Buonasera vorrei chiedere il vostro parere su un problema che sta affliggendo mia figlia di 20 anni

16 risposte
Buonasera vorrei chiedere il vostro parere su un problema che sta affliggendo mia figlia di 20 anni da circa un anno e mezzo quando all'improvviso ha iniziato a mangiare e bere molto lentamente ed aveva perso 4 chili.dopo periodi di lenta ripresa poi ricominciava il problema.a dicembre 2017 ha iniziato sedute di psicoterapia e sembrava andare meglio ,interrotte a maggio le sedute dopo due settimane è di nuovo peggiorata.a luglio ha iniziato la terapia strategica breve e esercizi con la logopedista per migliorare la masticazione che comunque ora va meglio ma quando mangia fa movimenti involontari con braccio e gamba di uno stesso lato e a volte sembra quasi stia per tossire. Vi prego di rispinderni a volte penso ci sia qualche problema neurologico e ho paura che tutto questi possa sconvolgere la sua vita e non so più a chi rivolgermi
Salve. Mi piacerebbe rassicurarla, e per poterlo fare avrei bisogno di avere piu' informazioni.
ha fatto fare indagini sulle condizioni mediche di sua figlia?
E' successo qualcosa nella sua famiglia o a sua figlia prima oppure a cavallo dell'inizio di questi sintomi?
la seconda domanda è: sua figlia "sembrava andare meglio" con la Psicoterapia iniziata a dicembre, mi sa dire perchè l'ha interrotta?
detto questo le posso dire che molte forme di ansia si esprimono attraverso il corpo. hanno un loro linguaggio e si scaricano attraverso questi sintomi.
dal punto di vista psicologico bisognerebbe capire cosa le è accaduto a sua figlia.
rimango a sua disposizione se vuole darmi maggiori dati. Cordiali Saluti, Dottor Grilli

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Buongiorno signora. Il fatto che sua figlia risponda bene al supporto psicoterapeutico è a mio parere un buon segno. Sicuramente la ripresa per i disturbi alimentari non è immediata, ma le risposte finora sembrano buone. I tic, per come sbrandimarte dalla sua descrizione, possono far parte del "pacchetto". L' unica suggestione che mi viene da fare è questa: è possibile per voi genitori integrare un intervento psicologico mirato?
Gentilissimo,
dalla sua descrizione ci sono tutti i sentori che le descrizioni da lei riportate siano sintomo di un disturbo alimentare. Mangiare lentamente come bere molto sono strategie comportamentali messe in atto per non sentire la fame. E' possibile che accanto a queste ve ne siano altre non visibili come muoversi molto o utilizzare sostanze diuretiche e/o anoressizzanti di sintesi o naturali. La terapia logopedica in questo caso e' a mio avviso del tutto inappropriata. Consigliata invece una psicoterapia orientata a individuare le cause (ve ne possono essere diversi e con diverse origini e livelli di gravita') a monte e non solo a modificare i comportamenti.
Un saluto cordiale
Buongiorno,
Le informazioni fornite sono insufficienti a mio avviso per fornire una risposta esaustiva come medico psichiatra.
Urge prima di tutto una visita medica “di persona” per formulare una strategia terapeutica magari anche appoggiandosi a più specialisti in un secondo momento , in modo coordinato.
A disposizione.
Buongiorno, da ciò che scrive emergono degli aspetti che fanno pensare ad un disturbo dell'alimentazione ma è chiaro che una diagnosi esaustiva richiede una esplorazione più accurata dei sintomi, ovvero, comprendere se esita un coinvolgimento neurologico che porta sua figlia ad avere movimenti involontari di gamba e braccio o se questi si possano tradurre in una risposta di tipo psicosomatico che riguarda quindi la sfera psicologica. Cinque mesi di psicoterapia hanno portato a dei miglioramenti, e se i benefici comprendevano anche la scomparsa e la riduzione dei sintomi motori, sicuramente sua figlia, era sulla buona. Il nostro corpo spesso, e per fortuna, manda dei segnali quando è presente un disagio di tipo emotivo. Sarà importante, che sua figlia si prenda cura di questi aspetti e continui il suo percorso psicoterapeutico che richiede tempo e impegno. cordiali saluti
Le prolematiche descritte non sono da sottovalutare.
Sono necessarie viste mediche specialistiche per valutare correttamente le condizioni di salute di sua figlia. Contemporaneamente dovete iniziare una psicoterapia familiare, in cui tutta la famiglia si impegna a individuare le cause e a trovare i rimedi per aiutare una situazione che fa soffrire tutti.
buongiorno, la sua preoccupazione per sua figlia è più che comprensibile e se l'idea che ci sia un disturbo neurologico non la fare stare tranquillo le suggerisco di approfondire andando da uno specialista neurologico in modo da andare fino in fondo nell'esplorazione di una eventuale causa organica dei "tic" e possibilmente escluderla. L'evidenza che lei riferisce, ovvero che a seguito di un trattamento psicoterapeutico i sintomi siano migliorati, fa pensare che ci sia una base emotiva al problema alimentare di sua figlia. Veda questo sintomo come una richiesta d'aiuto, un tentativo di sua figlia di adattarsi al suo dolore emotivo. Certamente non va sottovalutato e pensare che passi da solo ma bisogna intervenire con un approccio multidisciplinare che si occupi di tutti gli aspetti del problema dall'educazione alimentare per sua figlia, una psicoterapia per sua figlia e/o una terapia familiare che vi aiuti ad aiutarla a uscire da circolo vizioso del sintomo come richiesta d'aiuto. Ci vorrà un po di tempo ma intervenire prontamente è veramente quanto di meglio può fare per tutti voi. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti può contattarmi. D.ssa Capaccioli
Mi sembra di capire che il problema di sua figlia sia piuttosto complesso. Non mi sentirei di escludere un problema neurologico, e questo va indagato naturalmente. Però penso che sia necessario rivolgersi ad professionista nel campo della salute mentale con una certa esperienza che possa fare una diagnosi sufficientemente eaustiva per valutare il tipo di trattamento più indicato per sua figlia. Il rischio altrimenti è di quello di "girare a vuoto" o incorrere in trattamenti non idonei.
A.R.
Buongiorno, per escludere una malattia neurologica dovrebbe far visitare sua figlia da un neurologo; successivamente dovrebbe portarla da uno psichiatra.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Buonasera, sono d'accordo con la collega che ipotizza un disturbo alimentare trovando inappropriata la logopedia in questo caso. Sua figlia potrebbe addirittura aver "adattato"una risposta di tipo organico somatica. Le consiglio di riprendere un trattamento psicoterapeutico e nel caso valutare con lo specialista nello spazio terapeutico la necessità di eventuali ulteriori approfondimenti.
Sono a disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Manuela Pacifici
Buona sera, ritengo che, dati i sintomi da lei riportati, sia necessaria innanzitutto una visita specialistica di tipo neurologico. Una volta escluso questo tipo di problema si può allora pensare che si tratti di un disturbo dell'alimentazione per il quale si rende necessaria una psicoterapia famigliare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Buongiorno.
Ho letto con interesse e partecipazione emotiva il suo scritto e comprendo la sua preoccupazione
Le raccomando prima di qualsiasi considerazione ,di ritenere i miei pensieri di valore solo teorico e di rivolgersi ad uno o più specialisti che valutino concretamente il caso è si mettano in concreto rapporto con la reale sofferenza fisica e psichica della ragazza
Il primo passo verso una terapia valida e' infatti
stabilire una diagnosi differenziale tra sintomi e connessioni tra cause neurologiche ,psichiatriche e psicologiche e persino iatrogene,cioè causate da farmaci
In ogni caso ,non potendo prescindere da componenti psicologiche ,raccomando una psicoterapia sistematica a carattere analitico ,cioè profondo .
A mio avviso ,secondo la mia formazione e lunga ed intensa esperienza ,mi sembra riduttivo,vista la profonda sofferenza della ragazza ,riferire una terapia solo ad una modificazione dei comportamenti ,perché i comportamenti sono le manifestazioni esteriori del nostro sentire e dei nostri conflitti
Mi farà piacere se mi vorrà informare sull'evoluzione di questa situazione di sofferenza
Cordiali saluti
Salve,
Le informazioni fornite sono attualmente insufficienti, comunque dai sintomi elencati, appare chiara una problematica legata all'alimentazione...
Il mangiare lentamente ed i movimenti involontari associati denotano un contrasto evidente tra l'azione ed i sentimenti provati ad essa associati....
Consiglio di continuare il percorso terapeutico che aveva dato già alcuni frutti e, per togliersi anche alcuni dubbi da lei elencati anche una viziata neurologica per escluderli.
Resto a disposizione,
Cordiali saluti
Dott. Ippolito Michele
Buongiorno è molto importante che sua figlia si sottoponga a degli accertamenti medici per escludere problemi fisiologici, ma in ogni caso è bene che si sottoponga ad una psicoterapia perché i disturbi alimentari sono espressione di disagio e di bisogno di attenzioni che, avendo iniziato a mangiare si stanno esprimendo con dei tic le consiglio di riprendere la psicoterapia solo così potrà capire cosa vuol dire il suo corpo. Sperando che lsua figlia migliori al più presto le porgo i miei saluti
Buonasera, i sintomi e i comportamenti che lei riferisce sembrerebbero essere riconducibili ad un disturbo alimentare, anche se sarebbe più indicato svolgere un'accurata indagine anamnestica per inquadrare la storia personale e clinica della paziente. Non escluderei un esame neurologico. Successivamente le consiglierei di proseguire il percorso di psicoterapia, poiché qualora fosse confermata l'ipotesi di un disturbo alimentare, è fondamentale intervenire in maniera tempestiva ed aiutare la ragazza ad elaborare i suoi pensieri, le sue emozioni e il suo vissuto. I miei miglior auguri.
Buonasera, i sintomi riportati possono essere riconducibili a un disturbo neurologico , ma anche psichiatrico. Le consiglio di consultare questi specialisti per una diagnosi esaustiva e successivamente avviare un percorso terapeutico che vada ad esplorare i blocchi emotivi che possano aver determinato un disturbo del comportamento alimentare.
Dott.ssa Francesca Bucci

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