Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni che da 5 soffre di ansia e attacchi di panico. Ho fatto 3 an
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Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni che da 5 soffre di ansia e attacchi di panico. Ho fatto 3 anni di psicoterapia ma non ho visto grandi risultati, se non grazie agli psicofarmaci che prendo al momento del bisogno. Tra 4 giorni mi laureo e devo affrontare 6 ore di viaggio in macchina, che non facevo da prima di stare male. Come potete immaginare sto già vivendo un inferno dovuto sia all’ansia del viaggio che alla laurea stessa. Ogni volta che mi sposto da casa porto per sicurezza le Xanax con me, ma nonostante ció non riesco a rassicurarmi. Vorrei gentilmente ricevere anche qualche consiglio su come gestire l’ansia e cercare di evitare che i miei pensieri mi portino ad avere una attacco di panico mentre sono in macchina. Grazie
Buongiorno e grazie per la condivisione, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo, ha consultato uno specialista per come, quando e quanto prendere lo Xanax? Probabilmente non c'era la sintonia giusta con il suo psicoterapeuta, quindi le consiglio di rivalutare l'ipotesi di un nuovo percorso, con l'aiuto giusto potrà fronteggiare i problemi e avere una vita più serena. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
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Buongiorno a te. Purtroppo può capitare di non trovare la corretta alleanza terapeutica al primo colpo. Come diceva la collega può cambiare molto cambiando professionista. Una domanda. Ti hanno mai fatto fare qualche esercizio di respirazione o di visualizzazione per far fronte agli attacchi di panico? Coraggio, a volte si va per tentativi ma sicuramente riuscirai a trovare la giusta strada.
Il tempo a sua disposizione é veramente poco, ma si potrebbe fare ancora qualcosa per evitare ció che teme.
Se vuole mi chiami in privato, le potró suggerire uno stratagemma.
Saluti
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Buon pomeriggio e grazie per la sua condivisione. Se ha già fatto esercizi di respirazione può utilizzare quelli per affrontare il viaggio prima e durante il viaggio stesso. Nel tempo che ha cerchi di appoggiarsi a persone che per lei sono rassicuranti e mettere in atto le strategie che fino a questo momento sono andate a buon fine per lei. Come dicevo sopra alcune tecniche psicocorporee o immaginative possono essere molto utili nelle situazioni di ansia ed eventualmente può cercare un professionista che l'aiuti in questo. Resto a disposizione. Buona giornata!
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Per affrontare il viaggio in macchina nell'immediato, potrebbe chiedere l'aiuto di un amico o di un parente, qualcuno che possa accompagnarla o venire in macchina con lei, per rassicurarla e arginare l'ansia. Dopodichè il mio consiglio è non soltanto di tamponare i sintomi, ma di risolverli alla base: la terapia non è un processo semplice e l'incontro con il professionista è decisivo. Non tutti gli psicologi sono giusti per tutti i pazienti: purtroppo azzeccare l'incontro al primo colpo è difficile. Il mio consiglio è di non desistere e riprovare: scelga qualcuno che le ispira fiducia, e vada a fondo delle sue difficoltà. Con il giusto aiuto sono sicura che saprà recuperare il benessere che merita. Se avesse bisogno di ulteriore supporto resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Intanto spero abbia la possibilità di fare il viaggio il giorno prima della discussione della Laurea. Trovare la soluzione magica non lo credo possibile, probabilmente già adotta qualche modalità per placare un po' la sua ansia. Le faccio gli auguri per questo bel traguardo e appena le sarà possibile, le suggerisco di intraprendere un percorso nuovo di psicoterapia. Gli attacchi di panico sono un sintomo che può assolutamente rientrare, recuperandone il senso a partire dalle sue esperienze, con una particolare attenzione a ciò che le sfugge mentre fa tutte le sue azioni normali e quotidiane e nel frattempo rimugina e fa crescere la sua ansia, senza accorgersene.
Buonasera, mi dispiace molto per la sensazione di Forte disagio che da alcuni giorni la accompagna. Per quello stesso giorno può chiedere consiglio,anticipatamente, allo psichiatra che le ha prescritto lo Xanax, o anche al medico di base, per l'occorrenza potrebbero apportare una modifica o una modalità diversa di somministrazione; intanto il farmaco svolgerà una parte del lavoro. Potrebbe essere occasione per cercare un nuovo esperto della salute mentale col quale tentare nuovamente un approccio terapeutico. Consideri anche che a questa ansia del viaggio si accompagna anche l'eccitante occasione di crescita sul piano psicologico e lavorativo, per il relativo alla sua laurea, e una quota d'ansia è fisiologica in situazioni come queste. Vedrà che alla fine ogni cosa andrà bene. Buona fortuna
Giorgio Manieri
Giorgio Manieri
Gentilissima, capisco quanto possa essere stressante anticipare il viaggio e la cerimonia. Per il viaggio, potrebbe essere utile pianificare delle pause regolari durante le 6 ore per stendere le gambe, respirare aria fresca e ridurre la tensione. Provare tecniche di respirazione profonda può aiutare a mantenere la calma durante il viaggio. Anche ascoltare musica rilassante o audiolibri potrebbe distrarla e rendere il viaggio più piacevole.
Riguardo gli psicofarmaci come lo Xanax, è importante usarli come indicato dal suo medico. Se ha notato che la terapia non ha sortito gli effetti sperati, potrebbe essere utile discutere con il suo terapeuta o consultare un altro specialista per valutare approcci terapeutici alternativi o aggiustamenti nel trattamento.
Infine, cercare di mantenere una prospettiva positiva, ricordando a se stessa le sue capacità e i successi, può aiutare a ridurre l'ansia. Riconoscere che è normale sentirsi ansiosi in situazioni come queste e che ha le risorse per gestirla può farla sentire più sicura.
Se le sensazioni di ansia diventano troppo intense, ricordi che è sempre opportuno cercare supporto, sia professionale che personale. Auguri per la sua laurea e per un viaggio sicuro e sereno.
Riguardo gli psicofarmaci come lo Xanax, è importante usarli come indicato dal suo medico. Se ha notato che la terapia non ha sortito gli effetti sperati, potrebbe essere utile discutere con il suo terapeuta o consultare un altro specialista per valutare approcci terapeutici alternativi o aggiustamenti nel trattamento.
Infine, cercare di mantenere una prospettiva positiva, ricordando a se stessa le sue capacità e i successi, può aiutare a ridurre l'ansia. Riconoscere che è normale sentirsi ansiosi in situazioni come queste e che ha le risorse per gestirla può farla sentire più sicura.
Se le sensazioni di ansia diventano troppo intense, ricordi che è sempre opportuno cercare supporto, sia professionale che personale. Auguri per la sua laurea e per un viaggio sicuro e sereno.
Buona sera, dispiace sentire la sua problematica certo non c'è molto tempo ma credo che utilizzando delle tecniche di rilassamento e respirazione, o tecniche immaginative che le permettono di spostare l'attenzione dal pensiero ansiogeno siano le più indicate per il tempo che ha a disposizione, confido che il suo precedente terapeuta gliene abbia insegnata qualcuna dato che sono le più indicate in tali problematiche.
Poi come detto da altri colleghi non sempre si riesce a instaurare una buona alleanza, ma in questo caso affidarsi solo ai farmaci non è una soluzione, il rischio è quello di continuare ad evitare le situazioni e non a superarle.
Spero d'esserle stato un pò utile, e in bocca al lupo per la laurea. Resto a sua disposizione nel caso avesse altri dubbi
Dott. Antonino Genova
Poi come detto da altri colleghi non sempre si riesce a instaurare una buona alleanza, ma in questo caso affidarsi solo ai farmaci non è una soluzione, il rischio è quello di continuare ad evitare le situazioni e non a superarle.
Spero d'esserle stato un pò utile, e in bocca al lupo per la laurea. Resto a sua disposizione nel caso avesse altri dubbi
Dott. Antonino Genova
Buonasera, mi spiace per il suo periodo.
Ci sono tante tecniche ed esercizi che la potrebbero aiutare.
Se vuole mi può contattare per procedere con un percorso mirato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Ci sono tante tecniche ed esercizi che la potrebbero aiutare.
Se vuole mi può contattare per procedere con un percorso mirato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Congratulazioni per il tuo imminente traguardo accademico. È evidente che l'ansia, benché ti accompagni da un bel po' e ti impegni con azioni di cura come la terapia e i farmaci, ha un volume tale nella tua psiche da non impedirti di concentrarti per raggiungere degli obiettivi, e questo è molto positivo!
Ora, capisco che gestire ansia e attacchi di panico, specialmente in periodi stressanti come quello della laurea e di un lungo viaggio, non sia facile, ma ti invito a fare una riflessione: l'ansia per il viaggio e l'ansia per la laurea hanno una qualità diversa. L'ansia per la laurea ci sta tutta. È un evento molto importante, richiede un certo grado di performance a cui ti sarai certamente preparata a lungo; insomma, è un ansia funzionale che ti tiene vigile, proattiva, sul pezzo. Il resto dell'ansia è tutta in più e può intossicarti; è un pre-occuparti, cioè ti fa essere vigile su qualcosa che non sei neanche certa si verificherà ma su cui stai fantasticando.
Tuttavia, avere una buona preparazione anticipata del viaggio può essere d'aiuto e può ridurre l'ansietà legata all'incertezza.
Porta con te qualcosa che ti possa aiutare a rilassarti, come la tua musica preferita o un audiolibro interessante. Se possibile, avere la compagnia di una persona di supporto (con cui ti puoi lamentare p che può tenerti le mani) durante il viaggio può fare una grande differenza. Durante il viaggio, prenditi il tempo per delle pause regolari. Allungare le gambe e respirare aria fresca può aiutarti a gestire la tensione.
Quando, e se, inizi a sentire l'ansia salire, prova a sfidare i tuoi pensieri ansiosi con considerazioni più realistiche e rassicuranti. Ricordati delle volte in cui sei riuscita a superare situazioni difficili. Ricordati di come l'ansia è arrivata e soprattutto, di come è passata, perché passa, sempre!
E infine, ricorda di celebrare la tua giornata speciale. Dai all'ansia il giusto spazio e il giusto peso per godere delle cose belle che fai per te. Mille auguri!
Ora, capisco che gestire ansia e attacchi di panico, specialmente in periodi stressanti come quello della laurea e di un lungo viaggio, non sia facile, ma ti invito a fare una riflessione: l'ansia per il viaggio e l'ansia per la laurea hanno una qualità diversa. L'ansia per la laurea ci sta tutta. È un evento molto importante, richiede un certo grado di performance a cui ti sarai certamente preparata a lungo; insomma, è un ansia funzionale che ti tiene vigile, proattiva, sul pezzo. Il resto dell'ansia è tutta in più e può intossicarti; è un pre-occuparti, cioè ti fa essere vigile su qualcosa che non sei neanche certa si verificherà ma su cui stai fantasticando.
Tuttavia, avere una buona preparazione anticipata del viaggio può essere d'aiuto e può ridurre l'ansietà legata all'incertezza.
Porta con te qualcosa che ti possa aiutare a rilassarti, come la tua musica preferita o un audiolibro interessante. Se possibile, avere la compagnia di una persona di supporto (con cui ti puoi lamentare p che può tenerti le mani) durante il viaggio può fare una grande differenza. Durante il viaggio, prenditi il tempo per delle pause regolari. Allungare le gambe e respirare aria fresca può aiutarti a gestire la tensione.
Quando, e se, inizi a sentire l'ansia salire, prova a sfidare i tuoi pensieri ansiosi con considerazioni più realistiche e rassicuranti. Ricordati delle volte in cui sei riuscita a superare situazioni difficili. Ricordati di come l'ansia è arrivata e soprattutto, di come è passata, perché passa, sempre!
E infine, ricorda di celebrare la tua giornata speciale. Dai all'ansia il giusto spazio e il giusto peso per godere delle cose belle che fai per te. Mille auguri!
Gentile utente, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico al fine trovare strategie adeguate per fronteggiare la situazione da lei riportata.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Buonasera, portare con sé l'ansiolitico è un supporto a cui pensare nel caso in cui lei abbia un attacco di ansia. Chiaramente i farmaci agiscono sui sintomi e nel quotidiano, se non cambia percezione di sé e dell'ambiente circostante, sarà più difficile evitare le situazioni che possono farla sentire in pericolo. Le suggerisco di cercare un nuovo contatto con un altro professionista per intraprendere un percorso. L'abbinamento fra farmaci e psicoterapia è quello che apporta reali benefici. Comprendo la sua resistenza dopo avere avuto un'esperienza poco proficua ma lo sforzo di cercare quello giusto è qualcosa che può davvero portarla ad una svolta. Scelga qualcuno con cui si senta in sintonia fin dall'inizio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, mi dispiace molto per come si sente in questo periodo, percepisco il suo stato di sofferenza. Le consiglio di ricominciare il percorso di supporto psicologico.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere die dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere die dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera, da quello che leggo l'ansia per lei è una ostinata compagna di viaggio. Mi immagino che più lei tenta di scacciarla dalla porta più è facile che l'ansia rientri dalla finestra. Un moto perpetuo che non smette mai e forse incrementa sempre di più. Sono incuriosito; vorrei esplorare da dove lei attinge tutta questa forza; da dove parte questo movimento e sopratutto dove vorrebbe dirigersi. Sarebbe utile per il momento provare a lasciarla andare (potrebbe usare tecniche immaginative come la Mindfulness per esempio). Le auguro intanto un buon respiro. Dott. Claudio Pieroni
Buonasera. Mi dispiace per le difficoltà che sta sperimentando. Credo che se ne sentisse la necessità, per affrontare la problematica nel breve periodo, potrebbe essere certamente importante il supporto farmacologico ed anche la pratica di tecniche di respirazione e rilassamento qualora le conoscesse, ma che sia molto importante, per affrontare la problematica in modo più ampio, riprendere un percorso psicoterapeutico attraverso il quale poter lavorare sulla fiducia in sé stessa e sul proprio potere personale nel sostenere ed affrontare le difficoltà e le sfide della sua vita. A volte un percorso psicologico può richiedere tempo, ma con un/a buon/a “compagno/a di viaggio” ed il suo impegno, potrà permettersi di ritrovare gradualmente la propria sicurezza ed il proprio benessere. Un saluto e in bocca al lupo per la sua laurea, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, l'ansia forte è una spiacevole compagna e gli attacchi di panico sono la manifestazione più intensa. Sarebbe utle per lei trovare un collega psicoterapeuta che l'aiuti in questo momento con tecniche di gestione dell'ansia e con cui dopo la laurea intraprendere un percorso per esplorare la sua ansia ed affrontare la vita in modo meno preoccupato al fine di trovare maggior benessere. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, non è chiaro per quali cause/motivazioni non sia andata bene la terapia, ma darei un'altra possibilità al "trattamento di elezione per i disturbi d'ansia", ovvero la psicoterapia. Magari provi prima ad informarsi sulle tipologie di trattamento che vengono offerte per scegliere quello più conforme al suo modo di essere. Se non si trovasse bene con la persona invece si dia la possibilità di cercare quella più giusta per lei.
Buongiorno,
il fatto che dopo tre anni di psicoterapia abbia ancora una sintomatologia così importante fa pensare che il suo percorso non sia ancora terminato. Aggiungo inoltre che solitamente i colleghi psichiatri affiancano alla psicoterapia la somministrazione di antidepressivi di tipo SSRI che a differenza dei classici ansiolitici non sono fatti per esser presi al bisogno ma piuttosto con una certa regolarità, producendo un beneficio a medio lungo termine e evitando che il paziente possa sviluppare una dipendenza psicologica dal farmaco. Ne parli anche con il professionista che la segue.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
il fatto che dopo tre anni di psicoterapia abbia ancora una sintomatologia così importante fa pensare che il suo percorso non sia ancora terminato. Aggiungo inoltre che solitamente i colleghi psichiatri affiancano alla psicoterapia la somministrazione di antidepressivi di tipo SSRI che a differenza dei classici ansiolitici non sono fatti per esser presi al bisogno ma piuttosto con una certa regolarità, producendo un beneficio a medio lungo termine e evitando che il paziente possa sviluppare una dipendenza psicologica dal farmaco. Ne parli anche con il professionista che la segue.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
Come da lei scritto i farmaci funzionano da tampone sulla componente sintomatica dell'ansia ma non ne risolvono le cause. Ciò è quello che fa la psicoterapia che però, nel suo caso, non si è rivelata efficace. Probabilmente con il collega non ha creato la giusta alleanza o non è riuscita a toccare le questioni più intime ed importanti. Le consiglio di rivolgersi ad un altro collega che senta più congeniale alle sue esigenze. Nel frattempo, per il viaggio, gli ansiolitici sono lo strumento più semplice ed efficace da utilizzare.
In bocca al lupo per la sua laurea
Dott. Marco Cenci
Come da lei scritto i farmaci funzionano da tampone sulla componente sintomatica dell'ansia ma non ne risolvono le cause. Ciò è quello che fa la psicoterapia che però, nel suo caso, non si è rivelata efficace. Probabilmente con il collega non ha creato la giusta alleanza o non è riuscita a toccare le questioni più intime ed importanti. Le consiglio di rivolgersi ad un altro collega che senta più congeniale alle sue esigenze. Nel frattempo, per il viaggio, gli ansiolitici sono lo strumento più semplice ed efficace da utilizzare.
In bocca al lupo per la sua laurea
Dott. Marco Cenci
Carissima, è difficile "risolvere" un problema come quello che lei ha portato in così breve tempo; di solito, quando i sintomi ansiogeni sono molto intensi, si associa appunto una terapia farmacologica ad una psicoterapia che lavori alla rimozione delle cause più profonde dei problemi. Sul lungo periodo quindi mi sento di suggerire questa soluzione che passa dalla ripresa di una psicoterapia con un bravo professionista. Nel breve periodo e nella fattispecie del suo esame di laurea le suggerisco di non affrontare il viaggio da sola e di spostare il più possibile l'attenzione su altro, almeno fino a quando non dovrà affrontare l'esame. Resto ovviamente a disposizione per qualsiasi cosa, qualora lo ritenesse opportuno, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Si percepisce chiaramente quanta fatica abbia affrontato e stia affrontando, e vorrei prima di tutto riconoscerle il coraggio con cui sta comunque andando avanti con i suoi progetti, nonostante l’ansia. Arrivare alla laurea, con tutto quello che comporta, è un traguardo importante di cui potrà sentirsi fiera.
Riguardo al viaggio, è comprensibile che rappresenti per lei una fonte di ansia, soprattutto dopo anni in cui può essersi radicata l’idea di sentirsi “bloccata” o vulnerabile lontano da casa. Però il fatto che stia cercando strategie per affrontarlo è un segnale della sua volontà di riprendere in mano la sua vita.
Vorrei lasciarle alcuni suggerimenti pratici che può provare a mettere in atto durante il viaggio: provi a trovare delle distrazioni piacevoli: musica rilassante o stimolante (a seconda di ciò che funziona meglio per lei), podcast, audiolibri. Tenere la mente impegnata riduce lo spazio per i pensieri ansiosi; esercizi di respirazione, che sicuramente già conoscerà: respirazione lenta e diaframmatica; tenga con sé le sue ancora di salvataggio: lo Xanax, se prescritto dal suo medico, va bene averlo; programmi delle brevi soste per sgranchirsi le gambe e interrompere la sensazione di essere intrappolata.
Si ricordi anche che l’attacco di panico, per quanto sgradevole, non è pericoloso, passa sempre, e non significa perdere il controllo né avere un danno fisico.
Un grande in bocca al lupo per il viaggio e per questo momento speciale della sua vita.
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Si percepisce chiaramente quanta fatica abbia affrontato e stia affrontando, e vorrei prima di tutto riconoscerle il coraggio con cui sta comunque andando avanti con i suoi progetti, nonostante l’ansia. Arrivare alla laurea, con tutto quello che comporta, è un traguardo importante di cui potrà sentirsi fiera.
Riguardo al viaggio, è comprensibile che rappresenti per lei una fonte di ansia, soprattutto dopo anni in cui può essersi radicata l’idea di sentirsi “bloccata” o vulnerabile lontano da casa. Però il fatto che stia cercando strategie per affrontarlo è un segnale della sua volontà di riprendere in mano la sua vita.
Vorrei lasciarle alcuni suggerimenti pratici che può provare a mettere in atto durante il viaggio: provi a trovare delle distrazioni piacevoli: musica rilassante o stimolante (a seconda di ciò che funziona meglio per lei), podcast, audiolibri. Tenere la mente impegnata riduce lo spazio per i pensieri ansiosi; esercizi di respirazione, che sicuramente già conoscerà: respirazione lenta e diaframmatica; tenga con sé le sue ancora di salvataggio: lo Xanax, se prescritto dal suo medico, va bene averlo; programmi delle brevi soste per sgranchirsi le gambe e interrompere la sensazione di essere intrappolata.
Si ricordi anche che l’attacco di panico, per quanto sgradevole, non è pericoloso, passa sempre, e non significa perdere il controllo né avere un danno fisico.
Un grande in bocca al lupo per il viaggio e per questo momento speciale della sua vita.
Gentile utente,
la situazione che descrive è comprensibilmente molto faticosa: sta affrontando contemporaneamente due eventi carichi di significato — un lungo viaggio e la laurea — e quando si convogliano più fonti di stress, l’ansia può intensificarsi anche se abbiamo già affrontato percorsi terapeutici.
Il fatto che continui a portare con sé lo Xanax “per sicurezza” indica una strategia molto diffusa nelle persone che soffrono di attacchi di panico: avere un oggetto di salvezza che rassicura nell’immediato, ma che può mantenere la sensazione di vulnerabilità.
Questo non significa che Lei stia sbagliando, ma che la mente continua a “prepararsi al peggio”, anche quando gli strumenti ci sono.
Per il viaggio, può aiutarla concentrarsi su ciò che può controllare adesso, più che sul “come starò tra quattro giorni”:
• Pianifichi tappe brevi, anche solo per scendere un minuto e respirare. Sapere di poter interrompere il viaggio riduce la percezione di intrappolamento, che spesso alimenta il panico.
• Condivida con chi guida o con chi viaggerà con lei come funziona la sua ansia: non serve un racconto lungo, ma una frase chiara (“Quando sono in macchina posso agitarmi, mi basta potermi fermare un attimo se ne ho bisogno”).
• Prepari una routine di regolazione da usare in macchina: respirazione lenta (in 4 – pausa – fuori 6), osservazione di ciò che vede fuori dal finestrino, contare oggetti di un colore, toccare qualcosa con una consistenza che la calma. Aiuta a spostare l’attenzione dal corpo ai sensi.
• Si ricordi che un attacco di panico non impedisce mai di arrivare a destinazione, anche se la sensazione soggettiva è molto intensa. L’ansia cresce velocemente, ma non “rimane al picco”: il corpo tende comunque a ricalibrarsi.
Può essere utile anche un atteggiamento mentale diverso: invece di chiedersi “E se mi viene un attacco?”, provi a dirsi “Se l’ansia arriva, so già cosa fare. Posso gestirla passo dopo passo.”
Non è un modo per scacciare la paura, ma per non darle il controllo.
Infine, non sottovaluti che sta affrontando qualcosa di molto importante per la sua vita: l’ansia non segnala incapacità, ma un carico emotivo elevato. È normale sentirsi vulnerabili in un momento di passaggio così significativo.
Dal panico e dal circolo ansioso se ne può uscire. Resto a disposizione
Dott.ssa Sara Petroni
la situazione che descrive è comprensibilmente molto faticosa: sta affrontando contemporaneamente due eventi carichi di significato — un lungo viaggio e la laurea — e quando si convogliano più fonti di stress, l’ansia può intensificarsi anche se abbiamo già affrontato percorsi terapeutici.
Il fatto che continui a portare con sé lo Xanax “per sicurezza” indica una strategia molto diffusa nelle persone che soffrono di attacchi di panico: avere un oggetto di salvezza che rassicura nell’immediato, ma che può mantenere la sensazione di vulnerabilità.
Questo non significa che Lei stia sbagliando, ma che la mente continua a “prepararsi al peggio”, anche quando gli strumenti ci sono.
Per il viaggio, può aiutarla concentrarsi su ciò che può controllare adesso, più che sul “come starò tra quattro giorni”:
• Pianifichi tappe brevi, anche solo per scendere un minuto e respirare. Sapere di poter interrompere il viaggio riduce la percezione di intrappolamento, che spesso alimenta il panico.
• Condivida con chi guida o con chi viaggerà con lei come funziona la sua ansia: non serve un racconto lungo, ma una frase chiara (“Quando sono in macchina posso agitarmi, mi basta potermi fermare un attimo se ne ho bisogno”).
• Prepari una routine di regolazione da usare in macchina: respirazione lenta (in 4 – pausa – fuori 6), osservazione di ciò che vede fuori dal finestrino, contare oggetti di un colore, toccare qualcosa con una consistenza che la calma. Aiuta a spostare l’attenzione dal corpo ai sensi.
• Si ricordi che un attacco di panico non impedisce mai di arrivare a destinazione, anche se la sensazione soggettiva è molto intensa. L’ansia cresce velocemente, ma non “rimane al picco”: il corpo tende comunque a ricalibrarsi.
Può essere utile anche un atteggiamento mentale diverso: invece di chiedersi “E se mi viene un attacco?”, provi a dirsi “Se l’ansia arriva, so già cosa fare. Posso gestirla passo dopo passo.”
Non è un modo per scacciare la paura, ma per non darle il controllo.
Infine, non sottovaluti che sta affrontando qualcosa di molto importante per la sua vita: l’ansia non segnala incapacità, ma un carico emotivo elevato. È normale sentirsi vulnerabili in un momento di passaggio così significativo.
Dal panico e dal circolo ansioso se ne può uscire. Resto a disposizione
Dott.ssa Sara Petroni
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