Buongiorno, Premetto che a breve cercherò il consulto regolare di uno psicologo, ma per ora, volev

23 risposte
Buongiorno,
Premetto che a breve cercherò il consulto regolare di uno psicologo, ma per ora, volevo sentire a grandi linee il parere generalizzato di vari psicologi, riguardo il mio problema.
Vi spiego in breve la mia storia, sono una ragazza di 23 anni, ho sempre vissuto serenamente, senza crearmi particolari problemi riguardo a nulla. È un paio d’anni però, che ho sviluppato in seguito a una serie di eventi più o meno gravi, che mi hanno scosso, (Covid compreso), un disturbo d’ansia e stress. Sono passata dall’essere molto impulsiva, all’essere esageratamente razionale. Ho iniziato ad aver paura di molte cose, e tante altre mi creano disagio e forte ansia e stress. Tra queste il disagio più forte riguarda l’acool. Mi spiego meglio, non sono mai stata astemia, vengo da una famiglia che lavora nel settore e mi ha sempre fatto conoscere il piacere moderato di un buon bicchiere di vino. Con il tempo però, ho iniziato a rendermi conto che la mia ansia peggiorava dopo aver bevuto dell’alcool, diventava tanto forte che ho iniziato ad attribuire la causa della mia angoscia all’alcool, sentendomi in colpa ogni volta che ne bevevo un po’. Ad oggi però la cosa è diventata talmente grave, che non riesco più nemmeno a bere un solo bicchiere di vino, senza che la cosa sfoci in un attacco di panico. Esco con gli amici e mi obbligo a bere solo analcolici, per evitare di tornare a casa la sera e cadere nel panico. Ho provato a stare un mese senza toccare nessun genere di alcolico, ma il problema non è migliorato, l’ansia si attaccava ad altro. Non so più come comportarmi, non voglio più avere attacchi di panico a causa dell’acool, ma non voglio nemmeno più privarmi del piacere di bere un bicchiere con gli amici, anche perché mi sono accorta che non è questa la soluzione del problema, che probabilmente è radicato in qualcosa di più profondo. In attesa che io trovi un bravo medico che possa aiutarmi, sapreste darmi dei consigli per gestire al meglio questa situazione?
Vi ringrazio molto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive e comprendo il disagio connesso.
A mio parere, sarebbe opportuno Esplorare i pensieri ed i tessuti emotivi connessi agli eventi stressanti di cui ha parlato. Relativamente alla questione dell'alcol, anche qui ritengo fondamentale esplorare nel dettaglio che cosa avviene nel momento in cui si accinge a bere un bicchiere di vino, quali paure e quali rischi lei percepisce dall'ambiente che sfociano in seguito in un attacco di panico. Credo che un consulto psicologico possa essere utile per esplorare ed indagare su tali informazioni e per ritagliarsi uno spazio in merito a pensieri e visto che i motivi connessi oltre che a trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che il tutto possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dr. Rodolfo Vittori
Psicologo, Psicologo clinico
Romans d'Isonzo
Gli effetti che hanno su di lei gli alcoolici, in questo momento, altro non sono che l'espressione esteriore del disagio che si porta dentro.
Un po' come i dolori psicosomatici (mal di testa, cefalea, dolori cervicali, dolori lombari, crampi allo stomaco ecc.).
È il suo fisico che le sta lanciando dei segnali.
Scrive che vorrebbe sentire uno psicologo? Bene, lo faccia prima possibile. Il suo livello di stress è molto elevato e sarebbe il caso di andare a misurarlo (magari anche con gli strumenti di biofeedback) e poi, attraverso il colloquio psicologico, andare ad indagare i problemi sottostanti sui quali sarà necessario agire.
Se vuole chiamarmi posso darle uno mano con stress ansia e attacchi di panico. In ogni caso le auguro buona fortuna.
dr. Rodolfo Vittori
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che in parte si sia già risposta da sola, dovrebbe entrare in contatto con l’ansia in modo più funzionale. Ha pensato a un consulto psicologico? Il percorso di terapia potrebbe aiutarla a riuscire a gestire meglio l’ansia. Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amica,
non è l'alcool in sé a procurarle il panico (è un ansiolitico, sarebbe come dire che lo xanax le causa il panico) quanto le sensazioni che le produce. Mi spiego meglio: tipicamente i pazienti che soffrono di attacchi di panico interpretano alcune sensazioni fisiche del tutto innocue come segnali di estremo pericolo. Il cuore che accelera, il respiro più corto, il senso di vertigine, o qualsiasi altro sintomo fisico legato all'ansia (movimenti intestinali, lieve nausea, dolori muscolari...) diventano il segnale che si sta perdendo irreparabilmente il controllo su di sé e sulla situazione e che questo porterà alla catastrofe.
E' un'ottima decisione quella di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per venire a capo di questo senso di allarme diffuso e cronico: abbia fiducia, dagli attacchi di panico si guarisce!

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Cara utente, è un'ottima idea quella di rivolgersi a un professionista che la possa aiutare il prima possibile. Difficile dare dei consigli che la possano aiutare per messaggio. Sono disponibile per un consulto e per farle fare degli esercizi che potrebbero aiutarla da subito.
Un caro saluto Elisabetta
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Buongiorno, comprendo il suo malessere, in quanto l'ansia e il panico ci fanno vivere in un continuo stato di controllo e paura che possa accadere e accaderci qualcosa.
I sintomi fisici che lei prova creano un circolo vizioso, con la conseguenziale sensazione di perdita di controllo su di sé. Potrà lavorare su questo, per comprendere che in realtà non generano quelle conseguenze pericolose che in genere le persone ansiose ritengono. Con l'aiuto di uno psicologo specializzato sui disturbi d'ansia potrà lavorare su di sé, sui motivi che hanno generato in lei questo stato ansioso, sui suoi vissuti emotivi, così da ritrovare il modo giusto di affrontare le situazioni e vivere serenamente la sua vita.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Francesca Moscetta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma

Salve, mi dispiace per la situazione espressa. Comprendo quanto possa essere difficile per lei questo momento. La possibilità di avviare un percorso psicologico potrebbe costituire per lei uno spazio in cui indagare e approfondire il disagio di cui parla ed costruire una maggiore consapevolezza dei suoi vissuti emotivi, oltre che individuare strategie utili per gestire l'ansia.
Cordiali saluti. Dott.ssa FM
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile utente, sono sicura che un consulto con un professionista del settore, sarà per lei di grande aiuto.
L'alcool è una sostanza che ha effetti disinibitori, per cui è possibile che sia facile che venga " a galla", l'aspetto emotivo sottostante. Una psicoterapia è utile per capire cio' che le provoca questa risposta emotiva, e capirne i risvolti sul pensiero e comportamento. Con un buon percorso, sono sicura ritroverà la sua serenità e ritroverà anche il piacere di bere un bicchiere di vino in compagnia. Molto spesso la paura è di non farcela, che non esiste una soluzione. Ma anche questo è un effetto della paura. Tutto passa, tutto ritroverà il giusto equilibrio.
Inizi subito!
Cari saluti
Dott.ssa Alessia Battista
Dott.ssa Michela Mariani
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Sarnano
Buongiorno
Ciò di cui ha bisogno non è un consiglio per andare avanti ma di affrontare il suo problema di panico prima che la situazione peggiori e diventi invalidante.
Quindi si prenda cura di se e ritrovi il suo equilibrio affrontando in maniera costruttiva il suo problema.
Saluti
Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo
Psicologo, Psicologo clinico
Curtarolo
Buongiorno, se continui a darti dei limiti rigidi o a evitare situazioni, il tuo panico e malesseri vari aumentano o diminuiscono? Dovresti cercare in giusto equilibrio in chi trovare la tua pace e serenità. Come fare? C’è bisogno di scoprire insieme cosa alimenta la radice del problema e spostare l’attenzione sui rami. Una consulenza online potrebbe già aiutarti. Se hai bisogno, puoi contare su di me. Saluti.
Dott.ssa Gianna Labriola
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
buongiorno, posso comprendere quello che racconta e penso che sia sulla buona strada: cercare un terapeuta al quale rivolgersi l'aiuterà a comprendere meglio i vissuti legati alla sua ansia e agitazione (che probabilmente non riguardano solo il consumo di alcolici) ed aiutarla a ripristinare uno stato di benessere. resto a disposizione se avesse bisogno di maggiori informazioni e le auguro in bocca al lupo per la sua scelta e l'inizio di un percorso di consultazione e confronto. una buona giornata, dott.ssa G. Labriola
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, la scelta migliore da fare l'ha già presa, ovvero rivolgersi ad un professionista. Molto bene.

Saluti

MT
Dott.ssa Giulia Marini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno, come suggerivano i colleghi ha bisogno di un consulto psicologico prima possibile. Ansia e attacchi di panico sono il risultato di un malessere che sta sotto e che necessita di essere portato alla luce. Non è il vino la causa e infatti anche senza il consumo di alcool i sintomi persistono.
Saluti, dott.ssa Marini
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Da ciò che descrive mi da l'idea che abbia paura di perdere il controllo. Mi sembra positivo che voglia intraprendere un percorso psicoterapeutico per poter elaborare i vissuti emotivi e individuare le cause dell'ansia e del panico. Nella mia esperienza, la comprensione dei sintomi che si presentano, la possibilità di vivere ed esprimere le emozioni che li causano, sentirsi in diritto di poter essere fragili, stimola la fiducia in sé che aiuta a liberarsi del malessere. Distinti saluti
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Buonasera, mi rendo conto che convivere con l'ansia non sia piacevole. Una volta escluso che non sia l'alcol a causare la sua ansia, è importante capire nel momento in cui sta con gli amici cosa le passa per la mente? Quali sono i pensieri che l'attivano l'ansia?
Faccio un esempio: se nel momento in cui sono in compagnia e inizio a pensare "Oddio vorrei tanto bere ma se bevo starò male e mi verrà un attacco di panico" oppure " E' terribile se mi sento male, non lo posso sopportare" sono dei pensieri con un contenuto negativo che non l'aiutano a stare bene e che le provocano livelli intensi di ansia.
Nel lavoro terapeutico che svolgo lavoro molto sul contenuto dei pensieri e di conseguenza l'obiettivo dell'agire terapeutico diviene quello di pensare in modo più razionale e funzionale a stare bene.
Sono sicura che con l'aiuto di uno specialista starà meglio e svilupperà le giuste competenze e capacità di resilienza che le saranno utili nella vita.
Rimango a disposizione
Buona serata
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, non le consiglio di trovare strategie a breve termine per affrontare l'ansia e lo stress che racconta, piuttosto la sua volontà di iniziare un percorso psicoterapeutico è sicuramente la decisone migliore. Le permetterà di indagare nel profondo i significati e le motivazioni sottostanti il suo disagio in modo da trovare dentro di sé le risorse per affrontarlo.
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, in seguito a esperienze di cambiamento, specie se hanno avuto un forte impatto emotivo, è possibile sviluppare una sintomatologia ansiosa. In questi casi intraprendere un percorso psicologico è ideale per contestualizzare i disagi di cui parla. Di fronte ad una situazione come quella dell’uso di alcol, si potrebbe nascondere un altro significato che dà maggior senso a ciò che esperisce in quel momento. Le auguro un in bocca al lupo per il suo percorso.
Resto a disposizione, dott.ssa Matilde Ciaccia
Dott.ssa Silvia Genoni
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Garolfo
Buongiorno, come hanno già scritto i miei colleghi, l'ansia può essere molto debilitante e non è facile conviverci.
L'approccio che più le consiglio è quello cognitivo-comportamentale, in modo da analizzare quali sono i pensieri e le emozioni sottostanti che sfociano in quello che è l'attacco di panico. Tutto può essere gestito, non si preoccupi!
Resto a disposizioni per eventuali chiarimenti, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Genoni
Dott.ssa Syria Ciccone
Psicologo, Psicologo clinico
Recale
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Dalle sue parole si evince che è riuscita a identificare una sorta di inizio della sua sintomatologia, cioè circa due anni fa a causa di vari eventi che l'hanno segnata, pertanto il fatto che bere alcolici le provochi ansia e attacchi di panico potrebbe essere un segnale della sua sintomatologia ma non una causa. Credo le sarebbe utile iniziare quanto prima un percorso terapeutico e cercare di interrogarsi su quello che è radicato più in profondità come lei stessa ha scritto. Spero di esserle stata utile, rimango a sua disposizione. Dott.ssa Syria Ciccone
Dott. Giovanni Paolo Mangano
Psicologo, Psicologo clinico
Misterbianco
Gentilissima,
trattandosi di un problema d'angoscia, è opportuno comprendere di che tipo di angoscia si tratti, lasciando parlare il suo inconscio. Le garantisco che nessun consiglio fornito qui, in questa modalità, potrebbe esserle utile in qualche modo.
Solo lei puoi permetterci di capire cosa intende quando parla di "privarsi del piacere", o di "piacere moderato" o di "famiglia" in generale. Tutte frasi o parole che sembrerebbero avere un significato oggettivo: noi sappiamo che non è così.
Le parole, prima di significare qualcosa, significano per qualcuno.
Si permetta, e ci permetta di capire cosa significano per lei, prima ancora di farle significare.
Saluti.
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Buon pomeriggio, anzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così dettagliato e aperto. È chiaro che sta attraversando un periodo di crescita che a 23 anni sappiamo quanto possa essere complesso e difficile affrontarlo. Posso comprendere quanto sia frustrante e debilitante vivere con l'ansia e il panico, specialmente quando bere un bicchiere di vino con gli amici si trasforma in una fonte di stress e sentimenti frustranti. Tra i passi per affrontare l'ansia c'è la consapevolezza dei propri sintomi. Oltre a poter comprendere che l'ansia è una risposta naturale del corpo va anche sostenuta da un aiuto professionale per gestire meglio anche i momenti di panico e capirne se le cause scatenanti siano associate solo all'alcol o se ci fossero altri fattori da valutare. Praticare regolarmente attività sportiva e tecniche di rilassamento a partire dalla respirazione profonda possono aiutare a ridurre il livello generale di ansia e migliorare il benessere. È positivo che abbia riconosciuto che evitare completamente l'alcol potrebbe non essere la soluzione a lungo termine per cui vanno esaminati diversi fattori che sottendono questo comportamento; il contesto in cui si beve così da sviluppare strategie di moderazione mantenendo la consapevolezza delle emozioni che prova. Non so se ha mai potuto parlare dei sentimenti e di quanto vive con amici fidati o familiari? Un supporto sociale è fonte di aiuto, ma il consulto con lo psicologo sarebbe molto utile a trovare un modo efficace per affrontare l'ansia e le difficoltà per ritrovare un nuovo modo di vivere autenticamente.
PS Va ricordato che come esseri umani siamo tenuti ad affrontare le difficoltà e le sfide della vita per cui non si è da soli in questo sentire. Certo che ognuno ha le proprie e individuali necessità ed è per questo che un percorso mirato farebbe la differenza. Le auguro di stare meglio.
Resto a disposizione per eventuali necessità. Intanto spero che la risposta sia stata utile. Un caro saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini psicologa
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, la sua narrazione rivela un forte desiderio di integrità e di ritrovare un equilibrio tra il piacere e la sopportazione dell’ansia, un tema che attraversa tutte le sue riflessioni. Per quanto possa sembrare un semplice problema legato all’alcool, in realtà ciò che emerge è un’intercapedine tra il desiderio di vivere esperienze conviviali e la paura di perdere il controllo, che si traduce in questa grave risposta ansiosa. La sua volontà di limitarsi per evitare gli attacchi di panico può rappresentare un tentativo di mantenere sotto controllo un’interno dramma che, invece, meriterebbe di essere ascoltato e accolto. La difficoltà a vivere senza questa paura, e la sensazione di non trovare più un punto di supporto, indicano che si sta confrontando con un conflitto tra il desiderio di godere e la paura di perdere l’equilibrio. In questo quadro, la questione diventa ancor più complessa perché l’ansia si appoggia ad un senso di separazione da qualche parte del suo desiderio o del suo modo di essere. La strada da percorrere è quella di ascoltare attentamente le sue emozioni, riconoscendo che il bisogno di controllo nasce proprio dalla paura di perdere sé stessa in un mondo che le sembra minaccioso. Riconoscere questa paura senza fuggi-fuggi, senza giudizio, può essere il primo passo per ritrovare il senso di sé senza dover rinunciare alla convivialità. Se desidera, posso accompagnarla in questo percorso di ascolto profondo, dove il suo desiderio potrà trovare una via attraverso la quale potrà attraversare queste paure senza lasciarsi divorare da esse.
Sono qui per ascoltarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
quello che racconti è molto lucido e centrato: hai già compreso che l’alcol non è la vera causa del problema, ma il bersaglio su cui la tua ansia si è fissata. In altre parole, il cervello ha “associato” l’esperienza di bere a un momento di vulnerabilità, e da lì ha iniziato a leggere l’alcol come un segnale di pericolo. È un meccanismo classico del disturbo d’ansia — si chiama condizionamento ansioso — e può spostarsi da un oggetto all’altro, come hai notato quando l’ansia si è agganciata ad altri stimoli.

Da come lo descrivi, la tua ansia sembra essere diventata iper-razionale e iper-controllante: nel tentativo di evitare le emozioni spiacevoli, la mente cerca di “prevedere tutto” e di eliminare ogni rischio. Il problema è che questo stesso controllo alimenta il circuito dell’ansia, perché ti tiene in costante allerta anche quando non c’è alcun reale pericolo.

Ti lascio qualche consiglio pratico per questo periodo, in attesa del percorso terapeutico:

Non forzarti a “sfidare” l’alcol, ma nemmeno a evitarlo per sempre.
Al momento il tuo obiettivo non è bere, ma ridurre la reazione di allarme. Puoi iniziare con una esposizione graduale: per esempio, versare un po’ di vino, osservarlo, annusarlo, senza berlo — solo respirando lentamente, finché l’ansia si riduce da sola. È un modo per dire al cervello: “posso restare in questa sensazione senza scappare”.

Allenati a non combattere le sensazioni.
Quando arriva l’ansia, prova a non chiederti “come faccio a farla passare?”, ma “posso accoglierla e restare qui finché passa?”. L’ansia non cresce all’infinito: raggiunge un picco e poi cala. Più cerchi di controllarla, più resta attiva.

Lavora sul respiro e sul corpo.
Tecniche semplici come il respiro quadrato (inspirare 4 secondi, trattenere 4, espirare 4, trattenere 4) o il grounding (sentire i piedi sul pavimento, il peso del corpo) aiutano a riportarti nel presente quando senti salire l’allarme.

Prova a non colpevolizzarti.
Non c’è nulla di “strano” in quello che ti succede: è la reazione coerente di un sistema che ha vissuto stress e paura prolungati (come durante il periodo Covid) e ha imparato a proteggersi in modo eccessivo. Con il giusto supporto, questo meccanismo si può davvero “disimparare”.

Hai già fatto un passo enorme riconoscendo che non è l’alcol il problema, ma il modo in cui la tua mente tenta di difenderti da qualcosa che percepisce come minaccioso. Con un percorso psicologico mirato potrai riconquistare fiducia nelle tue sensazioni e tornare a vivere la socialità con serenità.

Dott.ssa Sara Petroni

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