Come si sopravvive in una casa con una madre disfunzionale? Io vorrei andarmene, ciò che mi frena è
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Come si sopravvive in una casa con una madre disfunzionale?
Io vorrei andarmene, ciò che mi frena è lasciare indietro fratelli più piccoli che continueranno a soffrire...
Mi frena il senso di colpa, ma al tempo stesso quando sono in casa non riesco ad affrontarla e subisco passivamente ogni urla. Come posso aiutare me e loro?
Io vorrei andarmene, ciò che mi frena è lasciare indietro fratelli più piccoli che continueranno a soffrire...
Mi frena il senso di colpa, ma al tempo stesso quando sono in casa non riesco ad affrontarla e subisco passivamente ogni urla. Come posso aiutare me e loro?
Salve, è difficile darle un suggerimento con così poche informazioni. La sua situazione andrebbe approfondita per sostenerla e accompagnarla nella scelta più giusta per lei e la sua famiglia. Sicuramente vivere una situazione in casa di grande disagio non è mai salutare per nessuno e vanno trovate delle strategie per migliorare la propria condizione cosi da essere anche più di sostegno per eventuali componenti della famiglia più fragili.
Se ha bisogno sono a disposizione , può contattarmi o scrivermi. I colloqui possono avvenire anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
'Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza.
Inoltre, credo sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
'Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza.
Inoltre, credo sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, avere a che fare con un genitore che ci reca un così grande disagio è sicuramente molto faticoso e complesso.
Tuttavia con così poche informazioni è difficile darle un'indicazione precisa.
Mi sento di consigliarle di valutare un percorso psicologico così da esplorare meglio la sua situazione e i suoi vissuti al fine di individuare il percorso più adatto a lei.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Tuttavia con così poche informazioni è difficile darle un'indicazione precisa.
Mi sento di consigliarle di valutare un percorso psicologico così da esplorare meglio la sua situazione e i suoi vissuti al fine di individuare il percorso più adatto a lei.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, la situazione che descrive, seppur brevemente, appare faticosa e dolorosa; ritengo importante rivolgersi ad un professionista sia per un supporto psicologico, sia per delle consultazioni psicologiche, per essere sostenuta individualmente, per essere consigliata su eventuali stili comunicativi da adottare per recuperare/facilitare il dialogo con sua madre (qualora fosse possibile) e per ricevere informazioni utili su come porsi nei confronti dei suoi fratelli e di sua madre, per contenere il meglio possibile le disfunzionalità relazionali in cui sono inseriti i fratelli.
Cordialmente.
M.M.
Cordialmente.
M.M.
Salve, comprendo la complessità della situazione e quanto sia a volte difficile fare delle scelte quando sappiamo che quello che faremo avrà degli effetti anche sui nostri cari. Credo che potersi confrontare con una persona esperta possa aiutarla a fare chiarezza. Un caro saluto
Buonasera, purtroppo è difficile risponderle. Se le fosse possibile, sarebbe meglio portasse questi suoi problemi in consultazione, in modo da provare a capire che cosa significa per lei una madre disfunzionale, insieme al suo desiderio di andare via e al senso di colpa che prova nei confronti dei suoi fratelli, evitando magari scelte troppo impulsive e costruendo vie più sostenibili. Ma naturalmente una simile valutazione può essere fatta solo all’interno di un concreto rapporto clinico: compresa meglio la sua difficoltà, potrebbe essere aiutata a trovare soluzioni personali che sente possano meglio corrispondere alla sua esperienza. SG
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta vivendo. Difficile rispondere in modo esaustivo. Queste tematiche andrebbero approfondite all'interno di un percorso psicologico che la possa aiutare a trovare uno spazio sicuro e ad approfondire la situazione e i suoi vissuti. Un caro saluto, Federica Curci
Salve, posso immaginare la sofferenza che deriva dalla situazione da lei riportata, con annessi sentimenti di colpa. Naturalmente sarebbe necessario approfondire diverse tematiche al fine di poter essere aiutata nello scegliere la soluzione ideale per ritrovare il suo benessere psicologico.
Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Rinaldi.
Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Rinaldi.
Buongiorno, purtroppo se lei non sta bene in questa situazione, le sarà difficile aiutare i suoi fratelli.
Se può, si tolga dalla situazione e da fuori le sarà tutto più chiaro.
Dott Tealdi
Se può, si tolga dalla situazione e da fuori le sarà tutto più chiaro.
Dott Tealdi
Buongiorno, posso capire il suo disagio anche se non mi è del tuto chiaro cose intende per " disfunzionale". Cosa succede in casa? Da quanto tempo? E chi vive insieme a lei? Ha fornito poche informazioni...se riesce ad essere più chiaro cerco di darle maggiori indicazioni. Saluti. Dott.ssa Debora Manoni
Buongiorno,
occorrerebbero maggiori informazioni per mettere a fuoco meglio il contesto. Tuttavia, il contesto che lei descrive appare difficoltoso ed indubbiamente il sentirsi in colpa non la aiuta a prendere decisioni.
Un consulto psicologico in cui si possano approfondire le ragioni di questo senso di colpa e in che modo si lega a ciò che accade nell'ambiente familiare, può aiutarla a fronteggiare la situazione.
Cordialmente, EP
occorrerebbero maggiori informazioni per mettere a fuoco meglio il contesto. Tuttavia, il contesto che lei descrive appare difficoltoso ed indubbiamente il sentirsi in colpa non la aiuta a prendere decisioni.
Un consulto psicologico in cui si possano approfondire le ragioni di questo senso di colpa e in che modo si lega a ciò che accade nell'ambiente familiare, può aiutarla a fronteggiare la situazione.
Cordialmente, EP
Buongiorno, credo che il consulto con uno psicoterapeuta possa esserle d'aiuto per comprendere la sua situazione e capire quale percorso d'aiuto sia più adatto, magari valutando anche la possibilità di una terapia familiare. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, dott.ssa Bonaiti
Salve, sono troppo poche le informazioni per consigliarle il percorso più adeguato rispetto alla situazione che sta vivendo.
Da terapeuta familiare mi viene da ipotizzare un percorso familiare ma per poter prendere una decisione in questo senso, le consiglio di procedere con degli incontri di consulenza individuale e poter costruire insieme al terapeuta la giusta strada per lei e la sua famiglia.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Dott.ssa Porcelli
Da terapeuta familiare mi viene da ipotizzare un percorso familiare ma per poter prendere una decisione in questo senso, le consiglio di procedere con degli incontri di consulenza individuale e poter costruire insieme al terapeuta la giusta strada per lei e la sua famiglia.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Dott.ssa Porcelli
Gentile utente di mio dottore,
il malessere di sua madre e le problematiche da cui è affetta sono ciò che generalmente spinge una famiglia a chiedere una psicoterapia.
Secondo noi psicoterapeuti sistemico-relazionali, sarebbe un grave errore osservare il soggetto singolo estrapolandolo dal suo contesto di vita, sempre che questo sia possibile farlo.
Ogni individuo, infatti, oltre ad avere una propria identità e personalità distinta, ha anche un ruolo specifico all'interno dei vari sistemi di cui fa parte, primo fra tutti il sistema familiare.
Per comprendere ciò che produce dei problemi tra lei e sua madre, dunque, è essenziale procedere all'osservazione dell’intero gruppo famiglia, dando particolare valore al tipo di interazioni che si creano tra tutti voi membri del sistema
Studiare la vostra famiglia nella sua totalità permetterebbe di individuare quali tipi di transazioni relazionali possono aver portato allo sviluppo dei problemi di sua madre e che concorrono al suo mantenimento nel tempo. Spesso Il membro della famiglia problematico se così si può dire è il portavoce della sofferenza che affligge l’intera famiglia.
L’espressione di alcuni sintomi psicopatologici molto spesso non sono altro che una richiesta di aiuto per sé e per la propria famiglia.
Contatti quanto prima uno specialista della sua zona prendendo un appuntamento per voi tutti, che possa prendere in carico la famiglia e non solo sua madre, vedrà con il tempo potrete tutti trovare un nuovo equilibrio e riuscire a raggiungere il benessere che meritate.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
il malessere di sua madre e le problematiche da cui è affetta sono ciò che generalmente spinge una famiglia a chiedere una psicoterapia.
Secondo noi psicoterapeuti sistemico-relazionali, sarebbe un grave errore osservare il soggetto singolo estrapolandolo dal suo contesto di vita, sempre che questo sia possibile farlo.
Ogni individuo, infatti, oltre ad avere una propria identità e personalità distinta, ha anche un ruolo specifico all'interno dei vari sistemi di cui fa parte, primo fra tutti il sistema familiare.
Per comprendere ciò che produce dei problemi tra lei e sua madre, dunque, è essenziale procedere all'osservazione dell’intero gruppo famiglia, dando particolare valore al tipo di interazioni che si creano tra tutti voi membri del sistema
Studiare la vostra famiglia nella sua totalità permetterebbe di individuare quali tipi di transazioni relazionali possono aver portato allo sviluppo dei problemi di sua madre e che concorrono al suo mantenimento nel tempo. Spesso Il membro della famiglia problematico se così si può dire è il portavoce della sofferenza che affligge l’intera famiglia.
L’espressione di alcuni sintomi psicopatologici molto spesso non sono altro che una richiesta di aiuto per sé e per la propria famiglia.
Contatti quanto prima uno specialista della sua zona prendendo un appuntamento per voi tutti, che possa prendere in carico la famiglia e non solo sua madre, vedrà con il tempo potrete tutti trovare un nuovo equilibrio e riuscire a raggiungere il benessere che meritate.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buonasera, il tema che lei propone è abbastanza articolato, necessiterebbe quindi di maggiori informazioni circa la sua storia personale. La soluzione sulla quale fantastica e che al contempo scaturisce il senso di colpa può configurarsi come una soluzione pratica per distaccarsi dalle relazioni vissute come dolorose. Sarebbe importante chiedersi se tale "soluzione" sarebbe risolutiva a tal proposito. Tornando alla premessa iniziale, sarebbe opportuno trovare uno spazio che possa accogliere informazioni più esaustive e per valutare insieme ad un professionista della salute mentale la possibilità di iniziare un percorso terapeutico.
Un saluto
Vincenzo Costantino
Un saluto
Vincenzo Costantino
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi questa sua difficoltà. Le informazioni a disposizione sono poche quindi risulta difficile rispondere alla sua domanda. Quello che mi sento di consigliare è di rivolgersi a uno psicologo che la possa ascoltare e con il quale approfondire questo momento che capisco sia molto delicato e capire quale sia la cosa più giusta per lei in questo momento. A volte non si tratta di egoismo ma solo di sopravvivenza, si permetta di farsi aiutare per poter essere lei per prima d'aiuto alle persone intorno a lei a cui vuole bene.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Spero di esserle stata d'aiuto.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Buongiorno, mi dispiace per il contesto in cui vive. La risposta alle sue domande è un percorso psicologico. Potrebbe aiutarla a ritrovare le risorse neccessarie a rispettare i suoi bisogni e a diminuire il senso di colpa e di autosacrificio nei confronti degli altri. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Alessandra Morosinotto
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Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Buongiorno, vivere in un ambiente familiare disfunzionale, soprattutto sentendosi responsabili verso fratelli minori, può generare un forte senso di colpa e un mix di emozioni contrastanti. La tua sofferenza è comprensibile, e desiderare di allontanarti da questa situazione non significa abbandonare chi ami, ma cercare di proteggere anche te stesso. Potrebbe essere utile esplorare strategie che ti permettano di mantenere un equilibrio tra il tuo benessere e il sostegno ai tuoi fratelli, considerando, ad esempio, se ci sono figure di supporto nella vostra cerchia familiare o sociale. Spesso, in questi casi, il primo passo è riconoscere che prendersi cura di sé può anche renderti più forte e presente per gli altri. Ti incoraggio a non esitare a cercare un supporto psicologico che possa aiutarti a navigare in queste emozioni e a trovare strumenti concreti per gestire meglio la situazione.
Un caro saluto. Dott.ssa Janira Marangi
Un caro saluto. Dott.ssa Janira Marangi
Buongiorno,
sono dispiaciuta per lo stato in cui sta vivendo, i disagi vissuti in casa propria sono molto faticosi da vivere. In questo caso è necessario comprendere più a fondo i suoi pensieri, emozioni e comportamenti in un percorso psicologico. Intraprenderne uno potrebbe giovarle anche negli altri ambiti della vita.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
sono dispiaciuta per lo stato in cui sta vivendo, i disagi vissuti in casa propria sono molto faticosi da vivere. In questo caso è necessario comprendere più a fondo i suoi pensieri, emozioni e comportamenti in un percorso psicologico. Intraprenderne uno potrebbe giovarle anche negli altri ambiti della vita.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Buongiorno, comprendo quanto possa essere difficile affrontare tali questioni, soprattutto se accompagnate da senso di colpa e dalla difficoltà nell'affrontare un cambiamento così importante. Un percorso terapeutico potrebbe essere utile per comprendere quali sono le emozioni e le difficoltà connesse alla questione, trovando il modo per legittimarsi nell'affrontare un cambiamento simile e vivere più serenamente tutto questo. Se lo vorrà, sono a sua disposizione anche online. In bocca al lupo, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Carissima,
credo che il modo migliore per affrontare la tua situazione sia quello di iniziare un percorso psicologico che ti permetta di capire come raggiungere la tua autonomia materiale ed emotiva, che ti aiuti a lasciare la tua casa, crearti una tua realtà e ti faccia diventare esempio positivo anche per i tuoi fratelli.
Un saluto
credo che il modo migliore per affrontare la tua situazione sia quello di iniziare un percorso psicologico che ti permetta di capire come raggiungere la tua autonomia materiale ed emotiva, che ti aiuti a lasciare la tua casa, crearti una tua realtà e ti faccia diventare esempio positivo anche per i tuoi fratelli.
Un saluto
Gentile utente,
quello che sta vivendo è un conflitto profondo e molto doloroso: da una parte la necessità di proteggersi da un ambiente che la ferisce, dall’altra la paura e il senso di colpa di “abbandonare” i fratelli più piccoli. Ma è importante che sappia una cosa: allontanarsi da un contesto disfunzionale non significa voltare le spalle, ma salvarsi per poter essere davvero d’aiuto.
Rimanere in una casa dove prevalgono urla, tensione e paura logora lentamente: si finisce per vivere in un costante stato di allerta, senza riuscire più a distinguere i propri confini. È per questo che si sente paralizzata e passiva: non è mancanza di forza, è un meccanismo di sopravvivenza.
Può iniziare a proteggersi e aiutare anche i suoi fratelli in modi più realistici e sostenibili:
Si conceda il diritto di tutelarsi. Non è egoismo: è la base per poter mantenere lucidità e stabilità. Se resta solo per senso di colpa, finirà per ammalarsi e non potrà più essere un punto di riferimento per nessuno.
Cerchi alleati esterni. Se ci sono parenti affidabili, insegnanti, o adulti di fiducia che possono osservare la situazione e offrire sostegno, li coinvolga. Non deve affrontare tutto da sola.
Costruisca piccoli spazi di autonomia, anche senza uscire subito di casa. Poter studiare, lavorare, risparmiare, o semplicemente passare del tempo fuori è già un modo per respirare e prepararsi a una vita indipendente.
Protegga la comunicazione con i fratelli. Mostri loro, nei limiti del possibile, che esiste un modo diverso di stare insieme: ascolto, rispetto, gentilezza. Anche piccoli gesti di normalità (una merenda condivisa, una parola calma) sono semi preziosi.
Si faccia aiutare da uno psicologo. L’esperienza di crescere con un genitore disfunzionale lascia ferite profonde: il sostegno psicologico può aiutarla a gestire la rabbia, il senso di colpa e a costruire un piano di uscita realistico e sicuro.
Non può “salvare” sua madre, ma può interrompere il ciclo della sofferenza, iniziando proprio da sé. Non serve un taglio improvviso: basta cominciare a spostare il peso dal senso di colpa al diritto di vivere in un clima di rispetto.
Il coraggio che mostra nel parlarne è già una forma di resistenza e di cura — per lei e per i suoi fratelli.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
quello che sta vivendo è un conflitto profondo e molto doloroso: da una parte la necessità di proteggersi da un ambiente che la ferisce, dall’altra la paura e il senso di colpa di “abbandonare” i fratelli più piccoli. Ma è importante che sappia una cosa: allontanarsi da un contesto disfunzionale non significa voltare le spalle, ma salvarsi per poter essere davvero d’aiuto.
Rimanere in una casa dove prevalgono urla, tensione e paura logora lentamente: si finisce per vivere in un costante stato di allerta, senza riuscire più a distinguere i propri confini. È per questo che si sente paralizzata e passiva: non è mancanza di forza, è un meccanismo di sopravvivenza.
Può iniziare a proteggersi e aiutare anche i suoi fratelli in modi più realistici e sostenibili:
Si conceda il diritto di tutelarsi. Non è egoismo: è la base per poter mantenere lucidità e stabilità. Se resta solo per senso di colpa, finirà per ammalarsi e non potrà più essere un punto di riferimento per nessuno.
Cerchi alleati esterni. Se ci sono parenti affidabili, insegnanti, o adulti di fiducia che possono osservare la situazione e offrire sostegno, li coinvolga. Non deve affrontare tutto da sola.
Costruisca piccoli spazi di autonomia, anche senza uscire subito di casa. Poter studiare, lavorare, risparmiare, o semplicemente passare del tempo fuori è già un modo per respirare e prepararsi a una vita indipendente.
Protegga la comunicazione con i fratelli. Mostri loro, nei limiti del possibile, che esiste un modo diverso di stare insieme: ascolto, rispetto, gentilezza. Anche piccoli gesti di normalità (una merenda condivisa, una parola calma) sono semi preziosi.
Si faccia aiutare da uno psicologo. L’esperienza di crescere con un genitore disfunzionale lascia ferite profonde: il sostegno psicologico può aiutarla a gestire la rabbia, il senso di colpa e a costruire un piano di uscita realistico e sicuro.
Non può “salvare” sua madre, ma può interrompere il ciclo della sofferenza, iniziando proprio da sé. Non serve un taglio improvviso: basta cominciare a spostare il peso dal senso di colpa al diritto di vivere in un clima di rispetto.
Il coraggio che mostra nel parlarne è già una forma di resistenza e di cura — per lei e per i suoi fratelli.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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