Buonasera, non avrei mai pensato che un giorno avrei avuto bisogno di sfogare la mia angoscia, la mi
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Buonasera, non avrei mai pensato che un giorno avrei avuto bisogno di sfogare la mia angoscia, la mia delusione online e rivolgerla in queste circostanze seppur a degli specialisti del settore, tutto nasce dalla scoperta di una figlia con tendenze bisessuale. Vi posso assicurare che è stato per me un duro colpo, forse perché l'ho scoperto per puro caso.Vorrei solo che mia figlia ventenne potesse riflettere bene su questo sentimento di amore che prova in questo momento per questa ragazza sua coetanea, vorrei che non si precludesse altre possibilità maschili, sarà perché questa rappresenterebbe per me una speranza di cambiamento...lo so è vergognoso ma è quello che provo in questo momento, scusate lo sfogo, devo riuscire ad elaborare, a metabolizzare...
Buongiorno, comprendo quanto possa essere duro trovarsi di fronte a qualcosa che mette in discussione le sue aspettative e a vivere vissuti intense come angoscia, delusione e disorientamento. Credo che possa dare dignità a quello che sta provando da genitore. La scoperta della bisessualità di sua figlia non è qualcosa da risolvere ma un aspetto della sua identità che sta emergendo e fa parte del suo percorso di crescita e ricerca di sé. Si conceda tempo, magari con un confronto con un professionista, per attraversare questi vissuti.
Il fatto che abbia deciso di condividere il suo vissuto e cercare un confronto è già un primo passo importante, che mostra la sua disponibilità a comprendere meglio se stesso e la relazione con sua figlia.
Il fatto che abbia deciso di condividere il suo vissuto e cercare un confronto è già un primo passo importante, che mostra la sua disponibilità a comprendere meglio se stesso e la relazione con sua figlia.
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Buongiorno, quello che si prova non deve suscitare vergogna, ma interesse, curiosità. Piuttosto che giudicare le sue angosce o paure provi a farsi delle domande in merito. Cosa mi angoscia davvero? In che modo la sessualità di sua figlia rappresenta un cambiamento per lei?
Salve,
riconoscere di provare sentimenti contrastanti e di sentirsi destabilizzati davanti a una notizia inattesa è un primo passo importante. L’orientamento sessuale, quando non corrisponde a quello eterosessuale, può essere per alcuni genitori un tema difficile da accogliere, soprattutto se vissuto come improvviso o lontano dalle proprie aspettative. In questi casi, è comprensibile attraversare un periodo di disorientamento, ma è anche possibile lavorare su questi vissuti per arrivare a un’elaborazione più serena. Un sostegno psicologico può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni e a costruire un dialogo rispettoso e autentico con sua figlia.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
riconoscere di provare sentimenti contrastanti e di sentirsi destabilizzati davanti a una notizia inattesa è un primo passo importante. L’orientamento sessuale, quando non corrisponde a quello eterosessuale, può essere per alcuni genitori un tema difficile da accogliere, soprattutto se vissuto come improvviso o lontano dalle proprie aspettative. In questi casi, è comprensibile attraversare un periodo di disorientamento, ma è anche possibile lavorare su questi vissuti per arrivare a un’elaborazione più serena. Un sostegno psicologico può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni e a costruire un dialogo rispettoso e autentico con sua figlia.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Il contesto nel quale vivono oggi i ragazzi è imperniato di relativismo, intorno a loro non sono piu chiari i confini e la pressione dei pari è forte e impatta anche su valori e principi educativi tradizionali. Non indicando l'età della ragazza credo sia importante che lei non dimentichi mai che quella persona è sua figlia, che sentire il giudizio di un genitore intorno a scelte ( se sono scelte personali) appare oggi ancora piu ostico per i modelli sociali. Se la sua priorità e aiutare sua figlia a fare chiarezza questa è certamente una opzione che è in capo a sua figlia ( se è maggiorenne) decidesse di aver necessità di un percorso a supporto di una definizione dell'orientamento sessuale mentre è un suo onere, se minorenne farla sentire amata così come è e accompagnarla al consultorio familiare dove le queste tematiche sono il pane quotidiano. Ricordo una madre di un ragazzo che aveva commesso un crimine dirmi " Sa io gli voglio bene lui è sempre mio figlio". Questo la potrebbe aiutare ad accogliere e accompagnare sua figlia in questo momento
Gentilissima, i figli sono una parte di noi, da quando nascono (e ancor prima) vorremmo il meglio per loro, che siano felici e spensierati. Ci facciamo delle idee su come vorremo fosse la loro vita ma è, appunto, la loro vita. Certo che certe scelte contrastano con le aspettative che inconsciamente ci eravamo creati, vanno al di la della nostra immaginazione e necessariamente ne rimaniamo delusi, e chissà poi cosa penserà e dirà la gente ..... La gente penserà quello che vorrà, sarà comunque sempre e solo il loro pensiero e niente più ...
Quando i figli sono piccoli compriamo loro quello che vogliamo, possiamo convincerli a fare una scelta piuttosto che un'altra ma quando crescono poi non possiamo decidere per loro, possiamo solo accettarli ed essere felici se lo sono loro. Se in questo momento sua figlia è innamorata e lei cerca di contrastare il suo legame rischia solo di incrinare il rapporto tra voi due.
E' comunque comprensibile la sua reazione, i suoi pensieri, il desiderio forse di diventare nonna... Ha ragione lei, deve metabolizzare, se si sente in gran fatica si rivolga a un professionista che l'aiuti ad affrontare questo momento e a capire meglio i pensieri e le emozioni che stanno dietro al suo malessere trovando assieme il modo migliore per poterli affrontare. Vedrà che pian piano la fatica diventerà più lieve e accetterà sua figlia per quello che è indipendentemente dalle scelte che farà.
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
qualora lo volesse resto a disposizione, anche online
Quando i figli sono piccoli compriamo loro quello che vogliamo, possiamo convincerli a fare una scelta piuttosto che un'altra ma quando crescono poi non possiamo decidere per loro, possiamo solo accettarli ed essere felici se lo sono loro. Se in questo momento sua figlia è innamorata e lei cerca di contrastare il suo legame rischia solo di incrinare il rapporto tra voi due.
E' comunque comprensibile la sua reazione, i suoi pensieri, il desiderio forse di diventare nonna... Ha ragione lei, deve metabolizzare, se si sente in gran fatica si rivolga a un professionista che l'aiuti ad affrontare questo momento e a capire meglio i pensieri e le emozioni che stanno dietro al suo malessere trovando assieme il modo migliore per poterli affrontare. Vedrà che pian piano la fatica diventerà più lieve e accetterà sua figlia per quello che è indipendentemente dalle scelte che farà.
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
qualora lo volesse resto a disposizione, anche online
Buonasera, possiamo considerare il suo "sfogo" come un primo passo verso un'apertura e presa di coscienza ed un bisogno di condividere; aspetti che possono essere un inizio nella direzione di un lavoro come dice lei di metabolizzazione, ma che in realtà è una rielaborazione in una forma più funzionale che le consiglio di fare tramite il supporto di uno specialista che la guidi in modo utile verso una presa di contatto con i suoi vissuti emotivi e di pensiero disfunzionali. Resto a disposizione
Saluti
Dott.ssa D'Amico Oriella
Saluti
Dott.ssa D'Amico Oriella
Salve paziente anonima
capisco la sua delusione e ansia ma la verità è che i figli hanno diritto di scegliere e amare chi vogliono i genitori possono solo accompagnare magari con suggerimenti che ritengono di buon senso ma la scelta è di sua figlia e lei può solo amarla per come è..
Dott lorenzini Maria santa psicoterapeuta
capisco la sua delusione e ansia ma la verità è che i figli hanno diritto di scegliere e amare chi vogliono i genitori possono solo accompagnare magari con suggerimenti che ritengono di buon senso ma la scelta è di sua figlia e lei può solo amarla per come è..
Dott lorenzini Maria santa psicoterapeuta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
quello che condivide è un pensiero molto autentico e sentito. La scoperta dell’orientamento sessuale di una figlia può attivare tante emozioni: sorpresa, paura, delusione, speranza di un cambiamento, ma anche senso di smarrimento. È importante riconoscere che questi vissuti non fanno di lei un genitore “sbagliato”: sono reazioni umane, legate alle aspettative che ognuno di noi naturalmente costruisce per i propri figli.
Allo stesso tempo, è altrettanto importante ricordare che l’orientamento sessuale non è una scelta temporanea o una fase che necessariamente passa. È parte dell’identità della persona e, per sua figlia, può rappresentare un percorso di scoperta autentica di sé. Come genitore, il compito più prezioso è offrirle sostegno, ascolto e accoglienza, così da farla sentire amata e rispettata, indipendentemente dalle sue scelte affettive.
Il fatto che lei riesca a esprimere con sincerità i propri vissuti è già un primo passo importante per iniziare ad elaborarli. Sarebbe utile e consigliato per approfondire questi aspetti rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarla nell’elaborazione di queste emozioni e sostenerla nel costruire un dialogo sereno e aperto con sua figlia.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che condivide è un pensiero molto autentico e sentito. La scoperta dell’orientamento sessuale di una figlia può attivare tante emozioni: sorpresa, paura, delusione, speranza di un cambiamento, ma anche senso di smarrimento. È importante riconoscere che questi vissuti non fanno di lei un genitore “sbagliato”: sono reazioni umane, legate alle aspettative che ognuno di noi naturalmente costruisce per i propri figli.
Allo stesso tempo, è altrettanto importante ricordare che l’orientamento sessuale non è una scelta temporanea o una fase che necessariamente passa. È parte dell’identità della persona e, per sua figlia, può rappresentare un percorso di scoperta autentica di sé. Come genitore, il compito più prezioso è offrirle sostegno, ascolto e accoglienza, così da farla sentire amata e rispettata, indipendentemente dalle sue scelte affettive.
Il fatto che lei riesca a esprimere con sincerità i propri vissuti è già un primo passo importante per iniziare ad elaborarli. Sarebbe utile e consigliato per approfondire questi aspetti rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarla nell’elaborazione di queste emozioni e sostenerla nel costruire un dialogo sereno e aperto con sua figlia.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. In quello che dice e alla base della sua angoscia ci sono le aspettative e le aspettative sono quella cosa che nella vita, in un modo o nell'altro, ci "fregano" sempre. Probabilmente ha cresciuto sua figlia avendo delle aspettative per la sua vita (sentimentale, magari lavorativa e in altre aree di vita) e partendo dal presupposto di sapere cosa è buono per sua figlia. Quello che sta succedendo è che questa aspettativa è stata delusa. Chiaramente è mossa dal miglior sentimento genitoriale e ciò che desidera e immaginava per sua figlia è dettato dall'amore che prova per lei. A volte però ciò che noi pensiamo sia buono per un'altra persona non coincide con ciò che desidera e sente buono per sé questa persona. Sua figlia, come tutti, è un soggetto pensante, con proprie emozioni, desideri, pulsioni e obiettivi e il miglior atto genitoriale che possiamo compiere è accogliere questa individualità, lasciando da parte aspettative e idee il cui ferimento creano malessere in tutte le parti coinvolte, rischiando di creare distanza relazionale e comunicativa. Provi a mettersi in ascolto di sua figlia, sarà certamente un momento di crescita per entrambe, di comprensione e di liberazione. Resto a disposizione qualora desiderasse un supporto e le auguro buona giornata, Valentina Penati
Buongiorno, ho letto le sue parole e penso che non sia molto coraggiosa ad ammettere intanto a se stessa che la bisessualità di sua figlia le abbia creato delle difficoltà; anzi forse questo è il primo passo per provare a conoscere e comprendere di più una situazione in parte a lei sconosciuta e magari pian pianino aprire un dialogo con sua figlia su questo. Potrebbe tentare di parlare con lei, senza giudicarla o darle consigli che riguardano più se stessa che la vita di sua figlia, ma provare ad ascoltare e allo stesso tempo anche aprirsi rispetto alla sua difficoltà ad accettare questa situazione. Sicuramente le ha toccato qualche corda interiore e sarebbe per lei importante indagare cosa le suscita tutto questo. Se desidera io sono a disposizione anche per comprendere la sua posizione e le sue emozioni. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buongiorno signora, non c'è nulla di sbagliato nell'essere turbati di fronte alla scoperta fatta. Quello che proviamo non è mai sbagliato, è quel che è. A noi sta comprendere come utilizzare quel che proviamo, che cosa farne. Ma intanto occorre riconoscere l'emozione e quinid ha fatto molto bene a scrivere qui, forse sentendo il bisogno di un luogo neutro e non giudicante. Comprensibile la sorpresa il turbamento la paura. Lei usa i termini delusione e angoscia e speranza di cambiamento. La fatica da fare è quella di accettare che sua figlia sia diversa da come lei se l'aspettava, che sia una persona unica con le sue caratteristiche, con la sua vita. Tutto questo, come lei afferma, è da elaborare e metabolizzare. Sua figlia ha 20 anni: possiamo fidarci delle sue scelte e delle sue esperienze lasciandola libera di interrogarsi e di comprendere come intende indirizzare la sua vita sul piano delle relazioni affettive? Si dia il tempo senza fretta di comprendere fino in fondo le ragioni del suo turbamento e cerchi le risorse che possano aiutarla ad accettare che sua figlia sia così com'è. Le auguro giorni più sereni. Dott.ssa Franca Vocaturi
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto: non è affatto semplice mettere in parole emozioni così complesse, né tanto meno ammettere quelle parti di sé che possono essere percepite come “vergognose”. Già il fatto che lei sia riuscito a esprimerle è un primo passo importante verso una comprensione più profonda di ciò che sta provando.
Le reazioni che descrive – sorpresa, angoscia, disorientamento – sono comprensibili: di fronte a cambiamenti inattesi nei propri figli, soprattutto riguardo a temi identitari e relazionali, è naturale che emergano sentimenti contrastanti. Non si tratta di “sbagliare” o di “essere cattivi genitori”, ma di trovarsi a fare i conti con immagini interiori, aspettative e desideri che inevitabilmente entrano in dialogo (e a volte in conflitto) con la realtà.
Ogni persona costruisce nel tempo una propria “mappa del mondo”, fatta di significati, valori, speranze e timori. La sua esperienza di genitore si intreccia con queste mappe: immaginare per sua figlia un futuro in un certo modo è stato, probabilmente, un modo per darle continuità e senso. Quando però la vita mostra percorsi diversi, questo può generare un senso di perdita o di smarrimento.
Il fatto che lei senta la necessità di “metabolizzare” dimostra che non è fermo su una posizione rigida, ma che si sta aprendo a un processo di adattamento e di crescita.
Può essere utile, in questa fase, provare a distinguere tra i suoi bisogni come genitore (il desiderio di sicurezza, continuità, rassicurazione) e i bisogni di sua figlia (esplorare, conoscersi, sperimentare relazioni in cui possa sentirsi autentica). Spesso, quando si riconosce che entrambi i bisogni sono legittimi, diventa più semplice trovare un terreno comune che non annulli nessuno dei due.
Potrebbe chiedersi, ad esempio: “Cosa posso imparare dalla prospettiva di mia figlia? In che modo posso esserle vicino senza imporre il mio sguardo?” Queste domande aprono lo spazio per una relazione più curiosa, accogliente e meno centrata sul bisogno di “controllare” il futuro.
Molti molti genitori attraversano momenti simili quando i figli rivelano aspetti della propria identità che non erano stati previsti. Non è segno di debolezza, ma di un percorso umano che richiede tempo e spesso anche supporto.
Le reazioni che descrive – sorpresa, angoscia, disorientamento – sono comprensibili: di fronte a cambiamenti inattesi nei propri figli, soprattutto riguardo a temi identitari e relazionali, è naturale che emergano sentimenti contrastanti. Non si tratta di “sbagliare” o di “essere cattivi genitori”, ma di trovarsi a fare i conti con immagini interiori, aspettative e desideri che inevitabilmente entrano in dialogo (e a volte in conflitto) con la realtà.
Ogni persona costruisce nel tempo una propria “mappa del mondo”, fatta di significati, valori, speranze e timori. La sua esperienza di genitore si intreccia con queste mappe: immaginare per sua figlia un futuro in un certo modo è stato, probabilmente, un modo per darle continuità e senso. Quando però la vita mostra percorsi diversi, questo può generare un senso di perdita o di smarrimento.
Il fatto che lei senta la necessità di “metabolizzare” dimostra che non è fermo su una posizione rigida, ma che si sta aprendo a un processo di adattamento e di crescita.
Può essere utile, in questa fase, provare a distinguere tra i suoi bisogni come genitore (il desiderio di sicurezza, continuità, rassicurazione) e i bisogni di sua figlia (esplorare, conoscersi, sperimentare relazioni in cui possa sentirsi autentica). Spesso, quando si riconosce che entrambi i bisogni sono legittimi, diventa più semplice trovare un terreno comune che non annulli nessuno dei due.
Potrebbe chiedersi, ad esempio: “Cosa posso imparare dalla prospettiva di mia figlia? In che modo posso esserle vicino senza imporre il mio sguardo?” Queste domande aprono lo spazio per una relazione più curiosa, accogliente e meno centrata sul bisogno di “controllare” il futuro.
Molti molti genitori attraversano momenti simili quando i figli rivelano aspetti della propria identità che non erano stati previsti. Non è segno di debolezza, ma di un percorso umano che richiede tempo e spesso anche supporto.
Certo signora, non c'è nulla di vergognoso a scprire qualcosa che ci mette improvvisamente in discussione una realtà che pensavamo sicura e immutabile. In questi momenti è naturale sentirsi disorientata. Forse la può aiutare intrprendere un breve periodo di consulenaz psicologica proprio centrata su questa scoperta. Nel caso sono disponibile anche online. Saluti. Dario Martelli
Salve, bisognerebbe capire che cosa rappresenta per lei questo desiderio omosessuale di sua figlia, oltre che naturalmente comprendere cosa rappresenta per sua figlia.
I tempi in cui viviamo sono complessi, e di conseguenza anche l'orientamento sessuale dei giovani subisce momenti di grande confusione. Tuttavia, per comprenderli, bisogna partire da una posizione di ascolto, che la paura, la rabbia, la delusione, non facilitano.
Lei è in grado di occuparsi innanzitutto di questi sentimenti, per riuscire in un secondo momento a mettersi in ascolto di sua figlia, che sicuramente ne ha bisogno?
Resto a disposizione per colloqui anche online
I tempi in cui viviamo sono complessi, e di conseguenza anche l'orientamento sessuale dei giovani subisce momenti di grande confusione. Tuttavia, per comprenderli, bisogna partire da una posizione di ascolto, che la paura, la rabbia, la delusione, non facilitano.
Lei è in grado di occuparsi innanzitutto di questi sentimenti, per riuscire in un secondo momento a mettersi in ascolto di sua figlia, che sicuramente ne ha bisogno?
Resto a disposizione per colloqui anche online
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che prova: non è semplice ammettere emozioni che sentiamo “scomode” o che ci fanno vergognare. In realtà è naturale che, di fronte a qualcosa che riguarda i propri figli e che non coincide con le aspettative che ci eravamo costruiti, emergano smarrimento e timore.
Forse la domanda che può aiutarla è: quanto queste emozioni parlano più di lei che di sua figlia? A volte il dolore nasce dal confronto tra la realtà e l’immagine ideale che avevamo.
Un piccolo spunto pratico: provi a scrivere in un diario due colonne, da una parte “cosa temo per mia figlia”, dall’altra “cosa invece potrebbe arricchirla o renderla felice in questa scelta”. Questo esercizio aiuta a vedere le sfumature oltre le paure.
Elaborare significa proprio permettersi di sostare un po’ dentro queste emozioni senza giudicarle troppo: più ci lasciamo spazio, più possiamo accogliere meglio anche chi amiamo.
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che prova: non è semplice ammettere emozioni che sentiamo “scomode” o che ci fanno vergognare. In realtà è naturale che, di fronte a qualcosa che riguarda i propri figli e che non coincide con le aspettative che ci eravamo costruiti, emergano smarrimento e timore.
Forse la domanda che può aiutarla è: quanto queste emozioni parlano più di lei che di sua figlia? A volte il dolore nasce dal confronto tra la realtà e l’immagine ideale che avevamo.
Un piccolo spunto pratico: provi a scrivere in un diario due colonne, da una parte “cosa temo per mia figlia”, dall’altra “cosa invece potrebbe arricchirla o renderla felice in questa scelta”. Questo esercizio aiuta a vedere le sfumature oltre le paure.
Elaborare significa proprio permettersi di sostare un po’ dentro queste emozioni senza giudicarle troppo: più ci lasciamo spazio, più possiamo accogliere meglio anche chi amiamo.
Capisco la sua sensazione e le emozioni che prova in questo momento. Apprezzo la sua forza e il coraggio di dire ciò che prova. Sua figlia, dal canto suo, deve scoprire ciò che prova e ciò che le piace attraverso le esperienza che farà. In tali casi è necessario, lo dico anche da consulente genitoriale, che i genitori siano lì ad ascoltare e non a giudicare perchè questo sortirebbe un effetto collaterale quale la chiusura per non sentirsi capita (mi riferisco a sua figlia).
Le consiglio anche, se non lo fa già, di avere un luogo ed un professionista del settore che possa sostenere anche lei signora.
La ringrazio per la condivisione.
Le consiglio anche, se non lo fa già, di avere un luogo ed un professionista del settore che possa sostenere anche lei signora.
La ringrazio per la condivisione.
Salve, non è affatto vergognoso provare smarrimento o angoscia quando qualcosa mette in crisi le proprie aspettative, soprattutto quando riguarda una persona amata come una figlia.
In psicoterapia umanistica, si riconosce grande valore al bisogno di comprensione reciproca e alla possibilità di dare spazio a tutte le emozioni, anche a quelle che possono apparire contraddittorie o difficili da accettare. Il fatto che lei stia cercando di elaborare dimostra un’apertura preziosa.
Comprendere l’orientamento sessuale di un figlio non è sempre un processo immediato, soprattutto se arriva in modo inatteso. Ma è importante ricordare che l’identità affettiva e sessuale non si sceglie, si scopre. E ciò che sua figlia sta vivendo ora è, con ogni probabilità, qualcosa che fa parte della sua autenticità, non una fase né un capriccio.
Con l’aiuto di un percorso psicologico, anche attraverso approcci come la Mindfulness, è possibile sviluppare una presenza più accogliente nei confronti di ciò che non si controlla, imparando a distinguere le proprie paure dal vissuto dell’altro. Non si tratta di “cambiare idea”, ma di costruire una nuova forma di amore, meno legata alle aspettative e più centrata sulla fiducia.
Darsi tempo e accettare che oggi possa non essere facile è già un passo importante. Parlare con uno psicologo psicoterapeuta può accompagnarla in questo processo aiutandola a elaborare senza giudizio. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
In psicoterapia umanistica, si riconosce grande valore al bisogno di comprensione reciproca e alla possibilità di dare spazio a tutte le emozioni, anche a quelle che possono apparire contraddittorie o difficili da accettare. Il fatto che lei stia cercando di elaborare dimostra un’apertura preziosa.
Comprendere l’orientamento sessuale di un figlio non è sempre un processo immediato, soprattutto se arriva in modo inatteso. Ma è importante ricordare che l’identità affettiva e sessuale non si sceglie, si scopre. E ciò che sua figlia sta vivendo ora è, con ogni probabilità, qualcosa che fa parte della sua autenticità, non una fase né un capriccio.
Con l’aiuto di un percorso psicologico, anche attraverso approcci come la Mindfulness, è possibile sviluppare una presenza più accogliente nei confronti di ciò che non si controlla, imparando a distinguere le proprie paure dal vissuto dell’altro. Non si tratta di “cambiare idea”, ma di costruire una nuova forma di amore, meno legata alle aspettative e più centrata sulla fiducia.
Darsi tempo e accettare che oggi possa non essere facile è già un passo importante. Parlare con uno psicologo psicoterapeuta può accompagnarla in questo processo aiutandola a elaborare senza giudizio. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera, non si giudichi per i suoi sentimenti di angoscia, è un genitore quindi sente l'istinto di protezione. Quello che non conosciamo bene ci spaventa, approfondisca l'argomento con materiale scientifico e magari si faccia aiutare da un sostegno psicologico
salve , grazie mille per aver scritto a mio Dottore.
mi dispiace leggere dell angoscia e della delusione che prova nell'aver scoperto della bisessualità di sua figlia. comprendo che per molti genitori possa essere un duro colpo, specialmente se "scoperto casualmente".
mi sentirei di suggerire di affidarsi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad elaborare le emozioni che questa notizia le ha provocato e che possa aiutarla nell'approccio con sua figlia.
mi dispiace leggere dell angoscia e della delusione che prova nell'aver scoperto della bisessualità di sua figlia. comprendo che per molti genitori possa essere un duro colpo, specialmente se "scoperto casualmente".
mi sentirei di suggerire di affidarsi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla ad elaborare le emozioni che questa notizia le ha provocato e che possa aiutarla nell'approccio con sua figlia.
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