno radici nella suo passato. L'uso dell'alcol per spegnere emozioni negative è una strategia di coping dei suoi problemi che necessita di un percorso, che lei mi sembra aver già intrapreso. Ma ci sono circostanze e turbamenti emotivi che ci possono riagganciare emotivamente spianando la strada a differenti problematiche che possono divenire aberranti proprio perché lei non riesce a individuare la relazione tra causa ed effetto dei suoi turbamenti, cosa che è in grado di fare l'ipnosi vigile. Ricevo a Roma in presenza e on line. Con l'augurio che possa ritrovare la serenità che merita, spero possa risolvere i suoi problemi con il percorso più idoneo per lei. Un saluto, dott.ssa Alessandra Cinardi
Salve, quello che le impedisce di vivere la sua storia con leggerezza potrebbe affrontarlo in una psicoterapia a carattere psicoanalitico. Potrebbe esplorare le cause dei dolori passati e imparare a vivere il presente nel migliore dei modi. A sua disposizione.

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