Buongiorno È possibile dover utilizzare mezza pastiglia di paroxetina per tutta la vita co

17 risposte
Buongiorno
È possibile dover utilizzare mezza pastiglia di paroxetina per tutta la vita come dose di.mantenimento per disturbi d'ansia e attacchi di panico ?
Sono in cura da circa 10 anni dopo la mia ultima gravidanza 6 anni fa dove avevo chiaramente interrotto la terapia ho avuto depressione post partum abbastanza forte curata nuovamente con paroxetina e lexotan ritrovata la mia pace dopo circa 1 anno dal trattamento la mia psicoterapeuta( che ora è
andata in pensione) mi ha prescritto l'assunzione a vita di mezza pastiglia.Nei periodi primaverili e in estate i sintomi aumentano ma cerco di gestirli .
È corretto che prendere un farmaco per sempre?
Salve, credo che sia più opportuno per lei rivolgere queste domande al medico che le ha prescritto i farmaci che assume.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, innanzitutto non può essere la psicoterapeuta a prescrivere un farmaco, semmai il medico di base o uno psichiatra. Detto questo se non ha intrapreso un percorso di psicoterapia o lo ha interrotto lo faccia o lo riprenda. Nessun sintomo dovrebbe durare a vita, si possono avere sintomatologie più difficili e più lunghe da trattare o ricorrenti ma non si deve partire dal presupposto che dureranno tutta la vita. La psicoterapia serve a questo, a curare le cause del suo stato d'ansia e può essere integrata con i farmaci se necessario e sotto supervisione di un medico.
Rimango a disposizione anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, l apporto farmacologico è sempre gestito dallo psichiatra o dal medico di base che la segue. Le suggerisco anche io di intraprendere parallelamente un percorso di psicoterapia per avere un effetto combinato, che si traduce in:
Azione farmacologica: azione diretta sul sintomo
Azione psicoterapeutica: elaborazione di aspetti emotivi connessi alla manifestazione del sintomo.
Lei è una donna e anche una mamma per cui si prenda cura di sé. Dott.ssa Antonia Lagana'
Sono un medico Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata e le rispondo subito che non è affatto corretto prendere uno psicofarmaco per tutta la vita. Gli psicofarmaci, infatti, devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni. Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, nel suo caso, di un rapporto psicoterapeutico con un altro professionista in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati.
Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata!
Buonasera, un dubbio è una perplessità: la sua psicoterapeuta era medico? Solo un medico competente può somministrare farmaci e se in pensione mi chiedo non le ha consigliato un altro terapeuta? Si guardi intorno e scelga il suo nuovo psicoterapeuta e medico se vuole usare farmaci. Il mio strumento di terapia è la parola e insieme ad un medico se sentissi esigenza anche una terapia farmacologica. Se vuole mi contatti ne parliamo insieme, faccio terapia anche in remoto. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Salve, prendere un farmaco a vita come mantenimento. È possibile in certi casi, ma ne dovrebbe discutere con lo psichiatra che ha deciso ciò. Faccia domande a lui.
Saluti, dott.ssa Forlano
Salve. Probabilmente la psicoterapeuta che la seguiva era una psichiatra che credeva più nei farmaci che nella psicoterapia. La psicoterapia è un percorso per lavorare sulle cause del malessere, per comprendere cosa i sintomi stanno comunicando, per elaborare ed esprimere i vissuti emotivi che potrebbero condizionare la qualità della vita e per evitare di diventare dipendenti dai farmaci, che dovrebbero servire solo nelle situazioni di emergenza, come già affermato da altri colleghi. Valuti la possibilità di intraprendere un buon percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a stimolare la fiducia in sé per poter affrontare le difficoltà della vita con più serenità. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

l'ansia che blocca lo scorrere della propria esistenza non è uno stato da accettare come non fosse risolvibile. La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia. La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra. La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia. Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le proprie sensazioni e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Non perda altro tempo contatti quanto prima uno psicoterapeuta ed inizi una psicoterapia,vedrà che con il tempo riuscirà ad allentare la morsa dei suoi sintomi, e a vivere le sue relazioni con maggior serenità.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
L'utilizzo di psicofarmaci per tempi prolungati dovrebbe essere sempre eccezionale. Il farmaco è di aiuto nella riduzione della sintomatologia ansioso - depressiva, tuttavia non interviene mai sulle cause profonde del disturbo.
Le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta per rivalutare la sua situazione e lavorare a livello psicoterapeutico anche per prevenire situazioni che si possono presentare in cui il farmaco non è più efficace o è necessario un dosaggio elevato . Per conoscere meglio i disturbi d'ansia può ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura disponibile gratuitamente su Spotify, Google Podcast, Pocket Cast e Breacker e di seguire la Pagina Facebool Le Stanze Della Paura Podcast. Troverà molti episodi utili per la comprensione dei disturbi d'ansia e della loro origine e strumenti per l'auto aiuto che potrà utilizzare per gestir ei momenti di particolare difficoltà psico-emotiva come per esempio la tecnica di rilassamento progressivo all'episodio 5, la camminata consapevole (episodi 9 e 10 ) e la pratica "il conforto" (episodio 14) . Buona serata. Bruno Ramondetti
Gentilissima,
la terapia farmacologica è somministrata e monitorata dallo psichiatra o da uno psicoterapeuta che è anche medico. L'utilizzo del farmaco è un valido aiuto quando i sintomi ansiosi o depressivi peggiorano in modo significativo la qualità della vita.
Le consiglio anche di consultare uno psicoterapeuta che aiuta a capire da dove arriva il suo malessere , facilita intuizioni improvvise, in un clima emotivo empatico senza giudizio.
Cordialmente la saluto
dr.a Monica Bertolini
(Lombardia Lodi e Milano)
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Buongiorno i farmaci curano solo i sintomi mentre la psicoterapia si rivolge alle cause.
Se la solita cura sintomatologica non è bastata per tanti anni occorre cambiare approccio. Se non in casi gravissimi l'ansia gli attacchi di panico si possono curare benissimo anche solo con una psicoterapia efficace e di breve durata.

Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Gentile Utente di MioDottore, ogni terapia, compresa quella farmacologica, va monitorata periodicamente. Fare una psicoterapia contestualmente consente di monitorare i benefici o i pensieri che si fanno sul farmaco in modo da avere maggior chiarezza in sede di controllo psichiatrico. Sono a disposizione per una consulenza online, dr.ssa M. Di Iorio.
Buongiorno, le terapie farmacologiche vengono monitorate periodicamente e, fatta eccezione per alcuni casi, non vanno prese sempre. Non so in quale categoria rientri la sua situazione perché una valutazione in tal senso è ad opera dello psichiatra e va fatta conoscendo una serie di informazioni che appartengono alla diagnosi. Io le consiglierei di riprendere la psicoterapia perché i sintomi possono diminuire o scomparire sensibilmente, se ai farmaci affianca un percorso che ne metta in luce le origini. Non è con il controllo della sua volontà che può riuscire in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, rivolga questi quesiti al suo medico o psichiatra di riferimento che sicuramente sapranno leggere il suo quadro clinico nel suo insieme
Buonasera, talvolta si creano dipendenze psicologiche dai farmaci , indipendentemente dalla loro efficacia .Non so se è il suo caso L importante è essere consapevoli di quello che accade .Ne parli con il medico ed eventualmente provi a chiedere una consulenza psicologica Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, come già le hanno consigliato i miei colleghi, è opportuno confrontarsi con lo psichiatra che può darle le indicazioni farmacoleogiche necessarie. In generale lo psicofarmaco ha la funzione di aiutare la persona a prendere "una boccata di ossigeno" in un momento di forte malessere. Deve avere un inizio, un periodo di monitoraggio e una fine. E' importante attenersi alle indicazioni dello psichiatra. In parallelo è opportuno lavorare a livello psicoterapeutico affinchè possa elaborare la causa. Un saluto Dr.ssa Eleonora Paparo
Salve, la sua psicologa non può prescriverle medicinali. Possono farlo il suo medico curante oppure uno psichiatra. Le consiglio di sottoporre questa domanda a chi le ha prescritto il farmaco. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

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