Buongiorno Soffro di crisi d’ansia da vento da quando a causa di un problema neurologico ho perso

20 risposte
Buongiorno
Soffro di crisi d’ansia da vento da quando a causa di un problema neurologico ho perso il controllo della mia gamba sinistra e gran parte dell’equilibrio
Sono passati 20 anni grazie alle cure mediche e alla riabilitazione ho recuperato gran parte delle mie capacità motorie
Ma quando c’è vento forte mi blocco
Non cammino più e urlo
Per questo motivo non esco quando c’è vento
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Buongiorno, e grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato. Un percorso terapeutico centrato sul corpo o sul trauma potrebbe aiutarti a “disinnescare” quella risposta automatica e a ritrovare sicurezza anche in quelle condizioni.

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Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Buonasera, risulta difficile difficile convivere con una forma d’ansia così specifica e limitante, soprattutto quando nasce da un evento traumatico legato alla salute.
Le crisi d’ansia che descrive in presenza di vento forte sembrano essere una risposta condizionata legata a un vissuto corporeo molto intenso: la perdita del controllo motorio e dell’equilibrio, vissuta in passato, può aver lasciato una traccia emotiva profonda che il vento, come stimolo sensoriale, riattiva. Questo tipo di ansia, spesso definita ansia situazionale o ansia fobica, è una reazione comprensibile in chi ha vissuto un'esperienza destabilizzante sul piano sia fisico che psicologico.
Sebbene siano passati molti anni e lei abbia recuperato in buona parte le sue capacità motorie, la mente conserva memorie emotive che possono continuare a influenzare i comportamenti presenti. Evitare di uscire quando c’è vento rappresenta una strategia di protezione, ma alla lunga può aumentare il senso di limitazione e la sensazione di perdita di controllo.
Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a elaborare l’evento traumatico originario, a riconoscere i meccanismi alla base delle sue crisi d’ansia e, gradualmente, a riappropriarsi della libertà di movimento anche in presenza di vento. Attraverso tecniche specifiche, come l’ EMDR il lavoro sul corpo e sulle sensazioni fisiche come la bioenergetica o il training autogeno, è possibile ridurre significativamente il livello di allerta e recuperare sicurezza. Buon lavoro, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Giulio Ciccia
Psicologo, Psicoterapeuta
Bergamo
Buongiorno. È abbastanza probabile che quello che ha vissuto, seppur a distanza di tanto tempo, abbia avuto degli esiti fortemente traumatici sulla sua psiche e sul suo sistema emotivo. Immagino lei abbia già escluso tutte le possibili cause di tipo Neurologico in relazione al suo disturbo. In tal caso potrebbe essere utile praticare una terapia denominata EMDR con uno psicoterapeuta, utile proprio a gestire In maniera più funzionale tutte le sensazioni negative legate ad un trauma nei loro effetti attuali, con buona possibilità di superare gli ostacoli che lei ha descritto. Provi a dare un'occhiata al sito di EMDR Italia In modo tale da capire se vi sono terapeuti che lo praticano nella sua zona. Se fosse dalle parti di Bergamo potrei essere io stesso ad aiutarla. in caso mi faccia sapere anche tramite i canali che questa piattaforma mette a disposizione .Buona continuazione
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la tua esperienza, che sicuramente non è facile da raccontare.

Quello che descrivi sembra essere una risposta ansiosa legata a un trauma passato: l’episodio neurologico che ti ha fatto perdere il controllo della gamba e l’equilibrio ha lasciato una traccia non solo fisica, ma anche emotiva. Il vento, in questo caso, potrebbe essere diventato un "trigger", cioè un elemento che riattiva la memoria corporea e psicologica di quel momento di grande vulnerabilità. Il nostro corpo, quando si sente minacciato, può rispondere con blocchi, paura intensa, fino al panico.

Anche se razionalmente sai di aver recuperato buona parte delle capacità motorie, il tuo sistema nervoso potrebbe ancora percepire il vento come un pericolo, riportandoti a uno stato di allarme e paralisi. Questo è molto comune nei disturbi post-traumatici o nelle fobie specifiche, in cui una parte di noi "ricorda" e reagisce anche dopo molti anni.

Hai già fatto un grande lavoro di recupero fisico, e questo è un punto di forza importante. Ora potrebbe essere utile lavorare anche sull’aspetto emotivo e psicologico, per ridurre il senso di minaccia e riacquistare sicurezza anche nelle giornate ventose.

Per approfondire e affrontare al meglio questa difficoltà, è utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Roberta Ristagno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Foligno
Salve, da queste poche righe considererei ciò che descrive più come una fobia specifica. Di fatto "l'ansia da vento" non è una diagnosi possibile. Oltre allo stile di vita, potrebbe esserle utile considerare di intraprendere una psicoterapia ed, eventualmente, valutare in aggiunta una terapia farmacologica.
Dott.ssa Gloria Tosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Tortona
Buongiorno, dalle sue parole mi sembra di capire che il problema iniziale, nel tempo trattato e migliorato sotto il profilo medico, abbia lasciato però questo strascico di ansia, oserei azzardare fobia specifica, con conseguenti evitamenti e comportamenti che non la aiutano nella quotidianità. Dal punto di vista psicologico andrebbe forse approfondita, in tal senso, in adeguato setting, così da elaborare ciò che la disturba ancora.. spero di essermi spiegata, le auguro un buon proseguimento.
Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, è un po' come evitare di camminare per strade che non conosce se sa di avere problemi gravi di orientamento e di memoria topografica. La mente produce sempre sintomi utili ad evitare di scontrarsi con determinati limiti che possiamo avere. Penso tuttavia che se accetta l'idea di poter essere non da solo quando c'è vento forte, forse questo sintomo potrebbe prendere una piega diversa. Resto a disposizione per le sue necessità. Dott. Simone Festa
Dott.ssa Giulia Lo Muto
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, mi dispiace per il suo vissuto. Provi a rivolgersi ad un/a psicoterapeuta che si occupa di EMDR della sua zona. Le auguro di risolvere e stare meglio. Un saluto
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto quanto il passato le condizioni il presente, sia a livello fisiologico che psicologico. Credo che intraprendere dei colloqui di sostegno psicologico potrebbero aiutarla ad esplorare e provare a comprendere le motivazioni sottostanti le sue paure, individuando delle strategie funzionali con lo specialista per affrontare tutto questo.
Resto a disposizione!
Cordiali saluti
AV
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Grazie per aver condiviso con tanta chiarezza una parte così delicata della sua esperienza.

Quello che descrive – la paura intensa e la reazione di blocco quando c’è vento – è una risposta condizionata legata a un evento traumatico del passato. Dopo aver vissuto un’esperienza neurologica così destabilizzante, il corpo e la mente possono associare determinati stimoli (come il vento forte) a una percezione di pericolo o perdita di controllo, anche se razionalmente oggi quella situazione non è più la stessa.

Non si tratta di "fissazioni" o fragilità personali, ma di meccanismi profondi di sopravvivenza che il cervello ha messo in atto per proteggerla, anche a distanza di anni. In casi come il suo, un percorso psicoterapeutico mirato, ad esempio con EMDR o altre terapie focalizzate sul trauma, può essere molto utile per sciogliere quell’associazione automatica e restituirle libertà e sicurezza nei movimenti.

Anche se sono passati vent’anni, non è mai troppo tardi per stare meglio. La memoria del corpo può guarire, se accompagnata con rispetto, pazienza e strumenti adatti.
Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
Vivere un blocco fisico in presenza del vento, dopo un’esperienza neurologica così significativa, può mettere a dura prova anche quando si è affrontato un lungo percorso di recupero. Il corpo a volte mantiene una propria memoria e risponde con segnali immediati, come se fosse ancora in una condizione di emergenza, anche a distanza di anni. Ritrovare una sensazione di sicurezza e libertà nel muoversi, anche quando le condizioni esterne cambiano, può essere un processo graduale ma possibile. Esistono percorsi mirati per affrontare queste reazioni, senza forzature ma con strumenti adatti al proprio vissuto. Se stai pensando che sia arrivato il momento di affrontarlo in modo diverso, potresti iniziare a parlarne con qualcuno che possa accompagnarti nel farlo con delicatezza e competenza.
La mia porta è aperta.
Buona giornata
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, l'associazione vento-disturbo di ansia dovrebbe essere affrontata con un percorso di psicoterapia. Potrebbe giovarle un approccio EMDR.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

in merito alla sua problematica sarebbe opportuno iniziasse un percorso psicologico, questo affinché possa reimpossessarsi di maggior sicurezza in se stesso anche sul fronte emotivo.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, se il problema neurologico è sotto controllo, allora la causa del suo blocco potrebbe essere di origine psicologica, poiché posso immaginare associ al vento forte più o meno consapevolmente la possibilità di sentirsi vulnerabile e fuori controllo, in questo caso le consiglio di vedere un terapeuta.
Cordiali saluti.
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Buonasera. Di quale tipo di problema ha sofferto? Inoltre le chiedo se è in psicoterapia per affrontare tale problematica?
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa reazione, soprattutto sapendo che nasce da un’esperienza fisica e personale così importante. Dopo tutto il percorso che ha già affrontato e i progressi che ha fatto, trovarsi ancora limitata dal vento deve essere frustrante e faticoso. Affrontare questa paura in un contesto sicuro, magari con il supporto di un professionista, potrebbe aiutarla a sentirsi più protetta e gradualmente più libera nei movimenti. Non è un passo che si compie dall’oggi al domani, ma con il tempo e il giusto sostegno è possibile ampliare di nuovo gli spazi della sua vita.
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
buonasera la mancanza di sensibilità e motilità di un arto comporta una dispercezione del corpo nello spazio; il vento rappresenta l'imprevisto che incrementa questa difficoltà di equilibrio quindi credo sia importante esporsi gradualmente allo stimolo " vento" effettuando una attività motoria mirata all'aria aperta con un fisioterapista/ o psicologo se con esperienza specifica sulla disabilità
Gentile paziente, anche se ha recuperato molte capacità, il vento per lei è rimasto, probabilmente, legato a un vissuto di perdita di controllo e questo può scatenare forte ansia. È comprensibile che lei cerchi di proteggersi evitando queste situazioni: parlarne in uno spazio sicuro può aiutarla a trovare nuovi modi per affrontarle gradualmente e con più serenità.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, capisco il suo disagio e della difficoltà che lei incontra quando c'è cattivo tempo con vento. Perchè in lei si riaffaccia il periodo di 20 anni fa, in cui con il vento non riusciva a camminare nonostante ora ha recuperato. molto probabilmente 20 anni fa lei ha avuto un forte trauma, forse la paura di non riuscire più a camminare. Dovrebbe fare una terapia EMDR che elabora i traumi, l'evento non lo vedrà più davanti a lei ma dietro di lei. Le auguro che riesca a risolvere tale trauma, la saluto. dott. Eugenia Cardilli.

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