Buonasera, ho 29 anni e convivo da 4 anni con il mio fidanzato di 39; ultimamente ho un pensiero os

23 risposte
Buonasera,
ho 29 anni e convivo da 4 anni con il mio fidanzato di 39; ultimamente ho un pensiero ossessivo riguardo al discorso "figli", perché non ho minimamente "istinto materno" e non mi piacciono i bambini anzi, l'idea mi mette solo ansia ed angoscia. Però vivo il conflitto tra questo stato d'animo ed il senso del dovere dovuto soprattutto all'età del mio fidanzato. Lui non mi fa pressione e, pur non avendone mai parlato concretamente, non mi sembra che abbia questo grande desiderio ora. La mia paura è che se mai cambierò idea, non vorrei che fossimo dei genitori "vecchi" ed ho paura che ad aspettare poi mi pentirò un domani perchè sarà troppo tardi,anche perchè lui ha dei problemi che potrebbero comportare anche una certa difficoltà ad averne e più passa il tempo ed ovviamente è peggio. Ultimamente non faccio altro che pensarci e sono perennemente combattuta, da una parte so che non è una cosa che voglio ma dall'altra non vorrei aspettare troppo. Come posso vivermi la cosa più alla giornata senza ossessionarmi?
Dott.ssa Ioana Alexandra Marin
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera,
tante persone condividono questo dubbio! Spesso sentiamo molta pressione sull'argomento "figli" e non e' facile distinguere tra i nostri bisogni e le idee ereditate dalla società e dalla nostra famiglia. Perché non prova ad avere una discussione aperta con il suo partner su questo argomento? Potrebbe aiutare entrambi a capire meglio cosa desiderate veramente.
Se poi questo pensiero diventa veramente "ossessivo", per usare le sue parole, e le da fastidio nella vita quotidiana, provi a fare un primo colloquio con un psicoterapeuta per vedere se riesce a fare chiarezza con piu' facilita'!

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Innanzitutto credo possa esserle utile cercare di capire come mai e da cosa derivi l'ansia e angoscia relativa alla maternità.
Il rimuginio purtroppo in questi casi non aiuta, anzi peggiora le cose e rende davvero più faticoso il tutto. Avete mai a provarne in maniera chiara e sincera esprimendo pensieri e vissuti emotivi connessi? Ritengo che qualora lo desideri e crede possa esserle utile fare chiarezza, un percorso psicologico possa aiutarla a trovare le risposte che cerca e trovare strategie per fronteggiare la situazione.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve.
É importante che affrontiate l'argomento insieme col suo partner e che ne discutiate con serenità.
Per quanto riguarda lei è importante che si faccia aiutare a fare chiarezza: non le piacciono i bambini e non sente l'istinto materno, ha paura di non essere all'altezza, altro? Spesso c'è confusione. Un percorso psicoterapeutico può essere di aiuto.
Intanto verifichi se di fronte alle sue fragilità può provare un po' di tenerezza, se si giudica, se si sente in colpa.
Sono disponibile per approfondimenti.
Distinti saluti
Dott.ssa Marina Montuori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, la scelta di avere figli pone davanti ad una serie di interrogativi e questo è un punto a favore. Si tratta di una responsabilità non da poco, che a volte può mettere a confronto con le proprie fragilità e con le proprie incertezze, anche rispetto a come è stata la propria infanzia. Ciò che è sicuro è che è una scelta condivisa e quindi sarebbe importante che ne parlasse con il suo compagno, casomai, se le può essere utile, dando voce anche a quelle che possono essere le sue perplessità. Se poi volesse rivedere con se stessa alcune questioni legate a questo tema provi a chiedere a un/una psioterapeuta a seconda delle sue preferenze. Saluti, Marina Montuori
Dott.ssa Francesca Frigerio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bolzano
Buongiorno, gli interrogativi riguardanti il proprio desiderio di diventare genitore, le implicazioni legate a questo ruolo o la possibilità di non mettere al mondo figli sono parte della storia di vita di molte persone. Credo sia importante che lei esplori questi pensieri, sopratutto le causano disagio e ansia e se si presentano ripetutamente. Potrebbe parlarne con il suo partner per condividere i suoi vissuti e conoscere il suo punto di vista. Potrebbe, inoltre, contattare uno psicologo che la aiuti a dare significato a ciò che le sta accadendo e ad affrontare al meglio la situazione in cui si trova.
Dott.ssa Francesca Frigerio
Dott.ssa Daniela Polistina
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente,
la maternità è comunque una scelta, oltre che un istinto e non sempre è detto che esistano entrambe le cose. Non per questo dobbiamo sentirci sbagliati. Poi ogni cosa arriva a suo tempo; probabilmente in questo momento lei vive di altre cose, tra le quali non c’è la necessità della maternità. Potrebbe fare alcuni colloqui psicologici, per capire bene cosa desidera per la sua vita e , così, essere più serena. L’ansia per qualsiasi situazione e lo stress che ne deriva, non fanno mai bene alle nostre esistenze. Magari ,dopo i colloqui, si sentirà più centrata in se stessa. Solo dopo aver conosciuto bene noi stessi possiamo confrontarci con i nostri compagni di vita. Le auguro di risolvere al meglio e velocemente.
Buongiorno cara utente grazie per aver esposto il suo quesito, l'argomento è delicato e sicuramente ha bisogno di un tempo e un luogo per essere bene compreso. Le suggerisco in prima battuta di parlarne con il suo compagno, può essere che entrambi la pensiate allo stesso modo. La comunicazione in coppia è una chiave non trascurabile.
Se il pensiero ossessivo dovesse permanere nonostante il chiarimento con il partner le suggerisco di contattare uno psicologo che potrebbe aiutarla a mettere in luce e comprendere meglio il disagio o conflitto Interiore.
Resto a disposizione,
Cordialmente la saluto,
Dottoressa Monica Pesenti
Dott.ssa M. Adelaide Paolucci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, da ciò che scrive il dilemma che sta affrontando è molto personale, riguarda prima di tutto lei e le idee che ha su di sè.Mi colpisce che parli di angoscia ed ansia.
C'è motlo dietro queste emozioni.
Prima di trovare il modo di parlarne con il suo compagno, quindi, è prioritario che capisca lei da dove vengano, che senso abbiano per lei.
Un percorso terapeutico le potrà essere molto d'aiuto.
M. Adelaide Paolucci
Dott.ssa Marika Gesuè
Psicologo clinico, Psicologo
Savignano sul Panaro
Gentile utente, sicuramente investire tanto tempo a preoccuparsene non fa che incrementare la sua ansia. Comprendo sia molto faticoso gestire questi pensieri contrastanti. Le consiglio prima di tutto di condividerli con il suo compagno e valutare l'idea di una consulenza psicologica. Resto a disposizione.
M. Gesuè
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che potrebbe esserle molto utile condividere con il suo compagno le sue problematiche e pensare di intraprendere anche un percorso di coppia per superare insieme le difficoltà che avete al momento. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Diego Corti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Buongiorno, dalla mia esperienza clinica posso dirle che i vissuti legati al tema della maternità (anche fantasticata) sono spesso ambigui e contrastanti: le consiglio di approfondire il tema con una collega, ridefinire i contorni di questo desiderio/paura potrebbe aiutarla nella scelta. Un caro saluto. DC
Dott.ssa Mariagrazia Di Cello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lamezia Terme
La nascita di un bambino è un evento che genera molteplici cambiamenti nella vita della coppia , non si colpevolizzi se, in questo particolare momento della sua vita, prova questi sentimenti.
Le motivazioni che possono portare alla decisione di avere un figlio sono molteplici, individuali e spesso legate alla propria storia, serimentata nella propria infanzia, con i propri genitori.
Se non ci si sente pronti per questo passo, è importante confrontarsi con se stessi e capire che cosa si desidera davvero.
Intraprendere un percorso con uno specialista, potrebbe aiutarla a fare chiarezza e prendere maggiore consapevolezza di se stessa ;
un secondo passo è quello di un confronto costruttivo con il partner, essere sinceri è sempre la scelta migliore,per una condivisione di quello che sente, delle emozioni, per questo importante progetto di coppia, potebbe aiutarla a sentire meno, il peso di quello che sta vivendo.
La ringrazio per aver condiviso il suo malessere,
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello
Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
mi dispiace per questo momento di angoscia e preoccupazione che sta vivendo.
Quello della genitorialità è un tema delicato, a cui è importante dare la giusta attenzione.
Credo che sia fondamentale che lei parli con il suo compagno di questi pensieri: in una relazione è importante potersi confrontare soprattutto su argomenti così complessi. Per capire quali sono le vostre posizioni e sensazioni a riguardo.
Ricordi sempre che non si è mai obbligati a fare nulla: avere figli deve essere una scelta, non è assolutamente un obbligo.
Sono sicura che il confronto con il suo compagno le porterà un poco di serenità.
Per qualsiasi cosa, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Irene Pretoriani
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, gli interrogativi che si pone riguardo alla volontà di diventare genitore sono piuttosto comuni. Il tema della genitorialità è sempre complesso e ricco di sfumature, quindi è comprensibile che prima di prendere una decisione a riguardo ci si pongano diverse domande e spesso si può avvertire un conflitto a riguardo. La prima cosa che potrebbe aiutarla è quella di condividere con il suo compagno, se non lo ha già fatto, le questioni che ha portato qui, in modo tale da non sentirsi sola in un processo decisionale così complesso. Inoltre, intraprendere un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a dare un significato a ciò che le sta accadendo, comprenderne meglio i meccanismi e alleviare eventualmente il senso di ansia derivato. Un saluto, dott.ssa Irene Pretoriani
Dott.ssa Martina Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Salve, mi sembra di capire che ci sia in atto un conflitto tra il dovere avere dei figli, rispettando un calendario biologico e il voler farlo. Mi sembra inoltre di capire che questo è un dovere che si sta imponendo, senza tenere conto della sua volontà e dei suoi bisogni. Qual è il suo bisogno adesso, in questo suo momento di vita? Da dove deriva questa "ossessione"? Ed è inoltre importante sapere che il diventare genitori è diverso dal voler avere dei figli, derivano da bisogni molto diversi della persona. A tutte queste domande è possibile trovare risposta all'interno di un percorso terapeutico che l'aiuti a comprendere se stessa, i suoi bisogni e le sue paure.
La ringrazio per aver posto questa domanda e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Martina Russo
Dott.ssa Cristina Nobile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Chiavari
Buongiorno signora, provo a rispondere alla sua domanda.
Leggendo il suo messaggio vedo delle incongruenze. Lei non vuole avere figli e sta con un uomo che non le chiede di averne e non le fa alcuna pressione. Sembra la situazione ideale, eppure lei non è felice.
Chi ha problemi di "tempo" è il suo fidanzato: ci scrive che lui ha dei problemi che, con l'avanzare dell'età, potrebbero rendere difficoltoso avere figli. A rigor di logica chi dovrebbe sentirsi combattuto e tormentato è lui. Invece, stando a quanto ci scrive lui sembra tranquillo. E a sentirsi combattuta è lei.
E' senz'altro vero che lei vive un conflitto tra il non volere figli e il pensare che dovrebbe averne. Ma il punto è che forse vive questo conflitto anche rispetto al suo fidanzato.
Potrebbe essere che quello che la ossessiona è il fatto che lui NON voglia avere figli? NON le faccia pressione? NON abbia questo gran desiderio?
E' un'ipotesi che faccio, valuti se le sembra che abbia senso. La mia sensazione è che se lei vive un conflitto così forte dentro di sè, le possa sembrare strano vedere il suo fidanzato così tranquillo...
Credo che questo conflitto abbia radici profonde: nella famiglia, nell'educazione, nella comunità in cui è cresciuta e che lei si giudichi molto negativamente per quello che sente e che vuole. Ha bisogno di incominciare a rendersi conto che non è "sbagliato" non volere figli, e "giusto" volerne avere: sono solo modi e possibilità diverse di vivere la vita.
Se può pensare in questo modo può smettere di aspettare e incominciare a godersi la relazione con il suo fidanzato, per come è adesso!
Un cordiale saluto e buona continuazione per tutto.
Salve, mi incuriosisce l'ultima sua frase "Da una parte non è una cosa che voglio (e mi viene da chiederle cosa è quindi) e dall'altra parte non vorrebbe aspettare troppo (a fare cosa?, ad avere figli, quindi è qualcosa che forse vuole?)
Magari in lei c'è un desiderio di avere dei figli, semplicemente non ora. Magari no, sta bene così senza figli, ma è difficile ammetterlo..
Comprendo l'inquietitudine soprattutto rispetto a questa tematica. Il famoso Orologio Biologico angoscia molte coppie.. Provi a parlarne con suo marito, si confronti con lui su quello che desidera e sulle sue paure (di cambiare idea, di essere un genitore vecchio, di pentirsi..). A volte attraverso il confronto si scoprono tante cose di sè.
Approfondisca i suoi vissuti di ansia e di angoscia, è l'unico modo per capire cosa realmente vuole da sè e magari non trova il coraggio di esprimere.
Buona fortuna,
Rosella Pettinari
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio Dottore,
dal suo racconto emergono alcuni importanti elementi.
Il primo riguarda se stessa rispetto alla tematica del desiderio di essere madre; il secondo riguarda questo stesso desiderio in relazione al suo compagno.
Prendiamo in considerazione un altro importante elemento: la scelta del partner, del suo compagno.
Un compagno che ha 10 anni più di lei.
Quali tipi di bisogni ha appagato questa sua scelta? In che cosa le è stata utile la scelta di un compagno più grande? A che cosa è stato funzionale, mi chiedo, le chiedo.
Questo diventa allora uno Spazio in cui poter lavorare con la coppia, qualora entrambi ne paventaste il bisogno.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buongiorno. Io penso che Lei possa iniziare cercando di condividere con il suo fidanzato questi pensieri e preoccupazioni che ha condiviso nel suo post.
Questo sarebbe un passo importante per cominciare ad alleggerire la sua sensazione di "essere ossessionata ".
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Quello che stai vivendo è un conflitto interiore molto comune e del tutto legittimo. La pressione sociale, le aspettative culturali e il fattore biologico possono creare una sorta di "ansia da scelta" che rende difficile capire cosa vuoi davvero. Non devi decidere ora
Capisco la paura di "aspettare troppo", ma a 29 anni hai ancora tempo per riflettere. Non è necessario prendere una decisione definitiva oggi. Concediti il diritto di non sapere ancora cosa vuoi.

Il "senso del dovere" non è un buon motivo per avere figli
Se l’unica ragione per cui prendi in considerazione l'idea di un figlio è il timore che "poi sarà troppo tardi" o il fatto che il tuo compagno è più grande, fermati un attimo. Un figlio non dovrebbe nascere da un senso di obbligo, ma da un vero desiderio.

Puoi rivalutare la questione con il tempo
Le persone cambiano: potresti rimanere della stessa idea o potresti scoprire di volerlo in futuro. L’importante è non forzarti in nessuna direzione ora, ma ascoltarti. Parlane con il tuo compagno. Anche se lui non ti fa pressione, potrebbe essere utile affrontare il discorso apertamente. Sapere come la pensa realmente potrebbe alleviare parte della tua ansia. Magari anche lui ha dubbi o comunque è sereno nel lasciare aperta la possibilità senza mettervi scadenze. Non hai alcun obbligo di avere figli e non sei sbagliata se non li vuoi. Se col tempo cambierai idea, troverai comunque una soluzione. Per ora, prova a rimanere nel presente senza farti paralizzare da un futuro ipotetico. Hai più tempo di quanto pensi.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno.
Le direi di esplorare questi pensieri e queste paure in uno spazio di supporto per cercare di stare qui ed ora, e allo stesso intercettare quali siano ad oggi i suoi desideri. Sta anticipando e ipotizzando vari scenari senza avere una progettualità genitoriale con il suo partner. Sono temi delicati, soprattutto se partner ha delle condizioni di salute che potrebbero influenzare il concepimento, ma la stessa progettualità di coppia. Merita uno spazio di esplorazione nella stanza di terapia.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dottoressa Martina orzi
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
sta vivendo un conflitto profondo tra la libertà di ascoltare se stessa e il timore delle conseguenze future. È comprensibile che questo tema generi ansia, perché tocca aspetti identitari, affettivi e di coppia molto delicati. L’assenza di desiderio di maternità non è un errore o una mancanza: può semplicemente esprimere un bisogno di tempo, di spazio personale o di chiarezza su ciò che davvero desidera, al di là di pressioni interne o sociali.
Un supporto psicologico può aiutarla a distinguere le paure legate al “dovere” o al “tempo che passa” dai suoi reali bisogni, e a ritrovare un equilibrio nel presente. Imparare a stare nella fase in cui si è — senza costringersi a decidere subito — è spesso il primo passo per smettere di ossessionarsi e ritrovare calma e lucidità.

Dott.ssa Sara Petroni

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.