Ciao a tutti. Sono una ragazza di 22 anni, mi sono laureata quest'anno eppure non so cosa farne dell

19 risposte
Ciao a tutti. Sono una ragazza di 22 anni, mi sono laureata quest'anno eppure non so cosa farne della mia vita. Scrivo adesso perché negli ultimi giorni sono successe determinate cose che mi hanno fatto pensare, e sono arrivata alla conclusione di avere un grosso problema a instaurare delle relazioni - anche di amicizia - con chiunque. Ho le mie amiche, ma nell'ultimo anno ho cercato di ampliare le mie conoscenze, e la cosa é finita male: una mia "amica" ha tradito completamente la mia fiducia, riferendo delle cose che avevo detto su una persona proprio a quest'ultima, che ha sempre criticato anche lei. Ovviamente sono passata io come la cattiva di turno, e ovviamente sono io che adesso sono qui a scrivere con i conati di vomito, la testa pesante e le gambe molli. Con la persona in questione ho risolto, ma ho paura di avere un secondo confronto. La cosa mi terrorizza, perché ho il terrore delle discussioni. Se qualcosa mi dà fastidio o non mi sta bene sto zitta, non mi faccio mai valere. Ma sono stanca di essere così passiva e per passare per quella cattiva, quando cerco di accontentare sempre tutti e penso più a loro che a me. Cosa posso fare? Perché sono così? Non ho autostima, non so creare dei rapporti, non so come parlare con le persone, sto iniziando a pensare di essere una persona cattiva che non si merita nemmeno i 3 amici in croce che ha.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi sembra si dipinga un po' troppo solo per le cose che non sa fare!Invece è riuscita a chiedere aiuto! Segua questa capacità, non è semplice prendere consapevolezza con il fatto che a volte non si riesce da soli ad uscire dalla sofferenza! Le posso suggerire di scegliere un terapeuta e fare un primo colloquio psicologico, sono certa le sarà di aiuto!
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Cara Ragazza, se continua ad evitare discussioni e conflitti, se continua a tacere, subire, mandare giù, la sua stima aumenterà o diminuirà?.......Brava, risposta esatta. Se continua in questa modalità verrà un giorno in cui la sua autostima sarà così bassa che avrà paura anche solo di mettere il piede fuori dalla porta.
Saluti.
Mah..intanto ha imparato che non è una bella cosa parlare male degli altri ed anche che la fiducia non è una cosa scontata. A volte le lezioni sono dure ma servono per il futuro... Per il resto potrebbe trovarsi in una fase di blocco/smarrimento che sarebbe utile affrontare con uno psicologo. Anche un lavoro sull'autostima le permetterebbe di uscire dal guscio accettandone i rischi, perchè il risultato non è mai sicuro
Buonasera,
per cercare di capire meglio come vive le sue relazioni, perché non si fa valere, pecche non riesce ad esprimere il suo pensiero potrebbe essere arrivato il momento di chiedere una consulenza psicologica e capire se iniziare un percorso per lavorare e avere un po di chiarezza e autostima in sei tessi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buonasera, le consiglio di effettuare dei colloqui psicologici per trovare le strategie per fronteggiare la situazione che sta vivendo e di lavorare in parallelo sull’autostima.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Mi dispiace molto per ciò che sta vivendo. Certamente deve lavorare molto sulla sua autostima, ma anche sviluppare la cosiddetta capacità assertiva, che mi sembra le manchi. Si faccia aiutare da un terapeuta, anche in vista dell'attivazione del bonus psicologo potrebbe iniziare un percorso. Io sono disponibile on line. Cordiale saluti
Suggerisco una consultazione psicoterapeutica, focalizzandosi su assertività, autostima è, last but not least, un approfondimento accurato sulla diffidenza sviluppata in seguito ad un “fallimento” relazionale, prima che diventi persecutorieta’ vera e propria (il mondo ce l’ha con me): dai fallimenti ognuno di noi apprende. Concordo con il collega Dott. Cappon: se non si mobilita, rischia di avere paura della sua ombra e di rimanervi imprigionata.
Gentile utente, nonostante il successo nello studio rimane insoddisfatta e angosciata. Forse lo studio centra poco di fronte all'insuccesso relazionale.
Far parte di un gruppo, essere accetta, non criticata, non vista come cattiva e di conseguenza respinta sono elementi che portano a sentire emozioni di paura e terrore nel confronto con l'altro. Emozioni che guidano a comportamenti di evitamento e chiusura.
Penso che un'indagine psicodiagnostica insieme ai colloqui psicologici possono portare alla causa del problema e a un percorsi di psicoterapia. Considerata la giovane età, a mio pare, può ottenere ottimi risultati.
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Buonasera. Credo potrebbe esserle d'aiuto rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per poter esplorare maggiormente l'esperienza che sta vivendo, che sembra caratterizzata da molti sentimenti e pensieri che condivide, che vanno dal sentirsi tradita dalla sua amica al pensare di avere difficoltà nell'instaurare relazioni, dal terrore del confronto con l'altro/a alla paura di esprimersi quando qualcosa le da fastidio o non le sta bene, dal voler accontentare tutti gli altri alla sensazione di essere "cattiva"; in merito a tutti questi vissuti credo potrebbe essere importante e d'aiuto per lei fare innanzitutto maggiore chiarezza con il supporto di un professionista, e valutare l'inizio di un percorso psicologico attraverso il quale poter trasformare il senso di passività che riferisce in un maggiore contatto con i sentimenti e con l'esperienza che sta vivendo, permettendosi la possibilità di poter gradualmente costruire un maggiore potere personale nel vivere le proprie relazioni e la propria vita. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buonasera, il cercare di accontentare sempre tutti e non farsi valere non le consente di rispondere ai propri bisogni e probabilmente le conferma la bassa autostima. Le consiglio un percorso psicoterapeutico per uscire da questo circolo vizioso che le provoca anche sofferenza e trovare un modo più appagante di stare in relazione con le altre persone. Cari saluti. Dr.ssa Lorena Ferrero
Buongiorno,

potrebbe lavorare su questi aspetti legati alla sua autostima e sulle difficoltà relazionali che riscontra nella sua vita attraverso un percorso di psicoterapia. L'aiuto di un specialista potrebbe farle trovare nel tempo strategie e risorse per poter vivere la vita di relazione con maggior serenità. Resto disponibile nel caso avesse bisogno di un consulto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Buongiorno, le ho risposto facendole un video che potrà trovare sulla mia pagina youtube.
Salve. Penso sia venuto il momento di chiedere una consulenza psicologica in modo da poter inquadrare la problematica e valutare la risposta idonea a lei.
Può scegliere un professionista della sua zona o qualcuno come me che lavora abitualmente anche online.
Cordiali Saluti Dott. Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, da quello che esprime avrebbe bisogno di intraprendere un percorso psicoterapeutico dove lavorare ed allenarsi nel setting sull'Assertività. Per quanto concerne la bassa autostima il tema è più ampio e ne andrebbero esplorate le cause. Sono disponibile online. Un saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentile utente,
la descrizione che fa di se stessa rimanda ad un'immagine negativa di sé (una persona passiva, che non si stima, che non è in grado di relazionarsi in maniera opportuna agli altri) che si contrappone all'immagine della ragazza che invece vorrebbe o che secondo lei dovrebbe essere. La riflessione che sta facendo su di sé è molto importante, la messa in discussione non è di per sé qualcosa di negativo, anzi, ci aiuta a capire chi siamo, ad accettare dei lati di noi stessi e modularne degli altri. Può diventare però un problema se viviamo il nostro modo di essere come qualcosa di inspiegabile (perché sono così?) e di definitivo (la descrizione che fa di se). In questo caso, il rischio è quello di arrivare ad identificarsi con quella immagine al punto tale da rimandarla anche agli altri, compromettendo così la sfera relazionale.
Sicuramente capire meglio alcuni lati del suo carattere e lavorare sugli aspetti che ritiene disfunzionali può diventare un momento di svolta per lei. Si percepisce la voglia che ha di cambiare le cose, per questo le consiglio di darsi la possibilità di farlo, attraverso l'aiuto di un professionista. La risposta al "perché sono così" ce l'ha solo lei, deve solo trovarla... e vedrà che il confine tra quello che crediamo di essere e come vorremmo essere è meno netto di quanto si pensa.
Resto a disposizione.
Saluti,
Giulia Vuono
Carissima, grazie della sua condivisione. Comprendo come questi diversi stati emotivi possano farla star male. Al momento immagino possa sentirsi anche confusa e si sta mettendo molto sotto la lente del giudizio (passiva, senza autostima, cattiva, non so creare dei rapporti, non so come parlare con le persone...). Credo sia opportuno affidarsi ad un collega che possa aiutarla ad osservarsi e ascoltarsi e provare a comprendere insieme quali possono essere le sue difficoltà nelle relazioni. Un caro augurio.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica esistenziale. Cordiali saluti
Buongiorno, credo che la consapevolezza della propria umanità e dei propri limiti, anche quelli più scomodi, sia l'inizio vero di un cambiamento. L'autostima che sente di non avere e che cerca si può ricostruire all'interno di un percorso di terapia che la sostenga e la aiuti a non con-fondere i suoi bisogni con quelli altrui.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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