Cari Dottori, vorrei porre una questione legata al mio attuale percorso terapeutico. Ho 33 anni e

18 risposte
Cari Dottori,
vorrei porre una questione legata al mio attuale percorso terapeutico.
Ho 33 anni e sto soffrendo di una forma di depressione iniziata con pensieri ossessivi. Mi sono rivolto sia a uno psichiatra (con cui sto aspettando di vedere i risultati della cura con Fluvoxamina, che attualmente non sta funzionando pienamente) e con uno psicoterapeuta a indirizzo neo-ericksoniano.
Ciò che ho provato in questi mesi e che tutt'ora provo è un senso di "fine" della parte migliore della mia vita, in cui sperimentare il divertimento e la spensieratezza della gioventù, che ho la sensazione di non aver vissuto appieno e che ora è volata via senza ovviamente possibilità che il tempo torni indietro. Quest'estate è stato il momento peggiore, il momento in cui mi è parso che il mio cervello abbia assimilato questo concetto facendomi cadere nello sconforto. Ho smesso anche di lavorare, da quanto la mia vita mi sembra abbia perso senso.

Ho riferito allo psicoterapeuta i miei pensieri di malinconia, legati a certe mancanze che mi sembra di aver provato in gioventù dovute alle mie insicurezze, ad un senso di inadeguatezza, sperando mi dicesse che con certi strumenti fosse possibile elaborare e superare questi vissuti. Sono proprio questi infatti che scatenano in me questo senso di depressione e malinconia che non riesco a scrollarmi di dosso. Vivo come se la mia vita abbia perso il senso di essere, come se il futuro che mi aspetta sia triste per forza, perché ormai sono vecchio. Io invece voglio ancora divertirmi, sperimentare, essere interessante per qualcuno, conoscere ragazzi e ragazze e fare alcune cose che a vent'anni non facevo perché ero insicuro.
E' come se fossi ancora un vulcano che deve esplodere di vita e si sente ormai fuori tempo massimo.
Il mio terapeuta però mi ha freddato dicendo che ormai il passato è passato e che eventuali mancanze che sento di aver sperimentato non sono "elaborabili", ma semplicemente c'è da pensare al futuro. Io però avverto che siano proprio queste sensazioni che mi impediscono di proseguire nella mia vita, non dando un senso al fatto che dovrò riprendere a lavorare e progettare il futuro.

Secondo voi ci sono metodi di elaborazione che possano depotenziare queste sensazioni di perdita ineluttabile? Io sento che il punto sia proprio questo, depotenziare i ricordi malinconici. Cosa devo fare?

Vi ringrazio
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buonasera, condivido l'importanza sottolineata dal suo terapeuta di concentrarsi sul futuro, considerando che il passato è passato. Al contempo, riconosco che affrontare le esperienze passate è altrettanto cruciale per dirigere i nostri pensieri verso il futuro, liberandoci dagli schemi disfunzionali che causano dolore. In terapia, è possibile lavorare per gettare le basi di questo processo. Ci sono varie metodologie utili, come la comprensione del suo modo di vivere ed elaborare eventi, l'individuazione dei bias cognitivi, la ristrutturazione di essi e la possibilità di avviare un dialogo più gentile con se stessi. Il trattamento rappresenta chiaramente il risultato di una collaborazione tra terapeuta e paziente, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nel percorso terapeutico. Benché l'esito non sia garantito inizialmente, è possibile ottenere dei miglioramenti significativi. Resto a sua disposizione per ogni dubbio o domanda.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente. La ringrazio per aver condiviso la sua situazione. E' importante che lei continui a seguire sia la terapia farmacologica con il suo psichiatra (ed insieme a lui valuti se e come cambiarla) ed il percorso di psicoterapia che ha intrapreso. La combinazione delle due cose è quella che le darà i migliori risultati. Parli anche con lo psichiatra (se già non l'ha fatto) del percorso di psicoterapia che sta seguendo e condivida pienamente con il suo psicoterapeuta i dubbi che ha espresso a noi. Non si scoraggi! La sua vita è ancora ricca di significati. Il percorso che ha intrapreso richiede tempo. Continui a seguirlo. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Gentile utente,
grazie per la chiarezza nella condivisione del suo vissuto. Concordo con la sua terapeuta sulla necessità di concentrarsi sul futuro, al contempo affinché questo possa realizzarsi, è importante elaborare e riparare le mancanze e le perdite del passato. Il fatto che lei senta che questo sia un nodo cruciale richiede di essere esplorato con la sua terapeuta. Il rapporto di fiducia e l'alleanza con i professionisti che la seguono è fondamentale nel percorso terapeutico, le consiglio di condividere con la sua terapeuta i suoi dubbi e quelli che sente essere i suoi bisogni di questo momento per poterci lavorare insieme. Sta seguendo il percorso corretto per arrivare a vivere pienamente la sua vita. I miei migliori auguri
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Buonasera, grazie per aver condiviso le sue difficoltà. Non dev'essere semplice per lei sentirsi "un vulcano" di vita e, contemporaneamente, non concedersi la possibilità di far uscire l'energia vitale a causa del suo sentirsi intrappolato nel passato. La psicoterapia è un percorso lungo, impegnativo e fatico che può dare risultati straordinari. Si fidi del suo terapeuta e tenga duro, le consiglio di parlare con lui delle sue difficoltà, troverete il modo di dargli senso e significato all'interno del percorso e di utilizzarle come occasione di crescita e cura. Un caro saluto.
Buonasera, grazie per aver condiviso un’esperienza cosi’ difficile in questo spazio. Condivido con il Suo terapeuta che e’ importante concentrarsi sul futuro ma cio’ diventa difficile se siamo ancora agganciati ad un passato da rielaborare. Parli di tutto cio’ che sente con il Suo terapeuta e se non si ritiene adeguatamente ascoltato non esiti a provare con un altro professionista. Qualunque terapeuta conosce un modo, in base al Suo approccio, per aiutare il suo paziente a prendersi cura di un passato non ancora archiviabile. Sono disponibile per ulteriori chiarimenti anche online. Un caro saluto. Dott.ssa Angela Fortini
Buongiorno, la ringrazio di aver condiviso la sua esperienza. Comprendo la fatica che riporta e anche tutte le risorse che sta investendo per cercare di uscirne. Certamente l'integrazione tra il percorso psichiatrico e psicoterapeutico è la strada vincente, ma è necessario anche potersi dare un pò di tempo affinchè soprattutto il percorso psicoterapico riesca a sciogliere i nodi più profondi, che certamente hanno origine nel suo passato e seguirei la sua intenzione e bisogno di dare spazio anche ad un elaborazione di quelli, mentre contemporaneamente e anche grazie alla risignificazione del passato, si occupa del suo presente e del suo futuro. Mi sentirei quindi di suggerirle di riportare questo aspetto al suo terapeuta per essere certa di non aver frainteso il significato di quanto portato da lui, che ha percepito come una "freddata". Potrebbe essere prezioso partire proprio da come ha vissuto questo suo intervento per cercare di capire cosa c'è sotto. Generalmente i terapeuti di quell'approccio danno importanza e spazio al passato e a come questo si ripercuote sul presente, quindi sono fiduciosa che troverà una persona disposta a rivedere con lei i significati di quanto accaduto tra voi. Un cordiale saluto, Dott.ssa Eleonora Marzilli
Ho letto con molta attenzione quanto da lei riportato e le posso assicurare che non c'è un tempo per stare bene, per riprendere la propria vita in mano, per prefigurarsi un futuro. A volte i nostri vissuti ci irrigidiscono tanto da rimanere quasi immobilizzati dalle nostre paure, difficoltà. Per poter elaborare i vissuti in modo armonico bisogna poter lavorare su tutti e 4 i piani, cognitivo, emotivo, fisiologico, muscolare/posturale, bisogna lavorare sulla persona nella sua interezza. In questo modo lei potrà ambire a quell'atteggiamento di "morbidezza" che le permetterà ancora di poter far tanto.
Rimango a sua disposizione per eventuali consulti anche online
Salve. Continui nel suo percorso e parli con la persona con cui sta facendo psicoterapia dei suoi dubbi e perplessità. Nella mia lunga esperienza di psicoterapeuta corporea a indirizzo bioenergetico, il vissuto passato, elaborato attraverso le sensazioni ed emozioni che vengono attivate nel presente, aiuta a "depotenziare" i condizionamenti che impediscono di vivere pienamente. È nelle fragilità inaccettabili che emergono i punti di forza che permettono di liberarsi dai condizionamenti che bloccano la vitalità. Sono disponibile per approfondimenti
Gentile paziente,
grazie per aver condiviso con tutti noi i suoi dubbi.
Pertanto rimango disponibile anche online per approfondire e comprende meglio le sue emozioni e i suoi pensieri.
Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Carissimo, la sua è una riflessione importante che ogni uomo a 33 anni si trova ad affrontare. Una parte di lei "la più vitale e importante" la porta a desiderare di percorrere sentieri ancora inesplorati della sua esperienza vita... dia voce a questo desiderio vitale che la proietta verso il presente e verso futuro... e vedrà che cambiare il presente è anche un po' cambiare il passato.. La ringrazio per l'importante riflessione che ha condiviso. Giuseppe
Buongiorno, grazie per aver condiviso un’esperienza cosi’ difficile. Condivido con il Suo terapeuta che e’ importante concentrarsi sul futuro ma cio’ diventa difficile se siamo ancora agganciati ad un passato da rielaborare. Parli di tutto cio’ che sente con il Suo terapeuta e se non si ritiene adeguatamente ascoltato non esiti a provare con un altro professionista. Molto probablimente aggiustando anche la farmacoterapia presto potrà sentirsi meglio.
Un saluto.Dr.ssa Versari Debora.
Caro utente,
esistono diversi modi per "depotenziare i ricordi" o per meglio dire i pensieri legati al passato. La terapia cognitivo comportamentale e la terapia meta cognitiva lavorano molto sugli aspetti di rimuginio e ruminazione, e più in generale sul rendere più tollerabili alcuni pensieri in modo da concentrarsi sul qui e ora e fare progetti futuri.
Ciò che mi viene spontaneo chiedere per primo è: cosa le impedisce oggi di divertirsi e vivere con spensieratezza? Nonostante non sia più giovane come prima, c'è qualche regola interna che applica, qualcosa che si dice che le fa credere che non può più sentirsi come prima? Dove sta scritto che anche in età più matura non ci si possa divertire?
La invito comunque a parlarne col suo terapeuta per verificare se possibile trovare risposta al suo dubbio ed eventualmente elaborare una strategia di risoluzione insieme.
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Gentilissimo, grazie per aver condiviso qui i suoi vissuti e le sue perplessità. Quando si comincia un percorso è normale essere investiti da dubbi e domande, ed è importante condividere tutto ciò con i professionisti che la accompagnano in questo viaggio. Come le ha detto il suo terapeuta, credo sia fondamentale concentrarsi sul suo futuro (e aggiungerei anche sul presente, unico tempo che possiamo vivere davvero) e sulla costruzione di qualcosa di significativo a partire da quelli che sono i suoi desideri attuali. Credo anche che sia altrettanto fondamentale elaborare ciò che sente di aver perso, stare sulla sensazione di tristezza che ne deriva. Per noi terapeuti è una ricchezza poter accogliere i dubbi e le osservazioni dei nostri pazienti quindi credo che possa condividere ciò che sente con il suo terapeuta. Rispetto alla tematica che porta, e che meriterebbe uno spazio molto più ampio di quello che la scrittura mi consente, mi viene da dire che forse ciò che lei percepisce come "fine" in realtà è solo una trasformazione di qualcosa in qualcos'altro, che è ancora ricco di vita e significati tutti da scoprire! Un caro saluto Dott.ssa Francesca Loddo
Buonasera, grazie per aver condiviso questo suo pezzo che l'addolora moltissimo. Mi chiedo se ha esplorato che cosa l'ha bloccata dal vivere quelle esperienze quando aveva vent'anni, e se ciò che la bloccava allora sente che in qualche modo la blocca tutt'ora. Mi chiedo inoltre se c'è qualcosa che in questi anni invece ha saputo accendere e nutrire la sua energia, qualcosa che l'aiuti a vedere le cose in maniera meno grigia. Personalmente credo che possa essere buono cercare di esplorare ancora questi vissuti che lei porta e vedere se c'è qualcosa che non sente più suo e che ha bisogno di lasciare andare.
Resto a disposizione, buona serata Dott.ssa Erika Castagneri
Gentile utente, grazie per aver condiviso questa sua personale e dolorosa pagina di storia. Sento di congratularmi con lei per la giusta e coraggiosa strada intrapresa: sta andando nella giusta direzione! il percorso terapeutico può essere talvolta lungo e doloroso. Alla stregua di una strada da percorrere è fatta anch'essa di semafori, deviazioni e cartelli segnalatori; per poter andare avanti è necessario dover guardare indietro, lasciandosi però guidare dal terapeuta che le tende la mano. Il mio consiglio è dunque quello di continuare a scavare tra i suoi nodi più profondi, tra quelli che sente ancora forti e dominanti, interrogandoli e guardando a ciò che potrebbero suggerirle; fatto questo, sarà poi necessario lasciarli andare, trovare loro un nuovo posto e nuove strategie per poterle permettere di rivolgere il suo sguardo a sfide future. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Lanzafame
Caro/a,

Prima di tutto, voglio ringraziarti per la condivisione di queste profonde e personali riflessioni sul tuo percorso terapeutico e sulla tua esperienza di vita. È evidente che stai attraversando un momento difficile, in cui la depressione e la malinconia sembrano dominare gran parte del tuo vissuto.

La tua preoccupazione per il senso di perdita legato alla giovinezza e alle opportunità non vissute è comprensibile. È normale desiderare di poter tornare indietro nel tempo e cambiare alcune esperienze o decisioni del passato, specialmente quando si percepisce che queste influenzano negativamente il presente e il futuro.

Il tuo desiderio di elaborare e superare queste sensazioni è un passo fondamentale verso il recupero e il benessere emotivo. È importante riconoscere che, nonostante il passato sia trascorso, è ancora possibile lavorare su di esso per influenzare positivamente il presente e il futuro. Tuttavia, comprendo la tua frustrazione nel ricevere una risposta apparentemente fredda e disinteressata dal tuo terapeuta.

In psicoterapia, ci sono molte approcci e tecniche che possono essere utilizzate per lavorare sulle sensazioni di perdita, malinconia e depressione. Nonostante il tuo terapeuta abbia enfatizzato l'importanza di concentrarsi sul futuro, è anche essenziale esplorare il passato per comprendere meglio le dinamiche e i vissuti che influenzano il presente.

Una possibile strada potrebbe essere quella di approfondire l'analisi delle tue esperienze passate, esaminando le radici delle tue insicurezze e sensazioni di inadeguatezza. Attraverso la terapia, potresti sviluppare una migliore comprensione di te stesso/a e dei tuoi modelli di pensiero e comportamento. Ciò può aiutarti a ridimensionare i ricordi malinconici e a rielaborare la tua narrazione personale in modo più positivo e costruttivo.

Alcune tecniche utili potrebbero includere la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che si concentra sul cambiamento dei modelli di pensiero negativi e sulla promozione di comportamenti più adattivi, o la terapia della consapevolezza, che ti aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza e accettazione delle tue esperienze presenti.

Inoltre, potrebbe essere utile esplorare nuove opportunità e interessi che ti consentano di sperimentare la vita in modo più pieno e soddisfacente, anche se in un'età diversa da quella giovanile. La ricerca di nuovi obiettivi e la costruzione di relazioni significative possono contribuire a ridare significato e gioia alla tua vita.

Ti incoraggio a parlare apertamente con il tuo terapeuta riguardo alle tue preoccupazioni e al desiderio di esplorare più approfonditamente il tuo passato. Inoltre, non esitare a considerare l'opzione di consultare altri professionisti qualificati se senti che la tua attuale terapia non soddisfa le tue esigenze o ti lascia insoddisfatto/a.

Ricorda che il percorso verso il benessere emotivo può essere un viaggio complesso e talvolta difficile, ma è possibile superare le sfide e trovare il supporto di cui hai bisogno per vivere una vita più piena e soddisfacente.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione e di scoperta personale. Se hai ulteriori domande o desideri parlare di più, non esitare a contattarmi.

Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto

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