Buongiorno a tutt*. Sono Federica, ho 26 anni e vengo da TARANTO. Ho sempre ritenuto di aver bis
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Buongiorno a tutt*.
Sono Federica, ho 26 anni e vengo da TARANTO.
Ho sempre ritenuto di aver bisogno di un aiuto psicologico e di aver bisogno di un approccio psicoterapeutico di vita. Però, ahimè, le difficoltà economiche ma soprattutto l'ultima esperienza negativa con uno psicologo, mi ha fatto credere che i miei problemi non fossero reali problemi ma solo un modo più semplice per spendere soldi.
Era anche lo psicologo di mio fratello, e ha detto del professionista i miei problemi erano "normali" perché non ho tendenze "suicide". Quindi per lui non era urgente che facessimo una visita a settimana o una ogni quindici giorni. Per lui, già dalla prima seduta, ero sana come un pesciolino. Peccato che mi sento di annegare ogni giorno.
Comunque... dicevamo. Ha sminuito il mio stato d'animo, o sono io che speravo che finalmente qualcuno avrebbe posto l'attenzione su di me? Invece no. Paragoni tra me e mio fratello. Ma si può fare come cosa? Vabbe. Ok.
Comunque il succo della questione è questo.
Ho fatto un intervento bariatrico... so che non tutti apprezzeranno questa mia scelta, ma beh pesavo 131 kg... un po' troppo... diete a migliaia, senza successo.
Era l'ultima spiaggia, prima di non farcela.
L"ho fatto.
Qual è il problema? Che sono viva, ma mentalmente peggio di prima. Perché? Perché purtroppo questi interventi nella maggior parte dei casi non hanno il giusto supporto psicologico ne prima ne dopo... dunque ora mi ritrovo a non mangiare quasi mai per paura di ingrassare o non perdere peso.
Oltre i disturbi alimentari ci sono anche ovviamente, il sesso che non funziona con la mia compagna, la paura di iniziare a lavorare di nuovo, paura del giudizio, paura di morire per qualche complicanza post operatoria, paura di essere talmente malnutrita da non riuscire nemmeno più ad alzarmi dal letto... e così via.
Ora non so se c'è qualcuno su Taranto che segue questi argomenti e che può aiutarmi... perché onestamente ne avrei bisogno.
Purtroppo la mia condizione economica non è delle migliori dato che a causa degli interventi ho perso il lavoro...scusate se sono sembrata cinica dal mio tono o se qualcuno ha pensato io sia antipatica... in realtà cerco solo di difendermi dal mare di odio che mi hanno versato addosso.
Pace e amore
Sono Federica, ho 26 anni e vengo da TARANTO.
Ho sempre ritenuto di aver bisogno di un aiuto psicologico e di aver bisogno di un approccio psicoterapeutico di vita. Però, ahimè, le difficoltà economiche ma soprattutto l'ultima esperienza negativa con uno psicologo, mi ha fatto credere che i miei problemi non fossero reali problemi ma solo un modo più semplice per spendere soldi.
Era anche lo psicologo di mio fratello, e ha detto del professionista i miei problemi erano "normali" perché non ho tendenze "suicide". Quindi per lui non era urgente che facessimo una visita a settimana o una ogni quindici giorni. Per lui, già dalla prima seduta, ero sana come un pesciolino. Peccato che mi sento di annegare ogni giorno.
Comunque... dicevamo. Ha sminuito il mio stato d'animo, o sono io che speravo che finalmente qualcuno avrebbe posto l'attenzione su di me? Invece no. Paragoni tra me e mio fratello. Ma si può fare come cosa? Vabbe. Ok.
Comunque il succo della questione è questo.
Ho fatto un intervento bariatrico... so che non tutti apprezzeranno questa mia scelta, ma beh pesavo 131 kg... un po' troppo... diete a migliaia, senza successo.
Era l'ultima spiaggia, prima di non farcela.
L"ho fatto.
Qual è il problema? Che sono viva, ma mentalmente peggio di prima. Perché? Perché purtroppo questi interventi nella maggior parte dei casi non hanno il giusto supporto psicologico ne prima ne dopo... dunque ora mi ritrovo a non mangiare quasi mai per paura di ingrassare o non perdere peso.
Oltre i disturbi alimentari ci sono anche ovviamente, il sesso che non funziona con la mia compagna, la paura di iniziare a lavorare di nuovo, paura del giudizio, paura di morire per qualche complicanza post operatoria, paura di essere talmente malnutrita da non riuscire nemmeno più ad alzarmi dal letto... e così via.
Ora non so se c'è qualcuno su Taranto che segue questi argomenti e che può aiutarmi... perché onestamente ne avrei bisogno.
Purtroppo la mia condizione economica non è delle migliori dato che a causa degli interventi ho perso il lavoro...scusate se sono sembrata cinica dal mio tono o se qualcuno ha pensato io sia antipatica... in realtà cerco solo di difendermi dal mare di odio che mi hanno versato addosso.
Pace e amore
Buongiorno Federica, in effetti un intervento bariatrico dovrebbe essere sempre accompagnato da un sostegno psicologico. I suoi bisogni sono reali, e la sofferenza merita sempre di essere ascoltata anche quando non minaccia suicidio. Non so se a Taranto ci siano terapeuti specializzati in disturbi alimentari, penso sia difficile il contrario. Nel caso non riuscisse a trovarne uno valuti la consulenza online. Io mi rendo disponibile. Un saluto cordiale, dott.ssa Manuela Leonessa
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Buongiorno cara paziente anonima, lavoro a roma quindi non potrei esserle utile direttamente ma sono sicura che a Taranto potrà trovare il o la terapeuta che fa per lei. Perché si, credo che chiedere aiuto qui sia stato il primo importante passo e ne devono seguire altri. L’intervento cui si è sottoposta non è affatto facile da affrontare, proprio perché porta con sé tutte le paure che sta avvertendo adesso. Ma c’è una buona notizia, anzi più di una. Le paure e il disagio si possono affrontare e anche superare con un aiuto serio, e no, non c’è assolutamente nulla di cui vergognarsi o per cui è giustificabile che qualcuno possa farla sentire “sbagliata” “cinica” o “antipatica”.
Da terapeuta però mi sento di consigliarle di cercare un terapeuta che sia il suo (o la sua), non da condividere con suo fratello. È necessario che trovi un angolino di mondo dove non sentirsi mai giudicata e, soprattutto, che sia tutto per sé.
Il primo passo lo ha già fatto… non abbia paura e incominci il suo percorso di miglioramento e guarigione
Da terapeuta però mi sento di consigliarle di cercare un terapeuta che sia il suo (o la sua), non da condividere con suo fratello. È necessario che trovi un angolino di mondo dove non sentirsi mai giudicata e, soprattutto, che sia tutto per sé.
Il primo passo lo ha già fatto… non abbia paura e incominci il suo percorso di miglioramento e guarigione
Buongiorno Federica,
mi sento di esprimerle la mia solidarietà per quanto successo nell’ultimo percorso terapeutico da lei sostenuto. Purtroppo o per fortuna la nostra categoria è composta da esseri umani per natura fallibili. Comunque le suggerisco di non arrendersi, la ricerca del giusto terapeuta non è sempre facile o rapida.
Credo che la relazione terapeutica sia un poco come una storia d’amore, bisogna che tra paziente e terapeuta nasca un feeling speciale.
Non si scoraggi, vedrà che troverà chi sarà in grado di accompagnarla nel suo percorso di vita.
Distinti saluti
mi sento di esprimerle la mia solidarietà per quanto successo nell’ultimo percorso terapeutico da lei sostenuto. Purtroppo o per fortuna la nostra categoria è composta da esseri umani per natura fallibili. Comunque le suggerisco di non arrendersi, la ricerca del giusto terapeuta non è sempre facile o rapida.
Credo che la relazione terapeutica sia un poco come una storia d’amore, bisogna che tra paziente e terapeuta nasca un feeling speciale.
Non si scoraggi, vedrà che troverà chi sarà in grado di accompagnarla nel suo percorso di vita.
Distinti saluti
Cara Federica,
Ti ringrazio sinceramente per aver condiviso con tanta onestà la tua esperienza. Mi dispiace profondamente per l'esperienza negativa avuta con il precedente psicologo, che ha sminuito il tuo vissuto confrontandolo con quello di tuo fratello - un approccio assolutamente non professionale e contrario all'etica della psicoterapia.
La tua sofferenza è reale e legittima. Il periodo post-intervento bariatrico è particolarmente delicato dal punto di vista psicologico, e purtroppo spesso il supporto in questa fase viene sottovalutato. Le paure che descrivi - dal timore di riprendere peso alle difficoltà nella sfera intima, dalle preoccupazioni lavorative all'ansia per possibili complicanze - sono tutte manifestazioni comprensibili di un cambiamento fisico importante che deve essere accompagnato da un adeguato percorso psicologico.
Vorrei offrirti la possibilità di intraprendere un percorso terapeutico online, venendoti incontro economicamente. Un approccio sistemico-relazionale potrebbe aiutarti a ricostruire un rapporto più sereno con il tuo corpo, con il cibo e con le relazioni significative della tua vita.
Ogni persona merita di essere ascoltata nella sua unicità, senza paragoni o minimizzazioni. La tua richiesta di aiuto dimostra coraggio e consapevolezza - qualità preziose per iniziare un percorso di cura.
Se lo desideri, possiamo fissare un primo colloquio conoscitivo online su Meet per capire insieme come procedere, senza alcun impegno da parte tua.
Pace e amore a te, Dott.ssa Elin Miroddi
Buongiorno.
Condivido con lei la considerazione che interventi come quello a cui ha scelto di sottoporsi comunque richiedono un supporto psicologico, per una serie di motivi.
Lei solleva diverse questioni molto importanti e la sua richiesta di aiuto ha molta dignità.
Io abito e lavoro molto lontano da lei, condivido anche il suo desiderio di trovare aiuto psicologico nella sua zona. Ma che sia un professionista che non condivide con suo fratello...
Condivido con lei la considerazione che interventi come quello a cui ha scelto di sottoporsi comunque richiedono un supporto psicologico, per una serie di motivi.
Lei solleva diverse questioni molto importanti e la sua richiesta di aiuto ha molta dignità.
Io abito e lavoro molto lontano da lei, condivido anche il suo desiderio di trovare aiuto psicologico nella sua zona. Ma che sia un professionista che non condivide con suo fratello...
Cara Federica,il tuo messaggio è potente, diretto e pieno di verità che troppe persone si vergognano a dire ad alta voce. Non sei cinica, né antipatica. Sei una persona che sta lottando con tutte le forze per non affondare, e che ha ancora il coraggio – enorme – di cercare aiuto. Questo è tutto, ed è già tanto.
Hai tutto il diritto di sentirti così
Quel professionista che ti ha liquidata con “non hai pensieri suicidari, quindi stai bene” ha commesso un errore grave. Soffrire senza pensare di morire non significa “stare bene”. Significa convivere con un dolore costante che però viene spesso ignorato proprio perché non “urla abbastanza”. Ma tu lo stai urlando ora, in modo limpido. E meriti attenzione, rispetto, ascolto vero.
Dopo un intervento bariatrico non si guarisce “automaticamente”
Quello che racconti è, purtroppo, comunissimo: molte persone dopo un intervento bariatrico si trovano “fisicamente ridotte”, ma emotivamente svuotate, confuse, e spesso abbandonate. Il corpo cambia, ma la mente non è mai stata davvero preparata a seguirlo. E senza un percorso psicologico che accompagni quei cambiamenti, il rischio di sviluppare nuovi disturbi alimentari, paure invalidanti e blocchi nel lavoro o nella sessualità è reale.
Hai bisogno e diritto di una psicoterapia vera, umana e accessibile. Esistono servizi pubblici gratuiti o a basso costo anche nella tua zona:
Il Centro di Salute Mentale (CSM) di Taranto può offrire un sostegno psicologico continuativo.
Cerca anche i servizi psicologici territoriali dell’ASL Taranto (TA/1). Spesso hanno psicologi clinici con competenze anche in ambito bariatrico e alimentare.
Alcune associazioni LGBTQIA+ o femministe locali offrono sostegno psicologico gratuito o a contributo minimo, anche per problematiche legate al corpo, all’identità e alla sessualità.
Evita chi banalizza il tuo vissuto. Un buon professionista:
Non fa paragoni con i fratelli.
Non “valuta” se meriti terapia in base al tuo grado di disperazione.
Non si sostituisce alla tua esperienza dicendoti “stai bene”.
Esistono terapeuti specializzati in disturbi post-bariatrici.
Per finire: tu vali. Così come sei.
Ti sei difesa da un mare di odio, come dici tu, ma in realtà quello che vedo è una ragazza che non ha smesso di desiderare vita, amore, dignità. Questo vuol dire che sei viva. Anche se ti sembra di annegare. La terapia giusta può essere il salvagente, non una spesa inutile. Non te lo meriti “perché sei malata abbastanza”. Te lo meriti perché sei viva abbastanza.
Un abbraccio virtuale
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Hai tutto il diritto di sentirti così
Quel professionista che ti ha liquidata con “non hai pensieri suicidari, quindi stai bene” ha commesso un errore grave. Soffrire senza pensare di morire non significa “stare bene”. Significa convivere con un dolore costante che però viene spesso ignorato proprio perché non “urla abbastanza”. Ma tu lo stai urlando ora, in modo limpido. E meriti attenzione, rispetto, ascolto vero.
Dopo un intervento bariatrico non si guarisce “automaticamente”
Quello che racconti è, purtroppo, comunissimo: molte persone dopo un intervento bariatrico si trovano “fisicamente ridotte”, ma emotivamente svuotate, confuse, e spesso abbandonate. Il corpo cambia, ma la mente non è mai stata davvero preparata a seguirlo. E senza un percorso psicologico che accompagni quei cambiamenti, il rischio di sviluppare nuovi disturbi alimentari, paure invalidanti e blocchi nel lavoro o nella sessualità è reale.
Hai bisogno e diritto di una psicoterapia vera, umana e accessibile. Esistono servizi pubblici gratuiti o a basso costo anche nella tua zona:
Il Centro di Salute Mentale (CSM) di Taranto può offrire un sostegno psicologico continuativo.
Cerca anche i servizi psicologici territoriali dell’ASL Taranto (TA/1). Spesso hanno psicologi clinici con competenze anche in ambito bariatrico e alimentare.
Alcune associazioni LGBTQIA+ o femministe locali offrono sostegno psicologico gratuito o a contributo minimo, anche per problematiche legate al corpo, all’identità e alla sessualità.
Evita chi banalizza il tuo vissuto. Un buon professionista:
Non fa paragoni con i fratelli.
Non “valuta” se meriti terapia in base al tuo grado di disperazione.
Non si sostituisce alla tua esperienza dicendoti “stai bene”.
Esistono terapeuti specializzati in disturbi post-bariatrici.
Per finire: tu vali. Così come sei.
Ti sei difesa da un mare di odio, come dici tu, ma in realtà quello che vedo è una ragazza che non ha smesso di desiderare vita, amore, dignità. Questo vuol dire che sei viva. Anche se ti sembra di annegare. La terapia giusta può essere il salvagente, non una spesa inutile. Non te lo meriti “perché sei malata abbastanza”. Te lo meriti perché sei viva abbastanza.
Un abbraccio virtuale
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Cara Federica,
grazie per aver condiviso con così tanta sincerità e coraggio la tua storia. Le tue parole trasmettono il peso di un dolore reale, profondo, che merita ascolto e rispetto. Nessuno può o deve dirti che quello che provi "non è abbastanza" per giustificare un aiuto psicologico. Ogni sofferenza è legittima, e ciò che conta è come tu ti senti: la sensazione di “annegare ogni giorno” è di per sé un segnale importante che va accolto, mai sminuito.
Purtroppo, esperienze negative con i professionisti possono lasciare cicatrici e far dubitare della validità del proprio malessere, ma ti assicuro che esistono terapeuti capaci di ascoltare senza giudizio e senza fare paragoni inappropriati. Confrontare i percorsi di due persone, specialmente fratelli, è un errore che può generare ancora più sofferenza. Tu hai diritto a uno spazio tutto tuo, in cui sentirti accolta, vista e sostenuta.
Hai affrontato un intervento molto delicato come quello bariatrico, e quello che descrivi dopo l’operazione è qualcosa che molti pazienti vivono: un corpo che cambia, ma una mente che resta piena di paure, insicurezze e domande. Il supporto psicologico prima e dopo interventi di questo tipo non dovrebbe essere un optional, ma parte integrante del percorso.
I disturbi alimentari, la difficoltà nella sfera sessuale, la paura del giudizio, il timore di tornare al lavoro o di ammalarti: tutto questo ha una radice profonda e complessa, e merita un lavoro terapeutico serio e rispettoso.
La buona notizia è che esistono professionisti, anche a Taranto o nei dintorni, specializzati in questi ambiti e che comprendono il legame tra corpo, emozioni e vissuti traumatici. Esistono anche possibilità a basso costo, attraverso consultori, associazioni, servizi territoriali, e alcune strutture universitarie che offrono percorsi psicologici con tariffe agevolate. Non sei sola.
Ti incoraggio a non arrenderti nella ricerca di un aiuto che sia davvero centrato su di te. È un atto di cura e amore verso te stessa.
E proprio per questo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con così tanta sincerità e coraggio la tua storia. Le tue parole trasmettono il peso di un dolore reale, profondo, che merita ascolto e rispetto. Nessuno può o deve dirti che quello che provi "non è abbastanza" per giustificare un aiuto psicologico. Ogni sofferenza è legittima, e ciò che conta è come tu ti senti: la sensazione di “annegare ogni giorno” è di per sé un segnale importante che va accolto, mai sminuito.
Purtroppo, esperienze negative con i professionisti possono lasciare cicatrici e far dubitare della validità del proprio malessere, ma ti assicuro che esistono terapeuti capaci di ascoltare senza giudizio e senza fare paragoni inappropriati. Confrontare i percorsi di due persone, specialmente fratelli, è un errore che può generare ancora più sofferenza. Tu hai diritto a uno spazio tutto tuo, in cui sentirti accolta, vista e sostenuta.
Hai affrontato un intervento molto delicato come quello bariatrico, e quello che descrivi dopo l’operazione è qualcosa che molti pazienti vivono: un corpo che cambia, ma una mente che resta piena di paure, insicurezze e domande. Il supporto psicologico prima e dopo interventi di questo tipo non dovrebbe essere un optional, ma parte integrante del percorso.
I disturbi alimentari, la difficoltà nella sfera sessuale, la paura del giudizio, il timore di tornare al lavoro o di ammalarti: tutto questo ha una radice profonda e complessa, e merita un lavoro terapeutico serio e rispettoso.
La buona notizia è che esistono professionisti, anche a Taranto o nei dintorni, specializzati in questi ambiti e che comprendono il legame tra corpo, emozioni e vissuti traumatici. Esistono anche possibilità a basso costo, attraverso consultori, associazioni, servizi territoriali, e alcune strutture universitarie che offrono percorsi psicologici con tariffe agevolate. Non sei sola.
Ti incoraggio a non arrenderti nella ricerca di un aiuto che sia davvero centrato su di te. È un atto di cura e amore verso te stessa.
E proprio per questo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno Federica, la ringrazio per aver condiviso con così tanta trasparenza e intensità il suo vissuto. Le sue parole sono forti, autentiche, e racchiudono un dolore che merita rispetto e ascolto. Non solo per la sofferenza che descrive, ma anche per il coraggio con cui ha scelto di raccontarsi, in un mondo dove troppo spesso chi soffre viene etichettato, ridicolizzato o, come nel suo caso, sminuito. È perfettamente comprensibile che l’esperienza negativa con uno psicologo le abbia lasciato un senso di delusione, forse anche di vergogna o sfiducia, e che oggi fatichi a distinguere se davvero i suoi problemi “meritano” attenzione. Lasci che glielo dica con chiarezza: i suoi problemi sono reali. Sono importanti. E soprattutto, sono degni di cura. Non è necessario arrivare al punto di pensare al suicidio per meritare supporto psicologico. Il dolore emotivo, quando diventa cronico e silenzioso, può logorarci giorno dopo giorno, rendendo la vita faticosa anche nelle azioni più semplici. Sentirsi “come se si stesse annegando” è già una condizione di grave disagio che va presa seriamente. Il paragone con suo fratello, poi, è stato profondamente scorretto da parte del professionista. In terapia ogni persona è un mondo a sé. Le esperienze, la storia personale, i vissuti, non sono mai paragonabili. E sentirsi messi a confronto può amplificare ancora di più la sensazione di invisibilità e di inadeguatezza. Capisco, quindi, perché quella prima seduta le sia sembrata non solo inutile, ma addirittura dannosa. L'intervento bariatrico che ha affrontato è un evento di enorme portata, non solo fisica ma psicologica. Cambiare in modo così drastico il rapporto con il proprio corpo e con il cibo è qualcosa che ha un impatto profondo e duraturo sulla percezione di sé, sulle emozioni e sulle relazioni. E ha ragione: troppo spesso questo tipo di percorso chirurgico non è accompagnato da un adeguato sostegno psicologico. Il cibo, per molte persone, è molto più di nutrimento: è conforto, è protezione, è controllo. Quando si cambia questo equilibrio, possono emergere paure intense, come quella di ingrassare di nuovo, di perdere il controllo, di non riconoscersi più. A ciò si aggiungono le difficoltà sessuali, la paura del giudizio, la vergogna, la perdita del lavoro. È come se tante crepe diverse si fossero aperte contemporaneamente, e lei ora stesse cercando, con grande fatica, di contenere tutto questo. La sensazione di essere “mentalmente peggio di prima” è un grido di aiuto che va accolto. Non è segno di fallimento. È la testimonianza di quanto profonda sia stata la trasformazione che ha attraversato. Non si colma un vuoto emotivo con un cambiamento fisico. E proprio per questo motivo, un approccio terapeutico può aiutarla a dare un nuovo significato alla sua identità, al suo corpo, al suo posto nel mondo. In particolare, un percorso cognitivo-comportamentale lavora proprio su queste aree: sui pensieri disfunzionali, sulle emozioni dolorose che ne derivano, e sui comportamenti che si mettono in atto per gestire la sofferenza. Il nostro lavoro parte dalla consapevolezza che i pensieri non sono sempre verità assolute, e che molte delle nostre paure, pur essendo vissute come reali, sono frutto di schemi appresi che possiamo, con il giusto supporto, modificare. Lei non è cinica, né antipatica. Sta cercando di difendersi da anni di giudizi, etichette, silenzi, disattenzioni. E questa corazza, se da un lato le ha permesso di resistere, ora forse le pesa. Forse ora è il momento di iniziare a trasformare quella corazza in uno spazio sicuro, fatto di comprensione, accoglienza, cambiamento. E questo è possibile. So che la sua condizione economica è un ostacolo reale, ma esistono centri pubblici, associazioni e servizi territoriali che offrono supporto gratuito o a tariffe agevolate. A Taranto ci sono servizi di salute mentale e consultori che potrebbero accoglierla. Se vuole, posso aiutarla a individuare dei riferimenti, oppure può provare a contattare l’ASL o cercare online realtà che si occupano di supporto post-bariatrico. Lei merita un tempo e uno spazio per sé. Un luogo dove non ci siano giudizi, né paragoni. Solo comprensione e strumenti per iniziare, davvero, a stare meglio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile Federica,
la sua è una voce che arriva chiara, e merita di essere ascoltata senza giudizio né paragoni. A volte, più che "sana come un pesciolino", si è invisibili in un acquario affollato di aspettative altrui.
Mi chiedo: che cosa accadrebbe se qualcuno provasse a guardare davvero la sua storia, fuori dalle etichette e dai protocolli?
Se le va, potremmo iniziare a nuotare in un’altra direzione, magari anche con qualche bracciata meno solitaria.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
la sua è una voce che arriva chiara, e merita di essere ascoltata senza giudizio né paragoni. A volte, più che "sana come un pesciolino", si è invisibili in un acquario affollato di aspettative altrui.
Mi chiedo: che cosa accadrebbe se qualcuno provasse a guardare davvero la sua storia, fuori dalle etichette e dai protocolli?
Se le va, potremmo iniziare a nuotare in un’altra direzione, magari anche con qualche bracciata meno solitaria.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
Cara Federica,
intanto grazie per aver condiviso con coraggio un vissuto così denso e complesso. Quello che racconti non è solo reale, ma purtroppo anche molto frequente: la sofferenza psicologica legata al corpo, al peso, alle relazioni, al giudizio e alla paura può rivelarsi fonte di grande dolore.
Hai descritto benissimo un vissuto che molte persone dopo un intervento bariatrico riconoscono: si dimagrisce fuori, ma il dolore dentro resta. La buona notizia è che si può lavorare su entrambi. In terapia è possibile ricostruire un rapporto più sano con te stessa, con il corpo, con la fame, e con la paura.
La tua richiesta non è cinica, è autentica. E la tua forza sta proprio nel non voler affondare più.
Scrivimi con serenità e senza impegno, ricevo anche online.
intanto grazie per aver condiviso con coraggio un vissuto così denso e complesso. Quello che racconti non è solo reale, ma purtroppo anche molto frequente: la sofferenza psicologica legata al corpo, al peso, alle relazioni, al giudizio e alla paura può rivelarsi fonte di grande dolore.
Hai descritto benissimo un vissuto che molte persone dopo un intervento bariatrico riconoscono: si dimagrisce fuori, ma il dolore dentro resta. La buona notizia è che si può lavorare su entrambi. In terapia è possibile ricostruire un rapporto più sano con te stessa, con il corpo, con la fame, e con la paura.
La tua richiesta non è cinica, è autentica. E la tua forza sta proprio nel non voler affondare più.
Scrivimi con serenità e senza impegno, ricevo anche online.
Buongiorno Federica, grazie per aver condiviso la tua situazione che, mi sembra di capire, essere molto dolorosa per te.
C'è effettivamente tanto nel tuo racconto e probabilmente meriterebbe uno spazio d'ascolto più ampio e dedicato. Io non sono di Taranto, città che conosco molto bene anche perché sono di quelle parti, ma se vuoi un primo contatto mandami pure un messaggio e vediamo di trovare per te la soluzione più adeguata. Mi rendo conto che in situazioni del genere ci si possa sentire molto soli o spaesati. Io lavoro anche a Massafra in un centro dove si fa anche pet therapy, quindi sono contenta di poter valutare insieme delle alternative :)
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
C'è effettivamente tanto nel tuo racconto e probabilmente meriterebbe uno spazio d'ascolto più ampio e dedicato. Io non sono di Taranto, città che conosco molto bene anche perché sono di quelle parti, ma se vuoi un primo contatto mandami pure un messaggio e vediamo di trovare per te la soluzione più adeguata. Mi rendo conto che in situazioni del genere ci si possa sentire molto soli o spaesati. Io lavoro anche a Massafra in un centro dove si fa anche pet therapy, quindi sono contenta di poter valutare insieme delle alternative :)
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Gent.ma Federica,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio il suo vissuto.
Il suo desiderio di ricevere aiuto e di essere finalmente ascoltata con rispetto è assolutamente legittimo. Purtroppo, esperienze come quella che ha avuto con il precedente professionista possono lasciare ferite profonde e far nascere dubbi sui propri bisogni emotivi. Ma ciò che sente non è “normale” nel senso di trascurabile: è il segnale di una sofferenza reale che merita attenzione.
Dopo un intervento bariatrico, è comune vivere difficoltà psicologiche legate all’immagine corporea, ai disturbi alimentari e alla gestione delle paure. Non è un fallimento personale, ma una conseguenza di un cambiamento importante che richiede un supporto adeguato.
Le consiglio di cercare un* psicoterapeuta con esperienza nei disturbi alimentari e nei percorsi post-bariatrici. Esistono anche associazioni e servizi pubblici che offrono tariffe agevolate o percorsi gratuiti, soprattutto per chi ha difficoltà economiche.
Merita un aiuto competente e rispettoso, e sono certo che può trovarlo.
Cordiali saluti,
dott. Abate
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio il suo vissuto.
Il suo desiderio di ricevere aiuto e di essere finalmente ascoltata con rispetto è assolutamente legittimo. Purtroppo, esperienze come quella che ha avuto con il precedente professionista possono lasciare ferite profonde e far nascere dubbi sui propri bisogni emotivi. Ma ciò che sente non è “normale” nel senso di trascurabile: è il segnale di una sofferenza reale che merita attenzione.
Dopo un intervento bariatrico, è comune vivere difficoltà psicologiche legate all’immagine corporea, ai disturbi alimentari e alla gestione delle paure. Non è un fallimento personale, ma una conseguenza di un cambiamento importante che richiede un supporto adeguato.
Le consiglio di cercare un* psicoterapeuta con esperienza nei disturbi alimentari e nei percorsi post-bariatrici. Esistono anche associazioni e servizi pubblici che offrono tariffe agevolate o percorsi gratuiti, soprattutto per chi ha difficoltà economiche.
Merita un aiuto competente e rispettoso, e sono certo che può trovarlo.
Cordiali saluti,
dott. Abate
Buonasera Federica, mi dispiace aver letto le tue parole. Non è la prima volta che seguo persone che si sottopongono a questo tipo di operazioni senza un adeguato supporto psicologico, fondamentale per sostenere la persona in un momento cosi delicato e per favorire il miglior decorso possibile del post operatorio. L'approccio multifattoriale, e cioè diversi professionisti che lavorano insieme (nutrizionista, medico, terapeuta) è fondamentale nel tuo caso, aumenta la possibilità di trovare una "tua via". Avrai già sondato la possibilità di essere presa in carico dai servizi: ti invito a cercare un centro che se ne possa occupare. In alternativa cerca una professionista con cui ti possa sentire "presa in carico" e con cui poter iniziare un percorso. E' fondamentale lavorare sull'origine delle tue paure, individuare i fattori scatenanti e andare in profondità: credo che il disturbo alimentare sia il modo migliore che hai trovato per difenderti da alcune parti che ti spaventano. Credimi, se accompagnata da un professionista di cui ti fidi puoi arrivare ad un alleanza con queste parti, e piano piano a trovare un nuovo equilibrio di funzionamento. Il mio approccio psicosintetico lavora in questa direzione, se vuoi sono disponibile anche online. Fiducia, coraggio ed un grande in bocca in lupo per la tua vita!
Buongiorno Federica, il suo stato d'animo è comprensibile e sono d'accordo sul fatto che i supporti psicologici per le condizioni coma la sua siano pochi, ho seguito due persone nella sua condizione e riferivano la stessa cosa.
Sicuramente un percorso di supporto psicologico sarebbe per lei importante.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Eva Donnini
Sicuramente un percorso di supporto psicologico sarebbe per lei importante.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Eva Donnini
Ciao Federica,
grazie per aver condiviso la tua storia con tanta sincerità. Non sei affatto cinica né antipatica: sei una persona che ha vissuto esperienze dolorose e cerca comprensione, rispetto e aiuto. E questo è un atto di forza, non debolezza.
Il tuo intervento bariatrico è stata una scelta complessa e coraggiosa. Le difficoltà che stai vivendo col cibo, con l’intimità, con l’ansia e il giudizio non sono rare dopo questi percorsi ma meritano un accompagnamento umano e competente.
Ti auguro il meglio e ti saluto.
grazie per aver condiviso la tua storia con tanta sincerità. Non sei affatto cinica né antipatica: sei una persona che ha vissuto esperienze dolorose e cerca comprensione, rispetto e aiuto. E questo è un atto di forza, non debolezza.
Il tuo intervento bariatrico è stata una scelta complessa e coraggiosa. Le difficoltà che stai vivendo col cibo, con l’intimità, con l’ansia e il giudizio non sono rare dopo questi percorsi ma meritano un accompagnamento umano e competente.
Ti auguro il meglio e ti saluto.
Cara Federica,
non sono di Taranto ma vorrei spendere due parole per te sperando che queste possano essere di conforto, o quantomeno di riflessione. Innanzitutto, non è mia intenzione giudicare l'operato di altri colleghi, ma vorrei dirti che come esseri umani diversi è certamente possibile non trovarsi bene con lo psicologo che si sceglie. Noi per primi siamo consapevoli di ciò, che non sempre ci si trova bene insieme ed è possibile che la persona si rivolga a qualcun altro, anzi spesso e volentieri noi per primi dovremmo reindirizzare a un collega chi non si trova bene con noi. Questo non deve essere fonte di sconforto per te, poiché per fortuna negli ultimi anni ci sono molti professionisti che hanno iniziato a lavorare come psicologi e psicoterapeuti, sia in presenza che online, e questo ti dà la possibilità di cercare e provare a vedere come ti trovi con il prossimo specialista che sceglierai.
Per quanto riguardo la seconda cosa di cui parli, quella più personale riguardo al tuo intervento, mi pare che tu abbia fatto una scelta sulla base di quello che ti sembrava la giusta via da percorrere in quel momento, con le tue possibilità e consapevolezze. Come in tutte le cose (soprattutto quelle così determinanti), a volte gli aspetti negativi sono più evidenti dopo che il percorso è stato intrapreso e forse non ce lo aspettavamo neanche... sono d'accordo con te nel dire che purtroppo ancora non esistono dei sistemi di supporto estesi ed efficaci anche per quanto riguarda questo tipo di scelte ed interventi, che seppure sono fatti con l'intenzione di trovare sollievo da un malessere, sono comunque impegnativi dal punto di vista psicologico, soprattutto nel post- operatorio. Le tue paure e le problematiche che descrivi sono perfettamente comprensibili, non sono malesseri da sottovalutare e credo che tu ne sia consapevole, il che è un bel passo avanti verso te stessa e per te stessa. Ti auguro di trovare il supporto e il sostegno che chiedi, ce lo meritiamo tutti, anche quando all'apparenza sembriamo sani come un pesce! :)
non sono di Taranto ma vorrei spendere due parole per te sperando che queste possano essere di conforto, o quantomeno di riflessione. Innanzitutto, non è mia intenzione giudicare l'operato di altri colleghi, ma vorrei dirti che come esseri umani diversi è certamente possibile non trovarsi bene con lo psicologo che si sceglie. Noi per primi siamo consapevoli di ciò, che non sempre ci si trova bene insieme ed è possibile che la persona si rivolga a qualcun altro, anzi spesso e volentieri noi per primi dovremmo reindirizzare a un collega chi non si trova bene con noi. Questo non deve essere fonte di sconforto per te, poiché per fortuna negli ultimi anni ci sono molti professionisti che hanno iniziato a lavorare come psicologi e psicoterapeuti, sia in presenza che online, e questo ti dà la possibilità di cercare e provare a vedere come ti trovi con il prossimo specialista che sceglierai.
Per quanto riguardo la seconda cosa di cui parli, quella più personale riguardo al tuo intervento, mi pare che tu abbia fatto una scelta sulla base di quello che ti sembrava la giusta via da percorrere in quel momento, con le tue possibilità e consapevolezze. Come in tutte le cose (soprattutto quelle così determinanti), a volte gli aspetti negativi sono più evidenti dopo che il percorso è stato intrapreso e forse non ce lo aspettavamo neanche... sono d'accordo con te nel dire che purtroppo ancora non esistono dei sistemi di supporto estesi ed efficaci anche per quanto riguarda questo tipo di scelte ed interventi, che seppure sono fatti con l'intenzione di trovare sollievo da un malessere, sono comunque impegnativi dal punto di vista psicologico, soprattutto nel post- operatorio. Le tue paure e le problematiche che descrivi sono perfettamente comprensibili, non sono malesseri da sottovalutare e credo che tu ne sia consapevole, il che è un bel passo avanti verso te stessa e per te stessa. Ti auguro di trovare il supporto e il sostegno che chiedi, ce lo meritiamo tutti, anche quando all'apparenza sembriamo sani come un pesce! :)
Ciao Federica, grazie per aver condiviso tutto questo con tanta onestà e vulnerabilità. Le tue parole non suonano affatto ciniche o antipatiche: al contrario, arrivano forti e chiare, come quelle di una persona che ha affrontato tanto e sta ancora cercando di restare in piedi, nonostante tutto.
Quello che hai vissuto con lo psicologo, e il senso di essere stata sminuita, è purtroppo una ferita che può lasciare un segno profondo. Nessuno dovrebbe sentirsi dire che i propri problemi non contano solo perché non ha pensieri suicidi. Il dolore non ha una graduatoria, e la sofferenza emotiva non si misura in base a quanto “grave” sembra agli occhi degli altri. Se ti senti come se stessi annegando, quella sensazione è reale e merita ascolto, rispetto e supporto.
Il percorso che hai affrontato con l’intervento bariatrico è un atto di coraggio, e hai fatto una scelta per salvarti. Nessuno dovrebbe giudicare questa decisione. Ma è vero: troppo spesso questi interventi salvano il corpo ma lasciano indietro la mente, e chi li affronta si trova con un corpo che cambia ma con le stesse paure, insicurezze, e nuove difficoltà emotive da gestire.
Il fatto che tu stia cercando aiuto è già un segnale di forza. Non stai mollando, stai cercando un modo per guarire, non solo fisicamente. E questa è una battaglia più che legittima.
Ora, per quanto riguarda l’aiuto concreto:
1. Psicologo/a specializzato/a in DCA o post-bariatrica a Taranto
Esistono professionisti che lavorano proprio su questo tipo di percorso. Anche all’interno delle ASL (Sanità pubblica), spesso ci sono centri per i disturbi alimentari o per il supporto post-intervento bariatrico. Questo tipo di assistenza può essere gratuita o con ticket ridotto, quindi potrebbe essere una strada percorribile anche in un momento economico difficile.
2. Centri convenzionati o associazioni locali
A Taranto o in Puglia ci sono alcune associazioni e centri che si occupano di:
disturbi alimentari,
salute mentale accessibile,
supporto post-operatorio bariatrico.
Posso fare una ricerca mirata per te su questo: vuoi che trovi dei riferimenti aggiornati e specifici su Taranto per psicologi/psicoterapeuti che trattano questi temi, possibilmente a basso costo o convenzionati?
3. Supporto online (gratuito o a basso costo)
Alcuni psicologi offrono consulenze online a tariffe agevolate. Ci sono anche progetti come:
"Psicologo di Base" (in via di attivazione in alcune regioni),
o servizi online tramite enti come Ordine Psicologi Puglia, Spazio Psico, Psicologi per i Popoli, etc.
Tu non sei “troppo sensibile”, né sei “sbagliata” perché vuoi essere ascoltata e vista. Hai il diritto di sentirti accolta, anche quando sei fragile. E non devi fare tutto da sola.
Quello che hai vissuto con lo psicologo, e il senso di essere stata sminuita, è purtroppo una ferita che può lasciare un segno profondo. Nessuno dovrebbe sentirsi dire che i propri problemi non contano solo perché non ha pensieri suicidi. Il dolore non ha una graduatoria, e la sofferenza emotiva non si misura in base a quanto “grave” sembra agli occhi degli altri. Se ti senti come se stessi annegando, quella sensazione è reale e merita ascolto, rispetto e supporto.
Il percorso che hai affrontato con l’intervento bariatrico è un atto di coraggio, e hai fatto una scelta per salvarti. Nessuno dovrebbe giudicare questa decisione. Ma è vero: troppo spesso questi interventi salvano il corpo ma lasciano indietro la mente, e chi li affronta si trova con un corpo che cambia ma con le stesse paure, insicurezze, e nuove difficoltà emotive da gestire.
Il fatto che tu stia cercando aiuto è già un segnale di forza. Non stai mollando, stai cercando un modo per guarire, non solo fisicamente. E questa è una battaglia più che legittima.
Ora, per quanto riguarda l’aiuto concreto:
1. Psicologo/a specializzato/a in DCA o post-bariatrica a Taranto
Esistono professionisti che lavorano proprio su questo tipo di percorso. Anche all’interno delle ASL (Sanità pubblica), spesso ci sono centri per i disturbi alimentari o per il supporto post-intervento bariatrico. Questo tipo di assistenza può essere gratuita o con ticket ridotto, quindi potrebbe essere una strada percorribile anche in un momento economico difficile.
2. Centri convenzionati o associazioni locali
A Taranto o in Puglia ci sono alcune associazioni e centri che si occupano di:
disturbi alimentari,
salute mentale accessibile,
supporto post-operatorio bariatrico.
Posso fare una ricerca mirata per te su questo: vuoi che trovi dei riferimenti aggiornati e specifici su Taranto per psicologi/psicoterapeuti che trattano questi temi, possibilmente a basso costo o convenzionati?
3. Supporto online (gratuito o a basso costo)
Alcuni psicologi offrono consulenze online a tariffe agevolate. Ci sono anche progetti come:
"Psicologo di Base" (in via di attivazione in alcune regioni),
o servizi online tramite enti come Ordine Psicologi Puglia, Spazio Psico, Psicologi per i Popoli, etc.
Tu non sei “troppo sensibile”, né sei “sbagliata” perché vuoi essere ascoltata e vista. Hai il diritto di sentirti accolta, anche quando sei fragile. E non devi fare tutto da sola.
Cara Federica, non sono di Taranto ma sento di voler ugualmente rispondere alla sua richiesta d'aiuto perchè le sue parole mi hanno toccata molto. Sono certa che con una nuova terapia riuscirà a riemergere dall'abisso che le sembra di abitare in questo momento. Le paure che prova sono del tutto comprensbili; la scelta di sottoporsi all'intervento e la riflessione circa l'assenza di supporto lasciano subito intendere la presenza di una grande riflessività e di conseguenza di una grande risorsa. Le potrà senz'altro essere utile indagare qual è la funzione delle paure che sta vivendo in questo momento, cercando di capire in che modo interferiscono con la possibilità di realizzazione personale. Le mando un caro saluto e resto a disposizione per qualsiasi necessità
Salve, dalle sue parole mi sembra non si sia mai sentita accolta e compresa nelle emozioni che ha provato in diversi momenti della sua vita. Il rapporto che instauriamo con il nostro corpo attraverso il cibo è un chiaro segnale del malessere che sperimentiamo dentro. La invito a cercare sul suo territorio ASL o enti convenzionati che possano supportarla, attraverso figure specialistiche che offrono prestazioni a prezzi calmierati, nel suo bisogno di essere ascoltata, vista e non paragonata a nessun altro. La abbraccio.
salve, dovrebbe andare dal medico e fargli fare una visita psicologica dall'ausl ( il percorso con usl va in base al suo reddito e potrebbe essere gratis ) e in teoria chi le ha fatto l'operazione dovrebbe aver avuto all'interno dell'equipe anche psicologi. coniglio una presa in carico dall'ausl. grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio Federica,
mi dispiace molto leggere delle difficoltà che stai affrontando e capisco quanto possa essere frustrante sentirsi non ascoltati, soprattutto quando si cerca aiuto. Le tue preoccupazioni, e in particolare il vissuto legato all’intervento bariatrico e alla paura del giudizio, sono del tutto legittime. È evidente che non solo hai attraversato un cambiamento fisico significativo, ma anche un processo emotivo e psicologico che non è stato accompagnato nel modo che avresti desiderato.
Se desideri, possiamo esplorare insieme questi aspetti, in particolare le tue paure e le difficoltà che stai vivendo dopo l'intervento. Un supporto psicoterapeutico mirato potrebbe aiutarti a capire meglio come affrontare queste emozioni e recuperare il benessere psicologico, dando valore alle tue esperienze senza sentirti giudicata.
Se vuoi parlare più in dettaglio, possiamo organizzare un incontro. Resto a disposizione per qualsiasi domanda e per aiutarti a trovare un percorso che ti supporti in modo concreto.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
mi dispiace molto leggere delle difficoltà che stai affrontando e capisco quanto possa essere frustrante sentirsi non ascoltati, soprattutto quando si cerca aiuto. Le tue preoccupazioni, e in particolare il vissuto legato all’intervento bariatrico e alla paura del giudizio, sono del tutto legittime. È evidente che non solo hai attraversato un cambiamento fisico significativo, ma anche un processo emotivo e psicologico che non è stato accompagnato nel modo che avresti desiderato.
Se desideri, possiamo esplorare insieme questi aspetti, in particolare le tue paure e le difficoltà che stai vivendo dopo l'intervento. Un supporto psicoterapeutico mirato potrebbe aiutarti a capire meglio come affrontare queste emozioni e recuperare il benessere psicologico, dando valore alle tue esperienze senza sentirti giudicata.
Se vuoi parlare più in dettaglio, possiamo organizzare un incontro. Resto a disposizione per qualsiasi domanda e per aiutarti a trovare un percorso che ti supporti in modo concreto.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Buongiorno Federica,
grazie per aver scritto con così tanto coraggio e autenticità. Non c’è nulla di cinico in ciò che ha condiviso, c'è dolore, ma anche lucidità e una forte voglia di guarire. E questa è una cosa preziosa, anche se ora può sembrare soffocata dalla confusione e dalla delusione.
Mi dispiace sinceramente per l’esperienza vissuta precedentemente. Capisco quanto possa essere doloroso sentirsi sminuiti proprio in uno spazio che dovrebbe accogliere, ascoltare e comprendere.
Riguardo al fatto che lo psicologo vedesse anche suo fratello: in alcuni contesti questa può essere una scelta di orientamento professionale, che dipende dalla formazione del terapeuta e dal tipo di approccio seguito. In ogni caso, ogni persona ha un vissuto unico, un modo diverso di sentire e affrontare la vita e va rispettato.
Mi colpisce profondamente la frase che ha scritto:
“Peccato che mi sento di annegare ogni giorno.” Fa capire quanto il suo dolore meriti spazio, tempo e un contatto umano autentico.
Scegliere di fare un intervento bariatrico è una scelta difficile, che merita riguardo, non giudizio. Decidere di affrontare un intervento così importante richiede coraggio. Tuttavia, come giustamente dice, l’aspetto psicologico non viene sempre preso in considerazione in questo tipo di percorsi.
Alcuni temi che emergono da ciò che scrive sono: senso di solitudine e auto-protezione tramite il distacco emotivo, restrizioni eccessive, paura del cibo, ansia generalizzata (paura di lavorare, paura della malattia, paura del giudizio), mancanza di sintonizzazione tra sé e il proprio corpo, che può appunto sfociare in problematiche nella sfera sessuale e relazionale. Nessuna di queste cose è “banale”. Anzi, sono esattamente il motivo per cui la psicoterapia dovrebbe esserci prima, durante e dopo un percorso chirurgico di questo tipo.
Il fatto che stia cercando aiuto, nonostante le delusioni e le difficoltà economiche, è una forma di resilienza potente. Non deve affrontare tutto da sola. Purtroppo non conosco personalmente contatti su Taranto, ma spero lei possa trovare il/la professionista adatto/a alla sua persona.
Qui non si possono lasciare info di contatto, ma Nutrimente Onlus (che può cercare online) offre anche servizi online e con prezzi calmierati. Ti consiglio di scrivere un’email breve, spiegando che stai cercando supporto psicologico post-intervento bariatrico e stai vivendo difficoltà con l’alimentazione, il corpo, la sessualità e l’ansia. Specifica che sei interessata a un percorso online e accessibile economicamente.
Altre associazioni sono: ABA e ANNA oppure potresti provare a contattare il consultorio familiare della tua zona.
Un caro saluto, con rispetto e ascolto
grazie per aver scritto con così tanto coraggio e autenticità. Non c’è nulla di cinico in ciò che ha condiviso, c'è dolore, ma anche lucidità e una forte voglia di guarire. E questa è una cosa preziosa, anche se ora può sembrare soffocata dalla confusione e dalla delusione.
Mi dispiace sinceramente per l’esperienza vissuta precedentemente. Capisco quanto possa essere doloroso sentirsi sminuiti proprio in uno spazio che dovrebbe accogliere, ascoltare e comprendere.
Riguardo al fatto che lo psicologo vedesse anche suo fratello: in alcuni contesti questa può essere una scelta di orientamento professionale, che dipende dalla formazione del terapeuta e dal tipo di approccio seguito. In ogni caso, ogni persona ha un vissuto unico, un modo diverso di sentire e affrontare la vita e va rispettato.
Mi colpisce profondamente la frase che ha scritto:
“Peccato che mi sento di annegare ogni giorno.” Fa capire quanto il suo dolore meriti spazio, tempo e un contatto umano autentico.
Scegliere di fare un intervento bariatrico è una scelta difficile, che merita riguardo, non giudizio. Decidere di affrontare un intervento così importante richiede coraggio. Tuttavia, come giustamente dice, l’aspetto psicologico non viene sempre preso in considerazione in questo tipo di percorsi.
Alcuni temi che emergono da ciò che scrive sono: senso di solitudine e auto-protezione tramite il distacco emotivo, restrizioni eccessive, paura del cibo, ansia generalizzata (paura di lavorare, paura della malattia, paura del giudizio), mancanza di sintonizzazione tra sé e il proprio corpo, che può appunto sfociare in problematiche nella sfera sessuale e relazionale. Nessuna di queste cose è “banale”. Anzi, sono esattamente il motivo per cui la psicoterapia dovrebbe esserci prima, durante e dopo un percorso chirurgico di questo tipo.
Il fatto che stia cercando aiuto, nonostante le delusioni e le difficoltà economiche, è una forma di resilienza potente. Non deve affrontare tutto da sola. Purtroppo non conosco personalmente contatti su Taranto, ma spero lei possa trovare il/la professionista adatto/a alla sua persona.
Qui non si possono lasciare info di contatto, ma Nutrimente Onlus (che può cercare online) offre anche servizi online e con prezzi calmierati. Ti consiglio di scrivere un’email breve, spiegando che stai cercando supporto psicologico post-intervento bariatrico e stai vivendo difficoltà con l’alimentazione, il corpo, la sessualità e l’ansia. Specifica che sei interessata a un percorso online e accessibile economicamente.
Altre associazioni sono: ABA e ANNA oppure potresti provare a contattare il consultorio familiare della tua zona.
Un caro saluto, con rispetto e ascolto
Buongiorno Federica, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza, che non è affatto cinica né antipatica, ma un resoconto onesto di una persona che sta soffrendo e ha bisogno di essere vista e aiutata, dimostrando grande forza nel continuare a cercare supporto nonostante le difficoltà. Innanzitutto, è fondamentale che tu sappia che l'esperienza negativa con lo psicologo precedente non invalida affatto il tuo bisogno di aiuto: i tuoi problemi sono reali, e la sensazione di annegare ogni giorno è un indicatore di un disagio significativo che deve essere affrontato, indipendentemente dall'assenza di tendenze suicide. Nessun professionista dovrebbe mai sminuire il tuo stato d'animo o fare paragoni con i familiari. Non è sbagliato che tu sperassi che qualcuno ponesse attenzione su di te; è il tuo bisogno fondamentale di essere vista e compresa.
Passando alla questione centrale, la tua esperienza post-intervento bariatrico è purtroppo molto comune e conferma la necessità di un supporto psicologico specializzato, che spesso manca nella pratica clinica. Il tuo stato mentale attuale è caratterizzato da diverse e complesse difficoltà interconnesse: la paura di mangiare per timore di ingrassare o di non perdere peso non è una semplice preoccupazione estetica, ma un potenziale disordine dell'alimentazione, tipico di chi ha subito questi interventi senza aver risolto la radice emotiva del rapporto col cibo, esponendoti al rischio di malnutrizione. A questo si aggiungono la paura del giudizio, la paura di lavorare e la paura delle complicanze post-operatorie, che indicano un livello elevato di ansia e fobie specifiche, che ti immobilizzano e ti fanno sentire in pericolo costante. Il sesso che non funziona con la tua compagna è poi un sintomo che spesso nasce dalla combinazione di bassa autostima corporea post-chirurgica, ansia e l'ossessiva focalizzazione sui problemi. Infine, la difficoltà ad alzarti dal letto e l'isolamento sono segnali di un possibile stato depressivo o di burnout legato allo stress cronico. Devi sapere che non sei sola in questo; i centri bariatrici seri sanno che la chirurgia cambia il corpo, ma non la testa, e i problemi emotivi si spostano dal cibo alla gestione del nuovo corpo. Hai bisogno di un professionista formato sui Disturbi Alimentari e, idealmente, che abbia familiarità con la chirurgia bariatrica.
Riguardo alla tua ricerca di aiuto a Taranto, data la tua difficoltà economica, ti consiglio di sfruttare i servizi a basso costo o gratuiti offerti dal servizio pubblico. Puoi rivolgerti al Centro di Salute Mentale (CSM) di Taranto, afferente all'ASL, che eroga assistenza psicologica e psichiatrica a costi molto contenuti o gratuitamente. Sebbene non siano sempre specializzati in bariatrica, ti offriranno una diagnosi e un primo supporto cruciale e potranno indirizzarti. Parallelamente, verifica l'attività dei Consultori Familiari locali, che a volte offrono cicli di incontri di supporto gratuiti o con ticket minimo, e cerca associazioni di pazienti bariatrici locali o online, che spesso collaborano con psicologi che offrono tariffe agevolate o gruppi di sostegno gratuiti. Il tuo bisogno di aiuto è urgente; concentrati sulla ricerca di un supporto nel pubblico per superare l'ostacolo economico e ricominciare a risalire la china.
Passando alla questione centrale, la tua esperienza post-intervento bariatrico è purtroppo molto comune e conferma la necessità di un supporto psicologico specializzato, che spesso manca nella pratica clinica. Il tuo stato mentale attuale è caratterizzato da diverse e complesse difficoltà interconnesse: la paura di mangiare per timore di ingrassare o di non perdere peso non è una semplice preoccupazione estetica, ma un potenziale disordine dell'alimentazione, tipico di chi ha subito questi interventi senza aver risolto la radice emotiva del rapporto col cibo, esponendoti al rischio di malnutrizione. A questo si aggiungono la paura del giudizio, la paura di lavorare e la paura delle complicanze post-operatorie, che indicano un livello elevato di ansia e fobie specifiche, che ti immobilizzano e ti fanno sentire in pericolo costante. Il sesso che non funziona con la tua compagna è poi un sintomo che spesso nasce dalla combinazione di bassa autostima corporea post-chirurgica, ansia e l'ossessiva focalizzazione sui problemi. Infine, la difficoltà ad alzarti dal letto e l'isolamento sono segnali di un possibile stato depressivo o di burnout legato allo stress cronico. Devi sapere che non sei sola in questo; i centri bariatrici seri sanno che la chirurgia cambia il corpo, ma non la testa, e i problemi emotivi si spostano dal cibo alla gestione del nuovo corpo. Hai bisogno di un professionista formato sui Disturbi Alimentari e, idealmente, che abbia familiarità con la chirurgia bariatrica.
Riguardo alla tua ricerca di aiuto a Taranto, data la tua difficoltà economica, ti consiglio di sfruttare i servizi a basso costo o gratuiti offerti dal servizio pubblico. Puoi rivolgerti al Centro di Salute Mentale (CSM) di Taranto, afferente all'ASL, che eroga assistenza psicologica e psichiatrica a costi molto contenuti o gratuitamente. Sebbene non siano sempre specializzati in bariatrica, ti offriranno una diagnosi e un primo supporto cruciale e potranno indirizzarti. Parallelamente, verifica l'attività dei Consultori Familiari locali, che a volte offrono cicli di incontri di supporto gratuiti o con ticket minimo, e cerca associazioni di pazienti bariatrici locali o online, che spesso collaborano con psicologi che offrono tariffe agevolate o gruppi di sostegno gratuiti. Il tuo bisogno di aiuto è urgente; concentrati sulla ricerca di un supporto nel pubblico per superare l'ostacolo economico e ricominciare a risalire la china.
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