Buongiorno allora da circa 1 mesetto quasi ho dei sintomi come disconesso, che vedo la mia stanza di
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Buongiorno allora da circa 1 mesetto quasi ho dei sintomi come disconesso, che vedo la mia stanza diversa, oppure che non mi riesco a concentrare ecc, in tutto questo io sono in cura con il daparox da 12 anni con il mio medico di base quindi mai andato da un psichiatra, quello che vorrei chiedere in questo post possono essere effetti collaterali del farmaco se si quando dovrebbero scomparire del tutto questi effetti collaterali? o meli porto fino a quando non tolgo del tutto il farmaco? un'ultima cosa prima di avere questi sintomi il farmaco lo avevo abbandonato per 4 giorni di seguito non so se la causa e stata anche questa... in tutto questo da 1 mese lo sto prendendo di nuovo tutti i giorni ma ancora i sintomi ci sono... dopo la cosa strana se mi distraggo che non penso hai sintomi sembra che non ne ho appena mi focalizzo ecco che compaiano non capisco neanche questa cosa..
Buongiorno,
I sintomi che descrive, come la sensazione di disconnessione, la percezione alterata della propria stanza e le difficoltà di concentrazione, possono avere diverse cause. L’interruzione improvvisa del Daparox per alcuni giorni potrebbe aver scatenato una reazione, in quanto i farmaci antidepressivi come questo dovrebbero essere sospesi in modo graduale sotto controllo medico. Inoltre, è possibile che i sintomi siano legati sia a effetti collaterali del farmaco sia ad aspetti psicologici, come un aumento dell’ansia o della focalizzazione sui sintomi stessi.
Tuttavia, per comprendere con maggiore certezza se si tratta di effetti collaterali transitori, di sintomi legati alla sospensione temporanea del farmaco o di altri fattori, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, come uno psichiatra, che possa valutare la situazione nel dettaglio e fornirle le indicazioni più adeguate.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
I sintomi che descrive, come la sensazione di disconnessione, la percezione alterata della propria stanza e le difficoltà di concentrazione, possono avere diverse cause. L’interruzione improvvisa del Daparox per alcuni giorni potrebbe aver scatenato una reazione, in quanto i farmaci antidepressivi come questo dovrebbero essere sospesi in modo graduale sotto controllo medico. Inoltre, è possibile che i sintomi siano legati sia a effetti collaterali del farmaco sia ad aspetti psicologici, come un aumento dell’ansia o della focalizzazione sui sintomi stessi.
Tuttavia, per comprendere con maggiore certezza se si tratta di effetti collaterali transitori, di sintomi legati alla sospensione temporanea del farmaco o di altri fattori, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, come uno psichiatra, che possa valutare la situazione nel dettaglio e fornirle le indicazioni più adeguate.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
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gentile utente, non posso non segnalarle che la prima domanda da farsi sarebbe come mai prende un farmaco antidepressivo da 12 anni, senza mai essere andato da uno psichiatra
Gentile utente di mio dottore,
in merito agli effetti del farmaco la invito a confrontarsi col medico prescivente, figura più indicata a rispondere ed orientare la sua domanda. Allora stesso tempo le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia, la aiuterà con il tempo a guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
in merito agli effetti del farmaco la invito a confrontarsi col medico prescivente, figura più indicata a rispondere ed orientare la sua domanda. Allora stesso tempo le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia, la aiuterà con il tempo a guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Io le consiglio di andare da uno specialista ovvero da uno psichiatra affinchè faccia una diagnosi e le dia i farmaci giusti . Lei chiaramente deve seguire la prescrizione e non prenderli saltuariamente perchè ci poterebbero essere effetti collaterali. I farmaci si devono prendere con regolarità. La saluto cordialmente. Dott. Lina Isardi
Gentile paziente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Capisco che stia attraversando un momento difficile e che questi sintomi possano essere motivo di preoccupazione, soprattutto considerando che sta assumendo il farmaco da tanto tempo. Il fatto che stia sperimentando sensazioni di disconnessione e difficoltà di concentrazione potrebbe essere legato a vari fattori, tra cui l'eventuale sospensione del farmaco per quei 4 giorni. Anche se in passato non ha avuto problemi, la sospensione improvvisa o un cambiamento del dosaggio possono talvolta causare effetti collaterali, e potrebbe essere che il suo corpo stia cercando di adattarsi nuovamente al farmaco. I farmaci come il Daparox possono causare effetti collaterali, soprattutto all'inizio o dopo una modifica del dosaggio. Se i sintomi sono iniziati dopo la sospensione e il successivo ritorno alla terapia, potrebbero essere temporanei e diminuire man mano che il suo corpo si adatta nuovamente al trattamento. Tuttavia, ogni persona reagisce in modo diverso, quindi è importante monitorare i sintomi. Le consiglio di non prendere decisioni drastiche, come interrompere il farmaco, senza prima aver consultato il medico, poiché sarebbe importante comprendere meglio la causa dei sintomi. Inoltre un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a gestire meglio le sfide emotive e psicologiche di questo periodo. Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Buonasera, mi sembra che per essere degli "effetti collaterali" del Daparox siano un pò troppo in ritardo visto che è ormai da 12 anni che li assume. Come psicoterapeuta, ritengo che per poter formulare una restituzione più focalizzata sarebbero necessari ulteriori informazioni su di lei: per esempio, in questo ultimo "mesetto" è intervenuto qualche evento che ha 'rotto' l'equilibrio che aveva raggiunto attraverso la dipendenza dal farmaco e dal suo medico?, quanti anni ha lei, ha una famiglia, un lavoro....? E' probabile che l'aver "abbandonato" il farmaco possa aver determinato l'intensificazione dei sintomi di cui parla e che, nonostante lei sia tornato a riassumerlo, i sintomi persistano nel tentativo di farsi 'ascoltare'. Le potrei consigliare di 'farli parlare' rivolgendosi ad uno psicoterapeuta, e magari potrebbe arrivare a farne a meno anche del 'tappo' (il Daparox) che per lungo tempo gli ha messo sopra. La saluto cordialmente
Buonasera, occorre una valutazione sia sui sintomi sia sul farmaco. Intanto può avvertire il suo medico di base, non so se sia anche psichiatra ma è necessario inquadrare sia il profilo di funzionamento (motivi per cui prende il daparox), sia valutare se è il farmaco adatto e quali eventuali effetti collaterali comporta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Utente,
le consiglio di fare una visita psichiatrica, perché lo psichiatra è il medico specialista adatto a prescrivere uno psicofarmaco. Al collega potrà esporre questi effetti del farmaco
con i migliori auguri,
dr. Ventura
le consiglio di fare una visita psichiatrica, perché lo psichiatra è il medico specialista adatto a prescrivere uno psicofarmaco. Al collega potrà esporre questi effetti del farmaco
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno,quello che descrivi – sentirsi "disconnesso", percepire l’ambiente in modo strano, difficoltà di concentrazione – può essere spiazzante. È comprensibile chiedersi se tutto questo sia legato alla sospensione temporanea del farmaco o a un suo effetto collaterale.
Il Daparox è il nome commerciale della paroxetina, un SSRI (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina). Quanto racconti è coerente con la cosiddetta "sindrome da sospensione da SSRI", che coinvolge più della metà delle persone che interrompono bruscamente questi farmaci. Di solito i sintomi si attenuano entro tre o quattro settimane (Julien et al., 2012).
L’assunzione prolungata di psicofarmaci richiede attenzione e delicatezza. Anche la ripresa della terapia non è sempre indicativa di un miglioramento stabile: potrebbe trattarsi del sollievo legato alla fine della sindrome da sospensione o di un effetto placebo. In alcuni casi, si rischia di attivare una dipendenza psicologica, vivendo la molecola come unica o principarle risorsa per stare bene. A lungo termine, possono emergere anche altri effetti collaterali.
Hai fatto bene a parlarne con il tuo medico di base, punto di riferimento importante. Al contempo, potrebbe esserti utile confrontarti anche con un’altra figura professionale: uno psichiatra o uno psicoterapeuta, meglio se con competenze sia farmacologiche che relazionali. Un confronto di questo tipo può offrirti uno spazio sicuro per dare voce ai tuoi vissuti, esplorare i processi relazionali che influiscono sul tuo benessere e comprendere meglio le implicazioni, biologiche e psicologiche, dell'uso degli psicofarmaci. Acquisire maggiore consapevolezza ti aiuterà a fare scelte più serene e informate sul tuo percorso.
Il Daparox è il nome commerciale della paroxetina, un SSRI (inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina). Quanto racconti è coerente con la cosiddetta "sindrome da sospensione da SSRI", che coinvolge più della metà delle persone che interrompono bruscamente questi farmaci. Di solito i sintomi si attenuano entro tre o quattro settimane (Julien et al., 2012).
L’assunzione prolungata di psicofarmaci richiede attenzione e delicatezza. Anche la ripresa della terapia non è sempre indicativa di un miglioramento stabile: potrebbe trattarsi del sollievo legato alla fine della sindrome da sospensione o di un effetto placebo. In alcuni casi, si rischia di attivare una dipendenza psicologica, vivendo la molecola come unica o principarle risorsa per stare bene. A lungo termine, possono emergere anche altri effetti collaterali.
Hai fatto bene a parlarne con il tuo medico di base, punto di riferimento importante. Al contempo, potrebbe esserti utile confrontarti anche con un’altra figura professionale: uno psichiatra o uno psicoterapeuta, meglio se con competenze sia farmacologiche che relazionali. Un confronto di questo tipo può offrirti uno spazio sicuro per dare voce ai tuoi vissuti, esplorare i processi relazionali che influiscono sul tuo benessere e comprendere meglio le implicazioni, biologiche e psicologiche, dell'uso degli psicofarmaci. Acquisire maggiore consapevolezza ti aiuterà a fare scelte più serene e informate sul tuo percorso.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gli psicofarmaci non andrebbero mai tolti bruscamente. Sicuramente lo specialista psichiatra è più adatto. Le situazioni possono cambiare pertanto un monitoraggio andrebbe effettuato.
Salve, grazie per la sua condivisione. Deve assolutamente rivolgersi ad uno psichiatra, i sintomi che riferisce non sono da sottovalutare e richiedono una disamina tempestiva.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Buongiorno, dare una risposta ai sintomi che presenta non è facile senza un colloquio ma posso provare a suggerire alcuni passaggi preliminari per capire meglio la situazione.
Prima di tutto, se prende questo farmaco da 12 anni sarebbe opportuno effettuare una visita presso uno psichiatra per verificarne gli effetti terapeuti e collaterali di un uso così prolungato.
Un altro aspetto da tenere in considerazione potrebbe essere il fatto che ha interrotto il farmaco per alcuni giorni: la sospensione improvvisa di farmaci può provocare degli effetti collaterali, a volte anche importanti. Di nuovo, il consiglio è quello di verificare questo con lo psichiatra.
In ultimo, rispetto al distrarsi o focalizzarsi sui sintomi, è un aspetto interessante che va però inquadrato nel suo modo di funzionare: è una persona che, ad esempio, ha paure rispetto alla propria salute?
Spero di averla aiutata con questo piccolo parere,
Un caro saluto
Dott. Matteo Marconi
Prima di tutto, se prende questo farmaco da 12 anni sarebbe opportuno effettuare una visita presso uno psichiatra per verificarne gli effetti terapeuti e collaterali di un uso così prolungato.
Un altro aspetto da tenere in considerazione potrebbe essere il fatto che ha interrotto il farmaco per alcuni giorni: la sospensione improvvisa di farmaci può provocare degli effetti collaterali, a volte anche importanti. Di nuovo, il consiglio è quello di verificare questo con lo psichiatra.
In ultimo, rispetto al distrarsi o focalizzarsi sui sintomi, è un aspetto interessante che va però inquadrato nel suo modo di funzionare: è una persona che, ad esempio, ha paure rispetto alla propria salute?
Spero di averla aiutata con questo piccolo parere,
Un caro saluto
Dott. Matteo Marconi
Gentile utente grazie mille per aver condiviso con noi il suo momento di difficoltà. Mi sento innanzitutto di consigliarle di rivolgersi ad un professionista medico che non sia il medico di base per far controllare la farmacoterapia e contemporaneamente rivolgersi ad uno psicoterapeuta per intraprendere un percorso personale e capire il perché della sintomatologia anche se dalle poche righe e informazioni che ci fornisce non è possibile rispondere alla sua domanda. Per quanto riguarda il fatto di distrarsi è normale che focalizzandoci su altre cose che sia il lavoro o la famiglia e volgendo lo sguardo altrove la concentrazione non è più solo sul sintomo. I farmaci come quelli che prende lei non dovrebbero essere mai smessi se non sotto stretto controllo medico e con scalo graduale. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o dubbi e le auguro di riacquistare la serenità le porgo un caro saluto Dott.ssa Valeria Sicari
Buongiorno, mi dispiacrper la situazione che sta vivendo, immagino quanto sia stancante e quanta confusione possa creare.
Personalmente non sono d'accordo ad assumere psicofarmaci senza consulto psichiatrico, quindi le consiglio di contattare un professionista.
Da quello che descrive, a.livello psicologico, non so perché, ma ho avuto la sensazione che volesse lasciare i farmaci, come.se fosse arrivato ad un rifiuto. È solo una mia sensazione, se per lei ha senso, provi a rifletterci.
Resta il.mio consiglio di avere un consulto.con uno psichiatra e magari un.confronto con uno psicoterapeuta.
Spero lei riesca a ritrovare l'equilibrio
Resto a disposizione, un saluto
CM
Personalmente non sono d'accordo ad assumere psicofarmaci senza consulto psichiatrico, quindi le consiglio di contattare un professionista.
Da quello che descrive, a.livello psicologico, non so perché, ma ho avuto la sensazione che volesse lasciare i farmaci, come.se fosse arrivato ad un rifiuto. È solo una mia sensazione, se per lei ha senso, provi a rifletterci.
Resta il.mio consiglio di avere un consulto.con uno psichiatra e magari un.confronto con uno psicoterapeuta.
Spero lei riesca a ritrovare l'equilibrio
Resto a disposizione, un saluto
CM
Buongiorno prima di tutto mi sento di consigliarle di chiedere un consulto ad un professionista pscihiatra in modo da darle le risposte più congrue ed eventualmente variariare o scalare il dosaggio del farmaco. lei riporta di avere questi sintomi da un mesetto, che però prende il farmaco da 12 anni e che ha fatto una sospensione in autonomia di 4 giorni. Al di là dell'aspetto farmacologico che come le ho detto è importante che valuti con uno psichiatra, sarebbe importante che affrontasse il significato personale e psicologico dei sintomi ciò la aiuterebbe a sentirsi più in grado di gestirli ed a trovare risposte anche agli altri dubbi che pone. In effetti a volte possono essere anche cambiamenti nella quotidianità o nelle relazioni o stress parrticolarment eimportanti che ifluenzano l'emenrgere di alcuni sintomi. Su questi aspetti probabilmente una psicoterapia in associazione alla terapia farmacologica la potrebbe aiutare
Salve, per quanto riguarda le controindicazioni può rivolgersi al suo medico e comprendere come affrontarle. Visto che quando si distrae le sembrano che scompaiono può pensare di contattare uno psicologo così da capire se è la sua eventuale ansia a creare tali sintomi.
Saluti
Saluti
Buongiorno, sarebbe importante sapere se il farmaco viene monitorato periodicamente dal medico che glielo ha prescritto, in modo da capire la causa della sintomatologia che lei ha descritto. La invito a non prendere iniziative autonome in merito a sospensione e ripresa della terapia farmacologica ma di parlarne sempre con il medico. Se il medico che la segue attualmente non la soddisfa potrebbe fare una visita con uno psichiatra in modo da avere un quadro più completo della sua condizione sanitaria. In bocca al lupo!
Buongiorno, trattandosi di una terapia farmacologica le suggerisco caldamente di condividere quanto le sta accadendo con il medico che l'ha prescritta, ma avendo questi sintomi specifici le suggerisco ancor di più di rivolgersi ad uno psichiatra che meglio può capire e aiutarla.
Buongiorno, ti ringrazio per aver condiviso con noi quello che stai vivendo. I sintomi che descrivi – senso di disconnessione, difficoltà di concentrazione e percezioni alterate – possono essere molto destabilizzanti, soprattutto se si protraggono nel tempo.
Interrompere bruscamente l’assunzione del Daparox, anche solo per pochi giorni può effettivamente provocare effetti collaterali o sintomi da sospensione, soprattutto se il farmaco viene assunto da molti anni.
Il fatto che i sintomi sembrino accentuarsi quando ti focalizzi su di essi e si attenuino con la distrazione può indicare anche una componente ansiosa che amplifica la percezione del disagio. È qualcosa di piuttosto comune, ma che merita attenzione.
Detto questo, sarebbe importante valutare insieme più attentamente la tua situazione: comprendere meglio la tua storia clinica, i motivi per cui ti è stato prescritto il Daparox, e considerare se sia il caso di un approfondimento con uno psichiatra, che possa fare una valutazione specialistica sull’andamento della terapia e sui sintomi attuali.
Se lo desideri, possiamo fissare un primo colloquio per parlarne con calma e cercare insieme la strada più adatta per aiutarti a stare meglio. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Interrompere bruscamente l’assunzione del Daparox, anche solo per pochi giorni può effettivamente provocare effetti collaterali o sintomi da sospensione, soprattutto se il farmaco viene assunto da molti anni.
Il fatto che i sintomi sembrino accentuarsi quando ti focalizzi su di essi e si attenuino con la distrazione può indicare anche una componente ansiosa che amplifica la percezione del disagio. È qualcosa di piuttosto comune, ma che merita attenzione.
Detto questo, sarebbe importante valutare insieme più attentamente la tua situazione: comprendere meglio la tua storia clinica, i motivi per cui ti è stato prescritto il Daparox, e considerare se sia il caso di un approfondimento con uno psichiatra, che possa fare una valutazione specialistica sull’andamento della terapia e sui sintomi attuali.
Se lo desideri, possiamo fissare un primo colloquio per parlarne con calma e cercare insieme la strada più adatta per aiutarti a stare meglio. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
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