Buongiorno, avrei bisogno di parlare con qualcuno per avere un suggerimento/consiglio (poi, so ch
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Buongiorno,
avrei bisogno di parlare con qualcuno per avere un suggerimento/consiglio (poi, so che dovrei rivolgermi ad un terapeuta per un percorso più approfondito).
Ho 27 anni, sono iscritta all'ultimo anno di una facoltà umanistico-scientifica ed ho mentito a tutti sulla laurea. Questa era l'ultima sessione utile per ultimare in tempo gli ultimi 2 anni e ho detto a tutti che mi mancava 1 esame (anziché 3).
Anche al prof. che mi segue ho detto così e ho fatto finta di averlo dato per farmi rispondere il più velocemente possibile alle correzioni del mio lavoro di tesi. Adesso, gli ho detto che preferivo rifiutare il voto e posticipare . In realtà, non sono riuscita a dare nessuno dei tre (perché da mesi mi sento senza forze, senza energie anche a causa della situazione pandemica). Mi sento una schifezza, solitamente non riesco nemmeno a dire una bugia su cose più banali ed invece sono stata capace di costruire tutto questo castello per mesi. Mi sento di un'immaturità disarmante: anche perché adesso ho paura lui sappia della mia situazione ed ho paura di sentirlo al telefono. E se mi chiamasse e mi dicesse: lei mi ha mentito, non era un esame ma erano altri due e mi ha fatto velocizzare i tempi di correzione. Io sprofonderei, non ci sarebbe più un rapporto di fiducia ed io sprofonderei nella vergogna più totale . Cosa dovrei fare in quella situazione?! Anche ai miei ho raccontato una mezza verità e mi vergogno immensamente, soprattutto perché per loro sarò una delusione (ormai sono vecchia, ci ho impiegato troppo a studiare: ho sempre avuto difficoltà nei momenti finali, come se mi autosabotassi) e faccio spendere i soldi per la retta.
Io comunque, mi impegno sono sempre dietro a fare, approfondire, studiare non sto con le mani in mano, ma è come se cadessi sempre a pochi metri dalla fine . Grazie per la vostra gentile risposta !
avrei bisogno di parlare con qualcuno per avere un suggerimento/consiglio (poi, so che dovrei rivolgermi ad un terapeuta per un percorso più approfondito).
Ho 27 anni, sono iscritta all'ultimo anno di una facoltà umanistico-scientifica ed ho mentito a tutti sulla laurea. Questa era l'ultima sessione utile per ultimare in tempo gli ultimi 2 anni e ho detto a tutti che mi mancava 1 esame (anziché 3).
Anche al prof. che mi segue ho detto così e ho fatto finta di averlo dato per farmi rispondere il più velocemente possibile alle correzioni del mio lavoro di tesi. Adesso, gli ho detto che preferivo rifiutare il voto e posticipare . In realtà, non sono riuscita a dare nessuno dei tre (perché da mesi mi sento senza forze, senza energie anche a causa della situazione pandemica). Mi sento una schifezza, solitamente non riesco nemmeno a dire una bugia su cose più banali ed invece sono stata capace di costruire tutto questo castello per mesi. Mi sento di un'immaturità disarmante: anche perché adesso ho paura lui sappia della mia situazione ed ho paura di sentirlo al telefono. E se mi chiamasse e mi dicesse: lei mi ha mentito, non era un esame ma erano altri due e mi ha fatto velocizzare i tempi di correzione. Io sprofonderei, non ci sarebbe più un rapporto di fiducia ed io sprofonderei nella vergogna più totale . Cosa dovrei fare in quella situazione?! Anche ai miei ho raccontato una mezza verità e mi vergogno immensamente, soprattutto perché per loro sarò una delusione (ormai sono vecchia, ci ho impiegato troppo a studiare: ho sempre avuto difficoltà nei momenti finali, come se mi autosabotassi) e faccio spendere i soldi per la retta.
Io comunque, mi impegno sono sempre dietro a fare, approfondire, studiare non sto con le mani in mano, ma è come se cadessi sempre a pochi metri dalla fine . Grazie per la vostra gentile risposta !
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Dare indicazioni o, peggio, fornire consigli senza sapere importanti aspetti della sua storia personale e familiare non lo ritengo opportuno e corretto nei suoi confronti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
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Buonasera, la sua storia è molto comune purtroppo a tanti. E' in una situazione di chiara difficoltà e può piano piano esternarlo a chi le è vicino, amici, genitori e al suo professore che sicuramente sarà in grado di comprenderla. Spieghi a tutti che ha bisogno di un aiuto di un esperto per concludere il suo percorso universitario. Non ci sono altre strade. Resto a disposizione per una consulenza.
Gentile Utente, una consulenza psicologica potrebbe aiutarla in questo momento della sua vita. Credo che le bugie in una fase iniziale le hanno permesso un tentativo di rimedio ai propri errori ma nel tempo si sono incastrate tra di loro, non permettendo una via d'uscita.
Potrebbe essere importante ritrovare se stessa e allontanarsi dalla paura del giudizio degli altri!
un cordiale saluto
Dott.ssa Alessia Battista
Potrebbe essere importante ritrovare se stessa e allontanarsi dalla paura del giudizio degli altri!
un cordiale saluto
Dott.ssa Alessia Battista
Buonasera, proprio perché l'unica soluzione che le è sembrata possibile per rispondere alla pressione interna di un risultato che non arrivava anche agli occhi degli altri è stato dire una bugia, le suggerirei di prendersi uno spazio di riflessione su di sé. Questo le permetterà di affrontare la verità e comunicarla alle persone a lei vicine. Solo così la sua vita ricomincerà a muoversi verso una direzione più soddisfacente.
Rimango a disposizione, può scrivermi o contattarmi.
Le sedute possono avvenite anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Buongiorno,
le aspettative e le pressioni che ci sono rispetto ad una laurea sono molte (quelle dei suoi, le sue, quelle di parenti e amici, ecc.) e a volte si fatica un bel po' ad andare avanti. La differenza tra gli esami 'ufficiali' e 'ufficiosi' che le mancano non è incolmabile.
Venir fuori da una una situazione come quella in cui si trova è possibile.
La soluzione migliore, però, è anche quella più difficile: parlarne al suo prefessore e ai suoi. Si, magari ci sarà qualcuno che se la prenderà, ma se lo dirà nel modo giusto (come per esempio lo ha scritto qui) credo che verrà compresa.
L'alternativa è quella di cercare di cercare di portare avanti la situazione cercando di mettere qualche puntello qua e la... ma dove la porterebbe? Probabilmente in una posizione peggiore e per lei insostenibile.
Un sostegno psicologico breve e mirato potrebbe esserle molto utile in questa fase. Se volesse contattarmi, sarei lieto di creare con lei uno spazio in cui parlarne.
Le auguro una buona serata,
Gianpaolo Bocci
le aspettative e le pressioni che ci sono rispetto ad una laurea sono molte (quelle dei suoi, le sue, quelle di parenti e amici, ecc.) e a volte si fatica un bel po' ad andare avanti. La differenza tra gli esami 'ufficiali' e 'ufficiosi' che le mancano non è incolmabile.
Venir fuori da una una situazione come quella in cui si trova è possibile.
La soluzione migliore, però, è anche quella più difficile: parlarne al suo prefessore e ai suoi. Si, magari ci sarà qualcuno che se la prenderà, ma se lo dirà nel modo giusto (come per esempio lo ha scritto qui) credo che verrà compresa.
L'alternativa è quella di cercare di cercare di portare avanti la situazione cercando di mettere qualche puntello qua e la... ma dove la porterebbe? Probabilmente in una posizione peggiore e per lei insostenibile.
Un sostegno psicologico breve e mirato potrebbe esserle molto utile in questa fase. Se volesse contattarmi, sarei lieto di creare con lei uno spazio in cui parlarne.
Le auguro una buona serata,
Gianpaolo Bocci
Cara Utente, comprendo la difficoltà in cui si trova, sente forti le pressioni esterne ed interne e si rende conto di non aver saputo/potuto mettere in campo le risorse necessarie.
Innanzitutto potrebbe prendere un po' di distanza dal giudizio suo e altrui: aver commesso un errore, al quale è comunque possibile porre rimedio, non la qualifica nella sua totalità di persona come "deludente" .
Ho conosciuto persone che hanno mentito su un intero percorso accademico e che ora lavorano e ne sono uscite.
Forse le motivazioni che l'hanno spinta in questa situazione scomoda potrebbero essere elaborate in un percorso psicologico che le fornisca anche il sostegno necessario ad affrontare un momento di coming out.
Resto a sua disposizione per qualsiasi approfondimento e le auguro ogni bene.
Dr.ssa Erika Conti
Innanzitutto potrebbe prendere un po' di distanza dal giudizio suo e altrui: aver commesso un errore, al quale è comunque possibile porre rimedio, non la qualifica nella sua totalità di persona come "deludente" .
Ho conosciuto persone che hanno mentito su un intero percorso accademico e che ora lavorano e ne sono uscite.
Forse le motivazioni che l'hanno spinta in questa situazione scomoda potrebbero essere elaborate in un percorso psicologico che le fornisca anche il sostegno necessario ad affrontare un momento di coming out.
Resto a sua disposizione per qualsiasi approfondimento e le auguro ogni bene.
Dr.ssa Erika Conti
Salve forse è arrivato il momento per lavorare su alcuni sui aspetti psicologici che sono alla base di questi suoi comportamenti e quindi del disagio che sente. Sicuramente un consulto con un professionista può essere una buona possibilità. Ora sta a lei decidere se rimanere in questa situazione o lavorare per modificarla. Un cordiale saluto
Buonasera, comprendo la sua difficoltà ,ora è prigioniera delle sue bugie.Purtroppo si mente spesso per timore del giudizio altrui.Le consiglio di farsi aiutare psicologicamente a ritrovare una buona immagine di sé che le permetta di essere sé stessa senza più vergognarsi Resto a disposizione dottoressa Luciana Harari
Salve allora è ora che si faccia un percorso di sostegno psicologico in modo che venga aiutata a vedere la sua situazione con occhi nuovi e da un altra prospettiva.
Quello che è successo a lei sembra in questo momento una montagna insormontabile ma con l aiuto giusto può diventare una piccola d'una da superare.
Ha mentito su due esami in quel momento per qualche motivo l è sembrata la soluzione migliore ormai ciò che è fatto è fatto sì tratta di due esami si prepari e li faccia.
La pandemia ha reso tutto complicato ha accentuato tutte le fragilità quindi adesso è ora di riprendere la sua vita in mano. Le conseguenze saranno affrontate una ad una man mano che si presentano non è costruttivo e nemmeno risolutivo mettersi tutti i problemi davanti agli occhi e rimuginarci sopra in continuazioneun passo alla volta un problema alla volta inizi con il prepararsi per gli esami che mancano nel frattempo cerchi un professionista a cui rivolgersi ricordi che attualmente si possono fare anche percorsi tramite videochiamata che sono risultati essere efficaci
Adesso le auguro il meglio
Dott. Ssa Giangreco
Quello che è successo a lei sembra in questo momento una montagna insormontabile ma con l aiuto giusto può diventare una piccola d'una da superare.
Ha mentito su due esami in quel momento per qualche motivo l è sembrata la soluzione migliore ormai ciò che è fatto è fatto sì tratta di due esami si prepari e li faccia.
La pandemia ha reso tutto complicato ha accentuato tutte le fragilità quindi adesso è ora di riprendere la sua vita in mano. Le conseguenze saranno affrontate una ad una man mano che si presentano non è costruttivo e nemmeno risolutivo mettersi tutti i problemi davanti agli occhi e rimuginarci sopra in continuazioneun passo alla volta un problema alla volta inizi con il prepararsi per gli esami che mancano nel frattempo cerchi un professionista a cui rivolgersi ricordi che attualmente si possono fare anche percorsi tramite videochiamata che sono risultati essere efficaci
Adesso le auguro il meglio
Dott. Ssa Giangreco
Gentile utente di mio dottore,
è in una situazione di chiara difficoltà e può piano piano esternarlo a chi le è vicino, amici, genitori e al suo professore che sicuramente sarà in grado di comprenderla. E' opportuno a questo punto chiedere aiuto ad uno specialista per completare il suo percorso di studi. Non perda altro tempo, ne vale della sua serenità.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
è in una situazione di chiara difficoltà e può piano piano esternarlo a chi le è vicino, amici, genitori e al suo professore che sicuramente sarà in grado di comprenderla. E' opportuno a questo punto chiedere aiuto ad uno specialista per completare il suo percorso di studi. Non perda altro tempo, ne vale della sua serenità.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve. Sopportare il peso delle aspettative altrui è faticoso e fa perdere energie, come lei sta verificando. Il giudizio e il senso di colpa appesantiscono ancora di più il tutto, al punto da sentire il bisogno di tener nascosto un piccolo ritardo nella conclusione degli studi con conseguente amplificazione del tutto. Quando si fanno le cose per rispondere alle aspettative il rischio è quello di boicottarsi proprio al traguardo. Nella mia lunga esperienza, far emergere e confrontarsi con la paura del giudizio e con il senso di colpa di non essere in linea con le aspettative, vivere ed elaborare le emozioni a livello psicocorporeo, stimola la fiducia in se stessi che permette di realizzarsi con le proprie capacità e potenzialità , rispettando i propri ritmi. In questo modo si attiva la capacità di affermazione di quello che si è, abbandonando il modello di quello che si vorrebbe o dovrebbe essere, recuperando forza, energia, vitalità e gioia di vivere. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Il consiglio pratico è di interrompere immediatamente questa catena di bugie/mezze verità che non riesce a sostenere. Il senso di pressione interna che sente è soggettivo e di solito non riscontrabile all'esterno. La cosa più semplice è smettere di comunicare agli altri programmi e date e mettere lei le cose in fila smarcandole una per una. Il consiglio catartico è invece quello di intraprendere un percorso terapeutico per risolvere le insicurezze e l'ansia rispetto alle aspettative altrui che l'hanno portata piano piano a costruire questo castello.
Buongiorno,
non deve essere facile trovarsi nella situazione che descrive. Immagino che si sia risolta a mentire perchè non sosteneva più quello che lei vive come ritardo o incapacità. C'è un'alternativa ed è quella di farsi aiutare a comprenderne le ragioni. Se una parte di sè sabota la conclusione del suo percorso di laurea avrà delle buone ragioni, che vanno comprese.
Sono a sua disposizione se vorrà consultarmi per parlarne e valutare come uscire da questa impasse. Lavoro su Torino e online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
non deve essere facile trovarsi nella situazione che descrive. Immagino che si sia risolta a mentire perchè non sosteneva più quello che lei vive come ritardo o incapacità. C'è un'alternativa ed è quella di farsi aiutare a comprenderne le ragioni. Se una parte di sè sabota la conclusione del suo percorso di laurea avrà delle buone ragioni, che vanno comprese.
Sono a sua disposizione se vorrà consultarmi per parlarne e valutare come uscire da questa impasse. Lavoro su Torino e online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Cara utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo.
C'è sicuramente un'altra strada e forse ora comincia proprio a intravederla. Le consiglio di darsi l'occasione di conoscere il motivo che l'ha portata a mentire, e che la blocca in quelli che lei ha chiamato "momenti finali". Credo che sia necessario, poiché il rischio potrebbe essere quello di perdere di vista la cosa più importante, se stessa e la considerazione che lei ne ha. Rimango comunque a disposizione Dott.ssa Angela Ricucci
C'è sicuramente un'altra strada e forse ora comincia proprio a intravederla. Le consiglio di darsi l'occasione di conoscere il motivo che l'ha portata a mentire, e che la blocca in quelli che lei ha chiamato "momenti finali". Credo che sia necessario, poiché il rischio potrebbe essere quello di perdere di vista la cosa più importante, se stessa e la considerazione che lei ne ha. Rimango comunque a disposizione Dott.ssa Angela Ricucci
Gentile utente, questo genere di blocco può capitare, immobilizza e trascina avanti nel tempo bruciando le proprie risorse, porta a colpevolizzare, sminuire se stessa. Le emozioni come la paura di ciò che potrebbe accadere (ad esempio, essere scoperti), vergogna, ansia, a loro volta, formano un circolo vizioso con i pensieri negativi di situazioni incerte e pericolose che sostengono un rimuginio infinito. La buona notizia è che si può risolvere e questo sembra suo obiettivo mi sembra di capire. Inoltre, da quanto lei dice la maggior parte del percorso di studi è stato assolto." Non getti via l'acqua sporca con tutto il bambino". Se restare immobile non cambia nulla. Continui come ha fatto qui, chieda aiuto e supporto ad un esperto. Resto disponibile. Cordialmente S. Zito
Buongiorno, dalle sue parole emerge tutta la fatica emotiva che sembra portarsi dietro. Credo possa essere importante fermarsi a pensare ad esempio sul che cosa la spinga ad "auto sabotarsi" alla fine di un percorso che poi la mette nella situazione di mentire, essere in imbarazzo e a sentirsi una delusione per gli altri (che è poi qualcosa che sente lei soggettivamente ma non è detto che sia il pensiero anche degli altri). Anche perchè mi sembra che nel momento in cui entra in questo circolo si trova come in una situazione di blocco, di impasse, che non la fanno stare bene. Io credo che uscire da una situazione di questo tipo sia assolutamente possibile, però credo che possa essere utile andare ad acquisire maggior consapevolezza sul perchè possa trovarsi in queste situazioni in modo tale che non le ricapitino più e possa affrontare i suoi percorsi di crescita e di vita in modo sereno. La ringrazio per la domanda e le auguro un in bocca al lupo!
Caro utente, mi dispiace per la situazione in cui si trova e potrebbe intraprendere in questo momento un percorso psicoterapico per capire le motivazioni profonde che l’hanno spinta a a raccontare una verità altra. In primis non si giudichi, chieda aiuto
saluti
saluti
Buongiorno, le aree di difficoltà probabilmente riguardano la fiducia nelle sue capacità e altro che sarebbe da indagare in un percorso terapeutico. Credo che, a questo punto, altre bugie non farebbero che peggiorare il suo stato emotivo. Suddivida, a piccoli passi, le persone a cui raccontare la verità. Ciò la aiuterà a stare meglio e forse a ricevere un incoraggiamento che tanto le serve.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione delicata. Prima di tutto, vorrei dirti che molte persone, specialmente in momenti di forte pressione, possono ritrovarsi a dire piccole bugie che col tempo crescono e diventano pesanti da gestire. È una reazione umana, che spesso nasce da un profondo desiderio di non deludere le aspettative degli altri e da una paura intensa del giudizio, soprattutto quando si tratta di persone care o figure autorevoli.
Sembra che tu ti stia giudicando molto severamente, ma questa reazione di autocritica dimostra quanto sia importante per te fare le cose in modo onesto e costruire relazioni di fiducia. Per cercare di uscire da questa situazione con maggiore serenità, ci sono alcuni passi che potresti valutare:
Riconoscere i tuoi limiti attuali senza colpevolizzarti: Il fatto che tu ti senta senza energie e in difficoltà potrebbe essere legato a tanti fattori, inclusa la pandemia, che ha avuto un impatto profondo su molti. Questo stato può aver rallentato il tuo ritmo e le tue capacità di affrontare i compiti accademici come vorresti. Il senso di “autosabotaggio” che senti potrebbe derivare più da un accumulo di stanchezza mentale che da una tua mancanza.
Valutare un dialogo sincero e mirato con il professore: Potresti prendere in considerazione l'idea di spiegare la tua situazione con sincerità, ma magari senza entrare nei dettagli più imbarazzanti, se questo ti fa sentire più a tuo agio. Potresti dire che le difficoltà degli ultimi mesi hanno influito più del previsto sul tuo percorso, e che stai cercando di recuperare nel modo migliore, chiedendo comprensione. Una comunicazione sincera può non solo risolvere eventuali incomprensioni, ma anche rafforzare la fiducia reciproca.
Considerare una spiegazione con i tuoi genitori: Anche se temi di deluderli, prova a ricordare che il loro amore e supporto sono lì per aiutarti, e non per giudicarti. Potresti dire loro che stai facendo il possibile per raggiungere il traguardo, anche se ci sono stati degli intoppi. Essere trasparenti può aiutare anche a ridurre la pressione che stai sentendo.
Concederti un po' di compassione e di tregua mentale: Gli ultimi metri sono difficili per chiunque, e ciò che hai fatto sinora mostra che ti stai impegnando sul serio. Hai riconosciuto il valore del tuo percorso e, anche se ci sono stati inciampi, nulla di questo rende il tuo sforzo meno valido. Ricorda che una difficoltà temporanea non definisce chi sei e non annulla tutto ciò che hai già costruito.
Per quanto riguarda la paura che il professore o i tuoi genitori possano giudicarti, è naturale. Ma, a volte, essere vulnerabili e trasparenti aiuta a creare un rispetto ancora più profondo. Questo potrebbe darti una grande occasione per liberarti del peso di questa situazione e per arrivare alla laurea con maggiore serenità.
Se ti può aiutare, cerca di prendere questi ultimi mesi un passo alla volta, focalizzandoti sugli esami ancora da dare e sul traguardo più vicino senza essere troppo dura con te stessa. Sono convinto che troverai le risorse per raggiungere questo obiettivo, anche nei momenti più complessi.
Sembra che tu ti stia giudicando molto severamente, ma questa reazione di autocritica dimostra quanto sia importante per te fare le cose in modo onesto e costruire relazioni di fiducia. Per cercare di uscire da questa situazione con maggiore serenità, ci sono alcuni passi che potresti valutare:
Riconoscere i tuoi limiti attuali senza colpevolizzarti: Il fatto che tu ti senta senza energie e in difficoltà potrebbe essere legato a tanti fattori, inclusa la pandemia, che ha avuto un impatto profondo su molti. Questo stato può aver rallentato il tuo ritmo e le tue capacità di affrontare i compiti accademici come vorresti. Il senso di “autosabotaggio” che senti potrebbe derivare più da un accumulo di stanchezza mentale che da una tua mancanza.
Valutare un dialogo sincero e mirato con il professore: Potresti prendere in considerazione l'idea di spiegare la tua situazione con sincerità, ma magari senza entrare nei dettagli più imbarazzanti, se questo ti fa sentire più a tuo agio. Potresti dire che le difficoltà degli ultimi mesi hanno influito più del previsto sul tuo percorso, e che stai cercando di recuperare nel modo migliore, chiedendo comprensione. Una comunicazione sincera può non solo risolvere eventuali incomprensioni, ma anche rafforzare la fiducia reciproca.
Considerare una spiegazione con i tuoi genitori: Anche se temi di deluderli, prova a ricordare che il loro amore e supporto sono lì per aiutarti, e non per giudicarti. Potresti dire loro che stai facendo il possibile per raggiungere il traguardo, anche se ci sono stati degli intoppi. Essere trasparenti può aiutare anche a ridurre la pressione che stai sentendo.
Concederti un po' di compassione e di tregua mentale: Gli ultimi metri sono difficili per chiunque, e ciò che hai fatto sinora mostra che ti stai impegnando sul serio. Hai riconosciuto il valore del tuo percorso e, anche se ci sono stati inciampi, nulla di questo rende il tuo sforzo meno valido. Ricorda che una difficoltà temporanea non definisce chi sei e non annulla tutto ciò che hai già costruito.
Per quanto riguarda la paura che il professore o i tuoi genitori possano giudicarti, è naturale. Ma, a volte, essere vulnerabili e trasparenti aiuta a creare un rispetto ancora più profondo. Questo potrebbe darti una grande occasione per liberarti del peso di questa situazione e per arrivare alla laurea con maggiore serenità.
Se ti può aiutare, cerca di prendere questi ultimi mesi un passo alla volta, focalizzandoti sugli esami ancora da dare e sul traguardo più vicino senza essere troppo dura con te stessa. Sono convinto che troverai le risorse per raggiungere questo obiettivo, anche nei momenti più complessi.
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Salve ho letto il suo messaggio e mi ha molto colpito la sua storia. Durante la formazione universitaria mi è stato spesso di non dover raccontare di me al paziente per motivi di mantenere determinati confini ma questa volta farò un'eccezione perché spero di poterla aiutarla. Lei ha detto di avere 27 anni e di sentirsi vecchia ma le assicuro che non è così...oggi la società ci vuole sempre di corsa, sempre in continua competizione e confronto con gli altri, ci vuole sordi contro l'ascoltare i nostri bisogni e fragilità, sempre alla ricerca dell'approvazione degli altri e delle persone a noi care.
Tutto ciò è SBAGLIATO! Ognuno di noi ha un proprio orologio dove soltanto noi possiamo decidere come muovere le lancette e secondo i nostri bisogni, desideri e possibilità. Ci sta chi a 27 anni si laurea, chi decide di sposarsi, chi ha già un figlio o chi lavora...ognuno ha la propria vita ma ciò non scandisce la nostra persona, il nostro valore e chi siamo. Ad oggi sono una psicologa, mamma e moglie ma sappia che mi sono iscritta all'università a 25 anni e mi sono laureata a 30 anni e successivamente tirocinio formativo e Abilitazione.... per molti è stata una follia perché come lei ho dovuto chiedere aiuto ai miei genitori eppure io non ho mai mollato perché nonostante molteplici problemi e crisi sapevo quello che volevo per me stessa. Se lei è convinta di voler laurearsi in ciò che studia non si preoccupi del pensiero degli altri, del giudizio del suo professore perché nessuno può giudicare il suo valore, le sue fragilità, i disagi provati... soltanto lei può farlo! Le consiglio di intraprendere un percorso di crescita personale che possa aiutarla ad affrontare questo momento difficile per lei, aiutarla a potenziare la sua autostima e capire come gestire situazioni stressanti. Inoltre le consiglio di parlare con i suoi genitori e con il suo professore nonostante le conseguenze, scappare e rimandare non risolverà i problemi ma potrà solo ingigantirli. Provi a spiegare apertamente il suo dolore e come esso l'ha spinta a mentire e Provi a spiegare come vuole a rimediare alle sue bugie.
Non abbia paura a cadere, spesso dalle cadute arrivano poi le più grandi rinascite e soddisfazioni.
Resto a disposizione per qualsisi cosa sui miei canali social perché purtroppo non ho modo di vedere i messaggi in altro modo.
Le auguro di riuscire a trovare la forza di affrontare le sue paure, questa situazione e di ricevere comprensione dalle persone a lei care.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Tutto ciò è SBAGLIATO! Ognuno di noi ha un proprio orologio dove soltanto noi possiamo decidere come muovere le lancette e secondo i nostri bisogni, desideri e possibilità. Ci sta chi a 27 anni si laurea, chi decide di sposarsi, chi ha già un figlio o chi lavora...ognuno ha la propria vita ma ciò non scandisce la nostra persona, il nostro valore e chi siamo. Ad oggi sono una psicologa, mamma e moglie ma sappia che mi sono iscritta all'università a 25 anni e mi sono laureata a 30 anni e successivamente tirocinio formativo e Abilitazione.... per molti è stata una follia perché come lei ho dovuto chiedere aiuto ai miei genitori eppure io non ho mai mollato perché nonostante molteplici problemi e crisi sapevo quello che volevo per me stessa. Se lei è convinta di voler laurearsi in ciò che studia non si preoccupi del pensiero degli altri, del giudizio del suo professore perché nessuno può giudicare il suo valore, le sue fragilità, i disagi provati... soltanto lei può farlo! Le consiglio di intraprendere un percorso di crescita personale che possa aiutarla ad affrontare questo momento difficile per lei, aiutarla a potenziare la sua autostima e capire come gestire situazioni stressanti. Inoltre le consiglio di parlare con i suoi genitori e con il suo professore nonostante le conseguenze, scappare e rimandare non risolverà i problemi ma potrà solo ingigantirli. Provi a spiegare apertamente il suo dolore e come esso l'ha spinta a mentire e Provi a spiegare come vuole a rimediare alle sue bugie.
Non abbia paura a cadere, spesso dalle cadute arrivano poi le più grandi rinascite e soddisfazioni.
Resto a disposizione per qualsisi cosa sui miei canali social perché purtroppo non ho modo di vedere i messaggi in altro modo.
Le auguro di riuscire a trovare la forza di affrontare le sue paure, questa situazione e di ricevere comprensione dalle persone a lei care.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Buongiorno, la situazione che sta vivendo sembra davvero difficile e comprendo il senso di vergogna e la pressione che sente. La paura di essere scoperta è naturale, ma è importante ricordare che tutti commettono errori e che affrontare la realtà con sincerità può essere il primo passo per liberarsi da questo peso. Piuttosto che rimanere nell'incertezza, potrebbe considerare di parlare apertamente con il professore e i suoi familiari. Essere onesti riguardo alle difficoltà che ha affrontato potrebbe aiutarla a ricostruire la fiducia e a ricevere il supporto di cui ha bisogno. Le sue difficoltà, anche se causate da una sorta di autosabotaggio, sono comprensibili, soprattutto in un periodo difficile come quello pandemico. Confrontarsi con un terapeuta potrebbe offrirle un'opportunità per esplorare queste dinamiche e capire meglio le cause di questi comportamenti, dandole gli strumenti per affrontarli.
Buona sera cara,
hai condiviso qualcosa di difficile con onestà, e questo è già un primo passo significativo.
E' utile iniziare distinguendo i fatti oggettivi dai pensieri che ti fanno stare male. I fatti sono che stai vivendo una situazione complessa, non sei riuscita a sostenere tre esami, e hai mentito per cercare di gestire una pressione intensa. I pensieri che invece ti fanno soffrire come “sono una schifezza”, “sprofonderei dalla vergogna”, “sono una delusione” non sono verità assolute, ma giudizi che stai rivolgendo a te stessa in un momento di difficoltà.
La bugia che hai detto non definisce chi sei, ma può essere letta come un tentativo di fronteggiare una sensazione di fallimento che ti stava travolgendo. Questo non significa giustificarla, ma comprenderla. Da qui, è possibile iniziare a cambiare: assumerti la responsabilità con consapevolezza, non con auto-condanna. Potresti valutare di scrivere al professore con onestà, spiegando che ti sei sentita sopraffatta e che hai agito in modo impulsivo. Questo ti permetterebbe di ristabilire una base di trasparenza, senza dover affrontare subito una telefonata che ora ti spaventa.
Anche nei confronti dei tuoi genitori, potrebbe aiutare parlare con calma, raccontando ciò che stai vivendo davvero. La paura di deludere spesso nasce da un’immagine idealizzata che pensiamo gli altri abbiano di noi; ma molte volte, il confronto reale è meno duro di quanto temiamo. Infine, non dimenticare che il fatto di impegnarti e non restare ferma, pur tra mille ostacoli, mostra determinazione e il senso di “cadere a pochi metri dal traguardo” potrebbe essere proprio il segnale che serve un tipo diverso di aiuto, magari attraverso un percorso psicologico.
un caro saluto
Ilenia
hai condiviso qualcosa di difficile con onestà, e questo è già un primo passo significativo.
E' utile iniziare distinguendo i fatti oggettivi dai pensieri che ti fanno stare male. I fatti sono che stai vivendo una situazione complessa, non sei riuscita a sostenere tre esami, e hai mentito per cercare di gestire una pressione intensa. I pensieri che invece ti fanno soffrire come “sono una schifezza”, “sprofonderei dalla vergogna”, “sono una delusione” non sono verità assolute, ma giudizi che stai rivolgendo a te stessa in un momento di difficoltà.
La bugia che hai detto non definisce chi sei, ma può essere letta come un tentativo di fronteggiare una sensazione di fallimento che ti stava travolgendo. Questo non significa giustificarla, ma comprenderla. Da qui, è possibile iniziare a cambiare: assumerti la responsabilità con consapevolezza, non con auto-condanna. Potresti valutare di scrivere al professore con onestà, spiegando che ti sei sentita sopraffatta e che hai agito in modo impulsivo. Questo ti permetterebbe di ristabilire una base di trasparenza, senza dover affrontare subito una telefonata che ora ti spaventa.
Anche nei confronti dei tuoi genitori, potrebbe aiutare parlare con calma, raccontando ciò che stai vivendo davvero. La paura di deludere spesso nasce da un’immagine idealizzata che pensiamo gli altri abbiano di noi; ma molte volte, il confronto reale è meno duro di quanto temiamo. Infine, non dimenticare che il fatto di impegnarti e non restare ferma, pur tra mille ostacoli, mostra determinazione e il senso di “cadere a pochi metri dal traguardo” potrebbe essere proprio il segnale che serve un tipo diverso di aiuto, magari attraverso un percorso psicologico.
un caro saluto
Ilenia
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Capisco bene quanto ti possa sentire in difficoltà in questo momento: la vergogna e il senso di colpa che descrivi sono emozioni molto forti, ma il fatto che tu ne stia parlando e che voglia affrontarle dimostra già una grande consapevolezza e maturità.
Mentire, soprattutto quando non è nella propria natura, può far stare molto male — ma ciò che è importante ora non è tanto la bugia in sé, quanto capire cosa ti ha portata a quel punto. Da quello che scrivi, emerge un forte perfezionismo e una grande paura di deludere gli altri (i tuoi genitori, il relatore, forse anche te stessa). Quando ci si sente “bloccati” o si ha la sensazione di cadere sempre poco prima del traguardo, spesso non si tratta di mancanza di impegno o volontà, ma di un conflitto interiore tra il desiderio di riuscire e la paura di fallire. È come se, per proteggerti da un possibile giudizio negativo, ti fossi sentita costretta a costruire una “storia alternativa” che potesse ridurre la pressione.
In realtà, quello che ti sta accadendo è più comune di quanto pensi. Molti studenti, soprattutto in fasi avanzate del percorso universitario, si sentono svuotati, demotivati o sopraffatti. Il contesto degli ultimi anni, con la pandemia e le sue conseguenze, ha acuito questa fatica, rendendo ancora più difficile trovare l’energia per concludere.
Ora è importante concentrarti su come puoi gestire la situazione nel modo più costruttivo possibile. Potresti valutare di parlare in modo sincero con il relatore, spiegando che stai attraversando un periodo di difficoltà personale e che non sei riuscita a completare gli esami nei tempi previsti. Non serve entrare nei dettagli della bugia, ma puoi assumerti la responsabilità del ritardo e chiedere comprensione e un nuovo piano per chiudere il percorso. La maggior parte dei docenti è più comprensiva di quanto si immagini, soprattutto quando si percepisce sincerità e voglia di rimettersi in carreggiata.
Allo stesso modo, con i tuoi genitori potresti affrontare il discorso gradualmente: spiegare che stai vivendo un momento di blocco, che non si tratta di mancanza di impegno ma di stanchezza mentale e ansia da prestazione. A volte la paura del giudizio ci fa immaginare reazioni molto più dure di quelle che poi riceviamo nella realtà.
Sarebbe molto utile per te intraprendere un percorso psicologico, anche breve, per comprendere meglio questi meccanismi di autosabotaggio e imparare a gestire la paura del fallimento e la pressione del giudizio.
Ti meriti di darti un’altra possibilità, nonostante l’errore: quello che conta non è la caduta, ma la capacità di fermarsi, comprendere e ripartire con più consapevolezza. Non sei “immatura”, sei semplicemente una persona che ha fatto il possibile per sopravvivere a una situazione di pressione e paura. Da qui si può ripartire, con onestà e con gentilezza verso te stessa.
Resto a disposizione
Mentire, soprattutto quando non è nella propria natura, può far stare molto male — ma ciò che è importante ora non è tanto la bugia in sé, quanto capire cosa ti ha portata a quel punto. Da quello che scrivi, emerge un forte perfezionismo e una grande paura di deludere gli altri (i tuoi genitori, il relatore, forse anche te stessa). Quando ci si sente “bloccati” o si ha la sensazione di cadere sempre poco prima del traguardo, spesso non si tratta di mancanza di impegno o volontà, ma di un conflitto interiore tra il desiderio di riuscire e la paura di fallire. È come se, per proteggerti da un possibile giudizio negativo, ti fossi sentita costretta a costruire una “storia alternativa” che potesse ridurre la pressione.
In realtà, quello che ti sta accadendo è più comune di quanto pensi. Molti studenti, soprattutto in fasi avanzate del percorso universitario, si sentono svuotati, demotivati o sopraffatti. Il contesto degli ultimi anni, con la pandemia e le sue conseguenze, ha acuito questa fatica, rendendo ancora più difficile trovare l’energia per concludere.
Ora è importante concentrarti su come puoi gestire la situazione nel modo più costruttivo possibile. Potresti valutare di parlare in modo sincero con il relatore, spiegando che stai attraversando un periodo di difficoltà personale e che non sei riuscita a completare gli esami nei tempi previsti. Non serve entrare nei dettagli della bugia, ma puoi assumerti la responsabilità del ritardo e chiedere comprensione e un nuovo piano per chiudere il percorso. La maggior parte dei docenti è più comprensiva di quanto si immagini, soprattutto quando si percepisce sincerità e voglia di rimettersi in carreggiata.
Allo stesso modo, con i tuoi genitori potresti affrontare il discorso gradualmente: spiegare che stai vivendo un momento di blocco, che non si tratta di mancanza di impegno ma di stanchezza mentale e ansia da prestazione. A volte la paura del giudizio ci fa immaginare reazioni molto più dure di quelle che poi riceviamo nella realtà.
Sarebbe molto utile per te intraprendere un percorso psicologico, anche breve, per comprendere meglio questi meccanismi di autosabotaggio e imparare a gestire la paura del fallimento e la pressione del giudizio.
Ti meriti di darti un’altra possibilità, nonostante l’errore: quello che conta non è la caduta, ma la capacità di fermarsi, comprendere e ripartire con più consapevolezza. Non sei “immatura”, sei semplicemente una persona che ha fatto il possibile per sopravvivere a una situazione di pressione e paura. Da qui si può ripartire, con onestà e con gentilezza verso te stessa.
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