Ciao, sono un ragazzo di 20 anni e vorrei avere consiglio su una questione riguardante il senso di c

24 risposte
Ciao, sono un ragazzo di 20 anni e vorrei avere consiglio su una questione riguardante il senso di colpa.Da poco tempo ho iniziato di nuovo a frequentarmi con la mia ex ragazza. Siamo stati insieme 7 mesi poiché molto in sintesi stava male per cose sue e non vedeva futuro con me perché eravamo troppo diversi nonostante il grande sentimento che c'era mi fermo qui perché non è questo il punto del discorso.
Questo a settembre .
Io per i successivi 2 mesi e mezzo ho provato in tutti i modi a riavvicinarmi a lei per provare a tornare insieme poiché per me ne valeva la pena davvero, senza riuscirci lei mi faceva sempre il solito discorso . A fine Novembre presi la decisione di chiudere i rapporti e cercare di andare avanti poiché avevo perso le speranze . Nel frattempo si fa risentire una mia ex ragazza chiedendomi di vederci ,io all'inizio non volevo nemmeno dato che non ho degli ottimi ricordi con lei , fatto sta che usciamo qualche volta e notai fin da subito che lei voleva avere un rapporto con me . Fatto sta che alla fine non succede nulla per una serie di cose che lei fece quella sera. quindi anche se io diciamo la avrei usata solo per avere un rapporto dato che umanamente di lei mi interessava poco alla fine non succede nulla.ora arriviamo al succo del discorso, il giorno dopo racconto ai miei amici di questa serata dicendo a un certo punto"il mio corpo al 70 percento lo voleva ma la mia testa diceva di no" molto scherzosamente perche in realta non avevo neanche tutto sto gran stimolo di avere un rapporto con lei . Da lì a poco chiusi definitivamente con questa ex ragazza senza molti dispiaceri in realta e nulla , piano piano io e la mia ora di nuovo ragazza ci siamo ravvicinati e ci siamo messi insieme (ci siamo raccontati un po in generale cosa era successo in questo periodo in cui non stavamo insieme e io le ho raccontato senza andare ovviamente troppo nei dettagli di questa esperienza con la mia ex) .Lei mi ha raccontato che aveva iniziato una breve frequentazione con quello che prima era il suo migliore che poi è finita subito. E io adesso non so per quale motivo sento un grande senso di colpa per quella frase che dissi ai miei amici non so per quale motivo so che non ci sarebbe motivo di provarlo dato che non stavamo insieme ma in qualche modo sento di aver tradito comunque la sua fiducia e ora sto pensando di raccontargli di questa cosa anche se so che non avrebbe senso .Tengo davvero molto a questa ragazza e non ho mai smesso di provare qualcosa per lei anche quando ormai non avevo piu speranze , e ora che siamo di nuovo insieme non vorrei rovinare tutto. Quindi chiedo il vostro aiuto , so che può sembrare una scemenza ma io soffro spesso per queste cose essendo una persona molto riflessiva. Da sempre combatto con i miei sensi di colpa.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per aver condiviso una parte così profonda e delicata della sua esperienza. Il suo messaggio trasmette chiaramente quanto lei sia una persona riflessiva, attenta al proprio comportamento e ai sentimenti delle persone che ama. E questo è già un tratto importante e positivo, che però, come lei stesso accenna, può a volte diventare fonte di disagio quando si trasforma in un’autocritica eccessiva o in un senso di colpa persistente, anche quando i fatti non giustificherebbero una condanna così dura verso se stessi. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, il senso di colpa può essere visto come il risultato di pensieri disfunzionali o distorsioni cognitive che ci portano a interpretare eventi passati con criteri molto severi, spesso filtrati attraverso regole rigide come “se provo qualcosa mentre sono in crisi con una persona, allora sto tradendo” oppure “se parlo di qualcuno in un certo modo, vuol dire che non ho più rispetto per l’altro”. Ma la realtà emotiva delle relazioni è molto più complessa di così. Lei si è trovato in una fase di grande incertezza affettiva, aveva vissuto un distacco doloroso, e si era dato il permesso di guardarsi intorno, in un tentativo (umano) di cercare contatto, distrazione, forse anche conforto. La frase che ha detto agli amici, oggi le sembra pesante, forse anche poco rispettosa, ma va riletta nel contesto emotivo in cui si trovava in quel momento: era in un periodo in cui cercava di voltare pagina, con emozioni miste, e probabilmente con un tono di leggerezza che serviva anche a sdrammatizzare una situazione che in fondo non la convinceva fino in fondo. Non ha tradito nessuno, non ha nascosto nulla di sostanziale, né ha oltrepassato limiti morali. Le sue azioni sono rimaste entro confini leciti e coerenti con lo stato relazionale che aveva in quel momento. Il fatto che oggi, a distanza di tempo, si interroghi così intensamente su questo piccolo episodio, ci dice qualcosa di importante: forse il suo senso di colpa non nasce solo da quell’evento, ma si aggancia a un modo abituale di rapportarsi a se stesso, in cui si sente facilmente inadeguato o colpevole quando si discosta anche solo un po’ dall’immagine ideale che ha di sé. È una dinamica frequente nelle persone che, come lei, hanno un alto senso morale e una forte componente perfezionistica nelle relazioni. Ma vivere con il timore costante di sbagliare, di deludere, di non essere all’altezza, rischia di privarla della serenità e della spontaneità che servono per vivere relazioni autentiche e sane. Mi ha colpito molto quando scrive che vorrebbe raccontare questo dettaglio alla sua attuale ragazza, pur sapendo razionalmente che non è necessario. Questo bisogno può sembrare il tentativo di essere completamente trasparente, ma può nascondere anche un meccanismo di rassicurazione: “se lei sa tutto e mi perdona, allora posso sentirmi a posto”. Tuttavia, la vera libertà emotiva arriva quando siamo noi a imparare a perdonarci, a vedere i nostri comportamenti nel loro giusto contesto e a non farci ingabbiare da pensieri assolutistici come “se non glielo dico, sto mentendo”. In terapia cognitivo-comportamentale, lavoriamo proprio su questo: imparare a distinguere i pensieri automatici disfunzionali dalla realtà dei fatti, ad accettare le imperfezioni come parte naturale dell’esperienza umana e a gestire i sensi di colpa non come verità assolute, ma come segnali da esplorare, da comprendere e a volte da ridimensionare. Le suggerisco, se non lo ha già fatto, di considerare un percorso psicoterapeutico in questa direzione, perché potrebbe aiutarla a costruire una maggiore tolleranza verso se stesso, una fiducia più solida nelle sue scelte, e una capacità più serena di vivere i sentimenti e le relazioni. Lei ha dimostrato coraggio nel mettersi in gioco, nel cercare di ricostruire un legame importante, e anche oggi, scrivendomi, dimostra sensibilità e voglia di comprendersi meglio. Non lasci che un pensiero del passato diventi un ostacolo al presente. Lei non ha tradito, ha solo vissuto una fase complessa in modo umano. E adesso ha la possibilità di vivere con autenticità e consapevolezza la relazione che ha scelto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Martina Finistrella
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao,
ti ringrazio per la fiducia e la sincerità con cui hai raccontato la tua situazione. Quello che descrivi non è affatto una “scemenza” — anzi, il fatto che ti stai ponendo queste domande dimostra un alto livello di consapevolezza emotiva e un genuino desiderio di costruire relazioni sane e rispettose.

Possiamo guardare al tuo senso di colpa in termini di:
-Il tuo senso di colpa è eccessivo rispetto ai fatti.
-Non sei tenuto a “confessare” un pensiero o una frase detta in un momento di difficoltà.
-Il tuo valore come persona e partner si dimostra ora, nel presente, con come scegli di esserci.
La colpa va ascoltata come un’emozione, ma non sempre seguita come un consiglio d’azione.
Se ti va, possiamo lavorarci insieme in modo più pratico. Oppure posso suggerirti un piccolo protocollo per gestire i sensi di colpa ricorrenti.

Sono qui.
Dott.ssa Laura Raco
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per la tua condivisione. A volte il senso di colpa ci aiuta a capire e a definire la persona che vorremmo essere e la persona che non vorremmo essere. Il mio compito non è sicuramente quello di assolverti da qualcosa che hai fatto e alleviarti dal senso di colpa. Ma darti degli spunto di riflessione che possono aiutarti a capire quale può essere, in questa situazione, il comportamento che riterresti più maturo e adulto: ci può stare anche che ci siano dei segreti e tra questi bisogna distinguere quelli che devono essere condivisi per rispetto della fiducia che l’altro ripone in noi e che noi implicitamente abbiamo “promesso” all’altro, e poi ci sono segreti che non sono necessariamente condivisibili. Secondo te quello che è successo con l’altra ragazza, in quale delle due categorie rientra? Per l’idea che hai di tu dell’uomo che vorresti essere, in che modo ti comporteresti? Se tu ti trovassi nella situazione opposta, in quale modo ti sentiresti più rispettato?
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Buongiorno,
il senso di colpa che stai vivendo è comprensibile, ma è importante riconoscere che non hai commesso alcun tradimento nei confronti della tua attuale compagna, poiché non eravate insieme al momento dell'episodio con la tua ex. La frase che hai condiviso con gli amici, seppur espressa in modo scherzoso, potrebbe non essere stata la più adatta, ma non implica una mancanza di rispetto nei suoi confronti.
Il senso di colpa può derivare da un conflitto tra il desiderio di proteggere l'altro e la paura di ferirlo. Tuttavia, è fondamentale ricordare che non possiamo controllare completamente le emozioni degli altri, e cercare di evitare ogni possibile dolore può portare a una comunicazione non autentica.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti di supporto psicologico da affrontare. Cordiali saluti.
Dott.ssa Angela Schepis
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Salve, dalla sua narrazione emerge il bisogno di "combattere i suoi sensi di colpa" che rappresentano la causa del suo malessere psicofisico. Il senso di colpa non è una "scemenza", ma è un'emozioni che si palesa ogni qualvolta infrangiamo la regola/morale condivisa all'interno del contesto in cui si viviamo. Pertanto il mio suggerimento è di fare un percorso psicologico.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità. Il tuo senso di colpa parla della persona attenta e sensibile che sei, ma è importante distinguere tra ciò che si è fatto e ciò che si prova. In quel momento eri libero, stavi cercando di rimettere insieme i pezzi dopo una delusione e non hai fatto nulla che tradisse la fiducia dell'altra persona.

Il bisogno di "ripulire tutto" può venire più dall’ansia di essere perfetto che da un reale errore. Parlare di quella frase ora rischierebbe solo di creare malintesi inutili. Piuttosto, può essere utile lavorare sul perché senti il bisogno di confessare anche ciò che non è un torto. Non è una scemenza, è un tema profondo, e merita spazio e cura. Se ti va, parlarne con un professionista potrebbe aiutarti a vivere con più serenità la relazione con te stesso e con gli altri.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Caro ragazzo,

grazie per aver condiviso la tua esperienza con sincerità. Quello che stai vivendo è tutt’altro che una “scemenza”: i sensi di colpa, soprattutto quando siamo persone sensibili e riflessive, possono diventare un peso significativo anche quando razionalmente sappiamo di non aver fatto nulla di sbagliato.

Nel tuo caso, provare senso di colpa per una frase detta in un momento di leggerezza, in un contesto in cui non eri impegnato sentimentalmente con nessuno, non ha una reale giustificazione oggettiva. Non hai tradito la fiducia della tua attuale ragazza, né hai agito in modo scorretto nei suoi confronti. Hai semplicemente vissuto una fase di transizione emotiva, cercando – come fanno molte persone – di andare avanti e di esplorare nuove possibilità. È umano.

Tuttavia, il fatto che questo pensiero continui a tornarti e ti faccia soffrire ci dice qualcosa di più profondo: forse c’è un tema ricorrente legato al senso di colpa, al bisogno di controllo, o alla paura di perdere l’altro che meriterebbe uno spazio più ampio di riflessione. Quando i sensi di colpa diventano una costante anche in assenza di vere colpe, è utile domandarsi: che cosa rappresentano per me questi pensieri? Di cosa ho paura davvero? Spesso, dietro al senso di colpa si nasconde un bisogno di rassicurazione, di conferma del proprio valore o della propria “bontà” agli occhi dell’altro.

Per quanto riguarda l’idea di raccontare tutto nei dettagli alla tua ragazza: prima di farlo, chiediti se servirebbe davvero a rafforzare la vostra relazione o se sarebbe un modo per alleviare la tua ansia. A volte, condividere tutto può sembrare un gesto di trasparenza, ma rischia di diventare un tentativo inconscio di “scaricare” su qualcun altro una responsabilità che in realtà è solo nostra, ovvero quella di prenderci cura dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.

In ogni caso, vista la tua tendenza a soffrire spesso per sensi di colpa, sarebbe utile e consigliato per approfondire questi vissuti rivolgersi ad uno specialista. Un percorso psicologico può aiutarti a comprendere meglio l’origine di queste sensazioni e a trovare un equilibrio più sereno nel rapporto con te stesso e con gli altri.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Se quando avete ricominciato a sentirvi hai parlato alla tua ex di aver avuto questo riavvicinamento con l'altra, non hai motivo di sentirti in colpa, sei stato onesto come lo è stata lei. Eravate in un periodo di transizione e, anche se non è il modo migliore, ci sta cercare di distrarsi con qualcun altro per non restare fermi. La tua mi sembra sia stata una battuta e sottolinea come ci fosse magari anche voglia fisica ma non desiderio della persona specifica o coinvolgimento emotivo / mentale. Cerca di essere meno duro con te stesso e goditi il bel momento che stai rivivendo con la persona che ami!
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,

grazie per aver condiviso con tanto ordine e onestà una situazione che, pur apparentemente semplice dall’esterno, per Lei ha un forte impatto emotivo.
Non è affatto una “scemenza”, come teme: ciò che sente ha valore proprio perché coinvolge il suo mondo interno e il modo in cui vive le relazioni, il rispetto, e soprattutto la coerenza con se stesso.

Quello che descrive è un senso di colpa retroattivo, ovvero un senso di colpa riferito a un’azione passata (una frase detta in un momento in cui non era impegnato sentimentalmente) che oggi, alla luce della riconciliazione con la sua ragazza, sembra assumere un peso diverso.

Vorrei proporLe alcune riflessioni:

Non ha tradito la sua fiducia. In quel momento non stavate insieme, aveva provato in tutti i modi a recuperare il rapporto e stava cercando — con fatica — di voltare pagina.

Quel pensiero “non avrei dovuto nemmeno parlarne” nasce dal timore di perdere ciò che ora ha recuperato, non dal fatto che ha realmente fatto qualcosa di scorretto.

Il desiderio di “dire tutto” è comprensibile, ma spesso in questi casi serve più a scaricare un peso interiore che a costruire fiducia nel rapporto.
La fiducia si costruisce nel presente e nel modo in cui ci si comporta ora, non nel racconto dettagliato di tutto ciò che è stato durante una pausa.

Il suo senso di colpa sembra alimentarsi da una tendenza a rimuginare e colpevolizzarsi per cose passate, tipico di chi è molto sensibile e riflessivo. In un percorso di terapia breve strategica lavoreremmo proprio su questi meccanismi mentali che Lei vive come incontrollabili ma che possono essere efficacemente interrotti.
Cosa può fare concretamente ora?

Non ceda all’impulso di confessare ogni dettaglio, se l’intento è solo quello di sentirsi “più pulito”: a lungo termine potrebbe creare più distanza che vicinanza.

Si chieda invece: "Sto agendo oggi con lealtà, rispetto e presenza emotiva nella relazione?" Se la risposta è sì, allora è lì che deve stare.

Se sente che questi pensieri diventano una costante, può essere utile iniziare un lavoro strategico per interrompere il circolo del senso di colpa autoalimentato.

Ringraziandola nuovamente per la sua onesta condivisione, le mando un caro saluto!
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Ciao,
grazie per aver condiviso con sincerità questa parte della tua esperienza. Da come descrivi la situazione, sembrerebbe che il senso di colpa che stai provando non riguardi solo l’episodio in sé, ma abbia radici più profonde legate al tuo modo di essere e al bisogno di coerenza tra ciò che senti e ciò che fai. Spesso, in persone molto riflessive e attente ai propri valori, i pensieri legati al senso di colpa possono emergere anche quando razionalmente si sa di non aver fatto nulla di “sbagliato”. Questo può accadere perché alcuni eventi, anche se conclusi, vengono rivisitati mentalmente alla ricerca di conferme sul proprio valore o sul tipo di persona che si vuole essere nella relazione.
Il fatto che tu senta il bisogno di essere trasparente con la tua attuale partner è indice di quanto tieni a questa relazione e al suo equilibrio. Al tempo stesso, sembrerebbe che quella frase detta agli amici ti rimanga impressa più per ciò che rappresenta per te che per l’impatto reale che potrebbe avere oggi. Prima di decidere se parlarne o meno, potrebbe esserti utile chiederti se condividere questo pensiero ha lo scopo di rafforzare il legame o se risponde al bisogno di alleggerire una tensione interna legata a un’auto-valutazione severa.
Lavorare su questi meccanismi: pensieri ripetitivi, eccesso di responsabilità e bisogno di rassicurazione possono portare a vivere emozioni come il senso di colpa in modo molto intenso, anche quando non sono proporzionate alla situazione attuale potrebbe essere d'aiuto. Non si tratta di ignorare ciò che provi, ma di imparare a distinguere tra ciò che è un bisogno reale e ciò che nasce da uno schema mentale che tende a mettere in dubbio il proprio valore.
Se senti che questa fatica nel gestire il senso di colpa è ricorrente, potrebbe essere un buon momento per chiederti se desideri uno spazio personale di confronto dove imparare a gestire questi pensieri con più equilibrio.
un cordiale saluto
Ilenia Morreale
Dott.ssa Annamaria Spiotta
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Padova
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità qualcosa che, anche se può sembrare irrilevante agli occhi degli altri, per te ha un peso reale.
Ciò che racconti tocca un tema molto profondo: il senso di colpa non tanto per ciò che si è fatto, ma per ciò che si pensa possa aver tradito “un’idea di sé”, o un legame affettivo a cui si tiene molto.
È importante dirti, innanzitutto, che non hai fatto nulla di “sbagliato”. In quel momento non eri in una relazione, avevi chiuso un capitolo con fatica e stavi cercando di voltare pagina, esattamente come ognuno di noi fa con i propri tempi e modalità.
Il fatto che oggi tu senta questo disagio, nonostante la situazione sia risolta, parla più di quanto sei legato a questa ragazza e a quanto desideri agire in modo autentico e rispettoso verso di lei – ed è qualcosa che merita di essere riconosciuto.
Spesso, però, i sensi di colpa come quello che descrivi nascono dalla contrapposizione tra il bisogno di libertà e il desiderio di coerenza, tra ciò che si è vissuto e l’immagine che si vuole restituire all’altro.
Ti suggerirei di fermarti un attimo e porti questa domanda: raccontarle questa frase oggi, a distanza di tempo e in un contesto emotivo così diverso, aiuterebbe davvero a rafforzare il vostro legame o sarebbe solo un modo per alleggerire il tuo senso di colpa?
A volte, ciò che serve è ascoltare il messaggio che il senso di colpa sta cercando di comunicarci. In questo caso potrebbe essere: “Voglio essere una persona limpida, che ama con rispetto.”
È già molto che tu lo sappia, e che tu ti impegni ogni giorno per esserlo.
Se senti che questi pensieri tornano spesso, anche in piccole situazioni quotidiane, potrebbe valere la pena affrontarli in uno spazio psicologico appropriato.
Un caro saluto,

Dott.ssa Annamaria Spiotta

Dott.ssa Giulia Sedda
Psicologo clinico, Terapeuta, Psicologo
Roma
Caro utente, il senso di colpa è un sentimento insidioso e molto fastidioso di cui è quasi impossibile ridurne la complessità. Molto spesso il senso di colpa nasce da un sentimento profondo e personale che non ha del tutto a che fare con l'evento in sé. La situazione da lei descritta andrebbe approfondita per comprendere in che modo entra in gioco nella sua relazione attuale la paura di poter perdere la sua fidanzata, paura che probabilmente ha a che fare con qualche sua insicurezza di base. Potrebbe esserle utile valutare l'inizio di una terapia per capire in che modo i suoi vissuti influenzano le relazioni che vive con gli altri e con la sua fidanzata. La sua riflessività è una grande risorsa! Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile utente,
Ti ringrazio per aver condiviso la tua riflessione. Comprendo il peso di questo senso di colpa, anche se razionalmente non trovi una vera motivazione.
Sentimenti ed emozioni non sono mai "scemenze", il senso di colpa che prova potrebbe toccare aspetti importanti del tuo modo di relazionarti e di vivere la fiducia.
Esplorare questi sentimenti in uno spazio di ascolto professionale potrebbe aiutarti a comprenderli meglio e a gestirli in modo più sereno ritrovando maggior benessere.
Rimanendo a disposizione, mando un caro saluto.
Dott.ssa Lucia Boniotti
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Capisco molto bene quanto tu possa sentirti confuso e sopraffatto dal senso di colpa. È comune, soprattutto nelle relazioni, riflettere su azioni passate e sentirsi in conflitto con ciò che è accaduto, anche quando le circostanze non giustificano un senso di colpa così forte. Il tuo racconto mostra un gran desiderio di essere sincero e di fare le cose nel modo giusto, il che è positivo, ma ti invito anche a considerare che a volte il senso di colpa può essere amplificato dalla nostra auto-esigenza di "essere perfetti" e fare sempre la cosa giusta.

Il punto cruciale che sembri sollevare è la paura di aver "tradito" la fiducia della tua attuale ragazza a causa di un'esperienza che è avvenuta quando non stavate insieme. La tua riflessione sul "tradimento" è comprensibile, soprattutto se tendi ad avere un'alta autocritica. Tuttavia, se guardiamo la situazione oggettivamente, quel che è successo con la tua ex non è stato un tradimento vero e proprio. Non solo non eravate insieme in quel periodo, ma non c'è stato nemmeno un vero coinvolgimento fisico con l'altra ragazza, nonostante ci fosse stata una certa attrazione.

Riguardo al tuo desiderio di raccontare questa esperienza alla tua attuale ragazza, mi sento di dirti che probabilmente non è necessario. Se la tua relazione con lei è solida e tu l'ami veramente, dovresti focalizzarti sul presente e su ciò che realmente conta: come vi trattate ora e come vi sentite l'uno con l'altro. La sincerità è importante, ma non sempre è utile rivelare ogni singolo dettaglio del passato, soprattutto se non influisce sul vostro rapporto attuale. Se, però, il senso di colpa diventa troppo difficile da gestire, potresti considerare di parlarne in modo calmo e riflessivo, senza sentirti obbligato a rivelare ogni dettaglio, ma cercando di esprimere il tuo dispiacere per il fatto di aver avuto quella conversazione con i tuoi amici.

Il fatto che tu stia provando tanto senso di colpa è un segno della tua sensibilità e della tua attenzione verso i sentimenti dell'altra persona. Tuttavia, ti invito a riflettere anche su quanto sia importante essere gentili con te stesso. Nessuno è perfetto, e tutti abbiamo momenti in cui facciamo scelte che possiamo rimpiangere o non sentirci sicuri di aver gestito al meglio. Tuttavia, ciò non deve automaticamente trasformarsi in un peso emotivo eccessivo.

Se trovi che i tuoi sensi di colpa siano una costante nella tua vita, potresti beneficiare di un percorso terapeutico per esplorare più a fondo questo tema e imparare a gestirlo in modo più equilibrato. La riflessione su queste dinamiche interne può aiutarti a sentirti più libero e meno sopraffatto dai tuoi pensieri.

In sintesi, ti invito a essere onesto con te stesso riguardo ai tuoi sentimenti, ma anche a capire che non è sempre necessario condividere ogni dettaglio del passato, a meno che non credi che possa davvero influenzare la relazione. Mostrati comprensivo verso i tuoi errori passati, e permettiti di imparare da essi senza fare del senso di colpa un ostacolo al tuo benessere emotivo e alla tua relazione.
Dott.ssa Mara Di Clemente
Psicologo, Psicologo clinico
Guidonia Montecelio
Salve, lei ha raccontato un esempio di vari episodi che la portano a provare questo senso di colpa, bisognerebbe andare alla radice per conoscere realmente (e soprattutto far capire a lei mediante il suo stato emotivo e i suoi pensieri) cosa si cela dietro questa sua emozione. Utilizzare un singolo episodio per fare ipotesi su quali pensieri alimentino e mantengano questo suo senso di colpa (accettando che sia questa l'emozione coinvolta e non altre) sarebbe azzardato, questo va fatto con un percorso volto a comprendere cosa succede in questi episodi specifici. Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Torelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
penso che le potrebbe fare bene un percorso di psicoterapia individuale per lavorare sul suo senso di colpa, comprenderlo e riuscire a gestirlo meglio.
Talvolta con gli amici si dicono delle cose anche un pò per "farsi vedere", lei stesso dice che poi non vi era tutto quell'interesse nei confronti dell'altra ragazza.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentilissimo,

a volte i sensi di colpa sembrano parlare più di chi siamo che di cosa abbiamo fatto… ma si è mai chiesto se quel senso di colpa appartiene davvero al presente, o se è un vecchio copione che si ripete?
Mi contatti pure se le va.

Dr. Giorgio De Giorgi
Caro ragazzo,
grazie per la tua condivisione così sincera e articolata. Non è affatto una “scemenza” quella che hai raccontato — al contrario, il tuo messaggio rivela una profonda consapevolezza emotiva, una capacità di introspezione che merita rispetto e attenzione.

Il senso di colpa: cosa ti sta dicendo?
Il senso di colpa è un’emozione potente, spesso scomoda, ma non è sempre “negativa”: serve a farci riflettere sui nostri valori, sulle relazioni a cui teniamo, su chi vogliamo essere. Nel tuo caso, questo sentimento sembra nascere non tanto da un comportamento oggettivamente “sbagliato”, quanto piuttosto da una tua alta sensibilità relazionale.

Non avevi una relazione con la tua attuale ragazza nel momento in cui sei uscito con l'altra persona. Quello che è accaduto non ha violato alcun patto affettivo concreto, ma ti ha comunque lasciato una traccia dentro. Perché? Probabilmente perché:

Il legame con lei era ancora vivo dentro di te, anche se ufficialmente era finito.

Sei una persona riflessiva, che dà molto peso alla coerenza interna tra ciò che prova e ciò che fa.

Il modo in cui hai raccontato l’episodio agli amici (con quella frase ironica) ora ti sembra poco rispettoso non tanto per quello che hai fatto, ma per come ti sei rappresentato in quel momento.

Ma allora, da dove nasce davvero il tuo disagio?
Potremmo dire che non è il fatto in sé a pesarti, ma l’idea che quella frase possa tradire la profondità del sentimento che provi per lei. In altre parole, non hai paura di aver fatto qualcosa di “sbagliato”, ma che quel gesto, se noto o frainteso, possa rovinare un qualcosa di molto prezioso per te oggi.

Questo ti porta a un bivio importante: devo dirle tutto? O tenere per me qualcosa che ormai è passato, per non creare dolore inutile?

Raccontare o non raccontare?
Spesso le persone molto coscienziose, come sembri essere tu, pensano che dire tutto sia sempre la strada più “onesta”. Ma l’onestà non è solo trasparenza totale: è anche saper proteggere una relazione, capire quando un’informazione serve davvero alla coppia, e quando invece serve solo a placare un senso di colpa personale, rischiando però di ferire l’altro inutilmente.

In questo caso, ti invito a porti una domanda chiave:

“Dirle questa cosa aiuterebbe a costruire qualcosa tra noi, o servirebbe solo a scaricare un peso che è mio e che posso imparare ad elaborare da solo?”

Se senti che il senso di colpa nasce più dal bisogno di perdonarti, di accettare quella versione “umana” e imperfetta di te stesso, allora il lavoro da fare è interiore, non necessariamente nella coppia.

Come lavorare su questo dentro di te
Accogli il tuo senso di colpa, senza giudicarlo: ti sta parlando di quanto tieni a lei, non di quanto hai sbagliato.

Riconosci la tua crescita: sei cambiato, e oggi stai scegliendo in modo più consapevole come stare in relazione. Questo è ciò che conta.

Allenati al perdono verso te stesso: tutti abbiamo momenti in cui agiamo per rabbia, bisogno, confusione. Ciò che ci definisce non è l’errore, ma ciò che scegliamo di costruire dopo.

Se proprio senti il bisogno di parlarne, fallo con misura e delicatezza. Senza colpevolizzarti o aspettarti qualcosa da lei, ma solo come modo per essere più autentico. Ma rifletti bene sul perché e sul quando.

In conclusione
Non c’è nulla di “sbagliato” in quello che è accaduto. C’è un ragazzo che ha vissuto una rottura dolorosa, che ha cercato di andare avanti, che ha fatto delle scelte magari non ideali ma comprensibili, e che oggi è guidato dal desiderio profondo di amare con più consapevolezza.

Continua a coltivare questo tuo dialogo interiore: è un segno di maturità emotiva e di responsabilità affettiva, qualità preziose in una relazione sana.

Se senti che questi pensieri tornano spesso e faticano a lasciare spazio alla serenità, un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarti a ridefinire il tuo rapporto con il senso di colpa e a rafforzare la fiducia in te stesso.

Con stima,
uno psicologo
Caro ragazzo,
grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e profondo. Il fatto che tu lo faccia con tanta lucidità e sensibilità dice già molto sulla tua maturità emotiva, e su quanto tu tenga davvero alla persona che hai accanto. Quello che descrivi **non è affatto una scemenza** — è un’esperienza molto comune per chi ha una coscienza vigile, un cuore sensibile e una forte tendenza a riflettere sulle proprie azioni.

Vediamo insieme alcuni aspetti importanti:

**1. Il senso di colpa può essere “sano”… o eccessivo**
Hai vissuto un periodo in cui non eri più in coppia, e ti sei concesso una parentesi in cui hai tentato di “voltare pagina”. Anche se non è successo nulla di concreto, ti sei sentito in parte “emotivamente distante” da ciò che davvero contava per te: la tua ex, ora tornata nella tua vita.

Il senso di colpa che provi non nasce dal fatto di aver fatto qualcosa di sbagliato in senso oggettivo, ma probabilmente da:
* un forte **ideale di lealtà** (anche nel periodo di pausa),
* il timore di **deludere chi ami**,
* una tendenza a **rimuginare** e a darti colpe anche quando le responsabilità sono molto più leggere.

**2. Non hai tradito la fiducia di nessuno**
Tu e la tua ragazza **non stavate insieme**, e vi eravate allontanati anche per motivi emotivamente profondi e dolorosi. Ognuno di voi ha cercato, in quel tempo, un modo per rimettersi in piedi — anche attraverso brevi frequentazioni.
Tu non hai mancato di rispetto né a lei né alla vostra storia. Semmai, oggi **stai cercando di essere il più pulito e trasparente possibile**, proprio perché ci tieni davvero. Questo è ciò che conta.

**3. La frase “il mio corpo al 70% lo voleva” non è una colpa, ma una battuta tra amici**
A volte le parole dette tra amici escono in modo scherzoso o impulsivo, e riascoltate mentalmente sembrano gravi, mentre **nel contesto erano solo un modo per sdrammatizzare**. Il fatto che tu adesso ci stia ripensando è il segno che sei molto attento alle tue parole, ma non vuol dire che siano state gravi o irrispettose.

**4. Dirglielo oggi forse farebbe più male che bene**
Raccontarle quella frase ora, fuori contesto e dopo che le cose si sono sistemate, **potrebbe confonderla o ferirla** inutilmente. Il desiderio di dire “tutto” è legittimo, ma spesso nasce più da un nostro bisogno di “lavarci la coscienza” che da un reale beneficio per l’altro.
Ti stai già comportando con sincerità e amore, e **le tue azioni oggi valgono più di una frase detta mesi fa**.

**5. Cosa puoi fare per stare meglio con te stesso**
* **Parla con la tua terapeuta (se ne hai una)** o considera un breve percorso psicologico per lavorare sul tema del *senso di colpa eccessivo*.
* Scrivi su un diario quello che senti, anche le frasi “incriminate” e poi rileggile con occhi più oggettivi.
* Quando senti che il senso di colpa prende il sopravvento, chiediti:
> *Sto cercando giustizia… o assoluzione?*
> *Il mio bisogno è quello di essere perdonato… o capito?*
> Queste domande ti aiuteranno a capire cosa ti manca davvero.

In sintesi
Hai il diritto di essere umano, imperfetto, e anche di aver vissuto una parentesi un po’ confusa in un momento difficile.
Ciò che importa è **come ti stai comportando adesso**, e da quello che racconti sei presente, maturo, innamorato e consapevole. Questo, credimi, **vale più di mille scuse per qualcosa che non è stato un errore vero**.

Tieniti stretto il tuo cuore buono e continua a coltivare il rapporto con sincerità. Non hai rovinato nulla. Stai costruendo, non distruggendo.

Con affetto e stima,
**una psicologa**
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Fantasticare di consumare un rapporto sessuale con un'altra persona senza che questa fantasia diventi poi realtà non rappresenta di per sé un tradimento.
Tuttavia, ognuno di noi ha idee diverse circa ciò che possa essere considerato tradimento e ciò che invece no.
Sicuramente è molto importante lavorare su questi sensi di colpa, ormai fonte di profondo malessere per Lei.
Sono a Sua disposizione per aiutarLa a fare chiarezza e recuperare la tranquillità di cui ha bisogno per vivere serenamente la Sua relazione e, in generale, la Sua vita.
Ciao,
grazie per la fiducia con cui hai raccontato tutto questo. Quello che descrivi non è affatto una scemenza. Il tuo vissuto è profondo e sincero, e parla di una qualità importante della tua personalità: la capacità di riflettere sulle proprie azioni e di tenere a ciò che è giusto, oltre che a ciò che è utile o piacevole.
Questo ti fa onore, ma può anche diventare fonte di dolore se non trovi un equilibrio tra il senso di responsabilità e la capacità di perdonarti.

Partiamo da un punto fondamentale: non hai fatto nulla di sbagliato.
Quando è successo l’episodio con l’altra ragazza:

non eri fidanzato
non avevi impegni o promesse con nessuno
avevi bisogno di rialzarti, dopo aver sofferto e aver cercato invano di recuperare una relazione importante per te
Hai semplicemente fatto un tentativo di “andare avanti”, come si fa spesso in modo goffo, incompleto, e magari anche un po’ confuso. È umano. Non è un tradimento. Non è una mancanza. È un passaggio.

La frase che hai detto ai tuoi amici — “il mio corpo al 70% lo voleva, la testa diceva di no” — è una battuta, un modo per alleggerire una situazione che tu stesso avevi trovato ambigua. Non hai usato violenza, non hai ferito nessuno, non hai tradito la fiducia di chi ora è la tua ragazza. Hai solo vissuto un momento di fragilità.

Il vero punto: il tuo senso di colpa non nasce dal fatto, ma da come tu lo valuti oggi.
Il tuo senso morale è molto forte, e probabilmente sei abituato a rivedere tutto alla luce di ciò che provi adesso: "Se la amo così tanto ora, allora come ho potuto anche solo pensare di stare con un'altra?"

Ma le persone non sono coerenti in modo matematico. Le emozioni cambiano, il cuore si difende, e tu in quel momento non sapevi ancora che lei sarebbe tornata.

Questo che senti non è colpa: è rimpianto mescolato a insicurezza. La paura che, se lei sapesse tutto, potrebbe vederti in modo diverso. Ma è una paura tua, non una verità oggettiva.

Dirle o non dirle?
Da come lo racconti, le hai già parlato in modo rispettoso e onesto, senza entrare in dettagli inutili. Se ora volessi raccontarle quella frase detta agli amici, servirebbe solo a lavare la tua coscienza, ma non porterebbe nulla di buono alla relazione. Anzi, rischieresti di proiettare su di lei un senso di giudizio che oggi non esiste.

La trasparenza è importante, ma deve servire alla relazione, non alla tua autocritica.
Altrimenti, diventa una forma di auto-punizione, e tu non hai bisogno di punirti. Hai bisogno di darti il permesso di essere umano.

Un ultimo pensiero su di te
Hai detto una frase importante:

“Da sempre combatto con i miei sensi di colpa.”
Questo suggerisce che il problema non è solo “lei” o “questa situazione”, ma un tuo modo abituale di vivere le responsabilità in modo rigido, forse eccessivamente autocritico.
Sarebbe importante, nel tempo, lavorare su questo aspetto, magari con l’aiuto di uno psicologo, per imparare a:

distinguere colpa reale da giudizio eccessivo
riconoscere i tuoi bisogni senza sentirti sbagliato
vivere relazioni senza paura di “non essere abbastanza”
In conclusione
Non hai tradito nessuno.
Non sei un ipocrita, ma un ragazzo sensibile che ha vissuto una fase difficile.
Non devi raccontare tutto per forza.
Hai diritto a ricominciare e a stare bene.
Se vuoi, posso aiutarti a lavorare anche su come gestire il senso di colpa in modo più sano.
Intanto, abbi cura di te e non lasciare che un episodio passato metta in discussione il valore di ciò che oggi stai vivendo con amore e verità.
dott.ssa Elisa Tamburino
Dott.ssa Valentina Merola
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, credo che l'episodio raccontato le abbia fatto provare un'emozione che poi la porta a rimuginare su pensieri o azioni ad esso legate. Come lei ha descritto, il senso di colpa sembra un suo vissuto ricorrente e capisco che emotivamente questo, a lungo andare, possa essere provante; per questo un percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad esplorare il significato di tale vissuto, all'interno di un clima che la faccia sentire accolto e non giudicato.
Rimango a disposizione per qualsiasi altro chiarimento e le auguro buona giornata.
Dr. Luigi Pignatelli
Psicologo, Psicologo clinico
Taranto
Capisco bene il peso che stai sentendo: per una persona sensibile e riflessiva come te, anche un piccolo episodio può trasformarsi in un pensiero ricorrente e in un forte senso di colpa. Ma da ciò che racconti, non hai fatto nulla di scorretto: **in quel periodo non eravate insieme**, e non hai oltrepassato alcun confine reale, né verso la tua attuale ragazza né verso te stesso.
Il senso di colpa che provi sembra nascere più dal bisogno di coerenza e “purezza” nei sentimenti che dal fatto in sé. Ti punisci per aver desiderato qualcosa, anche solo in parte, quando eri ancora legato emotivamente alla tua ex. Ma questo non significa tradire: significa semplicemente essere umano.
Raccontarle tutto ora servirebbe più a scaricare la tua ansia che a costruire fiducia. Potresti invece lavorare su **come imparare a perdonarti**, accettando che non si può essere sempre perfetti nei sentimenti. Parlane in terapia, se puoi, per capire da dove nasce questa tendenza a sentirti “colpevole” anche quando non lo sei. È un segno di grande coscienza, ma va imparato a dosare, per non trasformarlo in una prigione emotiva.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.