Buonasera. Mi rivolgo qui pubblicamente, vista la frequenza del problema riscontrato non solo da me,

18 risposte
Buonasera. Mi rivolgo qui pubblicamente, vista la frequenza del problema riscontrato non solo da me, ma anche da altri utenti e da video online.

Recentemente sono entrato in una relazione, la mia prima dopo 20 anni. In passato non ero solito uscire, ma ora, a causa di questa relazione, trascorro molto più tempo fuori casa. Tuttavia, sto affrontando un disturbo: non riesco a smettere di pensare a lei quando non siamo insieme. Questo succede sia quando sono con gli amici, a scuola o addirittura mentre dormo. Non riesco a rilassarmi, mi deprimo e silenziosamente la colpevolizzo per queste sensazioni.

Questo disturbo influisce sulla mia capacità di godermi la serata, portandomi spesso ad uscire da solo e senza una meta anche quando fa freddo, piuttosto che rimanere da solo in un luogo chiuso per paura di tornare al mio passato, quando trascorrevo ogni sera da solo in casa, triste e invidioso della vita sociale degli altri.

Desidero uscire, socializzare e stare con lei, ma mi rendo conto che il problema potrebbe non essere solo legato alla sua assenza, ma al fatto che non riesco a restare in casa a causa di questa paura di ritornare al mio passato isolato.

Spero che, nonostante la mia descrizione generica, si riesca a identificare il problema. Sono stanco di pensare costantemente, soprattutto a lei. Sono consapevole di queste problematiche, ma non so come affrontarle. Anche il sonno è compromesso, poiché riesco a dormire solo quando la stanchezza è così intensa da farmi cadere.

Grazie e buona serata.
Buon pomeriggio, mi spiace molto per le sensazioni che sopra elenca, trasmettono un senso di smarrimento, angoscia e confusione che forse meriterebbe di essere accolta in una stanza di terapia in cui prendersene cura. Questo perché occorre tempo e spazio per raccontarsi e capire perché una relazione abbia mosso tutti questi vissuti. Può contattarmi qui, se vuole. Un caro saluto, dott.ssa Chiara Petrocchi

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Gentile Utente, a volte il passato non ci permette di vivere con serenità il presente. Le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico in cui poter superare i traumi passati e sviluppare nuove strategie per vivere serenamente il presente.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
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Gentile utente, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per arrivare alla base di queste dinamiche che sta raccontando.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, comprendo il suo stato di angoscia e sofferenza per tale ragione la invito a non sottovalutare questi sentimenti e iniziare quanto prima un percorso terapeutico per raggiungere un benessere individuale.
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Veronica Guidi
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Gentile utente,
se da una parte è comprensibile che i suoi pensieri siano interamente direzionati a questa persona con la quale ha intrapreso una relazione dopo molto tempo, d'altra parte mi sembra di capire che sente che questi pensieri siano eccessivamente pregnanti e intrusivi nella sua vita, al punto da crearle disagio. In prima battuta credo che occorra chiedersi come mai lei sia così tanto spaventato dai pensieri che ha su di lei, come mai il fatto di provare dei sentimenti forti che la fanno pensare intensamente a questa donna siano disturbanti, anziché piacevoli. Mi pare di aver capito che per un lungo periodo si è molto ritirato socialmente e che teme di tornare a farlo, così trascorre molto tempo all'esterno della sua abitazione. Anche questo credo meriti una riflessione: come mai casa sua è un luogo che percepisce come pericoloso per se stesso, in qualche misura? Credo che la sua domanda apra molti spunti di riflessione e sia davvero molto ampia. Potrebbe essere utile approfondirla in un contesto più adeguato. Se interessato, prenoti un colloquio.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, immagino che non sia piacevole avere queste emozioni così contrastanti tra di loro. Da quello che ha scritto mi sembra di capire che stia attraversando un periodo difficile che ha dei punti in comune con il suo passato. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo e/o psicoterapeuta in modo tale da poter superare questo conflitto emotivo e stare bene.
Personalmente utilizzo una terapia cognitivo-comportamentale e in casi specifici la terapia EDMR. Se ha bisogno di ulteriori delucidazioni mi può contattare anche online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera. Da quello che descrive non si può evincere un quadro completo, per quello serve necessariamente un colloquio. Al netto di ciò sembra che lei abbia risposto gran parte della sua funzione sociale nella figura della sua fidanzata ed attualmente è l'unica cosa che la fa stare bene perché la pensa come unico antidoto alla solitudine. Il fatto che sia uscito dall'"isolamento sociale" tramite questa persona non significa che non è capace di farlo in altri modi. Lo dimostra il fatto che lei esce con degli amici e ha una vita sociale indipendente da quella con lei. Cominci a pensarsi come una persona che, compagna o meno, è comunque completo e degno di gratificazione sociale. La sua fidanzata non è una stampella e lei è molto più di qaunto pensa di essere. Magari la pensa sempre semplicemente perché le manca ed è innamorato, chi lo sa? Fatto sta che, considerata la sua età e quanto riporta, un colloquio psicologico non farebbe male. Resto disponibile per ulteriori chiarimenti. Saluti, Marco casella.
Salve gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Ci sono vari aspetti degni di un maggiore approfondimento dal punto di vista psicologico. In primis il conflitto emotivo tra il piacere dell'innamoramento e il rifiuto doloroso della dipendenza che in parte questo porta con sé soprattutto nella fase iniziale; quando si è all'inizio di una relazione si è spesso portati a pensare alla persona amata, sarebbe opportuno esplorare quella parte di sé che rifiuta questo legame vivendolo come intrusione e invasione nei suoi pensieri. Soprattutto credo che questo si leghi a una sua fase precedente che merita un'indagine psicologica più profonda, ovvero dei suoi 20 anni trascorsi da solo senza legami amorosi e con una limitata vita sociale. Sono sicuro che quando riuscirà a confrontarsi con le paure e le resistenze profonde che hanno portato a questa situazione potrà finalmente vivere con la gioia che merita la sua relazione, la sua vita sociale e lavorativa riprendendo anche a dormire bene. Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione anche online, il primo colloquio è gratuito.
Dott. Mauro Terracciano
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
E' importante che tu abbia percepito che questo sia un problema tuo, legato a tue paure, probabilmente dipendente da problemi del passato. E' importante perchè sapendo questo puoi cercare qualcuno che ti aiuti a fare chiarezza, che ti permetta di conoscerti e capire i tuoi meccanismi e i tuoi timori. Inizia un percorso psicologico e vedrai che imparerai a stare meglio con te stesso, con le tue solitudini positive, e vedrai che ti vivrai meglio anche le tue relazioni amicali e amorose. Un saluto
Gentile paziente, immagino la fatica e l'angoscia nel vivere questa nuova relazione come 'intrusiva' piuttosto che generativa. Vent'anni di solitudine amorosa e da quello che intuisco di poca frequentazione anche di amicizie; un cambiamento importante che sta impattando con una sofferenza forse antica e che non le permette di vivere serenamente. La situazione appare complessa anche con le poche informazioni che ha condiviso (...) e la si dovrebbe approfondire ed esplorare nel dettaglio. Si prenda uno spazio di terapia personale, si prenda cura di sé. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Percepisco fortemente la sua fatica nel condividere queste sensazioni. Spesso l'esperienza di un passato doloroso lascia degli strascichi emotivi in noi, anche se il presente è nettamente più sereno. La paura di ricadervi ci porta a non affrontare la quotidianità con la tranquillità che vorremmo. Vista la complessità della situazione, le consiglio di rivolgersi ad un professionista per intraprendere il percorso psicologico. Troverà così uno spazio entro cui potrà esplorare i suoi vissuti, le sue paure, ma anche le sue gioie. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve…innanzitutto le esprimo tutto il mio dispiacere per quello che sta passando, immagino che non sia semplice…come hanno già detto altri colleghi, forse il suo malessere necessita di essere accolto in una stanza di terapia, con la giusta attenzione e delicatezza…e anche con il tempo necessario a lei per aprirsi e per capire, insieme al terapeuta, quali sono le sue vulnerabilità che la fanno così soffrire e che, probabilmente nate nel passato, adesso si riversano sul suo presente, invalidandolo…forse perché le strategie che ha utilizzato finora, servite a lei per farvi fronte fino a questo momento, adesso necessitano di essere riviste…
Infine, mi permetto di dirle che , in ogni caso, riconoscere le proprie emozioni, alcuni pensieri disfunzionali, riconoscere una sofferenza emotiva, è indice di consapevolezza e grande coraggio, e non è scontato…ha fatto un buon lavoro, arrivando fin qui da solo…ma, come sopra detto, forse adesso avrebbe bisogno di una guida esperta delle tecniche per capire se stesso e come poter fare per iniziare a stare meglio…
Resto a sua disposizione, in caso volesse prendere appuntamento, e le faccio un grande in bocca al lupo…
Dott.ssa Federica Bianchi
Buonasera e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Ci vuole molto coraggio ad aprirsi e questo è il primo passo per aiutarsi ed essere aiutati. Di certo ciò che prova va approfondito al fine di diventare consapevoli di ciò che la fa stare così e per aprire una porticina che le mostri un altro modo di vedere e sentire le cose.
Se ha bisogno, resto a disposizione.
Buona serata!
Buona sera,
descrive una sensazione molto complessa e molto dura da sostenere. Mi dispiace molto. Tuttavia oltre al disagio e alla paura mi sembra di leggere anche aspetti che rimandano ai suoi desideri: stabilire relazioni stabili, raggiungere sicurezza e autonomia, potrebbe iniziare proprio da qui. Il lavoro per raggiungere questi obiettivi La condurrà poco per volta ad osservare tutti gli altri aspetti che ha descritto e le diverse difficoltà che adesso incontra, ad esempio quelle relative al sonno e ai pensieri ricorrenti, si ridurranno. Le auguro buona fortuna
Cordialmente
Giorgio Manieri
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa fatica.
Rilevo molta sofferenza e irrequietezza tra le righe e sicuramente un passato ancora presente che non le permette di stare nel presente godendosi quello che le offre.
Visto lo spessore delle sue emozioni le consiglierei un consulto con un professionista. Io rimango a disposizione, se necessario.
Dott. Ssa Chiara Carraro
Buonasera, capisco il suo disagio. Dal momento che mi pare che lo riconosce come un sintomo che ha vissuto anche in passato portandolo all'isolamento, mi chiedevo se avesse mai chiesto un supporto psicologico per comprendere meglio come mai periodicamente le succede di sentisi in questo modo. Le consiglierei di valutare questa possibilità per aiutarla nella comprensione del suo malessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Buonasera e grazie per aver condiviso le tue preoccupazioni. Sembra che tu stia affrontando un disturbo dell'ansia e dell'ossessione nei confronti di questa nuova relazione, che sta influenzando negativamente il tuo benessere e la tua vita sociale. È importante affrontare questi sentimenti per poter godere appieno della tua relazione e vivere una vita equilibrata.

Ecco alcune possibili strategie che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Comunicazione aperta: Parla apertamente con la tua partner riguardo ai tuoi sentimenti e preoccupazioni. Condividere i tuoi pensieri e le tue ansie con lei potrebbe alleviare parte della pressione che senti.
Consapevolezza: Lavora sulla consapevolezza di te stesso e dei tuoi pensieri. Osservare e riconoscere quando inizi a pensare in modo ossessivo alla tua partner può essere il primo passo per affrontare il problema.
Distrazione e attività: Cerca di impegnarti in attività che ti piacciono e che possono distrarti dai pensieri ossessivi. Passa del tempo con gli amici, partecipa a hobby o attività che ti interessano.
Pratica la mindfulness: La mindfulness è una tecnica che può aiutarti a concentrarti sul momento presente e ad affrontare l'ansia. Puoi trovare esercizi di mindfulness online o consultare un professionista per un supporto più specifico.
Considera la consulenza: Se senti che questi sentimenti sono difficili da gestire da solo, potresti voler considerare di consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono aiutarti a esplorare le radici dei tuoi sentimenti e sviluppare strategie per affrontarli in modo più efficace.
Ricorda che è normale avere sentimenti intensi all'inizio di una nuova relazione, ma è importante trovare un equilibrio per il tuo benessere mentale e la tua vita sociale. Non esitare a cercare aiuto professionale se senti che stai lottando troppo con questi pensieri e sentimenti. Buona serata!

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