Buonasera. La mia vita è stata sempre un'escalation: massimo dei voti, lavoretti durante gli studi,

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Buonasera. La mia vita è stata sempre un'escalation: massimo dei voti, lavoretti durante gli studi, laurea, fortuna di avere un lavoro serio da subito, contratto indeterminato, il tempo di accumulare un po' di soldi, e tra qualche viaggio e svago, fissare il matrimonio e avviare un mutuo a 27 anni, dopo anni di fidanzamento, forte del fatto che ero idonea di un concorso nella mia città e che questione di tempo avrei avuto una stabilità più forte di quella di cui già avevo avuto la fortuna di godere. La convocazione del concorso tanto attesa arriva qualche mese fa, ma in un'altra città a più di 60 km da casa e io in preda all'entusiasmo e all'audacia, accetto l'incarico, pur potendo aspettare la chiamata successiva nella mia città, più comoda, ma ero carica di aspettativa verso il nuovo lavoro e verso me stessa. Tutto si è ribaltato sin dal primo giorno, quando mi sono scontrata con la realtà di dinamiche lavorative che mi opprimono, un lavoro che mi è sempre piaciuto e che ora mi è costretto e non mi stimola più, con gerarchie forti, e in più lontana da casa, logorante per fare da pendolare per inefficienza dei collegamenti e che mi è così di rigetto che non ho la lucidità di recarmi in auto e ho il rifiuto di prendere un alloggio perché finito il turno voglio tornare a casa mia. Piango da 5 mesi letteralmente ogni giorno, le prime settimane non dormivo e ho perso almeno 5 chili per il cambiamento che ancora devo metabolizzare, perché mi sento delusa, amareggiata e molto pentita. Adesso sono in uno stato letargico, una sorta di oblio. Sono apatica, non voglio uscire o stare con le persone. Parlo il minimo indispensabile. A lavoro mi accompagnano chiedendo un sacrificio anche a chi mi sta intorno, altrimenti non andrei e ho già fatto molte assenze. Sto bene solo quando dormo, cosa che faccio appena posso, sto sempre a letto, e quando mi sveglio e realizzo il presente mi pervade un senso di angoscia e di terrore, perché non ho più gioia nella mia vita, parlare di matrimonio e vedere casa da arredare mi dà tristezza perché vedo l'incompatibilità logistica col lavoro.. è venuta a mancare la mia salute mentale e serenità che avevo prima, vorrei solo tornare alla mia vita precedente.. Invece mi sento col carico di responsabilità, perché ho la responsabilità di un mutuo, perché il lavoro non si lascia, tantomeno un posto pubblico, perché esagero, perché sono debole, perché mi è sempre andato tutto bene e non conosco i problemi veri, perché tanto dietro non si torna.. Intanto mi sento spaccata, il tempo scorre passivamente e io mi rifiuto di dover già da adesso vivere così in maniera grigia e con spirito di sacrificio, quando è il lavoro la causa della mia sofferenza.. Che fare?
.. Grazie.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ritengo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gent.ma, tornare alla vita di prima non è possibile. Però è possibile tornare ad essere felici. Spinta dall’entusiasmo e forse dal desiderio di affermarsi, ha sottovalutato qualche difficoltà che ora vive. Ma è anche vero che si tratta di un lavoro che non necessariamente la occuperà per sempre: è giovane e, contando sulle sue capacità e possibilità, può trovare le risorse per fronteggiare questa transitoria difficoltà e avere la forza di riorganizzarsi. Qualora però sentisse la necessità di un aiuto o ulteriori dubbi le fossero di impedimento e volesse capirsi meglio, può chiedere una consultazione. SG
Buongiorno, nelle sue parole leggo tanta impotenza , quasi come se si sentisse ormai destinata a questa fase infelice della vita.
E' vero che indietro non si può andare. il tempo non ci viene restituito, ma nel presente si possono cercare delle soluzioni alternative. Nessuno è condannato ad un lavoro che non ama, ad una condizione di insoddisfazione.
Inoltre la sintomatologia che descrive andrebbe ulteriormente approfondita con uno specialista che potrebbe indirizzarla verso un piccolo supporto farmacologico, vista la grande fatica che sta affrontando anche nello svolgere le azioni più semplici della vita quotidiana ed una percorso psicologico. Dove potrà elaborare e riflettere su ciò che sta vivendo.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera,comprendo la sua situazione emotiva .Si sente imprigionata in un percorso lavorativo che è troppo pesante ,il suo equilibrio psicofisico si è indebolito e si vede condannata a lungo termine in una condizione senza via d uscita...Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapico che la rinforzi e l aiuti attraverso maggior consapevolezza di sé a compiere le scelte più opportune per lei Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Salve, secondo lei la sofferenza che descrive è la causa o la conseguenza di qualcosa?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, si è buttata con tanto entusiasmo e ora è sprofondata in un pozzo di depressione e delusione amara. Non è difficile fare marcia indietro! Il problema vero è come guarda la realtà: prima con occhiali troppo rosa, ora con occhiali troppo grigi. Quindi serve riportare i parametri in un range più realistico. Un efficace percorso psicoterapeutico potrebbe servire a farle riprendere un occhio più aderente alla realtà e meno legato all'emotività. Coraggio!
Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Se le è così chiaro che la causa del suo disagio è il contesto di lavoro, ben diverso dalle sue aspettative ed ha focalizzato la causa del suo malessere è già a metà della soluzione. L'altra metà sta nel mettere in atto il cambiamento. Certo..non si trova un lavoro da un giorno all'altro...forse dovrà ancora stringere un pò i denti nel contesto attuale, ma lei ha delle alternative. La soluzione non è quella della rassegnazione ad una vita grigia. Trovi alternative, consideri la situazione attuale, transitoria, necessaria a pagare il mutuo. Ha gli anni in tasca, un pò di coraggio e azioni orientate al cambiamento. Buona serata. Non è necessario uno psico terapeuta. E' necessario un pò di coraggio. Bruno Ramondetti
Buonasera, mi sembra che la scelta di accettare un incarico lontano da carico possa essere stato un modo per mettersi alla prova o per portare un cambiamento significativo nella sua vita. Purtroppo tale scelta sembra essersi rivelata non compatibile con i suoi bisogni e anzi ha scoperchiato una fragilità che merita di essere ascoltata. Le consiglierei un supporto psicologico per affrontare questo momento di crisi per ritrovare in lei le risorse necessarie per fronteggiare al meglio questa situazione che può mutare ma che le sta richiedendo tanta fatica e sofferenza. Una buona serata.
Gentile utente di mio dottore,

potrebbe esser arrivato il momento di tirare un po il fiato e concentrarsi su ciò di cui avrebbe bisogno adesso. Sento come se tutto ciò che avesse raggiunto nella sua vita fosse sospinto da qualcosa o da qualcuno. Mi chiedo ad esempio qual'è il rapporto coi suoi genitori e se tutto questo nasca da un contesto familiare nel quale le aspettative fossero elevate. Sempre senso del dovere abbinato alla tenacia del dovercela fare, sempre e comunque. Siamo essere umani e momenti di smarrimento come quello che sta vivendo possono alle volte rivelarci che è arrivato il momento di fermarci per riconoscerci e approfondire ciò che magari è realmente importante. Ci pensi. Potrebbe esser opportuno ricavarsi uno spazio nel quale poter elaborare vissuti ed emozioni connesse al momento, al fine di prender respiro da quella che sembra una corsa ad ostacoli, ci pensi. Una psicoterapia potrebbe aiutarla in questo.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno caro Utente, potrebbe essere per lei importante, cercare una consulenza professionale, nel quale approfondire la sua condizione. Ciò che rende difficile questo momento, potrebbe essere riferito al sentirsi intrappolata in una condizione che non le piace, che non la fa sentire bene e che purtroppo sente di non poter cambiare, condannandosi all'infelicità. In questo momento è cosi concentrata su ciò che non va, da non riuscire a trovare risposte alternative al suo problema. Un buon lavoro terapeutico, le permetterebbe di capire bene il suo stato emotivo, i suoi bisogni, le sue paure e difficoltà. L'aiuterebbe a trovare nuove soluzioni e capire che i cambiamenti ci possono essere!!
Cordialmente Dott.ssa Alessia Battista
Buonasera, posso immaginare il disagio che sta provando dovendo passare buona parte della sua giornata in una situazione che non la soddisfa, potrebbe provare a parlare con un terapeuta di questa situazione per avere un supporto circa le difficoltà emotive che si trova ad affrontare. Cordialmente Dr.ssa Michela Campioli
Cara utente, mi sembra che già abbia fatto due passi importanti per sé stessa: ha la consapevolezza di essere in difficoltà e ha individuato la causa del suo malessere. Chiede cosa fare, mi sento di dirle che il prossimo passo potrebbe essere quello di un percorso psicologico che la aiuti a sbloccarsi e ad arrivare alla serenità che merita. Le auguro il meglio.
Se ha bisogno sono qui.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera, è difficile sentire che ciò che prima rappresentava un motore di energia ora è una zavorra che la sta trascinando giù. Come mai sente che non si può mettere in discussione il modo in cui sta vivendo tutto questo? Cosa la fa stare così male sul posto di lavoro? A chi appartiene la voce che le dice che il lavoro non si può lasciare, a maggior ragione se pubblico, e che i problemi veri sono altri? Non minimizzi la situazione che sta vivendo e provi a chiedere aiuto ad un professionista, potrebbe essere un primo passo per iniziare a pensare che c'è una soluzione a tutto questo. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Salve, i cambiamenti portano con sé diverse variabili non sempre semplici: la difficoltà a lasciare andare, la paura e il desiderio verso il nuovo, il doversi adattare ad una nuova situazione.
Nel suo caso specifico questo cambiamento sembra scontrarsi con delle aspettative diverse. Le consiglio di prendersi un tempo per comprendere al meglio cosa le sta accadendo oggi e come e cosa vuole costruire per il suo futuro.
Visto il suo momento di grande sofferenza mi sento di consigliarle di farsi accompagnare da un professionista per superare questa dura fase.
Per qualsiasi informazione resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Porcelli
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso dire è di prendere sul serio ciò che le accade e agire di conseguenza. La direzione lei l'ha già intravista, ovvero farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, ricordo il suo racconto e già le risposi. Le consiglio nuovamente una terapia per chiarire le motivazioni del disagio. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, mi dispiace per la disperazione che la pervade. Credo che debba cercare al più presto un aiuto professionale, sia per diminuire il carico di giudizi che scarica su di sé, sia per ritrovare l'energia per affrontare il suo quotidiano.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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