Buongiorno a tutti, Il mio ragazzo è bellissimo, davvero. Ho avuto da subito una attrazione sessu
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Buongiorno a tutti,
Il mio ragazzo è bellissimo, davvero. Ho avuto da subito una attrazione sessuale molto forte... però c'è un ma. A volte si fa crescere tantissimo la barba, che essendo anche riccia si gonfia tantissimo, diventando incolta. Quando è così, forse anche per i tratti molto scuri, lo fermano sempre (polizia, finanza...) e perdo un po' dell'attrazione perché la barba diventa molto sciatta. Per lui la barba è importante, motivo per cui non mi permetterò mai di dirgli di rasarla a zero, ma quando va dal barbiere e se la fa sistemare, sta benissimo e quando la vedo crescere e ho questi pensieri mi sento molto in colpa, forse lo amo di meno? Sono una brutta persona? È normale avere una preferenza?
Associo la barba lunga a minor igiene, a volte mi ritrovo i peli in bocca quando lo bacio e ho un disgusto (questo sempre, ho i conati persino quando mi mangio i miei di capelli per errore), e non so se posso parlargliene. Vorrei semplicemente si trascurasse meno, anche chi mi è intorno mi dice "ma perché se la fa crescere così tanto??? Sta benissimo quando è più curata."
Ad aggravare il mio stato d'ansia c'è anche la conferma che i miei genitori non accetteranno mai il mio ragazzo, perché ha la barba più lunga appunto e un paio di piercing. Mia madre ha pianto due volte di fronte a me per tale motivo, perché a detta sua non si capacità di cosa io ci trovi in lui. Vedere mia madre in quello stato mi ha traumatizzato, e ha tirato fuori molte ansie e insicurezze, tra cui quella riportata su, come se nel notare un "difetto" altrui allora io debba mettere in discussione tutti i miei sentimenti.
Grazie mille per avermi letto fino a qui.
Il mio ragazzo è bellissimo, davvero. Ho avuto da subito una attrazione sessuale molto forte... però c'è un ma. A volte si fa crescere tantissimo la barba, che essendo anche riccia si gonfia tantissimo, diventando incolta. Quando è così, forse anche per i tratti molto scuri, lo fermano sempre (polizia, finanza...) e perdo un po' dell'attrazione perché la barba diventa molto sciatta. Per lui la barba è importante, motivo per cui non mi permetterò mai di dirgli di rasarla a zero, ma quando va dal barbiere e se la fa sistemare, sta benissimo e quando la vedo crescere e ho questi pensieri mi sento molto in colpa, forse lo amo di meno? Sono una brutta persona? È normale avere una preferenza?
Associo la barba lunga a minor igiene, a volte mi ritrovo i peli in bocca quando lo bacio e ho un disgusto (questo sempre, ho i conati persino quando mi mangio i miei di capelli per errore), e non so se posso parlargliene. Vorrei semplicemente si trascurasse meno, anche chi mi è intorno mi dice "ma perché se la fa crescere così tanto??? Sta benissimo quando è più curata."
Ad aggravare il mio stato d'ansia c'è anche la conferma che i miei genitori non accetteranno mai il mio ragazzo, perché ha la barba più lunga appunto e un paio di piercing. Mia madre ha pianto due volte di fronte a me per tale motivo, perché a detta sua non si capacità di cosa io ci trovi in lui. Vedere mia madre in quello stato mi ha traumatizzato, e ha tirato fuori molte ansie e insicurezze, tra cui quella riportata su, come se nel notare un "difetto" altrui allora io debba mettere in discussione tutti i miei sentimenti.
Grazie mille per avermi letto fino a qui.
Quello che descrivi non è una semplice paura, ma una vera e propria ansia ipocondriaca, amplificata dal contatto con immagini forti legate alla morte e al soffocamento. Non è sorprendente che leggere quei racconti ti abbia scosso: hai toccato uno dei tuoi punti più vulnerabili, l’idea di perdere il controllo e vivere l’agonia. In realtà, non è la morte in sé che ti spaventa, ma il tentativo impossibile di prevederla, evitarla o controllarla. È proprio questa lotta che alimenta l’ansia anticipatoria, i pensieri ossessivi e persino l’evitamento degli esami medici.
Ma c’è un’altra prospettiva: la tua paura non parla solo di fragilità, parla anche di vita. La nascita di tua figlia ha reso ancora più forte il desiderio di esserci, ed è questa stessa energia che può diventare la leva per trasformare l’angoscia in un cammino di consapevolezza. Non si tratta di eliminare la paura della morte – nessuno può – ma di imparare a conviverci, lasciando che diventi un richiamo a vivere con più pienezza.
Concretamente, ci sono percorsi efficaci come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che lavora sulla gestione dell’ansia, dei pensieri catastrofici e sull’evitamento, ma anche approcci più riflessivi che aiutano a sviluppare una forma di mindfulness esistenziale: non un rilassamento superficiale, ma la capacità di stare nel presente con ciò che c’è, invece di farti trascinare dall’immaginazione del futuro. La vera domanda allora non è: come evito la morte?, ma: come scelgo di vivere oggi, qui e ora, per me e per mia figlia? È in questa direzione che la paura smette di soffocare e diventa respiro.
Ma c’è un’altra prospettiva: la tua paura non parla solo di fragilità, parla anche di vita. La nascita di tua figlia ha reso ancora più forte il desiderio di esserci, ed è questa stessa energia che può diventare la leva per trasformare l’angoscia in un cammino di consapevolezza. Non si tratta di eliminare la paura della morte – nessuno può – ma di imparare a conviverci, lasciando che diventi un richiamo a vivere con più pienezza.
Concretamente, ci sono percorsi efficaci come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che lavora sulla gestione dell’ansia, dei pensieri catastrofici e sull’evitamento, ma anche approcci più riflessivi che aiutano a sviluppare una forma di mindfulness esistenziale: non un rilassamento superficiale, ma la capacità di stare nel presente con ciò che c’è, invece di farti trascinare dall’immaginazione del futuro. La vera domanda allora non è: come evito la morte?, ma: come scelgo di vivere oggi, qui e ora, per me e per mia figlia? È in questa direzione che la paura smette di soffocare e diventa respiro.
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Buongiorno,
dalle sue parole emerge un grande affetto per il suo ragazzo, accompagnato però da emozioni contrastanti legate a come si presenta e a come la sua famiglia percepisce la relazione. È importante sottolineare che non è affatto una “brutta persona” per avere delle preferenze o per provare fastidio in alcune situazioni: è assolutamente normale avere attrazioni, gusti ed esigenze personali, anche sul piano estetico.
Il fatto che si senta in colpa rivela piuttosto un conflitto interiore: da una parte l’amore e l’attrazione per il suo compagno, dall’altra le aspettative della famiglia, le sue sensibilità personali (ad esempio il disgusto per i peli o i capelli in bocca) e la preoccupazione di “dover amare senza condizioni”. È naturale che tutto questo possa generare ansia e confusione.
La comunicazione in una coppia è fondamentale: parlare dei propri vissuti con delicatezza e sincerità, senza criticare ma condividendo come ci si sente, può rafforzare il rapporto invece che indebolirlo. Allo stesso tempo, è importante distinguere ciò che è suo — i suoi gusti, le sue paure, le pressioni esterne — da ciò che appartiene al partner, cioè la sua scelta di come mostrarsi.
Il giudizio e le reazioni dei genitori aggiungono un ulteriore peso emotivo. Vedere la sofferenza di una madre può amplificare i dubbi e creare l’idea che i propri sentimenti siano “sbagliati” se non corrispondono a ciò che la famiglia approva. Questo però non significa che i suoi sentimenti verso il suo ragazzo non siano autentici.
Si ricordi che non è necessario cancellare le preferenze personali o ignorare i propri bisogni: ciò che conta è trovare un equilibrio tra il rispetto per sé stessi e quello per l’altro.
In situazioni come la sua, può essere molto utile approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa aiutarla a distinguere meglio tra emozioni personali, condizionamenti esterni e reali bisogni di coppia.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
dalle sue parole emerge un grande affetto per il suo ragazzo, accompagnato però da emozioni contrastanti legate a come si presenta e a come la sua famiglia percepisce la relazione. È importante sottolineare che non è affatto una “brutta persona” per avere delle preferenze o per provare fastidio in alcune situazioni: è assolutamente normale avere attrazioni, gusti ed esigenze personali, anche sul piano estetico.
Il fatto che si senta in colpa rivela piuttosto un conflitto interiore: da una parte l’amore e l’attrazione per il suo compagno, dall’altra le aspettative della famiglia, le sue sensibilità personali (ad esempio il disgusto per i peli o i capelli in bocca) e la preoccupazione di “dover amare senza condizioni”. È naturale che tutto questo possa generare ansia e confusione.
La comunicazione in una coppia è fondamentale: parlare dei propri vissuti con delicatezza e sincerità, senza criticare ma condividendo come ci si sente, può rafforzare il rapporto invece che indebolirlo. Allo stesso tempo, è importante distinguere ciò che è suo — i suoi gusti, le sue paure, le pressioni esterne — da ciò che appartiene al partner, cioè la sua scelta di come mostrarsi.
Il giudizio e le reazioni dei genitori aggiungono un ulteriore peso emotivo. Vedere la sofferenza di una madre può amplificare i dubbi e creare l’idea che i propri sentimenti siano “sbagliati” se non corrispondono a ciò che la famiglia approva. Questo però non significa che i suoi sentimenti verso il suo ragazzo non siano autentici.
Si ricordi che non è necessario cancellare le preferenze personali o ignorare i propri bisogni: ciò che conta è trovare un equilibrio tra il rispetto per sé stessi e quello per l’altro.
In situazioni come la sua, può essere molto utile approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa aiutarla a distinguere meglio tra emozioni personali, condizionamenti esterni e reali bisogni di coppia.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
No, non sei una cattiva persona. Avere preferenze, anche fisiche, è umano. E a volte queste preferenze si intrecciano con vissuti più profondi, legati all’estetica, all’igiene, o anche alla pressione sociale o familiare.
Il tuo disagio sembra toccare almeno due livelli: da un lato il fastidio fisico e visivo, dall’altro il giudizio interiorizzato (soprattutto quello di tua madre) che ti fa dubitare dei tuoi sentimenti e ti fa sentire in colpa.
Può essere utile chiederti:
Il disagio viene più dalla barba… o dalla paura di non essere capita, accettata, o libera di amare chi scegli?
Parlarne con lui può essere un atto di onestà affettuosa, se fatto con delicatezza. Non per cambiarlo, ma per costruire una relazione in cui tu possa sentirti libera di essere sincera… senza sensi di colpa.
Il tuo disagio sembra toccare almeno due livelli: da un lato il fastidio fisico e visivo, dall’altro il giudizio interiorizzato (soprattutto quello di tua madre) che ti fa dubitare dei tuoi sentimenti e ti fa sentire in colpa.
Può essere utile chiederti:
Il disagio viene più dalla barba… o dalla paura di non essere capita, accettata, o libera di amare chi scegli?
Parlarne con lui può essere un atto di onestà affettuosa, se fatto con delicatezza. Non per cambiarlo, ma per costruire una relazione in cui tu possa sentirti libera di essere sincera… senza sensi di colpa.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, se la comunicazione è fatta con affetto come mi sembra lei nutra non vedo niente di male a comunicare al partner un aspetto che non ci fa stare bene, poi può essere proprio il dialogo a favorire un reciproco incontrarsi su un punto. Poi ci sono anche le sue ansie e insicurezze che sua madre le risveglia e questo potrebbe essere un motivo per costruirsi uno spazio psico terapeutico dove provare ad approfondire. Se ritiene sono a disposizione anche online. Saluti. Dario Martelli
Non sei una brutta persona: è normale avere preferenze estetiche, anche col partner. Non significa amare di meno, ma semplicemente che alcune cose ti attraggono di più di altre. L’importante è distinguere tra ciò che per te è intollerabile e ciò che è solo una preferenza. Quanto ai tuoi genitori: le loro reazioni parlano delle loro rigidità, non del valore della tua relazione.
Salve. Si evince dal suo racconto come un difetto, di carattere estetico la turbi a tal punto da entrare in uno stato di ansie e insicurezze. Questo turbamento relativo all'aspetto estetico sembra maggiore in sua madre rispetto a lei, e questo come lei afferma la fa soffrire ancora di più. Sembra che sia per lei e ancora più per sua madre questo non sia un dettaglio ma qualcosa di estremamente importante. Come mai lo è? Cosa prova per il suo attuale fidanzato oltre ad una grande attrazione sessuale?
Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista.
Cordiali saluti
Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista.
Cordiali saluti
Buongiorno, leggendo le sue parole penso che questa "barba incolta" per lei rappresenti molto di più di una semplice barba trascurata e così anche per l'altro verso per il suo ragazzo. Per lei sembra che sia un valore di pulizia e chiarezza probabilmente derivato dai principi della sua famiglia. Per il suo ragazzo forse rappresenta un potersi permettere di essere anche trascurato forse desiderando di essere apprezzato comunque. Penso che in un qualche modo potrebbe parlargliene cercando di lasciar emergere il suo pensiero, magari cercando di non offendere il modo di essere del suo ragazzo e magari provare a far emergere cosa anche per lui significhi. Vedrà che il dialogo vi aiuterà. Per quel che riguarda sua madre cerchi di separare quel che è importante per lei (sua madre) e quel che invece lo è per lei. Non siete la stessa persona ed è importante nel suo percorso di crescita che lasci gradualmente emergere i suoi gusti e pensieri. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Posso chiederle quanti anni ha lei?
Buongiorno, i temi che riporta sono molti, c'è la relazione con il suo fidanzato, la relazione con i suoi genitori, il giudizio e la pressione sociale da parte degli amici e dei suoi genitori, il senso di colpa per amarlo di meno se ha la barba incolta.
Il problema non è la barba in sé ma il modo in cui viene tenuta, il timore di parlare con lui genera il senso di colpa perché le sue parole potrebbero essere interpretate come imposizione o critica.
Molte persone hanno preferenze fisiche, non è sbagliato avere dei gusti, la cosa importante è parlare con lui, per avere relazioni sane la comunicazione è molto importante e fondamentale. L'approccio deve essere delicato, non deve chiedergli di rasarsi , il focus deve essere sulla cura. Se il suo ragazzo si sentirà amato e non criticato sarà più propenso ad ascoltare. Le parole che può usare potrebbero essere: "Mi piaci tantissimo, e mi sento attratta anche dalla tua barba. Ti ho visto con la barba più curata e devo dire che mi fai impazzire, ti andrebbe di curarla un po' più spesso? Questo è solo un esempio di come potrebbe parlargli. Comunicare senza offendere e criticare.
Inoltre la reazione di genitori e amici non devono definire la sua relazione, anche se le reazioni degli altri ci portano a stare male, ciò che conta non è quello che dicono o esprimono gli altri, ma è ciò che provate voi come coppia.
Il problema non è la barba in sé ma il modo in cui viene tenuta, il timore di parlare con lui genera il senso di colpa perché le sue parole potrebbero essere interpretate come imposizione o critica.
Molte persone hanno preferenze fisiche, non è sbagliato avere dei gusti, la cosa importante è parlare con lui, per avere relazioni sane la comunicazione è molto importante e fondamentale. L'approccio deve essere delicato, non deve chiedergli di rasarsi , il focus deve essere sulla cura. Se il suo ragazzo si sentirà amato e non criticato sarà più propenso ad ascoltare. Le parole che può usare potrebbero essere: "Mi piaci tantissimo, e mi sento attratta anche dalla tua barba. Ti ho visto con la barba più curata e devo dire che mi fai impazzire, ti andrebbe di curarla un po' più spesso? Questo è solo un esempio di come potrebbe parlargli. Comunicare senza offendere e criticare.
Inoltre la reazione di genitori e amici non devono definire la sua relazione, anche se le reazioni degli altri ci portano a stare male, ciò che conta non è quello che dicono o esprimono gli altri, ma è ciò che provate voi come coppia.
Salve paziente anonima leggendo la sua lunga email credo che il problema non sia tanto la barba lunga del suo ragazzo ma tutto il vissuto che lei lega a questa manifestazione del suo ragazzo
Compreso e non per ultimo il dissenso di sua madre
Le consiglio un confronto con una terapeuta e un trattamento ( ne esistono di brevi) per arrivare alla causa della sua ansia.. Non credo c' entrino i sentimenti.. Quanto l'adesione alle convenzioni sociali
Dott. Lorenzini Maria santa psicoterapeuta
Compreso e non per ultimo il dissenso di sua madre
Le consiglio un confronto con una terapeuta e un trattamento ( ne esistono di brevi) per arrivare alla causa della sua ansia.. Non credo c' entrino i sentimenti.. Quanto l'adesione alle convenzioni sociali
Dott. Lorenzini Maria santa psicoterapeuta
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo ragazzo, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo ragazzo, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
dalle sue parole emerge con chiarezza quanto sia innamorata del suo ragazzo e al tempo stesso quanta ansia le generi la questione della barba e il giudizio esterno (della famiglia e non solo). È importante dirle subito una cosa: non è una cattiva persona per avere delle preferenze estetiche. Tutti noi, anche nelle relazioni più profonde e autentiche, conserviamo gusti personali: non significa amare di meno.
Quello che sembra pesare di più non è solo la barba in sé, ma il significato che le attribuisce:
la associa a trascuratezza o scarsa igiene;
la collega al timore di disgusto fisico (i peli in bocca nei baci);
la sovrappone ai giudizi negativi che i suoi genitori hanno espresso, il che inevitabilmente amplifica il conflitto interno.
Il rischio è che, di fronte a un dettaglio che non le piace, la sua mente arrivi a mettere in dubbio l’intero sentimento, come se ogni perplessità estetica o pratica fosse la prova di “non amarlo abbastanza”. In realtà, ciò che racconta è molto più frequente di quanto si pensi: nelle relazioni di coppia è normale avere aspetti dell’altro che ci attraggono moltissimo e altri che ci piacciono meno.
Il punto è capire come gestirlo:
può valutare di parlarne con lui in modo delicato e affettuoso, senza trasformarlo in una critica (“ti preferisco quando la curi, stai benissimo così”), piuttosto che in un rifiuto della barba tout court;
può provare a distinguere ciò che appartiene al suo gusto personale da ciò che invece nasce dal peso del giudizio familiare: le lacrime di sua madre non parlano davvero di lei o del suo amore, ma di schemi e convinzioni che non devono coincidere per forza con i suoi valori.
La vera domanda che può aiutarla è: al di là della barba, cosa rappresenta per me questo ragazzo, e come mi fa stare quando siamo insieme? Se la risposta resta quella di sentirsi attratta, amata, rispettata, allora è importante riconoscere che l’amore non viene messo in discussione da un dettaglio estetico.
Non si colpevolizzi: avere preferenze non significa non amare. Significa essere umani, con gusti, sensibilità e anche con ansie che a volte si intrecciano con i giudizi esterni.
Un caro saluto e un incoraggiamento a fidarsi dei suoi sentimenti, più che delle paure indotte dall’esterno.
dalle sue parole emerge con chiarezza quanto sia innamorata del suo ragazzo e al tempo stesso quanta ansia le generi la questione della barba e il giudizio esterno (della famiglia e non solo). È importante dirle subito una cosa: non è una cattiva persona per avere delle preferenze estetiche. Tutti noi, anche nelle relazioni più profonde e autentiche, conserviamo gusti personali: non significa amare di meno.
Quello che sembra pesare di più non è solo la barba in sé, ma il significato che le attribuisce:
la associa a trascuratezza o scarsa igiene;
la collega al timore di disgusto fisico (i peli in bocca nei baci);
la sovrappone ai giudizi negativi che i suoi genitori hanno espresso, il che inevitabilmente amplifica il conflitto interno.
Il rischio è che, di fronte a un dettaglio che non le piace, la sua mente arrivi a mettere in dubbio l’intero sentimento, come se ogni perplessità estetica o pratica fosse la prova di “non amarlo abbastanza”. In realtà, ciò che racconta è molto più frequente di quanto si pensi: nelle relazioni di coppia è normale avere aspetti dell’altro che ci attraggono moltissimo e altri che ci piacciono meno.
Il punto è capire come gestirlo:
può valutare di parlarne con lui in modo delicato e affettuoso, senza trasformarlo in una critica (“ti preferisco quando la curi, stai benissimo così”), piuttosto che in un rifiuto della barba tout court;
può provare a distinguere ciò che appartiene al suo gusto personale da ciò che invece nasce dal peso del giudizio familiare: le lacrime di sua madre non parlano davvero di lei o del suo amore, ma di schemi e convinzioni che non devono coincidere per forza con i suoi valori.
La vera domanda che può aiutarla è: al di là della barba, cosa rappresenta per me questo ragazzo, e come mi fa stare quando siamo insieme? Se la risposta resta quella di sentirsi attratta, amata, rispettata, allora è importante riconoscere che l’amore non viene messo in discussione da un dettaglio estetico.
Non si colpevolizzi: avere preferenze non significa non amare. Significa essere umani, con gusti, sensibilità e anche con ansie che a volte si intrecciano con i giudizi esterni.
Un caro saluto e un incoraggiamento a fidarsi dei suoi sentimenti, più che delle paure indotte dall’esterno.
Salve, avere preferenze estetiche, come nel caso della barba, è del tutto normale e non la rende una persona superficiale o meno innamorata. Il disagio che prova, anche fisico, merita ascolto, e parlarne con il suo compagno con gentilezza potrebbe rafforzare il legame, non indebolirlo.
Le reazioni dei suoi genitori, specie quelle di sua madre, sembrano aver inciso molto su di lei. La psicoterapia umanistica o un percorso con EMDR potrebbero aiutarla a elaborare queste ferite emotive, distinguendo meglio ciò che sente davvero da ciò che teme di “dover sentire”. La Mindfulness, inoltre, può sostenerla nel gestire ansie e giudizi interiori. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Le reazioni dei suoi genitori, specie quelle di sua madre, sembrano aver inciso molto su di lei. La psicoterapia umanistica o un percorso con EMDR potrebbero aiutarla a elaborare queste ferite emotive, distinguendo meglio ciò che sente davvero da ciò che teme di “dover sentire”. La Mindfulness, inoltre, può sostenerla nel gestire ansie e giudizi interiori. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno,
dalle sue parole emerge quanto il suo disagio non sia tanto sulla barba in sé, quanto sul significato che lei le attribuisce: trascuratezza, giudizio degli altri, conflitto con sua madre. Mi colpisce che si chieda: “forse lo amo di meno?”—ma l’amore si misura sulla lunghezza di una barba o sulla capacità di stare accanto nonostante ciò che non piace?
E ancora: è più faticoso provare a cambiare lui o convivere con l’idea che forse è il suo sguardo, condizionato anche dal giudizio esterno, a cambiare?
Forse la vera questione non è se lui si curi abbastanza, ma se lei vuole imparare a distinguere tra ciò che sente davvero e ciò che le viene imposto da fuori.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
dalle sue parole emerge quanto il suo disagio non sia tanto sulla barba in sé, quanto sul significato che lei le attribuisce: trascuratezza, giudizio degli altri, conflitto con sua madre. Mi colpisce che si chieda: “forse lo amo di meno?”—ma l’amore si misura sulla lunghezza di una barba o sulla capacità di stare accanto nonostante ciò che non piace?
E ancora: è più faticoso provare a cambiare lui o convivere con l’idea che forse è il suo sguardo, condizionato anche dal giudizio esterno, a cambiare?
Forse la vera questione non è se lui si curi abbastanza, ma se lei vuole imparare a distinguere tra ciò che sente davvero e ciò che le viene imposto da fuori.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno gentile utente,
parto dalla fine del suo messaggio, quando scrive che la reazione di sua madre le ha tirato fuori molta insicurezza, per cui basta un difetto per mettere in discussione il "tutto".
Quello che noto, leggendola, è che lei fa sia quello che fa sua madre, ma anche l'inverso.
Provo a spiegarmi meglio:
Sua madre (e anche lei) dite "Siccome il ragazzo ha la barba lunga (difetto), questo ragazzo (che è una persona, un insieme di tanti aspetti) non va bene".
Però lei fa anche l'inverso, quando ci scrive che il suo ragazzo è bellissimo, attraente, meraviglioso ma.... ci parla solo della sua barba!
Sono sicura che il suo ragazzo è bellissimo grazie a tantissime qualità e aspetti, ma lei si focalizza solo sulla barba.
Sua madre per un verso, lei per un altro, vi fissate su un dettaglio e perdete di vista tutto il resto.
Lei non è certamente nè una brutta persona, nè una che non ama il suo fidanzato. Questo si coglie dall'entusiasmo e dalla passione con cui ci scrive.
Ma ho la sensazione (faccio quest'ipotesi) che non si sia sentita vista da sua madre "tutta intera come persona".
Non so quanti anni lei abbia e posso capire che un genitore si preoccupi di chi frequenta la propria figlia, soprattutto se è ancora molto giovane. Ma che sua madre pianga davanti a lei perchè non vuole che frequenti questo ragazzo, sembra un atto di perfezionismo e di controllo nei suoi confronti.
Provi a guardare il suo ragazzo "oltre la barba". Forse lui se la fa crescere lunga proprio per questo, per essere visto e amato anche per qualcos'altro che non sia il suo aspetto fisico. E soprattutto provi a guardare anche a sè stessa oltre le sue insicurezze e i suoi dubbi. Anche lei ha diritto di essere amata con i suoi "difetti" (che non sono difetti, ma parti di noi, che è del tutto normale avere).
Buona continuazione per tutto!
parto dalla fine del suo messaggio, quando scrive che la reazione di sua madre le ha tirato fuori molta insicurezza, per cui basta un difetto per mettere in discussione il "tutto".
Quello che noto, leggendola, è che lei fa sia quello che fa sua madre, ma anche l'inverso.
Provo a spiegarmi meglio:
Sua madre (e anche lei) dite "Siccome il ragazzo ha la barba lunga (difetto), questo ragazzo (che è una persona, un insieme di tanti aspetti) non va bene".
Però lei fa anche l'inverso, quando ci scrive che il suo ragazzo è bellissimo, attraente, meraviglioso ma.... ci parla solo della sua barba!
Sono sicura che il suo ragazzo è bellissimo grazie a tantissime qualità e aspetti, ma lei si focalizza solo sulla barba.
Sua madre per un verso, lei per un altro, vi fissate su un dettaglio e perdete di vista tutto il resto.
Lei non è certamente nè una brutta persona, nè una che non ama il suo fidanzato. Questo si coglie dall'entusiasmo e dalla passione con cui ci scrive.
Ma ho la sensazione (faccio quest'ipotesi) che non si sia sentita vista da sua madre "tutta intera come persona".
Non so quanti anni lei abbia e posso capire che un genitore si preoccupi di chi frequenta la propria figlia, soprattutto se è ancora molto giovane. Ma che sua madre pianga davanti a lei perchè non vuole che frequenti questo ragazzo, sembra un atto di perfezionismo e di controllo nei suoi confronti.
Provi a guardare il suo ragazzo "oltre la barba". Forse lui se la fa crescere lunga proprio per questo, per essere visto e amato anche per qualcos'altro che non sia il suo aspetto fisico. E soprattutto provi a guardare anche a sè stessa oltre le sue insicurezze e i suoi dubbi. Anche lei ha diritto di essere amata con i suoi "difetti" (che non sono difetti, ma parti di noi, che è del tutto normale avere).
Buona continuazione per tutto!
Gentile Utente, non è la barba del suo compagno a provocare i suoi pensieri. Ognuno di Noi è libero di essere ciò che vuole ed ognuno di Noi è libero di amare chi vuole. La questione è il significato che Lei da alla barba del suo partner e a ciò che Le hanno insegnato da piccola (sua Madre non accetta una persona così). La invito ad approfondire le sue ansie e le sue paure per cercare di essere più libera nella sua relazione di amore e comprendere le difficoltà che provengono dal suo passato che, in questo momento, inquinano il suo rapporto. Grazie.
Buongiorno, credo che con il suo ragazzo possa parlare tranquillamente del desiderio di mantenere la barba curata. La reazione di sua madre l ha turbata e si dovrebbe chiedere se questo può essere associato al suo cercare "difetti" in questo ragazzo. Ritengo che possa esserle utile fare chiarezza con un professionista sui sentimenti che sua madre le suscita e su quanto questi possano avere un impatto nelle sue scelte di vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima, grazie per il suo messaggio. Premesso che avere delle preferenze o dei gusti è del tutto normale, mi focalizzerei sulla seconda parte del suo messaggio. Afferma che è "traumatizzata" per il disappunto di sua madre verso il suo ragazzo e che questo le fa mettere in discussione i suoi sentimenti. Credo che qui il punto sia "ragionare con la propria testa", ossia il dettaglio della barba è un problema mio (gusti, preferenza, disgusto) oppure riguarda le aspettative delle altre persone (il che implica senso di colpa, paura di deludere e desiderio di compiacere l'altro rinunciando ai propri desideri, sentimenti, preferenze)? Approfondire le dinamiche sottostanti, esplorando da cosa sono guidate le nostre scelte può certamente essere utile per guadagnare quella sicurezza nelle proprie scelte che, ribadiscono, devono essere compiute perchè guidate da nostri desideri e non da aspettative altrui. Resto a disposizione se dedesiderasse approfondire, Valentina Penati
Buongiorno gentile paziente,
direi che per voi, in famiglia, l'aspetto fisico conta molto.
Ha provato a pensare cos'altro c'è in questa persona che la intriga?
Forse varrebbe la pena approfondire la conoscenza per permettere anche a sua mamma di vedere altro ... e poi stabilire se davvero nella sua vita, nelle sue relazioni il giudizio di sua madre conta tanto ...
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
direi che per voi, in famiglia, l'aspetto fisico conta molto.
Ha provato a pensare cos'altro c'è in questa persona che la intriga?
Forse varrebbe la pena approfondire la conoscenza per permettere anche a sua mamma di vedere altro ... e poi stabilire se davvero nella sua vita, nelle sue relazioni il giudizio di sua madre conta tanto ...
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
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