Gentili dottori, chiedo consiglio riguardo al cipralex: dopo aver assunto il farmaco per cinque mesi

23 risposte
Gentili dottori, chiedo consiglio riguardo al cipralex: dopo aver assunto il farmaco per cinque mesi, ingerendo una pillola al giorno, quali sono le modalità consigliate per smettere gradualmente la cura?
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
scalare l'assunzione di un farmaco richiede sempre un confronto con il medico che l'ha prescritto, perché gli effetti di un'interruzione autonoma, per quanto ragionata, potrebbe essere vissuta bruscamente dall'organismo e portare punto e d'accapo. Si faccia indicare dallo Psichiatra la modalità più opportuna per iniziare a scalare il cipralex, qualora i 5 mesi di assunzione fossero quelli previsti dal piano terapeutico. Un caro saluto

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Dott.ssa Vincenza Rauccio
Psicologo, Psicoterapeuta
San Nicola la Strada
Buongiorno,
nel caso specifico dell'assunzione dei farmaci, in questo caso Cipralex, deve rivolgersi al medico che gliel'ha prescritto, lui saprà scalare e togliere il farmaco nelle giuste modalità e tempi.
Buona giornata
Dott.ssa Vincenza R.
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, è sempre bene consultare il medico che ha prescritto il farmaco per decidere le modalità di scalaggio e sospensione della terapia, compito dello psichiatra solitamente o del medico di base in alternativa. Per le figure dello psicologo e psicoterapeuta non è possibile fare indicazioni farmacologiche ma ci si può occupare attraverso un consulto psicoterapeutico delle difficoltà che hanno portato ad assumerlo. Cordialmente Dott.ssa Elisa Galantini
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Lo scalaggio del farmaco andrebbe concordato con chi glielo ha prescritto. Spesso ci sono problemi rispetto ad un'automedicazione che inficiano anche i benefici precedenti. Se oramai è al giro di boa e sta meglio deve concordare con il curante. Noi non conosciamo la sua storia e sarebbe controproducente darle un parere. Ogni caso è un caso singolo, al di là dei protocolli medici
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Buongiorno oltre a consultarsi con chi le ha prescritto il farmaco per sintonizzarsi su come terminare la cura farmacologica consideri che la sindrome ansioso-depressiva si può risolvere definitivamente anche guardando dentro di sé, nelle proprie attribuzioni cognitive che creano ansia e stili di vita antidepressivi.

Buona prosecuzione, Dottor Gianpietro Rossi
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Buongiorno, l'unica modalità con la quale smettere la cura è valutarla assieme al medico che glie l'ha prescritta. Mi raccomando di non stoppare il farmaco in autonomia, potrebbe avere effetti collaterali importanti. Saluti
Dott. Lorenzo Cruciani
Psicologo, Psicoterapeuta
Fermo
Salve, in questi casi è opportuno chiedere consiglio allo psichiatra che ha fatto la prescrizione prima di effettuare qualsiasi cambiamento della terapia. Cordialmente.
Dott.ssa Marianna Zanardi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Buongiorno, scalare il farmaco è un passaggio delicato che va effettuato in accordo con lo psichiatra che, secondo il protocollo di cura previsto per il suo malessere e secondo l'andamento della terapia farmacologica in corso, le consiglierà cosa e come fare. E' quindi importante rivolgersi al medico che glie l'ha prescritto per variare il dosaggio e non interromperlo in solitaria. Infatti interrompere un trattamento farmacologico improvvisamente può causare effetti collaterali importanti. Quindi le consiglio di rivolgersi al medico che saprà certamente indicarle una soluzione congrua. Cordialmente.
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, scalare un farmaco non può essere fatto in autonomia, contatti lo psichiatra che le ha prescritto la terapia e si faccia dire da lui come farlo. Saluti, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

Consulti il medico per la prescrizione del farmaco al fine di evitare problemi legati alla sottrazione del farmaco.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bologna
Gentile utente, le consiglio di consultare prontamente il medico che le ha prescritto il farmaco per poter scalare gradualmente l'assunzione. In questo modo può evitare cambi repentini ed effetti collaterali. Dott.ssa Giulia Bernardinello
Dott.ssa Ambra Salustri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, concordo con i colleghi per quanto riguarda le modalità con cui scalare l'assunzione dei farmaci: è fondamentale concordare questo passaggio con il medico curante, che le ha prescritto la terapia. Questo aspetto è importante per considerare insieme a un esperto eventuali difficoltà che possono emergere diminuendo l'assunzione del farmaco ed evitare peggioramenti della sintomatologia con interruzioni brusche della terapia. Cordialmente, dott.ssa Salustri
Dott. Alessio Soffitto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Varese
Salve,
La consiglio anche io di contattare il medico prescrittore del farmaco per valutare insieme le modalità di assunzione.
La invito a non prendere da solo decisioni in campo farmacologico ma di consultare sempre il prescrittore della terapia.

Cordiali Saluti,
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, non esiste una risposta oggettiva, si consulti con il suo medico e vedrà che le darà le risposte che cerca.
Il farmaco comunque va scalato gradualmente per evitare anche gli effetti collaterali.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Enza Cuzzucoli
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, le suggerisco di porre la questione al medico che le ha prescritto la cura farmacologica. Saluti, Enza C.
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Si rivolga al suo psichiatra curante.
Mai opportuno scalare o interrompere i farmaci in autonomia. Saluti
Buonasera
la sua richiesta fa supporre un miglioramento del suo stato di salute ma é assolutamente sconsigliato sospendere il farmaco senza prima aver consultato il suo medico di fiducia.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
è di fondamentale importanza che si rivolga al medico che le ha prescritto il farmaco.
Un saluto,
MMM
Dott.ssa Sabrina Marini
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
scalare e modificare la dose di un farmaco che assume deve essere fatta da parte del medico che gliel'ha prescritto.
Buona giornata!
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno

Buongiorno per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci e i loro effetti le consiglio di rivolgersi al medico che glieli ha prescritti Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, quello che consiglio sempre di fare è confrontarsi con lo specialista che le ha fatto la prescrizione per verificare se sono stati raggiunti tutti gli obiettivi del farmaco e se questo può essere il momento giusto di vita per pensare di scalare.
Dott.ssa Ilaria Lanni
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,

la sospensione del Cipralex dopo cinque mesi di assunzione quotidiana deve avvenire in modo graduale e sempre sotto controllo medico. In genere si riduce la dose progressivamente (es. da 10 mg a 5 mg al giorno per 2-4 settimane), ma il piano va personalizzato in base alla sua situazione clinica.

Le consiglio di non interrompere autonomamente il farmaco e di concordare con il curante le modalità più appropriate.

Cordiali saluti
Buona sera,
per qualsiasi questione clinica che coinvolge farmaci, soprattutto se potenzialmente delicata come una modifica del dosaggio, è necessario rivolgersi ad un medico competente e specializzato (preferibilmente colui che le ha prescritto il medicinale in questione): non sottovaluti gli effetti collaterali di una gestione inadeguata o superficiale di un farmaco.

Cordialmente,
dott.ssa Togni

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