Ciao a tutti! Vi racconto la mia storia: sono una ragazza di 25 anni che, dopo 10 anni di fidanzame

17 risposte
Ciao a tutti!
Vi racconto la mia storia: sono una ragazza di 25 anni che, dopo 10 anni di fidanzamento, si è lasciata.
Partiamo però dal principio: sono la terza di tre figli, la più piccola, la femmina di casa. La più coccolata da tutti, tenuta sotto una campana di vetro, considerata sempre la più piccola ma allo stesso tempo tanto amata. Fin da quando ero piccola ho sempre avuto paura, nonostante tutto l'amore dei miei, che mi potessero abbandonare, piangevo ogni volta che si allontanavano, non riuscivo a restare a casa di qualche amichetta perchè ero disperata che i miei non mi venissero più a prendere, non riuscivo a dormire a casa di mia zia perchè avevo paura che mamma non sarebbe più tornata.. non ho mai capito perchè reagivo così ma mi ha sempre fatto star male!
All'età di 15 anni mi fidanzo con un ragazzo più grande di me di due anni e, nonostante all'inizio mio padre era contrario perchè troppo piccola, abbiamo proseguito la nostra storia. Tutto sembrava andare per il verso giusto sino a sei anni fa quando improvvisamente mi sono venuti i primi attacchi di panico e, a peggiorare le cose, dopo pochi mesi è venuta a mancare mia zia di tumore e questa cosa mi ha distrutto completamente.
Ho deciso, con l'accordo dei miei genitori, di andare in terapia per due anni, terapia che ho dovuto interrompere sia per via economica ma anche perchè era diventata troppo impegnativa e dovevo pagare pure le volte che non ci andavo in quanto, secondo lei, anche se annullavo l'appuntamento dovevo pagarlo lo stesso. Finita la terapia mi sentivo finalmente bene, gli attacchi di panico erano diminuiti e riuscivo a gestirli benissimo.
Ora vi parlo della mia relazione. Ultimamente non stavo più bene con lui, avevo continuamente ansia e l'intimità rappresentava un problema in quanto mi sentivo spesso bloccata nei suoi confronti; ho sempre visto con ammirazione le persone che riuscivano a lasciare il proprio partner ma io non ci sono mai riuscita anche se mi sentivo di vivere la vita da spettatrice, non da protagonista. Siamo cresciuti insieme, mi è sempre stato vicino in ogni momento difficile della mia vita, non mi ha mai abbandonato e quindi per tanti anni ho sempre pensato che io più di questo amore non mi merito, l'amore quello con la A maiuscola lo possono vivere solo gli altri però, dopo un forte attacco di panico che mi è venuto improvvisamente una notte, ho deciso che era ora di cambiare le cose, era ora di vivere la mia vita e, di comune accordo, forse all'inizio più lui di me, abbiamo deciso di lasciarci. Ora mi ritrovo sola, certi giorni mi sento persa perchè ho paura di non farcela senza le sue rassicurazioni, di non essere abbastanza forte da poter superare tutto questo, mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Come si può superare tutto questo?
Gentile Signora sicuramente ha già la risposta ovvero riprendere il lavoro di conoscenza che ha interrotto per modificare gli equilibri che la spingono a mettere in atto quei comportamenti che le creano disagio. Un cordiale saluto

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Mia cara ragazza, sotto una campana di vetro non si cresce; con un amore protettivo si rimane sempre bambina; con la paura di essere abbandonata si vive in completo disagio. Il fidanzamento può essere una prova per crescere, ma se non si trova la persona giusta subentrano gli attacchi di panico. Ha fatto bene a rimanere sola, in compagnia delle sue riflessioni. Le direi: rifletta prima di pensare e, se non ce la fa da sola, cerchi un aiuto di persone che non le facciano pagare le sedute perse, qualora lei le avesse disdette. Una cordiale stretta di mano per darle sicurezza e diventare amica del lupo. Coraggio, ce la farà.
Buonasera, ha scritto molte cose di sè e la ringrazio per la fiducia mostrata. Potrei dire molte cose a mia volta ma risulterebbe troppo complesso qui in un messaggio. Una domanda però vorrei porla: quando ha interrotto la sua terapia, ha condiviso i suoi motivi con la sua terapeuta? La terapia la pagava da sola o la pagavano i suoi genitori? L'esperienza del pagamento della propria terapia è un aspetto fondamentale della stessa, in un modo se pagata in autonomia, in un altro se pagata da altri. Riguarda sempre il tema delle "relazioni" e mi sembra sia questo il tema che lei porta raccontando la sua storia fin dall'inizio (la piccola di casa, protetta, amata, ecc.). Potrebbe essere un'opportunità per lei ricontattare la sua ex terapeuta (visto che comunque aveva ottenuto dei risultati positivi) anche solo per un unico colloquio nel quale confrontarsi sul motivo della sua interruzione. E' un confronto tra adulti, lei anche lo è adulta e ha diritto di avere un suo pensiero e di dire la sua. Provi a pensarsi così, cioè adulta: che effetto le fa? Un saluto. Francesca Giovannelli
Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo. Credo che debba ripartire da dove ha lasciato, ovvero iniziare di nuovo un percorso terapeutico per comprendere alcuni aspetti di sé.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, penso che debba iniziare un percorso terapeutico per capire al meglio se stessa e le proprie modalità comportamentali. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Buon giorno, aggiungerei agli spunti che le hanno dato i miei colleghi che in una separazione( come il lutto) ci sono comunque reazioni che in un altro momento della vita sarebbero segnali di disturbo psichico ma sono normali nel lutto/separazione. Non mi è chiaro quanti giorni o mesi fà è avvenuta la separazione per cui è difficile comprendere se le reazioni che la spaventano ( scrive "Ora mi ritrovo sola, certi giorni mi sento persa perchè ho paura di non farcela senza le sue rassicurazioni, di non essere abbastanza forte da poter superare tutto questo, mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Come si può superare tutto questo?") siano normali disorientamenti dovuti alla necessità di ri-orientare dopo questo cambiamento la sua identità e ruolo nel mondo o invece sintomi che sommati alla sua storia e agli attacchi di panico in passato ci segnalano che ha in questa fase bisogno di un aiuto professionale. Per cui trovo appropriato il consiglio dei miei colleghi : fare almeno 1 colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta ( sia la sua ex psicologo o un altro ) per comprendere meglio la situazione attuale e decidere assieme se iniziare un percorso oppure invece se lei ha da sola le risorse per affrontare tutti questi cambiamenti
Le auguro tutto il bene possibile per il suo presente e futuro, Silvia Bianchi
Gentile ragazza non penso sia opportuno dilungarmi in una lunga risposta ma mi viene da dirle che l Amore con la A maiuscola è un diritto di tutti e tutti lo possono vivere se davvero lo vogliono e se sanno riconoscere quelle che sono le proprie risorse. Sono convinto che un lavoro volto al rinforzo del suo Io potrà certamente esserle utile per vivere appieno le varie situazioni che la vita potrà presentarle. Cordialmente e coraggio. Grandi dott Gian Piero
Salve
Penso di aver già risposto alla sua domanda anche se ammetto di essere rimasta affascinata da questa nuova richiesta con più dettagli sulla sua storia.
Confermo quanto suggerito nella precedente risposta.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, è molto interessante il tipo di ricostruzione che fa di quanto le è accaduto. Particolare anche il posto, per così dire, che da agli attacchi di panico. Come se fossero qualcosa che l'ha messa in movimento, che la spinta ad interrogarsi, ad andare in terapia e a provare a riappropriarsi della sua vita senza vivere più da spettatrice. Il lavoro, come il percorso, sembra però essersi interrotto. Le consiglierei di riprendere da dove si è fermata, casomai trovando una soluzione per la psicoterapia che tenga conto anche delle sue possibilità in termini economici. Ci sono varie soluzioni, provi ad informarsi. Riprenda il filo e vada avanti. Le capacità ci sono. Buona giornata, Marina Montuori
gentile utente, tutti siamo meritevoli di amore, ritengo utile in questo momento per lei difficoltoso, un supporto psicologico per poter acquistare fiducia in se stessa. cordiali saluti dott.ssa Serena Sciortino
Buongiorno,
Concordo con le riflessioni dei colleghi . Mi permetto di aggiungere un spunto che può essere utile: cosa dovrebbe succedere di diverso per farla sentire meglio?
Cara ragazza, le campane di vetro e i rapporti eccessivamente rassicuranti, non hanno mai fatto crescere nessuno. Ha iniziato un processo di conoscenza anni fa, le consiglio di riprenderlo, magari con un altro professionista. Se ne sentisse il bisogno, mi contatti pure.
Un caro saluto
Dott.ssa Caterina Eleuteri
Gent.ma utente, forse potrebbe esserle utile intraprendere un lavoro psicoterapeutico focalizzato su nuovi obiettivi, in modo da capire come gli aspetti della costitutivi della sua personalità e gli schemi interpersonali possano influenzare i suoi stati mentali e i comportamenti correlati. Cordialmente.
Buonasera
Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta per riprendere un percorso e affrontare questo periodo delicato della sua vita
Avere uno spazio d ascolto può essere utile per non sentirci soli ... riprendere il centro e la forza per proseguire la nostra vita affrontando le paure
Se fosse interessata io sarei disponibile per una consulenza on Line
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Buongiorno, la sua lunga e molto dettagliata descrizione di sé fa capire che il percorso terapeutico svolto le ha permesso di aumentare la propria consapevolezza, ma mi pare di capire che si sia trovata ad un punto difficile della terapia: questo è normale, quando ci si avvicina a tematiche faticose ma per questo cruciali. Forse ne ha avuto paura, forse non si sentiva ancora pronta, ma forse adesso potrebbe riprendere il percorso? La invito a prendere l'opportunità seriamente in considerazione visto il momento di crisi che sta vivendo. Un caro saluto.
Cara, grazie per aver condiviso la sua storia. La decisione di interrompere la relazione è stata molto coraggiosa e matura... ma le scelte coraggiose e mature sono anche quelle che hanno le conseguenze più difficili da gestire.
Da ciò che scrive, mi sento di dire che è ad un punto di svolta della sua vita: sta passando dall'essere la "piccola di casa" all'essere una donna.
Ciò che mi sento di consigliarle è di riprendere il percorso psicoterapeutico (con la stessa terapeuta se si è trovata bene o con una/uno nuova/o) per avere una persona al suo fianco in questo cammino impegnativo... ma che dà tante soddisfazioni.
Cordialmente.
Cara utente, in questo momento di profondi cambiamenti e di mancati riconoscimenti credo che sia fondamentale riprendere un percorso di conoscenza e accettazione di sè stessi, per cui riprendere la terapia sarebbe molto importante in questo momento. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate

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