Buongiorno, io e dal 15 luglio che mi sono sentita male ho avvertito un malore una strana sensazione

23 risposte
Buongiorno, io e dal 15 luglio che mi sono sentita male ho avvertito un malore una strana sensazione di morire e dal quel giorno ancora oggi mi sento con queste sensazioni non riesco a stare seduta mi devo alzare di scatto mi agito come se mi stesse succedendo qualcosa come se sto per morire in quel momento infatti devo camminare devo scappare ciò tanta paura, devo dire però che ho fatto una visita psicologica il 4 luglio dove mi a prescritto del farmaco daparox oggi sono 10 giorni che lo sto prendendo mentre il mio dottore di base mi a prescritto i tranquirit ma questi adesso li prendo al bisogno..... vorrei sapere perché avverto questa brutta sensazione di morire e terribile e sudo molto quanto avverto queste brutte sensazioni, GRAZIE A CHI MI RISPONDERÀ
Dott.ssa Beatrice Aisa
Psicologo, Psicoterapeuta
Poggibonsi
Buongiorno, purtroppo senza avere altre informazioni su di lei e sul contesto in cui questi sintomi si sono verificati per la prima volta non è possibile darle una risposta sul perché avverte queste sensazioni. Quello che riporta potrebbe essere stato un primo attacco di panico, seguito da un elevato livello di ansia e da altri episodi di panico. Da quello che dice ha già fatto una visita, probabilmente con uno psichiatra visto che le ha prescritto una terapia farmacologica, rivolgendo queste domande a chi conosce meglio la sua situazione potrà trovare risposte più esaustive. Le consiglio di affiancare una psicoterapia ai farmaci, in modo da trovare risposta alle sue domande, comprendere cosa sta accadendo e imparare a gestirlo; può informarsi se chi le ha prescritto il daparox è anche psicoterapeuta oppure rivolgersi ad uno psicologo. Un saluto, dott.ssa Beatrice Aisa

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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, per quanto riguarda i farmaci si consulti sempre con il suo medico di fiducia, il quale ha tutte le informazioni.
Inoltre, dai sintomi che riporta, sembrerebbe un attacco di panico. Stia tranquilla, con la psicoterapia le cose miglioreranno.
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, poiché indica una data precisa in cui è iniziato il suo malessere, potrebbe essere prezioso riflettere su che cosa è accaduto il 15 luglio al fine di poter formulare considerazioni sul vissuto di cui parla. Rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, non mi è possibile rispondere alla sua domanda perché avrei bisogno di informazioni maggiori sull'insorgenza dei sintomi. Sembrano sintomi legati alla paura ma con così poche informazioni non posso aiutarla a capire se è accaduto qualche evento che abbia scatenato questi sintomi, pensi se è la prima volta che li prova, quando si è sentita così? Oppure il colloquio psicologico ha dissotterrato qualcosa? Se i sintomi persistono le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta affinché possa dare un senso a quello che è successo. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Dott.ssa Wanda Donisi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera, I sintomi che descrive potrebbero essere compatibili con un attacco di panico. L'attacco di panico per alcuni si limita ad essere un episodio, per altri, come nel suo caso può essere può essere accompagnato successivamente da ansia e paure che possa ripresentarsi. L'attacco di panico si presenta insieme alla paura di morire per questo ha questa sensazione. Affianchi alla cura farmacologica la psicoterapia.. Insieme costituiscono la strada verso la guarigione!
Resto a disposizione
Wanda Donisi
Gentile utente, le consiglio di consultare lo specialista che le ha prescritto la terapia farmacologica il 4 luglio e che le avrà sicuramente fatto una diagnosi.
È importante che venga informato di quanto le è accaduto a distanza di qualche giorno perché potrà aiutarla a comprendere meglio di cosa si tratta e nel caso intervenire nel modo più opportuno.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Si sembrerebbero attacchi di panico e di ansia. Le consiglio di seguire una psicoterapia per indagare le cause del suo forte malessere. Per quanto riguarda la terapia farmacologica sarebbe opportuno consultare lo specialista prescrivente. Cordiali saluti
Dott.ssa Eleonora Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera,
come mai ha svolto la consulenza psicologica il 4 luglio? E' la prima volta che si rivolge ad uno specialista o in passato le sono mai capitate difficoltà simili? Cosa sta accadendo nella sua vita in questo periodo a livello lavorativo, relazionale, familiare etc? Ci sarebbero molti approfondimenti da fare per poter rispondere alla sua domanda. Quello che descrive come episodio sembra essere un attacco di panico, lo legherebbe ai motivi per cui ha fatto richiesta di una consulenza psicologica o all'assunzione del farmaco? Le consiglio di rivolgersi al medico prescrivente per spiegare i sintomi avvertiti e valutare il percorso migliore a livello di farmacoterapia (consideri che il daparox dovrebbe impiegare qualche settimana per avere un pieno effetto terapeutico). Allo stesso tempo, credo debba affiancare un percorso di tipo psicologico per comprendere meglio il suo malessere e gestirlo al meglio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Eleonora Pinna
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buonasera, il suo problema merita di essere affrontato più a fondo. Che cosa le hanno proposto nella visita psicologica? Provi a valutare l'ipotesi di una psicoterapia, fondamentale per capire le origini del suo disagio e per affrontare quello che è il presente. Per quanto riguarda i farmaci, deve affidarsi sempre al medico che glieli ha prescritti. Se inzierà una psicoterapia, questa sarà affiancata dalla cura farmacologica e l'obiettivo sarà quello di andare a scalare con il tempo i farmaci. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, sembra che questa paura la stia bloccando al punto di non riuscire a pensare. Provi a consultare anche uno psicoterapeuta per ricostruire insieme un senso a quanto le sta accadendo e cercare di capire se ci sono cause scatenanti di cui, magari, non si è resa conto. Per la farmacologia faccia sempre riferimento al medico che gliela ha prescritta, e provi a dare fiducia a questo percorso. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Da ciò che scrive sembrerebbe si tratti di un attacco di panico ma ci sono poche informazioni al riguardo. Indica una data, cosa è successo? Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per valutare la sua situazione. I farmaci aiutano molto ma non risolvono del tutto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
La sintomatologia da lei descritta è tipica dei disturbi d' ansia. È indicata, qualora la sintomatologia fosse invalidante e non consenta il regolare svolgimento delle attivita, prescrizione farmacologica ma allo stesso modo di fondamentale importanza intraprendere percorso di psicoterapia con il quale poter comprendere origini e funzionalità del sintomo. Solo così potrà puntare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno gentile utente, continui a seguire le prescrizioni di assunzione del farmaco, che le hanno dato. Lei ha avuto con ogni probabilità i sintomi di un attacco di panico e successivamente stati ansiosi legati alla paura di stare male. Se si affida ad un percorso di psicoterapia potrà avere un'idea più chiara delle sue paure ed essere poi consapevole su come gestirsi.
Auguri,
Dr. Cameriero Vittorio
Dott.ssa Franca Brenna
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Bresso
Buongiorno,
innanzitutto cosa intende per visita psicologica? Lo psicologo "ascolta" e in fase di colloqui psicologici iniziali, fa anche delle domande per cercare di costruire un minimo di "quadro della situazione" che porta agli episodi di malessere, paura, angoscia o quant'altro, per indicare e consigliare il percorso adeguato. Comunque lo psicologo non prescrive farmaci o psicofarmaci. Probabilmente lei si è rivolta per questo primo incontro o a uno psichiatra o a un neurologo. Pur dalle poche informazioni che fornisce, il mio consiglio consiste nell'invitarla a contattare uno psicologo-psicoterapeuta per effettuare almeno un periodo di "ascolto psicologico" che potrà darle delle indicazioni sul come procedere...
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, sono d'accordo con la collega nel riflettere sul significato che attribuisce a quella data. Prenda in considerazione la possibilità di parlarne con uno psicologo.

Cordialità

MT
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, si consulti con il medico che le ha prescritto la terapia farmacologica. Un saluto, MMM
Dr. Maurizio Buonaugurio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Le tempistiche da lei descritte potrebbero essere compatibili con delle reazioni avverse al farmaco. Le consiglio di confrontarsi nuovamente con lo psichiatra che le ha prescritto, per rivedere la prescrizione. è in genere consigliabile, con l'assunzione di tali farmaci, affiancare un percorso di psicoterapia.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante esprimere le proprie questioni relative ai farmaci al medico prescrivente, sicuramente persona più competente. A mio avviso sarebbe inoltre essenziale intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa identificare e riconoscere cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL
Dr. Davide De Rosa Saccone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Riccione
Buongiorno, da quello che descrive sembrerebbe una sintomatologia da attacco di panico. Questi hanno spesso un carico emotivo molto importante poiché spesso collegati a pensieri di morte come "mi sta per venire un infarto". Come conseguenza abbiamo appreso alcune modalità, come per lei è il camminare o l'alzarsi dalla sedia, per cercare di scacciare l'attacco non appena il nostro corpo ci dia anche un minimo indizio di disagio.
Questo ha, tuttavia, l'effetto di continuare a confermare la paura delle sensazioni fisiche che proviamo, che sono in realtà collegate a dei semplici stati di ansia.
Le consiglio di continuare con la tp farmacologica come prescritto dal suo medico curante e dallo psichiatra che l'ha visitata, ma potrebbe essere utile anche indagare in ambito psicoterapico il primo evento e le strategie che solitamente mette in atto, in modo da fornirle strumenti per gestire la sintomatologia nell'immediato e indagare successivamente l'origine degli stati d'ansia.
dott. De Rosa Saccone
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci i loro effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che gli ha prescritti. Nei disagi che manifestano sintomi ansiogeni è consigliabile associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico con un professionista. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico per il trattamento dell'ansia. Cordiali saluti.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno, grazie per aver condiviso quello che sta vivendo. Capisco quanto possa essere spaventoso sentire il corpo “impazzire” all’improvviso, come se ci fosse un pericolo imminente o la sensazione di morire da un momento all’altro. Quello che descrive – sudorazione, bisogno di alzarsi e scappare, cuore in allerta, paura improvvisa, sensazione di “sto per morire” – rientra in quello che chiamiamo attacco di panico o crisi d’ansia acuta.

Il corpo reagisce come se ci fosse un pericolo reale, anche se fuori non c’è nulla che lo giustifichi. È un falso allarme del sistema nervoso: come se partisse una sirena interna senza motivo. Non è una scelta, non è debolezza, e so che è una sensazione davvero difficile da sopportare.

Lei ha iniziato daparox da 10 giorni: nelle prime settimane è molto comune che l’ansia aumenti prima di iniziare a migliorare. È un effetto transitorio, legato proprio all’adattamento del cervello al farmaco. In genere, il beneficio pieno si vede dopo 3–6 settimane. Questo non toglie che la sensazione sia intensa e fastidiosa, e non significa che c’è qualcosa di grave che sta accadendo.

Il bisogno di alzarsi e muoversi è il corpo che cerca di “scaricare” l’allarme. Non è pericoloso, anche se è terribilmente spiacevole.

I tranquirit al bisogno, in questa fase, possono aiutare a gestire i picchi, soprattutto mentre l'altro farmaco comincia a fare effetto. Se dovesse accorgersi che queste sensazioni diventano troppo frequenti o troppo forti, è utile comunicarlo al medico: a volte nella fase iniziale si può aggiustare la dose o supportare il passaggio.

È importante che lei non si colpevolizzi: quello che sente è una reazione biologica allo stress e al cambiamento neurochimico, non “pazzia” e non un reale rischio di morire.

Un piccolo passo che può aiutarla nei momenti di picco è rimanere con i piedi ben appoggiati a terra, fare respiri lenti e dire mentalmente: “Questo è un attacco di ansia. Passerà. Il mio corpo sta reagendo, ma io sono al sicuro.” Sembra semplice, ma ripetuto più volte aiuta il sistema nervoso a ri-orientarsi e a calmarsi pian piano.
Saluti resto a disposizione

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