Buongiorno ho 30 anni. All'età di 17,a seguito di alcuni attacchi di panico,ho cominciato a soffrire

17 risposte
Buongiorno ho 30 anni. All'età di 17,a seguito di alcuni attacchi di panico,ho cominciato a soffrire di derealizzazione, nei primi anni in modo fluttuante.Da circa 4 anni il sintomo è costante h 24.
Non so perché ho ignorato il problema tanto a lungo, forse speravo passasse. Ora mi ritrovo a 30 con un lavoro che non mi soddisfa, scelto quasi a caso in un periodo di derealizzazione intensa e sono in attesa del mio primo figlio..sono angosciata perché so che proverò anche nei suoi confronti il distacco emotivo che caratterizza ormai ogni aspetto della mia vita.
Credo anche che 30 anni siano troppo pochi per arrendersi.
Vi chiedo quindi di darmi qualche consiglio sulla direzione da poter prendere.
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive. Leggo tra le sue parole smarrimento e solitudine ma anche voglia di provare a dare una nuova direzione alla sua vita, tanto più ora che sta per diventare madre. Ritengo che possa essere utile un consulto psichiatrico e/o psicologico per avviare una psicoterapia, che possa sostenerla con costanza e continuità.
Cordialmente
Dott.sa Chiara C

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Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Datasi la situazione credo che possa esserle d’aiuto un consulto psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dev'essere decisamente brutto pensarsi staccata, scissa dal suo mondo emotivo. La dissociazione può essere un campanello di allarme ed espressione di sofferenze profonde. Provi a rivolgersi ad uno specialista (Psichiatra) che possa sostenerla con un farmaco. La terapia farmacologica rappresenta una stampella quando non riusciamo più a camminare in modo autonomo. Avrà provato diverse strategie per gestire il sintomo alcune più efficaci di altre ma adesso non è più sola, una piccola creatura sta crescendo in lei. Sento molto il senso di responsabilità e i timori che il sintomo possa interferire con il suo sentirsi una madre adeguata. La gravidanza stravolge pensieri, emozioni e corpo attraversato da tempeste ormonali che possono talvolta peggiorare il sintomo. Non abbia paura e accetti di farsi accompagnare, non è da sola.
Se pensa possa essere esserle utile parlarne prima insieme e poi rivolgersi anche ad un medico psichiatra, non esiti a contattarmi, una breve consulenza on line potrebbe aiutarla a schiarirsi le idee. A presto
Buongiorno, come hanno fatto i miei colleghi le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia. Penso che potrebbe essere una strada proficua per superare la situazione in cui si trova.
buongiorno, la psicoterapia ha un buon successo con gli attacchi di panico, che rappresentano un sintomo e un segnale di attenzione verso qualcosa di un malessere (trauma pregresso, insoddisfazione, senso di impotenza, ecc. solo per fare alcuni esempi) che va fatto emergere alla consapevolezza e affrontato.
Se si trova a Genova mi contatti, altrimenti possibilità di visite in skype.
Cordialmente
Gent.le utente,
la parte di lei che non vuole arrendersi va protetta e sostenuta, perché è la parte che le sta indicando che è il momento giusto per aiutarsi davvero. Provi a non giudicarsi sull’aver ignorato il problema prima, forse non era pronta per ascoltarsi e prendere in mano la situazione. Ora lo è, scrive a noi professionisti e sente di non dover arrendersi. Bene. Chiami un psicologo e/o psicoterapeuta e si faccia accompagnare in questa parte del suo cammino, a volte abbiamo bisogno di un aiuto esterno per superare ciò che ci ammala o fa soffrire. Affronti la sua angoscia, comprensibile anche alla luce del fatto che è il suo primo figlio, molte donne in condizioni simili o meno alle sue sperimentano paura intensa. Si faccia accompagnare anche in questo percorso, affinché possa pensarsi non come una mamma perfetta, quelle non esistono, ma la migliore che suo figlio possa avere, una mamma che possa godersi la bellezza di questo legame, insieme alle difficoltà che naturalmente ci saranno. Le faccio un grosso in bocca al lupo!
Gentile ragazza, sono sicura che un buon percorso di psicoterapia, dal mio punto di vista preferibilmente psicodinamico, possa liberarla da questa sofferenza.
Le faccio i miei più cari auguri.
Giada Bruni
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Certamente la sua non è una situazione semplice ma la consapevolezza di una situazione di disagio può per lei essere utile punto di partenza per un miglioramento della sua situazione. Le consiglio pertanto la possibilità di iniziare un percorso di Psicoterapia individuale allo scopo di cercare e trovare quelle risorse che le saranno certamente utili per meglio risolvere la sua situazione. Coraggio sono a sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Salve, da quanto descrive si trova in una situazione di forte disagio strutturata nel tempo, è davvero arrivato il momento di prendersi cura del suo benessere. Se dopo tanti anni sente ancora la necessità e la motivazione al cambiamento significa che lei ha delle risorse per affrontare un percorso per raggiungere la serenità, le consiglio di contattare un terapeuta e avviare un percorso di sostegno.
Posso.solo.consigliarle un percorso di psicoterapia, in modo da fare quel salto che sta desiderando dentro di sé! È pronta!
Un abbraccio
Dr. Caterina Eleuteri
Carissima fattura mamma, aver letto due domande poste in breve tempo effettivamente mi fanno pensare ad un possibile disturbo di ansia. Prima di ricercare il farmaco con sicuramente effetto immediato, prova a parlare in modo approfondito con uno psicoterapeuta che potrà aiutarti a comprendere meglio cosa ti stia succedendo e supportarti in questo momento della tua vita di importanti cambiamenti. A disposizione nel caso in cui tu voglia farmi altre domande o approfondire la questione. Sempre in bocca al lupo per le tue scelte. Floriana Guccione
Gentilissima la sua problematica ha bisogno di un approfondimento importante e le consiglio, come altri colleghi una visita presso uno psicoterapeuta per iniziare un percorso di terapia a lungo termine per evitare la cronicizzazione del disturbo. Poi vedrà il terapeuta se c'è bisogno anche di un farmaco.
Saluti
Dott. Antonio Becattini
Cara futura mamma,
credo di poter solo immaginare la sua preoccupazione, e l'angoscia di rimanere intrappolata insieme al suo bambino in un disagio al quale si è accorta di essersi adattata negli anni, ma la gravidanza e la nascita di un figlio sono per una donna una grande occasione per ristrutturare la propria personalità e riorganizzare la vita, cerchi aiuto in un/una psicoterapeuta, preferibilmente esperta nel campo dell'infanzia e della famiglia, le consiglio un lavoro psicoanalitico perché il suo disagio è profondo e non basta un lavoro solo sul piano cognitivo. Se il terapeuta, almeno nei primi tempi o in momenti particolari, riterrà necessario un aiuto farmacologico, le consiglierà di rivolgersi ad uno psichiatra di sua fiducia con il quale rimarrà in contatto per condividere alcuni aspetti della cura. Se lo desidera può chiamarmi per avere indicazione sui nominativi di colleghi specializzati presenti nella sua zona.
I miei migliori auguri per il futuro a lei e al suo bambino.
Un saluto
Dottoressa Laura Garau
Gentilissima, sicuramente le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia che la potrà aiutare quali sono le cause del suo disagio.
Saluti
Dott.ssa V. Barucci
Cara utente, da quello che ci scrive non fa minimamente accenno ad un percorso psicologico. Però parla in 'psicologese"come se avesse avuto una diagnosi. Quindi probabilmente ha avuto qualche approccio con qualche collega, ma non ha approfondito.
Lo so che ci sono tante remore ad intraprendere una psicoterapia, ma ora che sta per diventare mamma ha una responsabilità in più, e non solo verso se stessa. Ha la possibilità, attraverso un percorso psicologico, di centrare se stessa, di capire i suoi veri bisogni, cosa vuole...E poi fare in modo di ottenerli.
Spero, per lei, che trovi il coraggio di fare quella chiamata, glielo auguro. Un caro saluto.
Gentilissima, parlare di se stessi parlando di un sintomo e non della propria vita non è una scelta saggia. Siamo il frutto delle nostre esperienze, dei nostri vissuti. La scelta di come affrontare la sua sofferenza è solo sua, può cercare con i farmaci e in questo caso non sono un'esperta, può fare un percorso di psicoterapeuta e, anziché allontanarsi, rincorrerle le sue emozioni per quanto ne abbia paura. In questo caso sono a disposizione. Cari saluti
Buongiorno, proprio perché sta per diventare mamma le suggerisco di farsi aiutare, di non farsi diagnosi da sola ma di raccontare cosa le accade ad un professionista che sappia aiutarla in un percorso di riappropriazione di sé. Non rimandi più!
Dott.ssa Camilla Ballerini

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