Buonasera, sono una ragazza di 23 anni, studio e vivo da sola per motivi di studio da ormai quando h
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Buonasera, sono una ragazza di 23 anni, studio e vivo da sola per motivi di studio da ormai quando ho 18 anni.
Premetto con il dire che io ho un rapporto con mia madre particolare, io la amo più di qualsiasi cosa al mondo, ma allo stesso tempo mi sento di deluderla continuamente, inoltre ho la costante ansia che lei possa uscire via dalla mia vita e che io possa rimanere da sola, questo perché sin da quando sono piccola mi ripete ogni giorno che lei è il mio unico punto di appoggio e che non troverò mai una persona che mi vuole bene come lei, questo da una parte ritengo sia vero ma instilla in me un insicurezza e un sentimento di solitudine non indifferente.
Da due anni sono fidanzata con un ragazzo che ha 10 anni in più di me, prima non è stato ben accettato sia da mio padre sia da mia madre, per il suo aspetto fisico, per la sua età e per una molteplicità di altri fattori.
Ora la situazione sembra stabile, i miei non mi dicono apertamente che non lo ritengono il ragazzo giusto per me, addirittura lo negano dicendo che sono cose mie e che devo pensarci io, però infondo vedo nei loro discorsi e nei loro sguardi quel sentimento di disgusto che a me fa provare una tristezza non indifferente.
Io sono sempre stata legata ad entrambi ma questa situazione ormai per me è diventata insopportabile, io sono sull’orlo di un esaurimento nervoso, sono arrivata addirittura a pensare che davanti alla scelta tra fidanzato e famiglia preferirei la morte.
Vorrei che mia madre accogliesse bene il mio ragazzo a casa e che fosse contenta per me, che non mi faccia sentire in colpa per ogni cosa che faccio e che mi lasci la libertà di scegliere della mia vita senza pregiudicare già alla base quello che faccio.
Il mio sentimento è contrastante io la amo più di ogni altra cosa al mondo e farei di tutto per lei, come lei lo fa per me, ma allo stesso tempo sono stufa di sentirmi in colpa, il mio corpo a livello fisico (oltre che psicologico) non inizia più a tollerare tutto lo stress accumulato negli anni.
Io ho sempre cercato di fare di tutto per renderli contenti, mi sono laureata in tempo, sto finendo una magistrale anche molto difficile, e loro sono contenti del mio percorso, ma il mio ragazzo sembra essere l’unico neo negativo della mia vita per loro, ma per me non è così, io lo amo più di me stessa, lui è un bravo ragazzo, lavora ed è sempre educato quando viene a casa dai miei, ma a loro per questo fatto dell’età e per il suo aspetto fisico continua a non andare giù.
Ho provato già a parlare con mia madre anche piangendo e lei risponde che io mi invento tutto e che a lei non interessa niente.
Vorrei che lui fosse accettato più di ogni altra cosa al mondo, alcune volte rimpiango di averlo conosciuto e di aver rovinato quell’equilibrio che c’era tra me e mia madre. Che ne pensate?
Scusatemi per lo sfogo.
Saluti.
Premetto con il dire che io ho un rapporto con mia madre particolare, io la amo più di qualsiasi cosa al mondo, ma allo stesso tempo mi sento di deluderla continuamente, inoltre ho la costante ansia che lei possa uscire via dalla mia vita e che io possa rimanere da sola, questo perché sin da quando sono piccola mi ripete ogni giorno che lei è il mio unico punto di appoggio e che non troverò mai una persona che mi vuole bene come lei, questo da una parte ritengo sia vero ma instilla in me un insicurezza e un sentimento di solitudine non indifferente.
Da due anni sono fidanzata con un ragazzo che ha 10 anni in più di me, prima non è stato ben accettato sia da mio padre sia da mia madre, per il suo aspetto fisico, per la sua età e per una molteplicità di altri fattori.
Ora la situazione sembra stabile, i miei non mi dicono apertamente che non lo ritengono il ragazzo giusto per me, addirittura lo negano dicendo che sono cose mie e che devo pensarci io, però infondo vedo nei loro discorsi e nei loro sguardi quel sentimento di disgusto che a me fa provare una tristezza non indifferente.
Io sono sempre stata legata ad entrambi ma questa situazione ormai per me è diventata insopportabile, io sono sull’orlo di un esaurimento nervoso, sono arrivata addirittura a pensare che davanti alla scelta tra fidanzato e famiglia preferirei la morte.
Vorrei che mia madre accogliesse bene il mio ragazzo a casa e che fosse contenta per me, che non mi faccia sentire in colpa per ogni cosa che faccio e che mi lasci la libertà di scegliere della mia vita senza pregiudicare già alla base quello che faccio.
Il mio sentimento è contrastante io la amo più di ogni altra cosa al mondo e farei di tutto per lei, come lei lo fa per me, ma allo stesso tempo sono stufa di sentirmi in colpa, il mio corpo a livello fisico (oltre che psicologico) non inizia più a tollerare tutto lo stress accumulato negli anni.
Io ho sempre cercato di fare di tutto per renderli contenti, mi sono laureata in tempo, sto finendo una magistrale anche molto difficile, e loro sono contenti del mio percorso, ma il mio ragazzo sembra essere l’unico neo negativo della mia vita per loro, ma per me non è così, io lo amo più di me stessa, lui è un bravo ragazzo, lavora ed è sempre educato quando viene a casa dai miei, ma a loro per questo fatto dell’età e per il suo aspetto fisico continua a non andare giù.
Ho provato già a parlare con mia madre anche piangendo e lei risponde che io mi invento tutto e che a lei non interessa niente.
Vorrei che lui fosse accettato più di ogni altra cosa al mondo, alcune volte rimpiango di averlo conosciuto e di aver rovinato quell’equilibrio che c’era tra me e mia madre. Che ne pensate?
Scusatemi per lo sfogo.
Saluti.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo che un consulto psicologico possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo che un consulto psicologico possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Gentile utente, spesso ci sforziamo di accontentare gli altri, di essere il prototipo di figlio/a perfetto ed ideale per i nostri genitori. Dimenticandoci però ciò che fa stare bene noi stessi, i nostri desideri, obbiettivi e ambizioni.
Posso immaginare quanto possa essere faticoso per lei non avere il supporto di sua madre. Tuttavia ritengo potrebbe essere importante per lei intraprendere un percorso con uno psicologo per elaborare tali vissuti, imparare a riconoscere le sue esigenze e bisogni, distaccarsi da questa paura di deludere l'altro che non le permette di vivere la sua relazione con serenità.
Rivalutare in una chiave diversa la fase che sta attraversando e individuare le risorse e le strategie che meglio si adattato a lei per gestire la fatica e lo stress accumulato.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Posso immaginare quanto possa essere faticoso per lei non avere il supporto di sua madre. Tuttavia ritengo potrebbe essere importante per lei intraprendere un percorso con uno psicologo per elaborare tali vissuti, imparare a riconoscere le sue esigenze e bisogni, distaccarsi da questa paura di deludere l'altro che non le permette di vivere la sua relazione con serenità.
Rivalutare in una chiave diversa la fase che sta attraversando e individuare le risorse e le strategie che meglio si adattato a lei per gestire la fatica e lo stress accumulato.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, senz'altro i messaggi inviati da sua madre non hanno contribuito al naturale processo di separazione ed autonomia. Comprendo il conflitto e l'origine della colpa: quando lei cerca di fare qualcosa di buono per sé, con la colpa si ricorda che non è quello che altri vogliono che lei faccia. Ha considerato la possibilità di un percorso psicologico centrato su di sé? Potrebbe essere estremamente prezioso e funzionale. Rimango a disposizione, un caro saluto
Gentile utente, posso solo immaginare quanto grande sia il peso del senso di colpa che Lei sente nei riguardi di Sua madre e che La porta a percepire ciò che fa come una sorta di tradimento nei suoi confronti. In realtà, l'unico tradimento lo compie nei suoi stessi confronti non ascoltandosi e mettendo al primo posto i desideri altrui piuttosto che i propri; un comportamento dettato, magari, dalla paura che l'altro ci possa abbandonare e che non ci voglia più bene. Un percorso psicologico/psicoterapeutico può, senza dubbio, aiutarLa a guardare più da vicino questo suo modo di funzionare per poi passare ad agire, nella sua vita, in maniera più autonoma e indipendente. Rimango a sua disposizione. Cordiali saluti. Dott. Peragine Gianfranco.
Buongiorno,
credo che nonostante si sia distaccata fisicamente presto dal suo nucleo familiare, non sia avvenuto un vero e proprio processo di svincolo. I sensi di colpa, la frustrazione e i giudizi che percepisce in particolare da parte di sua madre mi fanno pensare a qualcosa di irrisolto. Partire dalle dinamiche familiari, dal tipo di relazioni che si sono istaurate la potrà aiutare a trovare il modo di vivere serenamente il rapporto con la sua famiglia.
Riconoscere ed essere consapevoli di alcune dinamiche è fondamentale per comprendere la sua parte, ovvero quello che ha il potere di cambiare rispetto a ciò che deve imparare ad accettare.
In questi termini un percorso di terapia volto a "scavare" nel profondo potrà sicuramente fornirle tutti gli strumenti per ottenere dei cambiamenti.
Importante che sia motivata a farlo.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa De Cerce Debora
credo che nonostante si sia distaccata fisicamente presto dal suo nucleo familiare, non sia avvenuto un vero e proprio processo di svincolo. I sensi di colpa, la frustrazione e i giudizi che percepisce in particolare da parte di sua madre mi fanno pensare a qualcosa di irrisolto. Partire dalle dinamiche familiari, dal tipo di relazioni che si sono istaurate la potrà aiutare a trovare il modo di vivere serenamente il rapporto con la sua famiglia.
Riconoscere ed essere consapevoli di alcune dinamiche è fondamentale per comprendere la sua parte, ovvero quello che ha il potere di cambiare rispetto a ciò che deve imparare ad accettare.
In questi termini un percorso di terapia volto a "scavare" nel profondo potrà sicuramente fornirle tutti gli strumenti per ottenere dei cambiamenti.
Importante che sia motivata a farlo.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa De Cerce Debora
Salve, le consiglio un percorso psicologico per riuscire a riposizionare se stessa al centro della sua esistenza. Questo può accadere nel totale rispetto dell'amore verso i propri genitori. Essere se stessi, compiere le proprie scelte, anche quando non approvate dai propri familiari, non vuol dire mancare di rispetto a nessuno, ma anzi avere rispetto per se stessi. Fare scelte in base alle opinioni altrui potrebbe significare mentire a se stessi ed anche agli altri, centrando tutto su unico legame affettivo predominante.
Resto a disposizione, per un primo colloquio conoscitivo, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Resto a disposizione, per un primo colloquio conoscitivo, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, data la situazione delicata credo che per lei sia importante intraprendere un percorso psicologico per elaborare il suo vissuto emotivo.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
indubbiamente, "io sono il tuo unico punto di appoggio, nessuno ti vorrà bene come me", è un messaggio molto forte.
Sembra che, sebbene lei abbia tutte le risorse per rendersi indipendente, il legame con la sua famiglia sia piuttosto determinante nella sua vita.
E' importante che lei possa elaborare questi suoi vissuti, che spesso la fanno sentire in colpa, all'interno di uno spazio personale dove poter finalmente rimettersi al centro. Un consulto psicologico potrà certamente aiutarla. Cordialmente, EP
indubbiamente, "io sono il tuo unico punto di appoggio, nessuno ti vorrà bene come me", è un messaggio molto forte.
Sembra che, sebbene lei abbia tutte le risorse per rendersi indipendente, il legame con la sua famiglia sia piuttosto determinante nella sua vita.
E' importante che lei possa elaborare questi suoi vissuti, che spesso la fanno sentire in colpa, all'interno di uno spazio personale dove poter finalmente rimettersi al centro. Un consulto psicologico potrà certamente aiutarla. Cordialmente, EP
Carissima penso dovrà lavorare tanto su questo problema di dipendenza che descrive e non credo che al momento possa aiutarla sua mamma perchè non sembra non molto disposta a lasciarla andare. La incoraggio a intraprendere un percorso di psicoterapia con una persona che la ispira Cari saluti MB
Salve può essere una buona possibilità per lei valutare l'opportunità di un percorso che l'aiuti a rileggere e quindi a riorganizzare il suo modo di vivere alcune relazioni emotive. Dalla sua nota emerge in modo molto evidente il suo disagio per talune situazioni e pertanto provare a rileggerle e capirne anche altri significato o desideri forse può offrirle una diversa o nuova chiave di lettura e quindi aprire a nuove soluzioni che ora non sente o che per qualche motivo non vuole utilizzare. Ovviamente si tratta di ipotesi di lavoro fondate solo sulle poche indicazioni che condivide nella sua nota e che possono essere confermate o approfondite sono con un consulto. Sicuramente su questo sito potrà trovare uno psicoterapeuta da contattare qualora lei lo ritenga opportuno. Un cordiale saluto
Salve, mi dispiace per la situazione che sta attraversando e comprendo quanto possa essere complessa per lei.
Consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicologico che possa esserle di supporto e nel quale poter elaborare i vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Un saluto.
Dott.ssa FM.
Consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicologico che possa esserle di supporto e nel quale poter elaborare i vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Un saluto.
Dott.ssa FM.
Buongiorno,
da ciò che scrive mi sembra che sua mamma non sia consapevole delle dinamiche di cui invece lei si è accorta. La sensazione è che lei ora, per qualche motivo, si senta in un conflitto di lealtà verso i suoi genitori, in particolare verso sua mamma, che le impedisce di fare le proprie scelte serenamente. Penso possa esserle utile, se sente che questa sofferenza pesa molto, indagare i motivi per cui ha paura di rovinare le sue relazioni di riferimento nel caso in cui dovesse fare delle scelte non in linea con ciò si aspettano da lei.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
da ciò che scrive mi sembra che sua mamma non sia consapevole delle dinamiche di cui invece lei si è accorta. La sensazione è che lei ora, per qualche motivo, si senta in un conflitto di lealtà verso i suoi genitori, in particolare verso sua mamma, che le impedisce di fare le proprie scelte serenamente. Penso possa esserle utile, se sente che questa sofferenza pesa molto, indagare i motivi per cui ha paura di rovinare le sue relazioni di riferimento nel caso in cui dovesse fare delle scelte non in linea con ciò si aspettano da lei.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Salve, condividendo il suo profondo affetto per i suoi genitori, lei deve pensare al suo benessere. Leggo che qualsiasi scelta lei abbia fatto sia stata fatta per essere accettata dai suoi genitori e credo che sia qui il problema. Lei deve pensare al suo futuro e alla sua felicità anche se questo non viene gradito dalla sua famiglia. Forse un uomo più grande come il suo compagno potrebbe aiutarla ad allontanarsi e tagliare finalmente il cordone ombelicale e questo i suoi genitori non lo vogliono? Credo che rivolgersi a uno psicologo per approfondire la questione sia una ottima scelta. Auguri. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, penso che potrebbe aiutarla concentrarsi su se stessa e su ciò che davvero vuole. Dobbiamo vivere la nostra vita cercando la nostra felicità, non accontentando gli altri. Il rapporto che ha creato con sua mamma, o meglio il rapporto che sua mamma ha creato con lei, non le permette di trovare quella sicurezza in se stessa e quell'autonomia che invece è importante per avere una sua vita indipendente. Le consiglio d'intraprendere un percorso psicologico, per lavorare su queste dinamiche familiari e trovare il coraggio di accettare le sue scelte, trovare la giusta sicurezza e liberarsi di sensi di colpa che non la lasciano andare davvero per la sua strada.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento e bisogno, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Resto a disposizione per qualunque chiarimento e bisogno, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno.
La questione che lei espone necessita di una maggiore approfondimento e necessiterebbe di un trattamento psicologico. Qualora lei desiderasse intraprendere un percorso psicologico, sono disonibile anche online.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Rossella Sorce
La questione che lei espone necessita di una maggiore approfondimento e necessiterebbe di un trattamento psicologico. Qualora lei desiderasse intraprendere un percorso psicologico, sono disonibile anche online.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Rossella Sorce
Buonasera, grazie per aver aver condiviso questo suo disagio. Nonostante lei abbia articolato molto il suo problema, la questione necessita di maggiori approfondimenti attraverso un percorso psicologico per poter dare una risposta ai suoi quesiti.
Sua madre è sicuramente un elemento importante della sua vita, ma la felicità di sua madre non dovrebbe risiedere nella sua felicità? Preferirebbe essere triste lei per rendere felice sua madre? E sua madre vedendola triste sarebbe davvero felice?
Quello che lei descrive è un bisogno di emanciparsi dalla sua famiglia, come è giusto che sia. Questo non vuol dire negare i valori con i quali siamo stati cresciuti, né l'affetto, ma diventare adulti vuol dire prendere delle decisioni che siano solo nostre e non condizionate dai genitori. Perché questo senso di colpa? Da dove viene? Sarebbe importante indagare questo aspetto perché questa situazione per lei è motivo di sofferenza e questo significa che qualcosa non è come dovrebbe essere.
Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Sua madre è sicuramente un elemento importante della sua vita, ma la felicità di sua madre non dovrebbe risiedere nella sua felicità? Preferirebbe essere triste lei per rendere felice sua madre? E sua madre vedendola triste sarebbe davvero felice?
Quello che lei descrive è un bisogno di emanciparsi dalla sua famiglia, come è giusto che sia. Questo non vuol dire negare i valori con i quali siamo stati cresciuti, né l'affetto, ma diventare adulti vuol dire prendere delle decisioni che siano solo nostre e non condizionate dai genitori. Perché questo senso di colpa? Da dove viene? Sarebbe importante indagare questo aspetto perché questa situazione per lei è motivo di sofferenza e questo significa che qualcosa non è come dovrebbe essere.
Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Gentile utente, comprendo la difficoltà nel gestire le aspettative dei genitori e vivere autonomamente la propria vita e le proprie scelte. L'aspetto fondamentale è non farsi assorbire dalle sensazioni o dai giudizi genitoriali, ma continuare a perseguire le proprie decisioni e i propri affetti, cercando di trovare il giusto equilibrio. Si evince un senso di colpa e la paura di deludere, penso sia importante approfondire tale vissuto. Resto a disposizione per ulteriore confronto, anche online. Buona serata dott.ssa Costanza Zanini
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Buongiorno. Perchè l'unico suo punto di riferimento che può amarla davvero dovrebbe essere sua madre? Mi sembra riduttivo un pensiero del genere e rende lei una persona apparentemente poco meritevole dell'amore altrui, se non di quello unico della mamma. Il suo fidanzato non può e non deve rispondere ai canoni e alle aspettative dei suoi genitori.
Cara utente
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Quello che stai vivendo riguarda temi profondi come l’amore, il bisogno di approvazione e il desiderio di indipendenza.
Il rapporto con tua madre sembra essere segnato da una danza tra amore e paura. È naturale sentirsi intrappolati quando le aspettative degli altri sembrano entrare in conflitto con il nostro desiderio di libertà. L’amore di una madre, anche se condizionato, spesso nasce dalle sue paure e insicurezze. Accettarla così com’è è il primo passo per vivere liberamente, facendo scelte che rispecchiano i propri valori, senza dipendere dall’approvazione altrui. Un possibile punto di partenza potrebbe essere lavorare sul modo in cui percepisci il senso di colpa. Il senso di colpa, infatti, non è un segnale che qualcosa stia andando storto, ma spesso è una risposta al timore di deludere chi si ama. È fondamentale ricordare che la propria vita è unica, e non si può viverla appieno cercando sempre di soddisfare le aspettative altrui.
Prenditi del tempo per riflettere su cosa desideri veramente per te, al di là delle aspettative degli altri. Un percorso terapeutico potrebbe offrire lo spazio sicuro per esplorare queste emozioni, aiutando a costruire un equilibrio tra l'amore per tua madre, il desiderio di autonomia e la tua relazione di coppia.
Amare te stessa e seguire ciò che ti rende felice non significa amare di meno tua madre, ma onorare la donna che sei e quella che stai diventando.
Un caro saluto,
Dott.ssa Letizia Forcellini
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Quello che stai vivendo riguarda temi profondi come l’amore, il bisogno di approvazione e il desiderio di indipendenza.
Il rapporto con tua madre sembra essere segnato da una danza tra amore e paura. È naturale sentirsi intrappolati quando le aspettative degli altri sembrano entrare in conflitto con il nostro desiderio di libertà. L’amore di una madre, anche se condizionato, spesso nasce dalle sue paure e insicurezze. Accettarla così com’è è il primo passo per vivere liberamente, facendo scelte che rispecchiano i propri valori, senza dipendere dall’approvazione altrui. Un possibile punto di partenza potrebbe essere lavorare sul modo in cui percepisci il senso di colpa. Il senso di colpa, infatti, non è un segnale che qualcosa stia andando storto, ma spesso è una risposta al timore di deludere chi si ama. È fondamentale ricordare che la propria vita è unica, e non si può viverla appieno cercando sempre di soddisfare le aspettative altrui.
Prenditi del tempo per riflettere su cosa desideri veramente per te, al di là delle aspettative degli altri. Un percorso terapeutico potrebbe offrire lo spazio sicuro per esplorare queste emozioni, aiutando a costruire un equilibrio tra l'amore per tua madre, il desiderio di autonomia e la tua relazione di coppia.
Amare te stessa e seguire ciò che ti rende felice non significa amare di meno tua madre, ma onorare la donna che sei e quella che stai diventando.
Un caro saluto,
Dott.ssa Letizia Forcellini
La ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri. È comprensibile quanto questa situazione possa pesarle: da un lato l’amore profondo per sua madre, dall’altro il bisogno di vivere liberamente le sue scelte. Il senso di colpa e l’ansia che descrive sono reazioni naturali, soprattutto considerando il legame intenso che avete. Sicuramente non è piacevole sapere che il suo benessere ne stia risentendo. Vorrei rassicurarla sul fatto che ha tutto il diritto di costruire la sua felicità senza dover scegliere tra l’amore per sua madre e quello per il suo compagno. Trovare un equilibrio richiede tempo, ma non è sola in questo percorso, la terapia potrebbe sicuramente essere una sua valida alleata. Le mando un caro saluto. Dott.Francesco Mangiafico - Psicologo
Quel che i Suoi genitori pensano e il modo in cui agiscono, purtroppo, non è un elemento sul quale Lei o chiunque altro può intervenire: non si possono cambiare. L'unica cosa sulla quale può agire è sé stessa, il modo in cui sente dentro di sé le loro parole e il peso che vi dà.
Gli elementi a disposizione sono pochi per darLe una risposta più esaustiva.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a recuperare la serenità di cui ha bisogno per vivere liberamente la relazione con il Suo partner e, in un certo senso, anche quella con i Suoi genitori.
Gli elementi a disposizione sono pochi per darLe una risposta più esaustiva.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a recuperare la serenità di cui ha bisogno per vivere liberamente la relazione con il Suo partner e, in un certo senso, anche quella con i Suoi genitori.
Gentile utente,
le sue parole raccontano un profondo conflitto interiore: da una parte l’amore e la riconoscenza verso sua madre, dall’altra il bisogno altrettanto autentico di costruire una vita autonoma, libera da sensi di colpa e approvazioni da ottenere. Ciò che prova — la paura di deludere, l’ansia di perderla, la fatica a trovare un equilibrio tra affetto e libertà — è molto comune nei rapporti madre-figlia quando il legame è intenso ma anche condizionato da dinamiche di dipendenza emotiva.
Sua madre, forse in buona fede, le ha trasmesso il messaggio che l’amore coincide con l’esclusività, che “nessuno potrà volerle bene come lei”. Ma questo tipo di convinzione, seppur nata dall’affetto, può trasformarsi in una gabbia: la spinge a sentirsi colpevole ogni volta che sceglie qualcosa — o qualcuno — che non rientra nei suoi schemi.
In realtà, amare non significa scegliere tra una persona e un’altra: significa permettersi di appartenere a sé stessa, mantenendo legami diversi, con ruoli e spazi propri. Il rapporto con il suo compagno non toglie nulla al legame con sua madre, ma le restituisce una parte della sua identità adulta.
Per affrontare la situazione può essere utile:
Riconoscere i propri limiti di mediazione. È naturale desiderare che sua madre accetti il suo ragazzo, ma non può costringerla a cambiare prospettiva. Ciò che può cambiare è il modo in cui lei si pone: meno in difesa, più centrata su ciò che sente giusto per sé.
Stabilire confini emotivi. Quando il dialogo con sua madre diventa un vortice di colpa o svalutazione, provi a sospenderlo, anche solo con frasi semplici come “preferisco parlarne un’altra volta, ora mi fa male”. È un modo per proteggersi senza chiudere il rapporto.
Coltivare il suo spazio personale. Continuare gli studi, curare la relazione con il suo compagno, vivere momenti di autonomia la aiuteranno a consolidare l’idea che può essere amata anche senza rispondere sempre alle aspettative altrui.
Può essere molto utile un percorso psicologico individuale, che la aiuti a sciogliere il nodo della colpa e a costruire un senso di sé più saldo, capace di tenere insieme amore e libertà.
Lei sta già mostrando consapevolezza e coraggio: due risorse fondamentali per uscire da questo equilibrio faticoso e ritrovare serenità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
le sue parole raccontano un profondo conflitto interiore: da una parte l’amore e la riconoscenza verso sua madre, dall’altra il bisogno altrettanto autentico di costruire una vita autonoma, libera da sensi di colpa e approvazioni da ottenere. Ciò che prova — la paura di deludere, l’ansia di perderla, la fatica a trovare un equilibrio tra affetto e libertà — è molto comune nei rapporti madre-figlia quando il legame è intenso ma anche condizionato da dinamiche di dipendenza emotiva.
Sua madre, forse in buona fede, le ha trasmesso il messaggio che l’amore coincide con l’esclusività, che “nessuno potrà volerle bene come lei”. Ma questo tipo di convinzione, seppur nata dall’affetto, può trasformarsi in una gabbia: la spinge a sentirsi colpevole ogni volta che sceglie qualcosa — o qualcuno — che non rientra nei suoi schemi.
In realtà, amare non significa scegliere tra una persona e un’altra: significa permettersi di appartenere a sé stessa, mantenendo legami diversi, con ruoli e spazi propri. Il rapporto con il suo compagno non toglie nulla al legame con sua madre, ma le restituisce una parte della sua identità adulta.
Per affrontare la situazione può essere utile:
Riconoscere i propri limiti di mediazione. È naturale desiderare che sua madre accetti il suo ragazzo, ma non può costringerla a cambiare prospettiva. Ciò che può cambiare è il modo in cui lei si pone: meno in difesa, più centrata su ciò che sente giusto per sé.
Stabilire confini emotivi. Quando il dialogo con sua madre diventa un vortice di colpa o svalutazione, provi a sospenderlo, anche solo con frasi semplici come “preferisco parlarne un’altra volta, ora mi fa male”. È un modo per proteggersi senza chiudere il rapporto.
Coltivare il suo spazio personale. Continuare gli studi, curare la relazione con il suo compagno, vivere momenti di autonomia la aiuteranno a consolidare l’idea che può essere amata anche senza rispondere sempre alle aspettative altrui.
Può essere molto utile un percorso psicologico individuale, che la aiuti a sciogliere il nodo della colpa e a costruire un senso di sé più saldo, capace di tenere insieme amore e libertà.
Lei sta già mostrando consapevolezza e coraggio: due risorse fondamentali per uscire da questo equilibrio faticoso e ritrovare serenità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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