Buongiorno, mio nipote da qualche mese non vuol le andare a scuola(terzo liceo ceo scientifico), dic

18 risposte
Buongiorno, mio nipote da qualche mese non vuol le andare a scuola(terzo liceo ceo scientifico), dice che e ‘ inutile studiare perche’ il diavolo si e’ impadronito della sua mente
A 10 anni, il giorno della sua Prima Comunione , una parente , senza che gli altri sentissero, gli ha raccontato che il figlio disabile di una sua amica con la quale aveva litigato era il diavolo e gli aveva causato un incidente con la macchina. Si e’raccomandata di non dire nulla ai genitori altrimenti di notte il diavolo lo avrebbe portato via
Al termine della fasta il bambino, quando tutti gli invitati erano andati via, era terrorizzato e scoppio’ in pianto dirotto; dapprima non voleva rivelarci quanto successo, poi piano piano siamo riusciti a farlo confessare , ma da quel momento per un po’di giorni di e’ rifiutato di dormire da solo
Alcune giorni fa ma ha detto: ha ragionato n zia il d monio e diste e di sta impossessando della madre a mente
Puo’ mio nipote aver subito un trauma?
Gentile utente, ciò che suo nipote ha dovuto ascoltare lo ha sicuramente turbato molto, sia per la sua giovane età, dove la mente è maggiormente influenzabile e delicata, sia perché a dirlo è stato un adulto. Potremmo definirlo un trauma, in quanto come dice lei, il ragazzo è scoppiato in un pianto e non dorme la notte. Ciò vuol dire che ha un grande peso dentro che bisognerebbe al più presto elaborare. Le consiglio di chiedere aiuto ad uno specialista, in quanto credo che la scelta migliore per suo nipote sia quella di essere ascoltato ed aiutato a sganciarsi da questo peso.
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Sì, sembra che tuo nipote abbia subito un trauma psicologico. Il racconto che gli è stato fatto riguardo al diavolo e all'incidente con la macchina da parte di una parente durante la sua Prima Comunione è chiaramente un evento traumatico per un bambino di 10 anni. Questo tipo di esperienza può avere un impatto significativo sulla sua salute mentale e sul suo benessere emotivo.

Le reazioni di tuo nipote, come il terrore, il pianto dirotto e il rifiuto di dormire da solo, sono segni di una reazione di stress post-traumatico (PTSD) o di un forte stress emotivo. La sua affermazione che il diavolo sta prendendo possesso della mente della madre è anche un sintomo di pensieri distorti e ansia, che potrebbero essere collegati a questa esperienza traumatica.

È importante cercare il supporto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per tuo nipote. Questi professionisti possono valutare la situazione, fornire un sostegno terapeutico e aiutare tuo nipote a elaborare l'esperienza traumatica in modo sano. Il trattamento potrebbe includere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o altre modalità terapeutiche appropriate per la sua età.

Inoltre, è fondamentale comunicare con i genitori di tuo nipote per informarli della situazione e collaborare per garantire che riceva l'aiuto di cui ha bisogno. Il trauma può avere un impatto duraturo sulla salute mentale di un individuo, ma con il supporto adeguato, è possibile affrontare e superare queste esperienze difficili.
Buongiorno, dal suo racconto concordo col dire che le parole che ha sentito suo nipote lo avrebbero turbato tanto da avergli causato un vero e proprio trauma, con manifestazioni di pianto disperato, terrore e rifiuto di dormire da solo e di andare a scuola. Questi aspetti, insieme alla preoccupazione per la madre, potrebbero indicare che qualcosa collegato quell'evento traumatico non sia stato correttamente elaborato dal bambino e che avrebbe bisogno di essere esplorato. Consiglio quindi di rivolgersi ad uno specialista che possa approfondire e svelare il reale significato di quell'evento per suo nipote. Resto a sua disposizione per qualsiasi domanda
Buongiorno, è possibile che tuo nipote abbia subito un evento traumatico. L'esperienza che ha vissuto a 10 anni è stata molto intensa e difficile per lui. È stato minacciato da una persona di cui si fidava, gli è stato detto che sarebbe successo qualcosa di brutto se avesse parlato.
Questa esperienza ha probabilmente causato in lui un senso di paura, di ansia e di insicurezza. È possibile che queste emozioni siano alla base del suo rifiuto di andare a scuola e della sua convinzione che qualcosa di brutto sta succedendo.
È importante che tuo nipote riceva un aiuto qualificato per affrontare questo evento traumatico. Un professionista della salute mentale può aiutarlo a capire le sue emozioni, a elaborare l'esperienza traumatica e a sviluppare strategie per affrontare le sue difficoltà.
Gentile utente, buonasera. Sicuramente le parole ascoltate da suo nipote alla festa della comunione possono averlo turbato per tanto tempo, senza tuttavia inficiare le sue giornate finora. In questo momento, il fatto che questi turbamenti e queste preoccupazioni siano tornati, potrebbe essere sintomo di un periodo difficile, magari stressante o particolarmente ansiogeno. Ciò che vi consiglio di fare è di parlare con lui con grande sensibilità, ma soprattutto senza nessuna forma di giudizio, almeno per capire se un periodo difficile possa aver scatenato di nuovo vecchie paure. Inoltre, se il sintomo dovesse persistere, il consiglio che vi do è quello di rivolgervi il prima possibile ad un professionista che possa comprendere la situazione, valutare eventualmente l'impatto del trauma e fornire delle strategie o delle strade percorribili per elaborare al meglio gli avvenimenti. Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio, curiosità o perplessità, e Le auguro una buona giornata.
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Gentile utente, sicuramente suo nipote si porta dentro un malessere molto profondo. Sarebbe importante che voi come sistema famiglia chiediate il supporto di un professionista che possa aiutare voi adulti nel supporto del malessere del ragazzo e aiuti il ragazzo a comprendere l'origine del suo dolore. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, concordo con lei che suo nipote è rimasto molto turbato da questo evento occorso a 10 anni, che potrebbe aver causato in lui riflessioni che meritano di essere analizzate in uno spazio di terapia, cosa che le suggerisco di proporre a suo nipote e ai genitori (eventualmente anche con una terapia sistemica che prenda in carico tutta la famiglia) se volessero approfondire il problema.
Nella speranza che questo confronto possa esserle stato utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Salve, la situazione che racconta è molto delicata. Consiglio a suo nipote e alla sua famiglia di rivolgersi ad uno specialista, e fare chiarezza su quanto accaduto e sui timori del ragazzo.
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Buongiorno,
Comprendo la preoccupazione riguardante il comportamento del suo nipote e la situazione che ha descritto è certamente delicata. L'esperienza narrata, in particolare l'evento legato alla Prima Comunione a 10 anni, potrebbe essere considerata un evento traumatico, soprattutto considerando la reazione emotiva del bambino in seguito a quell'occasione.
Il timore espresso dal suo nipote riguardo al presunto coinvolgimento del diavolo nella sua vita e il suo atteggiamento nei confronti dello studio e della scuola potrebbero essere indicativi di una significativa angoscia psicologica. È possibile che l'evento descritto abbia lasciato un'impronta emotiva profonda, influenzando la percezione del mondo e delle relazioni.
È consigliabile rivolgersi a uno psicologo o a un professionista della salute mentale per una valutazione più approfondita: un professionista esperto può condurre una valutazione clinica per comprendere meglio il livello di stress, ansia o disturbi legati a questo specifico evento traumatico, inoltre, il supporto psicologico può aiutare suo nipote a elaborare le emozioni legate a questa esperienza e sviluppare strategie di coping più adeguate.
La consulenza professionale potrebbe coinvolgere anche i genitori per creare un ambiente di supporto e comprensione per il ragazzo. È importante considerare che i disturbi legati a traumi possono manifestarsi in vari modi, e la consulenza specialistica può offrire un supporto adeguato per la gestione di tali situazioni.
Un saluto, dott.ssa Camilla Persico
Gentilissima, la situazione che riporta è molto delicata. Quello che riporta suo nipote potrebbe effettivamente essere un trauma; essi avvengono anche attraverso la narrazione di una storia che colpisce il soggetto in maniera profonda.
Le suggerisco di mobilitare immediatamente anche la famiglia e di ricorrere al supporto di un professionista o di una rete di professionisti in modo da intervenire a 360 gradi. Le auguro il meglio
Buongiorno, la situazione che riporta è delicata.. comprendo la sua preoccupazione nei confronti di suo nipote. Le consiglierei vivamente di affidarvi ad un percorso psicologico e ad una visita presso la neuropsichiatria infantile per una valutazione più approfondita.
Un caro saluto, Dott.ssa Cristina Olmi
Gentile utente,
sarebbe molto importante rivolgersi ad un neuropsichiatra tramite il sistema sanitario nazionale o privatamente in modo da fare una valutazione attenta dello stato di malessere del ragazzo. I vissuti che riferisce sono molto dolorosi e fanno pensare all'ipotesi di una valutazione neuropsichiatrica.
Se vuole approfondire mi scriva pure.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente,
concordo con i colleghi nel consigliarle di indirizzare i genitori verso uno specialista che possa aiutare suo nipote ad affrontare quanto accaduto, elaborare le proprie paure e ritrovare serenità nell'andare a scuola.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Valeria Filippi
E' possibile che il tuo nipote abbia subito un trauma a seguito dell'episodio in cui gli è stato raccontato che il figlio disabile era il diavolo. Questo evento potrebbe aver generato ansia e paure irrazionali. È consigliabile cercare supporto psicologico per comprendere meglio la situazione e offrire il necessario sostegno. Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, sicuramnte l'esperienza viossuta da suo nipote ha avuto un peso e ha lasciato un segno. Il dialogo e l'aiuto professionale sono assolutamente le cose fondamentali in questo caso, sopratutto data la giovanissima età. Per trasparenza e correttezza le dico che la via principale dovrebbe essere prima di tutto quella che vede i genitori condividere queste preoccupazioni con il medico/pediatra di base, il quale li potrebbe inddirizzare con impegnativa verso una prima visita da un medico NPI specialista. Solo in seguito, poi, il supporto psicoterapeutico può essere sicuramente un fondamentale aiuto. Cordialmente, Dr.ssa Claudia Vallardi
Buongiorno, io le risponderei così: che quello che ha vissuto suo nipote possa essere chiamato trauma oppure no, è sicuro che lo sta facendo soffrire tanto da non andare più a scuola e credere che il demonio sia nella sua testa. Queste credenze non sono nuove: tante persone lottano con il pensiero del demonio e, proprio perché è una lotta estenuante e con un'alta percentuale di fallimento, è bene che questa lotta sia guidata da uno psicologo, aumentando le probabilità di vittoria.
Gentile utente,
dalla descrizione che porta della reazione del nipote alla situazione, a prescindere dal considerarlo effettivamente un trauma (e quindi la sua rievocazione porti sintomi del DPTS), ciò che possiamo notare è che è stato fin da piccolo esposto ad informazioni che lo hanno spaventato e in qualche modo segnato. Al punto che oggi, forse mosso da altri timori o paure, non riesce più ad andare a scuola e sente questa influenza negativa ed opprimente che chiama demonio. Sarebbe assolutamente consigliata una visita dalla neuropsichiatria infantile o da una psicologa infantile, in modo da capire e differenziare ciò che gli sta capitando (il demonio lo vede? lo sente? è una scusa per evitare la scuola ed altre sofferenze o fallimenti? è un ricordo traumatico?) e per diventarne più consapevoli aumentando le sue risorse e strategie per farvi fronte.
Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Aisha Battelini
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione e mi dispiace per questa situazione delicata e per la sua comprensibile preoccupazione.
Trattandosi di un minore le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per comprendere meglio quello che sta accadendo.
Rimango a disposizione, anche online e le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Beatrice Taveggia

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