Durante le giornate vengo sovrastato da tanti pensieri che si sovrappongono uno sopra all’altro crea

23 risposte
Durante le giornate vengo sovrastato da tanti pensieri che si sovrappongono uno sopra all’altro creandomi una grande confusione, a parte nei momenti in cui sto facendo qualcosa che richiede un’attenzione specifica e mi canalizza un pensiero unico. Questo mi arreca grande difficoltà a rilassarmi nei momenti vuoti, osservo l’ambiente circostante senza rendermi conto effettivamente di esserci fisicamente. Mi sento assente, fatico a concentrarmi e a analizzare bene le cose. Ho notato che ho anche un respiro breve, vado in apnea e faccio fatica a respirare in generale. In più di un anno fa ho avuto un momento brutto, mi viene da descriverla come un’extrasistole molto potente (i controlli fatti non hanno mostrato cose strane), che tutt’ora mi mette ansia, mi viene da controllarmi sempre il battito con le dita al polso. Tecnicamente dovrei essere rilassato non ho cose troppo stressanti nella mia routine ma non so come mai, vivo così.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, quelle che lei sta raccontando, sono delle situazioni molto comuni che merita di essere affrontate e di vedere la causa che le origina. Le consiglio di concentrarsi su qualche attività che le piace in modo da aiutarla a sentirsi più sereno, inoltre, per quanto possibile le consiglio di concentrarsi sul momento presente e di riflettere sull'esito negativo (per fortuna) degli esami medici svolti.
Rimango a sua disposizione.
Dott. Luca Rochdi

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Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, da ciò che descrive e considerando gli esiti negativi delle indagini che ha fatto per escludere cause organiche, sarebbe utile per lei intraprendere un percorso psicologico per capire cosa scatena il suo malessere e cosa lo mantiene. I sintomi pur sembrando provenire dal nulla hanno sempre un legame stretto con l'esistenza che stiamo vivendo.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dr. Riccardo Preziosi
Psicoterapeuta, Psicologo
Monza
Salve quelli che lei descrive, constatato che ha fatto visite mediche che escludono cause organiche, sono sintomi d'ansia e se perdurano è importante approfondirli. Infatti non sempre l'ansia viene causata da momenti concretamente stressanti (come un eccesso di lavoro o studio), ma anche da aspetti individuali dei quali non si è sempre consapevoli (solo a titolo di esempio, relazione con la famiglia di origine, partner, momenti del proprio ciclo di vita etc...). Attraverso una consultazione psicologica potrebbe approfondire e conoscere il significato della sua ansia.
Con Cordialità
Dr. Preziosi
Dott.ssa Marzia Benvenuti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontinia
Gentile utente, credo che potrebbe trarre giovamento dall'apprendimento di tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione. Anche attività sportive, come ad esempio lo yoga che favorisce la consapevolezza corporea. In parallelo andrebbero indagati i vissuti che hanno portato l'instaurarsi di questa sintomatologia tramite un percorso psicologico che le può permettere di riacquisire uno stato di benessere. Un caro saluto, Dott.ssa M. Benvenuti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente buonasera.
Non necessariamente ci devono essere motivi specifici per essere stressati o avverti disagio psicologico, come l'ansia. Anzi, il più delle volte si tratta di una sindrome generalizzata che somma tante piccole situazioni giornaliere, tante abitudini comportamentali, che a lungo andare causano un sottofondo di malessere psicologico, che poi può diventare anche fisico.
I pensieri intrusivi e negativi sono un sintomo di qualcosa che nella sua vita non la soddisfa a pieno. Questi pensieri le impediscono di concentrarsi sul presente, e fanno vagare la mente tra passato e futuro, generando rimorsi, sensi di colpa, oppure preoccupazione e incertezza.
La fatica nel respirare, escluse cause organiche, potrebbe essere una manifestazione di questa ansia sottostante che le fa percepire senso di costrizione e apnea o affanno.

Il mio consiglio è di avvicinarsi a un percorso di Psicologia Positiva, con pratica della Mindfulness. Questa disciplina meditativa parte proprio dalla connessione della mente con il presente, con le sensazioni del corpo, cominciando proprio dal respiro. Prendere consapevolezza del "qui e ora" le consentirebbe di allenare l'attenzione e cominciare a gestire meglio i pensieri intrusivi, alcune volte sostituendoli con pensieri più positivi, altre volte mettendo in atto strategie di coping contro lo stress e l'ansia. Inoltre, con la Mindfulness ritroverà equilibrio e armonia nel gestire le proprie emozioni negative e coltivare quelle positive, molto importanti per cambiare atteggiamento verso la vita.

Se vuole posso darle ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo. Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buonasera gentile utente. Dalla sua domanda mi verrebbe da consigliarle di intraprendere un percorso psicologico per darsi la possibilità di capire e cogliere i significati che sottendono il suo sentire e i sintomi da lei riportati. Spesso non è così facile rendersene conto e alcune situazioni vissute in passato possono continuare a lavorare in silenzio dentro di noi, causando malessere generale. Insieme alla terapia, svolgere attività che contribuiscono al rilassamento e alla conoscenza del proprio corpo possono portare sollievo. Cordiali saluti, Caterina.
Dott.ssa Elisa Frezzotti
Psicologo
Sondrio
Gentile utente, penso che un percorso psicologico che la accompagni a ritrovare il momento presente attraverso tecniche di respirazione, rilassamento e mindfulness le possa essere d'aiuto. Rimango a disposizione. Un caro saluto
Dott.ssa Monica Zenucchi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gazzaniga
Gentile utente, alla luce del fatto che gli esami hanno escluso cause di natura organica, potrebbe esserle utile intraprendere un percorso psicologico, per cercare di comprendere i significati che sottostanno alla sua sintomatologia ed esplorare i vissuti che si accompagnano ad essa. Come consigliato anche da altri colleghi, potrebbe accompagnare questo percorso anche ad altre attività che le interessano o il cui focus centrale è il lavoro psicocorporeo (es. yoga, mindfulness, training autogeno). Un caro saluto, dott.ssa Zenucchi Monica
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Dott.ssa Simona Costantino
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile Utente, partendo dal presupposto che gli accertamenti medici hanno già escluso cause di natura organica e medica, mi sembra chiara la presenza di sintomi a base psicologica che sarebbe bene, al fine di meglio comprenderne l'origine e il decorso, inquadrare all'interno del contesto di riferimento con cui interagisce quotidianamente e alla luce della sua storia personale. Leggendo quanto scrive, lei riporta sintomi riconducibili a una condizione di stress, quali l'agitazione psicofisica, l'ipervigilanza, un senso di depersonalizzazione che la fa avvertire come distante dal suo corpo e dalla realtà che la circonda. Tutto questo evidentemente sta interferendo con la sua capacità di concentrazione, rendendo lo svolgimento di attività per lei comuni e abituali molto difficoltose ed esaurenti. Al tempo stesso riporta quanto situazioni che richiedono un maggiore impegno cognitivo, attenzione focalizzata sul compito, riescano a riportarla sulla realtà allontanandola da quei pensieri intrusivi. Mi verrebbe da chiederle quali tipi di pensieri la stanno inondando, per cercare di comprendere quale sia l'oggetto di queste preoccupazioni così pervasive e confondenti che la portano a cogliere la realtà con un senso fobico e preoccupato.
Resto a disposizione.
Dr.ssa Simona Costantino
Dott.ssa Giulia Cosi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Tricase
Sembra che tu stia attraversando un periodo difficile con sintomi di ansia e dispersione mentale. È positivo che tu abbia notato questi cambiamenti e sia disposto a cercare aiuto. Potresti considerare l'idea di rivolgerti a uno psicologo o uno psicoterapeuta per esplorare più approfonditamente questi pensieri e ansie, e sviluppare strategie per gestirli in modo più efficace.

Inoltre, la pratica di tecniche di rilassamento potrebbe aiutarti a calmare la mente e migliorare la gestione dello stress. Se il tuo respiro corto persiste, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute per valutare la tua salute respiratoria.

Ricorda che cercare il supporto di un esperto può essere un passo importante verso il benessere emotivo e mentale.
Un saluto dott.ssa Giulia Cosi
Dott.ssa Caterina Franceschi
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno. A volte succede di non rendersi conto di essere stressati. Si vive nella routine, nell'abitudine della propria quotidianità, e si fa fatica a riconoscere le cose che si possono definire disfunzionali che diventano la propria normalità. Penso che il campanello d'allarme che sente sia importante e da ascoltare. Questo può essere il punto di partenza per riscoprirsi e prendere consapevolezza di cosa le sta succedendo.
Si prenda il tempo per decidere se rivolgersi a uno specialista con cui approfondire la cosa e trovare un nuovo modo per rilassarsi.

Caterina
Dott. Francesco Mangiafico
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Torino
Gentilissimo, quelli a cui fa riferimento sono rimugini, ed è normale che possano indurle stati di agitazione che lei esperisce in forme tachicardiche o legate ad un respiro affannoso. L'ansia è un campanello d'allarme di una minaccia percepita che, stando alla sua descrizione, sembra essere radicata nel contenuto di questi suoi pensieri. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico per esplorare al meglio le dinamiche sottostanti. Intanto le dico, non si abbatta, quello che sta vivendo non è anormale, va compreso da cosa il suo corpo e la sua mente la vogliono mettere in guardia.
Un caro saluto.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, ha vissuto un episodio in cui probabilmente ha temuto per la sua salute. Nonostante gli esiti negativi delle indagini, sembra di capire, che parte delle preoccupazioni affiorate in quel periodo sono rimaste. Come altræ colleghæ hanno suggerito, stia in contatto con il presente e con la realtà dei suoi vissuti odierni. Potrebbe anche approfondire tutto ciò che ha condivido qui nel luogo sicuro di una terapia psicologia. Resto a disposizione per avviare un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott.ssa Saveria Ottaviani
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Ardea
Potrebbe essere un attacco di ansia o di panico: il corpo/la mente probabilmente ti stanno dicendo di rallentare, di prenderti del tempo per te. Ti consiglio di iniziare un percorso psicologico che ti permetta di capire l'origine del tuo malessere così da poterlo superare. Stare bene è possibile. Un saluto
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, la sintomatologia che descrive sembra di tipo ansioso e quello che ha chiamato extrasistole, vista l'assenza di anomalie di tipo organico, potrebbe essere stato un attacco di panico. Ovviamente l'intero quadro andrebbe approfondito con l'aiuto di un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Ludovica Grespan
Psicologo
Villorba
Gentile Utente, da quanto scrive emerge la presenza di pensieri che si accavallano e ciò può essere legato alla presenza di rimuginio e/o ruminazione. Poiché ha descritto anche una sintomatologia fisica riconducibile all'ansia, con l'aiuto di un professionista potrebbe imparare a conoscere e gestire l'ansia e potrebbe approfondire la causa di questo stato ansioso . Potrebbero esserle d'aiuto delle tecniche comportamentali per ridurre l'attivazione delle emozioni e delle tecniche cognitive per andare a lavorare sul pensiero (l'accavallamento di pensieri che lei descrive).
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Ludovica Grespan
Dott.ssa Chiara Cuoco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Gentile utente, grazie per la condivisione, dalle sue parole ho avvertito tutto il disagio e la confusione che questa situazione le sta portando. Il consiglio che posso darle è sicuramente quello di valutare l'ipotesi di intraprendere un percorso con un professionista che possa aiutarla a comprendere l'origine del suo malessere, oltre che a scoprire e riattivare le sue risorse e a far sì che possa ritagliarsi uno spazio sicuro in cui poter esprimere tutti questi suoi dubbi, emozioni e pensieri.
I pensieri intrusivi possono essere veramente stancanti e lasciare chi li prova senza energie e con pochissimo spazio mentale ed emotivo da riservare a qualsiasi altra attività, relazione, pensiero o emozione, e portare a tanta frustrazione, stanchezza e spesso a rassegnazione. In questo senso, un percorso psicologico potrebbe esserle di grande aiuto.
Spero di esserle stata di aiuto e rimango a disposizione, dott.ssa Chiara Cuoco.
Dott. Gianluca Zazzi
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Sarzana
Carissimo, capisco che la situazione che stai descrivendo possa essere molto stressante e difficile da gestire. La sensazione di essere sovrastati dai pensieri e la difficoltà nel rilassarsi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Questa esperienza può essere descritta come overthinking o ruminazione. Quando i pensieri si accumulano e si sovrappongono, possono portare a una sensazione di confusione mentale e difficoltà di concentrazione.
Potresti sentirti assente o disconnesso dall'ambiente circostante, una condizione che può essere correlata all'ansia o alla depersonalizzazione. Il respiro breve e la sensazione di apnea sono spesso associati a ansia o stress. Questi sintomi possono essere una risposta fisica al sovraccarico mentale. La continua preoccupazione per il battito cardiaco e il controllo del polso possono indicare un'ansia somatica o ansia per la salute. Sebbene i controlli medici non abbiano mostrato anomalie, l'esperienza di un'extrasistole può lasciare un'impressione duratura e contribuire all'ansia, specialmente se temi che possa accadere di nuovo. Utilizza tecniche di grounding, come concentrarti sui tuoi sensi (cosa vedi, senti, tocchi), per riportarti al presente e ridurre la sensazione di confusione mentale. Pratica esercizi di respirazione profonda per contrastare il respiro corto. Inizia con il respirare profondamente attraverso il naso, trattieni per un momento e poi espira lentamente attraverso la bocca. Questo può aiutare a calmare il sistema nervoso. Comunque un buon percorso psicologico potrebbe esserti molto d'aiuto
Cordialità, Dott. Gianluca Zazzi

Dott.ssa Deborah Favara
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno, quella che descrive come una "sovrapposizione di pensieri" potrebbe essere un segno di ansia generalizzata. Quando i pensieri si accavallano senza sosta, il cervello fatica a focalizzarsi e si crea una sensazione di confusione. Inoltre, l’incapacità di concentrarsi nei momenti di tranquillità è un altro sintomo che può derivare dall'ansia, che mantiene la mente costantemente attiva, anche quando non ci sono stress reali nella tua vita. La difficoltà a respirare che descrive e la sensazione di andare in apnea sono sintomi tipici di ansia. Quando siamo sotto stress, il nostro corpo reagisce con tensioni muscolari, che coinvolgono anche la zona toracica, causando un respiro superficiale e irregolare. Il controllo ossessivo del battito cardiaco che menziona (sentirlo con le dita al polso) può essere anch'esso un comportamento alimentato dall’ansia, che ti porta a focalizzarti continuamente su segnali corporei, alimentando ulteriormente il circolo vizioso della preoccupazione. Capisco che, pur non avendo situazioni particolarmente stressanti nella sua routine, lei stia vivendo una continua sensazione di ansia e confusione. Tuttavia, queste esperienze non sono un segno di debolezza, ma un modo in cui il corpo e la mente reagiscono a fattori emotivi o cognitivi non completamente esplorati. Rivolgersi a un professionista potrebbe darle il supporto necessario per affrontare questi sintomi e riscoprire un senso di serenità.
Resto a disposizione per un colloquio.
Questa sensazione di "assenza" che provi, come se non fossi completamente presente nell'ambiente, può essere collegata a un meccanismo di difesa psicologica, come la derealizzazione, che talvolta si manifesta nei momenti di forte ansia. Il corpo e la mente cercano di allontanarsi da un’esperienza troppo intensa, facendo sembrare tutto intorno a te meno reale.
Dott.ssa Martina Manzini
Psicologo clinico, Psicologo
Sassuolo
Buongiorno, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico (dopo aver consultato il medico e aver escluso possibili cause organiche), le problematiche riportate potrebbero essere condotte ad un disturbo d'ansia.
Nel caso fosse confermata l'ipotesi di ansia, in base a questo breve resoconto, le consiglierei delle sessioni di mindfullness, una tecnica che aiuta a prendere coscienza del momento presente, contatto col proprio corpo, calma il respiro e ci defonde dai nostri pensieri.
Cordialmente, dott.ssa Manzini.
Ciao e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Da quello che descrivi, sembra che tu stia vivendo una condizione di sovraccarico mentale e fisico che ti sta creando disagio, con pensieri confusi e difficoltà a concentrarti, oltre a una certa preoccupazione legata al respiro e al battito cardiaco.

Quello che senti potrebbe essere il risultato di uno stato di ansia, che, anche se non accompagnato da situazioni particolarmente stressanti, può comunque manifestarsi attraverso sintomi fisici come il respiro corto, la sensazione di "assenza" e la difficoltà a rilassarsi. Le extrasistole che hai avuto in passato, anche se i controlli medici non hanno evidenziato nulla di grave, possono aver innescato una sorta di "paura del battito cardiaco" o una maggiore attenzione verso il corpo, portandoti a monitorare costantemente il battito con le dita.

La confusione mentale e il sentirti "assente" potrebbero essere un effetto del fatto che la tua mente è costantemente sovraccaricata di pensieri. Questo può accadere quando ci sono tante preoccupazioni, anche se non necessariamente legate a situazioni concrete, ma che comunque impattano sul tuo benessere psicologico e fisico. La difficoltà a rilassarti, in questo caso, può derivare proprio dal fatto che non riesci a fermarti mentalmente, e l'assenza di attività che richiedono attenzione specifica aumenta questa sensazione di frustrazione.

Nonostante tu possa non avere situazioni particolarmente stressanti nella routine quotidiana, il corpo e la mente rispondono comunque a ciò che accade dentro di noi, e l'ansia può svilupparsi anche senza una causa apparente o immediata. A volte, il nostro corpo accumula tensione senza che ce ne rendiamo conto.

Ciò che potrebbe esserti utile è esplorare modi per ridurre la tensione mentale e fisica. Ad esempio, tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, o anche attività fisiche leggere come lo yoga, potrebbero aiutarti a sentirti più presente nel momento e a rilassare la mente. Inoltre, imparare a riconoscere e gestire i momenti in cui il pensiero si sovrappone e diventa caotico potrebbe essere utile per riportare un po' di ordine nella tua mente.

Potresti anche considerare di esplorare questi sintomi con un professionista, come uno psicologo, che potrebbe aiutarti a capire meglio cosa sta alimentando questi pensieri e sensazioni, e a trovare modi più efficaci per affrontarli.

Come ti senti riguardo all'idea di esplorare pratiche di rilassamento o di prestare attenzione a come i tuoi pensieri influenzano il tuo corpo?
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, da come descrive la sua esperienza emerge chiaramente quanto stia vivendo una condizione che la affatica sia a livello fisico che mentale. La sensazione di essere sovrastato dai pensieri, come se questi si accavallassero senza lasciare spazio, può risultare molto destabilizzante, soprattutto quando diventa difficile trovare momenti di vero riposo. Il fatto che nei momenti in cui si concentra su attività specifiche riesca invece a canalizzare l’attenzione, è un aspetto importante da considerare, perché mostra che la sua mente è in grado di focalizzarsi e funzionare in maniera efficace quando trova un punto di ancoraggio. Quello che descrive, come la difficoltà a rilassarsi, la sensazione di distacco dall’ambiente circostante e i problemi legati al respiro, richiama l’esperienza di uno stato di ansia che può presentarsi anche quando non ci sono reali fattori di stress esterni. Spesso, infatti, non è necessario avere una vita particolarmente complicata perché l’ansia si manifesti. Talvolta è la stessa mente che, per abitudine, tende a monitorare continuamente ciò che accade nel corpo e nei pensieri, amplificando così ogni sensazione interna. L’episodio che ricorda come un’extrasistole molto forte e il fatto che lei si controlli spesso il battito sono segnali comprensibili di quanto quell’esperienza abbia lasciato una traccia emotiva. Quando un sintomo fisico viene vissuto come improvviso e minaccioso, anche se poi gli esami lo smentiscono, può restare una sorta di “memoria di paura” che porta a ipervigilanza sul corpo. La difficoltà a respirare pienamente e il respiro corto sono spesso collegati proprio a stati di ansia e tensione. Può succedere di andare in apnea senza accorgersene, come se ci fosse una contrazione costante, e questo a sua volta alimenta la sensazione di confusione e fatica a concentrarsi. È un circolo che tende ad autoalimentarsi: i pensieri generano tensione, la tensione influisce sul corpo e le sensazioni fisiche rinforzano i pensieri di preoccupazione. In un percorso cognitivo-comportamentale, il lavoro potrebbe andare in due direzioni principali. Da un lato imparare a gestire meglio i pensieri, riducendo quel continuo sovraccarico mentale. Esistono tecniche che aiutano a osservare i pensieri senza doverli seguire o combattere, imparando a lasciarli scorrere invece di restarne intrappolati. Dall’altro lato, risulta molto utile lavorare sul corpo, attraverso esercizi di respirazione e rilassamento che le permettano di ritrovare una maggiore calma fisiologica. Imparare a respirare in maniera più lenta e regolare, ad esempio, può ridurre non solo la sensazione di mancanza d’aria ma anche la confusione mentale che lei descrive. La cosa più importante è che ciò che sta vivendo non definisce chi è, ma rappresenta una condizione che si può affrontare. Già il fatto che lei riesca a descrivere con chiarezza i suoi vissuti mostra consapevolezza e questo costituisce una base preziosa per avviare un cambiamento. Non si tratta di eliminare ogni pensiero o di smettere del tutto di preoccuparsi, ma di costruire gradualmente nuove modalità di rapporto con la sua mente e con il suo corpo, in modo da non sentirsi più trascinato da questi meccanismi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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