Buongiorno convivo con il mio compagno da due anni e mezzo scoprii già all inizio che si masturbava

15 risposte
Buongiorno convivo con il mio compagno da due anni e mezzo scoprii già all inizio che si masturbava in bagno davanti al cellulare.pensavo fosse un comportamento momentaneo mentre invece è secondo me una dipendenza, una malattia perché ha continuato a farlo negando e durante la giornata accade molte volte . Io ne soffro perché questo atteggiamento da parte sua ai miei occhi ormai lo vedo una persona sporca e bugiardo e mi sento tradita perché oltretutto capisco perché mi cerca poco e il non fare l amore con me non è un problema per lui . Vederlo in bagno che si masturba mi sta allontanando da lui sento repulsione
Gentile utente, ci sono casi in cui la masturbazione compulsiva può diventare una vera e propria dipendenza. Si tratta di un comportamento che fornendo una gratificazione momentanea consente di alleviare una forma di disagio emotivo o stress dando origine ad un circolo vizioso ma non sappiamo con certezza se questo riguarda il suo compagno.
Le domando se questo calo dell’interesse sessuale da parte del suo partner fosse presente anche prima della convivenza o se ha riscontrato qualche fattore interno alla relazione che può essere subentrato in seguito e averne influito. La sessualità della coppia subisce oscillazioni per fattori interni alla coppia così come esterni (stili di vita individuali, benessere personale..). Se c’è stato un allontanamento dopo il consolidamento della relazione, questo potrebbe essere legato a timori di un investimento sul rapporto da parte del suo compagno. Altrimenti, se il problema c’è sempre stato potrebbe rimandare ad una difficoltà del partner di “lasciarsi andare” e mettersi in gioco in un incotro reale, che potrebbe comportare un rischio o una certa quota di fatica emotiva.
Sarebbe fondamentale che curiate la comunicazione tra voi in questo senso al fine di favorire un’apertura sincera anche da parte del suo compagno che mi sembra abbia un problema che fatica a condividere e nega. Il silenzio o toni accusatori rischiano di portare ad un ulteriore allontamnamento fisico ed emotivo. E’ importante che lei comunichi come questo suo comportamento la fa sentire, esternando la sua sofferenza e insoddisfazione e la percezione di sentirsi tradita. Per una buona comunicazione è importante altresì che lei si possa mettere in ascolto delle richieste e bisogni, fantasie o necessità di attenzione così come eventuali fatiche del suo compagno. Se dovesse persistere le suggerirei un consulto con uno specialista.
Cordialmente,
Dott.ssa Magliocca Sara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. E' necessario un professionista che possa distinguere una dipendenza da un uso prolungato. In altre parole si può far uso di qualcosa, o praticare in modo prolungato attività, senza esserne dipendenti. La questione che lei pone, mi sembra riguardi la coppia: pertanto le consiglio di consultare, se il suo compagno è d'accordo, uno psicoterapeuta che lavori con le coppie. In caso contrario, le consiglio di rivolgersi per se' ad uno psicoterapeuta affinche' lei possa far qualcosa per sè.
Buongiorno, la difficoltà non mi sembra relativa alla masturbazione, che con queste informazioni non possiamo diagnosticare come compulsiva o meno, ma relativa alla comunicazione tra lei e d il suo compagno.
Vi suggerisco, se possibile, un percorso di coppia dove affrontare le vostre difficoltà.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Salve, ritengo che il disagio che lei prova va dato il giusto risalto, la situazione emotiva in cui si "trova" deve essere risolta per affrontare con lui la situazione di coppia, utilizzando una comunicazione efficace e non giudicante, poi il percorso sarà nelle vostre mani.
Gentile utente, quanta sofferenza : il rifiuto, le bugie , la non comprensione e la scarsa narrazione . La masturbazione elemento sano e creativo nella vita sessuale di uomini e donne in questo caso assume un connotato di dipendenza sostituzione oggetto esclusivo. E la coppia perde intimità e futuro. Affronti il problema con il suo compagno che deve avere l’umiltà di comprendere che lei sta soffrendo e che probabilmente avere bisogno di aiuto. Non si scoraggi
Buongiorno,
Se le fa piacere possiamo affrontare l'argomento con colloquio online in modo privato e più approfondito.
Sono disponibile mi contatti pure.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, il comportamento che lamenta potrebbe essere la spia di qualche problema di relazione tra voi oppure di problematiche esclusive o principali del suo compagno. Per chiarire la diagnosi sarebbe opportuno un colloquio di coppia; sta poi allo psicologo capire quale o quali persone è bene si avvalgano di ulteriori colloqui con il professionista. Se tuttavia il suo compagno si rifiutasse, può andare da sola dallo psicologo. La maggior parte dei problemi di coppia infatti, soprattutto di coppie non sposate, possono risolversi anche con terapie individuali. Può trovare sul web alcuni miei articoli su come risolvere i problemi di relazione
Salve gentile utente, forse lei ha visto giusto. L’autoerotismo è un comportamento normale entro certi limiti, ma quando aumenta in intensità e frequenza al punto che, come lei dice, “durante la giornata accade molte volte” assume le caratteristiche del disturbo ossessivo compulsivo. C’è da dire, inoltre, che il comportamento del suo compagno ha un riverbero anche sulla vostra relazione di coppia, e non potrebbe essere diversamente. Ora, a mio avviso, lei si trova davanti ad un bivio: aiutarlo e, magari in seconda battuta, ricucire la coppia o allontanarsi. Nel primo caso: se pensa e sente di poter recuperare la relazione di coppia, potrebbe invogliarlo a cercare aiuto in uno specialista che lo metterebbe in condizione, con la psicoterapia, di comprendere i motivi del comportamento disfunzionale, oppure, come lei ha già adombrato, allontanarsi definitivamente per la repulsione che prova.
Sarebbe importante soprattutto per lei, in questo momento, farsi aiutare per prendere la giusta decisione.
Le auguro il meglio, un caro saluto.
Buonasera, grazie per la condivisione. Certamente non possiamo fare nessun tipo di diagnosi dalle informazioni che ci ha fornito. Tuttavia sembra una problematica che coinvolge la coppia. Le consiglio di parlare apertamente al suo compagno di ciò che sente, dei suoi vissuti e di pensare di iniziare un percorso di Psicoterapia di coppia, così da comprendere bene le dinamiche connesse.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Scidone
Salve, credo che sia necessaria una corretta comunicazione tra lei e il suo compagno per capire il motivo del comportamento senza classificarlo come rifiuto verso di lei oppure eventuali patologie non riscontrabili superficialmente. Se incontrerà difficoltà vi suggerisco un incontro di coppia con uno psicologo per analizzare con maggiori dati e cura quanto accade. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, mi dispiace per le emozioni negative che sta vivendo. Ha parlato di questo con il suo compagno? Io credo che sia inevitabile affrontare la questione. Le consiglio, se non lo avesse già fatto, di aprire il discorso, con calma, per capire cosa stia succedendo. In seguito potreste anche pensare di chiedere aiuto ad un professionista esperto. Magari il suo compagno sente distanza, o magari ha davvero una dipendenza, però sicuramente lasciare tutto nell'oscurità non porterà a nulla
Le auguro di riuscire ad aprire un dialogo costruttivo.
Resto a disposizione
Claudia m
Buongiorno, credo che la cosa migliore sia fare sentire al suo compagno che lei è disposta ad ascoltarlo in riguardo alla sua sofferenza. E' normale che provi avversione e repulsione verso qualcosa che rappresenta senza dubbio un problema ma credo che sia solo la disponibilità all'ascolto che può far nascere la consapevolezza di cercare aiuto in seguito da un professionista. Cordiali saluti
Gentile utente,
da quanto descrive mi sento di consigliarle un percorso terapeutico nel quale possa in primis far chiarezza sui suoi vissuti all'interno della vostra relazione. Per capire se una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a superare le difficoltà che si sono venute a creare o se la distanza che lei prova indica un'altra strada da intraprendere.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Borla
Gentile utente date le poche informazioni non posso fornirle una risposta precisa. Dalle righe che ha condiviso con noi comprendo la situazione di disagio che sta vivendo e mi sento di rimandarle che sarebbe d'aiuto lavorare sulla comunicazione aperta e trasparente con il suo compagno. Resto a sua disposizione
Dott.ssa Veronica Guidi
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