Buonasera egregi dottori, sono un ragazzo di 18 anni. Sin dalle scuole elementari sono stato sem

23 risposte
Buonasera egregi dottori,
sono un ragazzo di 18 anni.
Sin dalle scuole elementari sono stato sempre molto bravo a scuola: prendevo voti alti, approfondivo e studiavo in automia gli argomenti di mio maggior interesse (cosa che faccio tutt'ora), apprendevo in fretta ciò che mi interessava e avevo ottime proprietà di linguaggio. D'altro canto mi sono spesso sentito dare dello stupido da molti miei coetanei a causa della mia continua distrazione (dovuta principalmente alla noia e all'inclinazione a fantasticare) e della mia difficoltà nel comportarmi correttamente in situazioni sociali. Ciò ha portato ad acquisire una certa insicurezza che si manifesta nel non credere nella validità delle proprie opinioni (considerandole sbagliate a prescindere) e nella difficoltà nel sostenere dibattiti con persone non intime (in quanto non mi sento tranquillo e il mio pensiero sembra "bloccarsi", per poi tornare a fluire normalmente tempo dopo).
Secondo voi dovrei sottopormi ad un test del qi professionale, in modo da valutare se ci siano problemi a livello cognitivo (data la mia grande inclinazione alla distrazione)? Dovrei inoltre consultare uno psicologo per risolvere il mio problema di insicurezza? (ho già seguito un percorso di terapia psicologica a causa della mia forte ipocondria).
Grazie a chi risponderà
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Più che test di intelligenza, da quello che scrive, sarebbe utile che potesse rivolgersi ad una/un professionista che tramite colloqui clinici, possa fare una corretta diagnosi differenziale, aiutandola a distinguere quelle che sono delle condizioni "emotive" da quelle eventualmente neuro -atipiche. Questa valutazione potrà instradarla verso il corretto approccio psicoterapeutico con il quale affrontare le fragilità e il malessere che racconta. Un caro saluto.

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Saveria Ottaviani
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Ardea
Se ti fa stare tranquillo, fai tutti i test del caso per capire se ci sono problematiche specifiche. Quello che racconti però può assolutamente essere affrontato con un percorso psicologico che ti permetta di conoscerti e di superare le criticità di cui parli e che ti permetta di vivere meglio la tua vita. Avendo già seguito un percorso per superare l'ipocondria, sai già di cosa parliamo, si tratta ora di salire un gradino in più e magari di riuscire a capire l'origine di questi problemi. Un saluto!
Buongiorno. Sarebbe interessante approfondire, ai fini di comprendere meglio la sua situazione, cosa intende per distrazione e difficoltà a comportarsi correttamente nelle situazioni sociali. Molte persone attraversano periodi di insicurezza e difficoltà nell'interazione con gli altri, specialmente durante l'adolescenza e il passaggio all'età adulta. La distrazione, la propensione a fantasticare e la difficoltà nelle interazioni sociali possono avere molteplici cause, che vanno dalla normale variabilità del funzionamento umano ad eventuali condizioni come ansia sociale o disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Tuttavia, la diagnosi accurata richiede un'analisi completa da parte di professionisti psicologi e medici specializzati in salute mentale. Se sente che queste sfide stanno influenzando significativamente la sua vita quotidiana e il suo benessere emotivo, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno/a psicologo/a, che potrebbe aiutarla ad esplorare le sue paure, insicurezze e fornire strategie per affrontarle in modo più efficace. Lavorare su tali aspetti potrebbe anche influenzare positivamente la sua capacità di interazione con gli altri e migliorare la sua autostima.
Potrebbe essere interessante fare una valutazione del QI, in quanto potrebbe fornire indicazioni dei punti di forza e di debolezza delle sue abilità cognitive ma non è l'unico indicatore del suo potenziale. La decisione di consultare uno psicologo e/o sottoporsi a un test del QI dipende dalla sua percezione dei suoi bisogni e obiettivi. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Dott.ssa Elena Gambirasio
Dott.ssa Giorgiana Figus
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albano Sant'Alessandro
Buongiorno uno Psicologo Clinico, attraverso il colloquio clinico ed eventualmente test psicodiagnostici potrà chiarirle la diagnosi e quindi rispondere alle sue domande, dandole inoltre il supporto psicologico di cui ha bisogno; se poi la diagnosi indicasse uno specialista specifico, terapeuta o neuropsicologo provvederà lui stesso ad informarla e a suggerire, in caso non ne conosca lei stesso, dei colleghi preparati.
Dott. Mattia Moraschini
Psicologo, Psicologo clinico
Fano
Buonasera e grazie per la sua condivisione. Dal suo breve racconto posso consigliarle, più che cercare ulteriori conferme esterne tramite ad esempio un test per il QI, di rafforzare quello che è il suo senso dell'identità. L'insicurezza di cui parla passa proprio dal non avere un senso d'identità coeso e strutturato in grado di "reggere" quelli che sono i feed negativi provenienti dall'esterno. Attraverso il lavoro con un professionista del nostro campo potrà indagare su di lei e sulla grande importanza che attribuisce a questi pareri esterni con i quali probabilmente si identifica. Rimango a disposizioni per eventuali chiarimenti e per un colloquio conoscitivo. Cordialmente, dottor Moraschini
Dott.ssa Nadja Pagliaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, considerando la sua giovane età e la necessità di risolvere al meglio e il prima possibile la sua situazione di disagio, il mio consiglio spassionato è quello di affidarsi, prima di ogni altra cosa, ad uno psicoterapeuta e di valutare insieme a lui/lei la necessità e la natura di eventuali altri step.
Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione.
dott.ssa Nadja Pagliaro
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Carissimo utente buongiorno.
Crede che la sua distrazione sia talmente tanto “grave” da impedirle di svolgere una vita funzionale ?
Il fatto che abbia una buona inclinazione allo studio e all’apprendimento mi fa intuire che a livello cognitivo non so quanti grandi problemi ci possano essere, magari tutti questi pensieri non è che sono emersi a causa del giudizio dei suoi coetanei ?
Capita, purtroppo, che si venga trascinati da ciò che gli altri dicono e pensano di noi, ma noi siamo realmente come ci rappresentano gli altri ??
Mi sembra che lei sia in una fase anche della vita sottoposta a molti cambiamenti già di per sè, sta lei stesso cercando il suo posto nel mondo ed è assolutamente normale credere a ciò che i suoi coetanei gli dicano. Una cosa che le consiglio è di cercare di arginare il più possibile eventuali commenti non simpatici che gli vengano fatti, lei deve pensare a quanto valga, ha una intera vita davanti e le cose che può fare e raggiungere sono molteplici.
Lei non è il giudizio degli altri, lei è lei.
In ogni caso consiglio un consulto psicologico per andare a fondo alla sua profonda insicurezza, affinché la sua autostima possa accrescere.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissimo, la concretezza e la consapevolezza con la quale lei espone e descrive il suo disagio è una prova tangibile del fatto che, forse, le cause di questo malessere non sono da ricercare nelle sue ridotte capacità attentive ma in qualcosa di più profondo che non è possibile enucleare in questa sede. Questa riferita insicurezza ad affermare con determinazione le sue opinioni al di fuori della cerchia ristretta unita alle difficoltà nelle relazioni potrebbero essere i veri temi da approfondire in uno spazio adeguato di consulenza psicologica ed eventuale psicoterapia che le permetterebbero di irrobustirsi e disporre di strategie più funzionali per gestire la sua dimensione individuale e interpersonale. Restando a disposizione, la saluto cordialmente
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, da come dice non si sente inferiore lei ma da come lo paragonano, non è quindi un pensiero suo. Non vedo la necessità di dimostrare la sua intelligenza, più che altro di affermare la sua autostima, ciò anche attraverso ad un nuovo percorso di terapia con un nuovo scopo di base.
Dott.ssa Giorgia Colombo
Psicologo, Psicologo clinico
Lentate sul Seveso
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua situazione.
I test di intelligenza, che tra gli altri aspetti misurano il più conosciuto QI, non sono esaustivi da soli per una valutazione diagnostica.
Inoltre, le difficoltà descritte potrebbero rientrare in un ambito più emotivo, quindi superabile attraverso un percorso psicologico, così come quello che ha già svolto per l'ipocondria.
Un/a professionista psicologo/a ha tutti gli strumenti per fare una diagnosi differenziale e indagare puntualmente la distrazione e le difficoltà di interazione sociale, così da comprenderne le origini e aiutarla a superarle.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Dott.ssa Claudia Palmini
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buongiorno, da come descrive sembra che le conseguenze di che ciò che lei ha definito come "insicurezza" hanno sulla sua vita sociale siano molto impattanti a livello emotivo per lei. Questi sono aspetti che si possono affrontare in un percorso di psicoterapia e che, essendo lei così giovane, andrebbero prese in mano senza aspettare. Per quanto riguarda gli aspetti a livello cognitivo, invece, potrà valutare lei stesso con il professionista al quale deciderà di rivolgersi, se e quando valutarli. Infatti, secondo me, non è detto che lavorando su se stesso e sugli aspetti che entrano più in gioco nelle relazioni (autostima, ecc), ciò che lei ora sente come problematiche cognitive vadano un po' scemando. Ha mai provato a pensare che esse siano in realtà difese per non mettersi completamente in gioco a livello sociale?
Inoltre, un lavoro di costruzione dei propri aspetti personologici, può aiutarla ad instaurare relazioni nelle quali lei è meno vulnerabile ai giudizi o ai commenti dei pari.
Resto a disposizione per qualsiasi curiosità. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Palmini
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,

innanzitutto, desidero ringraziarla per aver condiviso con me le sue esperienze e le sue preoccupazioni. Sono lieta di poter offrire il mio supporto e la mia competenza per affrontare le tematiche che ha esposto.

Dal suo messaggio emerge chiaramente la sua profonda consapevolezza di sé e delle sue abilità cognitive. È comprensibile che le situazioni sociali possano risultare complesse e che la noia e la tendenza a fantasticare possano avere un impatto sul suo coinvolgimento. Questi aspetti possono essere compresi e affrontati con l'adeguato sostegno e la giusta consapevolezza.

Riguardo alla sua domanda sulla valutazione del suo Quoziente d'Intelligenza (QI) attraverso un test professionale, è importante considerare che il QI è una misura limitata delle capacità cognitive e non tiene conto di tutte le sfaccettature dell'intelligenza e delle abilità personali. Tuttavia, se ritiene che un test del QI possa fornirle ulteriori informazioni riguardo al suo funzionamento cognitivo, può certamente discuterne con uno specialista.

Quanto alla sua insicurezza e alla difficoltà nel sostenere dibattiti con persone non intime, è un aspetto che può beneficiare dell'intervento di uno psicologo. Una consulenza psicologica può aiutarla a esplorare le radici di queste emozioni e a sviluppare strategie per gestire l'insicurezza e migliorare la sua interazione sociale.

Mi sembra che lei sia già avanti nel percorso di consapevolezza e crescita personale, avendo affrontato anche una forte ipocondria attraverso una terapia psicologica. Continuare a lavorare su se stesso con l'aiuto di uno psicologo può offrirle nuovi strumenti per affrontare le sfide che ha menzionato.

Le suggerisco di prendersi il tempo necessario per riflettere su ciò che desidera ottenere da un eventuale percorso di supporto e di consultare un professionista qualificato. Uno psicologo potrà valutare la sua situazione in modo approfondito e personalizzato, guidandola nella scelta delle strategie e degli strumenti più adatti alle sue esigenze.

Resto a disposizione per ulteriori domande o per offrirle ulteriori indicazioni qualora lo desiderasse.

Cordiali saluti,
Ilaria
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,

Posso capire che la tua esperienza scolastica sia stata contraddittoria. Da un lato, sei sempre stato bravo a scuola e hai dimostrato una grande capacità di apprendimento e di approfondimento. D'altra parte, hai avuto difficoltà nel gestire le situazioni sociali e hai sperimentato insicurezza a causa delle critiche dei tuoi coetanei.

La noia e l'inclinazione a fantasticare possono essere fattori che influenzano la tua concentrazione e attenzione. È possibile che queste caratteristiche abbiano contribuito alla tua distrazione durante le lezioni o in altre situazioni. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori che potrebbero influire sulla tua capacità di concentrazione, come l'ambiente di apprendimento, lo stile di insegnamento o eventuali disturbi dell'attenzione.

Per quanto riguarda la valutazione del tuo quoziente intellettivo (QI), un test professionale potrebbe fornire informazioni utili sulla tua abilità cognitiva generale. Tuttavia, è importante sottolineare che il QI non è l'unico indicatore di intelligenza o di successo nella vita. Esistono diverse forme di intelligenza e abilità che non vengono misurate dal QI.

Se senti che la tua distrazione e la tua difficoltà nel comportarti correttamente nelle situazioni sociali stanno influenzando negativamente la tua vita quotidiana e il tuo benessere emotivo, potrebbe essere utile consultare uno psicologo. Uno psicologo può aiutarti ad esplorare le tue insicurezze, a lavorare sulla tua autostima e a sviluppare strategie per gestire la distrazione e migliorare la tua capacità di concentrarti.

Hai menzionato di aver seguito un percorso di terapia psicologica in passato a causa dell'ipocondria. Se ritieni che questa esperienza sia stata utile per te, potrebbe essere una buona idea tornare a consultare lo stesso psicologo o cercare un nuovo professionista che possa supportarti nella tua attuale sfida.

Ricorda che ogni persona è unica e che solo un professionista della salute mentale può fornire una valutazione accurata e un supporto personalizzato. Se senti che hai bisogno di ulteriori chiarimenti o di un sostegno più specifico, ti consiglio vivamente di cercare una consulenza professionale.

Spero che tu possa trovare il supporto necessario per affrontare le tue sfide e lavorare verso una maggiore fiducia in te stesso.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Via Indipendenza 67/2 (BO)
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno, sarebbe importante approfondire la distrazione di cui parla per valutare se e quali test cognitivi proporle. Le scale di valutazione dell'intelligenza non sono uno strumento sufficiente per la valutazione del funzionamento cognitivo, per questo è importante approfondire gli aspetti che riferisce in colloquio. Rispetto alla possibilità di iniziare un percorso di supporto psicologico e/o terapeutico mi sento di dirle che dipende dall'intensità del suo malessere rispetto all'insicurezza in se stesso e alle difficoltà che riferisce. La strutturazione dell'immagine di sè e quindi dell'autostima passa anche attraverso la relazione con gli altri pertanto certe esperienze possono avere una grande influenza su questi aspetti. L'adolescenza è un periodo di vita veramente complesso e le esperienze che riferisce nel rapporto con i suoi compagni possono avere avuto un peso importante nella strutturazione del sè, dei propri valori (ossia di chi vuole essere nel mondo, nella relazione con gli altri etc). In adolescenza ci si impegna per definire la propria identità, quindi l'insicurezza è comprensibile ed è difficile far fronte ai giudizi altrui. Lavorare sull'autostima, sull'affrontare il giudizio altrui, dar valore alle proprie risorse etc possono essere degli obiettivi terapeutici. Inoltre, se ha instaurato una buona relazione terapeutica con il professionista che l'ha seguita in passato, mi sento di suggerirle di rivolgersi nuovamente a quel terapeuta. Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Federica Fecarotta
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente,
percepisco il periodo di grande fatica che sta attraversando.
Personalmente, le consiglierei un percorso individuale in cui prima esplorare le sue emozioni, a descrivere cosa prova quando si relaziona con gli altri e come si sente rispetto al confronto con gli altri.
Potrebbe anche essere utile poi una valutazione cognitiva.
Siamo qui, non esiti a contattarci

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Dott.ssa Linda Trogi
Psicologo
Viareggio
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Maria Domenici
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, capisco che la situazione che descrivi possa essere difficile.
Provo a rispondere ai tuoi dubbi: un test del QI può offrire informazioni sul tuo funzionamento cognitivo, ma non è l'unico strumento per valutare problemi di concentrazione o distrazione. Considerando anche gli aspetti di insicurezza e le difficoltà nei contesti sociali, potrebbe essere più utile effettuare un percorso di analisi psicologica. Questo perché la tua difficoltà con la concentrazione potrebbe essere influenzata da fattori diversi, come l'ansia, o un modo di essere che non si riflette necessariamente nei punteggi del QI.
Considerare un colloquio con uno psicologo potrebbe essere una scelta saggia. L'insicurezza e le difficoltà nel sostenere la comunicazione con persone non intime potrebbero trarre beneficio da un percorso volto alla maggiore conoscenza di te stesso. Un professionista può aiutarti a esplorare e affrontare questi aspetti, incoraggiando la tua fiducia e migliorando le tue capacità comunicative.
Il fatto che tu abbia già seguito un percorso di terapia è positivo, poiché dimostra che hai esperienza con il supporto psicologico. Proseguire in questa direzione potrebbe aiutarti a scoprire nuove possibilità.
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Dott.ssa Laura Buttacavoli
Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno caro utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. È molto ammirevole che lei stia cercando di comprendere meglio se stesso e di affrontare le sue difficoltà con consapevolezza. Da quello che racconta, sembra che lei abbia una grande capacità di apprendere e di riflettere, che è una risorsa davvero preziosa. Tuttavia, capisco che la distrazione e la difficoltà nelle situazioni sociali possano generare frustrazione e insicurezza. Questi sentimenti sono comuni in tante persone, soprattutto in un’età come la sua, in cui sta cercando di costruire un’identità solida e di confrontarti con gli altri. Il fatto che lei stia considerando di fare un test specifico e di consultare uno psicologo è un passo positivo verso il cercare delle risposte. Il test del QI potrebbe darti una visione più oggettiva delle sue capacità cognitive, ma credo che sarebbe più utile esplorare l'area dell'attenzione, oltre che pensare di intraprendere un percorso con unə psicologə, per agire non solo sulle sue difficoltà cognitive ma anche sull'insicurezza e quella sensazione di "blocco" che descrive. L'insicurezza che sente nel comunicare con gli altri, o nel dibattere, non significa necessariamente che ci sia un problema cognitivo, ma può essere legata a dinamiche psicologiche che unə psicologə potrebbe aiutarti a esplorare e comprendere meglio. Infine, ricordi che nessuna persona è "stupida" per il solo fatto di distrarsi o avere difficoltà in certe situazioni. Ogni persona ha modalità diverse di pensare, imparare e interagire. L'importante è capire come migliorare quelle aree che ti fanno sentire a disagio, e dare valore ai tuoi punti di forza, come la tua curiosità e la voglia di approfondimento. Le auguro di trovare il giusto supporto e di continuare a crescere con fiducia! Resto disponibile per un consulto online. Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Buttacavoli
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Gentile,
grazie per aver condiviso con noi la situazione.
Io proverei a rivolgermi ad uno psicoterapeuta che possa sostenerla nel dipanare i suoi dubbi. Può anche richiedere al collega di sottoporla ad una batteria di test ad hoc. Spero di essere stata d'aiuto. un caro augurio dott.ssa Morreale
Dott.ssa Maria Chiara Becucci
Psicologo, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Buongiorno Gentile Utente,
da quello che leggo qui sopra trovo che sia una persona molto curiosa, le piace conoscere e apprendere non solo il mondo che la circonda, ma anche conoscere meglio se stesso, vuole capire meglio quali sono i suoi punti di forza e gli aspetti che la mettono in difficoltà, come ad esempio nelle relazioni sociali.
Non credo che in lei ci siano problemi cognitivi: ha ottime capacità intellettive, come il fatto di imparare velocemente e ha una buona proprietà di linguaggio.
La distrazione che sente potrebbe derivare dalla noia, oppure da aspetti ansiosi.

Piuttosto che concentrarsi sul tema del QI, potrebbe esplorare l'insicurezza che sente con un professionista.
Ho letto che in precedenza è stato seguito per problematiche ipocondriache, mi sentirei di suggerle un percorso psicologico, nel quale può affrontare temi come l'ansia e l'insicurezza. L'insicurezza che sente quando interagisce con persone che non conosce potrebbe dipendere da esperienze passate o dalla paura di essere giudicato.
Un supporto psicologico potrebbe davvero aiutarla a superare questi blocchi con gli altri e a sentirsi meglio con se stesso.

Resto a sua disposizione,
Un saluto
Dott.ssa Maria Chiara Becucci
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso in modo così chiaro e sincero il suo percorso personale. Nelle sue parole si colgono sia la passione per lo studio e per l’approfondimento, che rappresentano una risorsa importante, sia il peso delle difficoltà legate alle relazioni sociali e alla fiducia in sé stesso. Non è raro che chi ha curiosità e interessi vivaci si senta allo stesso tempo diverso dagli altri e venga talvolta frainteso, soprattutto in età scolastica, e questo può lasciare tracce nella sicurezza personale e nella percezione delle proprie capacità. È comprensibile che si interroghi sul valore delle sue opinioni e che provi una sorta di blocco nei confronti degli altri, specialmente in contesti che percepisce come giudicanti. Spesso questi meccanismi nascono da esperienze ripetute in cui ci si è sentiti svalutati o messi da parte, e finiscono per influenzare il modo in cui ci si percepisce e ci si confronta col mondo. L’insicurezza, quindi, non è tanto legata a un’incapacità reale quanto a schemi di pensiero che portano a dubitare di sé anche quando ci sarebbero molte ragioni per fidarsi delle proprie risorse. Riguardo alla sua domanda sul test del quoziente intellettivo, tenga presente che questi strumenti hanno un significato soprattutto se inseriti in un contesto clinico preciso, quando servono a chiarire determinate difficoltà scolastiche, lavorative o cognitive. Da quanto scrive, non sembra emergere la necessità di cercare risposte in un punteggio, quanto piuttosto di lavorare sulla fiducia nelle proprie capacità, sulla gestione della distrazione e sulla sicurezza nei rapporti con gli altri. Spesso infatti non è la capacità cognitiva a determinare come ci si vive, ma il modo in cui ci si racconta la propria storia e ci si posiziona di fronte agli altri. Per questo può essere utile riprendere in considerazione un percorso psicologico. Non si tratta solo di cercare rassicurazioni, ma di costruire nuove modalità di pensiero e di comportamento. Con un lavoro di tipo cognitivo-comportamentale, ad esempio, può imparare a riconoscere quei pensieri che la portano automaticamente a sminuire se stesso, a metterli in discussione e a sostituirli con valutazioni più realistiche e utili. Allo stesso tempo si possono sperimentare strategie pratiche per gestire le situazioni sociali che oggi la mettono in difficoltà, con piccoli passi graduali che aiutano a sentirsi più a proprio agio e meno bloccati. La distrazione e la tendenza a fantasticare, se ben canalizzate, possono persino diventare risorse: sono spesso il segno di una mente creativa e vivace. Il punto non è eliminarle, ma imparare a gestirle nei momenti in cui ostacolano gli obiettivi che si è dato, ad esempio nello studio o nelle relazioni. Attraverso esercizi di attenzione e tecniche di gestione dei pensieri, può sviluppare un miglior controllo su questi aspetti senza perdere la sua naturale curiosità. Quello che descrive è un momento in cui sta cercando di dare forma alla sua identità adulta, e le domande che si pone sono il segno di un desiderio di crescita. Il consiglio è quindi di dare meno spazio al timore di avere un “problema cognitivo” e più spazio a un percorso di costruzione di fiducia in sé stesso. Con il giusto supporto potrà imparare a vivere con più serenità sia i suoi punti di forza sia le aree che oggi le sembrano fragili. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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