Buonasera, scrivo perchè vorrei risolvere un dubbio che mi è sorto in questi giorni. Innanzitutto
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risposte
Buonasera,
scrivo perchè vorrei risolvere un dubbio che mi è sorto in questi giorni.
Innanzitutto sono una ragazza di 25 anni che non riesce a perdere peso da un bel pò di tempo nonostante io tenessi sotto controllo la mia alimentazione, cercando di farla il più sana possibile.
Recentemente ho deciso di fare degli accertamenti per capire se avessi qualche disfunzione tiroidea o qualche intolleranza, preciso che io ho soffro della sindrome dell'ovaio policistico, conseguenzialmente ho pensato potessi avere qualcos'altro che mi impedisse di perdere peso.
Ho eseguito gli esami del sangue per la tiroide e fortunatamente non ho nessuna disfunzione.
Decisi allora di sottopormi anche ai test per le intolleranze alimentari, mi rivolsi ad una nutrizionista che svolgeva i test nel suo studio, dopo aver effettuato i test e aspettato qualche giorno per gli esiti, scopro - non con particolare sorpresa- di essere intollerante al glutine, al grano duro, al grano, al lievito per torte e lievito di birra.
La dottoressa mi suggerisce di prendere un appuntamento per iniziare con lei un percorso dimagrante, (che attualmente sta funzionando) però il mio dubbio più grande è: io devo fare ulteriori accertamenti per capire se sono celiaca o meno??
Perchè io ho chiesto alla dottoressa in questione ma mi ha detto che non c'è alcun bisogno di continuare gli accertamenti, inoltre mi ha anche detto che -sicuramente- avrò anche l'iperinsulinemia vista la mia condizione con l'ovaio policistico.
Attualmente sto seguendo una dieta per celiaci con colazione salata e massimo due frutta al giorno.
Sono un pò confusa, in quanto è la prima volta che mi rivolgo ad una nutrizionista e quindi non capisco se il tutto vada bene o meno, vorrei un consiglio da chi è sicuramente più esperto e preparato di me.
Spero di essere stata abbastanza chiara nell'esprimermi e che il mio messaggio non sia fuori contesto.
Ringrazio anticipatamente chi mi potrà chiarire i dubbi e vi porgo cordiali saluti.
scrivo perchè vorrei risolvere un dubbio che mi è sorto in questi giorni.
Innanzitutto sono una ragazza di 25 anni che non riesce a perdere peso da un bel pò di tempo nonostante io tenessi sotto controllo la mia alimentazione, cercando di farla il più sana possibile.
Recentemente ho deciso di fare degli accertamenti per capire se avessi qualche disfunzione tiroidea o qualche intolleranza, preciso che io ho soffro della sindrome dell'ovaio policistico, conseguenzialmente ho pensato potessi avere qualcos'altro che mi impedisse di perdere peso.
Ho eseguito gli esami del sangue per la tiroide e fortunatamente non ho nessuna disfunzione.
Decisi allora di sottopormi anche ai test per le intolleranze alimentari, mi rivolsi ad una nutrizionista che svolgeva i test nel suo studio, dopo aver effettuato i test e aspettato qualche giorno per gli esiti, scopro - non con particolare sorpresa- di essere intollerante al glutine, al grano duro, al grano, al lievito per torte e lievito di birra.
La dottoressa mi suggerisce di prendere un appuntamento per iniziare con lei un percorso dimagrante, (che attualmente sta funzionando) però il mio dubbio più grande è: io devo fare ulteriori accertamenti per capire se sono celiaca o meno??
Perchè io ho chiesto alla dottoressa in questione ma mi ha detto che non c'è alcun bisogno di continuare gli accertamenti, inoltre mi ha anche detto che -sicuramente- avrò anche l'iperinsulinemia vista la mia condizione con l'ovaio policistico.
Attualmente sto seguendo una dieta per celiaci con colazione salata e massimo due frutta al giorno.
Sono un pò confusa, in quanto è la prima volta che mi rivolgo ad una nutrizionista e quindi non capisco se il tutto vada bene o meno, vorrei un consiglio da chi è sicuramente più esperto e preparato di me.
Spero di essere stata abbastanza chiara nell'esprimermi e che il mio messaggio non sia fuori contesto.
Ringrazio anticipatamente chi mi potrà chiarire i dubbi e vi porgo cordiali saluti.
Buongiorno,
Per quanto riguarda le allergie alimentari, attualmente gli unici test diagnostici scientificamente validati e disponibili sono:
- Prove allergologiche cutanee (prick test, prick by prick, patch test);
- Test sierologici per la ricerca di IgE totali (PRIST) e specifiche (mediante ImmunoCAP o RAST);
- Test di Provocazione Orale (TPO) in doppio cieco contro placebo.
Accanto a tali procedure esistono diverse metodiche alternative (es. Vega test, test kinesiolgici, analisi del capello, test di Bryan o citotossico); tali prove, oltre ad essere inappropriate e prive di qualsivoglia evidenza scientifica di attendibilità, offrono una risposta semplicistica ai malesseri dell'individuo e possono comportare un'infruttuosa esclusione di determinati alimenti dalla dieta, cosa che a lungo andare può comportare delle carenze nutrizionali. Gli accertamenti ottenuti mediante queste ultime prove esse non avranno alcun significato a fine diagnostico.
Qualora persistessero ancora dei dubbi sulla presenza di reazioni avverse agli alimenti si suggerisce, oltre all'esecuzione dei test riportati a inizio risposta, di consultare il medico di base, che saprà valutare se sia d'uopo sottoporsi alla prova per la diagnosi della celiachia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Per quanto riguarda le allergie alimentari, attualmente gli unici test diagnostici scientificamente validati e disponibili sono:
- Prove allergologiche cutanee (prick test, prick by prick, patch test);
- Test sierologici per la ricerca di IgE totali (PRIST) e specifiche (mediante ImmunoCAP o RAST);
- Test di Provocazione Orale (TPO) in doppio cieco contro placebo.
Accanto a tali procedure esistono diverse metodiche alternative (es. Vega test, test kinesiolgici, analisi del capello, test di Bryan o citotossico); tali prove, oltre ad essere inappropriate e prive di qualsivoglia evidenza scientifica di attendibilità, offrono una risposta semplicistica ai malesseri dell'individuo e possono comportare un'infruttuosa esclusione di determinati alimenti dalla dieta, cosa che a lungo andare può comportare delle carenze nutrizionali. Gli accertamenti ottenuti mediante queste ultime prove esse non avranno alcun significato a fine diagnostico.
Qualora persistessero ancora dei dubbi sulla presenza di reazioni avverse agli alimenti si suggerisce, oltre all'esecuzione dei test riportati a inizio risposta, di consultare il medico di base, che saprà valutare se sia d'uopo sottoporsi alla prova per la diagnosi della celiachia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
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buona sera, concordo col collega, il test effettuato non ha nessuna validità scientifica, è opportuno fare degli esami specifici .
Una volta appurato con certezza che è celiaca allora potrà seguire un piano alimentare privo di glutine.
Per quanto riguarda l ovaio policistico è un problema che affligge molte donne ,Il suo è un caso articolato , si faccia seguire con maggiore precisione e chiarezza
resto a disposizione
saluti
dott.ssa antelmi
Una volta appurato con certezza che è celiaca allora potrà seguire un piano alimentare privo di glutine.
Per quanto riguarda l ovaio policistico è un problema che affligge molte donne ,Il suo è un caso articolato , si faccia seguire con maggiore precisione e chiarezza
resto a disposizione
saluti
dott.ssa antelmi
Buongiorno, anche io mi associo a quanto detto dai miei colleghi in precedenza! I test dai lei effettuati non hanno alcuna validità scientifica e sono decisamente approssimativi! Trovo assurdo che specialisti ancora li propongano ai loro pazienti! Sicuramente nel limitare i lievitati sta trovando beneficio non perché intollerante ma in quanto i lievitati possono dare senso di gonfiore! Le consiglio di rivolgersi ad un altro nutrizionista ed approfondire l'aspetto dell'ovaio policistico! Molto probabilmente la difficoltà a perdere peso può dipendere da quello e soprattutto dallo stato di insulino-resistenza che spesso si riscontra in questa patologia! Approfondisca più questo aspetto che ha ricadute metaboliche sicuramente più incisive! L'alimentazione e lo sport possono migliorare questo stato! Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento! A presto! Dott. Vincenzo Marzolla
Buongiorno, sono completamente d' accordo con quanto detto dai miei colleghi. I test a cui si è sottoposta non hanno alcuna validità scientifica. Molto probabilmente la difficoltà a perdere peso può essere dipesa dallo stato di insulinoresistenza. È possibile tramite le analisi del sangue dosare i livelli di insulina in circolo. A mio parere dovrebbe approfondire questo aspetto, che potrebbe essere deleterio! Resto a disposizione,
Cordialmente,
Dottoressa Alessandra Sabbatino Biologa Nutrizionista
Cordialmente,
Dottoressa Alessandra Sabbatino Biologa Nutrizionista
Buonasera, sono d'accordo con quanto detto dai miei colleghi.I test validati scientificamente per valutare intolleranze ed allergia sono davvero pochi e non si possono fare nello studio di un nutrizionista. Le suggerisco quindi di cambiare nutrizionista e di valutare con il suo medico curante eventuali accertamenti da fare, sia in ambito di ovaio policistico che di insulino resistenza. Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Valentina Giacinti
Salve concordo con quanto espresso dai colleghi.
Saluti
Saluti
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Buona sera, le hanno fornito test non attendibili. Per l'intolleranza al glutine si fa un prelievo di sangue in laboratorio e si valutano alcuni anticorpi (antigliadina e transglutaminasi). Mi sembra assurdo vivere da intolleranti se la situazione non viene accertata prima in maniera completa.
Salve, è molto importante che lei approfondisca e accerti che si tratta di reali intolleranze. Spesso questi esami non sono molto affidabili come specificavano i dottori prima di me.
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Buonasera, mi associo a quanto detto dai miei colleghi! A presto! Dott.ssa Eleonora Bruno
Salve, forse per fare chiarezza ,approfondirei il discorso insulino-resistenza e celiachia con il suo medico di base. Resto a sua disposizione, saluti
Buona sera, mi associo a quanto hanno detto i colleghi, i nutrizionisti non possono effettuare nessun tipo di analisi in studio.
Cordialmente
Cordialmente
Le consiglio di eseguire i test di intolleranza agli alimenti verso il microbiota intestinale e la celiachia. Inoltre deve eseguire esami per valutare l’insulino resistenza e seguire poi una dieta adeguata con l’attività fisica giornaliera . Le modificazione dello stile di vita sono molto importanti per controllare questa patologia. Cordiali saluti
La stanchezza cronica che descrive potrebbe avere diverse cause, tra cui il dispendio energetico elevato, l'equilibrio nutrizionale e le abitudini di sonno. Potrebbe essere utile integrare la sua dieta con alimenti che garantiscano energia stabile, come proteine e carboidrati complessi a basso indice glicemico. Consideri anche un consulto medico per escludere eventuali carenze vitaminiche o minerali.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Buonasera, considera che il nutrizionista non può prescrivere esami e fare diagnosi (in caso sospetti qualche problema deve rimandare al medico), quindi dovresti valutare che tipo di test ti è stato fatto per capirne la validità; a parte questo ti consiglierei di rivolgerti al tuo medico/ginecologo e chiedere di fare esami per valutare l’eventuale presenza di insulino-resistenza e se ritiene necessario farti fare ulteriori esami in base alla tua condizione
Capisco perfettamente la tua confusione e la voglia di fare chiarezza sulla tua situazione. Hai fatto bene a sottoporti a degli accertamenti per capire se ci fosse un problema metabolico o ormonale dietro la difficoltà a perdere peso, considerando anche la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che di per sé può influenzare la gestione del peso e la risposta insulinica.
Ora, per quanto riguarda i test per le intolleranze alimentari, qui è importante fare una distinzione chiara: **la diagnosi di celiachia non si fa con un test per intolleranze, ma con esami specifici.** I test per intolleranze eseguiti negli studi privati, spesso basati su metodologie non scientificamente validate (come test kinesiologici, citotossici o IgG), **non hanno alcun valore diagnostico per la celiachia o per vere intolleranze alimentari.**
Se vuoi sapere con certezza se sei celiaca, gli accertamenti da fare sono due: **esami del sangue specifici (anticorpi anti-transglutaminasi, anti-endomisio e anti-gliadina deaminata)** e, in caso di positività, una biopsia intestinale per confermare la diagnosi. Questi esami vanno fatti **senza aver eliminato il glutine dalla dieta**, altrimenti rischiano di risultare falsamente negativi. Se hai già iniziato una dieta senza glutine e vuoi eseguire gli accertamenti, dovresti reintrodurre il glutine per un periodo prima di fare i test.
Per quanto riguarda l’iperinsulinemia, è vero che la PCOS può associarsi a una maggiore resistenza insulinica, ma questo non significa automaticamente che tu abbia un problema di insulina. Per esserne sicura, andrebbero eseguiti esami specifici come **insulina a digiuno, curva glicemica e insulinica, HOMA-IR**, per valutare realmente il grado di sensibilità insulinica. Dare per scontato che tu abbia iperinsulinemia senza test oggettivi non è corretto.
La dieta che stai seguendo sta funzionando, ed è un buon segno. Ma la cosa più importante è capire se la restrizione al glutine è realmente necessaria o se si tratta solo di una scelta alimentare che ti sta aiutando momentaneamente a gestire meglio il tuo peso e i sintomi. La celiachia è una condizione autoimmune e non va diagnosticata sulla base di un test non scientifico. Se hai il dubbio, la cosa migliore che puoi fare è consultare un gastroenterologo o un medico specializzato in malattie dell’apparato digerente per chiarire definitivamente la situazione.
Il tuo approccio è giusto: vuoi capire cosa succede al tuo corpo e vuoi fare le cose in modo consapevole. Adesso il passo successivo è assicurarti di avere una diagnosi chiara e scientificamente valida, così da prendere decisioni sulla tua alimentazione in modo informato e corretto.
Ora, per quanto riguarda i test per le intolleranze alimentari, qui è importante fare una distinzione chiara: **la diagnosi di celiachia non si fa con un test per intolleranze, ma con esami specifici.** I test per intolleranze eseguiti negli studi privati, spesso basati su metodologie non scientificamente validate (come test kinesiologici, citotossici o IgG), **non hanno alcun valore diagnostico per la celiachia o per vere intolleranze alimentari.**
Se vuoi sapere con certezza se sei celiaca, gli accertamenti da fare sono due: **esami del sangue specifici (anticorpi anti-transglutaminasi, anti-endomisio e anti-gliadina deaminata)** e, in caso di positività, una biopsia intestinale per confermare la diagnosi. Questi esami vanno fatti **senza aver eliminato il glutine dalla dieta**, altrimenti rischiano di risultare falsamente negativi. Se hai già iniziato una dieta senza glutine e vuoi eseguire gli accertamenti, dovresti reintrodurre il glutine per un periodo prima di fare i test.
Per quanto riguarda l’iperinsulinemia, è vero che la PCOS può associarsi a una maggiore resistenza insulinica, ma questo non significa automaticamente che tu abbia un problema di insulina. Per esserne sicura, andrebbero eseguiti esami specifici come **insulina a digiuno, curva glicemica e insulinica, HOMA-IR**, per valutare realmente il grado di sensibilità insulinica. Dare per scontato che tu abbia iperinsulinemia senza test oggettivi non è corretto.
La dieta che stai seguendo sta funzionando, ed è un buon segno. Ma la cosa più importante è capire se la restrizione al glutine è realmente necessaria o se si tratta solo di una scelta alimentare che ti sta aiutando momentaneamente a gestire meglio il tuo peso e i sintomi. La celiachia è una condizione autoimmune e non va diagnosticata sulla base di un test non scientifico. Se hai il dubbio, la cosa migliore che puoi fare è consultare un gastroenterologo o un medico specializzato in malattie dell’apparato digerente per chiarire definitivamente la situazione.
Il tuo approccio è giusto: vuoi capire cosa succede al tuo corpo e vuoi fare le cose in modo consapevole. Adesso il passo successivo è assicurarti di avere una diagnosi chiara e scientificamente valida, così da prendere decisioni sulla tua alimentazione in modo informato e corretto.
Per chiarire il tuo dubbio sull'intolleranza al glutine, è importante distinguere tra l'intolleranza rilevata dai test nutrizionali e la celiachia, che è una malattia autoimmune. I test per le intolleranze alimentari usati dai nutrizionisti (spesso IgG) non sono riconosciuti scientificamente per diagnosticare la celiachia. Per escludere o confermare la celiachia, è fondamentale rivolgersi al medico di base per eseguire esami specifici come anticorpi anti-transglutaminasi, anti-endomisio e, se necessario, la biopsia intestinale, che rappresenta il gold standard diagnostico.
Dott.ssa Barzaghi Federica
Dott.ssa Barzaghi Federica
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