Buongiorno. Mi chiamo Mauro e da 4 anni soffro di attacchi di panico con palpitazioni e tachicardia,

17 risposte
Buongiorno. Mi chiamo Mauro e da 4 anni soffro di attacchi di panico con palpitazioni e tachicardia, giramenti di testa e perdite di equilibrio. Sono stato seguito da una psicologo e dal medico, facendo una trentina di sedute, e prendendo Entact e Minias. 2 anni fa ho avuto un peggioramento che mi ha portato a non uscire piu di casa. Meno di 2 mesi fa ho perso mio Padre ed ora per questioni legate alla sua eredità devo per forza andare in banca. Vorrei che mi consigliaste una medicina che mi permetta di superare questo blocco. Ora il mio problema e la paura di stare male, di avere un attacco di cuore e sono sempre iper-vigile su ogni mio disturbo e cosi non faccio che peggiorare le cose.
Salve Mauro, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia più efficace consista nel farmaco più intervento psicologico.
Cordialmente, dott FDL

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Gent.mo, la situazione che descrive è articolata e densa di sofferenze. Vorrei però prendesse in considerazione due cose: il pensiero di stare male è un suo pensiero. Aggiungo anche che è soltanto un pensiero, nulla di più, di cui lei è padrone e su cui può assumere il controllo. Avendo avuto già esperienza con uno psicologo e con un medico, sicuramente le è rimasto qualcosa di quell’esperienza: provi a ricordare quei momenti. Per quanto possa sentire quella esperienza insoddisfacente o non risolutiva, ci sarà senz’altro qualcosa di positivo, fosse anche una sola cosa. Provi a ripartire da queste due cose, facendo un piccolo passo alla volta: l’obiettivo ora è cercare di nuovo aiuto. Se la sua autolimitazione è tale, provi a considerare anche un contatto in remoto, tenendo da subito presente che l’obiettivo è trovare un aiuto e provare a uscire. SG
Salve Mauro, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci si confronti con il suo medico di fiducia. Inoltre, scrive di avere paura e di essere super-vigile, quindi un percorso psicologico potrebbe aiutarla a affrontare il disagio che descrive. Vedrà che in questo modo le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile Mauro,
è spiacevole che lei abbia dovuto sopportare per 4 anni queste difficoltà senza venirne mai a capo.
Avrà verificato che i farmaci agiscono solo a livello sintomatico e non risolvono il problema alla radice, come invece può fare una buona psicoterapia.
L'origine dei suoi disturbi va cercata in una fragilità di base della sua personalità, costruitasi a partire dagli anni dell'infanzia. Le consiglio pertanto di intraprendere percorso di psicoterapia, anche online se preferisce. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Salve, mi dispiace per la perdita di suo padre. Ha detto bene che più ha la paura di avere un attacco di panico, più seleziona la sua attenzione alle sensazioni del corpo. È proprio questo il meccanismo che innesca l'attacco di panico. Medicine non le posso consigliare perché non sono un medico, ma per affrontare l'aspetto psicologico, le consiglio di iniziare un percorso psicoterapeutico cognitivo comportamentale per eliminare gli attacchi di panico e l'ansia.
Ciao Mauro, mi dispiace per suo padre. Adesso dovrà fare dei grandi sacrifici e credo sia il momento opportuno per gestire al meglio la sua salute. Da quanto tempo non si rivolge a uno psicologo? Possiamo sentirci in una video-chiamata e potrò darle informazioni per capire come sbloccare al meglio questa situazione. Mi scriva se le interessa il mio profilo. Saluti.
Salve. La domanda che pone, sarebbe meglio rivolgerla a un medico. Mi chiedo: come mai non ha continuato a lavorare in psicoterapia per questo problema? Le consiglierei di riprendere un nuovo percorso psicoterapeutico, molti di noi lavoriamo on line, potrebbe farlo da casa. I farmaci agiscono sui sintomi ma solo un percorso su di sé che stimoli la fiducia in se stesso indagando sulle cause del malessere può aiutarla a sbloccarsi. Se la sintomatologia è importante può integrare i farmaci con la psicoterapia. Nella mia esperienza, spesso non c'è bisogno dei farmaci. Distinti saluti
Salve Mauro. Come lei ha scritto, il suo problema in questo momento è la paura di stare male, l'ipervigilanza dovuta all'attenzione che lei riporta sul suo corpo e che determinano l'attacco di panico. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per poter lavorare sul meccanismo che innesca e mantiene l'attacco di panico, per poterle consentire di riprendere ad uscire. Nel caso voglia valutare la possibilità di fare un colloquio mi rendo disponibile. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Buongiorno Mauro, per specifiche meglio approfondite circa l'uso dei farmaci, senta il suo medico di fiducia.

Saluti

MT
Buon pomeriggio Mauro, posso comprendere quanto ha vissuto o sta vivendo. Mi sentirei di consigliarle un consulto con il suo medico rispetto l'utilizzo dei farmaci e in parallelo di considerare l'idea di riprendere un percorso con uno psicologo che possa supportarla nella comprensione dei vissuti che sta attraversando e delle possibili cause. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti. buona serata, dott.ssa G Labriola
Salve Mauro, mi dispiace molto per la sofferenza con cui sta facendo i conti. Ciò che descrive è articolato e merita di essere analizzato con la dovuta attenzione, non può essere ridotto o risolto nell'indicazione di un farmaco (che in ogni caso deve essere effettuata dal proprio medico o da uno specialista di riferimento). Così come ha colto i suoi sintomi fisici e richiamato attenzione sugli stessi, è indicato che si prenda cura dei suoi vissuti e della componente psicologica del suo disagio. Resto a sua disposizione, dott.ssa Valentina Cecchi
Buongiorno sig. Mauro,
da quanto Lei descritto ha finora messo in atto le reazioni più usuali a una percezione di intensa paura, come l'attacco di panico.
Il tentativo di evitare o rifuggire ciò che spaventa, che fa sentire sempre meno capaci di fronteggiare quel mostro che assume delle proporzioni sempre più gigantesche nella mente di chi ha paura. Il tentativo fallimentare di tenere sotto controllo le proprie reazioni fisiologiche, che fa paradossalmente perdere il controllo, per cui ci si agita ancora di più.
Per il farmaco Le consiglio di contattare il suo medico di fiducia, mentre per il disagio che Lei descrive Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico perché la reiterazione nel tempo di questo tipo di interazione disfunzionale può condurla a un’esasperazione dei parametri fisiologici. In particolare Le consiglio un approccio breve strategico il cui trattamento terapeutico messo a punto, è così sperimentato e comprovato, che rappresenta la “best practice” nella terapia degli attacchi di panico.
A disposizione,
cordialmente.
dr. Germi Sabrina
Mauro, lei ha ancora la sindrome di attacco panico, ciò che descrive ne e’la diretta conseguenza: la paura della paura, l’evitamento ed il controllo della mente.
Segua una terapia farmacologica presso uno psichiatra per agire sul sintomo poiché è forte ed invalidante, e faccia anche psicoterapia cognitivo comportamentale per lavorare sulle cause del panico ma anche (e soprattutto) per superarle.
Quando il sintomo è forte e si trascina da così tanto tempo, è opportuno procedere con farmaci e psicoterapia insieme.
Auguri!
Gentile Utente, è certamente un discorso complesso che ha certamente necessità di essere affrontato con il suo terapeuta ed il suo Medico, ma ciò che posso dirle è che più che le medicine io proverei a puntare sulle tecniche di Mindfulness e di respirazione diaframmatica, per andare a calmare tutto il sistema nel suo complesso.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Casole
Gentile Mauro,
per una indicazione sui farmaci deve sentire uno psichiatra. Intanto può rivolgersi al Servizio di Salute Mentale della sua ASL.
Tenga presente che i farmaci, soprattutto gli antidepressivi, possono aiutare a risolvere il problema di per sé raramente producono una guarigione completa. E' necessario che riprenda il suo percorso terapeutico, e risolva i motivi profondi di questo terrore.
Dall'ansia e dal panico si può uscire!
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentilissimo Mauro,
mi spiace molto la sua situazione ed è veramente difficile pensare che lei stia sopportando queste difficoltà da ormai quattro anni.
In questo periodo, credo avrà verificato di persona che i farmaci non risolvono il problema. Purtroppo il farmaco agisce soltanto sul sintomo, ma non va alla radice del problema e non solo non risolve nulla, ma può creare una pericolosa dipendenza.
Le consiglio invece di riprendere il percorso psicologico con un buon professionista, che sappia individuare le cause e sia capace di aiutarla a ristabilire il suo equilibrio.
Se volesse avere un colloquio senza impegno, mi contatti pure.
Per il momento le auguro tanta fortuna.
dott. Rodolfo Vittori
Gentilissimo Mauro, il suo intervento ci dice come negli ultimi quattro anni, nonostante l'intervento psicologico e l'assunzione farmacologica, il sintomo abbia preso il sopravvento limitando sempre più il suo raggio d'azione, al punto che le risulta difficile uscire di casa. Questa informazione è già di per sè molto significativa, in quanto descrive una pressochè totale compromissione dei suoi compiti vitali. Sarebbe importante comprendere come questa coorte di sintomi si inscrive nell'ambito del suo stile di vita precedente, ovvero la sua personalità in senso ampio, "l'impronta unica e irripetibile di ogni individuo, costituita dalla risultante di tratti comportamentali, orientamento del pensiero, sentimenti ed emozioni, posti al servizio del fine ultimo perseguito". Il sintomo è portatore di un significato e per superarlo è utile comprendere cosa ci sta comunicando. Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Se volesse, senza impegno, mi può contattare. Un caro saluto. sr

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