Buongiorno, scrivo questo consulto poichè vorrei capire se ciò che mi accade è frutto di un problema

19 risposte
Buongiorno, scrivo questo consulto poichè vorrei capire se ciò che mi accade è frutto di un problema organico o psicologico.
Premetto che ho sempre fatto sport, sin da bambino, per 3-4 ore senza stancarmi, o quasi.
Dopo un periodo molto stressante ebbi la mia prima esperienza con gli attacchi di panico, e da lì sono diventato un tipo molto ansioso ed ipocondriaco.
Dopo questo attacco andai ad un convegno di cardiologia dove si parlava della MCI nello sport, e da lì è iniziato il mio incubo. Mi sono informato su internet, e ciò mi ha condizionato parecchio, facendomi prendere molta paura nel fare sport.
Ora ogni volta che lo faccio avverto strani sintomi, come sensazione di svenire o cadere (senza che accadano per davvero), dolore al petto, nella parte sx e sensazione di asfissia. Ciò accade dopo 10-20 minuti dopo aver iniziato l'attività sportiva.
Ho fatto l'ECG a riposo ed ecocardiogramma color doppler, usciti nella norma. Io dopo questi esami volevo fare anche un ECG da sforzo, ma per il mio dottore non ci sono gli estremi poichè dai due esami fatti si vede che il mio funziona sia elettricamente che anatomicamente.
Inoltre nella mia famiglia Mai nessuno (bisnonni, nonni, zii...) hanno sofferto di cuore e Mai nessuno ha avuto un infarto, anzi hanno vissuto anche 95 anni con un cuore in perfette condizioni. Non fumo e bevo.
Detto ciò i sintomi sopra elencati possono essere di natura organica o psicologica?
Grazie mille
dati i sintomi, un test da sforzo sicuramente potrebbe dirimere ogni dubbio sull'origine del dolore che lei riferisce. Tuttavia, sarebbe opportuno considerare di intraprendere un percorso psicologico per valutare in che misura sia prevalente la componente ansiosa.

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Penso che una prova da sforzo potrebbe aiutarla ad escludere una cardiopatia e nello stesso tempo farei anche un percorso con lo psicologo.
Gentile sig.,
Le suggerisco di integrare gli esami suggeriti dai colleghi a quelli effettuati in passato e nel frattempo di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare ad intraprendere un percorso per valutare se di attacchi di panico si tratta o se la componente ansiosa è da riportare a delle soglie tollerabili. Mi rendo disponibile in tal caso.
Saluti.
Buonasera. È possibile che si tratti di un problema psicologico in qualità di condizionamento: associa i sintomi ansiosi a quella specificata situazione. Escluse le cause organiche potrebbe fare un'osservazione su di sé e tentare di monitorare questi stati ansiosi: solo dopo i 20' minuti di attività sportiva?Come iniziano e come passano? È possibile nn interrompere l'attività e sopportare l'ansia con la respirazione?
Buonasera. Può verificare se il risultato dell'ECG sotto sforzo avrà il potere di rassicurarla. Se ciò non avviene, l'ipotesi psicologica acquista rilevanza. Consideri che l'ansia non si esprime solo con la mente (inquietudini, pensieri invasivi, preoccupazioni, etc.) ma anche con il corpo, come lei descrive (dolori al petto, dispnea, sensazione di cadere o svenire). Poiché ha adottato uno stile di vita sano ed è motivato a tornare a praticare serenamente l'attività sportiva, potrebbe concentrarsi, attraverso alcuni colloqui psicologici, su ciò che accadde in quel periodo che ha definito molto stressante. Forse ne ha tratto alcuni aspetti di insicurezza che sostengono quelle sensazioni disturbanti. A disposizione. Un cordiale saluto.
Buongiorno, avendo fatto degli esami che non hanno fatto emergere aspetti organici seguirei il suggerimento dei colleghi medici di fare un ulteriore test, da sforzo, per dirimere ogni dubbio. Escluso dunque l’aspetto organico prenderei in considerazione quello psicologico. Alcuni colloqui psicologici l’aiuterebbero certamente a mettere a fuoco quanto potente sia il contenuto di ansia e l’aiuterebbero a comprendere in quale direzione andare con un professionista per comprenderne le origini e liberarsene. Resto a disposizione. Cordialmente Dott.ssa Daniela La Porta
Salve il fatto che si chieda se i sintomi possono avere una natura psicologica a mio giudizio è un passo avanti. Visti i numerosi accertamenti che ha fatto mi sentirei di escludere patologie organiche che possano crearle dei problemi seri, fra l'altro non mi sembra che lamenti difficoltà invalidanti.
Si chieda piuttosto, qualora i suoi fossero sintomi psichici, che significato possono assumere per lei.
Il nostro corpo spesso ci fornisce dei messaggi chiari di malessere, parla attraverso sintomi di natura non propriamente organica che sicuramente creano disagio a chi li presenta.
Nel suo caso appare chiara la focalizzazione dell'ansia sul benessere psicofisico. Di fatto dei colloqui le sarebbero utili per identificare i nodi che possono generare tali difficoltà
Salve, sicuramente lei si è spaventato molto a causa del suo attacco di panico, quindi ha realizzato che fare sport gli avrebbe fatto male al cuore. Dato che ha fatto tutti gli accertamenti e sono negativi, non dovrebbe smettere di fare sport, ma scoprire cosa c'è dietro agli attacchi di panico. Tramite una terapia psicologica su di sè scoprire cosa provoca così tanta ansia, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. come molti miei colleghi prima di me, le suggerisco di togliersi qualsiasi dubbio sulla origine organica dei suoi sintomi effettuando il test sotto sforzo.
molto probabilmente i suoi sintomi nascono da preoccupazioni personali che, se indagate ed esplicitate toglierebbero forza e "significato" ai suoi sintomi fisici. Consulti uno Psicoterapeuta ed orientamento psicodinamico. ne trarrà certamente sollievo.
Cordiali Saluti, Dottor Emanuele Grilli
Buonasera, avendo già fatto accertamenti medici con esiti negativi, bisognerebbe approfondire la componente psicologica valutando e approfondendo, insieme ad un professionista, l'inizio degli attacchi di panico e soprattutto valutare gli eventi del periodo da lei vissuto come stressante e il significato da lei attribuito a tale eventi. Cordiali saluti, Dott. Domenica Lipari
Da quanto riferisce sembrerebbe trattarsi di una cardiofobia: un disturbo fobico ossessivo con grande preoccupazione riguardo la salute del proprio cuore.
Questo tipo di disturbo è parimenti diffuso negli studi dei cardiologi e in quello degli psicoterapeuti.
La sensazione di asfissia, così come quella di svenire o le vertigini sono tipiche di una condizione del genere.
Stando alla sintomatologia descritta, potrebbe aver sviluppato una specifica forma di ipocondria, come accennato da qualche collega. Lo confermerebbe il fatto che lei ha difficoltà a riconoscere la natura psicologica del suo disturbo e persevera nel cercare una spiegazione medica al suo disagio.
Una delle cause di queste fenomeno psichico potrebbe essere l'associazione negativa creatasi tra l'informazione recepita a quel convegno di cardiologia e l'attività sportiva che pratica. Vi potrebbero tuttavia essere origini ben più profonde che potrebbe valere la pena di esplorare. I migliori auguri! Iris Mattera
Buongiorno a lei, faccia gli ultimi accertamenti cardiologici e qualora la causa organica sia esclusa, le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.Infatti sovente gli attacchi di panico si associano alla ipocondria. Vivere la quotidianità con il pensiero persistente di potere avere un attacco di cuore non è certo sostenibile. Una psicoterapia psicodinamica potrebbe aiutarla ad approfondire le cause che stanno alla base della sua paura di morire, diminuendo progressivamente il suo stato di angoscia. Un caro saluto, a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, dottoressa Margherita Maggioni.
Buongiorno, condivido quanto detto dai miei colleghi di svolgere l'ulteriore esame sotto sforzo, se questo potrà aiutarla a eliminare ogni dubbio di eventuali problematiche fisiche. Successivamente, se ad esito negativo, le suggerisco certamente di prendere in considerazione una consulenza psicologica, per riflettere sul momento di vita che sta vivendo legato magari a eventi accaduti ai quali non ha dato peso.
Resto a disposizione, qualora volesse contattarmi.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
La natura dei nostri disturbi é sempre organica, anche per quelle manifestazioni che chiamiamo psichiche. La suddivisione teorica tra corpo e mente é ormai stata ampiamente smentita dai passi avanti effettuati dalle neuroscienze, che hanno dimostrato come, ad ogni fenomeno psichico, corrisponda sempre un movimento organico. L'approccio alla malattia perciò non può essere organico o psicologico, ma deve essere un approccio complesso, che guardi il sintomo come espressione di un disequilibrio dell'organismo umano all'interno del suo contesto vitale. Detto ciò é necessario che lei riformuli la sua domanda e si chieda cos'ha fatto e cosa ancora non ha fatto per far fronte al suo disagio. Da ciò che scrive sembra che finora si sia concentrato sugli aspetti diagnostici, per cercare di capire da dove venga il suo malessere. Ciò l'ha portata a non avere risposte soddisfacenti, ragion per cui continua a cercarne. Dal modo in cui interroga i dottori nella sua domanda si evince la strada da percorrere, ovvero la costruzione di una relazione. Si, perché le risposte che cerca non le verranno dall'alto, ma all'interno di un contesto che le permetterà di ascoltarsi e imparare a dare un significato adeguato alle sue sensazioni, delle quali sembra avere molta paura, e questo contesto non potrà che essere quello di un setting terapeutico.
Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Gentile utente, l’unica cosa che può aiutarla a delineare meglio la differenza, è la ricostruzione storica del suo problema. Al di la delle analisi nella norma, è importante che lei riesca a ricostruire una coerenza che dia un significato alternativo ai suoi sintomi.
Lei ha scritto che ha avuto il primo episodio dopo un periodo stressante: che cosa era successo?
Consideri che le forti oscillazioni emotive indicano in genere un momento di cambiamento che ha bisogno di nuovi strumenti psicologici per essere portato avanti, quindi quello che sembra un problema è in realtà un primo tentativo di soluzione.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta della sua città.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Buongiorno, la causa organica mi pare sia stata esclusa dal suo medico, i sintomi descritti correlano con uno stato d'ansia e le sue preoccupazioni sembrano avere contenuti ipocondriaci. Tuttavia non è possibile fare una diagnosi corretta con sole queste informazioni, visto che la situazione descritta incide fortemente nella vita che conduce le consiglio di rivolgersi ad uno specialista in zona. Cordiali saluti, Federica Rossi
Buongiorno,
esclusa la causa organica, al termine di tutti gli accertamenti medici suggeriti, le consiglio di prendere in considerazione un percorso psicologico per comprendere la causa del suo malessere.
Purtroppo fare ipotesi diagnostiche senza conoscere la sua storia è, oltre che sconsigliato, impossibile. Il mio suggerimento è di farsi coraggio: dietro a un sintomo molto spesso c'è un "mondo" che aspetta di essere ascoltato.
Un caro saluto,
MMM
Buonasera,
considerando l'importanza delle emozioni nella relazione mente-corpo, potrebbe essere favorevole per lei in questo momento, dopo aver effettuato diversi esami medici, valutare un percorso psicologico rivolto più agli aspetti emotivi. Si conceda del tempo per riflettere e maturare questa possibilità.
Un caro saluto.

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