Buongiorno, 48 anni, sportiva, in lotta con un paio di chili che non vogliono andare via in nessun
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Buongiorno,
48 anni, sportiva, in lotta con un paio di chili che non vogliono andare via in nessun modo da 5 anni. ATTENZIONE: il mio non è un caso di fai da te, ho provato almeno 6 nutrizionisti/dietisti diversi, fatto visita da endocrinologi, cambiato 3 personal trainer, ma la situazione è sempre la stessa. 5 anni fa stavo preparando una maratona, quindi chilometraggio importante e nutrizione adeguata studiata da uno specialista. Poi lockdown: 2 mesi solo di allenamenti di forza e camminate/corsette in casa, restringendo l’alimentazione come da indicazione medica. Nulla da fare, 2 chili in più da smaltire quando sono tornata a correre all’aperto con l’illusione che tutto sarebbe tornato come prima in poco tempo. Sono passati 5 anni e non so più cosa fare. Grazie in anticipo a chiunque troverà il tempo di rispondere a questa richiesta di aiuto.
48 anni, sportiva, in lotta con un paio di chili che non vogliono andare via in nessun modo da 5 anni. ATTENZIONE: il mio non è un caso di fai da te, ho provato almeno 6 nutrizionisti/dietisti diversi, fatto visita da endocrinologi, cambiato 3 personal trainer, ma la situazione è sempre la stessa. 5 anni fa stavo preparando una maratona, quindi chilometraggio importante e nutrizione adeguata studiata da uno specialista. Poi lockdown: 2 mesi solo di allenamenti di forza e camminate/corsette in casa, restringendo l’alimentazione come da indicazione medica. Nulla da fare, 2 chili in più da smaltire quando sono tornata a correre all’aperto con l’illusione che tutto sarebbe tornato come prima in poco tempo. Sono passati 5 anni e non so più cosa fare. Grazie in anticipo a chiunque troverà il tempo di rispondere a questa richiesta di aiuto.
Gentile Signora,
comprendo perfettamente la frustrazione di chi si dedica da anni con costanza allo sport e a un’alimentazione seguita da specialisti, senza ottenere i risultati sperati in termini di peso.
Tuttavia, dopo numerosi tentativi strutturati, potrebbe essere utile spostare il focus dal peso al metabolismo e alla composizione corporea. In età perimenopausale, anche piccoli cambiamenti ormonali (estrogeni, insulina, cortisolo) possono alterare la sensibilità all’allenamento e la risposta metabolica, portando a una maggiore ritenzione o redistribuzione del grasso, spesso nella zona addominale, senza che ci sia un reale surplus calorico.
In questi casi, può essere utile:
Valutare la variabilità del cortisolo (es. tramite salivare) e, se indicato, modulare il carico di allenamento.
Verificare con una bioimpedenziometria avanzata o DEXA se quei 2 kg sono realmente massa grassa o altro.
Introdurre periodi programmati di flessibilità metabolica (cicli alternati di mantenimento e lievi surplus) per evitare che il corpo si adatti eccessivamente al deficit.
Curare l'igiene del sonno, lo stress cronico, la digestione e la salute del microbiota intestinale, tutti fattori che possono contribuire a una resistenza alla perdita di peso.
Nel suo caso, più che una dieta rigida o un altro piano di allenamento, potrebbe servire una riprogrammazione metabolica personalizzata che tenga conto dell’età, dello storico di allenamenti e di eventuali rigidità metaboliche sviluppate nel tempo.
Distinti saluti,
Dr Luca Agostini
comprendo perfettamente la frustrazione di chi si dedica da anni con costanza allo sport e a un’alimentazione seguita da specialisti, senza ottenere i risultati sperati in termini di peso.
Tuttavia, dopo numerosi tentativi strutturati, potrebbe essere utile spostare il focus dal peso al metabolismo e alla composizione corporea. In età perimenopausale, anche piccoli cambiamenti ormonali (estrogeni, insulina, cortisolo) possono alterare la sensibilità all’allenamento e la risposta metabolica, portando a una maggiore ritenzione o redistribuzione del grasso, spesso nella zona addominale, senza che ci sia un reale surplus calorico.
In questi casi, può essere utile:
Valutare la variabilità del cortisolo (es. tramite salivare) e, se indicato, modulare il carico di allenamento.
Verificare con una bioimpedenziometria avanzata o DEXA se quei 2 kg sono realmente massa grassa o altro.
Introdurre periodi programmati di flessibilità metabolica (cicli alternati di mantenimento e lievi surplus) per evitare che il corpo si adatti eccessivamente al deficit.
Curare l'igiene del sonno, lo stress cronico, la digestione e la salute del microbiota intestinale, tutti fattori che possono contribuire a una resistenza alla perdita di peso.
Nel suo caso, più che una dieta rigida o un altro piano di allenamento, potrebbe servire una riprogrammazione metabolica personalizzata che tenga conto dell’età, dello storico di allenamenti e di eventuali rigidità metaboliche sviluppate nel tempo.
Distinti saluti,
Dr Luca Agostini
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Gentile paziente, ha fatto sicuramente bene ad affidarsi a professionisti e la sua sembra una situazione complessa e frustrante, purtroppo non rara. Potrebbe essere che sia andata in adattamento. In questi casi, tagliare ulteriormente le kcal non è sempre una buona idea. Solitamente, la situazione si può sbloccare intraprendendo una reverse diet, quindi si aumentano in maniera graduale le kcal in modo tale che il corpo "smetta" di percepire lo stress da dieta. Il cortisolo, l’ormone dello stress, può avere un impatto importante sulla composizione corporea e viene "alimentato" da diete restrittive ed attività fisica intensa. Inoltre, attività come yoga, meditazione o riduzione del carico allenante (anche solo temporaneamente) possono talvolta sbloccare situazioni incagliate.
In conclusione, le consiglierei di evitare altre situazioni di stress eccessivo e ulteriori tagli calorici e magari valutare anche una visita da un endocrinologo con esami specifici di controllo per escludere eventuali variazioni ormonali. Rimango a disposizione, Dott.ssa Antonella Monteleone
In conclusione, le consiglierei di evitare altre situazioni di stress eccessivo e ulteriori tagli calorici e magari valutare anche una visita da un endocrinologo con esami specifici di controllo per escludere eventuali variazioni ormonali. Rimango a disposizione, Dott.ssa Antonella Monteleone
Salve, ci possono essere vari fattori che impediscono la perdita di peso. Alcuni di questi risiedono nell'assetto ormonale, che durante gli anni tende a cambiare (tra i 43 ed i 45 anni possono verificarsi molte modifiche). Inoltre solitamente uno stallo del peso si verifica in seguito ad una restrizione calorica troppo pronunciata: il metabolismo cellulare rallenta in condizioni di carenza di energia, va in modalità risparmio energetico. Pertanto, per mantenere il peso la persona comincerà a mangiare sempre meno, ma questa è la strada sbagliata. avrebbe bisogno di resettare il metabolismo con una dieta specifica. Per ulteriori informazioni resto a disposizione.
Buongiorno,
comprendo profondamente la sua frustrazione. Dopo aver messo così tanto impegno e aver consultato tanti specialisti, è normale sentirsi smarriti. La sua situazione non è affatto un caso di "fai da te", ma una sfida complessa che merita un approccio diverso da quelli che ha già provato.
È molto probabile che il suo corpo, dopo anni di allenamento intenso e la successiva fase di restrizione durante il lockdown, sia andato incontro a un adattamento metabolico. Il suo metabolismo potrebbe aver rallentato per conservare energia, e questo stato di "risparmio" può persistere, rendendo la perdita di peso estremamente difficile, anche con una dieta ipocalorica e un'attività fisica regolare.
Inoltre, a 48 anni, i cambiamenti ormonali legati alla pre-menopausa possono giocare un ruolo cruciale. Questi squilibri rendono il corpo più incline a trattenere peso, in particolare a livello addominale.
La chiave, a mio avviso, non è insistere con quello che non ha funzionato, ma cambiare strategia.
Alimentazione: dalla restrizione alla qualità
Anziché contare le calorie, provi a focalizzarsi sulla qualità del cibo. Una dieta che supporta gli ormoni e riduce l'infiammazione può fare la differenza:
* Proteine: Assicuri una buona porzione di proteine a ogni pasto per proteggere la massa muscolare e aumentare il senso di sazietà.
* Grassi sani: Non abbia paura dei grassi buoni (avocado, olio extravergine d'oliva, frutta secca). Sono essenziali per la salute ormonale.
* Fibre: Aumenti l'assunzione di verdure e cereali integrali per migliorare la digestione e la stabilità dei livelli di zucchero nel sangue.
Allenamento: dalla resistenza alla forza
Sposterei il focus dall'allenamento aerobico intenso, che può aumentare lo stress (cortisolo), all'allenamento della forza. Costruire massa muscolare è uno dei modi più efficaci per riattivare il metabolismo e aumentare il dispendio calorico a riposo. Anche il cardio a bassa intensità, che la aiuterebbe a bruciare grassi senza stressare il corpo, può essere un'ottima aggiunta.
Non dimentichi mai l'importanza di un sonno di qualità e di strategie per la gestione dello stress. Sono fattori determinanti che spesso vengono trascurati, ma che influiscono direttamente sugli ormoni che regolano il peso.
Il mio consiglio è di cercare un professionista specializzato in nutrizione sportiva e fisiologia femminile in età perimenopausale. Potrebbe essere la figura che le offre la prospettiva e la soluzione che sta cercando. Spero che questo nuovo approccio la aiuti a ritrovare le energie e la motivazione. A presto!
comprendo profondamente la sua frustrazione. Dopo aver messo così tanto impegno e aver consultato tanti specialisti, è normale sentirsi smarriti. La sua situazione non è affatto un caso di "fai da te", ma una sfida complessa che merita un approccio diverso da quelli che ha già provato.
È molto probabile che il suo corpo, dopo anni di allenamento intenso e la successiva fase di restrizione durante il lockdown, sia andato incontro a un adattamento metabolico. Il suo metabolismo potrebbe aver rallentato per conservare energia, e questo stato di "risparmio" può persistere, rendendo la perdita di peso estremamente difficile, anche con una dieta ipocalorica e un'attività fisica regolare.
Inoltre, a 48 anni, i cambiamenti ormonali legati alla pre-menopausa possono giocare un ruolo cruciale. Questi squilibri rendono il corpo più incline a trattenere peso, in particolare a livello addominale.
La chiave, a mio avviso, non è insistere con quello che non ha funzionato, ma cambiare strategia.
Alimentazione: dalla restrizione alla qualità
Anziché contare le calorie, provi a focalizzarsi sulla qualità del cibo. Una dieta che supporta gli ormoni e riduce l'infiammazione può fare la differenza:
* Proteine: Assicuri una buona porzione di proteine a ogni pasto per proteggere la massa muscolare e aumentare il senso di sazietà.
* Grassi sani: Non abbia paura dei grassi buoni (avocado, olio extravergine d'oliva, frutta secca). Sono essenziali per la salute ormonale.
* Fibre: Aumenti l'assunzione di verdure e cereali integrali per migliorare la digestione e la stabilità dei livelli di zucchero nel sangue.
Allenamento: dalla resistenza alla forza
Sposterei il focus dall'allenamento aerobico intenso, che può aumentare lo stress (cortisolo), all'allenamento della forza. Costruire massa muscolare è uno dei modi più efficaci per riattivare il metabolismo e aumentare il dispendio calorico a riposo. Anche il cardio a bassa intensità, che la aiuterebbe a bruciare grassi senza stressare il corpo, può essere un'ottima aggiunta.
Non dimentichi mai l'importanza di un sonno di qualità e di strategie per la gestione dello stress. Sono fattori determinanti che spesso vengono trascurati, ma che influiscono direttamente sugli ormoni che regolano il peso.
Il mio consiglio è di cercare un professionista specializzato in nutrizione sportiva e fisiologia femminile in età perimenopausale. Potrebbe essere la figura che le offre la prospettiva e la soluzione che sta cercando. Spero che questo nuovo approccio la aiuti a ritrovare le energie e la motivazione. A presto!
Salve, domanda: ha mai pensato che quei kg in più potrebbero essere di massa muscolare visto che lei è una sportiva?
Buongiorno,
Sono il dottor Rocco Stefano Iemma chinesiologo è biologo nutrizionista specializzato in nutrizione sportiva.
L'eliminazione di quel chili di troppo dipende da alcune variabili che non ha menzionato all'interno della sua domanda. Per la precisione, dovrebbe essere in grado di specificare qual è il suo attualmente peso, la sua componente di massa grassa e la sua componente di massa magra. Per di più, dovrebbe indicarmi qual è il suo attuale dispendio energetico (se ha fatto una calorimetria indiretta) come anche il suo attuale massimo consumo d'ossigeno (svolto da un medico dello sport), come anche dovremmo sapere quali sono i suoi attuali risultati delle analisi del sangue.
Detto ciò, per il raggiungimento del suo risultato bisognerà anche valutare il tipo di allenamento che lei sta attualmente svolgendo. Quindi più specificatamente, dal macro/meso/micro-ciclo di allenamento, durata e intensità di allenamento e il timing di rifornimento dei macro-nutrienti.
È anche altamente possibile che è proprio il tipo di attività sportiva che lei sta svolgendo che risulta essere l'elemento che non le permette di poter perdere quei famosi 2 kg. Di fatto, per quanto spesso è volentieri si ha l'idea che l'attività di corsa di lungo di chilometraggio risultino essere fondamentali per la perdita di peso, in taluni casi è possibile che è proprio l’attività fisica aerobica protratta per lungo tempo che tende a impedire la perdita di peso. Questo effetto inverso nasce con l'obiettivo di evitare di perdere “scorte energetiche” che poi il corpo potrebbe utilizzare successivamente durante la sua giornata. È quindi possibile che quei 2 kg in più non vengono eliminati dall'organismo al fine di mantenere sempre una “scorta energetica” necessaria al suo fabbisogno energetico quotidiano.
Ovviamente, tutto quello da me menzionato precedentemente, ricade comunque nel mondo dell'ipotesi, è una valutazione reale dovrebbe essere svolta unicamente in presenza. Se per caso lei è di Torino o dintorni, rimango a sua disposizione per un eventuale consulenza di persona più dettagliata.
Cordiali Saluti Dr. Rocco Stefano IEMMA
Sono il dottor Rocco Stefano Iemma chinesiologo è biologo nutrizionista specializzato in nutrizione sportiva.
L'eliminazione di quel chili di troppo dipende da alcune variabili che non ha menzionato all'interno della sua domanda. Per la precisione, dovrebbe essere in grado di specificare qual è il suo attualmente peso, la sua componente di massa grassa e la sua componente di massa magra. Per di più, dovrebbe indicarmi qual è il suo attuale dispendio energetico (se ha fatto una calorimetria indiretta) come anche il suo attuale massimo consumo d'ossigeno (svolto da un medico dello sport), come anche dovremmo sapere quali sono i suoi attuali risultati delle analisi del sangue.
Detto ciò, per il raggiungimento del suo risultato bisognerà anche valutare il tipo di allenamento che lei sta attualmente svolgendo. Quindi più specificatamente, dal macro/meso/micro-ciclo di allenamento, durata e intensità di allenamento e il timing di rifornimento dei macro-nutrienti.
È anche altamente possibile che è proprio il tipo di attività sportiva che lei sta svolgendo che risulta essere l'elemento che non le permette di poter perdere quei famosi 2 kg. Di fatto, per quanto spesso è volentieri si ha l'idea che l'attività di corsa di lungo di chilometraggio risultino essere fondamentali per la perdita di peso, in taluni casi è possibile che è proprio l’attività fisica aerobica protratta per lungo tempo che tende a impedire la perdita di peso. Questo effetto inverso nasce con l'obiettivo di evitare di perdere “scorte energetiche” che poi il corpo potrebbe utilizzare successivamente durante la sua giornata. È quindi possibile che quei 2 kg in più non vengono eliminati dall'organismo al fine di mantenere sempre una “scorta energetica” necessaria al suo fabbisogno energetico quotidiano.
Ovviamente, tutto quello da me menzionato precedentemente, ricade comunque nel mondo dell'ipotesi, è una valutazione reale dovrebbe essere svolta unicamente in presenza. Se per caso lei è di Torino o dintorni, rimango a sua disposizione per un eventuale consulenza di persona più dettagliata.
Cordiali Saluti Dr. Rocco Stefano IEMMA
Gentilissima signora, la ringrazio. Avrei bisogno di qualche informazione in più per poter esprimere il mio parere. Ha fatto gli esami del sangue, ha controllato la tiroide? Ha fatto analizzare la sua composizione corporea? Soprattutto, com'era la sua composizione corporea 5 anni fa? In questi casi, prima di voler pensare ad un calo ponderale, bisognerebbe capire se questi due chili messi sono di massa muscolare o di tessuto adiposo. Solo dopo aver valutato queste condizioni è possibile proporre un piano alimentare adeguato. Bisogna tener conto, inoltre, che il corpo inizia a prepararsi per un cambio ormonale importante. Il metabolismo cambia ed, anche, la composizione corporea. Questa preparazione, che dura qualche anno, mette il corpo nella condizione di affrontare la menopausa. In questo periodo, purtroppo, si tende a perdere massa muscolare, quella massa metabolicamente attiva, importante per sostenere un buon metabolismo. Un percorso per dimagrire ed adeguato al suo caso è possibile, fortunatamente esistono tante tipologie di diete. L'importante è valutare il percorso migliore per garantire il calo ponderale. Per farlo, però, bisognerebbe avere qualche informazione in più. Ci faccia sapere
Signora potrebbe essere che siano 2 kg di massa muscolare...trovo difficile che sia massa grassa considerando la sua vita attiva e la sua alimentazione
Salve, analizzando la sua situazione, soprattutto in virtù di quello che descrive e il tono che utilizza, si nota che è molto agitata. Vorrei inizialmente consigliarle di stare tranquilla, poiché anche gli aspetti psicologici possono interferire nella buona riuscita di un percorso nutrizionale. Detto ciò credo che il problema sia solo quello di costruire un piano ritagliato su misura in base alle sue esigenze, ai suoi obiettivi, imparando da ciò che di buono e di negativo ha incontrato nei suoi trascorsi con gli altri professionisti. Inoltre pratica anche sport e questo sicuramente è un punto di forza che potrà aiutarla! Non demorda, si tratta solo di fare le scelte giuste, in modo consapevole ed avere costanza e pazienza... Cerchi un professionista empatico e preparato anche nello sport che possa assisterla in funzione dei suoi obiettivi. Un caro saluto e in bocca al lupo!
Buongiorno, ha effettuato anche controlli di adipometria e/o impedenziometria e/o plicometria? Perchè l'aumento di peso potrebbe essere dovuto ad un aumento di massa muscolare a meno che ormai il suo corpo non si sia adattato al deficit calorico (di conseguenza il peso non riesce più a scendere)
Buona giornata
Dott.ssa Valentina Cecconi
Buona giornata
Dott.ssa Valentina Cecconi
Buonasera, i professionisti che l'hanno seguita erano concordi sulla necessità di perdere questi 2 chili? sono veramente pochi e andrebbe valutata la situazione nel complesso.
Buongiorno,
capisco perfettamente la frustrazione che descrive: perdere quegli ultimi chili, soprattutto dopo anni di disciplina, allenamenti e attenzione alla nutrizione, può sembrare impossibile. Il corpo reagisce in modi complessi, e spesso non è una questione di volontà, ma di piccoli squilibri metabolici, adattamenti muscolari e cambiamenti ormonali che si accumulano negli anni.
Il fatto che lei abbia già seguito nutrizionisti, endocrinologi e personal trainer dimostra che sta facendo tutto “come si deve”, ma ogni corpo è unico e a volte servono strategie personalizzate, mirate e aggiornate, che considerino:
- il tipo di attività fisica e il metabolismo specifico
- l’alimentazione personalizzata per il suo fabbisogno
- eventuali fattori ormonali e adattativi legati allo sport e all’età
Lavoro da anni con donne sportive e con pazienti che, come lei, lottano con quei chili “ribelli”. Creo percorsi mirati, anche online, che combinano alimentazione calibrata, allenamento specifico e monitoraggio costante, così da ottenere risultati concreti senza stress o privazioni inutili.
Se desidera, possiamo programmare un primo colloquio di valutazione online, per capire insieme perché quei chili persistono e definire un percorso su misura, efficace e sostenibile.
Non è mai troppo tardi per ottenere risultati concreti, anche dopo anni di tentativi. Il segreto è una strategia personalizzata e seguita passo passo, non il “fai da te”.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Bacchelli Chiara - Biologa Nutrizionista
capisco perfettamente la frustrazione che descrive: perdere quegli ultimi chili, soprattutto dopo anni di disciplina, allenamenti e attenzione alla nutrizione, può sembrare impossibile. Il corpo reagisce in modi complessi, e spesso non è una questione di volontà, ma di piccoli squilibri metabolici, adattamenti muscolari e cambiamenti ormonali che si accumulano negli anni.
Il fatto che lei abbia già seguito nutrizionisti, endocrinologi e personal trainer dimostra che sta facendo tutto “come si deve”, ma ogni corpo è unico e a volte servono strategie personalizzate, mirate e aggiornate, che considerino:
- il tipo di attività fisica e il metabolismo specifico
- l’alimentazione personalizzata per il suo fabbisogno
- eventuali fattori ormonali e adattativi legati allo sport e all’età
Lavoro da anni con donne sportive e con pazienti che, come lei, lottano con quei chili “ribelli”. Creo percorsi mirati, anche online, che combinano alimentazione calibrata, allenamento specifico e monitoraggio costante, così da ottenere risultati concreti senza stress o privazioni inutili.
Se desidera, possiamo programmare un primo colloquio di valutazione online, per capire insieme perché quei chili persistono e definire un percorso su misura, efficace e sostenibile.
Non è mai troppo tardi per ottenere risultati concreti, anche dopo anni di tentativi. Il segreto è una strategia personalizzata e seguita passo passo, non il “fai da te”.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Bacchelli Chiara - Biologa Nutrizionista
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