Buongiorno vorrei fare una domanda su mio padre Mio padre 73 anni una persona sempre attiva lavorato

18 risposte
Buongiorno vorrei fare una domanda su mio padre Mio padre 73 anni una persona sempre attiva lavoratore autonomo ora in pensione ma sempre attivo mi aiuta nel mio lavoro in qualsiasi cosa nelle faccende domestiche di tutti (non riesce a stare fermo deve fare sempre qualcosa)però è sempre nervoso non si può rivolgere nessuna domanda o se provo a fare qualcosa io contraddice sempre innervosendosi oppure se non si fa quello che si dice lui inizia a sparlare e dice non ti aiuto più perché uno non sta facendo quello che vuole lui un'altra pecca che noto è sempre al cellulare a guardare video eccetera eccetera anche che li lascio mia figlia piccolina di 4 anni la mette davanti ai cartoni e lui continua a stare sempre sul telefono poi non c'è più serenità vorrei portarlo da un dottore Però a 73 anni è difficile farlo capire il problema più grave è che ci rovina mentalmente a noi mia madre a me a mia moglie.
Dalla sua descrizione, emerge un quadro complesso di suo padre, che presenta alcuni tratti di nervosismo e irascibilità, difficoltà a tollerare la frustrazione e un bisogno di controllo.
Comprendo la sua preoccupazione per il benessere di suo padre e per l'impatto negativo che il suo comportamento sta avendo sulla serenità familiare.
Alcune informazioni e consigli che potrebbero esserle utili:
I fattori che possono contribuire a un comportamento nervoso e irascibile in età avanzata sono molteplici: stress, ansia, depressione, problemi di salute fisica, difficoltà di adattamento alla pensione, cambiamenti nella sfera sociale e relazionale.
È importante cercare di dialogare con suo padre in modo aperto e sereno, senza accusarlo o criticarlo. Esprimesse le sue preoccupazioni in modo chiaro e costruttivo, cercando di capire come si sente e quali sono le sue esigenze.
Potrebbe essere utile suggerirgli di consultare un professionista qualificato per valutare la situazione e, se necessario, proporre un percorso di terapia adeguato.
Inoltre, potrebbe essere utile anche per lei e per la sua famiglia cercare un supporto psicologico. Un terapeuta può aiutarvi a gestire la situazione e a sviluppare strategie per comunicare con vostro padre in modo più efficace.

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Gentile utente, comprendo la preoccupazione per suo padre e l'impatto di questa situazione sulla sua famiglia. Sembra che la volontà di aiutare suo padre sia ostacolata dalla difficoltà a convincerlo a cercare aiuto, probabilmente a causa della sua età e della resistenza al cambiamento.
Potrebbe essere che suo padre si senta spaesato e disorientato dalla conclusione del suo lavoro autonomo, che ha caratterizzato gran parte della sua vita. Questo cambiamento potrebbe aver contribuito ai suoi comportamenti nervosi e alla ricerca continua di qualcosa da fare.
Le suggerisco di avviare una conversazione con suo padre in modo gentile e rispettoso, esprimendo le sue preoccupazioni per il suo benessere e quello di tutta la famiglia. Potrebbe far notare come il suo comportamento influisce negativamente sulle dinamiche familiari e sul benessere emotivo di tutti.
Potrebbe anche suggerirgli di parlare con qualcuno di sua fiducia. L'idea di rivolgersi a un professionista potrebbe essere ottima, ma iniziare con un amico o con il medico di famiglia potrebbe già rappresentare un buon passo iniziale. Valuti l'opportunità di coinvolgere anche altri membri della famiglia, così da fargli sentire il supporto e da non farsi carico completamente della situazione da solo. Resto a disposizione, Dott.ssa Carola Di Taranto
Buongiorno.
Gli anni avanzano e la nostra vita diventa da una parte più complessa, dall'altra apparentemente più ricca. Ma non sempre questo significa avere anche maggiore serenità.
Stare accanto ad un genitore anziano può anche prosciugare le nostre energie.
Lavoro con molte persone anziane e con i loro familiari. Se la mia esperienza può risultarle utile, le propongo un colloquio conoscitivo online, vedremo quindi se e come proseguire per approfondire come adattarsi alla condizione di figlio, marito, padre di famiglia...
Caro utente, mi dispiace molto, immagino che debba essere difficile per lei confrontarsi con l'imprevedibilità di suo padre. In tal senso, risulta importante per lei poter creare uno spazio di ascolto e di pensiero nel quale comprendere al meglio come poter gestire le emozioni che tale situazione, inevitabilmente, le suscita. Qualora sentisse tale bisogno resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Emiliana Fariello
Gentile utente, provi a confrontarsi con uno specialista per affrontare la questione e capire meglio dove effettivamente lei potrebbe intervenire e come in questo rapporto così difficile. Cordiali saluti, GDV
Salve, comprendo che la situazione non sia delle più facili. Non dice se suo padre è sempre stato così, oppure lo è da quando è andato in pensione. Una persona attiva da sempre lavorativamente può perdere il senso d'identità una volta lasciato il lavoro. Provate a parlargliene, dicendo che siete preoccupati perché non li vedete felice. Oppure cinfrontatevo con uno psicologo per capire i termini del problema. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, se suo padre è stato sempre molto attivo, è chiaro che il cambiamento radicale di vita possa renderlo più nervoso. Credo che lei e sua madre potete cercare un dialogo che lo aiuti a prendere coscienza di ciò che gli succede e di che impatto abbia su di voi, suscitandovi determinati sentimenti. Un supporto sarebbe di grande aiuto e il tentativo di proporlo, sicuramente non nuoce.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissimo, è molto difficile chiedere ad una persona di cambiare alcuni atteggiamenti o addirittura curarsi se manca la volontà di farlo; rischia infatti di essere più frustrante per chi c'è attorno poiché si investono molte energie mentali ed emotive senza riuscire a migliorare la situazione. Inoltre più andiamo avanti con l'età più diventa complicato mettere in discussione gli assunti di una vita. Lei però è un adulto ed ha la grande possibilità di pensarsi "separato" da suo padre, non nel senso di prendere le distanze affettivamente quanto piuttosto di accettare che suo padre forse non potrà cambiare alcuni aspetti di sé e lei è libero al riguardo di trarre tutte le conclusioni del caso. Forse su questo aspetto potrebbe essere lei a farsi aiutare con qualche professionista che la affianchi in questa fase nella quale prendere atto di alcuni assunti anche dolorosi. Resto ovviamente a sua disposizione, qualora lo volesse, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Gentile utente, la situazione da Lei descritta sembra molto stressante per tutta la famiglia. Immagino la difficoltà di gestire una relazione quando si ha la costante impressione di camminare sulle uova. Per quanto riguarda gli atteggiamenti di Suo padre, potrebbe essere utile cercare di comprenderli considerando che la pensione non coincide necessariamente con il "relax", dal momento in cui rappresenta di fatto un grande cambiamento nella vita di una persona e pertanto un fattore di stress. Molti individui che attraversano questa fase della vita provano sentimenti di inutilità, con ripercussioni sull'umore e quindi sulle relazioni interpersonali. Lei potrebbe certamente aiutare Suo padre a comprendere meglio il punto di vista Suo e degli altri membri della famiglia avviando con lui una comunicazione che sia priva di accuse, giudizi e di critiche, al contrario basata su un atteggiamento comprensivo. Potrebbe chiedere a Suo padre di condividere con Lei come si sente ultimamente, spiegandogli ad esempio che lo vede spesso teso ed irascibile, esprimendo così interesse verso il suo benessere psicologico. Creare questa occasione di scambio potrebbe essere molto utile a chiarire la situazione e migliorarla, per quanto la comunicazione di vissuti negativi non sia mai facile. Occorre inoltre considerare che è molto difficile convincere qualcuno ad intraprendere un percorso di supporto se non sente di averne bisogno o di causare malessere ad altri. La invito a riflettere sulla possibilità di ritagliare per Sè uno spazio in cui possa esprimere le Sue preoccupazioni e lavorare sulle Sue capacità di gestire al meglio le emozioni che Suo padre le sollecita con il suo comportamento. Resto a Sua disposizione qualora volesse approfondire l'argomento. Dott.ssa E.B.
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Gentile utente, crescere è un costante percorso, che richiede continui assestamenti in ogni fase del ciclo di vita. E' impegnativo gestire una condizione emotivamente tanto precaria, soprattutto considerando che è illusoria la possibilità di gestire il benessere dell'altro, anche quando è una persona alla quale vogliamo molto bene. E' nostra facoltà però metterci in posizione di ascolto e accompagnare l'altro nelle sue difficoltà, ad affrontare la quotidianità, con piccoli gesti, che solo lei che conosce bene il rapporto con suo padre, può scegliere di fare. E' chiaro che più i genitori crescono, più si invertono i ruoli di accudimento. Concordo con i colleghi quando leggo che per lei potrebbe essere di conforto e supporto l'idea di ritagliarsi uno spazio di ascolto, dove se vuole lei e se vuole suo padre potrebbe condividere con lui qualche incontro.
Con il buon auspicio di poterla accogliere,
un caro saluto,
la dottoressa Aratro Alessandra.
Buonasera, comprendo la gravità della situazione e mii dispiace sentire che tuo padre stia attraversando un momento così difficile e che ciò stia influenzando negativamente il benessere della tua famiglia.
Tuttavia, è importante affrontare il problema in modo delicato ma deciso. Potresti provare a parlare con tuo padre in un momento di tranquillità, esprimendo le tue preoccupazioni in modo amorevole ma chiaro. Focalizzati sugli effetti che il suo comportamento ha sulla famiglia e sul desiderio di trovare soluzioni che migliorino la situazione per tutti.
Sembra che tuo padre stia attraversando una fase di transizione significativa, passando dalla vita attiva lavorativa a una pensione che potrebbe portare a una perdita di senso di scopo e identità. Questo può causare stress e ansia, che potrebbero manifestarsi attraverso comportamenti irritabili e difficoltà a gestire le emozioni.
È comprensibile che sia complicato affrontare questa situazione, specialmente considerando l'età di tuo padre e la sua resistenza al cambiamento. A questo proposito mi sento di consigliarti di rivolgerti ad uno psicologo o psicoterapeuta nella tua zona così da poter trovare uno spazio di ascolto e comprensione in cui tu possa elaborare e riflettere su eventuali vissuti emotivi che si possono attivare in questa situazione.
Dott. Iacopo Curzi
Buonasera.
Può suggerire a suo padre di rivolgersi ad uno psicologo, spiegandogli in modo chiaro che cosa si fa con un professionista della salute mentale perchè c'è molta disinformazione, e di conseguenza stigma, al riguardo. Immagino non sia semplice, soprattutto per adulti che sono cresciuti in un contesto socio-culturale diverso da quello odierno. Ci si può provare, con un linguaggio molto semplice e sfatando i classici miti sullo psicologo. Anzi, sottolineare che in terapia è necessario proprio che il paziente si assuma un ruolo attivo e metta in atto nella sua quotidianità azioni concrete per gestire quello stress/malessere. Qualora decidesse di rivolgersi ad uno psicologo, esplorare la sua resistenza (che può essere ad esempio sfiducia) può essere un primo obiettivo terapeutico per favorire una buona dose di fiducia nella relazione terapeutica.
In ogni caso, valuti se per lei possa essere utile uno spazio di supporto rispetto allo stress/malessere che questo rapporto le crea soprattutto se il carico emotivo sta diventando pesante. Non si può cambiare gli altri, ma è possibile mettere dei confini e gestire le proprie emozioni rispetto a dei loro comportamenti spiacevoli.
Rimango a sua disposizione, anche online.
un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, buongiorno. Capisco che la situazione che sta vivendo con suo padre sia molto difficile per lei e per la sua famiglia. è probabile che la sua irritabilità e dipendenza dal cellulare stiano influenzando negativamente il benessere mentale di tutti voi, ed è comprensibile che lei voglia cercare aiuto per affrontare questa situazione.

Tuttavia, capisco anche che potrebbe essere complicato far comprendere a suo padre l'importanza di cercare aiuto da uno psicologo o uno psichiatra. Invece di proporre direttamente una visita da uno specialista, potrebbe iniziare parlando con lui su come si sente e su come il suo comportamento influisce sulla famiglia. Cerchi di far emergere le sue preoccupazioni e i suoi sentimenti senza giudicarlo.

Potrebbe anche suggerire alternative come la partecipazione a gruppi di supporto per anziani, attività di volontariato o corsi che potrebbero aiutarlo a trovare uno sfogo per la sua energia e a gestire lo stress in modo più efficace. È importante mostrarsi empatici, ascoltare attentamente e offrire il proprio sostegno in modo gentile e rispettoso.

Se suo padre non è interessato a cercare aiuto professionale, potrebbe continuare a esplorare altre opzioni che potrebbero essere utili per lui e per la vostra famiglia. Tuttavia, se sente di non poter gestire la situazione da sola, non esiti a cercare aiuto da parte di professionisti qualificati.

Ricordi che affrontare queste sfide richiede pazienza e comprensione, e che è importante prendersi cura del benessere mentale di tutti i membri della famiglia. Spero che troverete una soluzione che sia soddisfacente per tutti voi.
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Gentile utente di mio dottore,

la cosa più plausibile è che lei si prenda cura del suo malessere legato a questa situazione. Nessuno si rivolge ad uno specialista contro voglia, ne tanto meno la farà suo padre.
Il cambiamento richiede sempre una forte motivazione, ed in questa situazione l'unica cosa che potrebbe variare è la sua posizione all'interno della relazione con la sua famiglia di origine.
Ci pensi. Nel caso resto disponibile ad approfondire questo discorso mediante video-consulti, ricevo anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, cosa la preoccupa maggiormente del suo papà? L'uso del cellulare, l'irascibilità, il poco aiuto che riceve con sua figlia?
Le persone anziane possono metterci di fronte a sentimenti di impotenza, le vorremmo come erano un tempo.
Pian piano, può provare ad entrarci in contatto in maniera differente, più empatica, e provare ad aiutare il suo papà, per quanto possa essere possibile.
Rispetto ad eventuali consulti psicologici, non è possibile se lui non desidera averne. Può, eventualmente, farsi aiutare lei ad entrarci in relazione
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Ciò che descrive causa inevitabilmente momenti stressanti per lei e tutta la famiglia tuttavia, vorrei sottolineare che suo padre si trova in una transizione del ciclo di vita molto delicata dove, il pensionamento, l'invecchiamento, morte e malattia sono eventi che causano profondi cambiamenti nella persona stessa e in chi gli sta attorno.
Le suggerirei di instaurare un maggiore dialogo con suo padre al fine di motivarlo ad intraprendere un percorso con uno specialista.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione e per essersi rivolto a noi. Mi spiace molto leggere quanto sta vivendo lei e suo padre stesso. Probabilmente beneficerebbe di uno spazio in cui poter affrontare i nuovi vissuti connessi ad una fase di vita contraddistinta da molteplici cambiamenti e così delicata.
Sembra possa trattarsi di una fatica nell'adattamento alla nuova condizione ma, mi permetto di consigliarle di monitorare eventuali futuri cambiamenti personologici e comportamentali poiché in quel caso potrebbe anche essere utile, appunto in un eventuale futuro, un approfondimento neuropsicologico.
Rimango a disposizione per ulteriori necessità o domande. Un caro saluto, dottoressa Francesca Formaggio
Gentile utente, è comprensibile che lei sia preoccupato per suo padre e per le conseguenze del suo comportamento su tutta la famiglia.
Dalle sue parole mi sembra che suo padre abbia qualche difficoltà a gestire lo stress e le frustrazioni, manifestando comportamenti irritabili e un uso eccessivo della tecnologia.
Portarlo da un dottore potrebbe essere una buona idea per valutare la sua salute mentale e fisica. Tuttavia, capisco che possa essere difficile farlo accettare a una persona anziana, soprattutto se non è abituato a prendersi cura della propria salute in questo modo.
Provi a suggerirgli di fare una visita di routine dal medico per una valutazione generale, sottolineando l’importanza di prendersi cura con tono delicato e comprensivo.
Se suo padre persiste nel dimostrarsi contrario o avverso, tenti un’altra strada: provi a coinvolgerlo in attività che potrebbero aiutarlo a gestire meglio lo stress e a trovare un maggior equilibrio (facendo passeggiate in luoghi aperti, incoraggiarlo a partecipare a un hobby o attività che lo distraggano e lo rilassino).
Per quanto riguardo l’uso del telefono, provi a spiegargli come questo comportamento faccia sentire lei o la sua famiglia, cercando di trovare un compromesso.
Resto a disposizione,
Ilaria.

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