Buongiorno, dopo quanto è consigliabile riprendere contatti con una persona arrabbiata che è esplosa

23 risposte
Buongiorno, dopo quanto è consigliabile riprendere contatti con una persona arrabbiata che è esplosa in chat? sentendosi infastidito e sotto pressione, lavora anche molto ed è suscettibile alla rabbia se sotto stress, mi ha detto che cambierà numero e quando lo farà di non chiedere informazioni alle persone intorno a lui. Dopo brevi messaggi arrabbiati, gli ho risposto che ci eravamo già chiariti nel merito qualche giorno fa, che mi sarei inserita nel binario della sua normalità, che il numero è l'unico contatto che mi resta, che rispetterò i suoi limiti con piacere ma che non voglio perderlo per la vita, questo è stato il mio ultimo messaggio. Tuttavia non ha risposto, probabilmente per non alimentare il fuoco sulla benzina. Il mio psicologo mi ha detto che non lo farà effettivamente solo se vedrà un silenzio prolungato persuaderlo consigliandomi dopo questi messaggi senza risposta di non farmi risentire fino a Pasqua e con tale occasione mandargli solo un messaggio di auguri. Pensate che un silenzio così lungo abituato al mio continuo scrivere, in passato anche tutti i giorni, ma da qualche mese avevo ridotto il contatto, possa farmi rivalutare nei comportamenti sbagliati e recuperare un minimo di rapporto senza dover chiudere definitivamente? Mi sto astenendo dall'ottenere risposte insistendo nel chiedergli se possibile riappacificarsi: per coerenza con ciò che gli ho comunicato, ma anche per lasciarlo sbollire. Come faccio a capire quando sarà pronto a riparlarmi? Non credo mi ricontatterà lui è una persona che non scrive mai agli altri di propria iniziativa. Più volte ha dichiarato di volermi bene e nonostante mi abbia dato altre possibilità in passato mantenendo aperto il canale comunicativo, solo ora ho capito di dover fare davvero marcia indietro per non perderlo del tutto. Il silenzio a volte da entrambe le parti può essere motivo di riflessione e penso di essere ancora in tempo perchè qualche segnale di minimo cambiamento glielo avevo dato nei mesi passati. Soffro molto per il suo silenzio ma so cosa significherebbe romperlo troppo presto.
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buongiorno,
Comprendo la complessità della situazione che sta affrontando, la sua preoccupazione per il rapporto con questa persona è evidente,
Il silenzio può essere un periodo utile di riflessione per entrambe le parti coinvolte in una dinamica conflittuale, in questo contesto, è positivo che lei stia rispettando i limiti che sono stati espressi e che stia cercando di capire il momento giusto per riprendere i contatti.
Il consiglio dello psicologo di aspettare fino a Pasqua prima di inviare un messaggio di auguri potrebbe essere una strategia ragionevole dato che ciò permette al tempo di svolgere il suo ruolo nel processo di elaborazione delle emozioni e potrebbe favorire una ripresa del dialogo più serena. Anche e soprattutto in virtù del fatto che questa persona non è affatto abituata ad un silenzio così lungo.
È importante sottolineare che il processo di recupero di un rapporto richiede pazienza e rispetto per il tempo necessario all'altra persona per elaborare le proprie emozioni e gli eventi potenzialmente traumatici avvenuti. L'obiettivo è che il vostro prossimo contatto sia leggero e aperto, senza alcuna pressione per risolvere immediatamente le questioni in sospeso.
Per capire quando sarà pronto a riparlarle, osservi eventuali segnali di cambiamento o aperture che potrebbero emergere nel corso del tempo, senza risultare invadente, ad esempio analizzando il tono di risposta al prossimo messaggio di auguri di pasqua....
Infine, tenga presente che la comunicazione efficace e rispettosa è fondamentale. Cerchi di esprimere i suoi sentimenti e le sue intenzioni con chiarezza, ma eviti di insistere in modo eccessivo o di cercare risposte immediati, dato che ripeto il rispetto per i limiti dell'altro e la pazienza sono elementi chiave in questa fase delicata.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto, un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico

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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, credo che il silenzio possa far sentire la mancanza dell'altro, soprattutto se c'è interesse. Accanirsi nello scrivere è come soffocare l'altra persona e non darle il tempo di riflettere. Dovrebbe piuttosto chiedersi quanta paura e /o quali altre emozioni le suscita l'idea che un rapporto possa finire. Questo, probabilmente, è un tema sul quale poter lavorare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso alla voglia di sentire questa persona da un lato e al timore di agire troppo presto dall'altro.
Il progetto proposto dal suo terapeuta sembra un buon modo per riavvicinarsi lentamente, ma se questa cosa le crea disagio ne riparli con lui, per capire il significato di questa necessità nella sua vita.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dr. Roberto Prattichizzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione difficile con questa persona arrabbiata. Quando una persona è arrabbiata e ha esploso in chat, è consigliabile dare loro un po' di spazio e tempo per calmarsi. È comprensibile che tu voglia riprendere i contatti e risolvere la situazione, ma forzare la comunicazione potrebbe peggiorare le cose. Rispetta il suo desiderio di cambiare numero e di non chiedere informazioni alle persone intorno a lui.
Il tuo psicologo ti ha consigliato di non farti risentire fino a Pasqua e inviare solo un messaggio di auguri. Questo può essere un modo per mostrare rispetto e interesse nei confronti della persona, senza essere invadente. Dopo il periodo di silenzio, potresti valutare se è il momento giusto per riprendere la comunicazione. Tuttavia, è importante essere consapevoli che la decisione di riparlare spetta a lui e potrebbe richiedere più tempo del previsto.
Durante questo periodo di silenzio, puoi riflettere sui tuoi comportamenti passati e considerare se ci sono cose che potresti migliorare nella tua interazione con lui. Mostrare comprensione, rispetto e pazienza potrebbe aiutare a ripristinare il rapporto. Tuttavia, è importante anche prendersi cura di te stesso e delle tue emozioni durante questo periodo.
Ricorda che ogni persona ha i propri tempi e modi di gestire la rabbia e lo stress. Non puoi controllare le azioni o i sentimenti di questa persona, ma puoi controllare come reagisci. Cerca di essere paziente, rispettoso e aperto a una possibile riappacificazione, ma anche preparato al fatto che potrebbe essere necessario del tempo per raggiungere questo obiettivo.

Spero che queste informazioni ti siano state utili. Se hai ulteriori domande o dubbi, sarò felice di aiutarti ulteriormente.
Dr. Roberto Prattichizzo
Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Inserirsi nel binario della sua normalità equivale a sacrificare la propria normalità.
È un modo molto efficace per perderlo veramente.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara Pratticò
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Catanzaro
Gentile, nelle relazioni non ci sono regole da seguire. Ci sono invece, tra le altre cose, il rispetto, l'affetto, la pazienza e il dialogo. Da quello che ha scritto riesco a capire che sebbene l'affetto ci sia, sono venute a mancare le altre cose. Il consiglio che posso darle è quello di portare questo bisogno in terapia, continui a parlarne, capisca in che modo non scrivergli, o scrivergli, può avere effetto sulla sua vita.
Nella speranza che trovi delle risposte alle sue domande, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente, Sara Pratticò
Buonasera, dalle sue parole si percepisce sofferenza e mi dispiaccio per il momento che sta attraversando. Come lei racconta, l'altra persona non è solita scrivere né fare il primo passo ed è sempre lei che cerca un continuo riavvicinamento. Ma questo schema che si ripete ormai da tempo, non risulta essere molto efficace e genera conflitti che portano alla sofferenza e alla rabbia ( nell 'altra persona). A mio avviso è quindi opportuno provare a rompere questo schema, evitare di scrivere e di cercare l'altro e dar modo ad entrambi di capire cosa vi fa stare bene e se c'è l'interesse reciproco di continuare il vostro rapporto. Per lei sarebbe utile capire cosa la spinge a ricercare questa persona nonostante le dica in malomodo di non voler essere contattata e ritrovare un po ' di sicurezza in sé, senza sentirsi in balia di un messaggio da inviare o una risposta da ricevere. Rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online, la saluto cordialmente
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi dispiace per la sofferenza che genera in lei la situazione che descrive. Non c’è un consiglio che sento di poterle dare su quale sia il tempo giusto per riscrivere alla persona di cui parla, se non quello di sceglierlo personalmente, assumendo il “rischio” di decidere lei stessa. Inoltre, il mio suggerimento è di condividere i propri vissuti con il professionista con cui sta lavorando per esplorare ed elaborare l’esperienza che sta vivendo. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, comprendo la sua sofferenza e l'ansia legata a questa situazione. È difficile prevedere quando e come questa persona potrebbe decidere di riprendere i contatti. Tuttavia, è importante che lei si focalizzi su se stessa, sul proprio benessere e sulla propria crescita personale. Continuare a parlarne con il suo terapeuta è un passo positivo. Cerchi di dedicare attenzione e cura a se stessa, e con il tempo, le risposte potrebbero emergere. Cordiali saluti, Dott. Domenico Mattiello.
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buongiorno gentile utente. Comprendo quanto possa essere difficile sentirsi lontani da una persona cara e non poter far nulla per accorciare questa distanza tuttavia riprendo le sue parole: "il silenzio a volte da entrambe le parti può essere motivo di riflessione".
Trovo queste sue parole molto giuste poiché ci sono momenti nella vita in cui occorre anche ascoltare e soprattutto rispettare il volere dell'altra persona. Ciò non significa che in futuro non vi saranno altre occasioni di incontro ma solamente che, in questo momento, l'altra persona ha sente il desiderio di stare in silenzio.
Inoltre il silenzio permette di lasciar decantare tutto quello che c'è stato di scomodo e doloroso in una relazione e di far emergere una nuova possibilità, una nuova relazione. Il silenzio e la distanza possono essere un ottima cura ma per far ciò occorre lasciarli agire.
Dott. Iacopo Curzi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
è percepibile il suo dolore per l' assenza di risposte da parte di questa persona.
Leggo che si è già affidato ad un professionista per poter esser supportato in tal senso. Continui pure il suo percorso psicologico, vedrà che la aiuterà a star meglio.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua esperienza e il suo momento di dolore. Leggo con piacere che è già seguita da un collega che le ha proposto di ritirarsi in silenzio con questa persona approfitterei di questo momento non soltanto per dare la possibilità all'altro di poter sentire la sua assenza ed eventualmente ritornare a sentirla ma mi chiederei e lavorerei con la persona che la sta seguendo sul suo vissuto e sul suo bisogno di essere accettata a tutti i costi da una persona che forse non sente il suo stesso bisogno. Inoltre le potrebbe permettere di far decantare e riflettere su questo rapporto.
Un caro saluto e in bocca al lupo per il suo percorso dott.ssa Valeria Sicari
Dott.ssa Chiara Guardigli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Forlì
Queste situazioni, generalmente mostrano un doppio binario: da un lato lui che dice di amarla e di volerle bene e che in alcune occasioni lo dimostra anche. Dall'altro questi scoppi d'ira, i lunghi silenzi e il dolore connesso con queste situazioni. Sembrano quasi due persone diverse. Di quale delle due è innamorata? Forse ne dovrebbe parlare con il suo terapeuta.
Dott. Giorgio Manieri
Psicologo, Psicologo clinico
Marotta
Buona sera,mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo a causa della relazione di cui parla. Se ha già un terapeuta il mio consiglio è di partecipare con pazienza alle sedute, portando ogni volta che ne avrà bisogno tale contenuto, magari descrivendo con precisione le emozioni che il silenzio della persona in questione le suscita; proprio come ha fatto in questa richiesta. E anche a costo di essere ripetitiva e portare questo tema in terapia un' infinità di volte. Non so dirle se si possa quantificare il tempo che dovrebbe idealmente intercorrere tra un messaggio e l'altro per sollecitare una risposta certa, ma dalle emozioni che colgo leggendo, sento che l'assenza, anche solo virtuale, la fa soffrire. Credo che Lei meriti più di restare in attesa di una risposta che tarda ad arrivare.
Buona fortuna
Cordiali Saluti
Giorgio Manieri
Dott.ssa Serena Cei
Psicologo, Psicologo clinico
Cascina
Buonasera e grazie per la condivisione. Una risposta unica e standard nelle relazioni non esiste mai ma la invito ad approfittare di questo periodo di silenzio per capire qualcosa di lei: perché sta male nel silenzio? cosa la spaventa di questo? quanto è disposta a fermare la sua vita per questa attesa? se la sente di affrontare una relazione basata su momenti di condivisione e momenti di blocco totale? Lo so che sono domande forti e a tratti spietate ma fondamentali per acquisire maggiore consapevolezza su bisogni, desideri e aspettative che magari ancora non ha ben focalizzato. Spero utilizzi questo periodo per se stessa. Un caro saluto
Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, grazie per la condivisione, immagino d quello che scrive, sia una situazione complicata che le crea molto disagio e mi dispiace. Le chiederei come mai sente ancora tutte queste domande e non ne parla con il suo terapeuta? Cosa la spaventa? Se vuole sono disponibile a poterla aiutare, Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. è certamente difficile restare nel limbo di un'attesa che non ha in questo momento confini chiari, e le sue emozioni di fatica, dispiacere e rabbia sono più che comprensibili. è importante che possa avere uno spazio in cui esprimere queste emozioni, senza che però soffochino il suo interlocutore, senza fargliele arrivare addosso. Mentre è importante rispettare i suoi spazi e la sua richiesta di tempo, sapendo che senza dubbio il suo silenzio insolito solleciterà delle riflessioni e stimolerà la sua mancanza, è importante anche interrogarsi sul suo bisogno di riprendere immediatamente i contatti con questa persona. Sicuramente c'è la paura di perdere la persona in questione, ma quando sentiamo il bisogno impellente di fare qualcosa è possibile che ci siano questioni poco risolte dentro di noi. Ci sono delle colpe che non si perdona? Delle azioni che ha fatto che rimpiange? è importante innanzitutto avere chiara la nostra situazione interiore, per poter lasciar andare quello che dentro di noi pesa. In questo modo, anche il contatto con questa persona risulterà più lieve e meno invadente. Se avesse bisogno di approfondire sono disponibile. Un caro saluto, Dott.sa Elena Gianotti
Dott.ssa Giorgia Sapienza
Psicologo, Psicologo clinico
Ivrea
Buongiorno,
capisco la difficoltà della situazione e le sue incertezze. Da come scrive si evince l'importanza che questo rapporto ha per lei.
Il silenzio è sicuramente uno spazio in cui potersi dare tempo per chiarire cosa si prova, le proprie intenzioni nel rapporto e per ridefinire i confini.
È importante avere uno spazio in cui elaborare emozioni faticose come la rabbia per poterla comprendere, accettare e modulare nel modo corretto.
le consiglio a tal proposito di cimentarsi in brevi meditazioni mindfulness con cui riuscirà a comprendere e accettare a pieno le sue emozioni.
Il rapporto che descrive sembra essere profondo e comprendo la paura di perdere una persona così importante. La possibilità di darsi un tempo per chiarire i propri sentimenti potrebbe riavvicinarvi.
Spero di esserle stata di aiuto.
la saluto,
Dott.ssa Giorgia Sapienza
Dott.ssa Vincenza Papeo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per la condivisione. Capisco il suo dolore e la paura di perderle la persona che si ama. La difficoltà del silenzio nel frenare gli impulsi emotivi, per poter dimostrare quanto si ama, bisogna rispettare le richieste che sono specifiche. La pausa servirà ad entrambi per far emergere e capire quanto vale il rapporto. I colloqui con lo psicologo sono molto importanti per un'analisi specifica che risponde alla richiesta d'aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Vincenza Papeo
Dott.ssa Giorgia Proietti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
mi sembra che lei stiamo cercando di trovare qualsiasi strategia possibile per far sì che questa persona continui a parlarle.
Ma le persone non si inseguono, i treni invece sì. E se questa persona ha deciso di allontanarsi, di rimanere in silenzio e sparire, allora forse (per il suo bene e non per quello di questa persona) dovrebbe semplicemente lasciarlo andare.
Perché chi vuole restare, resta. E chi resta è già vicino a noi, non ci mette nelle condizioni di rincorrerlo.
Si voglia bene.
Un abbraccio
Dott.ssa Raffaella Tardi
Psicologo, Psicologo clinico
Acerra
Nel tuo racconto ci sono elementi davvero importanti su cui vale la pena riflettere. Quella che descrivi non sembra una relazione basata su uno scambio equilibrato, ma su una dinamica in cui da un lato c’è chi esplode in rabbia fino al punto di imporre silenzi e distanze, e dall’altro chi si sente paralizzato dalla paura di sbagliare anche solo nel contattare l’altro.

Un’esplosione di rabbia così intensa da bloccare la spontaneità nel fare gesti semplici – come scrivere o parlare – è qualcosa che merita attenzione. Non dovrebbe essere il timore della sua reazione a guidare le tue scelte.

Riguardo al consiglio di aspettare fino a Pasqua, la mia opinione è un’altra: non esiste il momento perfetto per fare la cosa perfetta e apparire perfettamente perfetti. Siamo esseri umani, con emozioni, bisogni e desideri. Se senti di volerlo contattare, fallo. Se lui non vuole più il rapporto, non sarà certo il momento in cui lo fai a determinare il suo volere.

Ma la domanda più importante è un’altra: vuoi davvero una relazione in cui vivi con il terrore di sbagliare anche solo a scrivere un messaggio? Forse la vera riflessione non è su quando contattarlo, ma su quanto questo legame sia davvero sano e sereno per te.


Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la situazione che descrive sembra essere molto delicata, e capisco quanto possa essere difficile. Il silenzio prolungato che il suo psicologo suggerisce di osservare può essere utile, poiché offre spazio a entrambe le parti per riflettere e calmarsi. Il comportamento di questa persona, che non risponde mai di propria iniziativa e sembra non voler affrontare direttamente il conflitto, può indicare che ha bisogno di tempo per elaborare le proprie emozioni senza sentirsi pressato.

Per capire quando sarà pronto a riprendere i contatti, osservi se ci sono segni di apertura o cambiamenti nel suo comportamento, come anche se lui si mostra disposto a parlare quando ci sono occasioni di confronto naturale. Detto ciò, il silenzio può portare a una riflessione profonda, ma bisogna essere pronti ad accettare che alcune dinamiche non si risolvano se la persona non è pronta a confrontarsi. Provi a concentrarsi su se stessa e sul proprio benessere in questo periodo, senza sentirsi obbligata a prendere decisioni immediate.
Dott.ssa Klarida Rrapaj
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, è comprensibile provare fatica nel gestire il silenzio dopo un conflitto, soprattutto quando si è abituati a un contatto frequente. In situazioni come questa, il silenzio può essere uno strumento prezioso per abbassare la tensione e rispettare i limiti dell’altro. Concedere spazio aiuta entrambi a riflettere con più lucidità. Nel frattempo, prenditi cura di te. Un caro saluto.

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