Buongiorno a tutti, ho 39 anni, sono insegnante e mamma di una bimba di 8 anni. Vorrei chiedervi con

18 risposte
Buongiorno a tutti, ho 39 anni, sono insegnante e mamma di una bimba di 8 anni. Vorrei chiedervi consiglio in merito ad un problema che mi angoscia. Premetto che sono in cura da circa due anni per depressione, (il primo anno ho preso Daparox, 1 compressa al dì e da 7 mesi prendo Dumirox gocce) e seguo regolarmente una terapia di tipo cognitivo-comportamentale. Fin’ora ho avuto due episodi durati circa 1 mese ciascuno e niente più, al di là di questi 2 periodi ho vissuto una vita serena e attiva. Circa 2 settimane fa ho contratto tramite mia figlia il virus dello streptococco e durante i giorni in cui ero febbricitante ho iniziato ad accusare una forte ansia e angoscia solo al mattino. Riesco a dormire bene ma al risveglio provo un senso di noia e vuoto, ho molta paura di una ricaduta, di star male di nuovo, di non uscire mai da questo problema. Durante la mattinata poi i pensieri si ridimensionano e mi sento bene. Riesco a mangiare, a lavorare e fare tutto a differenza delle altre volte per questo non so se considerare questo periodo una ricaduta depressiva oppure altro… Che ne pensate?
Gentile utente,
avendo passato due periodi della sua vita affetta da depressione, probabilmente l'ha anche portata a sviluppare una paura fisiologica di ricaderci (con relativi pensieri negativi e non necessariamente depressivi).
Detto questo, essendo in terapia farmacologica, il mio consiglio è di rivolgersi al suo terapeuta per sondare in modo più specifico questi nuovi sintomi, che potrebbero essere solo pensieri e sensazioni passeggeri, ma potrebbero altrettanto nascondere una possibile ricaduta.
Non tema di riparlarne, anzi: intervenire per tempo è sicuramente la miglior cura.
Restando a disposizione, le auguro un grande in bocca al lupo!

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, mi dispiace per il problema che avverte, ma comprendo la sua preoccupazione, essendo già stata male in passato e avendo una figlia. Entrambe le cose possono suscitarle dei vissuti ansiogeni. E' importante, però, che ne parli col suo/a terapeuta per analizzarli e affrontarli. Potrebbe trattarsi di una fase depressiva lieve, come di pensieri transitori, ma è comunque bene che non se li tenga dentro. Sperando di esserle stata d'aiuto, le auguro un buon proseguimento e resto a disposizione. Dott.ssa Francesca
Sembra che lei stia affrontando una fase difficile e capisco quanto sia preoccupante quando si teme una ricaduta depressiva, specialmente dopo aver affrontato con successo due episodi depressivi precedenti.
I sintomi che sta sperimentando, come l'ansia e l'angoscia al risveglio, possono essere collegati alla sua condizione fisica attuale. La malattia, come l'infezione da streptococco, può avere un impatto significativo sulle nostre emozioni e sul nostro stato d'animo. È possibile che l'ansia al mattino sia una reazione temporanea al processo di guarigione dal virus.
È incoraggiante notare che durante la giornata i suoi pensieri si ridimensionano e si sente meglio. Questo potrebbe suggerire che non sta vivendo una ricaduta depressiva completa, ma piuttosto una reazione temporanea legata alla sua condizione di salute attuale.
Tuttavia, è fondamentale tenere in considerazione la sua storia clinica e il trattamento che sta seguendo. Parlarne con il suo terapeuta o lo psichiatra che la segue per la depressione potrebbe fornire chiarezza su questa situazione.
Potrebbe essere utile monitorare attentamente i suoi sintomi e comunicare al professionista che la segue i cambiamenti che sta osservando. Questo potrebbe permettere loro di adattare il trattamento in base alle sue esigenze attuali e offrirle un supporto mirato.
Inoltre, continui a praticare le strategie di gestione dello stress e le tecniche apprese durante la terapia cognitivo-comportamentale. Mantenere una routine regolare, prestare attenzione alla sua alimentazione, fare attività fisica e dedicare del tempo al relax potrebbero aiutarla a mantenere la stabilità emotiva.
Infine, non sottovaluti l'importanza di ricevere supporto dalle persone a lei vicine, sia familiari che amici, durante questo periodo. Parlarne con qualcuno di fiducia potrebbe alleviare parte dell'ansia che sta provando.
Gentile Signora, lei dice di essere in cura sia psicologica che farmacologica.
Le conviene parlare direttamente coi suoi curanti, far presente i suoi timori ed esplorare con loro possibili interventi correttivi.
Auguri.
Buongiorno, grazie per questa condivisione. Avendo trascorso dei periodi depressivi che generano grande sofferenza, è possibile che ora porti con sé una paura reattiva che questi possano riaccadere.
Ne parlerei con le sue figure di riferimento, in modo tale che possano inquadrare al meglio i sintomi che avverte e che possano accogliere la sua paura.
Cordialmente, dott. Ssa Chiara Carraro
Gentile utente, è fondamentale approfondire le dinamiche in modo da poter tornare a vivere serenamente.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
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Uno strumento che può utilizzare, proprio essendo andata da un collega CBT è fare dei foglietti autosservativi che le permettano di aiutarsi a guardare da fuori. In più spero che il lavoro con il collega abbia fornito strumenti di autopercezione, cioè quegli stimoli che le dicono in che direzione sta andando. Non saranno certo due segni in quel breve periodo a far da bilancia della sua vita, ma se le danno malessere ci dovrebbe riflettere. Infine, se assume una farmacoterapia, affronterei questo discorso anche con il suo psichiatra. I farmaci, come le fasi di un percorso psicologico, vanno seguiti ed adattati.
Buongiorno gentile signora
Segue una cura farmacologica e fa una psicoterapia.
Bisognerebbe valutare vari aspetti. La depressione come disturbo dell’umore apparentemente si manifesta con una sintomatologia ma trova le sue origini nelle maglie delle reti affettive e di attaccamento. A volte viene attivata da eventi recenti. Valuti due anni fa cosa sia successo nella sua vita che possa averla scatenata. Un lutto, un aborto, un litigio, una separazione, un trasloco, un tracollo finanziario, il covid a altro…
Affronti tutto ciò in terapia.
Valuti che gli eventi traumatici dovuti a eventi esterni che impattano sulla sua o altrui integrità fisica o traumi di natura relazionale ( come umiliazione…) sono in modo specifico curati e risolti ( elaborati) mediante psicoterapia EMDR svolta da psicoterapeuti abilitati e certificati practitioner da EMDR italia e EMDR Europe
Un saluto caro
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Buongiorno cara utente.
Condivido con i colleghi l'ipotesi di una sua possibile paura di ricaduta. In questi casi è normale e comprensibile avere il timore di ricadere in un episodio depressivo tuttavia lei in questo momento non è da sola ma è seguita da un terapeuta il quale può sicuramente aiutarla a comprendere ciò che le sta succedendo ora. Si affidi al suo terapeuta, ne parli con lui/lei. Potrebbe essere solo una preoccupazione oppure il ripresentarsi di qualche sintomo, in entrambi i casi comunque, intervenire per tempo è il miglior modo di agire.
Dott. Iacopo Curzi
Cara utente, la sua preoccupazione è comprensibile data la sua storia clinica. Potrebbe essere possibile che lei sia più sensibile a gli stimoli fisiologici che provengono dal suo corpo come possibili segnali di eventuali ricadute, come se lei fosse in all'allerta. Mi sento di dirle di contattare il suo psichiatra di riferimento e inoltre condividere ciò con la sua terapeuta. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, è comprensibile la paura di una ricaduta, eventualità che comunque rimane possibile. Visto che è inserita in un percorso di cura piuttosto strutturato, tuttavia, sarà più facile intervenire per tempo. Unica cosa consiglierei di prendere in considerazione l'idea, dopo due anni di terapia, eventualmente di tentare con un altro approccio in modo da avere più opportunità di comprensione ed intervento. Potrebbe essere utile scendere più in profondità.
Buongiorno,

le consiglierei di affiancare al trattamento farmacologico un percorso psicoterapico, al fine di comprendere meglio le funzioni relazionali dei suoi sintomi; la psicoterapia col tempo le permetterà di guardare ad un benessere a più a lungo termine.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissima, la depressione ha varie modalità di manifestazione; non si presenta allo stesso modo in tutte le persone e si presenta in maniera diversa anche all'interno della stessa persona. È comprensibile la sua paura di una ricaduta, e anche i suoi dubbi in merito a ciò che le succede. Si confronti con il/la suæ psicoterapeuta ed eventualmente prendete insieme in considerazione l'idea di tentare con un approccio psicoterapeutico diverso. Le auguro una felice risoluzione. Cordialmente, dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentilissima, capisco che lei stia attraversando un momento delicato e apprezzo la sua sincerità nel condividere le sue preoccupazioni. È positivo che stia già ricevendo supporto attraverso la terapia cognitivo-comportamentale e che stia seguendo una cura farmacologica.
Dal suo racconto emerge che, nonostante la comparsa di ansia e angoscia al mattino, durante la giornata riesce a gestire le sue attività e si sente bene. Tuttavia, comprendo che la paura di una possibile ricaduta sia presente e influisca sul suo benessere.
In situazioni come questa, potrebbe essere utile discutere di questi cambiamenti con il suo terapeuta o medico curante. Possono valutare insieme se questa situazione rappresenta una ricaduta depressiva o se potrebbe essere legata a specifiche circostanze, come il periodo di malattia e febbre che ha recentemente vissuto.
Inoltre, è importante continuare a monitorare i suoi sintomi e comunicare apertamente con il suo team di supporto medico e terapeutico. Eventuali aggiustamenti nella terapia o nell'approccio terapeutico potrebbero essere valutati in base alla sua attuale situazione. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.

Ricordi che è un segno di forza chiedere aiuto e affrontare le sfide con il supporto adeguato.
Cara utente,
anche nel corso di una terapia già avviata possono presentarsi delle "ricadute" o dei momenti di maggiore difficoltà.
Forte del fatto che è seguita non esiti a condividere le sue preoccupazioni con gli specialisti che l'hanno in carico e sono certa che riuscirà, con il loro aiuto, a dare un significato al periodo che sta attraversando e a trovare le strategie più adeguate per superarlo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valeria Filippi
Gentile utente, durante i percorsi di terapia possono incorrere momenti difficili o piccole ricadute, è del tutto normale. Le consiglio di affrontare la tematica con il suo terapeuta. Un cordiale saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Mi dispiace sentire che stai affrontando questa situazione di ansia e angoscia al mattino. È importante notare che la depressione e l'ansia possono manifestarsi in modi diversi da persona a persona e anche nello stesso individuo in momenti diversi. La tua attenzione al benessere mentale e la tua disponibilità a cercare aiuto sono positivi.

Innanzitutto, è importante mantenere una comunicazione aperta con il tuo psicoterapeuta e il tuo medico per discutere di questi sintomi e valutare se ciò che stai sperimentando possa essere legato alla tua depressione, agli effetti collaterali dei farmaci o ad altri fattori.

L'ansia e l'angoscia al mattino potrebbero essere il risultato di vari fattori, tra cui lo stress, la preoccupazione per la salute, o persino l'effetto dell'infezione da streptococco sul tuo corpo. È possibile che questa ansia sia temporanea e si risolva con il tempo, ma è fondamentale monitorarla e parlarne con i professionisti della salute mentale.

Continua a seguire la tua terapia cognitivo-comportamentale e a praticare le tecniche di gestione dello stress che hai imparato durante il trattamento. Anche l'attenzione all'alimentazione, all'esercizio fisico e al sonno può avere un impatto positivo sulla tua salute mentale.

Se questi sintomi persistono o peggiorano, non esitare a contattare il tuo psicoterapeuta o il tuo medico per un consulto e una valutazione più dettagliata. Possono essere in grado di fornire orientamenti specifici per affrontare questa fase e stabilire se sia necessario apportare modifiche alla terapia o alla medicazione.

Ricorda che l'ansia e la depressione sono condizioni gestibili, e con il supporto giusto puoi affrontare e superare le sfide che incontri. Continua a prenderti cura di te stessa e cerca aiuto quando ne hai bisogno.

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