Buongiorno, In questi giorni vi ho parlato della mia scura tristezza e vi ringrazio per i consigli

23 risposte
Buongiorno,
In questi giorni vi ho parlato della mia scura tristezza e vi ringrazio per i consigli alcuni appresi da avere fiducia in me.
Vi porgo questo quesito capitato
da un paio di giorni mi sento come un puzzle che non trova più il suo aggancio mancante pronto ad essere piazzato ma l'anima gemella d'affetto non è lo stesso, cerco di tenermi occupato e da una parta funziona lavoro, svago, amici insomma distrarmi.
A fine serata ed inizio mattina in pensieri per lei sento normale o meno la stó evitando pesando che fuori di meglio per mé c'è sempre qualcosa pronto da essere scoperto lo vivo ogni attimo da avere due personalità distinte occasioni di gioia in vari casi e l'opposto nei peggiori.
Gli voglio bene alla persona non c'è nulla di male di gesto ma rispetto la sua promessa e da quando è stata in sintonia con mé le barriere che avevo puff svanite romanticone di poesie, corteggiatore sotto il balcone a farle una serenata, i posti suoi segreti rivelati passati insieme come qualsiasi altro posto.
Ho un blocco di ansia quando sono solo da faticare a mandare giù un boccone se non con la gente attorno mi sento ad agio, i miei genitori si preoccupano per la forma sempre andare a influire.
Ci tengo al vostro parere aiutatemi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile questo periodo. Ritengo importante richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa essere importante per identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto impedendo il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, non è chiara la natura della sua richiesta. Si sente che sta attraversando un momento difficile, che ha dei dubbi e desidererebbe un aiuto. Le consiglio di portare questi temi in una psicoterapia, dove sarà possibile concederle l’ascolto e il supporto di cui sente il bisogno. Un caro saluto
Buonasera, mi dispiace per questo malessere che prova. Le consiglio di non evitare i pensieri negativi: il primo passo per stare meglio e tornare di nuovo a guardare avanti è affrontare le emozioni negative. Deve viverle, affrontare il dolore che prova.
Si prenda il tempo che le serve, tiri fuori ciò che ha dentro, perché è tenersi le cose dentro che porta a sentire Magoni e pesi insostenibili.
Le consiglio di seguire un percorso psicologico per farsi aiutare in questo momento difficile per lei. Potrà ritrovare fiducia in se stesso e guardare avanti in modo sereno.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, è da ammirare la sua scelta di cercare supporto.
Le consiglio di seguire un percorso psicologico per farsi aiutare in questo momento. Qualora volesse un colloquio per orientarsi tra le varie possibilità, rimango a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi spiace per la sofferenza che sta attraversando e che condivide. Credo possa esserle d'aiuto rivolgersi ad un/a professionista per approfondire l'esperienza che condivide in questo spazio, con l'obiettivo di fare maggiore chiarezza, comprendere il modo migliore di affrontare e superare l'ansia che sperimenta quando si trova da solo, oltre le altre difficoltà che riferisce, e ritrovare la propria serenità ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

Come già anticipato da alcuni colleghi che mi hanno preceduto le consiglio di iniziare un percorso psicoterapico per farsi aiutare in questo momento così complesso. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amico,
purtroppo il dolore di essere lasciati è un aspetto dell'amore. Ci rende uomini e donne, e se lo viviamo in modo sano, può aiutarci a crescere facendoci scoprire la nostra autonomia.
Quello che credo sia opportuno per lei è uno spazio di ascolto psicoterapeutico, in cui possa elaborare questo dolore e ritrovare la sua forza e la sua autonomia.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno a lei. Non deve essere stato semplice mettere per iscritto le sue emozioni ma allo stesso tempo denota una forte maturità e voglia di mettersi in gioco e affrontare questa situazione. Come hanno suggerito i colleghi consiglio anche io uno spazio di ascolto personale nel quale poter confrontarsi e lavorare con un terapeuta in merito i suoi vissuti emotivi. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott Grandi
Dott.ssa Giada Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, quando sentiamo confusione e forte ansia, siamo chiamati ad indagare questo disagio.
Le consiglio un percorso di psicoterapia, che le nostre risposte qui non possono sostituire.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Dott.ssa Francesca Caterino
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Morrone
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Dott.ssa Diana Baldassarre
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera, nel suo messaggio emergono una serie di pensieri poco chiari, probabilmente avrebbe bisogno di far chiarezza dentro di sé ma soprattutto di affrontare il proprio dolore che solo se attraversato col supporto giusto potrà riuscire ad elaborare. Cordiali Saluti, Dott.ssa Baldassarre Diana
Dott.ssa Barbara Palmisano
Psicologo, Psicologo clinico
San Bonifacio
Gentile utente, dal suo messaggio traspare la difficoltà del momento che sta passando.
Da una parte è fisiologico provare determinate emozioni dopo la fine di una relazione, d'altra parte mi sento comunque di consigliare un consulto psicologico che potrebbe aiutarla a fare chiarezza dentro di sè, circa i suoi bisogni, i suoi desideri e suoi obiettivi futuri, in modo da rendersi anche più consapevole delle sue risorse (dentro e fuori di sè) su cui può far leva per superare questo momento della sua vita.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, cordiali saluti.
Dott.ssa Barbara Palmisano
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, le consiglio un percorso terapeutico con uno psicologo per affrontare e risolvere definitivamente quanto ci racconta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Gent.mo, il blocco d'ansia a stare da solo può descrivere diversi tipi di timori. Alcune persone temono la possibilità di “separarsi” da una persona in particolare. Altre hanno paura di vivere da sole, di rimanere a casa da sole o di trovarsi in pubblico da sole, ecc... Non sappiamo quale sia il suo caso nello specifico. Dovrebbe provare a capire di più, con l'aiuto di un esperto che le ponga la giusta attenzione.
Cordialmente, M.C.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,

capisco che stai attraversando un momento difficile. Da un lato, ti senti come un puzzle che non trova più il suo aggancio mancante, dall'altro, hai paura di perderti qualcosa di meglio se continui a stare con la persona di cui sei innamorato.

Questi sentimenti sono normali, soprattutto dopo una rottura. È naturale provare tristezza, rabbia e confusione. Tuttavia, è importante ricordare che non sei solo. Ci sono molte persone che hanno vissuto le stesse cose e che sono riuscite a superarle.

Innanzitutto, è importante che tu ti prenda del tempo per elaborare le tue emozioni. Non cercare di nasconderle o ignorarle. Parla con qualcuno di cui ti fidi, come un amico, un familiare o un terapeuta.

In secondo luogo, è importante che tu ti focalizzi su te stesso. Pensa a cosa vuoi dalla vita e cosa ti rende felice. Fai cose che ti piacciono e che ti fanno sentire bene con te stesso.

Per quanto riguarda l'ansia, ci sono alcune cose che puoi fare per affrontarla. Innanzitutto, cerca di identificare le cose che ti provocano ansia. Una volta che le sai, puoi iniziare a sviluppare strategie per affrontarle. Ad esempio, se ti senti ansioso quando sei solo, prova a passare del tempo con gli amici o la famiglia.

Esistono anche tecniche di rilassamento che possono aiutarti a gestire l'ansia. Queste tecniche includono la respirazione profonda, la meditazione e lo yoga.

Se senti che l'ansia sta condizionando la tua vita, è importante rivolgerti a un professionista. Un terapeuta può aiutarti a capire l'origine dell'ansia e a sviluppare strategie per affrontarla.

Qui ci sono alcuni consigli specifici per te:

Parla con la persona di cui sei innamorato e spiegale come ti senti. È importante che lei sia consapevole delle tue emozioni.
Cerca di trovare un nuovo hobby o attività che ti faccia sentire bene con te stesso.
Dedica del tempo a fare attività fisica. L'esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre lo stress e migliorare l'umore.
Ascolta musica rilassante o pratica la meditazione. Queste attività possono aiutarti a calmare la mente e il corpo.
Se l'ansia è grave, consulta un terapeuta.
Sono sicura che, con il tempo e l'aiuto degli altri, riuscirai a superare questo momento difficile.
Gentile utente, immagino che grande sforzo sia stato per te descrivere il tuo sentire. Credo che tu debba concentrarti su di te e cercare di trasformare questa sofferenza in spinta vitale. Sono anche io d'accordo nel consigliarti di intraprendere un percorso per poter affrontare questo periodo di stallo iniziando così non solo a conoscerti meglio, ma a capire anche quali strategie tu possa modificare e migliorare.
Circondati di persone che possano comprenderti e fai attività che possano darti sollievo.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
La sensazione di sentirsi come un puzzle incompleto e la difficoltà di trovare un aggancio emotivo possono essere indicatori di un senso di vuoto interiore o di una mancanza di soddisfazione personale. Potrebbe essere utile esplorare queste emozioni e pensieri con uno psicologo per comprendere meglio la natura del tuo disagio e trovare modalità per affrontarlo in modo costruttivo. Lavorare sulla gestione dell'ansia e sulla costruzione di una relazione più sana con te stesso potrebbe portare a un maggiore benessere.
A disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera, comprendo quanto possa essere difficile gestire queste emozioni così forti ed al contempo così contrastanti e confuse. La metafora del puzzle ha reso bene l'idea. Le consiglio di focalizzarsi su ciò che prova e cercare di fare chiarezza dentro di sé. Se in questo si sente solo e smarrito, può rivolgersi ad un professionista. Un percorso terapeutico la aiuterà a comprendere meglio i motivi del suo malessere e a trovarvi una soluzione. Le auguro in bocca al lupo e resto a sua disposizione, cordialmente. Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per aver condiviso così apertamente i suoi pensieri e sentimenti. È evidente quanto sia profonda la sua riflessione interiore e quanto lei tenga al legame con questa persona, così come al suo benessere emotivo. Quello che descrive è una combinazione di emozioni intense che, in certe situazioni, possono sopraffare. Voglio rassicurarla che queste sensazioni, pur difficili, non sono insolite quando ci si trova a vivere una connessione profonda o un distacco emotivamente impegnativo. La sensazione di essere un "puzzle incompleto" riflette la sua ricerca di equilibrio e di un senso di appartenenza. È normale sentirsi così quando un legame importante sembra sfuggire o quando ci si confronta con un cambiamento nelle dinamiche affettive. Il fatto che cerchi di distrarsi con lavoro, amici e attività è un segno positivo: queste strategie possono aiutare a mantenere un minimo di stabilità. Tuttavia, come nota, nei momenti di solitudine i pensieri tornano, ed è proprio lì che si può intervenire in modo più efficace. Ciò che sembra emergere è un senso di ansia e un possibile bisogno di elaborare meglio questo legame. Le suggerirei di provare a osservare i suoi pensieri e le sue emozioni con una certa distanza, quasi come uno spettatore, anziché immergersi totalmente in essi. Questa pratica, che chiamiamo defusione cognitiva, può aiutarla a non essere travolto dai pensieri, ma piuttosto a riconoscerli come una parte temporanea del suo stato mentale. Mi colpisce anche il modo poetico con cui descrive il suo legame con questa persona e i gesti romantici che hanno caratterizzato la vostra relazione. È evidente quanto significhi per lei. Allo stesso tempo, però, sembra che stia cercando di rispettare i confini o le decisioni che questa persona ha preso. Questo dimostra una grande maturità e rispetto. Le consiglio di continuare a valorizzare questi aspetti di sé, riconoscendo che il suo valore non dipende esclusivamente da come si sviluppa o meno questo rapporto. Infine, riguardo all’ansia che sente nei momenti di solitudine, può essere utile dedicare del tempo a pratiche che promuovono il rilassamento, come tecniche di respirazione o mindfulness. Questi strumenti possono aiutarla a calmare la mente e il corpo, permettendole di affrontare i momenti difficili con più serenità. Non è da solo in questo percorso, e il fatto che i suoi genitori si preoccupino per lei dimostra che ha attorno a sé persone che tengono al suo benessere. Se sente che l'ansia o i pensieri negativi stanno diventando troppo difficili da gestire, non esiti a considerare un supporto professionale per lavorare su strategie più mirate. Lei ha tutte le risorse per affrontare questa fase e uscirne più forte. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,

la sua riflessione esprime una condizione di incertezza e frammentazione che è perfettamente comprensibile. Ogni esperienza che viviamo contribuisce a costruire la nostra percezione del mondo, e ciò che descrive potrebbe riflettere un momento di rielaborazione dei suoi significati e dei suoi legami.
In questo momento, può essere utile guardare a questi pensieri e sentimenti come opportunità per esplorare nuove possibilità, piuttosto che come un qualcosa di fisso da risolvere. Piuttosto che chiedersi se sia normale o meno, potrebbe chiedersi: Cosa posso imparare da questa esperienza? Quali nuove risorse posso scoprire in me stesso mentre vivo questa incertezza?
Lo psicoterapeuta non offre consigli, in quanto il mio ruolo non è quello di indirizzare, ma di accompagnarla nel processo di esplorazione delle sue emozioni, delle sue relazioni e delle sue percezioni. Il mio compito è far emergere il suo punto di vista unico, senza fornirle soluzioni preconfezionate. Ogni persona ha un mondo interno complesso, e ciò che potrebbe funzionare per uno, non è detto che possa adattarsi anche a un altro.
La sua crescita sta proprio nel poter prendere consapevolezza di come sta vivendo il momento, senza sentirsi obbligato a risolverlo subito. Ogni passo, anche se doloroso, è una possibilità di cambiamento.

Resto a disposizione per qualsiasi riflessione ulteriore.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile signore, percepisco con chiarezza la sua attuale condizione emotiva, descritta vividamente come un puzzle incompleto, alla ricerca di un incastro affettivo che sembra mancare. La tristezza che ha espresso nei giorni scorsi persiste, manifestandosi ora attraverso questa sensazione di vuoto e di disorientamento interiore. È comprensibile che, nel tentativo di fronteggiare questo malessere, lei cerchi attivamente distrazioni attraverso il lavoro, lo svago e le amicizie, strategie che rappresentano risorse importanti per contenere il dolore.
Tuttavia, il riemergere dei pensieri rivolti a questa persona, soprattutto nei momenti di quiete serale e al risveglio, è una dinamica naturale quando un legame affettivo è stato significativo e ha lasciato un'impronta profonda. Il suo tentativo di evitarla, alimentato dalla speranza di trovare altrove un appagamento maggiore, riflette una lotta interna tra il desiderio di superare la sofferenza e il riconoscimento del valore che questa relazione ha avuto per lei.
La sua descrizione di una sorta di "doppia personalità", oscillante tra momenti di gioia in contesti sociali e un profondo malessere nella solitudine, evidenzia quanto il suo stato emotivo sia ancora fortemente influenzato dalla mancanza di questa persona. I ricordi dei gesti romantici, delle poesie, delle serenate e della condivisione di luoghi intimi testimoniano un coinvolgimento emotivo intenso e una vulnerabilità che si era aperta con fiducia.
Il blocco d'ansia che sperimenta quando si trova solo, con la difficoltà persino ad alimentarsi, è un segnale significativo del suo disagio emotivo. La presenza di altre persone sembra agire come un contenitore, offrendole un senso di sicurezza e alleviando l'angoscia. La preoccupazione dei suoi genitori sottolinea ulteriormente l'impatto che questa situazione sta avendo sul suo benessere generale.
Il suo desiderio di un nostro parere è legittimo e riflette il bisogno di comprendere e dare un senso a ciò che sta vivendo. In questo momento, è importante riconoscere che il processo di elaborazione di una perdita affettiva, anche quando motivata da una scelta consapevole, richiede tempo e non è lineare. La speranza di trovare immediatamente un "pezzo" sostitutivo che colmi il vuoto è comprensibile, ma spesso sottovaluta la specificità e l'unicità di ogni legame significativo.
La sua difficoltà a stare solo e l'ansia che ne deriva suggeriscono che il legame con questa persona aveva anche una funzione di regolazione emotiva e di contenimento dell'angoscia. La sua assenza ha creato uno sbilanciamento interno che ora si manifesta attraverso questi sintomi.
Le incoraggerei a non giudicare severamente questa sua "doppia personalità". È una reazione umana e comprensibile a un momento di transizione e di lutto emotivo. I momenti di gioia e distrazione sono importanti risorse per affrontare il quotidiano, ma è altrettanto cruciale concedersi lo spazio per sentire e processare il dolore della mancanza.
Potrebbe essere utile esplorare ulteriormente i sentimenti che emergono nei momenti di solitudine, senza cercare immediatamente di reprimerli o di sostituirli con la ricerca di nuove esperienze. Comprendere la natura del legame che aveva con questa persona, cosa le offriva a livello emotivo e quali bisogni soddisfaceva, potrebbe aiutarla a elaborare la perdita in modo più profondo e a orientare la sua ricerca di un nuovo equilibrio affettivo.
Infine, la preoccupazione dei suoi genitori è un segnale del loro affetto e del loro desiderio di vederla stare bene. Aprire un dialogo con loro, condividendo i suoi sentimenti e le sue difficoltà, potrebbe offrirle un ulteriore sostegno emotivo in questo momento delicato. Non esiti a cercare un supporto psicologico individuale se sente che il peso di questa sofferenza è troppo difficile da gestire da solo. Un professionista può offrirle uno spazio sicuro per esplorare le sue emozioni, comprendere le dinamiche della sua relazione passata e sviluppare strategie per affrontare l'ansia e ritrovare un nuovo senso di equilibrio e benessere.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Caro utente,
nelle tue parole si percepisce un grande bisogno di amore, ma anche la fatica di accettare la distanza e l’assenza di una persona che per te ha rappresentato qualcosa di profondo. Quando un legame significativo si interrompe, è normale oscillare tra momenti di apparente serenità e altri di malinconia, in cui i ricordi tornano con forza e sembra di non riuscire più a ritrovare il proprio equilibrio.

La tristezza che provi, e perfino l’ansia che descrivi quando resti solo, non sono segni di debolezza, ma una risposta umana a una mancanza affettiva che stai ancora elaborando. Ti stai già muovendo nella direzione giusta, cercando di mantenerti attivo e circondato da persone: piccoli gesti quotidiani che aiutano a non farsi travolgere dal vuoto.

Se però la fatica fisica e la perdita di appetito dovessero persistere, o se senti che la sofferenza è troppo intensa, parlarne con uno psicologo può offrirti un sostegno reale, aiutandoti a comprendere meglio le tue emozioni e a trasformare questo dolore in crescita personale.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa

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