Buongiorno, chiedevo se potessi avere un consiglio. Da qualche mese ho una strana pressione al pett

17 risposte
Buongiorno, chiedevo se potessi avere un consiglio.
Da qualche mese ho una strana pressione al petto, mi sono sentito male perché facevo fatica a respirare e così sono andato in pronto soccorso, li mi hanno fatto elettrocardiogramma, raggi e esami del sangue; questi esami erano tutti negativi, il mio medico dopo aver visto il referto mi fece fare la tac, e questa uscii negativa, sono poi andato dal pneumologo che mi ha detto di provare a fare una gastroscopia, e dal referto mi disse che c’era una pangastrite, reflusso biliare/gastrico ed ernia iatale, hanno detto che questo mio disturbo potrebbe essere legato all’ansia, e al reflusso...sono poi andato dallo psichiatra privatamente e mi diede citalopram da prendere e xanax al bisogno/prima di dormire... Non potendo andare a pagamento mi sono rivolto al csm dove mi dissero di togliere tutte le medicine che stavo prendendo scalandole... Sono un po’ spaventato perchè non vorrei fosse veramente l’ernia iatale o altro.... Sono in terapia con inderal, lucen 40 mg gaviscon e xanax (30gtt prima di dormire ora).
Ieri ho assistito ad un incidente in autostrada e ho aumentato un po’ le gocce salendo a 40, succede qualcosa se per una volta le ho aumentato e stasera le porto di nuovo a 28-30?
Salve, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, scrive di essere spaventato, non crede quindi che un percorso psicologico possa aiutarla? Ci rifletta.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, assolutamente deve fare attenzione all'uso della terapia farmacologica, questa deve essere calibrata e somministrata da medico competente. Mi metto a disposizione per un supporto psicologico per poter rinarrarsi in un contesto dove si condivideranno obiettivi e riprendere in mano la suo percorso di benessere all'insegna della consapevolezza. L'aspetto! Saluti
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Salve. Per i farmaci si rivolga al medico. Se volesse affrontare il problema dell'ansia valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause e che possa sostenerla nelle sue paure. Distinti saluti
Deve decidere da chi farsi seguire a livello psicofarmacologico e poi seguire le indicazioni, che in ogni caso vanno motivate dallo specialista. Indubbiamente nel suo caso la sintomatologia organica è strettamente legata alla dimensione ansiosa, si faccia indirizzare a strutture pubbliche che le garantiscono supporto psicologico per 8 sedute. Buona serata
Buon giorno a lei e grazie per la sua domanda. Mi permetto di consigliarle di non modificare la terapia farmacologica senza consenso o consulto del suo medico di riferimento. Mi permetto invece di consigliarle un lavoro di Psicoterapia poiché pare che la sua ansia sia di natura psicologica. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, le consiglio di non modificare la terapia farmacologica autonomamente senza avere consultato il medico che le ha prescritto i farmaci.
Sarebbe ulteriormente opportuno che affronti le sue ansie e paure durante un percorso di Psicoterapia al fine di raggiungere una situazione di benessere psicologico. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti dottoressa Barbara Gizzi
Gentile utente di mio dottore,

i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è di tipo farmacologico, psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra, può esser pericoloso e controproducente modificare la posologia in autonomia sena interpellare il medico.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buongiorno,
è sempre bene confrontarsi con il medico che ha prescritto la terapia farmacologica.
Se lo riterrà necessario potrà eventualmente iniziare un percorso di Psicoterapia Individuale anche in collegamento video.
Un Saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Salve, l' ansia ha una componente fisiologica ma le sue radici sono in conflitti emotivi che spaventano. Il fatto che si manifesti come sintomi fisici muove chiaramente la persona a cercare aiuto in professionisti che cercano radici nella dimensione corporea. Nel momento in cui le vengono prescritti farmaci ansiolitici si sta considerando che il problema è di ordine psicologico. Può fare altri controlli ma se il risultato non cambia deve accettare l'idea di dover affrontare il suo problema con uno psicoterapeuta per affrontare le cause che attivano i suoi sintomi.
Salve, molto di ciò che scrive fa pensare ad un disturbo d'ansia, è vero che i farmaci possono essere di grande supporto ma è anche necessario affrontare un percorso psicologico per reindirizzare tutte quelle energie in maniera corretta e gestire il malessere.
Quando si assumono farmaci, come indicato dai colleghi, è sempre necessario seguire il monitoraggio del medico.
Un caro saluto.
G.S.
Gentile utente,per tutto ciò che riguarda l'aspetto farmacologico,deve chiedere al medico che gliele ha prescritte, noi come psicologi possiamo fare poco, visto che esula dal nostro campo, prescrivere medicinali; quello che le posso consigliare, visto l'alto livello d'ansia che la sta travolgendo, di iniziare un percorso psicologico che l'aiuti a trovare un equilibrio più sano; si ricordi che corpo e mente sono due facce della stessa medaglia, e quindi, bisogna lavorare su entrambe, se si vuole intraprendere un percorso di guarigione. Buona giornata L.C.
Buongiorno, dal mio punto di vista credo che debba fare in primis chiarezza sul come e da chi farsi seguire. Tendenzialmente le terapie farmacologiche non si possono modificare a piacere, se ritiene di avere degli episodi di maggiore vulnerabilità o critici in cui il suo ansiolitico di base è insufficiente deve stabilire con lo psichiatra di riferimento una terapia aggiuntiva al bisogno, da accostare appunto a quella di base. Non sottovaluti poi il risvolto emotivo della problematica riferita: le consiglio pertanto di consultare anche uno/una psicoterapeuta al fine di intraprendere un percorso per gestire al meglio le manifestazioni ansiose di cui parla.
Cordialmente
Dott.ssa Arianna Sala
Cernusco sul Naviglio - Milano
Buonasera, mi sembra che le preoccupazioni rispetto alla sua salute fisica siano frequenti e difficili da gestire. L'aspetto ansioso è sicuramente presente e non giova al suo fisico. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Le variazioni di dosaggio vanno concordate con il medico che gliele ha prescritte e tengono conto della sua storia clinica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
E' importante che richieda una valutazione psicodiagnostica accurata , per poter poi programmare un intervento efficace. Intanto può trovare molto strumenti anche di auto - aiuto ascoltando il Podcast : Le Stanze Della Paura che tratta appunto il tema dei disturbi d'ansia. Può ascoltarlo gratuitamente su Spotify o sulla pagina Facebook : Le Stanze Della Paura Podcast.
Troverà molte informazioni utili nel suo caso. Buona giornata. Dr. Bruno Ramondetti
gentile signore, poichè si è sottoposto già a visite specialistiche ed esami diagnostici con esito negativo è molto probabile che la causa del suo malessere sia di origine psicologica, su base ansiosa e conseguente somatizzazione probabilmente a livello gastrointestinale. La variazione della terapia psicofarmacologica che sta assumendo va sempre condivisa con il medico che gliel'ha prescritta, in questo caso lo psichiatra, evitando azioni personali in qualsiasi caso. Le consiglio vivamente di abbinare all'assunzione farmacologica in atto un percorso psicoterapico che credo potrebbe esserle d'aiuto
Sono d'accordo con i colleghi che le hanno consigliato di condividere i dubbi sulla terapia farmacologica con il suo medico/psichiatra di fiducia e possibilmente affiancare una psicoterapia
Caro utente ha fatto bene ad esporre le sue paure e chiedere consiglio. Concordo con i colleghi, valuti anche la possibilità di chiedere una consulenza psicologica per farsi supportare visto l’incertezza della situazione. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate

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