Buongiorno, sono una donna di 33 anni già in cura psichiatrica (britellix, pregabalin e tavor), che
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Buongiorno, sono una donna di 33 anni già in cura psichiatrica (britellix, pregabalin e tavor), che sta tentando di risolvere, tra le altre cose un DCA che è cresciuto praticamente con me e sono anche in psicoterapia da un paio d'anni con una terapeuta che mi piace e di cui mi fido. Abbiamo affrontato un sacco di tematiche prevalentemente legate all'ansia e al cibo (che spesso si compenetrano), ma non riesco in alcun modo a parlarle della sfera sessuale. In realtà è una parte che nella mia vita non esiste da molti anni, più o meno da quando è morto l'unico ragazzo che abbia mai amato. Ho legato la sessualità a doppio filo a quell'amore lì, allo stesso tempo sono estremamente caricata a livello erotico (lo sono sempre un po' stata, mi sono pure molto giudicata per questo prima di avere una storia che mi facesse sentire libera di sperimentare senza sentirmi una persona terribile), ma totalmente bloccata a livello fisico perché mi sembrerebbe di tradire il mio fidanzato defunto. Non saprei neanche cosa dire ai miei curanti, perché di fatto all'atto pratico sono una persona "asessuata", nella mia testa sono praticamente una ninfomane e produco fantasie su moltissimi uomini, talvolta anche detestabili.
Oltre ad essere una cosa molto imbarazzante da ammettere, lo trovo anche un "non problema" che non saprei come legare a tutto il resto all'interno della mia terapia. Mi sento un'adulta molto stupida. Esiste qualcosa che riduca tutta questa libido indesiderata e spaventosa? Qualcosa che non sia tra i farmaci che già prendo.
Oltre ad essere una cosa molto imbarazzante da ammettere, lo trovo anche un "non problema" che non saprei come legare a tutto il resto all'interno della mia terapia. Mi sento un'adulta molto stupida. Esiste qualcosa che riduca tutta questa libido indesiderata e spaventosa? Qualcosa che non sia tra i farmaci che già prendo.
Gentile utente,
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questi sentimenti e parlarne apertamente. La sua situazione è complessa e merita attenzione e comprensione. È importante ricordare che non è sola e che molte persone affrontano difficoltà simili.
La libido elevata può essere influenzata da vari fattori, inclusi quelli psicologici e farmacologici. È positivo che lei abbia già un buon rapporto con la sua terapeuta; potrebbe essere utile provare a discutere anche di questo aspetto con lei, nonostante l’imbarazzo. La terapia è uno spazio sicuro dove poter esplorare tutte le parti di sé, senza giudizio.
Per quanto riguarda la gestione della libido, ci sono alcune strategie che potrebbe considerare. Tecniche di rilassamento come la meditazione e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l’ansia e a gestire meglio i pensieri intrusivi. Inoltre, attività fisiche regolari possono contribuire a canalizzare l’energia in eccesso in modo positivo.
Esistono anche integratori naturali che possono aiutare a bilanciare la libido, come la valeriana e la camomilla, che hanno effetti calmanti. Tuttavia, è sempre consigliabile discuterne con il suo medico prima di iniziare qualsiasi nuovo integratore.
Infine, potrebbe essere utile esplorare ulteriormente le cause sottostanti della sua libido elevata con la sua terapeuta. Spesso, affrontare i problemi alla radice può portare a una migliore gestione dei sintomi.
Se ha altre domande o necessita di ulteriori chiarimenti, non esiti a chiedere.
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questi sentimenti e parlarne apertamente. La sua situazione è complessa e merita attenzione e comprensione. È importante ricordare che non è sola e che molte persone affrontano difficoltà simili.
La libido elevata può essere influenzata da vari fattori, inclusi quelli psicologici e farmacologici. È positivo che lei abbia già un buon rapporto con la sua terapeuta; potrebbe essere utile provare a discutere anche di questo aspetto con lei, nonostante l’imbarazzo. La terapia è uno spazio sicuro dove poter esplorare tutte le parti di sé, senza giudizio.
Per quanto riguarda la gestione della libido, ci sono alcune strategie che potrebbe considerare. Tecniche di rilassamento come la meditazione e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l’ansia e a gestire meglio i pensieri intrusivi. Inoltre, attività fisiche regolari possono contribuire a canalizzare l’energia in eccesso in modo positivo.
Esistono anche integratori naturali che possono aiutare a bilanciare la libido, come la valeriana e la camomilla, che hanno effetti calmanti. Tuttavia, è sempre consigliabile discuterne con il suo medico prima di iniziare qualsiasi nuovo integratore.
Infine, potrebbe essere utile esplorare ulteriormente le cause sottostanti della sua libido elevata con la sua terapeuta. Spesso, affrontare i problemi alla radice può portare a una migliore gestione dei sintomi.
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gentilissima, Freud le risponderebbe che la sessualità non va repressa, soprattutto alla sua età. Le consiglio di discuterne con la sua terapeuta per sbloccare la sua capacità di relazionarsi con gli uomini. Nel frattempo può utilizzare strumenti di autoerotismo in vendita un po' ovunque ormai per scaricare la tensione sessuale. Ad ogni modo la situazione di blocco funzionale di un bisogno primario prima o poi va risolta e non deve limitarsi a calmarsi e contenersi, perché la repressione non può far altro che accrescere i disturbi dell'umore e i problemi alimentari (immagino che faccia abbuffate ogni tanto).
Gentile utente il suo bisogno non è reprimibile farmacologicamente. Più che lavorare sull'impulso lavorerei appunto con il terapeuta che la segue sulle convinzioni che lei ha rispetto al suo impulso.
Buongiorno, quello che descrive non è affatto “stupido”: è un tema molto delicato e comprensibile, che ha radici emotive profonde. La difficoltà a parlarne in terapia è comune, ma sarebbe importante riuscire a condividere anche questo aspetto con la sua terapeuta, perché sessualità, lutto e ansia sono strettamente intrecciati. Dal punto di vista farmacologico, esistono molecole che possono ridurre la libido, ma vanno valutate con estrema cautela perché potrebbero peggiorare altri sintomi (ansia, umore, vitalità). La via più utile resta affrontare gradualmente questo blocco in psicoterapia, senza giudizio: non è un “non problema”, ma un pezzo importante della sua storia.
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