Buonasera, pochi giorni fa ho fatto un autotest HIV AIDTEQ, acquistato su Amazon. Risultato negativo

20 risposte
Buonasera, pochi giorni fa ho fatto un autotest HIV AIDTEQ, acquistato su Amazon. Risultato negativo. L'ho dovuto fare in macchina per motivi di privacy.
Faccio una premessa fondamentale: l'ultimo rapporto a rischio, è stato un anno e tre mesi fa. Con la mia ex. Lei non aveva mai avuto rapporti promiscui, ma soltanto due partners prima di me. Così mi aveva detto... Sono andato sulla fiducia. Quei rapporti liberi, sono stati ''protetti'' dalla pillola anticoncezionale. Qualche dubbio mi era venuto già al tempo, ma poi facendole una serie di domande ben precise, mi sono tranquillizzato a riguardo. Mi aveva spiegato del pap test che aveva fatto come controllo, e che non c'era assolutamente nulla. Tranne una leggera infiammazione curata con gli ovuli. E che si sarebbe dovuta ricontrollare dopo un anno circa. I rapporti seguenti sono stati poi protetti dal profilattico. Poiché, aveva terminato la cura con il farmaco.
Ricordo che dopo quei rapporti liberi, ho avuto qualche leggero fastidio al pene. Bruciori saltuari, pizzicori ecc.. Poi più niente, e archiviai tutto quanto. Lei in sua risposta, mi aveva detto che non era bello chiedere alla persona con cui si sta se ha delle malattie... E mettendomi nei panni altrui, è comprensibile. Ma fino ad un certo punto. Sono cose estremamente serie. Sta di fatto che successivamente, non ci pensai più alla questione.
Ma ultimamente ci sto pensando, e tanto anche. Altra premessa: soffro di ipocondria, ansia, attacchi di panico ecc... Credo di essere anche depresso. Ho 25 anni. Non ho mai vissuto la sessualità in maniera serena. Nemmeno le relazioni le ho mai vissute a pieno. Ho sempre avuto l'enorme abilità di sabotare ogni cosa bella. E neanche so il perché. Ma ora ritorno al punto per la quale mi rivolgo al Vostro utilissimo servizio. Da circa due mesi ho questo dubbio terrificante che mi attanaglia, il terrore di aver preso l'HIV. Pur non avendo avuto nulla finora, tranne durante l'estate, che per dei giorni sono stato male. Forse anche per via del vaccino anti covid... Non ne ho idea. Ma sono spesso soggetto ad ammalarmi d'estate.
Ho parlato talmente tanto di questa mia nuova paura, che una mia amica ha deciso di tagliare la testa al toro prendendo quel kit attraverso Amazon. Inutile dire che anche lì mi sono fatto una serie di paranoie assurde e senza fine. Ho lasciato fare a lei, io non ero in grado, ero pietrificato dal terrore del risultato. Che poi grazie a Dio è uscito negativo. Sul subito, ho avvertito un enorme sollievo. Ma poi, nella mia testa ho incominciato a riavere lugubri pensieri sulla questione del test. Tra cui l'ultimo che è questo: non ci ho pensato a controllare la data di scandenza del test. Proprio mi è passato di mente... E ora, sono in crisi nuovamente, perché ho il dubbio che il test fosse scaduto, e quindi, mi abbia dato un falso negativo. Ho persino contattato il venditore per domandargli se controllano i loro prodotti prima di spedirli. Ma non ho ricevuto alcuna risposta. So che è da pazzi pensare a delle trame così complesse. Io stesso me ne rendo chiaramente conto. Spero vivamente che quel benedetto test non fosse scaduto.
Sempre a riguardo, dopo aver prelevato il sangue dal dito ecc... Abbiamo lasciato il test sul ripiano della mia macchina, dove c'è il display... che è lievemente in discesa.. ma veramente di poco. e anche lì, paranoie a non finire! perché sono andato a pensare che potesse aver interferito col risultato del test.
Io mi domando che diavolo mi sia successo durante questo anno. Non trovo pace. Mai. Mi sveglio alla mattina con una morsa alla gola. Faccio incubi che sono terrificanti quanto un racconto di Stephen King. Vado in apnea durante il sonno. Fumo come un turco, più di un pacchetto al giorno. Nei week end annego i miei dispiaceri nell'alcol, vorrei sparire per non sentire più tutta questa paura strisciarmi addosso come un serpente. Porgo le mie scuse per questo sfogo. Non vorrei essere giudicato..Ma non posso neanche più parlare con gli amici, perché appena me ne esco fuori con questi discorsi, loro iniziano a dirmi che sono troppo paranoico, che penso a cose da malati di mente ecc...se la prendono, perché giustamente dopo un po' è pesante ripetere le stesse cose. Li comprendo a pieno. E io ringrazio di avere degli amici come loro, ma appena incomincio a riprendere questa questione, loro si alterano un po'. Perché mi dicono: IL TEST ERA NEGATIVO. BASTA! È FINITO L'INCUBO!! COSA VAI A PENSARE DI ALTRO?!
È vero! Ma allora perché penso a queste cose? E perché non riesco a trovare risposte a tutti questi dubbi assurdi?! Potreste darmi un vostro parere? Probabilmente ho seriamente bisogno di farmi aiutare. Grazie a chi avrà voglia di leggere tutto questo. Menomale che esistono persone come Voi. Cordialmente Vi saluto. Attendo un Vostro riscontro..
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, il suo disagio è evidente alla luce dei dettagli del suo racconto. Merita di essere approfondito perché ciò che sta vivendo (il dubbio perenne) è un sintomo, un meccanismo che si ripete all'infinito nonostante le rassicurazioni della realtà. Questo sintomo è generato dal suo stato emotivo, che va indagato e affrontato alla luce di ciò che le accade effettivamente nella vita ed in rapporto alla sua personalissima storia esistenziale. Usi il coraggio che ha avuto nello scrivere su di se e vada fino in fondo attraverso un percorso psicologico. Le posso assicurare che prendere atto della propria condizione e poi scegliere come affrontarla è un buon inizio per rimettere in moto la propria esistenza.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Salve e grazie per la sua dettagliata lettera. Le suggerisco un percorso psicologico per una risoluzione completa del suo problema.
Sono disponibile anche online Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.mo, considerate le sue persistenti preoccupazioni, che vanno al di là di ogni ragionevole dubbio e che le creano uno stato di angoscia, potrebbe prendere in considerazione l'idea di una consultazione. SG
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, da quello che scrive c'è una forte angoscia che va oltre il dato clinico reale. Per questo le consiglio di valutare la possibilità di una consulenza psicologica per approfondire la tematica.
Dott.ssa Antonella Abate
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
In primo luogo mi complimento con lei per il modo chiaro, autentico e coraggioso con cui ha condiviso il suo forte disagio.
Sono certo che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano il suo malessere che si manifesta attraverso i numerosi segnali che lei ha descritto. E' opportuno, inoltre, che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire alla persona i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io - medico chirurgo specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera in cui credo fermamente sulla base degli ottimi risultati raggiunti. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per psicoterapie on line. Cordiali saluti!
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Mi trovo concorde con quanto suggerito dai colleghi. Considerando la sua sintomatologia ansioso depressiva e da quanto descrive ricorrenti pensieri ossessivi ed intrusivi, sarebbe opportuno valutare un percorso di psicoterapia per ritrovare serenità e benessere. Cari saluti
Dott.ssa Viola Barucci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, immagino come si possa sentire e leggo anche che è ben consapevole che molte delle sue paure possano essere irrazionali. Perché non intraprende un percorso di psicoterapia che la possa aiutare a capire cosa si cela dietro a queste paure che sposta sulle malattie?
Mi sembra ilmomento giusto per iniziare a prendersi cura di se, affidandosi ad uno psicoterapeuta esperto che la possa aiutare a non “sabotare” la relazione.
Un caro abbraccio
Dott. ssa Viola Barucci
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Dott.ssa Alessandra Montalto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, grazie per la condivisione e la fiducia che ripone in questo servizio e nella nostra professione. Sono d'accordo con i colleghi nel consigliarle un percorso personale. Ha già delle risorse non da poco: la sua capacità di affidarsi agli altri, di esprimere agli altri ciò che la turba e di cercare di analizzare le proprie preoccupazioni, una rete di amici che sembra supportarla molto ed esserle vicino (immagino se la prendano più per la frustrazione di non riuscire a calmarla e contenerla davvero, perché sentono che continua a essere molto preoccupato e non sanno come aiutarla). Un percorso personale con un professionista le sarà sicuramente utile per approfondire i motivi di questi vissuti così forti e a ritrovare la sua serenità.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Dott. Alessandro Gasperi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Senago
Buongiorno gentile utente,
Penso come gli altri colleghi che sia il caso di intraprendere un percorso psicoterapeutico, la paura di avere delle malattie la sta condizionando negativamente nella sua vita, la ricerca di rassicurazioni o prove che non è malato rischiano di non essere mai sufficienti. Le auguro buona fortuna e buone feste.

Cordiali saluti

Dott. Alessandro Gasperi
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
lei descrive in modo molto dettagliato una sentire psicologico molto importante che le crea profonda sofferenza.
Un percorso psicologico che la aiuti a mettere a fuoco e razionalizzare la situazione, aprendo spunti importanti di riflessione all'interno di uno spazio per sé, potrebbe certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Rita Pascucci
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buona sera intanto la ringrazio per aver condiviso la sua personale esperienza e non deve essere stato facile. Non è mai semplice condividere aspetti così personali e tutta l'angoscia generata da questi pensieri. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a scorgere delle risorse che ora le sembra di non vedere, per poter affrontare le difficoltà che sono alla base del malessere. Avere uno spazio per sé, per elaborare i vissuti, le emozioni, può aiutarla a scoprire dietro le quinte dell'angoscia ciò che la genera per prendersene cura. Buona serata e Buon Anno Cordiali saluti Dott.ssa Rita Pascucci
Gentilissimo,
il suo dettagliato racconto mostra il coraggio di ammettere il proprio malessere e, velatamente, il desiderio di affrontarlo. Le consiglio di consultare un professionista che la possa aiutare, passo dopo passo, ad uscire dalla confusione che sente dentro di lei, senza giudicarla. Ritengo che le consulenze online siano efficaci e, mi rendo disponibile per una consulenza.
Cordialmente la saluto e non esiti a chiamare
dr.a Monica Bertolini
(Lombardia Lodi-Milano)
Dott.ssa Lydia Chiovari
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Gentile ragazzo, come hai ben intuito la natura di questa paura irrazionale, che è diventata un'idea ossessiva e intrusiva di aver preso l' Hiv, è legata ad una problematica che viene definita in ambito psicologico, ipocondria, ovvero una follia privata, un buco nero nella nostra mente, che assorbe tutto e non ci fa vivere il presente, ma ci lascia semmai uno stato di perenne angoscia e dubbio. La radice di tutto ciò va cercata nel tuo passato, ecco perchè ti consiglio di iniziare al più presto un percorso di terapia che ti aiuto a ritrovare la tua serenità perduta. In bocca al lupo! Cordialmente Lydia Dott.ssa Chovari
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, le consiglio per sua tranquillità, anche se lo ritengo perfettamente inutile ma le servirà almeno per concludere la questione HIV, di ripetere il test. Una volta chiusa la questione, è evidente, come anche lei descrive, che ha bisogno di un percorso terapeutico che le gioverà per la qualità della vita e per il suo futuro che deve essere sereno. In merito ai commenti "duri" dei suoi amici non se la prenda perché tutti lo fanno . Saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott. Tiziano Salciccia
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, il suo racconto è molto accurato e carico di intensità emotiva. E' chiaro che la questione la preoccupa molto. Come altri colleghi hanno fatto, per prima cosa le consiglio di andare a rifare il test, possibilmente in un laboratorio specifico, per togliersi definitivamente ogni dubbio. Inoltre la sprono a cercare un aiuto psicologico, in quanto i pensieri ricorsivi e ansiogeni che presenta possono essere risolti in un contesto psicoterapeutico adeguato. Un saluto, Tiziano.
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, purtroppo le prove non finiscono mai. L'ultimo dubbio è la data di scadenza? Superato quello c'è la pendenza del piano. E poi? Magari una contaminazione che altera il risultato. La sua mente sarà inesauribile, salvo che lei non ci lavori. Le consiglio senz'altro una psicoterapia per occuparsi di sè. E' necessario per il suo benessere. Saluti, dott.ssa Silvia Ragni
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Buonasera, capisco profondamente la sua ansia e le difficoltà legate ai pensieri ossessivi, che sembrano non darle tregua nonostante il risultato negativo del test. Il suo vissuto appare segnato da una forte paura di essere in pericolo, unita a un bisogno di controllo che la porta a rimuginare continuamente sulle possibili implicazioni della situazione. Questo tipo di comportamento è molto comune in chi soffre di ansia e ipocondria. Le suggerirei di considerare un percorso di terapia breve strategica, che è efficace nel lavorare su questi meccanismi ossessivi. L'obiettivo sarebbe quello di interrompere il ciclo di pensieri ansiosi e aiutarla a ridurre l'intensità delle sue preoccupazioni, ripristinando così la serenità e il benessere. Potrebbe trovare giovamento nell’imparare a convivere con l’incertezza, senza lasciarsi paralizzare dalla paura.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

le manifestazioni di cui parla sono tipiche di un disturbo d'ansia da malattia. Come per altri disturbi di natura ansiosa potrebbe esser curato attraverso l'ausilio congiunto di psicoterapia e farmacoterapia. Si affidi ad uno specialista, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi pensieri angoscianti.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Martina Mazzoni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Empoli
Caro anonimo, l'ipocondria ti avrà tolto tanta serenità, ma sembra che ti abbia donato una chiara consapevolezza di te, forse anche troppa. Quello che hai descritto è l'esempio pratico di un pensiero ossessivo, una centrifuga di pensieri che è ben diversa dal triste ruminare, si sente dalla tua ansia, che esce da ogni riga! Hai citato Stephen King, allora ne approfitto: puoi vedere la tua paura come It, che si incarna nella forma del terrore più profondo della vittima. La salute è la forma in cui questo pensiero si è incarnato, così che ogni sensazione diventa prima oggetto di studio e poi conferma dei peggiori sospetti. L'automedicazione che fai, con alcol e sigarette, inizialmente aiutano, poi diventano parte del circolo vizioso che vede te concentrato su ogni sensazione fisica anche normale, ma che attira comunque la tua attenzione.
La risposta a questo? prendere spunto anche dalla tua amica, prendendo il toro dalle corna. Come hai visto, una risposta medica ti rassicura in un primo momento, per poi lasciarti perso (e questa è la base dell'ipocondria) allora forse la risposta non è nella rassicurazione, ma (reggiti forte) nell'indagare in prospettiva cosa succederebbe se tu fossi per assurdo davvero malato; cosa ti spaventa davvero di questa prospettiva? Dici che non vivi bene la sessualità e le cose belle della vita, forse questo ha qualcosa a che fare? Questo però non è un lavoro che facciamo da soli, perché il panico è davvero a portata di mano e molte cose sfuggono, per questo ti consiglio di parlarne in terapia.
Ti mando un caro saluto e un in bocca al lupo!
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, è importante che sappia che non è “pazzo” e che i pensieri ossessivi e i dubbi ricorrenti che descrive sono sintomi riconoscibili di uno stato ansioso-ossessivo, aggravato probabilmente dall’ipocondria e dal vissuto di sfiducia che lei stesso cita. Non è una debolezza, ma un segnale che il suo sistema nervoso è in forte allerta da tempo, e che ha bisogno di sostegno mirato.
Per quanto riguarda il rischio HIV, da ciò che riporta (rapporto non recente, test fatto dopo più di un anno, risultato negativo) e considerando che i test rapidi di ultima generazione sono molto affidabili oltre i tre mesi dall’esposizione, può stare tranquillo: un test negativo dopo un anno e tre mesi è considerato definitivo. Le suggerisco comunque di rivolgersi al suo medico di fiducia oppure ad uncentro dedicato per avere la risposta definitiva ma soprattutto per avere un conforto di natura medica. La scadenza del kit è quasi sempre ben controllata dai fornitori e, anche se fosse stato leggermente inclinato, ciò non altera il risultato se i tempi e le istruzioni sono stati rispettati. La sua mente sta cercando di trovare “buchi logici” per riattivare il dubbio, ma questo fa parte del meccanismo ansioso, non della realtà del rischio. Il punto oggi, più che l’HIV, è il dolore emotivo che lei sta vivendo. Il fumo, l’alcol, l’insonnia, l’ansia al risveglio, i pensieri catastrofici e l’ipocondria sono segnali che vanno presi sul serio. In questi casi la strada più efficace è combinare un percorso con uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d’ansia e ossessivi, con un consulto psichiatrico che possa valutare se sia necessario un supporto farmacologico per stabilizzare l’ansia e il sonno. Questo non significa “essere malati di mente”, ma prendersi cura della propria salute mentale così come ci si cura di un problema fisico. Esistono approcci come la Mindfulness per calmare il corpo, e terapie focalizzate come l’EMDR per affrontare esperienze emotive e credenze profonde che alimentano la paura e l’autosabotaggio che cita. Non deve affrontare tutto questo da solo. La sua capacità di descrivere con lucidità ciò che prova è già una risorsa importante su cui lavorare. Se in alcuni momenti il peso di questi pensieri e della sofferenza dovesse diventare insopportabile o comparissero idee di farsi del male, le suggerisco di rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso o al medico di fiducia. Non è un segno di debolezza, ma di responsabilità verso se stesso. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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