Buongiorno , sono un ragazzo di 29 anni e ho sempre sofferto di sintomi ansiosi ma molto lievi. Il c

16 risposte
Buongiorno , sono un ragazzo di 29 anni e ho sempre sofferto di sintomi ansiosi ma molto lievi. Il culmine lo raggiungo il 2 gennaio 2021 da una semplice domanda che è se stessi bene con la mia ragazza ho iniziato a farmi pensieri su pensieri. Sul fatto di sapere com certezza se amassi o meno la mia ragazza dopo 4 anni e naturalmente non trovano una domanda universale non trovavo nemmeno la risposta. Tutto questo mi portava a giudicarmi per ogni cosa che facevo e pensavo. Dopo 3 mesi d attacchi d ansia e panico decido di lasciare la mia ragazza.
Questo non cambiò il mio umore...anzi sentivo di aver perso il mio porto sicuro e cosi ho dovuto mettermi in gioco e iniziare un percorso di benessere personale. Dopo 6 mesi ritorno ad una normalità, mangiavo , mi divertivo, lavoravo , insomma una persona normale. Ho avuto qualche rapporto com ragazze ma da una notte e via. A settembre arriva pero questa ragazza... ci scriviamo ci piacciamo molto e decidiamo che con moooolta cautela e calma di frequentarci. Le uscite vanno molto bene mi sento felice... ma quando torno a casa da solo con i miei pensieri quest ultimi mi tormentano.... ho paura di un altra delusione e di conseguenza mi autosaboto pensando che non mi piaccia.
Lei mi piace un sacco ma penso un sacco su cose negative... se qualche giorno non ho voglia di vederla perche mi vedo con i miei amici o perche voglio stare da solo , vuol dire che non ci tengo? Se penso al futuro e potrebbe andare male mi faccio subito indietro. Mi da molto fastidio perchè è la mia testa che decide per me e non io come persona. Oggi dopo mesi ho avuto un attacco d ansia molto forte che ho attutito con il tavor ( dato da psichiatra).
Voi avete consigli?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo altresì che un percorso psicologico potrebbe esserle molto utile per capire cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e identificare i pensieri rigidi, negativi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve valuti l'opportunità di un consulto con uno psicoterapeuta. Sulla base delle sue indicazioni emerge come un suo aspetto di natura psicologica meriti una maggiore attenzione ed un consulto con un professionista abilitato alla psicoterapia è sicuramente una buona possibilità. Un cordiale saluto
Caro utente, ogni nuova relazione porta con sè le paure del futuro, la paura di rimanere delusi e feriti. Tuttavia dalle sue parole sembra che questo pensiero sia per lei fonte di grande preoccupazione e sofferenza.
Per questo ritengo sia importante che lei valuti la possibilità di una percorso psicologico, al fine di comprendere la natura profonda di queste sue preoccupazioni e paure.
Mi sento però di tranquillizzarla su una delle sue domande: se lei a voglia di trascorrere del tempo da solo o con i suoi amici questo non è segno di mancanza d'interesse, poichè quando teniamo a qualcuno lo dimostriamo in diversi modi e con diverse modalità. Aggiungerei poi che una coppia che funziona è una coppia che impara ha mantenere la propria individualità e che coltiva anche la nuova identità di coppia. Non perdere se stessi non è segno di disinteresse.
Rimango a sua disposizione
Cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, avere i propri spazi e svaghi non significa disinteresse per l'altro, anzi possono essere elementi che arricchiscono lo stare insieme. Per quanto riguarda tutti i suoi dubbi potrebbe esserle di grande aiuto approfondire attraverso un percorso psicologico in modo da chiarire cosa le accade effettivamente.
Resto a disposizione qualora voglia fare un primo colloquio, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Certo ! Il consiglio è di farsi appoggiare da un/a brava psicoterapeuta che approfondisca i suoi dubbi e le sue incertezze che inibiscono le sue relazioni sentimentali e la sua vita in generale Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Salve, mi dispiace per la situazione che descrive. Per quanto riguarda l'assunzione dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, avendo avuto una crisi d'ansia, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Il primo consiglio è di non cadere nella illusione di poter affrontare e risolvere il suo problema con il Tavor. Le benzodiazepine le daranno un momentaneo sollievo, ma nessun aiuto a conoscere il suo funzionamento psicologico e l'ansia che si manifesta quando entra intraprende relazioni affettive, ansia che può avere radici diverse e profonde che solo attraverso una esplorazione dei suoi scenari interni potrà comprendere e poi padroneggiare.
Non posso fare altro che suggerle un consulto presso uno psico terapeuta. Nel frattempo può ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura , disponibile gratuitamente su Google, Spotify, Pocket Cast , Breaker e seguire la pagina Facebook Le Stanze della Paura Podcast. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia (il suo disagio rientra in questo ventaglio) e strumenti per ridurre gli stati di disagio e tensione psico fisica da utilizzare in alternativa ai farmaci, che sono efficaci, privi di effetti collaterali, non creano dipendenza e sono a costo zero. Le suggerisco anche di ascoltare l'episodio 15 , sull'ansia d'abbandono. Forse non è il suo caso, forse si. Buona serata. Bruno Ramondetti
Buonasera, gli attacchi di ansia e panico che descrive, i pensieri che la tormentano e altri sintomi sono la manifestazione di un disagio psicologico profondo, che dovrebbe affrontare con una psicoterapia se vuole che si risolvano in modo definitivo, altrimenti c'è sempre il rischio che ritornino, anche dopo un periodo di relativo benessere. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Gentile utente di mio dottore,

le difficoltà di cui parla sono l'espressione sintomatica di un disturbo d'ansia. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Contatti quanto prima uno psicoterapeuta per cominciare una psicoterapia, o ricontatti lo specialista con cui aveva cominciato un percorso tempo fa, vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi. Cari Saluti Dottor. Diego Ferrara
Salve. Dovrebbe indagare sulle cause dell'ansia, comprendere quale è il suo rapporto col piacere e col dovere, quanto è aperto alle possibilità e quanto ancorato alle certezze, ecc. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause, elaborare ed esprimere i vissuti emotivi collegati alle cause e al vissuto del momento, che possa stimolare la fiducia in sé che l'aiuterà a vivere la vita più serenamente. Distinti saluti
Buongiorno. Della sua condivisione mi colpisce in particolar modo la sua affermazione "è la mia testa che decide per me e non io come persona". Credo che a questo riguardo possa esserle molto d'aiuto, se lo ritenesse un valido suggerimento, rivolgersi ad uno/a psicologo-psicoterapeuta per valutare l'inizio di un lavoro personale, da affiancare alla terapia farmacologica che ha fatto/sta facendo con lo psichiatra, attraverso il quale poter esplorare e comprendere maggiormente il significato che i vissuti ansiosi che riferisce hanno per lei, con l'obiettivo di ritrovare il proprio potere personale e decisionale e migliorare la qualità della propria vita. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno. Mi spiace moltissimo per la difficile situazione che sta vivendo. Sento molta fatica e sofferenza. Credo che per stare meglio vista la situazione dovrebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico unito all'assunzione di farmaci al bisogno (come già sta facendo).
Penso che rielaborando vissuti e sensazioni può venire a capo di questa situazione che le provoca dubbi e angoscia.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Buonasera, data la descrizione del suo malessere, considerando che i farmaci possono fornire un aiuto ma non una soluzione, potrebbe considerare un percorso di psicoterapia per capire se il suo disagio ha origine da una relazione sentimentale in particolare o dalle relazioni sentimentali in generale e quali sono i timori che si celano dietro questi sintomi. Cordialmente Dr.ssa Michela Campioli
Salve,
le sensazioni di ansia che prova, sono il segnale di qualcosa di più profondo, che lei descrive molto bene con "è la mia testa che decide per me, non io come persona".
Ritengo possa esserle utile un consulto psicoterapeutico, per poter elaborare e fronteggiare all'interno di uno spazio personale accogliente, questi suoi vissuti.
Cordialmente, EP
Salve, la fine di una relazione comporta sempre un grande travaglio emotivo. Tuttavia la serie di domande e problemi di ansia sono sintomatici di altro che andrebbe affrontato e il Tavor non risolverà il problema ma solo la sintomatologia. Le consiglio di parlarne col suo medico curante valutando l'inizio di un percorso terapeutico con uno psicologo. Saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che debba riprendere un percorso con uno psicoterapeuta e affiancare i farmaci se necessari. Entrambi la aiuteranno a ritrovare il suo equilibrio.
Nessuno può sapere come andrà il futuro ma l'assumersi responsabilità in tal senso può generare ansie, pensando di non farcela.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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