Buonasera, sono una donna di 31 anni a cui è sempre piaciuto sapere riguardo l'archeologia. Intrapre

23 risposte
Buonasera, sono una donna di 31 anni a cui è sempre piaciuto sapere riguardo l'archeologia. Intrapresi questo percorso universitario appena terminati gli studi scientifici, ma dopo qualche anno mio padre mi intimo' di lasciare tutto per lavorare tutto giorno nell'azienda di famiglia, sebbene fossimo benestanti. Dopo un paio di anni sono dovuta scappare per le vessazioni continue che ricevevo da parte dei miei colleghi/cugini uomini (anche minacce per telefono), che mi avevano provocato un disturbo ossessivo compulsivo. Nel frattempo feci un lavoro di pulizie e un esame molto duro all'università (non ho mai smesso di saldare le tasse, con la speranza di poter proseguire i miei studi), presi la lode. Tuttavia, il perfezionismo ha poi bloccato il mio successivo esame universitario, non permettendomi di sentirmi pronta per la data stabilita, così mi sono sentita incapace e ho accettato di tornare al mio vecchio lavoro, non sapendo che dietro la proposta di mio padre c'era l'inganno: lui e i miei cugini mi hanno preso la liquidazione per poi licenziarmi definitivamente. Ora sono in disoccupazione, ma vivo ancora a casa con i miei. Speravo di poter terminare l'università in due anni (prima che fosse finita la disoccupazione), così avrei potuto fare un lavoro che mi piacesse e provare una vita diversa. Così ho studiato duramente, quasi annullandomi per diverso tempo, ma pochi giorni fa ho scoperto che la piattaforma online per sostenere l'esame era bloccata. Inizialmente ho pensato fosse un problema del mio PC e sono andata in panico (il mio stress ha raggiunto l'apice: cosa fare adesso, ripassare o sistemare il PC? ), ma poi ho scoperto che tutta la comunità universitaria aveva il mio stesso problema e che i lavori di ripristino si sarebbero prolungati per tutto il fine settimana. Alla fine la cosa si è sistemata, ma non per il mio PC. Così io non sono più riuscita ad aprire il libro per l'ansia e lo scoraggiamento (credevo che le mie sofferenze riguardo questo esame si sarebbero risolte a breve, invece non è così: l'esame c'è domani e io non ho risolto nulla). Mi sento molto scoraggiata perché credo che perdere anche questa sessione di esami determini la fine della mia carriera universitaria (non sono più giovanissima e mi mancano diversi esami ancora) e la speranza di fare un lavoro che mi piaccia (avrei voluto fare la guida turistica), inoltre affronto con molta sofferenza d'animo lo studio e il pensiero di stare di nuovo male in questo senso mi opprime. L'università non dovrebbe essere un'esperienza entusiasmante?
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
racconta una storia particolare e dai risvolti tristi. Posso immaginare come il completamento degli studi universitari abbia nel tempo rappresentato più che un "semplice" desiderio, quasi un riscatto. I problemi alla piattaforma universitaria hanno comportato il rischio di veder allontanare questo obiettivo, e ciò l'ha scoraggiata, forse esponendola di nuovo a quel senso di incapacità che già precedentemente l'aveva fatta desistere e tornare a lavorare nell'azienda di famiglia. O magari mi sbaglio, non so. Ma in ogni caso sarebbe importante che si concedesse uno spazio d'ascolto nel quale mettere mano alle esperienze che ha vissuto, e delle quali il blocco negli studi potrebbe scoprire essere solo un'imprevista conseguenza. Un caro saluto

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per il momento che sta attraversando.
La sua storia è ricca di particolari e ci sarebbero più aspetti da vedere.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico per gestire meglio l’ansia?
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve. Dalla sue parole si evince tutta la difficoltà che sta vivendo in questo momento. Credo anche io che le sarebbe di aiuto uno spazio psicoterapico per gestire lo sconforto e l'ansia e per comprendere più a fondo i suoi particolari vissuti carichi di frustrazione. Ci rifletta potrebbe essere una buona occasione per la cura prodonda di se stessa. Cari saluti
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
ha ragione: l'università dovrebbe essere un'esperienza entusiasmante, soprattutto per chi, come lei, investe i suoi studi di tanti significati. In questo momento sembra che la sua laurea sia la sola via per arrivare all'indipendenza, e alla realizzazione personale. Un'idea comprensibile, visto il racconto che ci ha regalato.
Quando un fine è così carico di aspettative, però, ogni contrattempo finisce per diventare un macigno sulla via della nostra realizzazione; può provocare ansia, tristezza o addirittura disperazione.
A questo lei sembra aggiungere la preoccupazione per il tempo che passa.
La vita, però, è più di traguardo- esistono affetti, rapporti, passioni, gioco, amore, che nel suo racconto non appaiono: sono dimensioni importanti che rendono la nostra esistenza altrettanto significativa di riuscire a realizzare un sogno professionale. Non le sto suggerendo di barattare questo per quelli, mi chiedo come sia organizzata il resto della sua vita, e di considerarli come una risorsa che allevia il dolore degli ostacoli che incontriamo.
Certo le sue difficoltà mi inducono anche a suggerirle un percorso di sostegno psicologico, per ritrovare le sue energie interiori e definire un orizzonte più ampio, in cui possa sentire la sua vita crescere e svilupparsi.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, nella sua storia ci sono molti aspetti che andrebbero approfonditi, come ad esempio questo rapporto difficile con la sua famiglia che sembra, dalle sue parole, voler sabotare il suo percorso di crescita: sia universitaria sia lavorativa. Questo dover contare solo su se stessa, caricandosi di aspettative e investimenti, soprattutto sullo studio, potrebbe renderlo un’esperienza non entusiasmante ma performante. Chiaramente si tratta solo di una lettura superficiale della situazione, sarebbe una buona occasione provare ad approfondire la conoscenza di sé attraverso un sostegno e percorso psicoterapeutico, per non rinunciare. Agli studi, all’entusiasmo, al credere in se stessa. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Dott.ssa Perla Margherita Amodio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno! La sua storia mi ha particolarmente colpita per il coraggio e la determinazione che continua ad avere nonostante essersi sentita ingannata e svalorizzata proprio da chi al contrario avrebbe dovuto proteggerla, supportarla e tifare perché lei riuscisse a raggiungere i suoi obiettivi. Credo che un buon percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad avere quel sostegno che le è mancato, potendo così trovare la chiave per mettere a frutto tutte le sue abilità e ritrovare il giusto entusiasmo che è necessario per superare le salite della vita. Le auguro il meglio!
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Buongiorno,
sono diversi i momenti di blocco che si sono verificati nei confronti della scelta universitaria in questi anni. Vale la pena approfondire con una consulenza perché possa finalmente intraprendere con serenità e entusiasmo la strada migliore per lei. Un cordiale saluto
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile ragazza,
la sua storia è intrisa di momenti difficili e di conflitti che hanno caratterizzato il suo rapporto con la famiglia.
L'università nel suo caso non rappresenta solo la passione per lo studio ma uno strumento per poter differenziarsi e svincolarsi dalla famiglia nucleare. Deve sentire come un conflitto interiore tra desiderio di emancipazione e senso di colpa verso i propri familiari che in realtà hanno investito tutto nella loro attività. Andrebbero snocciolati diversi aspetti della sua vita, e messo un po di ordine, potrebbe servirle a stare meglio e vivere con meno agitazione anche la sua passione per lo studio. Solo un percorso di sostegno e supporto in tal senso potrebbe aiutarla.
Nella speranza con queste poche righe di aver supportato nel migliore dei modi la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Dott.ssa Giorgia Tolio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno Gentile Utente,
Se ben capisco , sta raccontando di una situazione famigliare complessa in cui le figure maschili hanno gioco facile. La spinta verso la realizzazione dei suoi desideri e la necessità di dover assecondare il volere del padre ha generato uno stato d'ansia che ora sta compromettendo il percorso di studi e di vita che lei desidererebbe per se. Allo stato attuale io le consiglierei di valutare la possibilità di intraprendere un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia (on-line o di persona), al fine di attraversare questo momento e cercare di recuperare degli strumenti che le consentano di perseguire la vita che lei desidera.
A disposizione per ogni cosa.
Cordialmente
Dott.ssa Giorgia Tolio Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve credo che in lei ci sia una problematica di insicurezza e di bassa autostima. Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico per cercare di risolvere questa situazione che le impedisce di ottenere ciò che desidera.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, mi complimento per la tenacia e le risorse con le quali ha fronteggiato parecchi momenti difficili e deludenti della sua vita. Credo che l'ansia sia il segnale che tutta la sua forza d'animo sia messa a dura prova. L'università non è solo entusiasmo ma prevede tanta fatica e tanta motivazione; aspetto, quest'ultimo, che non le manca affatto. Nel suo caso però la laurea rappresenterebbe, come lei stessa scrive, la possibilità di un'altra vita, un passaggio di distacco che richiede tanto sforzo in più. Penso che un supporto psicologico potrebbe giovarle e che non c'è un'età in cui si debba smettere di seguire ciò che si desidera. Ci sono persone che cambiano lavoro e si laureano a cinquantanni. Un grande in bocca al lupo e spero che prenda in considerazione la possibilità di farsi aiutare per alleggerire il percorso che la separa da ciò che realmente vuole.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signora forse è arrivato il suo momento per lavorare sulla sofferenza che prova e che racconta. Il primo passo lo ha già fatto raccontandosi in questo sito. Valuti la possibilità di contattare uno psicoterapeuta, su questo sito ne può sicuramente individuare uno. Solitamente i vissuti e le emozioni come quelle che racconta trovano una spiegazione e forse una diversa valutazione e soluzione. Ovviamente tutto questo dipende da lei e dalla sua scelta di proseguire o meno in questo lavoro di conoscenza. Un cordiale saluto
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
salve,
la vita mette davanti delle sfide evolutive e la risposta (risultato) è un insieme di fattori (ansia, stress, risposta fisiologica in genere etc etc) tra cui, non meno importante, è la propria agentività.
Contatti un professionista.
un saluto,
MMM
Dott.ssa Elisa Taverniti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, sembra evidente che nel suo percorso di vita ci siano stati degli episodi di critica inopportune tali da provocarle ferite emotive così profonde da ripercuotersi nella sua vita attuale. Adesso si trova in un momento in cui desidera autoaffermarsi per raggiungere i propri obiettivi, se crede di sentirsi scoraggiata si rivolga ad uno psicologo con cui costruire una relazione di fiducia stabile che possa far emergere le sue reali attitudini.
Cordialmente
Dottoressa Elisa Taverniti
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Colpisce la determinazione con cui affronta le sue aspirazioni ed il distacco, cosa non facile, da un forte invischiamento familiare. Portare a termine il percorso universitario intrapreso è un traguardo che racchiude diversi ed importanti aspetti della sua vita. Racchiude aspirazioni ,desideri, progetti e sentimenti talmente importanti e grandi per lei che inevitabilmente si caricano di un travolgente valore emotivo. Un percorso psicologico in questo momento l'aiuterebbe a canalizzare le energie e l'entusiasmo che sta spendendo ed ha disposizione e non lasciarsi travolgere e trasformarle in benzina per andare avanti verso la meta.
A sua disposizione.
Cari saluti
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per il disagio espresso e per la situazione che è stata costretta a vivere. Il percorso universitario racchiude di per sè diversi significati a seconda di come viene vissuto. Piuttosto, colpisce questo intenso stato ansiogeno da lei espresso, il disturbo ossessivo compulsivo (è andata in cura presso qualcuno?) e lo stress di fronte alle nuove situazioni cui adattarsi. Sarebbe opportuno, a mio avviso, considerando anche il passato difficile che ha vissuto, richiedere una consulenza psicologica al fine di approfondire meglio tali aspetti.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Buongiorno.
La invito a contattare uno psicologo della sua zona, con il quale discutere di questo momento difficile che sta affrontando. Sicuramente iniziare un percorso psicologico potrà aiutarla a trovare la serenità che si merita.
Le auguro buona fortuna!
Dott.ssa Chiara Ripa
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Cara, il senso di oppressione e lo stato di ansia che lei vive è assolutamente comprensibile nell'ottica in cui concepisce l'esperienza universitari riferendosi a degli standard molto alti. Questo porta a creare su di se' delle aspettative molto alte, che, se disattese, le darebbero un senso di fallimento intollerabile.
Questo tipo di schema mentale con cui, da ciò che riferisce, si approccia allo studio non l'aiuta, proprio perchè è una visione "tutto-nulla". Sarebbe importante lavorare su questi pensieri "catastrofici" per renderli più flessibili, così da permetterle di vivere con più serenità il mondo universitario.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicologico?
Dott.ssa Chiara Ripa
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, la necessità che si percepisce da parte sua, è di avere un suo spazio nel quale raccontarsi e nel quale fare ordine. Per cui, penso potrebbe esserle utile contattare uno psicologo e prendersi questo spazio. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno mi spiace per il suo disagio.
Quando nella vita ci capitano tanti eventi avversi può succedere che si cada nello scoraggiamento.Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico con un professionista Che potrà aiutarla a capire meglio la sua situazione ad identificare i suoi obiettivi ed aiutarla nello sviluppare le risorse Per raggiungerli. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott.ssa Erica Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno,
parto dalla fine: nessuna esperienza è mai completamente entusiasmante, siamo noi che le idealizziamo.
Mi spiace per le vessazioni e le pressioni che ha subito e subisce e che gravano sul peso che già porta sulle spalle.
Le consiglio di non mollare, ha dimostrato tanta resilienza e caparbietà, non è MAI troppo tardi per Vivere la vita che desideriamo... glielo dico per esperienza personale :)

Un caro saluto
Dott.ssa Erica Russo
Salve, ho letto attentamente la sua storia, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico soprattutto per acquisire degli strumenti per combattere questi stati di ansia ma soprattutto per acquisire sicurezza in se stessa ed in cio' che vuole realizzare e che la renda felice. Solo una volta riacquistata calma, forza e lucidità interiore, potrà decidere il meglio per lei stessa. Le auguro il megio.
Manuela Cecchetti
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
dalle sue parole emerge una storia intensa, fatta di passione autentica, sacrificio e continue frustrazioni che hanno minato la fiducia nelle proprie possibilità. La sofferenza che descrive oggi non è dovuta solo all’esame imminente o al blocco della piattaforma: è il risultato di anni di lotte per difendere la propria libertà di scelta e di ferite non ancora del tutto rimarginate.

È comprensibile che l’università, che avrebbe dovuto essere il suo spazio di realizzazione e curiosità, si sia trasformata in un luogo di tensione e paura di fallire. Quando un percorso è stato interrotto, ostacolato o associato a esperienze di abuso o ingiustizia, la mente tende a trasformare ogni traguardo in una prova di sopravvivenza, e non più in un’occasione di crescita. È questo che le toglie entusiasmo: non la materia, ma il peso emotivo che oggi lo studio porta con sé.

In questa fase, più che chiedersi se riuscirà a sostenere domani l’esame, potrebbe essere utile spostare lo sguardo su come può prendersi cura di sé mentre cerca di riprendersi ciò che le è stato tolto. Alcuni passaggi concreti possono aiutarla:

Riconoscere il suo valore indipendentemente dall’esame. Non è il voto o il numero di esami a definire la sua intelligenza o la sua dignità. Ha dimostrato perseveranza e lucidità in condizioni che avrebbero piegato chiunque.

Sospendere l’autocritica. Il perfezionismo è spesso una forma di difesa: serve a tenere sotto controllo il dolore dell’errore. Ma a lungo andare paralizza. Provi a ricordarsi che l’imperfezione è una condizione naturale di ogni apprendimento.

Trovare supporto. Un percorso psicologico, anche breve, potrebbe aiutarla a elaborare la rabbia e la delusione legate alla famiglia e al lavoro, restituendo allo studio un significato più libero.

Darsi obiettivi realistici. Se domani non si sente pronta, può decidere di rimandare senza considerarlo una sconfitta: si tratta di proteggersi, non di arrendersi.

Lei non ha perso entusiasmo: è stato soffocato dal dolore e dal senso di ingiustizia, ma può tornare a riscoprirlo se l’università smette di essere un campo di battaglia e torna a essere un luogo di possibilità.

Quella curiosità per l’archeologia che ancora oggi la spinge a provarci è la prova che la sua parte vitale è viva — solo stanca. Le serve sostegno, non giudizio.
E sì, l’università dovrebbe essere un’esperienza entusiasmante: per lei può tornare ad esserlo, ma solo se prima si concede di guarire da tutto ciò che l’ha ferita nel cammino.

Dott.ssa Sara Petroni

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.