Carissimi dottori Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già. Come già sap

22 risposte
Carissimi dottori
Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già.
Come già sapete vivo in un contesto familiare dove non c’è amore, ne affetto, ne un abbraccio, ne un come stai? Hai bisogno di qualcosa?!
No, ma tante offese, non sono buona non servo a niente, stai a casa tutti i giorni se hai bisogno di qualcosa vai a fare la P....
Mio “ padre” se lo si può definire padre e
Inesistente per me.
Non gli importa di me.
Il mio ragazzo, sei anni insieme, non posso lavorare altrimenti lo perdo, motivo perché sto a casa sempre ma nel frattempo subisco offese continue.
Ma non solo, non posso avere amici, non posso ne parlare ne salutare un uomo perché per il mio ragazzo non sono seria se lo faccio, tanto è vero che anni fa misero delle zizzanie su di me, dicendo che io per rispetto che mia madre era amica di una signora, io e il figlio di questa signora ci salutavamo, parlavamo, e non è assolutamente vero, lo posso giurare che Non è vero.
Anche se salutare non è una mancanza di rispetto, io nonostante ciò non l’ho mai fatto..
E il mio ragazzo non mi ha mai creduto perché non ho fatto la pazza, mi mise le mani addosso e non solo quella volta, ogni tanto mi tratta male mi offende anche perché è geloso e dice chissà che facevi quando nn stavi con me, non posso ne lavorare ne avere amici ne fare sport, ne mettere una gonna ne niente di niente perché lui non vuole,altrimenti lo perdo, vi domanderete perché accetti tutto questo?In realtà non lo so,anche se mi offende mi fa male, poi quando sta bene mi fa sentire una principessa, ed io ci tengo moltissimo a lui.
Ho solo 21 anni e dottori vi giuro che non ho mai mai fatto nulla di sbagliato.
E non c’è la faccio più a subire tutti questi maltrattamenti, non mangio sempre, ho dei disturbi alimentari, sono sottopeso di 7 kg, e passo come vittima ma in realtà non riesco a mangiare perché non sto bene.
Non c’è la faccio più mi esplode la testa, me la prendo con me stessa quando non vengo creduta quando vengo trattata male mi do i schiaffi da sola, do pugni sul muro urlo mi vengono delle crisi isteriche e scoppio a piangere.
Dottori ho paura di trovarmi un lavoro perché perdo il mio ragazzo è ci soffro da morire, sto male a casa.
Preferirei morire, sono stanca, che ho fatto di male?
Sono sbagliata?
Non so più cosa fare.


Un abbraccio fortissimo Michela.
Gentile Michela si, ricordo bene la sua storia difficile. A questo punto però, piuttosto che domandarsi come mai stia con un uomo che oltre a farla stare bene la fa stare anche tanto male (domanda di per se ottima e perfettamente centrata) credo sarebbe utile domandarsi come mai lei continui a scrivere appelli qui al noi anziché domandare m aiuto ad uno psicologo in carne e ossa. Peraltro in questa fase di emergenza sanitaria molti colleghi offrono la possibilità di un primo colloquio conoscitivo gratuito - ovviamente online. Dunque, quale miglior occasione per provare ? Un caro saluto, Marta Corradi.

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Gentile Michela, comprendo la sua sofferenza e il grande bisogno di raccontarsi ed essere ascoltata, visto che non è la prima volta che scrive su questa piattaforma. Considerando che non può aspettarsi sostegno e incoraggiamento nelle persone che le stanno vicino, che lei descrive come svalutanti e maltrattanti, se vuole che qualcosa cambi nella sua vita è necessario che si dia il permesso di fare qualcosa di diverso e chiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta che in questo periodo può contattare anche online. Attraverso un percorso di psicoterapia potrebbe scoprire di avere risorse e possibilità di scelta che oggi non vede. Ovviamente fare questo passo richiede una grande forza interna per fronteggiare la paura del cambiamento e l'ostilità dei familiari, ma provi a immaginare come sarà la sua vita fra alcuni anni, se oggi accetta di farsi aiutare oppure se lascia che tutto rimanga così com'è.
Le auguro ogni bene.
Carissima Michela, ricordo la sua storia carica di sofferenza e difficoltà. Scrivendoci più volte su questo portale dimostra che è consapevole del suo malessere, comprende che è collegato con la sua storia familiare e con i maltrattamenti che riceve dal suo fidanzato. Inoltre ci dimostra anche il suo intenso desiderio di cambiare questa situazione, di essere aiutata e ascoltata. Da questo forum non posso fare altro che darle un consiglio: si rivolga a uno psicologo, racconti la sua storia a un professionista che la sappia accogliere e aiutare. Solo lei ha il potere di fare qualcosa per cambiare la sua vita, perciò usi la sua consapevolezza e il suo bisogno di stare meglio, per trovare la forza di fare questo passo. Molti di noi oggi effettuano le consulenze online, alcuni offrono gratuitamente il primo incontro, perciò può iniziare cercando un professionista su questo portale. Altrimenti può informarsi se il servizio di psicologia della sua ASL ha una una linea telefonica gratuita.
Resto a sua disposizione, dott.ssa Irene Capello
Buonasera Michela, nel raccontare la sua storia è evidente la difficoltà nella ricerca di una via d'uscita, ma nello stesso tempo la voglia di uscirne.
Prima di intraprendere un percorso psicoterapico io però le consiglierei di rivolgersi presso un centro o sportello specifico per vittime vulnerabili, dove personale esperto e specializzato in materia possa indirizzarla bene nel percorso da intraprendere. Anche quest’ultimi attivati online in diverse regioni. Dott.ssa Gabriella Errico
Buonasera Michela,
concordo con i colleghi. Dalle sue richieste emerge forte il desiderio di essere aiutata in modo più profondo. Mostra anche di essere consapevole della correlazione tra quello che ha vissuto e che vive in famiglia con con le difficoltà che vive nella relazione con il suo ragazzo. Mi sembra forte anche la consapevolezza di non voler continuare così e di voler trovare il modo di stare meglio. Non sarà un percorso facile, ma porterà tantissimi benefici alla sua vita. Le auguro buona fortuna
Cordiali saluti
Cara Michela, sono nuova del portale quindi leggo oggi per la prima volta la sua storia.
Concordo con le mie colleghe e aggiungerei che nonostante emerga la sua voglia di sfuggire a tutto quello che vive, emerge anche l'impossibilità a farlo.
Evidentemente il modello di amore che ha ricevuto sempre è quello della svalutazione e della violenza.
Ma se continua a scriverci vuol dire che una parte di lei ha consapevolezza che può meritare di meglio e che le attenzioni che le dà il suo fidanzato non sono amore se dopo si trasformano in violenza e sopraffazione.
Io e i miei colleghi siamo a disposizione. Alcuni, come me, anche con una prima consulenza gratuita. Ma penso che sia troppo per lei. Dovrebbe fare un primo passo verso una telefonata ad un centro antiviolenza e partire da lì.
Mi auguro che lo faccia. Un caro saluto.
Buonasera Michela. Credo che una parte di lei ci stia chiedendo aiuto, ma altre parti, sempre sue, le impongono di sottomettersi. A quel punto si fa del male attraverso queste crisi aggressive o smettendo di alimentarsi correttamente . Purtroppo continuando così pare difficile intercettare il cambiamento. Si ripropone solo un circolo vizioso che la danneggia e basta.
Cara Michela, mi ricordo di lei e della sua storia difficile. Da quello che scrive percepisco la sua continua voglia di uscire da questa situazione, ma nello stempo la sua paura per tutte le conseguenze che minacciano di cambiare se lei lo facesse. Il mio consiglio rimane lo stesso: è consapevole che questa che sta vivendo non è una vita nel senso reale del termine, perciò deve iniziare a farsi aiutare. In questo periodo noi psicologi svolgiamo consulenze on line, e alcuni di noi la prima la fanno gratuitamente. Ne approfitti per farsi forza e chiedere una consulenza. Vedrà che l'aiuterà a trovare le risorse che sono in lei per affrontare tutta la sua situazione e a lavorare sui sentimenti positivi, che nella sua vita non sono stati e non sono presenti in maniera adeguata.
Io e i miei colleghi siamo qui.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Gentilissima,
ci sono situazioni, come la sua, complesse , che vanno affrontate con i giusti tempi e in ‘luoghi’ adatti.
E’ centrale per lei liberarsi da queste doppie catene in cui si ritrova imbrigliata e sentirsi libera di poterlo fare senza vivere la paura di avere preso alcune decisioni.
Può richiedere un primo colloquio on line qui sul portale a pagamento o invece recarsi al cim di zona ( con il solo pagamento ticket)
Sono a sua disposizione
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Cara Michela, la sua situazione familiare la spinge inconsciamente a ripetere certe dinamiche anche nella sua vita privata e nei confronti di sè stessa. I disturbi alimentari sono frutto di tutto il contesto e della sua storia. Le suggerisco ancora una volta, come più volte le ho ribadito, di contattare un centro di psicoterapia pubblico, visto che non ha un suo stipendio. L'agire prima possibile le eviterà di "incancrenire" certi schemi di cui non è consapevole. I problemi possono essere risolti e vivere una vita soddisfacente è diritto di tutti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara Michela, la sua continua richiesta d'aiuto che non trova mai una risposta soddisfacente, in psicologia si chiama coazione a ripetere, ovvero una ripetizione continua e sempre uguale a sé stessa di pensieri, parole , comportamenti, che si ripetono all'infinito, come un criceto dentro alla sua ruota. E noi dottori, ahimè, siamo solo un contenitore su cui riversare tutto questa rabbia, tristezza, violenza e infelicità che la invade e la opprime. Capisco che fidarsi di qualcuno è difficilissimo per lei, ma solo in un vero, reale, tangibile rapporto terapeutico, potrà trovare delle risposte alle sue domande. Se no continuerà a scrivere all'infinito, in un tempo sospeso, sempre uguale a sé stesso, trovando un pò di sollievo, ma niente di più. In bocca al lupo!
Buongiorno Michela fino a quando penserà di essere sbagliata come potranno cambiare gli eventi della sua vita? Se vuole ne possiamo parlare. Buona giornata
Buongiorno Michela,
essendo iscritta da poco a questo sito, la sua storia non mi era nota.
La sofferenza deve essere tanta, ha cercato più volte rassicurazioni in questo spazio dedicato: non deve essere piacevole chiedere aiuto ripetutamente a persone sconosciute, eppure lo ha fatto. Probabilmente, sta reclamando tutto l'affetto che ha sentito e percepito carente.
Tuttavia se - in questo momento - rispondessi alle domande che ha posto, porrei un piccolo cerotto su una ferita ben più profonda incrementando il rischio di infezioni. Non credo, quindi, sia un bene per lei minimizzare in questo modo il suo dolore.
La invito a riflettere sui i suoi desideri e su ciò che lei, in un mondo migliore, augurerebbe a se stessa.
La saluto, consigliandole di prendere un primo contatto con un me o un collega: in molti abbiamo aderito alle linea guida CNOP per fornire supporto in questo periodo di allarme. Io, come altri colleghi, applico una tariffa agevolata.
Comprendo sia la difficoltà nel trovare uno spazio privato nella propria abitazione sia la difficoltà a chiedere un aiuto economico per far fronte alla spesa del/i colloquio/i, ma credo sia importante - in primis per lei - poter comprendere il senso delle domande che ha posto per poter, poi, rispondere adeguatamente alle stesse. Spesso, anche se non facilmente, è possibile trovare una soluzione ai problemi pratici precedentemente descritti.
Un saluto

Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Ciao Michela, capisco perfettamente la tua sofferenza. Non é giusto che a soli 21 anni tu possa pensare che sia meglio morire che tu non valga o abbia qualcosa di sbagliato. Crescere in una famiglia senza affetti ti fa credere di non meritarlo e quando ne trovi (anche solo un poco nei momenti buoni) ti ci aggrappi con tutte le tue forze. É normale quello che provi e la tua paura di perdere l'unica persona che ti faccia sentire speciale. Nonostante questo, la vita che stai conducendo non é salutare per la tua salute sia fisica che psichica e l'affetto che ti da il tuo fidanzato Jon é comunque paragonabile a quello che meriteresti, perché una persone che poi ti offende, ti priva della tua libertà e ti picchia non ti vuole bene, anche se a volte può darti attenzioni. Il mondo é grande e pieno di persone che posso darti quell'effetto senza sentirsi in diritto di comandare sulla tua vita o di maltrattati. Ma devi essere tu la prima a credere di meritarlo, quell'effetto. É qualcosa che devi imparare a scoprire dentro di te, ribaltando completamente la concezione del mondo e del tuo valore.
Ti consiglio davvero di contattare uno psicologo che possa aiutarti ad effettuare questo cambiamento per il tuo bene.
Ce la puoi fare!
Ti abbraccio forte e ti auguro il meglio
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Buongiorno Michela mi sento di consigliarle di leggere questo libro: " la principessa che aveva fame d'amore" . Penso possa darle molti spunti di riflessione sulla sua situazione! Se Lo desidera sono disponibile a parlarne. Buona giornata
Buonasera Michela, dirle che lei non è sbagliata e non ha fatto nulla di male apparirà come una banalità, ma finchè continua a colpevolizzarsi non riuscirà a dare un deciso STOP a questo circolo vizioso di sofferenza e violenza psicologica e fisica, come ci ha scritto.
Lei non è sbagliata.
Lei non ha fatto nulla di male.
Lei ha diritto di sentirsi al sicuro e di vivere una vita serena.
Purtroppo alcune dinamiche familiari si ripropongono nel tempo, fin quando non se ne diventa consapevoli e allora possiamo riuscire ad agire su di esse.
Le rinnovo il mio invito a contattare nella sua zona centri di ascolto per donne e ragazze che stanno vivendo la sua stessa situazione e che con un consulto gratuito, potranno aiutarla anche con strategie concrete, ad uscire dal circolo vizioso di sofferenza che sta vivendo.
Un saluto caro.
Dott.ssa Sara Strufaldi
Cara Michela, leggendo la sua storia ho provato contemporaneamente un forte senso di costrizione e una grande voglia di abbracciarla. Le sue parole gridano aiuto, ma mi rendo anche conto che nella sua attuale situazione può essere difficile trovare la strada giusta. Trovare la strada per uscire da un tunnel significa immaginare nuovi scenari, inventare nuove strade, costruire nuove strade. Talvolta può accadere che la stanchezza e la tristezza ci lasciano spossati e senza immaginazione, lo so, so quello che sta provando in questo momento. Infondo ad ognuno di noi c’è una forza un’energia inesauribile, che non è legata al pensiero, al linguaggio, una forza intuitiva, cerchi questa forza dentro di lei e si faccia guidare per trovare una alternativa, per costruire la sua strada. Potrei darle tanti consigli pratici, che credo le siano già stati dati, ma prima di tutto trovi la sua forza intuitiva la sua voglia di vivere, quella energia l’aiuterà a cogliere l’aiuto giusto per lei. Le auguro di incontrare al più presto la sua forza perché lei possa avere una vita piena di amore e di serenità.
Buogiorno Michela,
la sua situazione è una delle conseguenze di un tormentoso e anaffettivo senso di paura che vige in alcune famiglie.
Il mio consiglio è quello di cercare di parlare con uno psicologo, di affrontare al più presto e con presto intento già oggi.
La paura, come sta vivendo lei, non le permette di crescre, di essere libera di scegliere.
Una delle condizioni più belle della vita è la capacità di scegliere come vivere le proprie emozioni.
Ma deve anche imparare a difendersi e a migliorare la sua personalità di base.
Un saluto caloroso.
Buon giorno
ha mai riflettuto sul motivo per cui al di la di sfogarsi non ha ancora pensato a farsi aiutare veramente? intendo per un reale cambiamento.
credo sia opportuno per lei valutare una terapia in grado di fornile strumenti nuovi che il semplice parlare su un sito.
cosa ne pensa?
Buongiorno Michela.

Non sei tu ad essere sbagliata semmai il contesto in cui vivi, familiare e della tua relazione che non è adeguato perché maltrattante.

Tu hai paura di perdere il tuo ragazzo se trovi un lavoro che puoi permetterti di essere più autonoma e sentirti più soddisfatta di te stessa.

Io vorrei farti riflettere su un aspetto.
Chiediti come stai dentro questo tuo rapporto. Ci stai bene, ti senti rispettata?

Da quello che scrivi mi sembra di no. Salvo quei casi in cui ti tratta da "principessa" per usare le tue parole.

Una persona che prima ti offende, ti maltratta, ti insulta, é possessiva al punto di limitare e bloccare la tua autonomia personale non sa amare in modo sano.

Perché questo è un modo di amare malato che causa seri e gravi effetti psicologici su una persona e la rende dipendente emotivamente da chi dovrebbe proteggerla invece diventa il suo aguzzino.

Relazioni così ingabbiano la persona che le vive in una trappola psicologica perché da un lato la persona si rende conto che non è una relazione buona per lei, dall'altro non riesce a liberarsene.

Questo succede perché subisce quello che si definisce uno "yo yo emotivo" dato dalla continua alternanza di momenti in cui il tuo fidanzato prima ti tratta bene e poi malissimo e questo porta poi le persone a diventare dipendenti dall'altro e alla ricerca di quelle briciole di gratificazione ( il suo trattarti da principessa a volte) che nel tuo cervello hanno attivato un preciso meccanismo di dipendenza.

É necessario che chiedi un aiuto terapeutico perché la terapia é l'unico modo che può aiutarti ad uscire da questi meccanismi malsani che stanno creando una importante sofferenza psicologica dentro di te ( le crisi che hai dove rivolgi l'aggressività verso di te sono l'espressione del dolore che vivi a causa di questa situazione così come il desiderio di farti del male).

Contattami per una consulenza psicologica on line.




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Salve Michela,
credo sia opportuno a questo punto suggerirle un aiuto più specifico attraverso una consulenza psicologica.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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