Buongiorno, scrivo questo messaggio per avere delucidazioni in merito e magari avere un confronto da
17
risposte
Buongiorno, scrivo questo messaggio per avere delucidazioni in merito e magari avere un confronto da chi è un'esperto.
Convivo da 1 anno, dopo 12 anni di fidanzamento. La convivenza va bene, qualche volta si hanno litigate giornaliere che affrontano tutte le coppie (io voglio pasta e lenticchie e magari lui vuole solo le lenticchie... giusto per farvi capire) ma e da quando conviviamo che ho notato una cosa molto strana nel mio compagno.
Non è mai stata un persona "irrispettosa" ma da un anno a questa parte appena vede una donna non fa altro che fissarla, si gira indietro e finisce per guardarla spudoratamente anche sotto i miei occhi. Me ne accorgo, lo faccio notare e lui con un sorriso mi dice "cosa c'è"... in automatico mi ammutolisco. Ma il giorno successivo scoppio (proprio come oggi). L'uomo per natura guarda ma se lo fa in maniera spudorata senza fregarsene della mia presenza cosa potrà mai farmi dietro ??
Non sono insicura, non ho incertezze su di me, ma quando gli dico il motivo del perché dice che MI INVENTO CHE LUI GUARDA.
Questa cosa mette in me agitazione e soprattutto la prendo come una grande mancanza di rispetto. E come se lo facesse perché gli manca qualcosa.
Trovo che mi manchi di rispetto, non posso farci nulla e quindi in automatico sto zitta o parlo innervosendoli. Lui per natura è introverso quindi non risponde ma dice che sono pesante.
Come posso gestire la cosa ?
Convivo da 1 anno, dopo 12 anni di fidanzamento. La convivenza va bene, qualche volta si hanno litigate giornaliere che affrontano tutte le coppie (io voglio pasta e lenticchie e magari lui vuole solo le lenticchie... giusto per farvi capire) ma e da quando conviviamo che ho notato una cosa molto strana nel mio compagno.
Non è mai stata un persona "irrispettosa" ma da un anno a questa parte appena vede una donna non fa altro che fissarla, si gira indietro e finisce per guardarla spudoratamente anche sotto i miei occhi. Me ne accorgo, lo faccio notare e lui con un sorriso mi dice "cosa c'è"... in automatico mi ammutolisco. Ma il giorno successivo scoppio (proprio come oggi). L'uomo per natura guarda ma se lo fa in maniera spudorata senza fregarsene della mia presenza cosa potrà mai farmi dietro ??
Non sono insicura, non ho incertezze su di me, ma quando gli dico il motivo del perché dice che MI INVENTO CHE LUI GUARDA.
Questa cosa mette in me agitazione e soprattutto la prendo come una grande mancanza di rispetto. E come se lo facesse perché gli manca qualcosa.
Trovo che mi manchi di rispetto, non posso farci nulla e quindi in automatico sto zitta o parlo innervosendoli. Lui per natura è introverso quindi non risponde ma dice che sono pesante.
Come posso gestire la cosa ?
Innanzitutto cerchi di capire qual è il suo limite in quanto nessuno di noi può cambiare qualcun altro specie se quel qualcuno sembra, da quanto descrive lei, che non abbia coscienza di ciò che fa.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentile Utente, dovrebbe leggere il suo post e riflettere sui tanti punti che ha scritto.
Non è mai stato "una persona irrispettosa" (quanto tempo trascorrete insieme adesso ... e prima?); si gira ... ed Io mi ammutolisco (perché non riesce a parlare? Quale emozione c'è dietro questo mutismo?). L'uomo per natura guarda ... cosa potrà farmi dietro (si accorge di quanto giudizio e quanto Le hanno "insegnato" in relazione al comportamento maschile?). Mancanza di rispetto ... gli manca qualcosa (quanti dubbi, quanta preoccupazione ... Le piace vivere in questo modo? Perché non parla con il suo compagno e scelga cosa fare ... entrambi). Sto zitta e parlo innervosendomi (osservi che nel silenzio e nella rabbia comunichiamo esattamente questo, rabbia e silenzio, e non arriva il messaggio o la domanda che vorremmo fare). Lui è introverso e mi dice che Io sono pesante (Lo ha giustificato e Lui è passato ad accusarla). La invito a comprendere maggiormente la sua personalità. Grazie.
Non è mai stato "una persona irrispettosa" (quanto tempo trascorrete insieme adesso ... e prima?); si gira ... ed Io mi ammutolisco (perché non riesce a parlare? Quale emozione c'è dietro questo mutismo?). L'uomo per natura guarda ... cosa potrà farmi dietro (si accorge di quanto giudizio e quanto Le hanno "insegnato" in relazione al comportamento maschile?). Mancanza di rispetto ... gli manca qualcosa (quanti dubbi, quanta preoccupazione ... Le piace vivere in questo modo? Perché non parla con il suo compagno e scelga cosa fare ... entrambi). Sto zitta e parlo innervosendomi (osservi che nel silenzio e nella rabbia comunichiamo esattamente questo, rabbia e silenzio, e non arriva il messaggio o la domanda che vorremmo fare). Lui è introverso e mi dice che Io sono pesante (Lo ha giustificato e Lui è passato ad accusarla). La invito a comprendere maggiormente la sua personalità. Grazie.
Cara signora,
da quanto dice la problematica sembrerebbe essersi innescata con la convivenza. Prima non si erano mai verificate situazioni analoghe?
Oltre a questi sguardi verso le altre donne sente che il suo compagno è meno affettuoso o attento nei suoi confronti? Può addurre altri comportamenti irrispettosi oltre a quello? Forse varrebbe la pena che lei si prendesse uno spazio per poter condividere con uno psicologo la sua sofferenza per poter decidere come vivere questo momento di difficoltà.
Un caro saluto
da quanto dice la problematica sembrerebbe essersi innescata con la convivenza. Prima non si erano mai verificate situazioni analoghe?
Oltre a questi sguardi verso le altre donne sente che il suo compagno è meno affettuoso o attento nei suoi confronti? Può addurre altri comportamenti irrispettosi oltre a quello? Forse varrebbe la pena che lei si prendesse uno spazio per poter condividere con uno psicologo la sua sofferenza per poter decidere come vivere questo momento di difficoltà.
Un caro saluto
La tua convivenza sembra averti portato a osservare aspetti nuovi della relazione e questo ti provoca emozioni contrastanti. Il fatto che tu ti chieda “come posso gestire la cosa” è già un segnale di consapevolezza: un’opportunità per capire se accogliere maggiormente il punto di vista del tuo compagno o se coltivare ciò che senti manchi tra voi. Questo lavoro puoi iniziare da sola oppure con l’aiuto di un professionista, trasformando la difficoltà in occasione di crescita.
“Non possiamo scegliere ciò che gli altri fanno, ma possiamo scegliere come rispondere… ed è lì che nasce la forza di una relazione.”
“Non possiamo scegliere ciò che gli altri fanno, ma possiamo scegliere come rispondere… ed è lì che nasce la forza di una relazione.”
Signora, dalle Sue parole emerge una grande lucidità nel descrivere ciò che prova: non parla da persona insicura, anzi. Lei percepisce qualcosa che *la ferisce* e che negli ultimi mesi è diventato un tema ricorrente nella relazione. È importante riconoscere che quando un comportamento ci fa stare male non è “esagerazione”: è un segnale del nostro mondo emotivo che chiede ascolto.
Provo a restituirLe alcuni punti che leggo nel Suo racconto:
### **1. Non parla tanto degli sguardi in sé, quanto della sensazione di essere ignorata**
Il comportamento che descrive — uno sguardo insistente verso altre donne, mantenuto anche sotto i Suoi occhi — può far nascere dolore non tanto per “gelosia”, ma per un senso di mancanza di considerazione.
Quando poi lui sorride, minimizza o La accusa di “inventare”, questo probabilmente amplifica la ferita.
È come se Lei dicesse: *“Ho bisogno che tu mi veda e prenda sul serio ciò che sento”*, e la risposta non arrivasse.
### **2. Non è un problema di insicurezza personale**
Lei lo dice chiaramente: non si sente una donna insicura. Questo è importante.
Il punto non è temere di non essere “abbastanza”; è il bisogno legittimo di rispetto e presenza emotiva all’interno di una relazione che dura da anni.
### **3. Il Suo compagno sembra evitare il confronto**
Il fatto che sia introverso o che tenda a minimizzare (“sei pesante”, “ti inventi le cose”) non significa che lei stia sbagliando.
A volte chi non è abituato a nominare le emozioni o a stare nel conflitto usa strategie di evitamento: sorride, cambia discorso, nega, si chiude.
Ma questo può far sentire l’altro ancora più solo.
### **4. Come può gestire la cosa?**
Provo a suggerirLe qualche via possibile, rispettosa sia di Lei sia della relazione:
* **Parlare in un momento neutro**, non legato all’episodio, spiegando che non è una “scena di gelosia” ma un *bisogno di rispetto e di chiarezza*.
* **Usare messaggi in prima persona**, ad esempio:
*“Quando tu guardi altre donne in quel modo, io mi sento messa da parte e non ascoltata. Ho bisogno che tu prenda sul serio quello che provo”.*
* **Chiedere un confronto autentico**, non per accusarlo ma per capire insieme cosa sta accadendo:
*“Vorrei che potessimo parlarne senza che uno dei due si senta attaccato. Mi aiuterebbe molto a sentirmi più serena”.*
* **Osservare la sua disponibilità a incontrarLa a metà strada.**
Non serve che lui sia perfetto, ma che mostri volontà di ascolto e di rispetto.
### **5. Se questo tema la fa soffrire, merita uno spazio dedicato**
A volte una persona che sta vivendo questo tipo di frustrazione relazionale trae grande beneficio dal parlarne in uno spazio protetto, dove potersi sentire ascoltata senza giudizio e dove poter approfondire cosa sta succedendo, come comunicare i propri bisogni e quali strumenti usare per preservare il proprio benessere emotivo.
Se lo desidera, sarei lieto di offrirLe un primo colloquio conoscitivo — anche solo per comprendere meglio la situazione, fare chiarezza dentro di Sé e permetterLe di trovare la modalità più serena per affrontare questo momento della relazione.
Resto qui a disposizione.
Provo a restituirLe alcuni punti che leggo nel Suo racconto:
### **1. Non parla tanto degli sguardi in sé, quanto della sensazione di essere ignorata**
Il comportamento che descrive — uno sguardo insistente verso altre donne, mantenuto anche sotto i Suoi occhi — può far nascere dolore non tanto per “gelosia”, ma per un senso di mancanza di considerazione.
Quando poi lui sorride, minimizza o La accusa di “inventare”, questo probabilmente amplifica la ferita.
È come se Lei dicesse: *“Ho bisogno che tu mi veda e prenda sul serio ciò che sento”*, e la risposta non arrivasse.
### **2. Non è un problema di insicurezza personale**
Lei lo dice chiaramente: non si sente una donna insicura. Questo è importante.
Il punto non è temere di non essere “abbastanza”; è il bisogno legittimo di rispetto e presenza emotiva all’interno di una relazione che dura da anni.
### **3. Il Suo compagno sembra evitare il confronto**
Il fatto che sia introverso o che tenda a minimizzare (“sei pesante”, “ti inventi le cose”) non significa che lei stia sbagliando.
A volte chi non è abituato a nominare le emozioni o a stare nel conflitto usa strategie di evitamento: sorride, cambia discorso, nega, si chiude.
Ma questo può far sentire l’altro ancora più solo.
### **4. Come può gestire la cosa?**
Provo a suggerirLe qualche via possibile, rispettosa sia di Lei sia della relazione:
* **Parlare in un momento neutro**, non legato all’episodio, spiegando che non è una “scena di gelosia” ma un *bisogno di rispetto e di chiarezza*.
* **Usare messaggi in prima persona**, ad esempio:
*“Quando tu guardi altre donne in quel modo, io mi sento messa da parte e non ascoltata. Ho bisogno che tu prenda sul serio quello che provo”.*
* **Chiedere un confronto autentico**, non per accusarlo ma per capire insieme cosa sta accadendo:
*“Vorrei che potessimo parlarne senza che uno dei due si senta attaccato. Mi aiuterebbe molto a sentirmi più serena”.*
* **Osservare la sua disponibilità a incontrarLa a metà strada.**
Non serve che lui sia perfetto, ma che mostri volontà di ascolto e di rispetto.
### **5. Se questo tema la fa soffrire, merita uno spazio dedicato**
A volte una persona che sta vivendo questo tipo di frustrazione relazionale trae grande beneficio dal parlarne in uno spazio protetto, dove potersi sentire ascoltata senza giudizio e dove poter approfondire cosa sta succedendo, come comunicare i propri bisogni e quali strumenti usare per preservare il proprio benessere emotivo.
Se lo desidera, sarei lieto di offrirLe un primo colloquio conoscitivo — anche solo per comprendere meglio la situazione, fare chiarezza dentro di Sé e permetterLe di trovare la modalità più serena per affrontare questo momento della relazione.
Resto qui a disposizione.
Buongiorno, il comportamento che descrive – uno sguardo insistente verso altre donne, negato quando lo fai notare – tocca un bisogno fondamentale nelle relazioni: sentirsi rispettata, vista e sicura nel legame. Quando la realtà che si percepisce viene negata, è normale sentirsi agitati o confusi. Non è possibile sapere perché lo faccia, ma la negazione potrebbe essere un suo modo di proteggersi dal sentirsi attaccato. Occorrerebbe, a mio avviso, una conversazione fuori dal momento del litigio, in cui non gli si dica dici “guardi altre donne”, ma gli si parli dei propri sentimenti. Una consulenza di coppia, anche di poche sedute, potrebbe aiutarvi, perché introdurrebbe qualcuno che fa da “traduttore” tra i vostri due modi di reagire. Un caro saluto.
Buogiorno.
Da quello che descrive, il punto centrale non è tanto lo sguardo in sé, quanto il fatto che Lei si senta non vista e non rispettata quando prova a parlarne. Più che cercare di controllare il comportamento dell’altro, può essere utile chiarire con calma quali sono per Lei i limiti e verificare se dall’altra parte c’è una reale disponibilità all’ascolto. Credo che sia prezioso soprattutto dopo questo importante passo pieno di progettualità che avete fatto.
Da quello che descrive, il punto centrale non è tanto lo sguardo in sé, quanto il fatto che Lei si senta non vista e non rispettata quando prova a parlarne. Più che cercare di controllare il comportamento dell’altro, può essere utile chiarire con calma quali sono per Lei i limiti e verificare se dall’altra parte c’è una reale disponibilità all’ascolto. Credo che sia prezioso soprattutto dopo questo importante passo pieno di progettualità che avete fatto.
Capisco quanto possa essere spiacevole vedere il proprio partner guardare altre donne in modo evidente, soprattutto se poi ti senti dire che “ti inventi tutto”. Qui il punto non è tanto il guardare in sé, che può essere un comportamento normale, ma il fatto che tu ti senta mancata di rispetto e non ascoltata quando lo esprimi.
Il tuo bisogno è legittimo: vuoi sentirti considerata e al sicuro nella relazione. Potrebbe esserti utile parlarne in un momento tranquillo, usando frasi che partono da te, ad esempio: “Quando succede io mi sento messa da parte, avrei bisogno di più rispetto e attenzione in quei momenti”.
Se questo tema torna spesso e non riuscite a confrontarvi senza conflitti, una consulenza di coppia potrebbe aiutarvi a capirvi meglio e a trovare un modo più efficace di comunicare, così che entrambi possiate sentirvi riconosciuti.
Il tuo bisogno è legittimo: vuoi sentirti considerata e al sicuro nella relazione. Potrebbe esserti utile parlarne in un momento tranquillo, usando frasi che partono da te, ad esempio: “Quando succede io mi sento messa da parte, avrei bisogno di più rispetto e attenzione in quei momenti”.
Se questo tema torna spesso e non riuscite a confrontarvi senza conflitti, una consulenza di coppia potrebbe aiutarvi a capirvi meglio e a trovare un modo più efficace di comunicare, così che entrambi possiate sentirvi riconosciuti.
Gentile Utente, è comprensibile quanto questa situazione possa farLa sentire ferita e agitata. Pare che la questione non sia soltanto il "guardare qualcuna”, ma il modo in cui questo avviene e il significato che assume dentro la relazione, nella misura in cui ha delle ripercussioni sui valori del rispetto e della sensibilità dell'altro.
Può aver senso considerare una comunicazione implicita molto forte da parte del partner l'atteggiamento di voltarsi, fissare una persona e insistere con lo sguardo, soprattutto sotto gli occhi della compagna. Potrebbe essere utile parlare apertamente col suo fidanzato, magari con calma, in un momento e in uno spazio neutro, senza timori e senza paura di sentirsi considerati "esagerati", rispetto a come si sente quando percepisce quei comportamenti, portando l'attenzione sul significato che assume per lei e sulla ripercussione che ha sulla sua emotività e sulla serenità di coppia.
Il rispetto nelle relazioni non si misura necessariamente nel non guardare mai nessuno, ma nel modo in cui ci si comporta quando l’altro comunica che qualcosa del proprio comportamento ferisce. Un partner può avere difetti, abitudini, automatismi, ma se di fronte alla sofferenza dell’altro non mostra attenzione né volontà di capire, quello diventa un aspetto che va affrontato seriamente più di ogni altro.
Spero di esserLe stato d'aiuto. Un cordiale saluto.
Può aver senso considerare una comunicazione implicita molto forte da parte del partner l'atteggiamento di voltarsi, fissare una persona e insistere con lo sguardo, soprattutto sotto gli occhi della compagna. Potrebbe essere utile parlare apertamente col suo fidanzato, magari con calma, in un momento e in uno spazio neutro, senza timori e senza paura di sentirsi considerati "esagerati", rispetto a come si sente quando percepisce quei comportamenti, portando l'attenzione sul significato che assume per lei e sulla ripercussione che ha sulla sua emotività e sulla serenità di coppia.
Il rispetto nelle relazioni non si misura necessariamente nel non guardare mai nessuno, ma nel modo in cui ci si comporta quando l’altro comunica che qualcosa del proprio comportamento ferisce. Un partner può avere difetti, abitudini, automatismi, ma se di fronte alla sofferenza dell’altro non mostra attenzione né volontà di capire, quello diventa un aspetto che va affrontato seriamente più di ogni altro.
Spero di esserLe stato d'aiuto. Un cordiale saluto.
Buongiorno. Prima di tutto la ringrazio per la sua richiesta.
In secondo luogo è estremamente giusto e corretto che lei faccia notare quando sente che il suo compagno le stia mancando di rispetto.
Il fatto che l'uomo "per natura guarda" non è una giustificazione né un invito a continuare con un atteggiamento che le crea disagio.
Ha provato a farglielo notare e ha provato anche scoppiando ma a quanto pare la cosa non è rientrata.
Posso suggerirle di provare con qualcos'altro? Magari di diverso dai tentativi già descritti? Anche perché continuando con strategie inefficaci si rischia solo di far diventare tutto questo un circolo vizioso di lei che è agitata e lui che non ne capisce il motivo o minimizza la cosa e la etichetta come "pesante".
Il primo cambiamento che si potrebbe tentare è magari quello di sostituire il suo ammutolirsi dopo il suo "cosa c'è?", può provare a spiegarsi o a commentare anche lei ciò che sta guardando, in modo da fargli notare l'atteggiamento sul momento e senza "via di scampo".
Se non comunica chiaramente come si sente forse lui non sarà in grado di capire quanto questo atteggiamento la ferisce e ammutolendosi non solo in qualche modo valida il suo comportamento ma più di ogni altra cosa nega il suo assoluto diritto di comunicare un disagio che il suo compagno le sta facendo provare.
Può essere un piccolo cambiamento ma proprio per questo molto semplice da attuare.
Spero possa risolvere al meglio la cosa, le auguro una buona giornata
In secondo luogo è estremamente giusto e corretto che lei faccia notare quando sente che il suo compagno le stia mancando di rispetto.
Il fatto che l'uomo "per natura guarda" non è una giustificazione né un invito a continuare con un atteggiamento che le crea disagio.
Ha provato a farglielo notare e ha provato anche scoppiando ma a quanto pare la cosa non è rientrata.
Posso suggerirle di provare con qualcos'altro? Magari di diverso dai tentativi già descritti? Anche perché continuando con strategie inefficaci si rischia solo di far diventare tutto questo un circolo vizioso di lei che è agitata e lui che non ne capisce il motivo o minimizza la cosa e la etichetta come "pesante".
Il primo cambiamento che si potrebbe tentare è magari quello di sostituire il suo ammutolirsi dopo il suo "cosa c'è?", può provare a spiegarsi o a commentare anche lei ciò che sta guardando, in modo da fargli notare l'atteggiamento sul momento e senza "via di scampo".
Se non comunica chiaramente come si sente forse lui non sarà in grado di capire quanto questo atteggiamento la ferisce e ammutolendosi non solo in qualche modo valida il suo comportamento ma più di ogni altra cosa nega il suo assoluto diritto di comunicare un disagio che il suo compagno le sta facendo provare.
Può essere un piccolo cambiamento ma proprio per questo molto semplice da attuare.
Spero possa risolvere al meglio la cosa, le auguro una buona giornata
Buongiorno,
la domanda che vorrei farle è: perchè crede che questo comportamento sia imputabile unicamente alla convivenza? Perchè crede che se guarda una donna implica per forza una mancanza nel vostro rapporto?...Cosa in realtà sta risuonando in lei?
Ha mai provato a spiegare al suo compagno che cosa prova quando lui si volta a guardare un'altra donna? Cosa sente, cosa pensa, cosa vive... Quindi concentrarsi su ciò che provoca in lei quel determinato comportamento piuttosto che parlare di colpe; proprio per provare a capire cosa c'è dietro.
Se non doveste riuscire a trovare un nuovo equilibrio ed a comunicare in modo efficace ciò che lei o entrambi state vivendo o provando potreste valutare l'idea di intraprendere un percorso di coppia che vi possa dare strumenti per aiutarvi a comprendervi sia nei bisogni sia in ciò che per l'altro è rilevante ed importante.
Resto a disposizione
GDM
la domanda che vorrei farle è: perchè crede che questo comportamento sia imputabile unicamente alla convivenza? Perchè crede che se guarda una donna implica per forza una mancanza nel vostro rapporto?...Cosa in realtà sta risuonando in lei?
Ha mai provato a spiegare al suo compagno che cosa prova quando lui si volta a guardare un'altra donna? Cosa sente, cosa pensa, cosa vive... Quindi concentrarsi su ciò che provoca in lei quel determinato comportamento piuttosto che parlare di colpe; proprio per provare a capire cosa c'è dietro.
Se non doveste riuscire a trovare un nuovo equilibrio ed a comunicare in modo efficace ciò che lei o entrambi state vivendo o provando potreste valutare l'idea di intraprendere un percorso di coppia che vi possa dare strumenti per aiutarvi a comprendervi sia nei bisogni sia in ciò che per l'altro è rilevante ed importante.
Resto a disposizione
GDM
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
grazie per aver condiviso una situazione così delicata, che immagino possa generare frustrazione e confusione.
Da ciò che descrive, sembrano esserci due piani distinti:
1. Il comportamento del suo compagno, che lei percepisce come irrispettoso.
2. La difficoltà di comunicare insieme questo disagio, perché quando prova a parlarne si sente sminuita (“ti inventi tutto”) o etichettata come “pesante”.
È importante sottolineare che non è tanto lo sguardo in sé a ferire, quanto il significato che assume per lei: la sensazione di essere messa da parte, non considerata, e non ascoltata quando esprime un limite personale. Questo è assolutamente legittimo.
In una relazione sana non conta “se è normale guardare” ma come ci si sente quando accade e, soprattutto, se il partner è disposto a comprenderlo e trovare un equilibrio.
Il fatto che lei scelga di tacere per non litigare, salvo poi “scoppiare”, è un segnale che la comunicazione tra voi sta diventando faticosa e che probabilmente mancano degli spazi sicuri per parlarvi senza giudizi o minimizzazioni.
Dall’altra parte, il suo compagno sembra reagire chiudendosi o sdrammatizzando, forse perché vive il tema come un’accusa o una critica personale. Questo però non giustifica il fatto che la sua emozione venga invalidata.
Cosa può aiutarla concretamente:
Esprimere il suo vissuto senza accusare, usando frasi centrate su di sé (“Quando succede mi sento…”) invece di “tu fai / tu guardi”.
Chiarire che non sta mettendo in dubbio il suo valore personale, ma che per lei il rispetto passa anche da questi piccoli comportamenti.
Concordare un limite chiaro insieme, spiegando che non è una questione di controllo, ma di tutela del legame e del suo benessere emotivo.
Focalizzarsi sul dialogo e non sul litigio, ritagliando un momento tranquillo in cui parlarsi senza rabbia accumulata.
Detto questo, la situazione che descrive — guardare, negare, minimizzare, sentirsi “pesante” — può facilmente creare dinamiche dolorose che, se non affrontate, rischiano di logorare la coppia. Per questo motivo, può essere molto utile un confronto con uno specialista, anche solo per poche sedute, che vi aiuti a comunicare in modo più efficace e a capire cosa sta accadendo realmente tra voi.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso una situazione così delicata, che immagino possa generare frustrazione e confusione.
Da ciò che descrive, sembrano esserci due piani distinti:
1. Il comportamento del suo compagno, che lei percepisce come irrispettoso.
2. La difficoltà di comunicare insieme questo disagio, perché quando prova a parlarne si sente sminuita (“ti inventi tutto”) o etichettata come “pesante”.
È importante sottolineare che non è tanto lo sguardo in sé a ferire, quanto il significato che assume per lei: la sensazione di essere messa da parte, non considerata, e non ascoltata quando esprime un limite personale. Questo è assolutamente legittimo.
In una relazione sana non conta “se è normale guardare” ma come ci si sente quando accade e, soprattutto, se il partner è disposto a comprenderlo e trovare un equilibrio.
Il fatto che lei scelga di tacere per non litigare, salvo poi “scoppiare”, è un segnale che la comunicazione tra voi sta diventando faticosa e che probabilmente mancano degli spazi sicuri per parlarvi senza giudizi o minimizzazioni.
Dall’altra parte, il suo compagno sembra reagire chiudendosi o sdrammatizzando, forse perché vive il tema come un’accusa o una critica personale. Questo però non giustifica il fatto che la sua emozione venga invalidata.
Cosa può aiutarla concretamente:
Esprimere il suo vissuto senza accusare, usando frasi centrate su di sé (“Quando succede mi sento…”) invece di “tu fai / tu guardi”.
Chiarire che non sta mettendo in dubbio il suo valore personale, ma che per lei il rispetto passa anche da questi piccoli comportamenti.
Concordare un limite chiaro insieme, spiegando che non è una questione di controllo, ma di tutela del legame e del suo benessere emotivo.
Focalizzarsi sul dialogo e non sul litigio, ritagliando un momento tranquillo in cui parlarsi senza rabbia accumulata.
Detto questo, la situazione che descrive — guardare, negare, minimizzare, sentirsi “pesante” — può facilmente creare dinamiche dolorose che, se non affrontate, rischiano di logorare la coppia. Per questo motivo, può essere molto utile un confronto con uno specialista, anche solo per poche sedute, che vi aiuti a comunicare in modo più efficace e a capire cosa sta accadendo realmente tra voi.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera, è un tema legato alla dinamica di coppia. Credo che possa parlarne ma non risolverebbe i suoi dubbi. Può provare a cercare un supporto psicologico per fare chiarezza, un professionista per se stessa o, se lui acconsente, per la coppia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, la strada unica mi sembra che non possa essere che il confronto verbale per verificare ulteriormente queste sue sensazioni ma se lui non è disponibile il tutto capisco che diventi molto difficile. Forse iniziare a pensare a lei, un consulto psicologico potrebbe servirle per approfondire i suoi sentimenti in questa relazione, su questo se ritiene posso essere disponibile anche online. Buona Giornata! Dario Martelli
Buongiorno signora, probabilmente potrebbe migliorare la comunicazione nella vostra coppia imparando a comunicare con assertività. Lei ha diritto di sentirsi infastidita e di chiedere un comportamento che ritiene rispettoso per lei, spiegando magari al suo compagno come si sente quando lui guarda un'altra donna o quando nega di averlo fatto. A volte non sappiamo gestire le nostre emozioni e ci facciamo guidare la queste; quindi, per esempio, urliamo se siamo arrabbiati o ci ammutoliamo se abbiamo paura, In questo modo, però, non comunichiamo nel modo migliore ciò che pensiamo e sentiamo. Potrei consigliarle qualche incontro con una psicologa esperta in assertività per aiutarla a gestire questa situazione. Se desidera contattarmi, sarei felice di aiutarla.
Buonasera, quello che racconta fa riflettere su quanto la convivenza possa cambiare le percezioni e far emergere aspetti che prima non erano così evidenti. Dopo tanti anni di relazione, ci si aspetta che la quotidianità rafforzi il legame, e invece a volte porta alla luce comportamenti che fanno interrogare sul rispetto e sull’attenzione reciproca. Il fatto che il Suo compagno guardi altre donne in modo così evidente, soprattutto davanti a Lei, non è solo un gesto: diventa un segnale che tocca qualcosa di profondo, perché mette in discussione il senso di considerazione che ci si aspetta in una coppia.
È significativo come descrive la Sua reazione: il silenzio iniziale, poi l’esplosione il giorno dopo. Questo dice molto sul peso che queste sensazioni hanno dentro di Lei. Non è questione di insicurezza, ma di equilibrio emotivo: quando ci si sente ignorati o invalidati, come nel momento in cui lui sorride e dice che “Lei si inventa tutto”, si crea una frattura difficile da gestire. E lì nasce la domanda che pone: se lo fa così apertamente, cosa significa davvero? È solo un’abitudine, una leggerezza, o c’è qualcosa di più profondo dietro?
Sono pensieri che toccano il cuore della relazione, perché non riguardano solo il gesto in sé, ma il senso di rispetto e di attenzione che ognuno di noi desidera. E forse la parte più complessa è proprio questa: capire se quel comportamento è un segnale di qualcosa che manca, o se è semplicemente un modo di essere che non tiene conto di quanto possa ferire.
Il consiglio che mi sento di darle è di scegliere un momento sereno per esprimere ciò che prova, senza accusare, ma spiegando come questi episodi la fanno sentire. Parlare con calma, partendo dalle proprie emozioni, può aprire uno spazio di ascolto e comprensione che oggi sembra mancare.
È significativo come descrive la Sua reazione: il silenzio iniziale, poi l’esplosione il giorno dopo. Questo dice molto sul peso che queste sensazioni hanno dentro di Lei. Non è questione di insicurezza, ma di equilibrio emotivo: quando ci si sente ignorati o invalidati, come nel momento in cui lui sorride e dice che “Lei si inventa tutto”, si crea una frattura difficile da gestire. E lì nasce la domanda che pone: se lo fa così apertamente, cosa significa davvero? È solo un’abitudine, una leggerezza, o c’è qualcosa di più profondo dietro?
Sono pensieri che toccano il cuore della relazione, perché non riguardano solo il gesto in sé, ma il senso di rispetto e di attenzione che ognuno di noi desidera. E forse la parte più complessa è proprio questa: capire se quel comportamento è un segnale di qualcosa che manca, o se è semplicemente un modo di essere che non tiene conto di quanto possa ferire.
Il consiglio che mi sento di darle è di scegliere un momento sereno per esprimere ciò che prova, senza accusare, ma spiegando come questi episodi la fanno sentire. Parlare con calma, partendo dalle proprie emozioni, può aprire uno spazio di ascolto e comprensione che oggi sembra mancare.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.