Buongiorno,ho 60 anni,longilineo,ho avuto tre anni fa tendinite achillea bilaterale,fascite plantare

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Buongiorno,ho 60 anni,longilineo,ho avuto tre anni fa tendinite achillea bilaterale,fascite plantare e tallonite entrambi i piedi senza aver subito nessun incidente,soffro di scompenso cardiaco e di fibrillazione atriale, tendo a camminare spostando il peso sulla destra ,raggi colonna a posto,raggi ai piedi anche sottocarico discreto valgismo egli alluci,non da operare,plantari ritenuti non necessari, comemai sento i tendini dietro le ginocchia e quelli dei piedi "duri,rigidi?" Tra i farmaci assumo coumadin e in passato lasix 25 mezza compressa,in occasione di polacci e piedi gonfi il dosaggio è stato portato a 1 compressa dopo pochi giorni i tendininon davano più fastidio,,ho anche eco arti inferiori "inuffic.venosa cronica" Sono seentario non ho il diabete ne acido urico,,com'èpossibile che i tendini olo dei piedi-gambe diventino più elastici con il diuretico? E' un accumulo di liquidi? all'eco alle fasce plantari nulla risultava dalle RM piedi solo una calcificazione alcalcagno che non dava disturbo.Non mangio carne rossa ma pesce e verdure,solo petti di pollo,sono normopeso 74 kg ,177 cm di altezza tendente al "magro" e non soggetto ad aumento di peso ,in passato pesavo 58 kg da giovane, in famiglia siamo tutti "magri" mio padre pesava 64 kg stessa altezza a 84 anni, e da giovane sui 56 kg .Ho la volta plantare piede sinistro che ha ceduto ..abbiamo notato che il tacco della scarpa destra, era molto consumato.In prataica:la causa può essere il cuore, cioè lo scompenso, oppure il sistema nervoso che contrae la muscolatura e poi crea questi disturbi?
Grazie.
Buongiorno,
per appurare che la causa del suo dolore non abbia alcuna correlazione con le condizioni circolatorie da lei descritte le consiglierei di consultare un medico, a partire dal medico di base.
in ogni caso, la sua descrizione sembrerebbe fare riferimento ad un dolore muscoloscheletrico, probabilmente causato dall'atteggiamento in valgismo del piede e possibilmente correlato ad un alterato assetto posturale (come suggerirebbe il consumo asimmetrico delle suole).
se il medico confermasse l'assenza di una condizione patologica, le consiglio di consultare un osteopata. un'analisi del suo assetto posturale e i trattamento osteopatico possono essere d'aiuto per alleviare e risolvere il suo dolore. inoltre, agendo sull'assetto posturale, è possibile evitare che il problema si ripresenti in futuro.
rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti,
cordiali saluti

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Buongiorno,
diversi aspetti di cui parla (cedimento della volta plantare - quale volta, longitudinale?-, presenza di sperone calcaneare, alterato consumo delle scarpe) fanno pensare ad aspetti strutturali-meccanici piuttosto che vascolari.
E' ad ogni modo opportuno sottoporsi a visita fisiatrica/ortopedica per valutare se altri aspetti possano contribuire ai Suoi sintomi. Nel caso si confermasse un quadro di tendinopatia esistono diverse opzioni terapeutiche.
Buonasera, prima di tutto consultare il medico, che ha piena visione della funzione di ogni farmaco che lei assume.
magari se il medico fosse anche agopuntore potrebbe darle spiegazioni utili sia di tipo fisiologico che meccanico.
Premesso che è difficilissimo rispondere senza vederla di persona e la sua postura per interno, la questione potrebbe essere meccanica si, ma localmente correlata anche ai farmaci (stasi più o meno marcata visto il Lasix). il liquido occupa spazio e i tendini probabilmente potrebbero fare fatica a scorrere nelle loro sedi.

Spesso anche un'articolazione edematosa da più fastidio di una asciutta a parità di condizioni.

Appurato con un medico la presenza o meno di patologie, può decidere la via da percorrere: la sedentarietà nel suo caso non aiuta. Esercizi confezionati sulla sua persona possono darle molto giovamento.
Nel caso di non patologia acuta anche il trattamento osteopatico ha la sua valenza: sia dal punto di vista circolatorio, sia dal punto di vista meccanico.
Spero di essere stata utile
Concordo con una visita che definisca del suo problema la quota vascolare d´ insufficienza venosa (gambaletto elastico) e quella muscoloscheletrica per la quale al di la´ di proposte terapeutiche specifiche penso sarebbe di giovamento un´ attivita´ costante di mobilizzazione articolare e di stretching e tonificazione muscolare, meglio se "fuori carico" cioe´ piscina (nuoto o ginnastica in acqua, o cyclette a 3 altezze del sellino in modo da pedalare con 3 gradi diversi di flessione di anca/ginocchio/caviglia, e con resistenze dolci, magari gradualmente aumentate in relazione al grado di "allenamento" e compatibilmente con la fatica cardiorespiratoria, che va assolutamente evitata).
Escluse problematiche cardiologiche ed angiologiche Le consiglierei un'approfondita valutazione posturale anche con pedana stabilometrica e podobarometrica.
Buongiorno, la ritenzione idrica può contribuire al senso di pesantezza e rigidità e di dolore riferito dai pazienti agli arti inferiori. Tuttavia anche l’evidenza radiografica e la alterazione posturale da Lei descritta possono contribuire alla sintomatologia riferita. Rimango a disposizione per una valutazione clinica a riguardo:
Dottoressa Catia Pelosi
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Buonasera,
l'accumulo di liquidi,ovvero l'edema distale di origine cardiaca,vascolare o da sovraccarico funzionale può determinare uno squilibrio linfatico.Questo( Linfedema ) che può essere presente anche come forma primaria,porta la sensazione di pesantezza,indurimento dei tessuti e gonfiore alternante o fisso.
Provi ad indagare con uno specialista se è una diagnosi possibile,si può trattare con linfodrenaggio,pressoterapia ed eventuali bendaggi se necessario.
Cordiali saluti.

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