È possibile che alla base delle ossessioni di un doc da relazione non ci sia veramente più sentiment
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È possibile che alla base delle ossessioni di un doc da relazione non ci sia veramente più sentimento?
Car*, dipende dal senso e di significati che ci si appalesano nell'esperienza, non c'è una risposta univoca.
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Le ossessioni legate al Disturbo Ossessivo-Compulsivo da Relazione (ROCD) possono far emergere dubbi profondi e pensieri intrusivi sulla sincerità dei propri sentimenti o sulla qualità della relazione. Tuttavia, questi pensieri non sempre riflettono la realtà dei sentimenti provati. Spesso, il DOC da relazione è alimentato dall'ansia, dal perfezionismo o dalla paura di prendere decisioni sbagliate, piuttosto che da una reale mancanza di amore o affetto verso il partner.
Determinare se alla base di queste ossessioni ci sia effettivamente un cambiamento nei sentimenti richiede una valutazione approfondita e un lavoro su di sé, che può essere facilitato dal supporto di uno specialista.
Sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista per approfondire la questione e distinguere i pensieri ossessivi dai sentimenti reali.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Determinare se alla base di queste ossessioni ci sia effettivamente un cambiamento nei sentimenti richiede una valutazione approfondita e un lavoro su di sé, che può essere facilitato dal supporto di uno specialista.
Sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista per approfondire la questione e distinguere i pensieri ossessivi dai sentimenti reali.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve,
È comprensibile porsi questa domanda se si vive il tormento tipico del disturbo ossessivo-compulsivo da relazione: i pensieri intrusivi creano un circolo vizioso di ansia e ricerca di conferme. Ciò che spesso accade è che l’ansia e la pressione generate dal disturbo possono “spegnere” temporaneamente la connessione emotiva, dando l’impressione di non provare più nulla. Un percorso di terapia può aiutare a comprendere la natura dei suoi pensieri e a lavorare sull’ansia. I dubbi ossessivi non definiscono i sentimenti, ma forse parlano del conflitto interiore che si sta vivendo.
Se vuole approfondire sono qui.
Cari saluti
È comprensibile porsi questa domanda se si vive il tormento tipico del disturbo ossessivo-compulsivo da relazione: i pensieri intrusivi creano un circolo vizioso di ansia e ricerca di conferme. Ciò che spesso accade è che l’ansia e la pressione generate dal disturbo possono “spegnere” temporaneamente la connessione emotiva, dando l’impressione di non provare più nulla. Un percorso di terapia può aiutare a comprendere la natura dei suoi pensieri e a lavorare sull’ansia. I dubbi ossessivi non definiscono i sentimenti, ma forse parlano del conflitto interiore che si sta vivendo.
Se vuole approfondire sono qui.
Cari saluti
Buonasera! L'insidia del DOC spesso sta proprio nel dare per certa la veridicità del contenuto delle ossessioni, ed è proprio l'incertezza su questa veridicità a renderlo così "insopportabile" per chi ne soffre, oltre a un'eccessivo senso di responsabilità rispetto ai propri pensieri (come se il solo pensarlo, renda reale un evento). Detto questo, è possibile che effettivamente non si provi più nella per l'altra persona, ma questo potrebbe accadere a prescindere dalla presenza del disturbo (che questo sia presente o meno).
Tra l'altro, ipotizzando di non provare davvero più nulla per il nostro partner, forse non staremmo così male e non proveremmo sensi di colpa così invalidanti. Spero di aver, almeno in parte, chiarito i tuoi dubbi.
Tra l'altro, ipotizzando di non provare davvero più nulla per il nostro partner, forse non staremmo così male e non proveremmo sensi di colpa così invalidanti. Spero di aver, almeno in parte, chiarito i tuoi dubbi.
Gentile utente, rispondere alla sua domanda con così poche informazioni non è semplice. Quello che però le posso dire è che le ossessioni di qualsiasi forma o contenuto si compongono di dubbi. Il dubbio è un possibile pensiero intrusivo. Ora lei chiede se il suo DOC o della persona a cui si riferisce abbia un fondamento di mancanza di sentimento, questi elemento è assolutamente soggettivo. Solo la persona che si trova in questa situazione potrà esplorare i suoi vissuti e sentimenti per comprendere se ciò sia vero o meno. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, il suo quesito è molto interessante e tocca un tema complesso. Provo a risponderle facendo chiarezza e offrendo una prospettiva utile.
In primis è fondamentale distinguere tra la sfera cognitiva, che riguarda i pensieri, e quella emotiva, legata ai sentimenti e alle emozioni. Nel caso del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) da relazione, le ossessioni spesso si manifestano come dubbi persistenti e intrusivi, come "Amo davvero il mio partner?" o "È questa la relazione giusta per me?". Questi pensieri non riflettono necessariamente una reale mancanza di sentimento, ma derivano da un’iper-analisi cognitiva alimentata dall’ansia e dal bisogno di certezza assoluta. Quando la mente è dominata da pensieri ossessivi, la spontaneità emotiva può essere momentaneamente offuscata, creando l’impressione che i sentimenti non ci siano più o che non siano mai esistiti.
Detto questo, va sottolineato che tutto è altamente soggettivo: ogni persona vive e interpreta le proprie emozioni e pensieri in modo unico. Per questo motivo, un percorso di psicoterapia, può essere di grande aiuto per valutare meglio il proprio caso specifico. La psicoterapia permette di esplorare i propri pensieri, riconoscere i meccanismi che alimentano l’ansia e, soprattutto, recuperare la connessione con le proprie emozioni autentiche. In questo modo, si può trovare la chiave giusta per affrontare il problema e ritrovare serenità nella relazione.
Spero di esserle stata utile e di averle offerto qualche spunto di riflessione. Se sente il bisogno di approfondire o di avere un ulteriore confronto, non esiti a contattarmi: sarò lieta di aiutarla.
In primis è fondamentale distinguere tra la sfera cognitiva, che riguarda i pensieri, e quella emotiva, legata ai sentimenti e alle emozioni. Nel caso del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) da relazione, le ossessioni spesso si manifestano come dubbi persistenti e intrusivi, come "Amo davvero il mio partner?" o "È questa la relazione giusta per me?". Questi pensieri non riflettono necessariamente una reale mancanza di sentimento, ma derivano da un’iper-analisi cognitiva alimentata dall’ansia e dal bisogno di certezza assoluta. Quando la mente è dominata da pensieri ossessivi, la spontaneità emotiva può essere momentaneamente offuscata, creando l’impressione che i sentimenti non ci siano più o che non siano mai esistiti.
Detto questo, va sottolineato che tutto è altamente soggettivo: ogni persona vive e interpreta le proprie emozioni e pensieri in modo unico. Per questo motivo, un percorso di psicoterapia, può essere di grande aiuto per valutare meglio il proprio caso specifico. La psicoterapia permette di esplorare i propri pensieri, riconoscere i meccanismi che alimentano l’ansia e, soprattutto, recuperare la connessione con le proprie emozioni autentiche. In questo modo, si può trovare la chiave giusta per affrontare il problema e ritrovare serenità nella relazione.
Spero di esserle stata utile e di averle offerto qualche spunto di riflessione. Se sente il bisogno di approfondire o di avere un ulteriore confronto, non esiti a contattarmi: sarò lieta di aiutarla.
La domanda che poni tocca un punto cruciale: davvero le ossessioni di un cosiddetto "DOC da relazione" rivelano la mancanza di sentimento, o sono piuttosto il risultato di una serie di dinamiche complesse? Da un punto di vista interazionista, è utile mettere in dubbio l’etichetta stessa di “DOC”. Classificare un’esperienza come un “disturbo” può essere riduttivo, perché sposta l’attenzione su un presunto problema interno all’individuo, ignorando il ruolo delle relazioni, dei contesti e dei significati costruiti socialmente.
L’ossessione riguardo ai sentimenti potrebbe invece essere interpretata come una modalità per affrontare ansie e incertezze più ampie, magari legate all’idea stessa di relazione o ai modelli che hai interiorizzato. Piuttosto che cercare risposte definitive sui tuoi sentimenti, potrebbe essere utile esplorare cosa queste domande rappresentano per te e come influenzano il modo in cui ti relazioni agli altri.
Un percorso di terapia interazionista potrebbe aiutarti a riflettere su queste dinamiche, a dare nuovi significati alle tue esperienze e a liberarti dalla pressione di dover “sentire” o “essere” in un modo predefinito.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
L’ossessione riguardo ai sentimenti potrebbe invece essere interpretata come una modalità per affrontare ansie e incertezze più ampie, magari legate all’idea stessa di relazione o ai modelli che hai interiorizzato. Piuttosto che cercare risposte definitive sui tuoi sentimenti, potrebbe essere utile esplorare cosa queste domande rappresentano per te e come influenzano il modo in cui ti relazioni agli altri.
Un percorso di terapia interazionista potrebbe aiutarti a riflettere su queste dinamiche, a dare nuovi significati alle tue esperienze e a liberarti dalla pressione di dover “sentire” o “essere” in un modo predefinito.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Gentilissim*,
la sua domanda è piuttosto complessa e necessiterebbe di maggiori informazioni e approfondimenti.
Cordialmente
la sua domanda è piuttosto complessa e necessiterebbe di maggiori informazioni e approfondimenti.
Cordialmente
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao, buongiorno. Credo che siano due questioni profondamente diverse. L'una non esclude l'altro, ovviamente e dipende da miriadi di fattori: circostanze e situazioni, storie personali e storia di coppia. Credo che sarebbe altrettanto interessante, però, capire anzitutto cosa intendi per 'doc da relazione' e quali sono le tematiche più complesse nello spazio relazionale, tali da arrivare a questa etichetta.
Caro anonimo, penso che alla base di questa domanda ci sia tutta la fatica che sta dietro a un Disturbo ossessivo compulsivo da relazione, si sente nelle tue poche, ma essenziali parole.
Ti rispondo con una metafora. La ruminazione e i pensieri ossessivi nel DOC sono un'armatura, una difesa da una paura molto molto forte, la paura di essere deboli, di non avere controllo, di farsi del male. Più la nostra paura è forte più avremo bisogno di un'armatura all'altezza, che ci faccia sentire al sicuro, per questo motivo con certi pensieri e certe domande cerchiamo rassicurazioni, conferme, prove, validazioni e pareri, tutte cose che, paradossalmente, non ci fanno sentire più al sicuro, ma più fragili. E quindi l'armatura dovrà diventare a sua volta più solida, creando un circolo vizioso.
Vedi anche tu che alla base può esserci una mancanza di sentimento, ma ancora di più la paura di cosa significherebbe se così fosse. Che impatto avrebbe nella vostra vita? cosa ne sarebbe della coppia? della famiglia? dei vostri piani?
Mi rendo conto che porsi queste domande fa paura, ma difendersi da essa non la farà passare, e questa è la cattiva notizia se vogliamo.
La buona notizia è che la paura quando la si affronta diventa coraggio, e in terapia si affrontano i dubbi, volta per volta. Non si butta via l'armatura, perché è naturale che ci sia e ne abbiamo bisogno, ma la si può alleggerire, ci si può alleggerire, adeguando le difese alla minaccia.
Ti mando un saluto!
Ti rispondo con una metafora. La ruminazione e i pensieri ossessivi nel DOC sono un'armatura, una difesa da una paura molto molto forte, la paura di essere deboli, di non avere controllo, di farsi del male. Più la nostra paura è forte più avremo bisogno di un'armatura all'altezza, che ci faccia sentire al sicuro, per questo motivo con certi pensieri e certe domande cerchiamo rassicurazioni, conferme, prove, validazioni e pareri, tutte cose che, paradossalmente, non ci fanno sentire più al sicuro, ma più fragili. E quindi l'armatura dovrà diventare a sua volta più solida, creando un circolo vizioso.
Vedi anche tu che alla base può esserci una mancanza di sentimento, ma ancora di più la paura di cosa significherebbe se così fosse. Che impatto avrebbe nella vostra vita? cosa ne sarebbe della coppia? della famiglia? dei vostri piani?
Mi rendo conto che porsi queste domande fa paura, ma difendersi da essa non la farà passare, e questa è la cattiva notizia se vogliamo.
La buona notizia è che la paura quando la si affronta diventa coraggio, e in terapia si affrontano i dubbi, volta per volta. Non si butta via l'armatura, perché è naturale che ci sia e ne abbiamo bisogno, ma la si può alleggerire, ci si può alleggerire, adeguando le difese alla minaccia.
Ti mando un saluto!
Gentile utente, tutto è possibile perché la sintomatologia psicologica si manifesta nella vita di una persona che ha una sua particolare storia, ha un carattere unico, ha un modo peculiare di entrare in relazione con l'altro. Potrebbe essere importante approfondire la sua osservazione in un contesto psicoterapico.
DOtt. Paolo Di San Diego
DOtt. Paolo Di San Diego
Le informazioni in questa domanda sono davvero troppo poche, senza fare generalizzazioni, tutto nella vita è possibile ma i dubbi e il doc sono solo due delle tante variabili per cui in una relazione l’amore potrebbe finire
Buongiorno, partirei per prima cosa dalla definizione tecnica, anche se generica e semplificata. Il DOC, cioè Disturbo Ossessivo-Compulsivo, è definibile come un disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di ossessioni e di compulsioni. Le ossessioni sono rappresentate da pensieri intrusivi e indesiderati, che causano ansia o disagio significativi. Le compulsioni sono una sorta di “reazione” alle ossessioni: si tratta di comportamenti ripetitivi o azioni mentali che l'individuo si sente obbligato a compiere in risposta a un'ossessione con lo scopo di ridurre l'ansia (o prevenire eventi temuti) derivante dai pensieri ossessivi.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo da Relazione (DOC da relazione) è una manifestazione del DOC focalizzata sulle relazioni interpersonali intime. La persona sperimenta ossessioni riguardanti la propria relazione affettiva: la sincerità dell’amore per il partner, la compatibilità tra sé e il partner, la la paura di tradire. Le compulsioni associate possono includere continue richieste di rassicurazione, confronti con altre coppie oppure una supervisione costante dei propri sentimenti.
Non mi sentirei di poter considerare la fine di un sentimento d’amore come “base” delle ossessioni di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo da relazione e non lo considererei un nesso di causa-effetto. Tuttavia, i comportamenti ossessivi e/o compulsivi possono compromettere significativamente il funzionamento quotidiano e la qualità della relazione.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo da Relazione (DOC da relazione) è una manifestazione del DOC focalizzata sulle relazioni interpersonali intime. La persona sperimenta ossessioni riguardanti la propria relazione affettiva: la sincerità dell’amore per il partner, la compatibilità tra sé e il partner, la la paura di tradire. Le compulsioni associate possono includere continue richieste di rassicurazione, confronti con altre coppie oppure una supervisione costante dei propri sentimenti.
Non mi sentirei di poter considerare la fine di un sentimento d’amore come “base” delle ossessioni di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo da relazione e non lo considererei un nesso di causa-effetto. Tuttavia, i comportamenti ossessivi e/o compulsivi possono compromettere significativamente il funzionamento quotidiano e la qualità della relazione.
Gentile Amica, o Amico,
tutto è possibile, e dovremmo capire bene cosa significa per lei "doc di relazione": se intende il dubbio ossessivo che la persona non sia quella giusta, è possibile che ci sia un sentimento di rabbia inespressa... ma anche altro.
Le consiglio una psicoterapia per approfondire.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
tutto è possibile, e dovremmo capire bene cosa significa per lei "doc di relazione": se intende il dubbio ossessivo che la persona non sia quella giusta, è possibile che ci sia un sentimento di rabbia inespressa... ma anche altro.
Le consiglio una psicoterapia per approfondire.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera, sì potrebbe essere ma potrebbe accadere che le ossessioni siano il modo di gestire i sentimenti. Riflettere è un buon punto di partenza ma per l'arrivo, inteso come obiettivo, è necessaria una valutazione del caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
la sua richiesta non è molto chiara. Provi a ricostruire la domanda qui riportata.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la sua richiesta non è molto chiara. Provi a ricostruire la domanda qui riportata.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, la domanda in realtà è poco chiara perchè tante terapie si basano sull'analisi della relazione. Quella terapeutica è essa stessa una relazione, per cui tutto nasce dell'incontro tra le due persone. Forse dovrebbe parlarne in seduta.
In bocca al pupo per tutto
Dott.ssa Maria Romanelli
In bocca al pupo per tutto
Dott.ssa Maria Romanelli
Salve, la ringrazio per la sua domanda. Come mai si pone questa domanda? La mancanza di sentimento come può secondo lei collegarsi all'eziopatogenesi del DOC? I suoi dubbi possono essere esplorati, ma è fondamentale contestualizzare e affrontarli in seduta, cosi da ricevere l'aiuto che merita.
La ringrazio.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
La ringrazio.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Salve , a volte il doc è così potente da oscurare sentimenti ed affettività La terapia deve aiutare il paziente a prendere contatto con ciò che sente interrompendo il continuo rimuginare, l'ossessione e la compulsione che purtroppo occupano il paziente molte ore della giornata. Un saluto
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