Buonasera Da un mese e mezzo soffro di ansia forte e continuo a rimuginare pensieri su pensieri H

18 risposte
Buonasera
Da un mese e mezzo soffro di ansia forte e continuo a rimuginare pensieri su pensieri
Ho iniziato ieri a farmi seguire da una psicologa
Oggi ho deciso di testa mia di andare dallo psichiatra per dare un nome a questo malessere costante e invalidante pensando quasi fosse depressione
A sua detta non sembra una depressione ma ho un ansia anticipatoria forte e di curarmi con citalopram prima che la situazione peggiori . Volevo chiedere se è proprio necessario ricorrere all antidepressivo e non affidarmi alla psicologa . Contando che sono anche in pre ciclo ed è magari per quello che è peggiorata la cosa .e siccome sono disoccupata e devo iniziare a lavorare tra 10 giorni magari iniziando a lavorare la situazione migliora almeno in parte
Buonasera, capisco che lei stia affrontando un periodo difficile. È positivo che si stia prendendo cura di se stessa rivolgendosi sia a uno psicologo che a uno psichiatra. È importante seguire il parere del professionista che le ha prescritto il citalopram, potrebbe essere un valido supporto insieme al percorso psicologico. Anche considerare il fatto che sia in pre ciclo potrebbe influire sui sintomi di ansia. Continui il percorso con gli specialisti e dia loro fiducia, la situazione migliorerà con il tempo. Sia gentile con se stessa in questo momento. Per qualsiasi dubbio resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Danila bardi.

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Gentile paziente, per gli stati d'ansia è opportuno rivolgersi alla psicologa che, dopo aver effettuato un attenta analisi del caso, la possa indirizzare se necessario presso consulto psichiatrico. Pertanto se la collega ritiene non idoneo un consulto psichiatrico, le suggerisco di non prendere farmaci. Qualora la sua psicologa ritenga funzionale la terapia farmacologica presso consultazione psichiatrica, non esiti a prendere il citalopram. In ogni caso la rassicuro sul fatto che non è un farmaco esageratamente invasivo.
Salve, grazie per la condivisione della sua esperienza. E' difficile rispondere alla sua domanda con le poche informazioni a disposizione, può valutare di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di tipo psicologico per poi scalare il farmaco, solitamente questi trattamenti integrati danno gli esiti migliori. Il consiglio è comunque quello di avere un dialogo trasparente con il suo psichiatra, comunicando anche queste sue perplessità. Spero di essere stato di aiuto. Un cordiale saluto.
Salve e grazie per aver condiviso con noi questa sua situazione. Essendo già seguita da due professionisti sono sicura che loro sapranno rispondere alle sue domande con estrema professionalità però comprendo, allo stesso tempo, anche la necessità di sentire ulteriori pareri che possano rassicurarla. Consideri, però, che se il suo psichiatra ha ritenuto opportuno darle un farmaco vuol dire che quello può aiutarla e che, anzi, può anche permetterle di lavorare meglio durante il percorso psicologico perchè non la fa lavorare costantemente in uno "stato di urgenza". Per cui lo veda come un aiuto e non come un ostacolo. Sicuramente i professionisti che la seguono sapranno quando sarà il caso di interromperlo e valuteranno eventuali soluzioni alternative. Le faccio i miei complimenti per le attenzioni che si sta riservando e per la cura del suo stato mentale. Non è così scontato. In bocca al lupo!
Gentile utente,
quando il percorso psicologico non è sufficiente a ripristinare il benessere psichico trovo sia una scelta più che ponderata intervenire anche con un aiuto farmacologico. Alcuni antidepressivi sono indicati anche nel trattamento dei disturbi ansiosi. Sarebbe bene che lei condividesse questa decisione con il suo psicologo.
Su cosa ha lavorato in terapia? Ha avuto modo di apprendere tecniche per la gestione dei pensieri e della rimuginazione?
Necessitasse di un approfondimento non esiti a contattarmi. La aspetto volentieri per un primo videoconsulto online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Salve, le consiglio di affidarsi alla psicologa che la sta seguendo, oppure se non si fida di affidarsi a qualcun'altro, ma di non agire di testa sua su farmaci e terapie. Si affidi, ci vuole tempo per costruire un rapporto di fiducia, ma si fidi innanzitutto di se stessa.
Buonasera, è molto importante in questo caso affidarsi al parere medico. Se lo psichiatra le ha prescritto il Citalopram segua le sue indicazioni e tenga aggiornata anche la sua psicologa sull'andamento dell'umore a seguito dell'inizio dell'uso del farmaco. portare avanti i due trattamenti insieme (psicologico e farmacologico) è solitamente un metodo molto efficace. Comprendo che la situazione sia molto difficile, cerchi di riporre la sua fiducia nei professionisti che ha consultato e sia gentile con se stessa. Spero riesca ad affrontare questo periodo faticoso nel migliore dei modi, le auguro buona fortuna.
Gentile utente, le preoccupazioni legate all’inizio di un nuovo percorso lavorativo sono normali e legittime. Ciò che potrebbe essere importante è capire se sono vissuti che ha sperimentato anche in passato e in altre situazioni, per questo credo che possa essere utile continuare a vedere la sua psicologa per poter costruire con lei uno spazio in cui parlarne insieme. Per quanto riguarda la prescrizione medica, se lo psichiatra lo ha ritenuto necessario significa che potrebbe trarne beneficio e che sicuramente, unito ad un percorso psicologico, può aiutarla. Un saluto, Dott.ssa Jlenia Licitra
Buonasera, sono molto dispiaciuto per la forte ansia che racconta. Credo la sua decisione di consultare una psicologa e uno psichiatra siano delle ottime strategie per riuscire ad affrontare il malessere del momento attuale. Potrà sicuramente trarre beneficio dal farmaco che le hanno prescritto; il trattamento psicologico stesso, unito alla farmacoterapia, frequentemente risulta più efficace. Quindi le consiglierei di non sospendere il percorso psicologico, ma anzi sfruttare correttamente quello spazio sicuro per poter elaborare e comprendere le motivazioni legate alla sua ansia e alle sue difficoltà, così da poter implementare le sue strategie per far fronte alla propria sofferenza. La saluto, cordialmente Dott. Marco Squarcini
Gentilissima, grazie intanto per averci scritto
Io le consiglierei di darsi del tempo per quanto riguarda la psicoterapia: se ha appena cominciato il percorso, ci vorrà un po' di tempo per vedere i primi risultati...
Anche un eventuale supporto farmacologico, nel suo caso (visto anche il parere favorevole dello psichiatra), potrebbe sostenere l'efficacia del trattamento psicoterapeutico (spesso, si lavora su entrambi i fronti...).
Spero di esserle stata d'aiuto, un cordiale saluto.
Dr. E. Nola
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera cara,
posso comprendere il periodo difficile che sta attraversando.

Le suggerisco di parlare con il suo psichiatra della possibilità di integrare l'intervento farmacologico a quello psicologico.
Credo sia molto importante per lei comprendere a che eventi si collega tale 'ansia anticipatoria', al fine di trovare delle soluzioni efficaci per il disagio che sta attraversando.

Tanti cari saluti, Dott. Daniele Morandin
Gentilissima, a fronte del fatto che la letteratura ci dice che la terapia farmacologica da sola non è sufficiente e che i farmaci fungono solo da stampella temporanea, le consiglio di continuare ad investire parallelamente nel percorso psicologico che ha cominciato al fine di individuare gli elementi che hanno contribuito all'insorgere del suo malessere e porvi rimedio. Le auguro di fare un percorso che le permetta di avere maggiore consapevolezza rispetto alle sue paure e di imparare ad affrontare la vita e le difficoltà facendo appello a tutte le sue risorse e capacità. Deve avere pazienza e fiducia in se stessa e nelle sue risorse che sicuramente sono tantissime e preziose. Non sono mai le situazioni a generare l'ansia dentro di noi, bensì sono i pensieri che noi facciamo sulle situazioni a provocarci l'ansia. Infatti, ciò che le capita si chiama ansia anticipatoria cioè una preoccupazione sproporzionata rispetto a una situazione che percepiamo come difficile o minacciosa. L'ansia anticipatoria intacca la nostra prestazione generando quindi la profezia che si autorealizza: mi aspettavo che andasse male ed effettivamente è andata male perchè io stessa creo delle condizioni sfavorevoli che la fanno andare male. Lei deve quindi lavorare sui suoi pensieri, ristrutturarli con l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta e acquisire maggiore fiducia in se stessa. La vita la affrontiamo grazie alle nostre risorse e se non siamo consapevoli delle risorse che abbiamo non ci sentiremo in grado di affrontare neanche il più piccolo ostacolo. Un percorso di sostegno psicologico può aiutarla in questo processo di crescita. L'approccio cognitivo-comportamentale propone i trattamenti e le tecniche più efficaci per la gestione dell'ansia e degli attacchi di panico. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Buonasera gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Una terapia farrmacologica può sicuramente aiutarla ma da sola non basta, soprattutto se non si indaga prima la causa di questa sua ansia. Sono percorsi che di solito si fanno parallelamente. Le auguro che questi due percorsi insieme possano aiutarla e fornirle strumenti utili nella comprensione e nella gestione di questa ansia anticipatori. Per qualsiasi ulteriore chiarimento rimango a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Mantuano
Buonasera,

Capisco quanto possa essere difficile affrontare un periodo di forte ansia, soprattutto quando questa si accompagna a pensieri persistenti e invalidanti. È positivo che tu abbia già intrapreso il percorso con una psicologa, il supporto professionale può essere di grande aiuto nel gestire l'ansia e trovare strategie per affrontarla.

Quanto al colloquio con lo psichiatra e alla sua raccomandazione di iniziare il trattamento con citalopram, è comprensibile che tu possa avere delle perplessità e dei dubbi. È importante ricordare che ogni individuo risponde in modo diverso ai trattamenti e che le decisioni riguardanti la terapia devono essere prese in modo consapevole e informato, in collaborazione con i professionisti che ti seguono.

Lo psichiatra potrebbe aver suggerito l'uso dell'antidepressivo per aiutarti a gestire i sintomi ansiosi in modo più immediato, considerando anche la tua imminente situazione lavorativa e il bisogno di trovare un certo sollievo rapidamente. Tuttavia, è fondamentale comunicare apertamente con entrambi i professionisti che ti seguono (psicologo e psichiatra) riguardo alle tue preoccupazioni e ai tuoi desideri riguardo al trattamento.

Inoltre, è importante considerare che l'ansia può essere influenzata da vari fattori, inclusi i cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale. Anche il contesto lavorativo può avere un impatto sul livello di ansia percepito. È possibile che con il tempo e con l'inizio dell'attività lavorativa, la situazione possa migliorare, ma è importante continuare a ricevere supporto professionale e ad adottare strategie di gestione dell'ansia.

In conclusione, prenditi il tempo necessario per valutare attentamente le opzioni terapeutiche disponibili, coinvolgendo attivamente i professionisti che ti seguono nel processo decisionale. Lavorare in collaborazione con loro può aiutarti a trovare la soluzione migliore per te e per il tuo benessere emotivo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.

Dott.ssa De Pretto
ha già espresso la sua volotà nel breve periodo, non posso in base alle poche informazioni valutare quale sia per lei la miglior soluzione possibile, ho pero' fiducia nei professionisti che l'hanno seguita, non li abbandoni.
Gentilissima utente, la decisione di ricorrere all'uso di un antidepressivo come il citalopram è una scelta personale e dipende da diversi fattori. È importante considerare che l'ansia anticipatoria che stai sperimentando potrebbe essere legata a una varietà di fattori, tra cui stress legato al lavoro, cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale e situazioni di vita complesse.
Lavorare con una psicologa può essere un valido approccio per affrontare le radici profonde dell'ansia e trovare strategie per gestirla in modo più efficace. Tuttavia, in alcuni casi, l'uso di farmaci antidepressivi può essere indicato per ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.
È importante discutere apertamente con il tuo psichiatra e la tua psicologa per valutare insieme la migliore strategia di trattamento per te. Potrebbe essere utile anche esplorare altri approcci integrativi, come la terapia cognitivo-comportamentale o il supporto psicologico online, per trovare un equilibrio che ti aiuti a gestire l'ansia e trovare sollievo.
Ricorda che ogni persona è unica e che il percorso di cura deve essere personalizzato in base alle tue esigenze e al contesto in cui ti trovi. Sii gentile con te stessa e cerca il supporto necessario per affrontare questa fase delicata della tua vita. Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua sofferenza. L'ansia e il rimuginio possono provocare un grosso livello di fatica e peggiorare notevolmente la qualità di vita. Condivido la scelta di iniziare un percorso psicologico ma le chiedo, come mai ha deciso di rivolgersi in modo autonomo anche ad uno psichiatra? Perchè non ha condiviso l'informazione con la sua psicologa? Condivida con lei i suoi dubbi e le sue paure rispetto all'utilizzo del farmaco. Insieme e creando una relazione di fiducia potrete affrontare le diverse problematiche che sta affrontando in questo periodo ed, eventualmente, decidere alleviarle attraverso l'uso del farmaco. Cordialmente. Dott. Gianluca Pilotti

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